Le insofferenze per il kitsch nazional popolare, da caravanspettacolo, televisivo, sono notevolmente diminuite. Come profano ho notato alcune persone che sapevano cantare: cromia, estensione, pathos, capacità di passare tra registri (emotivi) diversi, ampio spettro in estensione (alti e bassi) e in volume. Poche ma esistevano: ora non ricordo i nomi, dovrei cercarli, ma tutto sommato, i nomi non hanno rilevanza.
Una parte rilevante
In particolare una presenza nutrita di parlatori/sussurratori (t)rapper: non è canto, semplicemente come sciare non è calzare gli scarponi ed essere a divertirsi con dei calimero in rifugio. Mi ricorda la stessa solfa della nomina di alcune inchiavabili in concorsi di bellezza, nomine che derivano da scelte ideologiche e di lavaggio dei cervelli completamente e avulse dal contesto (spesso addirittura incompatibili col contesto).
Mi soffermo su sussurri, parlottii, cantilenie.
Ho notato un'altra cosa incomprensibile: il cambio pressoché continuo dei direttori di orchestra. Proprio così, non cambia l'orchestra e con essa il direttore, cambiava solo il direttore. Non può funzionare!! Esiste un rapporto fiduciario, di fine comunicazione tra un'orchestra ed il suo direttore, che si sviluppa in tempi lunghi, in innumerevoli prove. Come si fa a cambiare direttore ogni qualche minuto, mantenendo gli stessi musicisti?!
La logica non solo non è quella della musica ma è incompatibile con la musica.
Insofferenze diminuite ma non sparite: è l'esagerazione spettacolare (giacche con con colori pagliacceschi, trucchi eccessivi, uomini con la gonna e la blusa plissettata, scenografie da lunapark, capelli cotonati alla 380 trifase) che non mi piace. Oltre alla incapacità di cantare.
Inoltre: venerdì, la sera dei duetti, sono riapparsi alcuni cantanti in voga negli anni settanta e ottanta, orami decisamente anziani. La voce non c'è più e neppure i corpi, i volti, rifatti, conciati come quelli di un tempo. Un colossale tentativo di lotta contro il tempo che non si può non notare impietosamente. Ad un certo punto sarebbe bene ritirarsi a vita privata.
Il passare del tempo vale anche per me, divento meno severo, non so se più distaccato o bonario: a volte penso anche se questo piace a molte persone e le fa stare bene, allora... è bene sia così.
ho letto, da qualche parte, che il bilancio entrate-uscite si è chiuso positivamente e da contribuente e finanziatore ne ho gioito
RispondiEliminaAlla radio sentivo, stamani il solito economista-stregone affermare che il debito non è un problema e che il PIL al denominatore deve crescere di più del numeratore blablabla.
EliminaPeraltro pure il cosiddetto avanzo primario del tutto insufficiente per incidere sul deficit è diminuito, in questi anni.
Risultato: più deficit quindi più debito, quindi più interessi quindi più debito.
Non fotte un cazzo a nessuno, finché ci saranno i vigili del fuoco, gli spaghetti nel piatto, il cesso transgender, il uichend a Londra.
Segna sul libro, pagheranno figli e nipoti.
Il festival di San Remo è un secchiellino he porta acqua alla enorme cisterna colabrodo vuota.
UUiC
Video killed the radio star.
RispondiEliminaViviamo in un'epoca in cui quello che vedi è tutto e solo il contenuto della comunicazione. I "cantanti" di San Remo potrebbero essere muti. Anche perché la performance artistica è creata da un software.
Se ricordo bene una volta fingevano di cantare, IP tale "playback".
EliminaDeve essere un vecchio problema, quello dei pseudo cantanti.
UUiC
Filosoficamente, il cambiamento è nel concetto di "arte", che la gente non sa cosa significa e non gli viene in mente di controllare.
EliminaLa "arte" in origine era semplicemente un mestiere e lo "artista" era l'esperto in quel mestiere.
Dato che l'arte era mestiere, necessariamente era "convenzionale" perché il muratore fa il muro come si faceva mille anni fa, non ha motivo di farlo diversamente.
Ad un certo punto si è imposta l'idea di "arte anticonvenzionale" o "avanguardia", cioè lo "artista" diventa una figura provocatoria, ribelle, ai margini della società.
Da cui separazione nella vulgata tra "arte" come processo creativo senza regole e il "mestiere" come ripetizione del conosciuto.
Il passaggio successivo è stata la produzione in serie e quindi la cooptazione degli "artisti" da parte dell'industria per "vestire" i prodotti destinati alle masse.
Da questo discende il paradosso, la contraddizione dello "artista maledetto" che lavora per l'industria e si rivolge alle masse.
Anticonvenzionale che diventa convenzione, ribellione che diventa obbligo e conformismo, avanguardia studiata a tavolino.
