sabato 27 febbraio 2021

Tensione superficiale

Mi è sempre caro il Sud Tirolo/Alto Adige e così non ho esitato granché a vedere 'sta pellicola. La storia è ambientata in inverno, stagione a me cara, un motivo in più!

La protagonista, quel pezzettino di bel carbone (partenopeo, Cristiana Dell'Anna, anche se in alcuni passaggi l'attrice è stata brava, ho percepito un accenno di cadenza triveneta), oltre ad essere carin caruccia, per me, è alta in termini etici. Interessante il contrasto tra un comportamento considerato moralmente disdicevole (la prostituzione) e il fatto che essa sia una strada per liberarsi da una condizione degradante. Anche la presa di coscienza e la metamorfosi della protagonista, da "sguattera alberghiera" sotto a tutti, da umiliare a eroina sentimentale ed erotica da bramare e insultare (Chi disprezza compra!) sopra a tutti, è interessante, in questa storia. Certo che le donne quando prendono coscienza del proprio potere (anche sessuale) diventano delle potenze!

Aloi descrive, non senza qualche giudizio, la durezza dei rapporti che vigono, nelle comunità di montagna, tra nativi e forestieri (commento interessante qui), tra chiusura che protegge e attrazione per l'esotico (come scrissi altre volte, mia madre e mia nonna, ostetriche, osservarono, in quei piccoli paesi delle Alpi Retiche del vicino Trentino, passato dall'Austria-Ungheria all'Italia dopo la Grande Guerra, i risultati "nove mesi dopo" delle stragi di cuori e non solo da parte di quegli splendidi Carabinieri mori con gli occhi di carbone accesso sulle donne occhi e capelli chiari del posto),lo sbroccare del rosso sudtirolese Claudio per la "brutta anatroccola nera" Michela.
A me è piaciuto anche il rapporto tra il contadino "ex" di Michela e il figlio, un padre che sta vicino al figlio e lo coinvolge nei alcuni lavori dell'adultità contadina: insegnamento (passaggio di conoscenze) e affetto nei modi tra maschi.

Nel finale un paio di barocchismi metafisici/simbolici che non ho capito (chiudere non è facile, non solo nel tango).

45 commenti:

  1. Basta il trailer per capire che è il classico film di propaganda femminista, probabilmente infarcito di situazioni affettate che non c'entrano niente col mondo reale.

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    1. Propaganda femminista? Direi di no.
      In "femminista" c'è tutto e il contrario di tutto, quelle contro la prostituzione e quelle a favore, mi sembra che le prime siano in maggioranza. Michela è una che la usa per diventare più potente, migliorare la propria vita e la vive con i pro e i contro di quella professione.
      Una giudizio c'è contro la ipocrisia/conservatorismo di quelle comunità di montagna. Ma qui, a mio avviso, è un certo progressismo urbano che emerge.
      Comunque, più facile andar d'accordo sul calcio che sul cinema! :)

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    2. Bè, un po' incede l'Aloi nella solita minestra "femminista". La "liberazione" della donna attraverso il sesso con più uomini in breve e medio tempo, o nello stesso tempo. E decisamente c'è da apprezzare alcune "di mestiere" rispetto alle donniciole che popolano la società "fluida". Quanto meno per l'onestà intellettuale.
      Non ho girato il coltello nella piaga nella nostra modesta analisi, ma l'evidenza di una deriva "culturale" di un certo tipo resta di fondo.
      https://www.facebook.com/3LRaetica/posts/3873451542702864

      Grazie per la citazione "Uomo in Cammino".

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    3. Eccovi apparire, messer Drei Länder.
      Non sono equo, nei miei giudizi, da sempre idealizzato prostitute e contadini.

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  2. Anche la presa di coscienza e la metamorfosi della protagonista, da "sguattera alberghiera" sotto a tutti, da umiliare a eroina sentimentale ed erotica da bramare e insultare (Chi disprezza compra!) sopra a tutti, è interessante, in questa storia. Certo che le donne quando prendono coscienza del proprio potere (anche sessuale) diventano delle potenze!

    Boh, secondo me il mestiere di prostituta non §e questo mestiere di "potere". Prima di tutto, le prostitute, avendo una scelta, continuerebbero a farlo o preferirebbero fare, che ne so, la fornaia? O la donna delle pulizie?

    A me farebbe schifo fare la prostituta perché penso che chi mi arriva come cliente me lo devo tenere anche se mi fa ribrezzo... altro che "potere"! E poi, ne vogliamo parlare dello sfruttamento della prostituzione? Mah!

