venerdì 14 maggio 2021

Israele, Palestina, il tumore

  • Alla fine di questo, cosa notiamo, oggi? Che il Draghi ha trombonato che “nessuno sarà lasciato solo in mare” ovvero che la guerra migratoria neopunica nei confronti della Europa verrà ampliata e ancora sostenuta dai massmigrazionisti cattolici e sinistranti nostrani, per portare nel minor tempo possibile il maggior numero possibile di genti ostili straniere nella scatola di sardine europea! Geniale, eh!
    unuomoincammino

  • E’ un brutale ritorno alla realtà che demolisce queste sinistre sofisticazioni e adulterazioni della realtà per utili idioti e riporta al concetto di controllo fisico del territorio, fondamento storico di ogni stato.
    unuomoincammino


Stavo rispondendo a Gaia ma, i dati sono così evidenti e importanti che ho voluto riportarli qui (k sta per 10+E3, l'usuale notazione della fisica per indica migliaia).

Popolazione della Palestina nel 1914 (fonte)

  • 94k ebrei
  • 70k cristiani
  • 525k palestinesi
  • 689k totale

(notare che in Wikipedia i primi due gruppi sono connotati per religione, il terzo per etnia)

Popolazione attuale 

  • 5159k Palestina (fonte, stima al 2020)
  • 9344k Israele (fonte, stima al 2021)
  • 14503k totale

In circa 107 anni, la popolazione in quel miserrimo striminizito francobollo di terra desertico e subdesertico (ovvero il peggio che possa ospitare una comunità umana) è aumentata di 21 volte circa!!
Signori, ecco a voi il tumore antropico!

Letteralmente, questi, non si pestano i piedi, si massacrano i piedi a vicenda.
I motivi per cui c’è la guerra tra israeliani e palestinesi:

  • in quel posto c'erano le case e i campi palestinesi ora gli israeliani ci mettono le proprie case ovvero
    non c'è spazio
  • non c'è acqua
  • non c'è posto per i rifiuti
  • non c'è energia
  • non c'è cibo
  • ....

O ci state voi o ci stiamo noi!
Entrambi i popoli importano quasi tutto dall'esterno.
Chi si arraffa la maggior parte della già striminzita tortina di risorse? Il più forte (nell'accezione contemporanea, con più competenze, strumenti, tecnica, conoscenza, armi, logistica, accesso alle risorse, organizzazione, etc.). Così sono natura, mondo, realta da sempre. Fine delle menate ideologiche e delle possibili speculazioni etiche, morali.
E' ingiusto che le case e i campi palestinesi, l'acqua li prendono gli israeliani? Sì è ingiusto e non conta un cazzo.

34 commenti:

  1. peccato non abbiano un carismstico della mia possanza, capace, dal nulla, a distribuire peni e pesci pe' tutti.
    Aggratiss ovviamente.
    Uomo, guarda che gli ebrei so' tutti vaccinati e quelli che tra un po' arriveranno coi barconi invece non lo sono

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    1. Che problema c'è colle case? Basta triplicare il numero dei piani, poi centuplicarlo, no!?
      Coi barconi arrivano delle risorse tunisine che poi vanno a diminuire la sovrappopolazione francese nelle chiese di Nimes, sostituendola quindi con la propria.

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  2. Infatti sposterei tutto, popolazione e terra (santa) dove c'è spazio.

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    1. Franco, in quale posto decente del mondo esisterebbe tale spazio per una decina di milioni di persone?

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    2. Dalla posizione, a naso, direi che non mi sembra un posto decente altrimenti, non sarebbe vuoto.
      Appena possibile faro' alcune verifiche, Marco.
      Ecco, Giuseppino Il Baffone e' uno di quelli che in fatto di deportazioni di popoli non aveva nulla da imparare da chicchessia. Le enne polveriere che esistono nella "area russa" sono cio' che rimane dagli orribili miscuglioni che egli e altri comunisti fecero per lustri e lustri nella credenza decisamente cogliona che se Pipponia e Plutonia si guardano in cagnesco e si fanno la guerrra da secoli, la cosa migliore sia di mescolare tra loro quartieri di pippi e di pluti.

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    3. Allora, insito, non capite il problema.
      Se togli agli Ebrei il sogno di Israele e ai Palestinesi il sogno del Califfato o quello che è, NON GLI RIMANE NIENTE. E' gente che non ha una identità fuori da quella che per noi è una "religione" mentre per loro è qualcosa tipo "il senso della vita".
      Secondo voi tanto gli Ebrei che i Palestinesi vogliono vivere li perché è la cosa migliore da un punto di vista pratico? Perché ci si sta comodi?

      Se leggiamo la stessa cosa nel senso opposto, in linea generale nessuno vuole tra i piedi gli Ebrei e i Palestinesi proprio per le ragioni di cui sopra, cioè che non esistono senza i loro "sogni di ricostituzione" di un passato remoto, sogni anti-storici e impraticabili. Non soltato loro sono paralizzati nel loro abbraccio mortale ma il resto del mondo cerca di confinarli in quel luogo per minimizzare i danni. Pensate cosa succederebbe esportando i conflitti della Terrasanta d'appertutto. Succederebbe la "War on Terror" che segue il famoso "11 Settembre", l'immagine speculare della "Jihad". Come si vede facilmente, tutti si sono sforzati di contenere la faccenda nei soliti "shithole" come dicono gli Ammericani.

