martedì 6 maggio 2014

Popolo D(e)i Ladri e Ricettatori: ((very) local version) - 4

(Popolo D(e)i Ladri e Ricettatori: ((very) local version) - 3)

Ricettatore? No grazie.
Ieri, a termine della lezione, ho rimesso nel loro cartone le due magliette diversamente prelevate che _elo regalò a _ara che poi sbolognò a me. Quella roba mi dava talmente fastidio che non le ho neppure aperte e visionate.
Ripeto: i ricettatori sono peggio dei ladri come coloro che si indebitano sono peggio degli usurai (senza i primi i secondi non esisterebbero).
La buona notizia (lo scopro ora) che il nostro diritto morale assai storto per una volta concorda con la mia visione etica della società e considera più grave la ricettazione del furto.

43 commenti:

  1. Ti sei liberato di un peso, fatto bene. Credo che il trattamento più severo della ricettazione sia da imputare al fatto che questa incentiva l'"attività" di furto...

    Preciso che ho mai studiato diritto/procedura penale e potrei dire una enorme sciocchezza...

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  2. Senza i ricettatori i ladri non saprebbero che farsene della refurtiva. Quindi la ricettazione è più grave del furto (v. i collegamenti sopra alle rispettive definizioni penali). Per una volta nel diritto è stata usata la logica.

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    1. Ci ho preso :)
      Anch'io pensavo fosse lettera sterile il diritto, in realtà ho scoperto che un fondo di logica c'è sempre (è l'applicazione che lascia spesso a desiderare).

      Che bei ricordi :)

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  3. Sembra quasi esserci speranza quando trovo una logica nel nostro diritto.

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  4. Vedo che alla fine hai scelto una soluzione sulla falsariga di quella che ti consigliai tempo addietro, esclusa l'opzione di "tagliare i ponti" con chi ha un modo di vedere la cosa diverso dal tuo. Ovviamente penso tu abbia deciso per il meglio.

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  5. Nel tuo caso hai fatto bene, Man.

    Io però non farei una generalizzazione con la storia degli usurai e del debito privato.

    Certo, c'è gente che si indebita per fare la bella vita ma, dietro l'usura, ci sono spesso storie tragiche.
    Gente che si indebita per non chiudere l'attività a causa di una malattia, piccoli imprenditori che cercano di uscire da situazioni tragiche e pagare i propri dipendenti in un momento in cui le banche non erogano credito, e via discorrendo...

    Non facciamo di tutte l'erbe un fascio. Non è giusto.

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  6. x Wannabe Figa:
    Il diritto è influenzato dalla morale e quindi assai spesso storto.
    La ricettazione è più difficile da dimostrare.

    x Mareva:
    Il diritto rimane parecchio storto.
    Con la sua anacronistica filosofia di tutelare il fare invece che tutelare il diritto di non subire.
    Il diritto è stupidamente e incoerentemente antropocentrico. Ho già ripetutamente l'assurdità del considerare i reati ambientali meno gravi di quelli contro la persona.

    x MrkeySmasher:
    Ho informato con breve messaggio anche _ara che le magliette sono tornate al loro posto. Non l'ho fatto con _elo perché sarebbe stato dargli del ladro. Certo, sarebbe stato educativo ma... penso che l'avrebbe presa molto male. Io ho un'etica eccessivamente nordica per gran parte degli italiani, anche su queste cose non mi sento italiano.
    Maaa daii, per una maglietta.... cosa vuoi che sia... etc. etc. Penso che non riuscirebbero neppure a comprendere il mio fastidio e la mia contrarietà.
    Ho scelto una via di mezzo. certo che se dovesse ricapiitare dovrei uscire allo scoperto, perché altrimenti diventa negativo pure per me, costretto a riparare le cose ogni volta.

