giovedì 29 gennaio 2015

Bassamente incivile

  • Vengo qui perchè ci sono persone interessanti che esprimono delle idee interessanti e che non ho intenzione di perdere per la pochezza di taluni.
    Alahambra, commento

Il dirittismo è uno dei problemi principali di questo mondo. Le masse crescenti di piccole menti scadenti credono che ogni cosa sia diventata un diritto.
Le provocazioni di Alahambra di ieri (iniziate qui) ne sono un esempio: sono in un posto in cui alcuni esprimono idee interessanti (perché?) e ho il diritto di andare a leggere in quel luogo senza dover trovare le cose fastidiose del taluno padrone di casa.
Perché ci sono idee interessanti? Io cerco di picconare, di demolire le credenze sciocche e l'idiozia del politicamente corretto che ne è espressione e concausa e cerco di farlo adottando i meccanismi comunicativi, emotivi ed evocativi che ritengo a mio insindacabile giudizio opportuni.

  • Non c'è alcun diritto di venir qui e trovare idee interessanti ma non irritanti.
  • Non c'è alcun diritto di venir qui e non trovare ciò che della mia vita di disturba.
  • Non c'è alcun diritto di venire qui e di non trovare bestemmie.
  • Non c'è alcun diritto di poter determinare uno stile e i registri dei testi di questo luogo.
  • Non c'è alcun diritto di venire qui né di andare altrove, nel virtuale come nel reale.
  • Non c'è alcun diritto qui di commentare o di non avere rimossi i tuoi commenti.
  • Non c'è alcun diritto qui di non subire il mio arbitrio.

Quando entri qui dentro sai che trovi e troverai provocazioni, bestemmie, immagini oscene, idee peggiori, estremismi, azioni politicamente scorrette, radicalismi, profanazioni, paganesimo, dissacrazioni. Sangue, diamanti, merda, risse, danza, diossina, e soavità come è la vita. 
I diritti non esistono senza doveri e, quasi sempre, non esistono neppure con quelli.
Non c'è alcun diritto di venir qui e non trovare o trovare alcunché. Non c'è alcun medico che ti ha ordinato di venire sulle pagine di questo diario per la tua salute e se così fosse per me puoi pure crepare visto che non c'è il diritto di nulla e quindi neppure di accedere come e solo come garba a te questo luogo.
Se a te, lettrice arrogante e stupida, non piace, il talunopadronedicasa non ti garba, hai la fantastica opportunità che la tua mente non ha ancora colto, di non venire qui a sfrantumare i koglioni altrui e le ovaje tue. Hai la possibilità di sceglierlo.
Quindi continuerò a bestemmiare, maomettopederastalercio.
E se questo comportasse una chiusura di questo luogo, sarà una lezione per gli idioti che vorrebbero questo luogo omogeneizzato, nazionalizzato, edulcorato, a norma di legge o altra cacca del genere. Sarà una buona lezione contro l'antagonismo idiota. Questo è un luogo bassamente incivile.


26 commenti:

  1. Non hai capito un accidenti, ma non dovrei esserne stupita.
    Ci riprovo, tanto per amore di me stessa. Non ha alcuna importanza cosa IO trovo giusto o sbagliato nè cosa TU trovi ecologico o adeguato.
    Vivi in una società che ha delle regole, e hai il DOVERE di rispettarle tutte quante e non solo quelle che piacciono a te. Bestemmiare è un reato, la cosa non è in discussione. Ergo, NON hai il DIRITTO di farlo nè qui nè altrove.

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    1. Questo luogo esiste come è o non esiste.
      Queste sono le regole del mondo.
      E le mie regole sono che questo luogo lo scrivo come piace a me. E' lo spazio delle idee, capisci?
      Non ti piace? Cerca di far eliminare questo luogo, sii respons-abile.
      Poi valuterai se è "giusta" la legge che proibisce la bestemmia, osserverai i risultati, insomma, arriverai ad un tuo bilancio personale.
      Io riapro in un altro luogo e bestemmio.
      Immettere energia e provocazioni nel sistema estremistico moderato fino a che non rivela la sua essenza.

      E' molto interessante questo anelito alla morigeratezza, al ben pensare e al ben scrivere moderati.
      E' l'idea irreale del concetto unico che non ammette violazioni.

      Ovviamente il problema non è solo ideologico.
      Nel momento in cui dei satiri blasfemi sono stati farciti di piombo, in cui Teo Van Gogh è stato assassinato dal merdame islamico che non sopporta le bestemmie ai suoi superiori e non sindacabili valori in casa dei francesi o dei paesibassesi.

