giovedì 9 marzo 2017

Fiera bandiera

  • Sono sempre di più le donne provenienti da paesi islamici che eccellono nello sport e che hanno fatto del velo una fiera bandiera di appartenenza culturale.
    (Flavia Cappadocia, larepubblica.it)

Ecco la scoperta dell'acqua calda.
Mahahh - si chiederà il compagno Zavattini, cittadino educato e rispettoso (dell'ortodossia) - e l'integrazione?!
Come mai quella frase strana?
Infatti. Per i neosoviet democratici è del tutto doveroso che voi, piccoli borghesi 'gnoranti, rozzi, razzisti meschini, inferiori, italioti siate integrati. Come farete a vivere, sennò, in Italianistan?

La sinergia col peggio delle multinazionali ultracapitalistiche è evidente.
E' tutto bello, glorioso, gioioso, un passo ancora sulla luminosa via verso il progresso.

Questo il giorno dopo la giornata della donna. Già, le kompagne femministe che rivendicano il diritto al burka.

31 commenti:

  1. Le velate incinte sono sempre di più.
    In treno, a volte, in certi orari, sento vociare solo in arabo.
    Le fiere bandiere, donne islamiche gravide e velo.
    Già.

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  2. Comunque, etimologicamente, italian-i-stan (come tutti gli -(i)stan) significa "terra/patria degli italiani".
    Lo so che il senso di usarlo come lo usi tu vuole dare il senso di italia-come-stato-tipo-afghanistan e quindi richiamare arretratezza culturale/terzo mondo/roba da paesi musulmani retrogradi, ma in effetti vuol dire qualcosa che sarebbe quello che dovrebbe essere, ma cui stanno togliendo significato...

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    1. Eccellente osservazione, Nuvoletta.
      Grazie.
      L'artificio retorico funziona sul piano lessicale, uditivo ma non su quello filologico, etimologico.
      Dovrei scrivere Italia, Svezia o Germania in arabo, supposto che suoni differentemente ma poi nessuno capirebbe.
      Un po' come Milanabad, usato per evidenziare la nefandezza dell'ugualizzazione "botanica" di piazza Duomo ad altre città subtropicali. Milanabad, intuisco, significherebbe città di milano o qualcosa del genere.

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  3. È che col velo o col burqa lo sport lo fai male. Punto

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    1. Se dio, allah etc. avessero voluto che la donna fosse velata, l'avrebbero creata tale.
      Sono idiozie religiose per cretini.
      Invece di sottolinearle come tali, qui la propaganda all'ortodossia massmigrazionista, panmixista, la sottolinea come cosa positiva.
      Se continuano così, con la cacca del politicamente corretto, le kompagne (femminste di plastica alla boldrini che si velano per omaggiare le moschee) e i kompagni inizieranno ad affermare che l'infibulazione è un segno di kultura altra che va rispettato.
      Eccetera eccetera.

      Io, come noglobal, affermo che gli islamici in casa loro facciano ciò che vogliono. Il problema è, ancora una volta, l'islamizzazione palese, di fatto, di ciò che non lo è.

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    2. Giusto. Se Dio avesse voluto che andassimo in bicicletta ci avrebbe fatto con le ruote.

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    3. Risposta illogica.
      Non ci sono religioni che impongano di andare in bici.

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    4. Non ci provo nemmeno. Ho troppo da fare per mettermi a discutere con i muri di gomma.

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    5. Può essere. Ciò non toglie che il sillogismo sia sbagliato.

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    6. Se Dio o Allah..ecco, mi fa pensare alla mitica frase di Woody Allen "Se Dio navesse voluto che non ci masturbassimo non ci avrebbe creati con le mai all'altezza dei genitali" :)
      Ok non c'entra niente con l'argomento del dibattito ma la citazione mi è venuta in mente lo stesso. :)
      Per me una donna può mettersi in testa quel che vuole, un casco di banane o un comodino, basta che sia una scelta voluta e non imposta. Questo ragionamento non può applicarsi alle donne islamiche... il problema dei musulmani infatti e' che loro non hanno quello che noi occidentali abbiamo: la libertà di scegliere. Quindi le musulmane che portano "fieramente" il velo in realtà lo fanno solo perché non hanno alternative. Quindi non è una libera scelta, bensì una scelta condizionata, ma loro questo non possono capirlo perche' non hanno gli strumenti culturali per farlo.
      E' come quando vai al ristorante e ti dicono "Oggi lei è libero di scegliere tra spaghetti al ragù e spaghetti al ragù".
      Non puoi scegliere un cavolo, puoi solo cambiare ristorante. Loro non possono nemmeno cambiare religione. Noi si. Possiamo anche non aver una religione se ci va. Loro no. Questa è la differenza.