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  7. x nottebuia:
    Le situazioni di debito grave in cui non c'è una grossa responsabilità, nel tempo, dei debitori, sono molto rare.
    E' un po' come la salute: non arrivi di colpo, per una circostanza precisa, ad avere una grave quadro clinico, Devi aver agito irresponsabilimente per anni su più fronti.
    Poi ci sono anche casi di malattie improvvise,repentine. Ma non sono così comuni.
    Come osservavo ieri da Diamanta moltissime persone hanno un tenore di vita che non si possono permettere o si sono variamente appoggiate (a spese altrui) allo stato, o si sono sottratte ai loro obblighi/doveri verso la comunità, per tenerlo insostenibilmente alto.
    Lo so che tu ed io abbiamo discusso molto su questa cosa e tu sai che io sono ferocemente critico e cinico sul fatto che italiani e greci sono i primi e assoluti responsabili dello sfascio dei loro paesi.

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    1. Concordo sulla stroncatura di chi, già in difficoltà, si va ad inguaiare ulteriormente ( e stupidamente ).

      D'accordo che italiani e greci sono i primi e assoluti responsabili dello sfascio dei loro paesi ...
      Però c'è chi ci ha marciato e ci marcia sopra ( la Germania ).
      E non è carino buttarlo nel culo al tuo compagno di avventura, dopo tante belle parole sull'Europa Unita.
      No.

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  8. Uomo, mi hai ricordato che al primo anno di università, abbagliata dagli ideali del diritto costituzionale stavo valutando seriamente il passaggio a giurisprudenza.
    Poi è arrivato il diritto commerciale che mi ha fatto cambiare decisamente idea.

    Per quello che mi riguarda il diritto costituzionale andrebbe insegnato obbligatoriamente nelle scuole, in particolar modo in sostituzione dell'ora di religione.

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  9. La Costituzione soffre di una grave pecca: il continuo ritorno di clausole del tipo "entro i limiti stabiliti dalla legge". Intendo, viene affermato un principio sano e, immediatamente dopo, nella stessa frase, lo si annacqua con il riferimento ai "limiti stabiliti dalla legge". Uno squallido metodo per assicurarsi che il manico del coltello, nonostante le apparenze, rimanga sempre nelle mani giuste, quelle della poteritica così spesso e così opportunamente ricordata dal nostro UUIC. Del resto, chi ha scritto la costituzione faceva a pieno titolo parte di quella discutibile fascia sociale, non ci si poteva aspettare altro.

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    1. Scusa, Key, ma che c'entra?

      Ti premetto che io non so veramente niente di giurisprudenza e magari potrei dirti una enorme sciocchezza.

      Mi sembra che la Costituzione ti fornisca solo dei principi ispiratori, delle "linee guida".
      Poi, le Leggi, precisano in dettaglio cosa si debba fare. Questo (credo) sia il senso di "entro i limiti stabiliti dalla legge"...

      Voglio dire: la Costituzione non ti dice quanti anni ti becchi per furto ma ti dice che il furto non è ammesso.

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    2. Direi che come legge fondamentale è bene che essa non entri nei dettagli ma esprima dei principi.
      L'osservazione di nottebuia mi sembra sensata.
      Poi, anche la costituzione è una legge, E quale è il motto italiano più diffuso sulla legge'
      "Fatta le legge trovato l'inganno".
      Ciò succede anche con la Costituzione.

      Chi la scrisse? fondamentalmente la cultura che l'ha espressa era quella cattocomunista con qualche presenza (marginale) liberale.
      Questa è una Costituzione che è lacunosa in modo estremamente grave sull'ecologia.

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    3. Concordo con nottebuia, la Costituzione è lo zoccolo duro sul quale deve basarsi la società. E aggiungo anche che se fossimo un paese più civile non ci sarebbe bisogno di codificazioni infinite. Ma figurarsi se da noi è possibile il Common law...

      Quanto alle lacune, il legislatore di quasi settant'anni fa non poteva prevedere certe problematiche, tocca a "noi" aggiornare la Costituzione senza stravolgerla.