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    4. Robert Kocharian "azeri e armeni due entità etnicamente incompatibili"
      Quanti di questi casi (oltre ad Israele e Palestina, Armenia, Nagorno Karabak e Azerbagian, Grecia Turchia, etc.) dobbiamo produrre prima di riuscire a scalfire il dogma martellato da mane a sera di multiculturalismi "senza se e senza ma"?

      Grazie Marco per la segnalazione dell'interessante documentario!

      Nessuno, sempre in quel documentario vedere 6' 8" (la cosa si spiega da sé). Seiete voi che vi avete ricordato - grazie! - che le fondamenta di uno stato sono il controllo fisico del territorio.
      Dunque, ebrei e palestinesi vogliono stato e pure capitale proprio su quelli degli altri.

      Dovremmo entrare nelle motivazioni culturali, psicologiche, antropologiche della topofilia / radicamento sul territorio, quindi nell'etologia dei mammiferi/animali superiori.
      Io non vorrei sviscerare il perche', visto che il primo obiettivo sarebbe il come (evitare i conflitti) dovuti a questi orribili miscuglioni.

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    5. Ma porca pupazza, il problema non è il "radicamento nel territorio" ma che il "radicamento" considera un LUOGO IMMAGINARIO, un luogo che non è oggi e nemmeno ieri, è MILLENNI o SECOLI orsono.

      Gli Ebrei vanno a pregare nel luogo dove sorgeva il Tempio di Salomone, edificato circa MILLE ANNI PRIMA DI CRISTO, distrutto dai Babilonesi, ricostruito e infine distrutto definitivamente dai Romani circa 70 ANNI DOPO CRISTO. Da allora gli Ebrei non ebbero più la "sovranità" su quei luoghi.

      I Musulmani (diciamo Arabi) vanno a pregare sullo stesso posto perché nel VII SECOLO DOPO CRISTO i conquistatori arabi, espropriando i Bizantini, attorno al 700 DOPO CRISTO ci costruirono tre "moschee", che furono ricovertite in chiese dai "Crociati" CIRCA TRECENTO ANNI DOPO e quindi ripristinate al culto originario con l'esaurirsi di quella epopea.

      Di tutte queste cose ormai esistono le reliquie, i reperti archeologici, non qualcosa su cui ci si può "radicare". Questa ennesima guerricciola è scoppiata perché gli Ebrei hanno impedito o ostacolato l'accesso ai "luoghi santi" ai non-ebrei, segnatamente ai Palestinesi.

      Se non fosse cosi, è ovvio, ripeto, che tanto gli Ebrei che i Palestinesi vivrebbero molto più comodi in un qualsiasi altro posto del mondo. Ovunque tranne che li.

      Però siccome non possono staccarsi da questo "ricordo", vogliono vivere proprio li e non in nessun altro luogo.

      Mentre come si vede, i "Crociati" ad un certo punto hanno detto "ma si, tenetevela questa Palestina, si sta meglio in Francia".

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    6. I Palestinesi erano tra gli arabi meno colpiti dalla malattia islamica. Guerra, sovrappopolazione e miseria conseguente li hanno islamizzati di nuovo, molti sono specialisti a creare "sfighe" sinergiche.
      Gli Ebrei sono più ricchi e ciò nonostante fondamentalisti lo stesso.
      La religione è causa ed effetto.
      In genere più sono religiosi, più sono prolifici e violenti. È uno dei fili conduttori della storia. È caratteristica e nemesi dell'ecologia, i più prolifici si sono riprodotti a discapito dei moderati.

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  3. Adesso ti arrabbierai ma questo post dimostra per l'ennesima volta che il tuo "teratoma umano" è una metafisica con cui ti hanno imbottito come un bignè in gioventù e di cui non sei più riuscito a liberarti.

    Se il problema del Medio Oriente fosse la mancanza di risorse conseguente alla sovrappopolazione, il problema avrebbe delle ovvie e relativamente semplici soluzioni tecnologiche. Credo che posti come HongCong o Taiwan siano ancora più sovrappopolati eppure la gente non si scanna per la terra, al massimo cerca di rendersi autonoma dalla simpatica dittatura militare cinese.

    La Palestina non è nemmeno un problema etnico, altrimenti anche nel mio quartiere dovremmo fare a fucilate. Si, certo, il "meticciato" implica la divisione della società in fazioni e lo scontro continuo, la violenza, il crimine ma non siamo al livello della guerra aperta.

    Invece i problemi della Palestina, quelli veri, sono di due tipi, uno connaturato all'altro.
    Di base ci sono due fedi religiose, entrambe contraddistinte da fazioni di fanatici che di fronte alla constatazione che Dio non mantiene la promessa di metterli a capo di tutto, reagiscono con la convinzione che Dio non mantiene la promessa perché la gente non ha abbastanza fede, non rispetta alla lettera i suoi comandamenti, non lo fa contento. Non è gente particolarmente sveglia, perché come i nostri Idioti della Sinistra, educata fino dall'infanzia ad evitare il dubbio e a vivere con la famosa "pappa pronta" nella forma di direttive che calano dall'alto.

