E' passato poco più di un mese da quel sabato 27 giugno. Avevo già intravisto alcune foto di questa XI milonga solidaria pubblicate da Upho Studio. Marzia e Valerio hanno una sensibilità, la capacità di catturare momenti ed emozioni e così mi ero ripromesso, appena ne avessi avuto il tempo, di chiudere questa micro colonna con il loro lavoro. Credetemi, in una fantasmagoria estetica ed emotiva come quell'evento, non è facile estrarre dal tutto questi scatti d'incanto, essi si ci sono riusciti e si sono superati ancora una volta. Arte ed eros, commentavo da Spirita, arte fotografica per quella relazionale. Sono connubi pericolosi.
Questa volta mi ero ripromesso di salutare Marzia e di stringerle la mano e poterla ringraziare de visu e ci son riuscito. Dobbiamo molto a loro: noi diaristi (blogger) cerchiamo di rivivere scrivendo, essi usano luce, pixel, giochi di fuoco per immortalare la magia così sfuggente e fine del tango, ogni volta diversa e unica, ogni volta nasce entrando in milonga e va a letto gli occhi con le occhiaie, altre membra stanche, cuore ed anima che scalpitano, che non si capacitano che tutto sia così finito così presto, di questa piccola e fuggevole morte, non si capacitano che la musica abbia lasciato spazio al silenzio, alle bottiglie e sedie vuote, agli abbracci e agli arrivederci, un po' indispettiti che l'aver voluto ballare ogni secondo, ogni attimo di questa fantasmagoria non sia riuscita a fermarla nel tempo ma solo ad aumentare la fugacità, vani gli sforzi per voler divorare con anima e corpo ogni secondo, ogni brano, ogni tanda come se perderne anche solo uno fosse perdere tutto.
Già, questo desiderio di infinito irriso dal tutto già finito.
Questa volta _zzz ed io siamo tra le persone più fotografate, direi, nell'album al quale, ho visto, hanno lavorato ancora, nel frattempo. Compaio, in secondo piano, di schiena, in una immagine qui sotto.
Belle foto anche questa volta! Complimenti ai fotografi e ai tangueri !
RispondiEliminasi vero, belle foto. te sei passabile, lei è meglio, sappilo
RispondiEliminaLei quale? visto che nelle foto in cui appaio nell'album sono con quattro tanghere diverse. Intendi _sketti?
Eliminaperò posso dire una cosa? la dico. tranne rarissimi casi, nei visi dei ballerini immortalati non c'è gioia, non c'è felicità
RispondiEliminaLa quarta foto (dall'alto) in questa rassegna è una foto della gioia a fine tanda.
EliminaMa il tango è così ricco che... non c'è affatto solo la gioia o la felicità. L'arte relazionale ti permette di esprimere, ascoltare e condividere molte emozioni e sentimenti: rabbia, ilarità, tenerezza, struggimento, ironia, sarcasmo, etc.
no, parlavo delle foto di fb
EliminaLe foto dell'album di UphoStudio?
EliminaLe foto qui sopra somo tratte da quell'album di FB!
A cosa ti riferisci? Al tentativo di non perderne neppure un attimo di quell'evento?
RispondiEliminaSì, il tango è difficile, è anche rappresentazione,, sfida con se stessi e competizione, è pettegolezzo e critiche a volte impietose.
RispondiEliminaE molto altro.
Tutto ciò può portare all'ansia da prestazione.
Sei un osservatore perspicace, Lorenzo.
Quando c'è una tanghera che non conosci, o una maestra, o una tanghera più o meno famosa, io sento l'ansia che arriva con le altre emozioni.
Uo'
RispondiEliminaUè, Clo'! :)
EliminaMa tenevi la camicia nera?
RispondiElimina:)
Nella seconda metà dell'evento indossai camicia nera e pantaloni gessati rosso su nero.
EliminaMa in queste foto non la indosso ancora.
Tu quale sei?
RispondiElimina:)
Diciamo che preferirei non rispondere, altrimenti l'anonimato se ne va a quel paese.
EliminaChiedo scusa.