    La definizione "eroina sentimentale ed erotica da bramare e insultare" mi fa davvero ribrezzo come condizione. Nel senso: se io fossi definita tale, significa che dovrei essere felice di essere "bramata" e "insultata"... ma quando mai?

    Se ci ragiono sopra, mi troverei a essere felice che un uomo random, che magari mi fa ribrezzo, mi stia bramando. Ma mi fa proprio schifo! L'attrazione è a due. Se a me uno non va, mi aspetto che "smetta di bramarmi" nel minor tempo possibile.

    Forse io sono all'antica, e a me piacerebbe trovarne uno con cui andare bene, basta e avanza. Uno alla mia altezza però, fisica e mentale. Se uno è prestante solamente, sorry, ma mi cadono le braccia.

    Da ultimo: quanto dura una a fare la prostituta "bramata"? Forse fino ai 40-50 anni. Poi, vecchia diventi. Voglio vedere chi ti brama più.

    Io, al posto della tipa, avrei o cambiato zona, o cambiato lavoro (ma non per diventare prostituta, neppure d'alto borgo).

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    1. Io, è normale che tu non riesca a capire, non puoi metterti nei panni di una donna che è l'esatto opposto di come sei tu.
      Tralasciando le ragazze sfruttate, che sono un discorso a parte, le donne che si prostituiscono deliberatamente sono persone ciniche e perverse che godono di quella situazione, per questo mi fa ridere lo stereotipo descritto nel film, l'eroina vittima del mondo maschilista che trova il riscatto nella prostituzione. Una donna normale che fa la cassiera e decide di lavorare in un bordello con il solo scopo dei soldi o di mantenere i figli impazzirebbe dopo due settimane, sono tutte invenzioni romanzate per confezionare un film da dare in pasto ai gonzi.

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    2. Smettiamola di dire cose a caso per favore.
      Donna cinica e perversa, ma per piacere... ed anche tutte schiave, per piacere bis...
      Ci sono quantità di donne che fanno le prostitute perchè a loro piace. Punto. Senza necessità di aggiungere giudizi di ordine morale. A voi sfugge che le prostitute che lo fanno per loro volontà possono scegliere se andare con questo e quello.
      Allora invece di voler ergersi ai soliti inutili paladini della verità e della giustizia facciamo piuttosto in modo che esista per loro la possibilità di farlo in modo organizzato, tassato, controllato, sanitariamente adeguato e legale, cose queste per altro che loro stesse chiedono a gran voce.

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    3. Alahambra, non ho troppo tempo da dedicare a questo tema, ma sono fermamente convinta che nessuna voglia veramente fare la prostituta.
      Nemmeno lavorando per sè e non per altri. Nemmeno in quel caso.

      Ti dirò: io trovo degradante pagare per fare sesso, o volere essere pagata per fare sesso.

      Sarà un mio limite. In ogni caso, non sono nè cliente nè datrice di servizio :D

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    4. Il fatto che tu lo trovi degradante non significa in primis che lo sia ed in secundis che qualcuna invece lo trovi gratificante ed appagante.
      Sopratutto non significa che tu sia moralmente, eticamente, socialmente e personalmente superiore.

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    5. Alahambra, guarda che io mica parlo perché ho letto le interviste su Donna Moderna.
      Tu dici che ci sono prostitute che lo fanno perché a loro piace (che poi è la stessa cosa che ho scritto pure io) ma se permetti una che prova piacere ad aprire le gambe dieci volte al giorno con dieci uomini diversi e poi magari fa gli straordinari partecipando a qualche gang bang, secondo me qualche tara mentale ce l'ha, oppure tu la definiresti normale?
      E poi, hai parlato di legalizzare in qualche modo la prostituzione in modo che sia controllata (suppongo anche sul piano dello sfruttamento): tu cosa proponi?

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    6. "ma sono fermamente convinta che nessuna voglia veramente fare la prostituta"

      Io!, su questo punto ti sbagli. Esistono.

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    7. Per quale strano motivo non dovrebbe essere normale?
      Questa presunzione, questa alterigia che vi permette di far cadere giudizi dall'alto sulla base di niente è intollerabile.
      Quanto al renderlo legale non vedo dove sia il problema tecnico: si depenalizza, si attribuisce un codice ateco, si creano dei regolamenti (controlli sanitari obbligatori, spazi, pubblicità). Mica ci vuole un di Udin eh.

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    8. Ma certo. è semplicissimo.