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    4. (noto ora che nottebuia ha scritto molto più approfonditamente il mio pensiero nei commenti sotto... La navigazione da smartphone non mi aiuta)

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    5. Questa Repubblica è stata imbastita dagli Usa con la Mafia italo-americana, assieme a pezzi della vecchia partitocrazia catto-fascista ... certo, qualche ''contentino'' lo dovettero dare anche al Pci.
      Come ''Italia'' è una dizione geografica, Pummarola non è una Nazione.

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    6. Su Stato e Nazione ( e la Crisi ucràina ) vi consiglio questa intervista a Helmut Schmidt : [ http://orlodelboccale.blogspot.it/2014/05/helmut-schmidt-sullucraina.html ].

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  10. Oh, la Costituzione,...
    Da una parte hai il Popolo dei Ladri (ora NCD/FI) che la vorrebbe scassinare. I topi che vogliono riformare la caciaia.
    Dall'altra parte hai gli invasati della costituzione che non si rendono conto che essa non è un feticcio, fu scritta in un contesto radicalmente diverso, con valori, civismo diversi, etc. e che quindi presenta non pochi anacronismi.
    Io come ecologista, edonista ed esteta osservo alcune robe sconcertanti nella Costituzione. Però capisco che erano sensate per il contesto storico e sociale in cui lavorò la Costituente.
    Ad esempio proprio su 'sta roba dell'inquinamento religioso io ci metterei le mani pesantissimamente nella Costituzione, togliendo alcun diritto inerente la manifestazione pubblica e aggregata delle religioni.
    La religione deve essere un fatto vissuto privatamente e tutte le forme di aggregazione che sono (violentemente) egemoniche vietate espressamente.
    Figuriamoci poi in un contesto al quale al problema cattolico si è aggiunto quello islamico. Mettere insieme esplosivi che si innescano a vicenda non mi sembra particolarmente intelligente.
    Nella costituzione manca qualsiasi riferimento al problema attuale n° 1 (anzi, no, n° 0): la sostenibilità (ecologica).

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    1. Be', direi di si. Quando hanno scritto la Costituzione non c'era ancora la sensibilità che abbiamo oggi al disastro ambientale (interrogativi sul livello di CO2, scioglimento dei ghiacci, falde acquifere, eccetera eccetera)

      Ma qui siamo di fronte a un problema cui occorre dare una risposta mondiale.

      Certo, concordo con te sul fatto che è giusto che ciascuno cominci partendo da sé, troppo facile aspettare che inizino gli altri.

      Però, spezzo sempre una lancia a favore del mio Paese: abbiamo detto NO alle centrali nucleari. Solo in Francia credo ce ne siano più di 50, nella virtuosa Germania non lo so.

      E' superfluo parlare del debito che si contrarrebbe con la natura in caso di incidente.

      Ma Uomo, tu ti sei chiesto che debito economico hanno Francia e Germania per smantellare le Centrali, gestire le scorie e tornare a prato verde?

      Fatti due conti e vedi se siamo noi i più indebitati...(guarda quanto stiamo spendendo per smantellare quelle due mezze centrali che avevamo e poi fatti i conti di quanto serve a Francia e Germania in un programma di smantellamento)

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    2. Non c'è nulla di più insostenibile del nucleare.
      Il Problema Senza Soluzione, è una sorta di immenso parassita, che estrae energia da un contesto, concentrandola e lasciandola a disposizione per gli homo che così possono crescere di numero e nei consumi distruggendo ancor più l'ambiente che li ospita (l'energia aumenta il tumore che l'ha richiesta), lasciando problemi irrisolvibili e così gravi per centinaia di migliaia di anni.

      In Italia abbiamo fatto alcune scelte sagge.
      Come il No al Problema Senza Soluzione.

      Diciamo che altre sagge scelte che ci mancano le potremmo copiare da chi le ha fatte,

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  11. Nottebuia, non c'è intento polemico nelle mie parole, solo la constatazione d'un fatto. Prendi ad esempio l'articolo 15 (non che ci sia particolarmente affezionato, è giusto un esempio tra i tanti possibili):

    Inizia con un encomiabile: "La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili."

