lunedì 23 dicembre 2019

Trattamenti termici

Avevo scritto a Rosa Canina e a _zzz via posta sulla artificializzazione degli ambienti montani "di successo": globalizzazione omologatrice anche la montagna "di successo" si è cittadinizzata, distese di albergoni kitsch-alpini, parcheggi, insegne in inglese al posto di prati, fienili, stalle, mulini, campi, boschi, strade dritte tunnellizzate per trasferimenti più veloci possibile dai punti artificiali padani ai punti artificiali entertainment a quota maggiore.
Tutto questo provoca in me una sempre più forte volontà di reazione rispetto a questo progresso al peggio che riguarda anche la montagna.
Stavo scrivendo anche alcune osservazioni sull'orribile spreco energetico e sui danni che esso provoca relativi ai sistemi di surriscaldamento che ho/abbiamo subito in tutti gli esercizi turistici quando mi è cioccato il mio piccio portatile (non quello di lavoro) che avevo portato meco.

Lunedì sera alla cena aziendale ho subito la combustione lenta da riscaldamento: avevo scelto il posto più lontano dal calorifero e ... mi sono trovato un tubo del ricaldamento dietro la schiena e poi sotto i piedi. Arrivato in albergo, giovedì sera, un caldo orribile nella camera, in bagno, ho chiuso completamente entrambi i caloriferi per tutti i tre giorni seguenti. Andiamo in pizzeria, la prima sera a cena, altro giro di combustione da caldo. Nei rifugi, nell'altro albergo un caldo folle che stare in t-shirt o in maniche di camicia non era sufficiente, visi paonazzi, richieste ripetute di diminuire la temperatura cadute nel vuoto.
I costi di climatizzazione ammontano ad un 30% ca. dei costi energetici totali, non si tratta di bruscolini. Nel nord/est Europa questa follia è comune e a modulo peggiore.
Io ho alcune idee su vari perché di questa insania collettiva ma sono impressioni, sensazioni, non ho spiegazioni oggettive, confortate da dati e ricerche. Non so se sia più folle il freddo findus da condizionamento estivo oppure il caldo forno Zoppas da riscaldamento non invernale ma autunnale.
_zzz, Rosa Canina ed io abbiamo avuto il dono più di mille mercantili di platino e diamanti di genitori che ci hanno educato ad una intelligente, ecologica, semplice combinazione di sobrietà, parsimonia che diventano salute, bellezza e puro edonismo nel senso migliore.

Il mondo è fottuto: la combinazione nefasta di tecnologia e di energia alle masse è la causa di sprechi immani e stili di vita alienanti, degradanti, masosadici per masse di cavie/clienti artificializzati e di una dissipazione dissennata di risorse fossili uniche.




11 commenti:

  1. Coso, non ci vuole un genio, basta guardarsi attorno. D'accordo, la gente è condizionata a non guardare e a non ragionare sulle cose.

    La "ideologia liberal" che le Elite Apolidi hanno diffuso nelle università americane negli Anni Settanta e che oggi è diventato il "comune sentire" grazie alla propaganda incessante e alla colonizzazione dei "centri della cultura", ha come nucleo fondante l'idea della REGRESSIONE INFANTILE. Il "giovanilismo" per cui si dice "ragazzo" del coniglio capo-delle-sardine col cerchietto per i capelli, che dimostra 16 anni ma all'anagrafe va per i 40.

    Qual è l'impressione che gli Europei hanno/avevano degli Americani? Che siano/fossero bambinoni.
    Quello è il modello che ci viene imposto, dobbiamo essere anche noi bambinoni. I bambinoni sono manovrati col meccanismo del "godimento" contro "fastidio", cioè vanno verso il godimento in maniera inconsulta, parossistica e fuggono dal fastidio ancora in maniera inconsulta, parossistica.

    La montagna per come è storicamente intesa, cioè come il luogo dove risiede il "divino" e il luogo tramite il quale si ascende, viene macinata come qualsiasi altro aspetto del vivere dalla regressione infantile. In montagna vai per GODERE e per godere in maniera inconsulta e parossistica. Il fatto che tu vada in montagna per imbatterti in un fastidio è inconcepibile come per qualsiasi altro contesto. Quindi, la "accoglienza" sulla cima della montagna è identica a quella che trovi nella "movida" in centro città.

