martedì 20 febbraio 2024

Rimozioni

Sono incappato nella ennesima censura, stasera due commenti, sì disadeguanti ma pacati, nei quali sollevavo questioni etiche su delocalizzazione e nimby.
Disprezzo i censori.
Dopo molti anni ho rimosso, qui a lato, un diario dai luoghi che reputo degni di attenzione.

23 commenti:

  1. Ti dico una cosa peggiore: Mediaset dice che manda l'Inter in streaming, io aggeggio per vederla e invece è il Dortmund. Cose da pazzi. C'è scritto Inter Atletico e invece è un'altra partita. Il resto, sarò presuntuoso ma non ho mai trovato un blog dove ho imparato qualcosa. Se commento è perché non mi vanno le cose che leggo e il fatto che non ci sia contraddittorio. Il che mi porta sempre e dico sempre a quella che tu chiami "censura". In realtà è nelle premesse, il blog non nasce come luogo di dibattito, al contrario, nasce come diario, quindi monologo. I commenti sono una aggiunta a posteriori. Non so nemmeno se esiste un software progettato per i dibattiti e comunque non è nelle corde degli "utenti" che sono stati condizionati a scrivere tre righe e banali.

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    1. Nel caso specifico avevo detto che il vostro commento, Nessuno, aveva un fondamento morale: la delocalizzazione dell'economia "sporca", non è corretta visto che utilizziamo acciaio nella vita di tutti i giorni.
      Alcune domande pacate hanno scatenato il taglio.

      Dovrebbero essere i confronti delle idee, del raziocinio, delle testi e delle anti-tesi su un confronto che può essere di aiuto ad una comprensione , anche se scomodo (proprio quando scomodo).
      Non è così'.
      Pessimo.

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    2. Coso però anche tu devi essere coerente.
      Mettiamo che Mario abiti vicino l'acciaieria e tu abiti in collina, lontano.
      Come compenserai Mario del fatto che serve l'acciaio ma solo lui deve fare i conti con il rumore e la puzza?
      La risposta elementare è che i privilegiati stanno in collina e i pezzenti attorno alla acciaieria e i pezzenti vengono ricompensati con la mera sopravvivenza.
      Epperò quando la società supera l'apogeo e comincia la fase di decadenza non ci sono più pezzenti, tanto che li stiamo importando.
      Li importiamo in maniera suicida perché dopo poco che sono qui non possono più essere pezzenti e vanno ad ingrossare le fila dei privilegiati.
      Oggi sono passato davanti all'asilo e fuori c'era un capannello di signore "nuove italiane", queste non tengono i figli a casa perché gli viene comodo l'asilo comunale, non vanno a lavare i panni al lavatoio, mani nude nell'acqua gelata, sicuramente hanno la lavatrice, sono qui per quello altrimenti rimanevano nel loro Paese.
      Se sono tutti privilegiati, tutti vogliono abitare in collina, nessuno vuole il rumore e la puzza.
      Però tutti hanno ancora bisogno dell'acciaio.
      Spostiamo la fabbrica in Cina, bisogna pensare come ricompensare i Cinesi.

      Se avessimo grandi giacimenti di qualcosa potremmo dire vabè, vendiamo il qualcosa e ci dividiamo il guadagno. Se è abbastanza possiamo praticamente vivere di rendita come gli emiri. Però noi non abbiamo giacimenti di una fava, abbiamo sempre puntato sul "valore aggiunto", cioè non vendevamo ferro, vendevamo armature, non vendevamo lana, vendevamo tessuti e abiti. In certe fasi vendevamo prodotti di alta qualità quindi lusso, in altre prodotti semplici ma a costi ridotti. Qualcosa però dovevamo sempre fare.

      Riassumendo, come possiamo vivere senza fare un cazzo e senza essere seduti su una miniera d'oro?
      Come pagheremo i nostri agi?