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    7. a sto giro concordo, non c'è parallelismo. nel mio modo di vedere le cose, nel velo non c'è libertà. se le donne arabe potessero scegliere, sono sicuro che metterebbero la minigonna

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    8. Francesco se l'incipit del post è la fierezza desumo che so tratti di cosa scelta, da cui il parallelismo.
      Detto questo trovo insopportabilmente arrogante il voler combattere battaglie ideologiche per altri che non lo hanno chiesto.

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    9. Alahambra

      Io mi saro' spiegato male o tu non hai capito.
      Non ho alcuna intenzione di combattere battaglie per le donne islamiche quando sono nei loro paesi islamici. A parte considerare l'Islam la piu' stupida e rozza delle religioni e abominevoli molti suoi usi, per me il problema finirebbe li'. Ogni cultura si determini ed evolva, nel proprio paese, come deve evolvere.
      Il problema - cerchero' di essere chiaro - sono:
      o - il sostegno dei sinistrati sinistranti a tutti le (fino all'altro ieri) peggiori e fassiste cose come piano di frantumazione sociale;
      1 - le donne islamiche qui;
      2 - l'islamizzazione delle quali esse sono causa con i loro tassi di riproduzione bellica.

      Se avessi voluto vivere in un "paradiso" islamico, sarei andato in Somalia, in Pachistan, in Algeria, etc. .
      Invece mi stanni imponendo la loro fiera bandiera qui. Non me lo hanno chiesto e, piuttosto, reprimono sistematicamente ogni reazione immunitaria a questo attacco.

      Certo, Francesco, che alcune donne islamiche si metterebbero la minigonna. Questo e'seconda natura, ovvero il fatto di esibire la propria avvenenza per sedurre alcuni maschi.

      Si torna sempre al fatto che siamo al livello della piu' rozza e cialtrona religione. Per masse di rozzi e cialtroni.
      Le kompagne, pero', vedono solo i clericofassisti, i maschilissssti alla tisana nostrani, se son esotici, sono rudi, vigorsosi, etc. etc.
      Come cretine se li meritano.

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    10. Ogni cultura ha la religione che si merita.

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    11. Assenza di carattere, di identità.
      E' una malattia, un grave problema anche in psicologia.
      Nel diario della ex coppia ci furono alcune pagine dedicate a questo problema.

      Essere ugualizzati, omogeneizzati.
      Deboli, fragili, malleabili, manipolabili, spostabili, sostituibili, sfruttabili.

      Nessuna identità: dei tubi digerenti semoventi dipendenti da tutto.
      No grazie.

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  4. Entropia (ovvero disordine) sociale.
    Prendere una roba thailandese e metterla in mezzo alla roba senegalese. Poi prendi la roba senegalese e la metti in Finlandia. Poi obblighi in modo soft (il più efficace è con qualche moda) i tailandesi a fare/consumare quella roba finlandese.
    Eccetera eccetera.
    In cucina, solo un cretino, un incapace potrebbe affermare che è meglio tenere insieme la farina di mais con quella di riso e di farro mischiandole.
    Quindi ora c'è la festa di Kwanzaa negli SUA.
    Quel paese sono all'avanguardia nel peggio. Anche in questo.

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  5. io il velo lo reputo un limite, ma c'è chi lo legge come una rivendicazione del proprio background culturale... ad oggi mi sento estremamente lontano dal mondo islamico e dal loro modo di coniugare le cose, ma mi rendo altresì conto che, alle volte non si ha possibilità di scelta

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    1. La questione è che le culture hanno dei propri luoghi e dei propri tempi.
      Quando tu emigri per diventare consumista non puoi prendere solo ciò che ti garba del nuovo luogo e mantenere tutto il resto. Si arriva, appunto, al paradosso di... fare sport (secondo la tua religione islamica tu non potresti fare sport e altro, come femmina) che è una conquista delle donne "infedeli" e di volerlo fare ... "velata".