    E' stato completamente rimosso il concetto che le cose che non costano fatica non valgono nulla. Al contrario, adesso vige l'idea che le cose che costano fatica non valgono nulla, perché le cose "fighe" sono collegate alle pulsioni basilari e al godimento, non passano per un percorso e non passano per le funzioni superiori della coscienza, come la ragione. Non passano nemmeno per l'idea della "virtù", cioè la forza virile con cui acquisisci dei meriti. Non c'è la "morale" e siamo tutti uguali, abolite le "diseguaglianze", tutti godono nello stesso modo, nello stesso tempo/spazio.

    Quello che sto scrivendo è come una coltre di cenere vulcanica che copre qualsiasi cosa, dalla "politica" alla "letteratura". Io ho smesso di guardare la TV anni fa e adesso mi trovo nella condizione che non posso più guardare i film o leggere i libri perché tutte le storie sono costruite con le premesse che ho descritto. Non si tratta solo di chiacchiere, per esempio da Sara si diceva degli incidenti stradali, leggo sul Corriere delle due ragazzine investite a Roma, il guidatore era neo patentato, patente sospesa per possesso di droga, gliela ridanno, investe le due poverine da ubriaco, andando a cento all'ora. Questo comportamento NON E' UNA ECCEZIONE e Sara questo non lo capisce o fa finta di non capirlo, è LA NUOVA NORMALITA', perché ubriacarsi e drogarsi è un normale "comportamento ricreativo", mentre nello stesso tempo nessuno fa più un passo senza il SUV, per cui le strade delle città sono dei "tubi" senza niente sui lati. Col SUV arrivi alla stazione della funivia che ti porta alla terrazza con albergo in cima alla montagna. Ci arrivi strafatto perché altrimenti non ti diverti.

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    1. Le "tecnologia" significa solo "le parole che descrivono come si fabbricano le cose". Non ha nessuna implicazione sul contesto. Con la stessa tecnologia puoi fabbricare cose necessarie, utili, superflue e perniciose. A mia nipote hanno dato lo scemofono e nessuno le ha spiegato a cosa serve, come si adopera. Di conseguenza, lei non lo usa per guardare lezioni di matematica quando prende un quattro, lo usa per guardare gli "influencer".

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    2. Le tue osservazioni, John, sono precise.
      Squallore e tristezza.

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    3. La cosa positiva è che ti accorgi che c'è qualcosa che non va.
      Purtroppo la maggior parte della gente non se ne accorge. Io quando vado al parco e vedo la comitiva di corridori con l'uniforme arancione e un tizio che li "motiva" con gli urletti, oppure vedo altri tizi tutti bardati col casco eccetera che fanno su e giù col fare tutto serio compreso nel personaggio, guardo con l'interesse dell'entomologo che osserva degli strani insetti. Però quando vedo decine di persone che cacopisciano il cane la dove ai miei tempi c'erano torme di ragazzini che correvano dietro una palla in una nuova di polvere, smetto di osservare con distacco e mi dispero, non tanto per la evidente follia indotta ma per le conseguenze concrete di questa follia.

      La situazione in cui ci troviamo non la descriverei come "squallore e tristezza". Quelli sono concetti che si potevano associare alla vita dei miei nonni, che andavano in fonderia a 13 anni, che vivevano in dieci in un seminterrato senza acqua corrente e senza gabinetto, che a fatica prendevano la licenza elementare. Oggi siamo in una condizione da fantascienza, in una realtà distopica cosi surreale che, come dicevo, la maggior parte della gente nemmeno la PERCEPISCE come tale.

      Noi non viviamo nella miseria e nella ignoranza, viviamo nei paradossi, nelle contraddizioni, nella menzogna. Torno a dire, pensa al concetto del "cane-figlio", con tutto quello che precede e segue. Pensa al concetto dell'uomo che nasce, cresce e arrivato all'adolescenza si cristallizza in "giovane" fino alla morte, seguendo degli stereotipi "di genere", che poi si allargano come cerchi nell'acqua all'intera società, con i suoi meccanismi e regole-non-regole, che rimuovono dalla "realtà" interi passaggi del "vivere" dell'essere umano.