    Sopra le succitate frange di fanatici religiosi c'è l'annoso problema delle "proxy war", ovvero dei gruppi di interesse o "lobby" manovrano dietro le quinte per i propri scopi e si servono degli Idioti e dei Mai Cresciuti, nel caso in oggetto dei Fanatici, come carne da cannone. Provvedono i Furbastri di denaro e di tecnologia e di ordini, i Furbastri poi si incaricano di mandare Idioti e Mai Cresciuti e Fanatici al macello. La Palestina era un dominio ottomano (non "arabo" come raccontano certi fenomeni, i Turchi non sono Arabi), poi divenne un dominio inglese e gli Ebrei fondarono Israele contro gli Inglesi in prima istanza. Poi subentrò la Guerra Fredda, i Sovietici armavano e istruivano gli Arabi, gli USA armavano gli Israeliani. Adesso nel mondo "multi-polare" un po' tutti hanno le mani in pasta, come per altro si appalesa nel caso delle "primavere arabe" che sono finite tutte in merda. Se una volta c'erano USA e URSS adesso ci sono anche gli sceicchi del petrolio, i Cinesi, gli Iraniani, più qualche manina dei Paesi europei tipo la Francia.

    Chiudo dicendo che è facile fare l'esperimento, basta andare li e chiedere ad un palestinese "perché?" e vedere se risponde "perché l'acqua" oppure se dice "perché il Profeta".

    Torno a dire, l'acqua la porti col tubo, il Profeta invece è un po' un problema.

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    1. Ah, gli Ebrei, se non ci fosse di mezzo la religione, avrebbero potuto emigrare in Australia o negli USA o in Russia o in Canada o che ne so. In tutto il mondo ce ne sono in tutto meno di 20 milioni di cui in Israele sono circa 7 milioni, anche se rompono le palle come se fossero 20 miliardi.

      In Israele abitano meno persone che in Lombardia (-20%), per capirci e la densita di abitanti per chilometro quadrato della Lombardia è circa 450 contro circa 400 di Israele. Cosa che ancora smentisce la tesi della guerra come conseguenza della sovrappopolazione.

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    2. Vorrei evidenziare la pessima sinergia tra
      o - sovrappopolazione
      o - immigrazione di massa e conseguente prima stravolgimento delle quote "etniche" quindi vera e propria sostituzione degli autoctoni da parte degli alloctoni
      o - ostilità secolari
      o - l'ignorare la storia nel quale questi conflitti ricorsero molteplici volte (qualcuno si ricorda la Kosackenland? il problema dei Serbi in Kossovo? i Copti in Egitto, Aborigeni in Australia, nativi americani etc.).

      L'obiettivo e' quella di prendere il possesso fisico della prima risorsa contesa che e' il territorio e di ridurre prima e (in casi nei quali il conflitto supera una certa soglia di gravita') di deportare e coinfinare o di eliminare i nemici/concorrenti sostituiti fino ad arrivare al genocidio, se necessario.

      La risorsa "territorio" e' finita e i limiti evidenti.
      INfatti la Cina Comunista vuole riprendersi la parte di territorio della Cina Nazionalista e questo e' certamente giustificato a livello ideologico, politico, etc. ma, sotto, e' competizione a somma zero con i nazionalisti.
      Esattamente come in Palestina e Israele.

      In quanto alla Lombardia, come tutte le regioni patologicamente sovrappopolate riesce ad andare avanti perche' importa dall'esterno enormi quantita' di risorse vitali, energia, indirettamente territorio ed esporta all'esterno i rifiuti del suo metaboilismo.
      Signor Nessuno, vogliamo vedere cosa succederebbe dopo solo un paio di settimane di sciopero duro dei camionisti? O della mancanza di rifornimenti di carburanti?
      Infine, vorrei vedere, in quel caso, come si comporteberebbero comunita' di invasori culturalmente e secolarmente ostili come gli islamici.

      Non c'e' la guerra una guerra a quel livello (ora siamo solo alle stragi di Nizza, Atocha, Bataclan, etr. oltre alle miriadi di crimini della nocenza quotidiana) solo perche' afflusicono risorse e defluiscono i rifiuti.

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    3. "... l'ignorare la storia nel quale questi conflitti ricorsero molteplici volte (qualcuno si ricorda la Kosackenland? il problema dei Serbi in Kossovo? i Copti in Egitto, Aborigeni in Australia, nativi americani etc.)."

      Vedi, torniamo al discorso di Sara e del suo "archivio". Il fatto è che la "Storia" NON ESISTE, è una rappresentazione, un racconto, che qualcuno fa a posteriori portando delle "prove" a sostegno, un po' come una indagine a cui segue un processo e una sentenza. Il problema è che, come capita coi processi, la sentenza è scritta a priori e il racconto serve solo a "sostanziarla", ciè si tratta di un "pre-giudizio".

      Negli esempi che hai fatto, quando si è trattato del contatto tra due "culture" di livello tecnologico molto diverso, non c'è stato nessun "conflitto", più una disinfestazione. Che non a caso è il tema ricorrente dei racconti di Fantascienza che hanno come tema l'invasione aliena. Come vedi, il punto del discorso, anche se tu non lo vuoi sentire, non è di ordine "morale", cosa che ci riporta al tuo conflitto irrisolto tra "morale" e "anti-morale" ma è di ordine puramente meccanico.

      "L'obiettivo e' quella di prendere il possesso fisico".