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    2. Pensa, è la stessa cosa che credono quelli che danneggiano i treni e ti fanno fare tardi.
      E pure quelli che stuprano e che tu vorresti castrati. E pure quelli che fanno 5 figli e che tu vorresti abortissero obbligatoriamente.

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    3. No
      I devastatori possono devastare casa loro.
      Purché poi non portino la monnezza nella discarica solida o area comune.
      Gli stupratori possono farlo con se stessi, un bel plug anale e si penetrano come vogliono.
      Gli incontinenti riproduttivi mantengano la massa umana che hanno creato nei propri spazi.

      A proposito: stamani il mio treno aveva 80' di ritardo.
      O preso quello successivo.
      Perché era guasto. I cicli di manutenzione sono stati così rarefatti perché il grosso degli investimenti deve andare in TAV e autostrade.
      Non sabotare quelli significa quindi sabotare me stesso. E io non ho questo anelito masochista.

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  2. questo post però non ha senso alcuno. lo dico e taccio per sempre. per sempre in questo post intendo

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    1. Rispondere ad una affermazione priva del senso del limite non può che essere priva di senso dei limiti. Il confronto-scontro comporta un evoluzione del sistema.

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  3. Venni, vidi,lessi...nè vincitori nè vinti. Solamente: Questo è il web...Così è se vi pare; oppure passa, guarda, leggi e non ti curar di loro.

    E non serve rispetto se non si sente di portarlo a qualcuno.

    Come ho già fatto osservare in questo spazio "Siamo ciò che pensiamo" il resto ? Solo libero pensare e libera chiacchierata virtuale...per sentenziare su alcuno serve CONOSCERE quel qualcuno.

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    1. Alahambra avrebbe un modo molto più geniale ed efficace di affossare un diario.
      Pensa se ella e molti altri semplicemente cessassero di commentare. Se io scrivessi per i commenti (che certamente mi gratificano, ma questo rimane un mio diario per il mio piacere di scrivere, di memorizzare ed altro) un'azione così mi ... stroncherebbe.
      Sarebbe un'azione respons-abile: mi irritano il registro, i contenuti, io boicotto quel sistema.
      Però questo non è un diritto.
      E' un azione in cui ti assumi pro e contro: non commento, non leggo, perdo le idee di alcuni interessanti ma stronco pure ciò che non mi piace o che detesto.
      Oppure lo faccio chiudere.
      Guarda, non c'è nulla di più terribile per gli antagonisti che la perdita del simbionte a cui si oppongono. E' traumatico ma anche liberatorio per la rottura del rapporto di dipendenza.

      Questi sono spazi di idee.
      Io cerco nella vita di realizzarle anche praticamente, con i limiti e i pregi dovuti al fatto che non sono così radicale.

      Conoscere se stessi, mettere se stessi al centro del mondo.
      Cosa desidero? cosa voglio? dove voglio andare? a quale prezzo?
      Io adoro questo pensiero buddista dell'amare se stessi e osservare il mondo.
      Che è antitetico all'amare gli altri e cercare di prendere del mondo solo una metà.

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    2. ...Per il piacere di scrivere, concettostimolante e acuto; i commenti ? Dovrebbero essere solo l'imput a migliorare le proprie conoscenze.
      E' la mia più intima convinzione !

      Buona giornata UUIC

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    3. Io non nego che mi facciano piacere i commenti.
      Ma se scrivessi per i commenti, avrei chiuso questo diario dozzine di volte.
      Guarda, sembrerà assurdo, ma io voglio bene ad Alahambra. Non è 'na cosa buddistica, ma proprio la convinzione che il suo ruolo disadeguante, provocatorio sia molto ecologico se io sono e sarà capace di governare gli stimoli, di rendere le pro-voc-azioni un propellente.
      Infatti non mi sono mai neppure sognato di eliminare le sue frecciate.

      Ciao Daoistaccio
      Sei saggio.
      Ti abbraccio!

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  4. Io parto sempre dal presupposto che un blog e' un po' come una casa, e quando entri in casa altrui dovresti farlo con rispetto. C'e' gente che entra a gamba tesa, spesso senza presentarsi, e ti parla come se sapesse tutto di te e ti conoscesse da una vita, mentre invece ha solo letto qualche post...e magari non l'ha nemmeno capito.
    Non so, per come la vedo io, per commentare in casa altrui ci vuole sempre una certa attenzione e un certo rispetto.
    Poi, chiaramente, non si puo' piacere a tutti.