I modelli ribelli, antisociali, criminali, incarnati dagli "artisti" contemporanei sono una delle tante menzogne e contraddizioni in cui la gente vive inconsapevole.
San Remo è uno spot pubblicitario e lo "artista" serve a promuovere certi prodotti come "modello di vita/comportamento".
A livello italiano, quindi cialtrone.
Ricordo negli anni sessanta, le donne di casa e le vicine continuavano a parlare di San Remo per mesi. I vesti di Nilla Pizzi, Tonina Torielli erano descritti nei minimi particolari insieme alle loro vite sentimentali. Personalmente non seguo il festival ma la canzone della Bertè mi è piaciuta molto.
RispondiEliminaCome ogni evento importante ogni cosa è osservata, analizzata, discussa e l'abbigliamento non sfugge.
EliminaFa parte del gioco.
UUiC
Da [ex] musicista, mi sono guardato bene dal seguire quella specie di "spettacolo". Mi riprometto però, appena ne avrò tempo e voglia, di cercare i brani proposti ed andarmeli ad ascoltare con orecchio critico (con il video accuratamente oscurato, perché tentare di ascoltare una musica mentre si guarda un video è come tentare di "darsi da fare" con la moglie mentre si mangia un gustosissima porzione di lasagne al forno - l'attenzione non si può posare su entrambe le cose contemporaneamente, perché la percezione di una delle due cose guasta quella dell'altra).
RispondiEliminaCaro messer Pigiatasti, i miei veci mi dicevano che una volta (quando i miei nonni ai davano del voi) si mangiava in silenzio.
EliminaI sensi e il pensiero, tutto, era centrato sul cibo.
In tale direzione andrebbe l'ascolto cieco.
Da ignorante ho percepito che pure alcune musiche erano senza trama, poco spessore, sciape. Qui poi rientra la mia scarsa attitudine per il rock e pure per le sue forme leggere.
Ieri ascoltavo alcuni canti dei Crodaioli di Bepi de Marzi, tutto in me era in fermento, era in visibilio.
UUiC
Per quanto riguarda le scenografie, direi che è un peccato che Hans Ruedi Giger sia morto, perché direi che la strada intrapresa va nella direzione che fu la sua.
RispondiEliminaHo "gugglato" ora Hans Ruedi Giger.
EliminaMmh, interessante.
Oscuro, inquietante, gotico-metafisico.
Mi sembra quasi agli antipodi rispetto alla giovialità spensierata, divertemose tutti, di San Remo.
Grazie per la segnalazione.
UUiC
Devi amare molto quella donna per guardare il Festival! Io non vi riesco!
RispondiEliminaNe avrò visto ca. un'ora e mezza. In alcuni tratti mi sono alzato per fare altre cose lasciate lì a metà dopo cena: ero un po' saturo oppure ciò che era trasmesso non mi piaceva.
EliminaDevo dire che Rosa Canina, da toscanaccia, fu salace, mordace su alcune esibizioni e con le sue battute al vetriolo ci facemmo delle gran risate.
UUiC
Sanremo,festival e musica non sono altro che l'ennesimo pretesto per straparlare...abbiamo formato un anti - anche su questo:)
RispondiEliminaIo però ho dato la mia vittoria a Pino Mango , è stato lui il vero vincitore ;)
Nel frattempo molte cose sono successe e il mio diario, neglwtto, è ancora fermo, involontariamente, a questa pagina.
EliminaNessuna intenzione in tal senso, solo casualità
UUiC
Insofferenze diminuite ma non sparite: è l'esagerazione spettacolare (giacche con con colori pagliacceschi, trucchi eccessivi, uomini con la gonna e la blusa plissettata, scenografie da lunapark, capelli cotonati alla 380 trifase) che non mi piace. Oltre alla incapacità di cantare.
RispondiEliminaSarà bello, quando si tornerà a una rinfrescante sobrietà.
A me, è piaciuta molto [ lei ] e non solo per le belle gambe vestite di calze e reggicalze in vista, ma anche perché sa cantare e il suo pezzo era un elettropop freddo per cui ho avuto sempre un debole ... soprattutto se cantato da ragazze bollenti ( vedi Tatu ).
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Quel venerdì non vidi tale Annalisa, forse venuta prima o dopo.
EliminaNon so come canta, vedo una bella donna con le sue vesti dark, sexy. Vedo che è mora e bella e io non sono oggettivo, mi piacciono troppo le more. :)
Dovrei ascoltare qualcosa ma Rosa Canina dorme qui a fianco di me e della mia insonnia.
UUiC
Filippo, voi siete appassionato di.musica "alta". Avrete buoni strumenti per giudicare quanto vedrete e udirete nelle Vs. visioni "in pillole".
RispondiEliminaUUiC
Scelta legittima ma se per scrivere un commento bisogna usare un account Google significa che il commento non sarà anonimo e nel mio caso significa niente commento.
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