      NO. Come ho cercato di spiegare sopra, nel caso di Israele a nessuno importa il luogo fisico, l'unica cosa che conta è il "luogo metafisico". Il "Sionismo" prende il nome da un colle chiamato "Sion" che è come il Campidoglio per Roma, cioè la località dove sorgeva l'acropoli della prima Gerusalemme. Non la Gerusalemme odierna e nemmeno quella di cent'anni fa o di mille anni fa, la Gerusalemme mitologica, cosi lontana nel tempo per cui ne rimane solo la leggenda. Cosi lontana nel tempo che per immaginarla bisogna cancellare con l'immaginazione millenni di sovrapposizioni successive, dalla preistoria fino a ieri. Certo, poi la gente occupa un volume di spazio, mangia e caca. Però le due cose, cioè l'esistenza nel materiale e l'esistenza nell'immateriale, sono separate e i problemi sono tutti collocati nell'immateriale. Questa è la ragione per cui problemi immateriali non possono avere soluzioni materiali.

      "La risorsa "territorio" e' finita e i limiti evidenti."

      Anche questa idea della "finitezza" è falsa per due ragioni. La ragione che non importa in questa sede è che l'Universo è enormemente più "esteso" (concetto ambiguo per via della multi-dimensionalità) di quanto noi possiamo percepire. Ti faccio un esempio banale, le regioni esterne si espandono più velocemente della luce, quindi noi non possiamo "fisicamente" percepirle. Si, niente può spostarsi più velocemente della luce ma in questo caso lo "Spazio" si "stira" cambiando le sue proprietà quindi in realtà niente si "sposta". La ragione che invece importa in questa sede l'ho scritta sopra, nessuno sta facendo dei calcoli nel mondo materiale, nessuno sta considerando delle quantità fisiche. Se lo facessero, dovrebbero concludere che la Palestina NON VALE un infinitesimo delle risorse che è costata negli ultimi tot mila anni. C'è una battuta del film "Kingdom of Heaven" quando il cavaliere incontra il Saladino fuori le mura alla fine dell'assedio. Gli chiede quanto vale Gerusalemme e il Saladino risponde che non vale niente, eppure per lui è tutto. In questo discorso non si considerano i metri quadri o il volume d'acqua delle sorgenti o il fatturato dei commerci.

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    4. "INfatti la Cina Comunista vuole"

      Cacchio ne sai te cosa vuole "la Cina comunista". Tutto quello che hai è un "racconto" che ti viene somministrato. Se tu fossi cinese, avresti un altro "racconto" che ti viene somministrato per finalità differenti e ancora non avresti idea di cosa vuole "la Cina comunista". Sono sicuro che in questo momento c'è una Sara cinese che sta dicendo che lei conosce a menadito lo "archivio" e quindi [tesi pregiudiziale]. Sarebbe bello se si incontrassero tutte le Sara del mondo, ognuna col suo "archivio" e mettessero le carte sul tavolo come a poker. Secondo me la maggior parte degli "archivi" si eliderebbero l'un l'altro e rimarrebbe poco o niente. Alla fine ne rimarrebbe solo una di Sara, quella che ha la forza di imporre il proprio "archivio" sulle altre Sara.

      "Esattamente come in Palestina e Israele."

      No, noi non sappiamo niente della "Cina comunista" ma della Palestina sappiamo il programma, il progetto, di entrambe le fazioni. Perché, come ho detto, l'unica cosa che conta è appunto questo progetto metafisico, tutto il resto è strumentale.

      "In quanto alla Lombardia, come tutte le regioni patologicamente sovrappopolate riesce ad andare avanti perche' importa"

      Signore pietà. Coso, tu puoi importare solo se esporti qualcosa in cambio. Può essere tot chili di patate contro tot galline oppure può essere la "bellezza" contro le galline, comunque devi realizzare uno scambio. Quindi non va avanti perché importa ma perché riesce ad avere una economia. Nota la affinità tra le parole "economia" ed "ecologia". "Nomos" sta per "regola" e "logos" sta per "studio" DELLA STESSA COSA.

      "...vogliamo vedere cosa succederebbe dopo solo un paio di settimane di sciopero duro dei camionisti?"

      Mi fai ridere. Succederebbe che, dato che non viviamo nel Medioevo, subentrebbero dei meccanismi di aggiustamento, nello specifico la precettazione dei camionisti e, in casi estremi, l'intervento della Protezione Civile e dell'Esercito. Questo meccanismo altro non sono che la formalizzazione di quello che succederebbe in loro assenza e cioè che la gente si organizzerebbe in comunità locali e provvederebbe in proprio al trasporto, ri-creando i camionisti, cosi come qualsiasi altra "categoria" e "funzione" che puoi citare.

      Qui si vede quanto sei stato piallato dal condizionamento USA. Infatti negli USA le Elite Apolidi hanno imposto il modello "atomico" dell'individuo che tiene le scorte in cantina cosi se c'è lo sciopero si barrica in casa e aspetta che passi la buriana. Una cosa anti-storica, perché invece la nostra Storia racconta quello che ho scritto sopra, davanti ad una crisi la gente non si barrica in casa, si raggruppa e si organizza in proprio.

      "Infine, vorrei vedere, in quel caso, come si comporteberebbero comunita' di invasori culturalmente e secolarmente ostili come gli islamici."

      Sarebbero i primi a offrirsi per rimpiazzare i camionisti. Gli immigrati hanno quella voglia di imporsi che noi abbiamo perso.