    Grandioso! Questo è un principio di tutto rispetto. Se non che, alla riga sotto, la poteritica del tempo si è premurata di aggiungere che riservava, per sè e per i propri successori, il diritto di dire che il principio appena enunciato era valido solo se chi ha il coltello dalla parte del manico non decide il contrario:

    "La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge."

    Vedi? La mia corrispondenza e le mie comunicazioni private sono inviolabili finché l'autorità (il potere) decide il contrario. Dunque non sono inviolabili. Semplice e lineare.

    Una costituzione seria che veramente intendesse sancire un principio generale e generalizzabile sarebbe stata scritta così:

    "La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili."

    Punto. Chiaro, diretto, preciso, verbi all'indicativo, niente clausole e cavilli. Si passa all'articolo e al principio successivo.

    Non è possibile enunciare un principio del genere perché lo si ritiene impraticabile/insostenibile? Non lo si inserisca in Costituzione, assumendosi l'onere di rendere esplicita la realtà dei fatti: nessun potere ha a cuore la libertà e la salvaguardia dei sottoposti.

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    1. Come noto fino alla nausea, la poteritica è sempre stata favorevole alla limitazione della violabilità per indagini giudiziari delle comunicazioni che essa fa per organizzare corruzione, crimine, tresche, reati, etc. .

      Ci sono principi etici e morali che cozzano esplicitamente: diritto/dovere individuale vs diritto/dovere collettivo, segretezza delle comunicazione vs trasparenza (specie per i ruioli pubblici) etc., limiti della proprietà privata vs. limiti dell'utilità comune dei beni, etc. .
      Il mondo è complesso, direi,
      E, quasi sempre, esiste un conflitto tra principi diversi inconciliabili.

      Butto lì la provocazione: i personaggi con ruoli pubblici (dirigenti, magistrati, parlamentari) NON hanno alcun diritto di riservatezza per le materie sulle quali hanno operato o legiferato.
      Fai e voti a favore una carfagnata moralista e ipocrita di "Lotta alla prostituzione" entrando nella vita sessuale di paesani e cittadini?
      Tu non hai alcun diritto alla riservatezza per quanto riguarda le comunicazioni e l'agire che ha attinenza con il sesso.
      Questa è solo una provocazione, visto che il B. che avrebbe avuto l'occasione libertaria e liberale per sdoganare prostituzione e sesso orgiastico per aggraziarsi il voto cattolico ha cofirmato una legge liberticida e falsipocrita che è stato il primo a violare in tutti i modi possibili.

      Non c'è alcun dovere né obboigo di diventare personaggi "pubblici" e se scegli di diventarlo perdi quasi la totatlià delle garanzie di riservatezza di una persona che non ha ruoli pubblici.

      Perché dico che il diritto è storto in quanto morale? Perché pretende scioccamente di stabilire dei criteri morali, universalmente validi nello spazio e nel tempo che, semplicemente, NON esistono. L'etica invece contestualizza e cerca di usare scienza e conoscenza per fornire delle soluzioni.

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    2. Scusa Key, non volevo assolutamente essere polemico con te.
      Volevo solo capire in che senso ponevi l'interrogativo e capire se, effettivamente, ci fossero volute ambiguità in Costituzione.

      In questo esempio che tu fai sulla corrispondenza mi pare che si rispecchi sempre il principio di salvaguardare la persona fino a che questa non calpesti qualcun altro.

      Voglio dire: la corrispondenza è inviolabile però la polizia postale deve poter verificare in un'indagine se tu mi stai vendendo un rene o stai progettando di far saltare uno Stadio, o no?
      Certo, poi qui entriamo in una questione delicatissima sui limiti che le indagini devono avere, eccetera eccetera. Chi e come controlla i controllori, eccetera.
      Il principio ti dice che nessuno può violare la corrispondenza e, mantenendo fede a questo principio, anche chi indaga può venire a sua volta indagato per abuso e violazione del principio.

