sabato 7 giugno 2014

Solitansia

Solitudine. Avevo letto un paio di pagine da eSSe. Poi le note sulle banalità del capo piacion buon buonista di Trastevere, un prendere atto dell'Horror Vacui del gregge, forse anche questo è concausa dell'esplosione del teratoma umano.
Come tutto anche la solitudine ha pro e contro: la cara amica ha anche grandi difetti oltre a indubbi lati meravigliosi. Poi scriverò dello scambio di pensieri con _zzz.
Ieri sera in milonga, parlavo (a tratti in tedesco)  con una, _via, ha vissuto a Monaco di Baviera undici anni, fascino, fisico bestiale, occhi bellissimi e magnetici, non so se bella, ecco, mi viene in mente Maria Callas. Non starebbe fuori città neppure due giorni. "Ho ansia se non vedo gente, città".
Solitudine... già!

18 commenti:

  1. Quell'ansia ce l'ho pure io.
    La vita in campagna mi mette angoscia.Ho bisogno di sentire di essere parte del mondo, ma che allo stesso tempo il mondo vada avanti senza di me.

    Questo pensiero più profondo della gola della Lovelace l'ho partorito in mezzo al caos di Piccadilly Circus...

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  2. A me l'ansia la mette la folla. Anzi, anche solo il pensiero della folla. Amo ricordare che a rendere diverse folla e follia è solo una smilza, misera "i".

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  3. La mia angoscia, invece, è data dalla troppa gente. Io ho un forte bisogno di solitudine.

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  4. Ho ansia solo per i soldi, quando mi mancano.
    Sto bene a momenti alternati, in mezzo la gente.
    Ma non penso sia solitudine quello che ti spinge a stare dove stai meglio.
    Ciascuno di noi è diverso dall'altro (per fortuna), ingiudicabile da nessuno.

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  5. E' il secondo scivolone del papa in pochi giorni. Quello da te citato l'ho sentito pronunciato e mi e' sembrato di una cattiveria inumana, peggio di quel "ricordati che devi morire" del famoso film di Troisi. Che poi ci sono mille motivi per non fare figli e mille genitori che muoiono soli nonostante abbiano figli.

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    1. La boiata sui matrimoni sterili per scelta. Mah. Peggio dei cinque stelle sto papa.

      Pensa te che io avrei detto"gente, non fate figli a cazzo..."

      Punti di vista...

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  6. Be', definire sempre mezzo mondo gregge e teratoma pone chi lo scrive in una posizione tra la tragedia e la commedia.

    Qui, fortunatamente siamo nella commedia. La commedia classica all'italiana, quella che a me (italiota sino al midollo) diverte assai.

    Perché pure io, so' convinto che so er mejo (io però solo de noantri...per tutto er mondo, devo fare ancora un po' de pratica)

    :)

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  7. Negli ultimi tempi no folla, no gente, no luoghi e spazi troppo saturi di roba.
    E cazzo se sto meglio...

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  8. x Wannabe Figa:
    A Piccadilly Circus ravani e spippoli 'sto diario? Ostrega, ti rovino il qui_e_ora.
    Pensa che io considero gli altri mediamente peggio del M5S. Allora sono messi veramente male. In effetti...
    Fare figli... la mistica idiota del fare, sempre, comunque. Sì sì, fare... disastri.

    x MrKeySmasher:
    x Mareva:
    x gioia:
    => state bene con voi stessi.
    Gli assembramenti hanno un pericolo latente elevato: comportamenti gregari, panico collettivo, se eccessivi mettono in crisi le strutture e... anche le persone che non amano lo Sardinenbuschung, l'inscatolamento sardinesco (mi invento pure il tedesco maccheronico-sarcastico).
    Stare bene anche da soli è un indicatore di buon vivere, penso.