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    5. Nessuno
      > Mi fai ridere. Succederebbe che, dato che non viviamo nel Medioevo, subentrebbero dei meccanismi di aggiustamento,


      In quanto a ridere grazie altrettano.
      Pure in Israele e Palestina ricorrono molto spesso dei meccanismi di aggiustamento assai "avanzati".
      Ad esempio sulla prima risorsa che NON si puo' ne' importare ne'esportare, il territorio.

      Infine, ancora con 'sta menata dell'import export.
      Primo e' un meccanismo basato su una collaborazione mercantile che diminuisce fino a cessare all'aumentare delle ostilita'.
      Infine, ci sono risorse che sono fondamentali.
      O altrimenti arriviamo alla pantomima della Brexit con migliaia di TIR al giorno che rigforniscono di vettovaglie vitali il RU.
      Vorrei vedere cosa succederebbe nel RU in caso di blocco continentale dei rifornimenti.
      A proposito di piallature e condizionamenti.
      Nessuno, vi siete gia' dimenticato gli assedi? la fame che attanaglio' ampie l'Italia urbana durante la sia pur null'affato radicale autarchia durante l'ultima guerra?

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    6. Boh, non ho capito una singola riga di quello che hai scritto.

      Ripeto, qualsiasi territorio e qualsiasi persona può acquisire risorse spendendo risorse, si chiama "economia" e si chiama, guarda un po' "ecologia". Che qualcuno partorisca l'idea assurda che possa esistere un flusso uni-direzionale di risorse è un fenomeno strano che si spiega solo con un pensiero irrazionale. Certo, nel via-vai c'è la variabile del "valore" che le parti devono concordare come presupposto dello scambio ma ai fini di questo discorso non fa differenza.

      Inoltre, il territorio non è "finito". Facciamo il caso delle coltivazioni idroponiche di cui Israele è stato pioniere e la cui motivazione era la necessità di rendere produttivo il deserto. Possiamo dire che in certi casi Israele ha potuto finanziare certi settori in perdita perché contemporaneamente veniva finanziato da Gruppi di Interesse, per lo stesso motivo per cui un po' tutti nella regione sono finanziati, armati ed eterodiretti. Tuttavia il fatto resta, costruendo dighe, deviando fiumi, installando pompe, costruendo infrastrutture di varia natura, si cambia l'uso del suolo e quindi cambia la sua "finitezza" dato che un chilometro quadrato che il giorno X poteva sostenere Y persone, il giorno K può sostenere W persone. Funziona anche alla rovescia, perché se lo stesso territorio è abitato dalla gente "pippo" invece che dalla gente "pluto", la capacità di creare e mantenere le infrastrutture cambia e quindi cambia la "abitabilità" o la "utilità" del territorio. Non cambia niente se spostiamo la "finitezza" più a monte, per esempio l'acqua. Nella base antartica franco-italiana o italo-francese si ricicla lo 80% dell'acqua e i motori diesel che producono la corrente elettrica producono anche il calore per riscaldare gli edifici. Se mi si obbietta "allora è finito il diesel" io rispondo "allora si mette un generatore RTG come quelli usati nello spazio" e si continua cosi. Poi si, nell'universo pare ci siano 10^80 atomi.
      Mi rendo conto che se uno non è abituato a pensare certe cose sono astruse ma un lupo per vivere ha bisogno di un territorio immenso dove non ci possono essere altri lupi. Questo è il fattore limitante la popolazione dei lupi. Sullo stesso territorio vivono molte più persone che lupi. La ragione è che le persone sono molto più capaci di rendere "produttivo" il territorio e ci riescono per due ragioni, perché conservano e trasmettono il sapere e perché cooperano in maniera più efficiente. Il lupo non è capace ne di coltivare piante ne di allevare bestiame. Non è nemmeno capace di progettare, cioè di immaginare una catena di causa-effetto che si dipana nel futuro.

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    7. Comunque, a prescindere, gli Ebrei sarebbero andati a ri-fondare Israele in Palestina a qualsiasi costo perché è la loro unica ragione di esistere come popolo. I Palestinesi rimangono in Palestina perché nessuno gli offre una alternativa, loro stessi non si offrono una alternativa. Nessuno li vuole, per primi i "fratelli arabi", ai quali invece fa gioco che rimangano dove stanno ad alimentare un altro mito della "ri-fondazione". L'idea dei "due stati" è illogica per queste due ragioni, ovvero che le premesse sono illogiche e quindi non possono avere una conclusione logica. Non è questione di geometria, nemmeno di "fede", è questione di quello che i genitori insegnano ai figli.

      "Nessuno, vi siete gia' dimenticato gli assedi? la fame che attanaglio' ampie l'Italia urbana durante la sia pur null'affato radicale autarchia durante l'ultima guerra?"