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  12. 20 commenti per due magliette ? :-)

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    1. Ahhaha Fra, figurati si fosse parlato del "contenuto" delle magliette :)

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    2. ma di che state parlando ? ma erano due magliette e siamo finiti a parlare di costituzione.... ma è pazzesco !

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  13. Macchè polemica! Si sta discutendo, si dice quel che si ha in mente. Finita lì. Non stiamo scrivendola noi, la costituzione, in QUEL caso dovremmo stare un po' più accorti. In QUESTO caso, lasciamoci andare! :)

    Sull'opportunità dei controlli: stai pur certo che i controlli saranno sempre leciti quando partono da un po' più in alto per andare un po' più in basso; illeciti quando volessero partire da un po' più in basso per andare un po' più in alto. Non so, mi viene in mente un certo presidente col cognome che inizia per "N" e finisce per "O" che ha fatto distruggere certe registrazioni... (giusto per citare uno dei casi più recenti, non certo l'unico e non necessariamente il più grave).

    Collettivamente, siamo un'accolita di brutte bestie.

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  14. MrKeySmasher
    Questo è uno stato forte con i deboli e debiole con i forti.
    Diciamo che non siamo peggio o meglio di altri. Solo che abbiamo 'sta credenza stupida e masochista del "fesso chi onesto", invece di controllare e reprimere chi viola i patti per una convivenza intelligente e di benessere, applaudiamo chi le viola, tanto più esso è potente, spesso non desiderando altro.
    Non può funzionare. E infatti non funziona.
    Insomma, abbiamo abolito la seconda metà del detto
    "Scemo chi furbo".

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  15. Ma sai che un po' mi sento di giocare a Il piccolo ricettatore anch'io, quando compro i cd farlocchi dal mio amichetto nigeriano o quando scarico film di straforo da internet, ma in special modo quando appioppo ai miei clienti commissioni per un fido che non utilizzano (e che spesse volte manco avevano mai chiesto...) ;)

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  16. Al di la delle magliette che prendi a spunto per fare il tuo ragionamento o convinzioni sulle leggi e il loro rispetto nei comportamenti umani; non ti pare che sia lo Stato in se( fatto di persone), quanto le leggi ( elaborate dagli stessi) siano cose legate agli uomini per la loro stessa funzionalità ? E che il diritto sia espressione dell' evoluzione stessa della società che lo partorisce ? Qualsiasi forma di organizzazione, di leggi ecc. che una società si da, altro non è che l'espressione del suo stesso benessere o malessere.

    Se l'uomo nasce malvagio come afferma Hsun-tzu, non può che produrre malvagità, disordine, che in se generano angoscia, esasperazione ecc. Non so se condividere il tuo modello di pensiero ; di certo neppure nè sono contrario. Tuttavia penso che l'onestà sia una condizione che vada insegnata dall'inizio della vita in un individuo, e che col passare del tempo diventi una certezza. Oserei dire di processo di alchimia interiore oltre che mentale,per una trasformazione di uomo volto alla normalità.

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  17. x Francesco:
    Se non sei onesto nelle cose piccole non lo sarai certamente nelle cose grandi. E' un errore concettuale pensare che i sistemi in grande esibiscano comportamenti diversi dall'agire in piccolo di coloro che li animano.
    Infatti questo paese ha illegalità e illiceità diffusa in tutti i settori della popolazione e per questo sarà SEMPRE sconfittto dai paesi con maggiore civismo ed etica collettiva.
    In ogni caso, tempo addietro, anche tu ti eri infervorato sulla questione con un "che merde".