      Lo vuoi sapere a cosa servono i bordelli nei paesi dove la prostituzione è "legalizzata"? A tenere pulite le strade, mentre lo sfruttamento continua a esistere e a essere in mano alle bande di criminali dell'est.
      Tu vieni qui, titaneggi con tanta sicumera dando a me del presuntuoso ma sull'argomento non sai assolutamente nulla.

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    9. "Per quale strano motivo non dovrebbe essere normale?"

      :D :D :D

      E su questa perla passo e chiudo.

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    10. Dillo agli olandesi, agli austriaci, agli sloveni... e poi ne riparliamo.
      Detto questo attendo una risposta sul perché non dovrebbe essere normale per una donna avere voglia di fare sesso nel modo e con quanta gente lei preferisce.

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    11. Pfft, l'argomento è trito e ritrito.

      Siccome io sono un fascista e odio, vi dico la prima cosa da Quark e cioè che la nostra specie ha evoluto un comportamento gregario in cui le femmine usano vari trucchi per indurre i maschi a rimanere nei pressi e collaborare alla loro protezione e allo allevamento della prole. In altre specie c'è un solo maschio oppure nessun maschio in una famiglia di femmine, perché si fanno vivi solo nel periodo degli amori. Se volete, questa è la prima forma di prostituzione, il termine dal latino indica il mettersi in mostra sulla via per il mercanteggio.

      Se poi vogliamo andare sul tecnico, seguivo il blog di una signora che ufficialmente credo lavorasse in un laboratorio di analisi o di ricerca ma che come secondo lavoro faceva la escort. In sostanza aveva alcuni clienti fissi che accompagnava per un certo periodo in qualità di pseudo-compagna, ci viveva assieme come in vacanza. Vivendoci assieme, faceva le stesse cose che Coso qui pretende dalle sue compagne, ne più ne meno, solo il rapporto era "a scadenza" e alla fine veniva pagata profumatamente.

      Le signore che frequentano i prive e le feste della "Milano" del lusso fanno più o meno lo stesso, solo magari invece di un compenso a prestazione, "investono" nella prospettiva di accasarsi con un riccastro oppure di creare una rete di contatti che permetta di entrare in certi giri. Sono abbastanza sicuro che le segretarie di certi uffici in centro non diventano segretarie di quei personaggi perché sono brave col computer. Vedi la faccenda delle "cene eleganti".

      Un esempio che ogni tanto faccio perché interessante è quello della dama Gallerani, amante del Duca di Milano di cui esiste un celeberrimo ritratto di Leonardo, la quale fu messa accanto al Duca dai fratelli di lei quando aveva sedici anni, perché i fratelli chiedevano la restituzione di certi possedimenti che erano stati requisiti al padre tempo prima. La dama ebbe un figlio illegittimo dal Duca, il quale però quando si sposò e la dovette allontanare, le donò altri possedimenti. In seguito la Gallerani si risposò.

      Infine, voglio sottolineare che nel momento in cui si "libera" la sessualità, cioè uomini e donne possono andare con chi gli pare, quando gli pare, come gli pare, eccetera, non si vede dove sia il problema tra andare con uno gratis o andare con uno dietro compenso. Non è vero che le prostitute non possono scegliere il cliente, quelle sono le prostitute che non hanno un "peso contrattuale". Una "velina" può scegliere il calciatore cosi come il calciatore può scegliere la "velina". Non basta, conosco anche donne ricche che vanno con bei ragazzi i quali ci vanno dietro qualche forma di compenso. Uguale identico il meccanismo.

      Poi certo, ci sono schiavi e schiave. Per esempio le donne filippine che per bisogno lavorano nelle case degli sceicchi, vengono trattate come pezze da piedi e rischiano anche di sparire nel nulla se provano a lamentarsi.

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    12. Sopratutto non significa che tu sia moralmente, eticamente, socialmente e personalmente superiore.

      Alahambra, ti suggerisco di darti una calmata e scendere dal piedestallo.

      Mi sa che a te piace proprio la rissa.

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    13. "Dillo agli olandesi, agli austriaci, agli sloveni..."

      Tutti posti che pullulano di romene, bulgare, moldave... tu pensi che arrivino lì di loro sponte? Vaneggi.
      E anche le italiane che fanno le frontaliere a volte finiscono nella rete dei papponi.