      Non devo dimenticare niente perché non mi sono fatto programmare come un automa. Quali "assedi"? L'esistenza delle fortezze vale quanto quella delle corazze, si investivano grandi somme per la ragione che FUNZIONAVANO, cioè rendevano il proprietario quasi immune ai suoi nemici. Quello che ci raccontano i "media" per lo più sono barzellette, non c'è modo di perforare una corazza con una spada e non c'è modo di abbattere una fortezza a colpi di catapulta o peggio con le frecce incendiarie che se ci provi vedi che la freccia se ne va e ti lascia in mano la sostanza combustibile. Ci voleva una macchina militare sproporzionata per vincere una fortezza come nel caso delle legioni romane contro gli Ebrei asserragliati a Masada. I Romani si potevano permettere di portare l'acqua nel nulla con carovane di bestie da soma lunghe molte decine di chilometri e si potevano permettere anche di portare il legname, produrre lo scavo e accumulare la terra per la rampa, il tutto sotto il tiro continuo delle artiglierie. Per fare un esempio storico, i Mongoli se avessero provato ad invadere l'Europa occidentale avrebbero devastato le campagne ma non avrebbero potuto fare molto contro le migliaia di fortezze che la punteggiavano e che erano state costruite proprio per rendere anti-economica una campagna di conquista.

      La fame delle città dipendeva dal bombardamento alleato che impediva lo spostamento su ferrovia e su strada. Incidentalmente fu anche la ragione per cui i Tedeschi non riuscirono a proporre una difesa valida allo sbarco in Normandia. La popolazione non c'entra una beata fava, è una questione meccanica. Anche adesso le campagne per esportare la democrazia cominciano col bombardamento dei ponti, delle strade e delle ferrovie, dove ci sono. In Afganistan no ma c'erano in Serbia e in Libano. Anche delle centrali elettriche e delle antenne radio.

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    8. Il passaggio da cacciatori&raccoglitori ad agricoltori è ciò che ha permesso la crescita della popolazione (in Europa ha portato alla crisi demografica causa della invasione delle Americhe e conseguenti genocidi ed ecocidi tuttora in corso vedi distruzione dell'Amazzonia trasformata in bistecche per mandibolatori cinesi, europei e statunitensi) fino agli attuali deficit ecologici sempre più gravi ed estesi.
      Le infrastrutture fisiche servono a trasportare risorse e rifiuti. Nel momento in cui le risorse cessano le infrastrutture perdono ogni senso.
      Ad esempio nel Mediterraneo non c'è più "pesce", conflitti sempre più frequenti con marinerie arabe, turche, etc. .
      Risultato: flotte di pescherecci utili per... pescare della plastica e l'Italia che, colle infrastrutture, importa sempre più pescato da posti sempre più lontani e sempre più vuoti di "pesce".
      I crescitisti hanno già seraficamente detto che dovremo e veganizzarci e iniziare a sbuffare lombrichi e insetti per poter essere prima 10G e poi 12G.
      Vi lascio volentieri a questo tumore antropico e alle aberrazioni da formicaio umano (comprese quelle gastronomiche alimentari) che caratterizzano questa distopia, spero morirò prima, povero UnBipedinone.
      Non capite? Continuate pure, Nessuno, siete in numerosa compagnia.

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    9. Anonimo caro ti sfugge il fatto che il territorio Israeliano è semidesertico al contrario della Lombardia? si chiama capacità di carico di un dato territorio...Ad ogni modo il peccato originale degli israeliti è la deforestazione in un territorio già al limte della fasci desrtica 3000 anni fa per vendere legname del quercus aegilopsa gli egizi...Fino ad allora ci sono testimonianze di politeismo (devoione al dio dei pastori che rispettano iul bosco, il dio Pan9poi col deserto è rimasto solo il monotesimo ed hanno avvelenato anche la verde europa col monoteismo...

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    10. Gia' millenni fa l'Egitto aveva... deficit ecologico!
      Come scritto da Nessuno, i Franchi, arrivarono in Terra Santa e poi pensarono che... se la sarebbero potuta pure tenere.
      Io, personalmente, detesto visceralmente e siccità e ambienti desertici e subdesertici.

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  4. Tempi a addietro un ebreo adesso Israeliano mi diceva che li vicino a Gerusalemme si comprava la terra a buon prezzo e così aveva comprato e trasferito. Praticamente diceva che gli ebrei americani...stavano comprando tutta quella terra compreso interi quartieri di Gerusalemme. Ora comprendo, rivogliono il loro, arabi che hanno preferito la gallina non l'uovo. Di seguito la definizione di un intellettuale che scriveva Ebrei un popolo senza pace e che non da pace. Cancellate se non piace

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    1. Un sacco di contenziosi sono dovuti proprio all'aver venduto prima la gallina e poi, una volta accortisi del problema, a voler l'uovo.
      Del resto cosa possiamo dire qui in Italia? Sento vari qualunquisti che si lamnentano dei cinesi, sempre piu' ricchi, che comprano sempre piu' proprieta' e attivita' qui in Italia che... regolarmente vanno a farsi il caff3e' nei bar dei ciaini, il colore e le unghie dalle ciaine, etc. .

      In quanto agli arabi, la loro ambiguita' e' tale che permea persino il linguaggio e gli usi: esse non tendono a dire di no. Oltre ad un lessico e strutture linguistiche note (la taqiyya come avevo riportato tempo addietro e ricordato di recente da Nessuno).
      E' una eccezione nella storia dell'espansonismo islamico: per una sola volta la realta' si e' invertita e da invasori che hanno SEMPRE sostituito le comunita' invase ora subiscono questo processo.
      Hano trovato coloro che, una volta acquistati terreni e campi, non solo non li restituiscono ma che, ora essendo in posizione di forza, procedono con le proprie espansioni.

      Grazie per il vostro contributo, paccandrea, e benvenuto.