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    1. Dai, Spirito, è chiaro che Uomo lancia una provocazione. Stiamo a questo e basta, perché è anche chiaro che ha torto (e lui ovviamente lo sa).

      A casa tua c'è una porta che si chiude. Il blog è uno spazio pubblico visibile a tutti.
      Che altro vogliamo dire ?

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    2. Anche te chiedo: cosa significa avere torto? Avere ragione?
      Cosa comporta, operativamente?

      La porta di questo luogo è l'URL che devi digitare o cliccare per entrarci.
      Sono atti volontari, atti di arbitrio e di scelta.
      Non c'è un diritto di accedere a questo spazio o di determinarlo, correggerlo, modificarlo se non per accordo con me.
      Domani mattina io potrei chiudere questo luogo, cancellarlo, svuotarlo.
      Non puoi andare da un giudice e dire :- io ho diritto di leggere o non leggere quanto scrive UUiC.
      Quello è un luogo pubblico e questo mi offende.
      Nel senso che lo puoi fare.
      Un giudice potrebbe anche chiuderlo o condannarmi a qualche pena.
      Potrei, costretto, scrivere di calcio, moda o di veterinaria.
      E' un po' come le polemiche dirittiste sul presunto diritto di democrazia nel M5S.
      Non c'è un obbligo/diritto di essere pentastellati.
      Uno fonda il Movimento Quattro Asteroidi e guarda quanti voti prende.
      Se questo luogo non piace, non lo si frequenta.
      Scusate, aprite un luogo UnAltroUomoInScrittura 2.0 e gestitelo come preferite.

      A me sembra grottesco doverlo ribadire.
      Anche se il grottesco e l'assurdo sono spesso interessanti e stimolanti.

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    3. Io che c'entro, mica l'ho scritto io il codice civile o quello penale.

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    4. C'è poi però il famoso discorso della netiquette, che non è legge ma però.
      Si, ma poi tutto diventa provocazione, rumore, casino, infine noia. Serve?

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    5. Sì, nottebuia.
      Penso che sia importante, anche per me, l'importanza dello spazio che separa gli estremi.
      Finita la piena, decrescere e rientrare nell'alveo dei rapporti non troppo energetici.
      Cosa sarebbe il fragore se non ci fosse il silenzio?

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  5. alahambra, ma se bestemmio io che non vivo in Italia da 15 anni, come la metti?
    voglio dire, io in Italia non ho diritti e oltretutto continuo a pagare tasse. in un paio di anni avrò la cittadinanza del paese che per ora mi ospita.
    come la mettiamo? posso tirarlo qualche moccolo? e in secondo luogo, nel momento nel quale avrò questa nuova cittadinanza, come facciamo?
    posso mettere piede qui e bestemmiare lo stesso?
    o devo riconsegnare la lingua materna?
    per inciso, mi disgusta sempre citare mia madre, mi sento come johnny stecchino, mi prende un capogiro.
    what a conundrum! (magari vado con l'inglese, cosi' utilizzo il mio secondo idioma e rimango neutrale). come regolamentare questa disfgraziata abitudine?

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  6. peraltro, ricordiamoci sempre del valore sociale della bestemmia in paesi come Italia, Germania e Austria. E di come sia sostanzialmente assente in paesi secolarizzati come Francia, Inghilterra, il Nord Europa in generale.
    E di come sia una falta lieve di educazione in Spagna: ricordo che un mio cliente spagnolo, della zona di Lerida - un buon amico di Ferran Adrià, giacchè sulle sue terre si faceva un olio e un vino particolari che lo stesso Adrià contribuiva a propoganadare in giro per il mondo - sempre bestemmiava nelle riunioni.
    Un bel'uomo di 70 anni dedito alla crapula e al whisky di torba, Josep usava "cagarse en deu".
    Era una persona assai intelligente, aveva iniziato come distribuitore di ofimatica e mainframe Olivetti - che lui idolatrava - negli anni 70. Da lì aveva costruito un impero, e adesso è il papà di una multinazionale di un certo rilievo.
    Josep, me cago en diooosss, gli urlavo io. E lui rideva, aggiungendo: y en todo los santosss.
    Quante sbronze dopo le riunioni. Peccato aver lasciato.
    O altrimenti mia nonna, che era de Ciosa (chioggia). Come la vogliamo mettere colle bestemmie lì? E nel triveneto in generale, scusate, come li regolamentiamo lì?