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    14. No io, a me piace la gente che è capace di non credersi il centro del mondo e ammette che il proprio pensiero non influisce su tutto il resto del mondo.
      Guarda caso, qui invece ne è pieno, quindi sposo il pensiero didascalico di anonimo e ci provo, ma siccome i muri di gomma rimbalzano invece di riflettere ecco i bei risulati.

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    15. I bordelli sono per i poveri.
      La Legge italiana NON punisce la prostituzione, cioè la donna o l'uomo che si prestano dietro compenso, punisce lo sfruttamento della o l'induzione alla prostituzione, che appunto dipendono dallo stato di necessità di cui qualcuno si avvale a danno di chi si prostituisce.

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    16. Aggiungo: a me sembra oltremodo riduttivo che il massimo cui una donna possa aspirare sia quello di essere una libera prostituta professionista.

      Mi sembra che il post la stia mettendo in questi termini.

      Il fatto che ci siano donne che avvallino questa visione mi dà da pensare.

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    17. Immagino che per te il massimo a cui una donna possa aspirare sia scalare i vertici delle società fino a diventare illuminate manager con centinaia di sottposti.
      A me dà da pensare invece che proprio una donna non capisca che altre donne possano avere la libertà di fare quello che vogliono senza esserr giudicate povere di spirito.

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    18. Io, fai qualche passo indietro, lo so che è anti-convenzionale però tu dimmi che differenza c'è tra prestare la propria opera nei giochi erotici e prestare la propria opera nell'accudire un telaio oppure saldare delle lamiere.

      Se togli di mezzo i tabù e i "peccati", si tratta sempre di uno che da il proprio corpo e il proprio tempo dietro compenso.

      Ora, sei convinta che sia più sgradevole il gioco erotico rispetto ad un altro mestiere? Oppure, meglio, qual è il rapporto tra dare e avere?

      Immaginati che io ti offra l'equivalente di un tuo compenso mensile per quattro incontri erotici. Sei sicura che ti convenga sgobbare nobilmente piuttosto che accettare la mia proposta? Che poi potrebbe essere che tu ci verresti anche gratis.

      La questione l'hai mal posta. Non si tratta di prostituirsi come "massima aspirazione" ma di prostituirsi perché conviene e conviene perché ti permette di fare altro. Per esempio, è in letteratura la figura della ragazza che si prostituisce per pagarsi gli studi. Anche se penso che nella maggior parte dei casi si tratti di una vita più comoda e agiata.

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    19. A me fa schifo prostituirmi, perché in sostanza mi fa schifo fare sesso con chi non mi aggrada. E lo trovo pure degradante.

      Sì, penso che sia difficile scalare i vertici della società e penso che, uomo o donna che sia, se uno ci riesce in modo pulito ha una marcia in più rispetto agli altri e merita il mio rispetto.

      Io, per me stessa, non trovo soddisfacente o gratificante pensare di fare la prostituta e avere una sorta di orgoglio per quanto sono desiderata dagli uomini e quanto li posso far sentire bene facendoci del sesso da professionista. Anche perché sapete cosa penso dell'uomo medio, che non sa fare un ragionamento in croce? Anche se magari ha un corpo splendido tipo, che ne so, Brad Pit per dire un nome che tutti conoscono (sostituite il nome del vostro ideale maschile di bellezza).

      Anche a me piacciono i soldi, ma non ho mai provato a prostituirmi per averne di più o per pagarmi gli studi. Mi fa schifo andare con chiunque. Forse, se avessi fame vera o disperazione vera, proverei a valutare la cosa, ma non perché mi piace.

      Io ammiro di più la donna che sta ad un telaio e fila perché quella abilità porta un frutto concreto: il filato.

      È bello essere una cortigiana a corte o nell'harem del Sultano? Per me no, soprattutto nel mondo attuale, quando una aspettativa di vita ce l'hai anche fuori dalla protezione dell'harem o della corte.

      Boh, se il femminismo vuol dire solo "adesso potete aspirare a fare le prostitute ed essere fiere di essere desiderate dagli uomini" allora è una cagata pazzesca!

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    20. Alahambra:
      A me dà da pensare invece che proprio una donna non capisca che altre donne possano avere la libertà di fare quello che vogliono senza esserr giudicate povere di spirito.

      Tutte le persone sono dotate di giudizio, ed è inevitabile giudicare, dentro di sè o esplicitamente, quanto ci passa davanti.

      Tu stessa lo stai facendo con me.

      Tralascio i modi che usi qui nei miei confronti, che trovo molto aggressivi, mi chiedo se anche di persona tu sia così o meno, ma alla fine non mi interessa.