    x Colomba:
    Risparmiare un po' e tenersi un gruzzolo-cuscinetto può aiutare?
    Giudicare no, osservare sì.
    Comunque se è ansiogeno l'idea di stare due giorni lontani da cittá e dalla gente qualcosa che non va c'è.
    Per me è pure meglio:più gente sta in città meno gente sta in non-città (se non fosse che il tumore umano aumenta di giorno in giorno esponenzialmente).

    x Francesco:
    Per quanto francescano è sempre cattolico e i cattocattolici hanno il loro insieme di dogmi e credenze sempre più spesso grottescamente anacronistici, assurdi se non stupidi.
    Infatti: alcuni soffrono la solitudine anche se hanno fatto figli. Comunque non c'è di meglio della locuzione usata da agobit: Horror Vacui.

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  9. x nottebuia:
    "Teratoma umano" è farina del sacco di "Fra" che ora commenta meno. La definizione è corretta in quanto indica il proliferare fuori controllo di cellule impazzite.
    Il comportamento gregario delle masse è noto e lo è da tempi storici tant'è che persino il linguaggio religioso, forse il più stabile, usa molto frequentemente i termini di "pastore", "gregge", "pecore", etc.
    Buffo come i termini precisi sollevino la tua perplessità. Qualche commento fa ti uscì un riferimento al positivismo. Forse questo spiega parte delle tue contrarietà.

    Meglio, peggio.
    Mah.
    Non so.
    Come neorazzista (ihihih, si dovrebbe dire differenzialista ma il primo termine punzecchia molto di più) direi che siamo settepuntounogiga di diversi. Quando uno di questi o moltitudini di questi vogliono catechizzare/mi/ci sul giusto/sbagliato con atteggiamento morale/(neo)religioso con impliciti o espliciti tentativi di posizionamento (in basso) nella loro scala di valori, mi diverto a tornare all'etica del ragionamento oggettivo, razionale, diciamo del "materialismo scientifico".
    Insomma un po' di franco confronto intellettuale. Però i più (sei tra questi, nottebuia) si.indispettiscono e poi vanno sul tentativo più o meno esplicito di insulto.
    Però, con un po' di distacco e di anni di allenamento alle "botte da orbi" dialettiche (ultima sessione in Val Grande con i due anarcomunisti contrari "senza se e senza ma" alla (mia) contrarietà alle migrazioni di massa) cerco di mantenere un minimo di serenità e sulla mia linea di pensiero cercando di oggettivarla, di argomentarla logicamente.
    Buddisticamente: grazie per il... maschio :) confronto!

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. No, non mi sono spiegata.
    L'ultima volta che sono stata a Londra, un anno fa, una sera ho pensato esattamente quello che ho scritto sopra.

    E comunque se ricapito a Londra per la terza volta, la prendo come un segno e non torno più :-DDD

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  12. Pensavo che avessi fatto un'uscita / fine settimana a Londra praticamente ora e là ti fosse venuta e la riflessione e la "fregola" di condividerla qui.
    Allora non mi sento più responsabile di averti distratto dal qui_e_ora londinese. :)

    Ormai è da tempo che manco sia da Londra che da Parigi. Ma tra le due preferivo (e preferisco, fino a che non riveda il mio giudizio) la seconda.
    Parigi la trovo più estetica, i sensi, la bellezza, il gusto, etc. li trovai assai meglio curati nella capitale francese che in quella granbritannica.

    Comunque, per tornare a tema, la tua riflessione è importante: sentirsi emotivamente esclusi dal mondo che va "avanti". Questa è psicologia.
    Diciamo che meriterebbe una meditazione questa cosa. Questo punto di vista è sì vero, ma anche ansiogeno.
    Dove è il centro della tua vita? In te stessa o là fuori, nel mondo?

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    1. Il centro della mia vita è in me stessa al centro del mondo

      (e dopo questa iniezione di egocentrismo me ne vado a dormire!)

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    2. Puoi allora cambiare anche punto di vista: osservare, con serenità, un mondo che spesso si muove assurdamente e freneticamenrte.
      Ma dove vanno quelli?!
      ;)

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