    x franco battaglia:
    Chi sono io per poter giudicarti? ;)
    Io penso che gli artisti debbano essere sostenuti perché l'attività artistica è pregevole e importante. Poi c'è il capitalismo, l'ingordigia...
    Non so, a me i "grandi gruppi", i "successi" attirano poco, quindi non mi pongo di incrementarli ulteriormente acquistando loro opere.
    Preferisco i piccoli artisti e quando posso, acquisto da loro direttamente, tagliando la filiera e i passaggi speculativi.
    Commissioni per un fido che non utilizzano?
    Beh, direi che è un furto, quello, Del resto, è noto che voi delle banche siete tra i più grandi ladri che esistano. >;)

    x Daoist:
    Sì, le leggi dovrebbero essere funzionali al buon vivere degli homo (ma in prmis dell'ambiente che li ospita).
    Il conflitto tra morale ed etica è universale e il diritto è molto più morale che etico (se preferisci, tende all'assoluto e all'imperituro, quindi rischia di essere stupido e non solo di non funzionare ma di fare danni).

    Mi piacciono un casino le tue citazioni del pensiero taoista. Guarda che il signor Hsun-tzu ha ragione da vendere. Se vogliamo un pensiero meno esotico, "ogni gruppo umano ha la società che si merita!".
    Io non sono immacolato (ora sto scrivendo in una pausa di lavoro) però ho capito, egoisticamente, che essere disonesti non paga, il bilancio di ben-essere a medio e lungo termine è fallimentare.
    L'onestà la si può insegnare quasi solo con il comportamento. Di gente che blatera bene e razzola male ne abbiamo pure troppa.
    Grazie caro!

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    1. ...Comunque il Maestro taoista Hsun-tzu è della scuola dei Legisti e viene collocato nell'ambito del Confucianesimo. I legisti a ben guardare sono detti dell'ala Destra a differenza di Meng-Tzu dell'ala di Sinistra, sempre della scuola Confuciana.

      Per quanto mi riguarda, mi sono ritrovato nella scuola dei naturalisti detta anche Scuola dello Yin e dello Yang; oltre naturalmente al taoismo dei tre grandi Lao-tzu, Chuang-Tzu e Lieh-tzu.

      Buona giornata

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    2. Zio peto, sono assai ignorante sul taoismo e sulle correnti di pensiero interno.
      Ala destra e sinistra... sono il corripondente della classificazione "mano destra" e "mano sinistra" delle religioni?

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    3. Non si riferisce alla religione, ma a elaborazioni.

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  18. Taoist: "penso che l'onestà sia una condizione che vada insegnata dall'inizio della vita in un individuo"

    Con molta cautela, perché chi subisce un imprinting basato sull'onestà "senza se e senza ma" è potenzialmente un agnello tra i lupi che non riuscirà mai a liberarsi del proprio condizionamento "buonista" neppure nei casi in cui fosse indispensabile farlo.

    Personalmente cerco di educare all'onestà assoluta tra onesti (accertati e verificati con cautela) e all'assenza di scrupoli senza remore o sensi di colpa nei confronti degli altri.

    Occorre ricreare il senso di appartenenza al gruppo ristretto, e far sì che il gruppo ristretto venga considerato un tesoro inviolabile per senso etico e per interesse personale.

    Allargare troppo i giochi, spingersi troppo verso valori "assoluti", è rischioso oltre i limiti del ragionevole. I giovanissimi d'oggi non meritano una condanna simile, visto il mondo che stiamo consegnando loro. Agnelli tra i lupi. Non ne sarò complice.

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    1. Allora diciamolo con Karl Marx " l'individuo si forma in base alla condizione sociale, economica e culturale in cui è nato e vive; di tale condizione ne assorbirà tutte le variabili utili alla sua esistenza " .

      Detto ciò, il resto sarà rielaborazione autonoma e messa in pratica degli insegnamenti ricevuti dal proprio ambiente iniziale...e questo a conferma di quanto dici a proposito della "apparteneza" penso(???)