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  5. Commento a questo post:
    https://keinpfusch.net/israele-palestina-post-decennale/

    Premesso che mi fa un po' ridere chi si prende troppo sul serio, l'analisi da un punto di vista "militare" è corretta, però manca completamente l'esame del "prima" e del "dopo", che poi diventano il "perché".

    Partiamo dal fondo. Come dicevo sopra, "perché?".
    Lo Stato di Israele nasce dal "Sionismo", cioè un movimento politico-idelogico che voleva creare uno Stato per il Popolo degli Ebrei usando come riferimento il nome "Sion" dalla località su cui sorgeva l'antica Gerusalemme. Problema, cosa definisce il Popolo degli Ebrei? Non l'etnia, dato che nei secoli si sono mescolati con altri Popoli per cui esistevano ed esistono Ebrei italiani, tedeschi, iracheni, somali, eccetera. Gli Ebrei sono definiti dal fatto che rivivono le vicende raccontate da antiche cronache che si interrompono duemila anni fa.

    Quindi il "Sionismo" diventava necessariamente l'insieme delle azioni necessarie non a crere uno Stato nuovo per un Popolo moderno ma a ri-creare la Palestina (nome romano) dell'epoca di Erode, di quando le cronache erano ancora in vita, prima della distruzione del Tempio. L'epoca in cui la Giudea era la terra dei Giudei, come la Francia la terra dei Franchi e Gerusalemme era la capitale del regno.

    Anche in Italia abbiamo avuto lo stesso problema, per fortuna mitigato dal fatto che il nostro passato è una continuità ininterrotta dal tempo pre-storico. All'inizio, quando si dovette dare un senso di Nazione ad un Popolo, si provò a ripescare il periodo dell'egemonia romana, sia per via del neoclassicismo seguente la Rivoluzione Francese e l'Impero Napoleonico a cui il tricolore italiano è debitore, sia per la seguente Grande Guerra e poi per il Fascismo. Epperò i Fasci Littori di Mussolini e la Roma Capitale non esaurivano l'Italia e la italianità, che invece di fatto risiede più nei mille anni successivi.

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    1. Comunque, Israele con capitale Gerusalemme era la soluzione obbligata per il "sionismo" e gli Ebrei non possono rinunciare alla idea di ripristinare la continuità tra l'oggi e le antiche cronache, pena l'ovvia conseguenza di scomparire come Popolo per diventare una "confessione religiosa". Non hanno altro a tenerli insieme.

      Questo risponde sia al "prima" che al "dopo".
      "Prima" Israele nasce come una forzatura anti-storica in un contesto che la rigetta e che mette gli Ebrei in posizione di rilevanza politica nella "anglosfera" ma di inferiorità di uomini e mezzi in qualsiasi possibile conflitto. Nel post collegato all'inizio si dice che Israele pratica la guerra "ottimizzata" da un punto di vista della economia di scala, fatto è che ha sempre fatto cosi dall'inizio, perché era l'unico modo per prevalere su nemici molto superiori in mezzi ma meno abili nell'utilizzarli in maniera efficiente.
      Il "dopo" consiste nel fatto che Isreale non ha nessuna alternativa, quello che fa oggi era quello che faceva ieri ed è la necessaria conseguenza delle premesse del "sionismo".

      E' come se nel fare l'Italia Nazione i Piemontesi avessero avuto la necessità di ricreare l'Impero Romano e quindi di sottomettere le Gallie, parte della Germania, il Medio Oriente e tutto il Nord Africa, invece che limitarsi ad unificare sotto la loro egemonia solo la "penisola". Come se invece dell'italiano come lingua mutuata dal dialetto toscano più alcune aggiunte di altri dialetti, una lingua "viva" parlata e in uso negli ambienti letterari, si fosse dovuto ricreare il latino parlato dai Cesari, che è quello che è stato fatto con la lingua ebraica attuale.

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    2. La guerra continua che è connaturata ad Israele si basa sulla sovrapposizione di un sogno alla realtà, cioè la sovrapposizione dell'antico passato degli Ebrei alla realtà della Palestina nel Novecento.

      Nello stesso tempo, è palesemente falso che gli Israeliani stiano procedendo all'annientamento dei Palestinesi, ovvero degli "arabi musulmani", i quali non solo non diminuiscono di numero ma costituiscono una quota crescente della popolazione generale di Israele. Gli "arabi musulmani" non vivono solo a Gaza o in Cisgiordania, sono d'appertutto. Quello che non succede è che tutti gli "arabi musulmani" accettino il "dato di fatto" che la sovranità sulla Palestina sia dello Stato di Israele e di conseguenza di diventarne cittadini. Da cui l'idea assurda dei "due stati", impraticabile da un punto di vista topologico, un po' come l'Italia e il Vaticano. Infatti per fare l'Italia Stato è stato necessario prendere a cannonate, occupare e estinguere lo Stato Vaticano.

      Qui la faccenda si complica perché i Palestinesi oscillano tra una loro identità separata e la appartenenza alla "comunità dei fedeli" o alla "nazione araba". La "comunità dei fedeli" e la "nazione araba" da una parte li obbligano a rifiutare la sovranità degli Ebrei sulla Palestina, che contiene sia i "luoghi santi" che la memoria dell'apogeo dell'espansione araba, dall'altra si rifiutano di accoglierli ed integrarli, tanto che i profughi delle guerre arabo-israeliane sono stati confinati nei "campi" e visti come elementi estranei ed ostili ovunque siano andati. L'identità separata porta i Pelestinesi a inscenare la finzione di un Popoli e di una Nazione che però non esprime una sua classe dirigente e non fa altro che offrirsi come carne da cannone per un conflitto che altri alimentano senza pagarne le conseguenze.