      Supposto anche di pensare all'integrazione come cosa giusta (e non lo è perché le migrazioni di massa sono un problema in sé, sono una forma di guerra, pensare che possa sussistere un qualche lato positivo per chi subisce una guerra è una follia) allora tu pachistano o somalo quando emigri per il consumismo devi abbandonare i tuoi usi ed assoggettarti a quello del paese di cui sei ospite).
      Il velo islamico non ha senso nello sport perché secondo quella religione una donna non dovrebbe fare sport e molte altre cose. Il velo islamico in Italia ha lo stesso non senso in un contesto di guerra migratoria subita dagli italiani.
      Se uno cambiasse prospettiva e si chiedesse con quali posate e piatti un europeo potrebbe mangiare bistecca alla fiorentina in un ristorante indù a Nuova Deli, che questo fosse suo diritto, si renderebbe conto della violenza fatta sui locali, indiani che devono subirsi lo sbaffamento del loro animale sacro nei propri luoghi.
      Quindi quando sei islamico in un paese islamico adotti costumi e usi islamici, quando sei ospite in un paese che non lo è, eviti.

      Qui, invece, dalla signora Flavia Cappadocia, probabilmente una razzista positivista, le donne islamiche usano con fierezza una "bandiera" (è uno dei simboli e di guerra e di conquista territoriale) della propria cultura islamica.
      Il corollario, implicito, è che gli autoctoni siano in dovere di subirli, e la bandiera e la conquista.
      Femministi al contrario, razzisti al contrario.

      Infine, tornare alle radici del problema: gli islamici in Italia non ci devono stare che come turisti, ospiti a tempo limitato e, anche in questi casi, rispettando rigorosamente usi e costumi italiani ed europei.
      Non è obbligatorio invadere un paese non islamico e, in tali paesi, doverlo subire.

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  6. Mentre leggo sopra che Lorenzo voleva fracassare la radio, la stessa sensazione l'ho avuta io, ieri sera, di volere fracassare la mia TV, mentre assistevo alla replica di "otto e mezzo" condotta da lla siliconata-labbra-salvagenti Gruber con ospite altrettanto siliconata Alba Parietti (esperta di che?). L'ignorante Parietti sosteneva, a proposito di donne e Islam, non c'è molta differneza in quanto, anche in Italia di sono 6 milioni di donne italiani che subiscono all'anno violenza da uomini italiani. A parte il fatto che il dato numerico (da dove emerge?) mi sembra un tantino elevato..., ma anche considerandolo valido, rilevo una certa, non trascurabile, differenza.
    In Italia che commette violenza sulle donne (come su chiunque altro, animali compresi) può e DEVE essere punito. E ci sono leggi precise al riguardo.
    In paesi islamici punire fisicamente la moglie (e tralascio rispetto di diritti, parità, opportunità di lavoro, ecc...) non solo è consentito, ma è pure ritenuto lecito. Basti verificare le normative di molti paesi. Non parliamo poi dei paesi dove viene letteralmente applicata la Sharia.
    Del pari, il velo. Se in Italia una donna vuole e sceglie liberamente di indossarlo è libera di farlo (non parlo del burqua, altro discorso...). Altra cosa è nei paesi islamici dove tale diritto NON esiste. Lo devi indossare e basta.
    Le nostre democrazie sono piene di difetti (inuguaglianze economiche, ingiustizie, sfruttamenti, ecc...ecc... ) ma chi non vede la differenza in relazione a diritti/doveri, libertà e affini rispetto al mondo islamico, è semplicemente idiota o palesemente in malafede.
    Consiglierei alle morigerate e sobrie Parietti e Gruber (oltre che a migliaia di altre entusiaste femministe assertrici del libero diritto alla autodeterminazione delle donne) di trasferirsi in Yemen, in Sudan, in Nigeria, negli Emirati Arabi, ecc... Almeno ce le leveremmo dai coglioni.