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  19. x MrKeySmaher:
    x Daoist:
    Oh, mi piacciono un sacco le vostre osservazioni.
    MrKeySmasher è stato efficace ancora una volta: non essere agnello (peraltro stupido) tra i lupi.
    Peraltro sottolineo che i monoteismi (non sono sicuro con l'islam ma penso che provenendo da una cultura (rozza) pastorale valga anche per esso) continuano a ripetere che devi essere gregge, agnello, pecora e che ci sarà il buon pastore etc etc. che sono tutte cose assolutamente anacronistiche.
    Nietzsche in "Genealogia della Morale" sotolinea che non c'è alcuna bontà nell'agnello e alcuna cattiveria nel lupo. Ovvio.
    Bontà e cattiveria sono connaturare all'arbitrio e non al tipo di alimentazione e al modo con cui ci si alimenta.

    Karl Marx, descrive in temini sociologici quello che è la formazione (imprinting) biologico.

    Ma bisogna rifuggire dal pensare che possa valere solo la biologia (destra) perché saremmo in una perenne competizione esasperata e dal pensare che possa valere solo la cultura e l'idiotismo politicamente corretto che dilaga a sinistra (rimando alle parole di Ferretti).

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  20. Parlando di "appartenenza" intendevo riferirmi alla valorizzazione del proprio ristretto gruppo sociale di riferimento. Quella cinquantina di persone (e già sono generoso) che costituiscono generalmente la cerchia di ciascuno. Immaginalo come un pensiero mafioso a fin di bene => la "famiglia" (non in senso biologico) prima di tutto; difficile entrare a farne parte, facilissimo esserne cacciati per inadeguatezza dei comportamenti. Un "ente di garanzia tascabile" accuratamente collaudato che serva a tutelare dal mondo marcio circostante. Per usare la terminologia che i film attribuiscono alla mafia, una forma di "assicurazione".

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  21. Che dire uomo...se poi sconfini in Nietzsche, è come sfondare una porta aperta; ma(?) qui la discussione rischia di andare oltre i confini immaginari dell'infinito ahahah.

    Buona giornata

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  22. La Storia degli oggetti ( e la nostra reazione ad essa ) è sempre una buona traccia narrativa ...

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  23. x Wannabe Figa:
    Zoccolo duro... non so.
    La Costituzione NON è un libro sacro.
    Se essa ha delle lacune mostruose (a parte la tutela del paesaggio l'ecologia è semplicemente assente) come fa ad essere assunta come zoccolo duro? Come può camminare bene una società che si appoggia su degli zoccoli a metà?

    Io insegnerei ad usare la testa (e i bambini già lo fanno con le loro domande intelligenti su molte stupidate religiose alle quali gli adulti rispondono con castroneria e falsità varie), osservare la realtà e alla morale, ovvero a rispondere delle proprie scelte. Questo è massimamente ecologico, visto che se tu rispondi delle tue scelte non puoi non considerare la cosa PIU' IMPORTANTE che è lo stato della piccola scialuppa in cui vivi,


    x MrKeySmasher:
    Inutile smenarcela tanto: io penso che il promo inquinamento sia quello religioso. Da mane a sera una asfissiante litania che bisogna essere altruisti, di più, che bisogna crescere.
    No no.
    "L'altro è inferno" è la versione colta, sartriana, del cameratesco "Poca brigata vita beata!"
    Se si parte con demonizzazione di spazio, della Natura, dell'istinto, si ottiene un mondo marcio, come quello attuale, in cui gli homo sono stati inquinati e plagiati a 'sta roba della crescita, alle compulsioni riproduttive, consumistiche, all'essere fuori di sé.
    Mondo marcio, come scrivi.

    x Daoist:
    Ho letto solo qualcosa di Nietzsche.

    x Marco Poli:
    Helmut Schmidt ha detto delle cose ragionevoli. Ovvio che ciò cozzi con le varie mire egemoniche e antistoriche, come ho scritto da te.
    Molte persone sono dei bamboccioni capricciosi che per oggetti (spesso inutili, non nececessari se non nocivi) farebbero qualsiasi stupidata.

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