      A parte le questioni più prettamente religiose, profeti, colloqui con Dio, comandamenti, eccetera, come dicevo sopra, ci troviamo davanti ad un inseme di questioni che non sono di natura materiale e quindi non hanno soluzioni materiali, tecnologiche. Gli Ebrei vogliono ricreare la Gerusalemme di quando il Tempio era in piedi e gli Arabi la Gerusalemme del Saladino. Queste sono le due Gerusalemme che, per quanto entrambe immateriali, metafisiche, non possono occupare lo spazio della Gerusalemme terrena, contemporanea.

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    3. Gatrzie Nessuno per queste osservazioni precise.
      Quello che io sottolineao e' tutto che quello che avete indicato, sul piano religioso, politico, simbolico e', appunto, su tali piani/registri ma che, nella realta' fisica, e' la''propriarsi delle risorse cio' che si manifesta e concretizza.
      Gerusalemme o nostra o loro (quindi nostra che siamo piu' forti).
      Le case, i campi (per costruirci nuovi insediamente per israeliani ebrei) diventano nostri.
      L'acqua del Giordano serve a noi (che peraltro la usiamo cento volte meglio) la prendiamo noi.
      E via dicendo.

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    4. Guardi la cosa con il cannocchiale alla rovescia.

      Agli Ebrei che sposano il progetto "sionista" non serve acqua qualsiasi, serve proprio quell'acqua li. Ci sono tanti fiumi al mondo e territori semi deserti da coltivare, senza bisogno di vivere perennemente in guerra. Coi soldi e le risorse umane consumati per ricreare Israele del Tempio forse avrebbero potuto creare Israele sulla Luna. Ma il punto è che invece lo devono fare proprio li e non da un'altra parte.

      Stessa cosa per i Palestinesi, che come ho detto sono schiacciati tra il martello israeliano e l'incudine araba, il primo che li vede come intrusi e il secondo che li obbliga al "martirio" da cui non hanno niente da guadagnare. Nel post che ho collegato sopra, l'autore dice che la tattica bellica "economica" degli Israeliani si gioca sul fatto che i Paestinesi sono obbligati a rispondere alle "provocazioni" offrendo l'ennesimo "casus belli". Di quali provocazioni? Non quelle di prendere la terra, abbattere gli olivi o deviare l'acqua, piuttosto quelle di mettere delle transenne in un "luogo santo" o interferire con la ritualità musulmana. Perché l'unica cosa che i Palestinesi, forzati dagli altri Musulmani, non possono sopportare è rinunciare all'idea di ri-prendere Gerusalemme come parte della famosa "jihad", cioè il comandamento ad imporre la sottomissione alla "vera fede". Del resto, quando si dice "nazione araba" molti fanno l'errore di pensare che gli Arabi siano una etnia, invece è un insieme eterogeneo che ha in comune solo l'epica dell'espansione medievale e la fede nel Profeta.

      E' una cosa che noi Europei non capiamo perché noi siamo prima, che ne so, Lituani e poi detentori di una qualche fede religiosa. Invece gli Ebrei e i Musulmani sono prima Ebrei e Musulmani e poi qualsiasi altra cosa, da cui la impossibilità per loro di sottomettere il trascendente all'immanente, di rinunciare alle loro convinzioni. Perché se lo facessero, perderebbero la loro identità, individuale e di popolo.

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    5. Come in risposta sotto a Fra (egli è l'autore dell'efficace termine teratoma umano) sottolineo che, in Israele, per una sola volta nella storia gli islamici hanno subito la invasione e la sostituzione invece di attuarle.
      Questi li rende idrofobi, subiscono sulle loro comunità ciò che essi hanno DA SEMPRE imposto alle altre.

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    6. Mirisulota che ci sono tensioni anche in Israele, dove gli ashkenaziti (la parte colta, maggioritariamente di origine mitteleuropea) si trovano gomito a gomito con comunità di israeliani di altra provenienza, con cozzi energici di usi e costumi.

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  6. parole sante uomo: conciliare diritti umani individuali e sovrappopolazione è una contraddizione in termini...Viva il bosco e le sue creature, abbasso le masse antropiche che espandono il deserto ( nel 3000 ac in israele tagliarono le rade foreste di quercus aegilops, una quercia spinosa che produce ghiande commestibili alla base della famosa età dell'ora, per vendere il legna me all'egitto: risualtato il deserto ed il monoteismo che nasce nei deserti)

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    1. Monoteismi, rozze accozzaglie di dettami, in gran parte del tutto anacronistici. Nor ricordo chi sottolineava che dai deserti sono venuti queste religioni rozze, quasi "rudimentali" rispetto ai ricchi politeismi che esse hanno scacciato. Anche le religioni sono soggette ad entropia.
      E non è finita, l'islam, la peggiore e piu' rozza delle religioni monoteistiche, si sta espandendo come un tumore in Europa e altrove.
      In Israele per una sola volta nella storia gli islamici hanno subito la invasione e la sostituzione invece di attuarle.

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