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    3. Riassumendo, come possiamo vivere senza fare un cazzo e senza essere seduti su una miniera d'oro?
      Come pagheremo i nostri agi?


      Con i nostri stessi corpi, come visto chiaramente durante il biennio pandemico.

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    4. Nessuno, vi dico che qui, almeno una dozzina di famiglie hanno tagliato la corda, se ne sono andate verso la città.

      - È scomodo per la neve (?) in inverno.
      - No c'è niente.
      - Non ci sono servizi.

      Barbiere chiuso.
      Uno dei due bar chiuso.
      Poste ormai chiuse 3 gg su 5.
      Speriamo che la botteghina rimanga aperta (aveva chiuso anche quella).
      Noto che molte persone detestano vivere qui e vo vennero solo perché espulse dai costi proibitivi della città.

      In questa desertificazione se ne stanno andando a ramengo esercizi, attività, servizi.
      Privilegio? Dipende dai punti di vista.
      A me piace così, mi considero respons-abile delle mie scelte e buone conseguenze.
      Non c'è niente? C'è tutto!
      Per il resto concordo qui come concordato di là.
      Grazie.
      Buondì

      UUiC

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    5. Signor Marco
      Le mie conclusioni è che paesano e cittadini pagarono (per gli effetti collaterali in un contesto di rapporti costi benefici non solo pressoché nullo ma pure sconosciuto sebbene spacciato graniticamente come molto positivo) attraverso i costi sostenuti dalla sanità pubblica, dal proprio corpo.
      Ciò che sottolinea Nessuno è che il nostro tenore di vita deve essere sostenuto da un'economia: se togliamo la economia eliminando le cose bruttecaccadiavolo, come paghiamo pensioni, stipendi del vigili del fuoco, asfaltatura della Genzano - Sirano, acquisto della TAC per oncologia, maestra alle elementari, blablabla?

      Vedere il 2o dei miei due commenti recuperati e messi qui sotto.
      Buondì
      UUiC

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    6. Aristippo disse a Diogene: "Vedo che la tua cena è molto povera. Se tu imparassi a essere ossequioso con il re, non saresti costretto a mangiare lenticchie."
      Diogene si voltò e risposte: "Se tu avessi imparato a vivere mangiando lenticchie, non saresti costretto ad adulare il re e a vivere da schiavo per soddisfare ogni suo ordine."

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    7. @ UUiC : suggestivo ... ma lo Stato non può non avere debito.

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    8. x Marco Poli:
      Rileggendo, ho notato che mancava una parte che aggiungo in corsivo qui

      "attraverso i costi sostenuti dalla sanità pubblica, più che col/ dal proprio corpo.
      I demagoghi fanno di deficit e debito con dimensione enorme, fiori controllo, la chiave del loro successo.
      Per essi lo stato DEVE avere più deficit e debito possibili.

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    9. Messer Pigiatasti, conoscevo Esopo e la sua novella del lupo smilzo e del cane ciccio.
      In ogni caso, anche ad essere sobri, nessuno di noi sarebbe disposto a vivere nel neolitico, senza pensioni, senza acciaio.
      Quindi si pone sempre la questione: dove produrre l'acciaio di cui necessitiamo?

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    10. La faccenda è più semplice e insieme più complessa.

      Prima di decidere dove mettere l'acciaieria bisogna decidere che tipo di acciaio ci serve e quanto ce ne serve.
      L'Italia non ha più una industria pesante, non ha più nemmeno l'industria degli autoveicoli, non facciamo più grandi produzioni di piccoli aggeggi di acciaio oppure piccole produzioni di grandi aggeggi d'acciaio.
      Potrebbe darsi che abbiamo una produzione limitata di macchine particolari che richiedono poco acciaio di tipo e qualità speciali.
      Non ho idea di cosa potrebbe essere, che ne so, robot industriali, torni elettronici.
      Fino a che non troviamo un modo per abbattere e ricostruire tutti i manufatti edilizi del "boom economico" non ci capiterà più di costruire tanto in cemento armato, quindi probabilmente per quel poco che ci serve e data la natura generica del prodotto, magari ci conviene importare i tondini di ferro dall'estero, piuttosto che produrli in casa.