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    1. La castaliai dei neosoviet (gran parte dello show business è asserito e complice, parte stessa) deve ripetere incessantemente propaganda e catechesi. Più il falso evidente maggiore il smantellamento.
      Il fatto che la dottrina sia ondivaga e contraddittoria (si pensi all'apologia delle fattrici uterine funzionali ai millantati diritti dei diversamente sessuali ora spacciati come diritto (?) dei bambini, lo scempio e la violenza subiti spacciati come diritto dei bambini!!!) è del tutto irrilevamte per i sinistri lobotomizzati.
      Le truppe di zeloti sono carne da macello e per essere manipolabili devono essere stupidi o stupidità.
      Poi ci sono i funzionari dello fascismo di medio livello, come Gruber e Parietti che perderebbero tutto per espulsione dalla castalia appena fossero non allineate, anche un poco critiche.
      Allora diventano più realisti del re.

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    2. il furbofono ha distorto
      martellamento in smantellamento
      instupiditi in stupidità
      sfascismo in fascismo

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    3. A parte il fatto che il dato numerico (da dove emerge?)

      Dalle CHIACCHIERE.
      Il dato, spacciato da una ricerca-farsa dell'ISTAT, non ha basi di evidenza dei maltrattamenti millantati, ma è stato aggregato in gran parte sulle chiacchiere svolte negli osservatori istituzionali e no-?-profit sul problema.
      Inoltre, se vai alla lista dei comportamenti catalogati come “violenze sulle donne”, c'è da ridere.

      { puoi partire da [ qui ] }.

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    4. [ ... ] ma chi non vede la differenza in relazione a diritti/doveri, libertà e affini rispetto al mondo islamico, è semplicemente idiota o palesemente in malafede.
      Consiglierei alle morigerate e sobrie Parietti e Gruber (oltre che a migliaia di altre entusiaste femministe assertrici del libero diritto alla autodeterminazione delle donne) di trasferirsi in Yemen, in Sudan, in Nigeria, negli Emirati Arabi, ecc... Almeno ce le leveremmo dai coglioni.


      Quoto.
      E specifico : la Parietti non s'è rifatta solo il seno ( cosa che ha sbandierato ai 4 venti ), ma anche labbra, glutei e cosce.

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  7. "Partito bestemmia". "PD", un acronimo. Geniale. Non mi era mai venuto in mente, e già solo per questa intuizione (ammesso che sia di suo pugno) mi sento di ringraziare quel Lorenzo che in altri momenti vorrei rimpinzare di purganti. Fantastico. Perdonami, ma da oggi ti rubo l'espressione.

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  8. Il Partito Diossino.
    Prego notare che non è neppure il più sinistro.
    Però è moderato. Il ché è peggio perché ti inquina giorno per giorno in modo garbato. Come gli inceneritori.
    Appunto.
    Prego notare da sempre Il Partito
    o - TAXista
    o - panmixista
    o - inceneritorista
    o - crescitista
    o - globalista
    o - sessuofobo/moralista
    o - dirittista
    o - urbano
    o - tecnoteista
    o - progressista.
    o - demagogico.

    Non c'è alcuna altra forza politica che abbia tutte queste caratteristiche di sciagura politica e ideologica.

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  9. Le pseudo femministe dell'apericena:si rileggessero Carla Lonzi!

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    1. Info su Carla Lonzi.

      Leggo alcune cose interessanti, nonostante la sinistrosità della soggetta. Ma questo è un mio problema, ora sono in fase di allergia a tutto quanto viene da sinistra.

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    2. Con una classe senza pari sento il dovere di rendere noto che io a sinistra ci tengo il pistolino nelle mutande. Che dici, ci sarà bisogno di considerare la cosa da un punto di vista psicanalitico?

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  10. Però è moderato. Il ché è peggio perché ti inquina giorno per giorno in modo garbato.

    Esatto.

    ===

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  11. Ma poi ...

    la DEMENZA CONCLAMATA di uno sciopero contro la violenza sulle donne ( sai, l'efficacia ! ) ...
    che ha rotto i coglioni alle donne che si muovono con i mezzi pubblici !

    :D

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