Mercoledì 19 agosto ce ne siamo andati in tre (oltre a Rosa Canina c'era un mio caro cugino, _uanti) al di là. Guardate, ogni volta che vado in Alto Adige - Sudtirolo mi rendo conto che quella NON è Italia ma un pezzo di Austria, anzi, di Tirolo, annesso. Vi parlavo della strabiliante differenza, in pochi chilometri, tra l'inquinamento luminoso italiano, nostrano, una dissipazione insensata di denari, di energia che ci caratterizza, in Europa, al peggio con la Spagna e il loro, fantastico, meraviglioso buio notturno (scrissi una pagina, a proposito).
Questa volte ce ne siamo andati a farci un giro per malghe di alta quota, quelle che si usano per l'alpeggio in piena estate, prima e dopo si usano i pascoli delle malghe più basse. La differenza culturale, tra Trentino e Alto-Adige è.. anche nelle malghe. Le loro malghe hanno ancora, in maggioranza, l'uso nordico (barbaro per i latini) della costruzione a tronchi incrociati, le malghe trentine, invece, ereditano la tradizione dei romani della costruzione in muratura, stallone compreso.
Comunque il malgaro che incontrammo, _jpät, era incazzato parecchio con l'Alpenrose (rododendro), con il Wacholder (ginepro) che gli stanno letteralmente facendo sparire i prati pascolivi di famiglia (pure con i Lärchen, i larici, ma quelli si sistemano facilmente, diceva). Tra il rassegnato e l'arrabbiato, il malgaro proprietario ci raccontava che anche in Sudtirolo ormai l'agricoltura tende ad essere sempre più residuale, un secondo lavoro, diceva che i contadini, i veri contadini, stanno semplicemente sparendo, i suoi figli ormai lavorano giù e tengono campi e altro come attività secondaria.
Nell'ultima malga ho ritrovato i miei simpatici maiali. lasciati, in genere, al pascolo. Potete immaginare quanto siano squisiti quando trasformati in speck!? Essi sono un anello importante della filiera, in quanto ad essi venivano dati gli scarti (latticello, sieri della ricotta) della lavorazione dei latticini. Un'economia fantastica che utilizzava, fino in fondo, ogni cosa.
A proposito: proprio in quel giro ho avuto conferma che anche in quella valle, in primavera, arriva fieno dall'Appennino emiliano. Una insensatezza specie perché, poi, in Emilia, non torna ai prati, neppure un chilo di letame. Un fantastico e geniale investimento in perdita di fertilità dei suoli dei nostri Appennini. Questo mondo non può che avere un pessimo futuro.
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Rosa Canina al passo (o colle, come si dice nelle Alpi Occidentali)
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Questo larice misurava ca. 90cm di diametro. A quella quota (2 mm di accrescimento annui) sono circa 450 anni ! |
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La prima malga col primigenio edificio antico(quello piccolo), risalente al XVIII secolo
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Dire proprio... bioedilizia. Le travi passanti erano legate al resto della carpenteria con fini rami di larice.
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Mio cugino a bordo della zona umida. Stessa vegetazione (larici, qualche abete rosso, olmi) delle foreste dei climi freddi (boreali, Canada, Siberia, etc.)
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Monti della Val Martello e della Venosta, in fondo
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La seconda malga, un po' più in basso; questa meno ruvida della prima.
Aveva accesso alle auto, turismificata col solito più o meno finto ristorante di quota.
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Casa di Heidi? No, la terza malga. Sono proprio belle! |
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Simpatici da vivi e squisiti, come Speck e Kaminwurst, un poco più avanti. |
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Aufwiedersehen!
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