      L'acciaieria in questo contesto è un simbolo, un segnaposto.
      Riamane il quesito generale, cioè "COSA FACCIAMO PER VENDERLO?" e per guadagnare quello che ci serve per comprare le cose dagli altri, che sia carbone o microprocessori o grano o aeroplani. La risposta deve tenere conto del fatto che, come dicevo, c'è il meccanismo della "differenza di potenziale" o se volete dei "vasi comunicanti" per cui se l'Italia e la Cina sono in comunicazione non c'è verso che una produzione qualsiasi in Italia costi più o meno come quella cinese perché l'operaio cinese lavora per una scodella di riso e un calcio nel culo. Per cui si interrompe la comunicazione tra i vasi a potenziale differente oppure bisogna trovare qualcosa da fare in Italia che non si possa fare in Cina.

      La risposta del "politicamente corretto" è qualcosa di vago tipo "cultura".

      Poi, ancora, la questione di "fare a meno dell'acciaio" è mal posta.
      Faccio un esempio. Se fossimo veramente intenzionati a sostituire i motori endotermici con quelli elettrici bisognerebbe giocoforza ripensare tutta la "mobilità", nel senso che non ha più senso fare lunghi viaggi in automobile ma bisogna prendere il treno, scendere e magari usare una auto a noleggio e ripensare le specifiche dei singoli veicoli, che dovranno essere progettati per essere leggeri e andare piano in modo da compensare per la scarsa capacità delle batterie. Potrebbe darsi che invece dell'acciaio convenga fare queste automobiline di plastica o di una lega metallica leggera. In altre parole non si tratta di non consumare niente ma di consumare altre cose. Idealmente anche meno come quantità però quello è un altro discorso.

      Mi sfugge poi perché certi come Gaia si preoccupano della acciaieria nel posto X e non si preoccupano dei milioni di poveracci che vengono spinti a prendere casa nel nulla di Salcazzate o Fanculago, comprare due SUV uno per se e uno per la moglie e poi stare in coda tre o quattro ore al giorno su stradacce orrende per andare al lavoro o per le commissioni, da cui "non si può fare a meno dell'automobile". Li c'è tutto, la speculazione edilizia, l'ecologia, l'inquinamento, l'alienazione personale, le problematiche del "lavoro" e della sanità, i consumi e in ultimo il fatto che i tondini delle case di Salcazzate e le automobili per andare e venire, li importiamo.

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    11. @ UUiC : I demagoghi fanno di deficit e debito con dimensione enorme, fiori controllo, la chiave del loro successo.
      Per essi lo stato DEVE avere più deficit e debito possibili.


      Le ruberie son ruberie, e dovrebbero essere punite.
      Ma è impossibile che la finanza pubblica vada in pareggio, perché il servizio pubblico non può essere ristretto nella categoria di un qualsiasi prodotto di consumo.
      Infatti ...
      anche la tanto virtuosa Germania ha un debito pubblico enorme, solo era furbina nel nasconderne parte nei bilanci dei lander.

      :)

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    1. Diciamo il peccato ma non il peccatore.

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    2. Ok.
      Comunque, capisco il tuo stato d'animo ... troncare un rapporto comunicativo, anche se sbilanciato, lascia l'amaro in bocca.
      Si ha la sensazione ( del tutto fondata e concreta ) che si sia perso qualcosa, ma, d'altronde, dopo avere subito la prepotenza altrui più volte ... è necessario troncare per non ammalorarsi.
      Scrivere commenti ragionati comporta impegno e dispendio di energie ... la censura frequente disinvoglia del tutto ad insistere una relazione che, evidentemente, non può che essere sofferta e insoddisfacente.