      Oggi leggevo un delirio psicotico della signora Gruber, nota frequentatrice del Bilderberg, in cui si sosteneva l'equivalenza tra essere "maschio" e essere "sovranista", che poi è un concetto che contiene per estensione tutto il "Male" della contemporaneità, la "xenofobia", la "misoginia", la "violenza", eccetera. Sarebbe già demenziale se non fosse la copia conforme di un ragionamento che ho letto, pari pari, fatto da una "politica" scandinava a proposito della necessità delle donne "al potere" per contrastare i "populismi".

      Altro che squallore e tristezza, qui siamo a livello dell'invasione aliena, del filmaccio americani tipo Independence Day.

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    4. Il tale Gianluca Vacchi e' ridicolo nel momento in cui cio' che fa per divertimento (e fin qui ci siamo pure) lo pone sul tubo per un tot di allocchi.
      Noto piuttosto le belle figliole che lo accompagnano, pure quella bella mora. Ora ved il copricavo dei pellerossa.... mah!
      Se funziona per arrivare a quelle gnocche, perche' lo deve metter sul tubo?
      Beh, la Gruber... E' sufficiente osservare la devastazione dio chirurgia estetica alla quale si e' sottoposta per capire il ruolo di rotellina in un sistema nella quale essa e' inserita.

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    5. Lo squallore e' il ripetersi di schemi e di motivi ovviamente demenziali in contesti nei quali essi vengono riformulati e resi attuali, resi "figaccioni" / di moda.
      I tuoi nonni erano in poverta', probabilmente in miseria e quindi non poterono scegliere di vivere in condizioni "assurde" o non dignitose, erano obbligati ad esse.

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    6. Lo sapevo che il Vacchi ti avrebbe messo in difficoltà.
      Quello che non cogli è che il Vacchi non fa l'uomo maturo, ricco, carismatico, che si intrattiene con giovinotte disponibili. Quello sarebbe il suo ruolo naturale e anche "storico". Invece cerca disperatamente di tornare all'adolescenza, quindi impersona la figura tragicomica del "giovane-vecchio" o del "vecchio-giovane", dove la giovinezza è artefatta, quindi esagerata, fuori dalle righe, caricaturale e la vecchiezza viene evidenziata quanto più disperatamente la si maschera.
      Entro certi limiti è comprensibile ma oggi, a seguito del "giovanilismo" come misura delle cose, introdotto sempre nei Settanta, oltre che un vezzo personale è diventato un imperativo "sociale", cioè esisti solo se sei "giovane". Ecco perché, come dicevo, adesso di un trentenne o quarantenne si dice "ragazzo". Ecco perché il capoccia delle "sardine" è un trentenne pseudo-laureato che lavora nelle "politiche ambientali" e va in giro conciato da scemo col cerchietto in testa.

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  2. Io non capisco il motivo per cui debba sudare anche d'inverno.
    Al lavoro sono in lotta perenne con un collega morto di freddo che mi riapre il calorifero chiuso.

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    1. No, non e' sudare, almeno non per me.
      E' un caldo orribile oltre che estremamente secco.
      Alla cena di ven 20 dic, ad un certo punto, in quell'albergo di montagna, non ce la facevo piu' e mi tolsi gli scarponi, rimanendo con le sole calze.

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  3. In tutti i paesi dell'est, in casa il caldo d'inverno è insopportabilmente alto ed è d'obbligo rimanere in pantaloncini (meglio mutande se si può) e canottiera per evitare l'abbrustolimento immediato. Gli autoctoni giustificano che quando fuori fa -40*C o -50*C (Yakutsk, Siberia nord-orientale) è piacevole e salutare avere in casa +26 o +28*C. Il problema è quando devi andare in un ufficio pubblico, o casa privata dove non puoi spogliarti (a meno che per altri motivi più piacevoli...)

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    1. Conosco molto bene il problema, Arturo.
      Vissi quei trattamenti termici nelle visite in paesi della Mitteleuropa.

      > è piacevole e salutare avere in casa +26 o +28*C
      Questo e' tutto da dimostrare.

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