lunedì 24 dicembre 2018

Da Bergen a Oslo

Venerdì sera ero stanco, sono rimasto a casa, nessuna uscita, né con vecchi amici salseri, né per il tango. Mi sono seduto e per un paio di ore mi sono lasciato cullare da questa magia, il fascino del treno, il mio mezzo preferito, che attraversa, in inverno, le Alpi Scandinave, da Bergen verso Oslo, da Voss ad Ål, nel candore, nel silenzio, nel vuoto pieno di natura.
Sono andato a leggermi la storia della linea Bergen - Oslo. Ho visto quanto belle siano queste stazioncine in quota, alcuni villaggi raggiungibili dal resto del mondo sono con la ferrovia! La latitudine le rende omologhe di luoghi delle nostre Alpi 1500 metri più in alto, sul livello del mare.

(hinducowgirl)

8 commenti:

  1. Il Norgestan ormai è farcito di merda islamica.

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  2. Come rovinare un paradiso e naturale e civile.

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  3. "Far incontrare tutto con tutti"... Personalmente ho notato che la mente dei più vacilla di fronte alle quantità rappresentate dai numeri quando questi superano poche centinaia. Ad esempio, ho toccato con mano che è molto diffusa la convinzione che in una cittadina abitata da 10.000 persone uno non possa fare altro che essere solo, isolato, fuori dal mondo o altre condizioni simili. E' totalmente assente la consapevolezza del fatto che nel corso di una vita normale non è proprio possibile interagire in modo significativo con 10.000 persone (perché sono troppe), ed è già difficile interagire anche solo superficialmente con 1.000.

    Nel lavorare faccio sforzi titanici (pur non essendo insegnante di matematica e con risultati in massima parte irrilevanti) per far cogliere che i numeri hanno un significato, che non sono semplice sequenze di cifre su un foglio, e che quel significato cambia parecchio a seconda delle entità alle quali i valori numerici vengono applicati. Aritmetica, "roba semplice" verrebbe da dire... non è così, se non si è convenientemente e massicciamente indirizzati fin da giovanissimi.

    Sommessamente, vien da dire che pare proprio che a livello ministeriale si faccia di tutto per rendere impossibile indirizzare convenientemente la maggior parte possibile di giovanissimi (indipendentemente dalla sfumatura cromatica del governo di turno). Ormai da almeno un paio di decenni, probabilmente di più, se si considera che il possibile avvio in sordina del processo è passato inosservato. Ciò significa che i genitori dei bambini attuali sono già stati segnati, e che l'involuzione accelera e accelererà, se non altro per l'inerzia dovuta alla trasmissione (de)culturale in ambito parentale ormai avviata.

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  4. > Si diceva da Gaia che una cosa apparentemente "ecologica" come tornare a seminare il grano medievale
    > in realtà è suicida perché si "consuma" lo stesso territorio per ottenere un risultato molto ma molto inferiore
    > e quindi una persona "consuma" molta più terra per sostenersi con metodi/strumenti arcaici di quanta ne consuma una persona contemporanea.

    Non è per nulla suicida.
    Infatti i costipati delle varie megalopoli, appena possibile, abbandonano le iperconcentrazioni nelle quali vivono (e che, in linea di speculazione teorica, potrebbero contenerne n volte tanto) e vanno in vacanza in luoghi dove c'è ancora traccia di natura ovvero luoghi con concentrazioni antropiche assai minori.

    In effetti il consumare molta terra è un lusso, da sempre. I signori vivono in tenute con parchi di ettari, non in formicai.
    Poi è buffo - no? - che tutti questi architetti che cianciano di architettura modulare per iperformicai, poi, abbiano delle ville isolate su scogliere, con tanto di parco e di tenuta con confini ben presidiati.

    Tu parti dal valore di essere in di più che è proprio ciò che io contesto.
    La sostenibilità dell'impronta ecologica e la qualità di vita sono proprio una sorta di checksum, di cifra di controllo: non importa quanto come con quale tecnica.
    Importa solo se quel territorio può sopportare quella impronta ecologica.
    Le pantomime tragicomiche della scelleratezza si hanno ad ogni alta pressione invernale, con inquinamento fuori controllo per un catino padano semplicemente iperpopolato, che non riesce a smaltire gli inquinanti che produce e scarica, come rifiuti del proprio metabolismo proprio nel luogo dei consumatori.
    Metà della pianura padana dovrebbe essere bosco e la popolazione un quinto dell'attuale.
    Ma questo è del tutto incompatibile colla crescita demografia e col culto folle della crescita della popolazione, ora sostenuto dai sinistranti/mondialisti/razzsiti anti che vogliono sostituire gli autoctoni con masse sterminate di alloctoni.

    La hybris tecnoteista degli umani. Già

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  5. Le patate sostenibili...
    Beh, ad un giornale radio regionale, intervistarono un tale che preparava SUV da sei litri in su, con motore a metano, che è tanto, tanto ecologico, no!?

    Oppure i vari ambientalisti e radical chic verdognolastri che fanno le vacanze invernali per andare a lavorare a progetti di conservazione in Maadagascar.
    Ahaha, sono perfino patetici nella loro completa insensatezza.

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  6. > CERCA IL GAMBERONE ASIATICO SULLA TERRAZZA IN CIMA AL MONTE BIANCO, CERCA I FUNGHI SOTTO LA VERANDA SULLA SPIAGGIA

    Temo tu abbia ragione.

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  7. > Se mi dici che dobbiamo ridurre la popolazione di 10 volte, puoi sempre farmi vedere come si fa

    Le popolazioni di molti paesi sviluppati (Giappone, Italia, Germania, etc.) sono già in sensibile decrescita da anni se non fosse che questa salvifica diminuzioni delle relative costipazioni è annullata dalle immigrazioni di massa sostenute,apologizzate e implementate dai vertici e relativi militanti utili idioti sostituzionisti, razzisti anti, terzomondisti.
    Curva esponenziale con base positiva minore di uno, in poche generazioni di dimezza, ti riduce ad un ottavo, poi ad un sedicesimo, etc. la popolazione.
    La tecnologia dovrebbe essere usata per
    o - contraccezione in Africa e Asia
    o - tenere nei loro luoghi quelle popolazioni demograficamente violente.

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  8. Già, i nuovi "cittadini svizzeri", i nuovi "cittadini itaiuani", i nuovi "cittadini norvegesi" eccetera eccetera.bio.
    Prendi una scatola di bulloni, cambi l'etichetta e ci metti su scatola di fragole.
    Già, il progresso.

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