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  3. I commenti erano pacati nei toni e per questo non li avevo neppure salvati. Stamattina, qui sul furbofono, ho trovato la "scheda" ancora su quella pagina con i commenti in moderazione (utile funzionalità di wordpress).
    Eccoli, compresi i refusi dovuti alla (faticosa) scrittura furbofonica.

    UUiC

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    Abbiamo Paolo de Toni, una persona che lotta gagliardamente contro l’inquinamento e la distruzione dell’ambiente locale.
    Per quanto provocatorio abbiamo, dall’altra parte il commento di Nemo che ha un fondo assai morale: egli alza lo sguardo e lo pone a livello regionale e nazionale, quindi mondiale.
    Italia, Europa, nazioni ricche hanno delocalizzazione la “economia sporca, inquinante” ai paesi emergenti.
    NIMBY.
    La morale sgradevole è che friulani, italiani, DEVONO prodursi in casa l’acciaio di cui necessitano: o acciaio, suoi utilizzi E produzione, conoscenze della siderurgia, approvvigionamento energetico E pure le acciaierie e relativo inquinamento oppure niente acciaio, torniamo al neolitico.
    È molto seria ‘sta faccenda e la provocazione di Nemo molto etica.
    Vedo, in questi mesi di stasi atmosferica dovuta all’origine e nefasto anticiclone africano che imperversa ormai per otto mesi all’anno, un giustizia ecologia: val Padana e altre zone ad ipermetabolismo antropico che letteralmente soffocano nei rifiuti gassosi prodotti.
    Tutto questo è… giusto.
    Si torna alla questione di sempre: la attuale impronta ecologica e friulana, e italiana ed europea è insostenibile.
    Le acciaierie che dovrebbero essere in loco servono a produrre acciaio utile in loco.
    È brutto? Sì, capisco, inquinano.
    È giusto? Sì, è giusto.

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    Aggiungo:
    quanti morti per la presenza dell’acciaieria?
    Quanti morti per assenza di bisturi, ospedali, ambulanze dovuta alla mancanza di acciaio?
    Alla fine è questo il conto che nessuno vuole fare.
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    1. Beh ... non mi sembrano commenti irriverenti, maleducati, o altro.
      Tra l'altro, condivido il contenuto.

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  4. i morti tra i tanti mortidifame non fanno notizia.
    Dovrebbe esser ormai chiaro a tutti che questa palla di merda non ha risorse sufficienti per garantire scaldabagno, frigo, lavatrice, condizionatore (vedi finestre case popolari) e automobile a 9 miliardi di esseri umani.
    i mortidifame debbono ficcarselo nel cervello come abbiamo già fatto NOI occidentali e devono usare i preservativi per evitare di essere ammazzati come a gaza o ucraina o morire sul canotto che affonda durante il viaggio della speranza

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    1. Aggiungo questo commento perché importante.
      La faccenda delle risorse in esaurimento la raccontano dagli Anni Settanta ma serve a nascondere un principio universale che dovrebbero insegnare a scuola. L'Universo funziona a partire dalla differenza di potenziale tra due enti. Anche l'economia funziona con lo stesso principio, cioè devono esistere persone con proprietà differenti. Questo esclude la possibilità che tutti abbiano le stesse cose, quindi che tutti abbiano l'auto, il frigorifero, eccetera.
      Oltre questo concetto di base, ne aggiungerei un altro.
      Solo se hai qualcosa che ha un certo valore puoi comprare il frigorifero.
      Al mondo la maggior parte delle persone non sa fare niente che gli consenta di produrre/guadagnare abbastanza per comprare il frigorifero.
      Se tu sei bravissimo a fabbricare arco e frecce la cosa ti consente di guadagnare il pranzo e la cena nella foresta ma non di comprare il frigorifero.
      Se tu sei un pecoraio sulle montagne dell'Asia Centrale ancora, guadagnerai pranzo e cena ma non comprerai il frigorifero.
      I nostri avi hanno visto il frigorifero solo quando hanno abbandonato le campagne per diventare operai e gli operai implicano fabbriche che producono e vendono, superando l'economia di mera sussistenza.