      Io stessa sono parte dell'insieme "donne". Io ho espresso la mia opinione, benché diversa dalla tua e, probabilmente, dal resto di quella della maggioranza delle altre donne. Io non sono sicura che legalizzare la prostituzione apporti non so quali vantaggi, idem per la legalizzazione delle droghe leggere.
      Ma capisco che questi sono gli argomenti "hot" del momento, se non sei d'accordo con il gregge, il gregge ti distrugge.

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    21. Ho detto giudicata povera di spirito infatti, non giudicata e basta, il che rende inutile la tirata iniziale.
      Quanto all'essere nel gregge non potresti sbagliarti di più per quel che mi riguarda, ma anche me tutto sommato interessa poco interessa poco.
      Voi vi limitate alla questione legalizzazione per la parte di sfruttamento e vi dimenticate che sono i lavoratori del sesso (maschi e femmine) che la chiedono a gran voce e basta informarsi poco poco per saperlo.
      E sai chi boicotta tutto questo? Proprio una parte di femministe, quelle per cui il sesso è degradante e per cui non va bene che si possa scegliere liberamente di farlo a pagamento con più persone. Sono le stesse femminist che però poi dicono a me, che considero il femminismo la peggiore sciagura per le donne ai tempi nostri, che non posso esprimere un'opinione sull'adozione gay per esempio perché sono una bianca etero cisgender. O sull'aborto, o su un sacco di altre.

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    22. Che chi opera in questo settore voglia farlo in modo legale è una baggianata che fanno passare i media quando vogliono fare qualche articolo pruriginosetto, poi magari calano l'attenzione sulla persona di turno che con questa sparata vuole farsi pubblicità.

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    23. https://journals.openedition.org/diacronie/6742
      Sara sono anni che esiste un dibattito interno al femminismo a riguardo, e non vedo perché negarlo visto che se parla, ripeto, da anni ed anni.
      I media non c'entrano in questo, ci sono articoli ed articoli su altri articoli pieni zeppi di notizie a riguardo.

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    24. In Italia se una prostituta vuole può andare all'agenzia delle entrate e dichiarare tutto legalmente, però chissà perché in poche lo fanno. E riguardo lo sfruttamento, come già detto sopra, esiste anche nei paesi dove è regolamentata.

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    25. Quella non è regolamentazione, è fisco, e son due cose assai diverse, mi fa specie anche doverlo dire. Ad ogni modo non può, perchè non può dichiare proventi in relazioni ad una attività illegale.

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    26. Ma quando mai?
      In Italia la prostituzione non è illegale e anche le prostitute devono dichiarare i proventi.

      https://www.laleggepertutti.it/224125_prostituzione-quali-tasse-si-pagano

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    27. Anvedi che svolta!!!!

      Me lo sono letto per bene, insomma se l'attività è abituale devono dichiarare reddito da lavoro autonomo e pagare Irpef (ma non Irap) e l'Iva! E se un cliente paga in anticipo e lei si sottrae, non può chiedere i soldi indietro, né contrattare sul prezzo se si ritiene insoddisfatto...

      Che storia! Grazie Mark!
      Mai trovata una legge che mi ha strappato il sorriso :)

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    28. Letto pure io.
      Vorrei sapere quante volte è stata applicata.
      Una delle centinaia di migliaia di leggi/grida manzoniane il cui scopo è: ?
      Un inviluppo di sofismi giuridici in cui da una parte neghi e dall'altra parte vuoi utilizzare ciò che neghi.
      Del resto abbiamo la prima legge che è fatta così, ammette e nega, dice sì ma dice no, accelera e frena.
      Il contratto nullo, poi, una perla!
      Io trovo il tutto orribile. Per non parlare del sadismo e di qualche magistrato che può tirar fuori la legge 1764 Dpr 24/12/1981 successivamente integrata dall'articolo 12 comma 2 paragrafo 3o della 7/2011 e... usarla contro di te quando utile allo scopo.
      Ovviamente tu non puoi rivalerti sul giudice che, con dolo, cialtroneria e/o sadismo ti ha rovinato la vita, considerato che magistrati sono della castalie Superiore e, a differenza di TUTTI gli altri non rispondono a nessuno.
      Queste aberrazioni e del diritto non possono non riguardare anche ciò che ha a che fare con la sfera sessuale/genitale, aberrazione amplificata dai pruriti e dalle ipocrisie che da sempre la caratterizzano, marcio descritto assai bene in "Tensione superficiale".