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    1. Max, io ho imparato da te il valore della bestemmia.
      E' una delle cose importanti che ti devo.

      Come ogni cosa non ha un valore in sé (uno di un sacchetto di rubini quando sta crepando di freddo in parete in invernale non se ne fa una cippa, i rubini lì non solo hanno alcun valore ma potrebbero avere un valore negativo, come peso da portarsi in giro senza utilità) ma contestualmente.

      Certamente anche la bestemmia deve essere millesimata. Da questo punto di vista so che in paesi morigerati/riservati del Nord, c'è una certa povertà lessicale su alcune aree.
      Ad esempio in Austria e Germania le parole crude sono poche e usate raramente.
      Quindi sono, paradossalmente, più efficaci.
      Vai in Toscana o a Napoli e allora, la ripetizione e la banalizzazione del moccolo, dell'insulto, dell'imprecazione costringono ad aumentarne qualità e intensità.

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  7. Ma bestemmiare non è più un reato. Non fu depenalizzata come norma? Mi sa che sì, si può correre il rischio di prendersi una multa, ma non è di certo un reato.

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  8. La mia domanda è: bestemmia o no, ognuno faccia come cazzo vuole, ma perché, Uomo, nominare un dio che non esiste?

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    1. E' uno strumento utile a me come sfogo, utile come scuotimento altrui.
      Io non sono ateo, aggiungo. Non saprei neppure come definirmi.
      Penso che sia sensato nonché ecologico avere uno spazio per la metafisica, per la dimensione spirituale e verticale.

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  9. La bestemmia tocca corde della sensibilita'altrui, io trovo brutto ferire il prossimo gratuitamente, anche se non c'e' l'intenzione di farlo. Se io dicessi che ballare il tango e' una perdita di tempo, un passatempo per cojonazzi?

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    1. Mi viene da sorridere.
      Perché, sostanzialmente, ogni attività artistica, ludica non può che essere... assurda dal punto di vista fisico (dissipazione di energia) e antieconomica (spreco di tempo, costi, sottrazione a tempi produttivi...).
      Ballare (il tango) è da cojonazzi.
      Riporto sempre al noto pensiero di Nietzsche

      Man muss noch Chaos in sich haben, um einen tanzenden Stern gebären zu können.

      Bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante.

      Danzare e tango sono, insomma, assurde, folli o, se preferisci, da cojonazzi.

      Ecco, questa è una risposta sensata.

      Se tu invece vai a dire che maometto era un pedofilo e che tra le sue concubine aveva bambine di 9 anni, che è semplicemente quanto scritto nei loro libri pseudosacri, questo ti applica la scimitarra tra capo e collo.

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  10. Io non bestemmio, e non certo perché c'è una legge o perché temo d'offendere qualcuno. Semplicemente non mi interessa bestemmiare. Però non mi turba chi lo fa; posso magari considerarlo inutile, ma quel che è inutile per me potrebbe non esserlo per altri, e visto che un bestemmiatore non mi danneggia non vedo perché dovrei aver da ridire.

    Il problema, qui, credo che sia che Alahambra pare un po' troppo propensa a considerare improponibile tutto quello che a Lei personalmente non va.

    P.S. Non è vero che le leggi le devono rispettare tutti. I fatti dimostrano che solo i sottoposti e gli altri deboli devono rispettare le leggi, e questo anche se le leggi affermano (sulla carta) il contrario. Con quale diritto? Facile: quello dei cazzottoni. Sono cazzottoni legali e istituzionalizzati, presentati in forme eleganti che vanno dalla persecuzione giuridica a quella economica a quella mediatica a quella della riprovazione sociale, però sempre e comunque cazzottoni restano.

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    1. Qui ho voluto e voglio ribadire

      1 - che nello spazio ideologico, verbale, diariosferico che considero casa mia valgono le mie leggi che, nello spazio ideologico, convettuale ritengo insindacabili e sovraordinate a tutte le altre (netiquette, leggi, convenzioni, etc.).

      2 - che questo è strutturale.
      Nel senso che se si dovesse arrivare al contorno, possono anche farmi chiudere, possono sanzionarmi, ma non potranno in alcun modo poter determinare cosa scrivo o non scrivo e come.
      Ecco, possono forse annullare, eliminare tutto questo. Ma non evitare che "sopravviva" a norma o secondo canoni stabiliti da altri.
      O vive ed è o non è.

      Puoi portare un cavallo all'abbeveratojo ma non potrai obbligarlo a bere.

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