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    2. Se tutti fossero operai che fabbricano muletti tutti potrebbero comprarsi il frigorifero ma poiché sarebbero tutti fabbricatori di muletti le rispettive aziende sarebbero in crisi: i belgi non potrebbero esportare in Corea perché i coreani si fabbricherebbero i muletti, i coreani sarebbero in crisi perché non potrebbero esportare in India, gli indiani sarebbero zeppi di muletti in quanto non esporterebbero in Australia, etc. etc. .
      Il mercatismo funziona sole se esistono esportatori e importatori, non se sono tutti esportatori.
      Il consumismo tenta di risolvere ampliando la gamma di muletti, viene venduto quello con il volante in titanio, quello colla gnocca cubana che ti fa il massaggio coi glutei mentre sei alla guida, quello firmato dalla Ferragni, quello con 26 ruote blindato, quello grin-elettric.
      E qui torna ad avere ragione Fracatz: non ci sono batterie, litio, gruppi di 26 ruote, gnocche cubane a sufficienza per x miliardi di muletti.
      La differenza di potenziale, nella realtà, è affiancata da vari vincoli e limiti, NON è in un campo fisico perfetto, illimitato, da sola.

      UUiC

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    3. > superando l'economia di mera sussistenza.

      Questo conduce anche alla delocalizzazione della siderurgia: voi fate l'acciaio e vi tenere le sozze acciaierie infernali, roba a valore aggiunto medio basso, noi usiamo il Vs. sider semilavorato e facciamo Maserati ed elicotteri Agusta: segmentazione della filiera.
      Fragile: i ciaini, che copiano anche tua madre, poi non ti vendono più l'acciaio e dopo 10 anni si fanno gli elicotteri da soli.

      Questa è una questione che intendo affrontare, prima o poi: costi della specializzazione e della efficienza oltre il breve termine.

      UUiC

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    4. Coso fermati a pensare prima di scrivere.
      Io ho detto che l'economia come l'universo funziona sulla differenza di potenziale.
      Quindi la differenza di potenziale se non sussiste naturalmente si deve creare apposta.
      Questo esclude che tutti facciano muletti o che tutti facciano il pecoraio.
      Il pecoraio dell'Asia Centrale non sarà mai operaio di una fabbrica di muletti a meno che un operaio di fabbrica di muletti da qualche altra parte diventi pecoraio e allora si creano le condizioni perché un pecoraio diventi operaio di fabbrica di muletti.
      Nota che il meccanismo prevede ed include i tre cavalieri dell'Apocalisse più uno come meccanismo estremo di regolazione.
      Ovvero capita che ci sia un andamento ciclico per cui ad un certo punto ci siano troppi pecorai o troppi operai di fabbrica di muletti e allora una pestilenza, una carestia o una guerra riportano il meccanismo in DISEQUILIBRIO, che è la condizione necessaria perché le cose funzionino.

      Questo tra le tante cose ti rende conto della ragione per cui tutte le variazioni sul concetto della "uguaglianza" e della "giustizia sociale" sono assurde e possono portare solo alla peste, carestia e guerra, non sono la soluzione, sono la causa.

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    5. Voglio dire, causa lavaggio del cervello ormai è contro-intuitivo il fatto che l'acqua scorre dall'alto al basso e che quando si trova in piano non si muove.
      Contro-intuitivo che la differenza, anche "ingiusta" tra le cose e le persone è la ragione per cui cose e persone vivono e progrediscono mentre quando sono tutti uguali sono tutti morti. Oppure stanno per morire, uguale.

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