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    29. "E se un cliente paga in anticipo e lei si sottrae, non può chiedere i soldi indietro, né contrattare sul prezzo se si ritiene insoddisfatto..."

      Io faccio come i cinque stelle: prima le faccio un bonifico e poi lo annullo dopo due ore :D :D

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    30. La morale e la legge che ne deriva credono che buona parte o in toto (anche qui sopra ci sono posizioni diverse) sia peccato/problema/crimine e quindi il contratto civilistico... non esiste quando, in realtà esiste.
      E' anche vero che dimostrare l'insoddisfazione è oggettivamente difficile.
      Il ns diritto di origine/impostazione latina vuole che tutto sia normato ma, dall'altra parte, si rifiuta di normare ciò che considera (al limite del) reato/illecito.
      Freno a mano tirato e acceleratore pigiato. Mah.

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  3. quante chiachiere senza alcun costrutto, a nessuno che sia passato in mente, che poi da vecchie avranno pure la pinzione sociale e oggi, mentre esercitano, il reddito di cittadinanza.
    il bengodi, ogni tanto scopro che qualche parente, nullatenente all'occhi del fisco, senza mai aver versato all'inps, intasca la pinzione sociale aumentando il debito pubblico sul gobbo dei nostri giovani.
    NOI, del partito degli under 70.000 daremo a tutti i nullatenenti agli occhi del fisco una brandina e 2 pasti caldi a mensa in una delle tante caserme abbandonate nel bel paese, perchè NOI i problemi li risolviamo alla radice

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  4. Alahambra fai una prova: ferma una sotto un lampione e chiedile se vuole mettersi in regola!
    Oppure fatti dare il contatto di una che lavora per intervistarla, chiederle se vuole essere registrata come prostituta, magari fare previo corso di formazione, esame e rilascio attestato!non esiste il femminismo, ma i femminismi.

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    1. giusto, l'attestato e l'iscrizione all'albo, qui siamo in thaja, mica nel terzo mondo poi la partita iva e la giusta fetta (70%) a tutti quelli che stanno dalla parte giusta e che possono permettersi di quatambiare chiacchierando e leggificando.
      Orimai pe' l'itaja è finita: è tutto fermo, statico, nun se move foja i commercialisti cominciano a chiude, sopravvivono ed aumentano solo i CAF

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    2. Non capisco perché le prostitute dovrebbero avere atteggiamenti e consuetudini rispetto al fisco diversi dal resto delle persone.

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  5. Ci sono persone che quando vengono a sapere che lavoro in ufficio tutti i santi dì mi dicono che impazzirebbero.
    Altre persone assunte per lavorare sul territorio (vigili, stradine, forestali, etc.) che appena possono si inventano di tutto per farsi "imbucare" in ufficio (e, nella pubblica amministrazione, specie le ex province, non fare un cazzo la maggior parte del tempo).
    Come si può pensare di ugualizzante le donne che lavorano col sesso!? Ugualizzare schiave nigeriane che battono sui viali da 30€ a botta e cortigiane di alto bordo che si divertono con riccastri sui panfili di questi!?

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  6. Io suggerisco di guardarvi "Tensione superficiale" perché Michela, prima, a fare la "sguattera alberghiera" era in una situazione degradante, a rischio di violenze, a tirare molto la cinghia.
    Nel bordello-spa non incontra certo il paradiso, anzi, si ripropone, come in ogni lavoro, il travaglio (alcune situazioni già vissute prima/fuori).
    Non c'è alcuna moralità nell'essere sfruttate e umiliate in lavoro perché si usano certe parti del corpo (la testa, le mani) piuttosto che altre (genitali, ad esempio) ma nelle condizioni e nei rapporti che si instaurano.

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    1. "Non c'è alcuna moralità nell'essere sfruttate e umiliate in lavoro perché si usano certe parti del corpo (la testa, le mani) piuttosto che altre (genitali, ad esempio) ma nelle condizioni e nei rapporti che si instaurano."
      Vecchia favola raccontata da coloro che vogliono eliminare (non a caso) il valore dell'unione spirituale nell'atto sessuale tra Uomo e Donna.

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    2. I legami tra corpo, mente, anima sono molteplici.
      Io preferisco mantenere l'importanza dei tre livelli, altrimenti il rischio è quello di idealizzare alcuni e di disprezzare altri.
      Questa del cuore e testa importanti e il resto no cacca diavolo brutto cattivo è una favola che abbiamo sentito per molti secoli.
      Ama e fa ciò che vuoi.
      Agostino, come massimo libertino, capì tutto.

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