mercoledì 8 novembre 2023

La pioggia e la Martinella

Il bel tempo, dopo la pioggia, specie se intensa, è bello come null'altro. Ci siamo dovuti recare, domenica, in una città ai piedi delle Prealpi. La notte piogge intense, la mattina c'era Il Verde. Terra grassa, scura, bagnata, verde, verde e verde. Che meraviglia. Poi la corona delle (Pre)Alpi candide, la neve, ormai rara, a stupirci.
Il Po, dopo mesi, era colla sua bella corrente, un accenno di piena, non un rigagnolo con i due terzi di letto sabbioso.
La meraviglia della pioggia!
Poi la luce bassa, morbida, che prende i colori e li satura, anche i colori c'erano nel baccanale.
Al ritorno siamo incappati, per caso, in un'altra meraviglia. Avevamo cambiato programma, in tarda mattinata, all'ultimo per cause impreviste.  Come pranzare?
Rosa Canina ha fatto una buona dozzina di telefonate, tutto pieno, siamo al completo  etc.  . Il tempo libero tutto organizzato. È così.
Usciamo dal casello, dal palloso trasferirsi industriale per iniziare a viaggiare, più lentamente, nel cuore della val Padana, ripassiamo il Po. Adoro questi scorci di campagna meno antropizzata. Avevamo deciso di proseguire fino a casa, avremmo mangiato lì.
Ad un certo punto, sulla destra, vediamo una vecchia insegna, proprio una casina, vicino alla ex stalla, trattoria, si intravedono, dalla vetrina, alcune persone sedute, tavolo semplice, interni semplici. Ci sono delle galline, un gallo, che razzolano sotto il noce.
Forse forse qui...!?
Entro per chiedere se hanno posto per due. Sì, se volete aspettare qualche minuto, mi rispondono. Qualche tavolo, silenzio, profumo, semplicità che va a braccetto col menù semplice, di tortelli di zucca, tagliatelle al ragù di anatra, gli anoli in brodo, la lingua salmistrata, il cotechino, gli spinaci, la torta sbrisolona, in questo angolo, Bugno Martino, in un cantone tra mantovano, ferrarese, reggiano.
Ecco, così abbiamo iniziato a goire, coi profumi, i sapori, ascoltando il discorrere in dialetto, quel gradevole misto tra lombardo  ed emiliano basso padani, il lambrusco mantovano servito nel mezzo litro.
Il nostro film, di essere tornati, per un paio d'ore, nel 1978 o forse 1957 o forse 1963.
La pioggia e la trattoria Martinella, felicità di una domenica serena di inizio novembre.

11 commenti:

  1. Bellissimo articolo! Illustra bene cosa entri in risonanza con la sua anima. Io, specialmente se da solo, avrei notato particolari più prosaici magari partendo da qualche inconsistenza logica: ma non ho la sua sensibilità e ne sono un po' geloso...

    Ora mi sono convinto che sia un ISFP (e non un ISTP)... ;-)

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    1. Grazie, messer Vapore Sodo.
      Proprio una bella felicita' quella di domenica. :)
      Dopo la pausa, ora torno a lavorare.

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  2. Ottimo!
    le trattorie fuori mano scoperte per caso (e per necessità) difficilmente deludono.
    massimolegnani
    (orearovescio.wp)

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  3. Salve, signor Legnani/Calati.
    Sul difficilmente ho qualche dubbio.

    Ho lasciato un commento (in tema) a casa vostra:

    https://orearovescio.wordpress.com/2023/11/08/le-rose-e-il-papavero/#comment-38185

    Potreste, per cortesia, rimuoverlo dallo spam in cui i farlocchi filtri di WP temo lo abbiano cacciato!?
    Grazie.

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  4. Vedi le cose semplici? Ma che vogliamo mai di più dalla vita? :)

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    1. Le cose semplici fatte bene sono il risultato di MOLTO lavoro e di LUNGO tempo di ricerca.
      In effetti, quella domenica, fummo felici per quella festa: paesaggio, gusti, profumi, atmosfera, favella.
      :)

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  5. Siamo anime di altri tempi, amiamo la bellezza delle cose semplici e naturali, sentimento sparito negli umani moderni. Ho imparato a vivere ogni momento senza dare niente per scontato. Serena giornata.

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    1. Non vorrei apparire bastian contrario, ma come risposto sopra alcune delle cose godute non sono affatto "naturali", spontanee.
      Ad esempio, i tortelloni con ripieno di zucca, sono tecnicamente abbastanza impegnativi anche solo la sfoglia tirata a mano.
      Lo spontaneismo di moda dal sessantotto non funziona neppure in cucina dove disciplina, ricerca, impegno sono indispensabili.

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  6. hai visto quanta acqua viene giù?
    Penso che bisognerà trovare un modo per conservarla, perchè poi è capace che per 4 mesi consecutivi non ne cadrà una goccia.
    Dobbiamo spendere assolutamente soldi per farlo, costruire dighe ove possibile e produrre energia elettrica

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    1. Questa orribile tropicalizzazione, un mese di diluvi, poi cinque mesi di siccità, poi un mese di diluvi e cinque mesi di aridità.
      Orribile.
      Le dighe possono risolvere alcuni problemi degli umani, non la desertificazione degli ambienti non-umani.

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  7. Sì, d'altri tempi.
    Ci raccontarono della mamma, Bianca, come condusse la cucina e la trattoria, per molti lustri.

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