A proposito di crescita, crescitismo, autossicodipendenza, catramismo, trasportosugommismo, zootecnia intensiva suina, umana, globalismo dei consumismi e dei trasporti, etc etc etc.
Poi succedono non gradevoli cose , pochi giorni dopo alcune - per me del tutto - ovvie considerazioni.
Cosa che non solo non è affatto casuale, ma che dimostra tutte le peggiori cose di un sistema insostenibile, un problema senza soluzione in crescita senza limite.
Aggiungo che 2000 invasori in meno, sono 2000 problemi in meno.
Mors tua vita mea!
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Lo scriveremo con viva soddisfazione sul tuo epitaffio: 1 homo in meno, 1 problema in meno.
RispondiEliminaLife Long And Prosper.
Certo,
EliminaQuando morirò ci sarà un problema in meno per la vita del pianeta.
magari in punta di morte o più facilmente in vecchiaia ti redimi. magari diventi cattolico per paura della morte, come tanti anziani che frequentano la chiesa.
Elimina> magari diventi cattolico
EliminaIo non sono ateo e penso che possa esistere un piano metafisico.
Redimermi da cosa?
Dal fatto che su questo pianeta ci sono 7.3G homo rispetto a 1 o 2G massimo che può sostenere a certi livelli?
Il fatto che io sia io non diminuisce di nulla la mia impronta ecologica e il fatto che la nostra specie sia ciò che distrurrà la vita, per lo meno quella delle forme superiori e conosciuta in questo minuscolo angolo di universo.
Avevo già scritto delle mie preghierine, che continuano in modo anche più "forte".
Redimi dal desiderare la morte di tutti. A cominciare dalla tua. Io ho paura di morire ad esempio
EliminaNon volevo entrare in queste discussioni che inevitabilmente, soprattutto nei blog, poi finiscono per parlare dei massimi sistemi e servono solo a farsi venire (almeno a me) il sangue amaro, ma oggi commetto , ma mi limito questo commento.
RispondiEliminaCaro il mio UUIC dici “che bello 2000 in meno” e, seppur cinico e crudele è coerente con il tuo pensiero, io rimango sempre basito di fronte a questa violenza come soluzione, o meglio come non soluzione (se non altro perché 2000 in meno sono un’infinitesima parte del problema che non cambia nulla del problema) provo a pensare ad una soluzione a questi flussi migratori.
Una soluzione efficace non l’ho trovata da nessuna parte, solo pochi paesi isolati geograficamente dal mondo come Australia e Nuova Zelanda riescono a contenere il fenomeno delle migrazioni.
La prima cosa da fare è informarsi e formarsi approfonditamente sia sul fenomeno immigrazione sia sulla politica estera del nostro governo e dei suoi alleati per capire, come queste realmente incidono sulle cause delle migrazioni e, se si capisce che qualcosa non va ci si deve impegnare per far cambiare la politica.
Poi bisogna capire perché queste donne ed uomini scappano: semplificando molto, alcune persone scappano da situazioni insostenibili come guerre, carestie dittature, ecc., pochi, pochissimi sono aspiranti terroristi o religiosi conquistadores; la maggior parte sono uomini e donne che cercano un benessere che a casa loro non hanno e che per questo benessere sono disposti a giocarsi tutto quello che hanno, compresa la vita.
Quindi se si vuole evitare che queste persone arrivino “in massa” bisognerebbe portare il benessere a casa loro, e tu sai meglio di me che questo comporterebbe un cambio radicale di vita a casa nostra per costruire le condizioni per "aiutiamoli a casa loro".
Ad esempio sarebbe utile sapere come si comportano le imprese italiane ed europee che operano nel mondo: quanto sono orientate al massimo profitto e quanto si adoperano per la salvaguardia e lo sviluppo dei paesi nei quali sono attive, quanto rispettano l'ambiente, che qualità di lavoro offrono e con quali salari; ovviamente non basta accontentarsi dei dati ufficiali, ma bisogna informarsi anche da fonti indipendenti.
Di conseguenza dovremmo tutti chiederci a quanto siamo disposti a rinunciare dei nostri livelli di consumo (e di vita) affinché materie prime e prodotti provenienti dal 3° mondo siano pagati il giusto e i profitti rimangano in gran parte nei paesi d'origine: quanto dovrebbe costare un litro di benzina se il petrolio fosse pagato il giusto o quanto dovrebbe costare un chilo di banane se i braccianti delle piantagioni fossero trattati dignitosamente o quale dovrebbe essere il prezzo del pesce pescato in maniera da non depredare gli oceani e lasciare il necessario a chi da sempre vive di pesca artigianale, quanto costerebbero telefonini e computer se le terre rare africane, ecc.
Gli esempi sarebbero infiniti ma la domanda rimane una: cosa siamo disposti, o meglio la maggior parte degli uomini e delle donne del primo mondo cosa è disposta a fare, individualmente e collettivamente? Se la risposta è "nulla" o si limita all’offerta a Emergency, beh bisogna che ci rassegniamo, i flussi potranno solo aumentare e dovremo o convivere con questi nuovi concittadini, con tanta pazienza e costanza impegnandoci a vivere la nostra terra ed il gusto della convivenza oppure, chi vorrà ti seguirà con il cannone in mano per difendere la nostra Italia e il nostro primo mondo (con tutto il suo carico di crescitismo, autossicodipendenza, catramismo, trasportosugommismo, zootecnia intensiva suina, umana, globalismo dei consumismi e dei trasporti, etc etc etc.) dalle orde che ci invadono.
Scusa il lunghissimo pippone. Torno a lavorare per le ultime tre ore prima delle agognate vacanze
Baffus, io so che tu hai, come gasista, autorevolezza e fai fatti concreti per un mondo diverso utilizzando un'arma, tra le più potenti, che è il tuo reddito.
EliminaTu sottolinei, ancora una volta, molteplici osservabili del problema.
Su alcune questioni non sono d'accordo. su molte altre sì.
Ad esempio, potrei confutare moltissime delle posizioni terzomondiste:
o - la responsabilità della corruzione in quei paesi è di quei paesi
o - non si capisce perché i milioniari di quei paesi non possano/debbano aiutare i loro compaesani
o – perché usano gli antibiotici ma non la pillola?
o – la mistica del migrante povero (caso Kyenge è il caso più classico di borhesia benestante africana che invade demograficamentge un paese dell'europa proclamandolo come diritto).
In ogni caso, è semplicemente impossibile (ovverò è possibile e fattore certo di collasso) che [700M, 1G] africani/asiatici migrino verso l'Europa.
Mi risulta che se uno proprio considera come orribile sciagura l'incendio del finile, di certo non inizia neppure ad andarci a fumare 'na siga tutti i giorni.
“accogliere” i primi xy milioni di non europei di un'ondata di [700M-1G], non ha alcun senso.
Tra le altre cose ci sono ingiustizie nelle ingiustizie, non si capisce perché le prime n decine di milioni di invasori abbiano “diritto” e le successive forse no, ma in effetti no perché forse non ci stanno ma non lo posso scrivere perché sennò sono nazifascioleghista razzistaxenofobo.
Dunque abbiamo un problema, il problema più grave, affontato con una terrificante assenza di raziocinio.
Come dice Paul Chefurka, l'elefante nella stanza, ovvero il problema senza soluzione esiste e, come sottolineavo, qualsiasi cosa si faccia o non si faccia, saranno cazzi molto amari.
Qui si arriva all'aspetto filosofico: la negazione della metà “scura” della realtà ( morte/dolore/male/Thanatos/Kali, etc.) e le azioni completamente assurde di lastricare la via, per l'inferno, con le “migliori” intenzioni.
Le strategie non possono che considerare varie questioni e scienza e conoscenza. Qui si torna allo scontro che si rinnova tra etica e morale.
Si prosegue fino alla causa n° zero de Il Problema che è la crescita demografica esponenziale, crescita sotto controllo perché è proprio voluta, pianificata e sostenuta da molteplici portatori di interessi.
Anche psicologia: pulsioni sadiche, masochiste e nichiliste che io osservo spesso tra i "compagni" del gas, e i cattolici.
Come scritto più volte, il problema non si risolve e non si risolverà proprio gli anacronismi morali che impediscono di affrontarlo con efficacia: ho già scritto (v. Contenimento prima, riduzione poi – 2) una serie di semplici misure sinergiche, induttive che sfrutterebbero gli stessi potenti meccanismi e dinamiche che ora sostengono l'invasione di massa e la guerra demografica in corso.
Certo non è una passeggiata con te e pasticcini ma on sarebbe certo una strage di dimensioni continentali come sarà tra qualche lustro.
> Una soluzione efficace non l’ho trovata da nessuna parte,
EliminaMio fratello è stato, di recente, in Qatar. Semplicemente non c'è immigrazione illegale. Ovviamente usano il pugno di acciaio al tugsteno. Ma l'immigrazione illegale semplicemente non c'è.
Affermazione falsa, quindi.
> ” bisognerebbe portare il benessere a casa loro
EliminaSai che su Repubblica Zygmunt Bauman pubblicò qualche anno fa un articolo che dimostrava quanto sia assurda questa assurdità: sostanzialmente una metafora / storiella di due agenti di commercio di un'azienda calzaturiera che vengono mandati a portare le calzature del benessere in Africa e danno due risposte completamente diverse, antitetiche.
Nella mia utopia ogni territorio si autodetermina e ogni territorio si deve difendere dalle invasioni di altre popolazioni per non esserne complici dei problemi e anche per "educarli" alla sostenibilità locali.
> convivere con questi nuovi concittadini
Non ci sarà alcuna convivenza pacifica come non c'è mai stata nella storia quando popolazioni, etnie diverse hanno iniziato a confliggere su un territorio per mancanze di risorse.
Ancora, è molto grave questa perdita della memoria, ignorare la storia e la conoscenza.
Buone vacanze a te e Baffina.
Elimina:)
Ma l'avete sentito, oggi, quel [1] del papa?
RispondiElimina[1] lemma non apertamente riferibile al papa per legge; chiamasi censura.
C'e'un articolo oggi sul corriere on line che tratta dei migranti ambientali.
RispondiEliminaC'e'una parte del mondo che inquina e una parte che crepa per i danni prodotti dai cambiamenti climatici.
Lorenzo sei esperto anche di cambiamenti climatici?
RispondiElimina> sono solo i cattocomunisti a pensare che il "minor" santo e mansueto, deve ereditare la terra e che il major sia il peccatore,
Elimina> al quale si concede il perdono dopo averlo bruciato sul rogo, solo se si pente
Cosa aggiungere!?