domenica 26 aprile 2009

Montesole libera me

UnBambino, UnPadre, ieri. Eravamo a Montesole, ieri. E' un posto magico, quello. Ricordo quel concerto e molti altri. C'è terra fertile di sangue d'anime e d'animali.
Abbiamo giocato, amici, pastori, anarchici, tutta la fauna del mondo, corso nel prato, respirato l'aria cupa fresca e poi di sole. E' un posto naturalmente e sottilmente lisergico.
Siamo stati bene UnBambino, UnPadre. Non ha voluto, c'era un djset reggae, Ganjalabria, alla fine. Ballavo e lui mi guardava, sorridendo.
Ero stordito, ieri, nel mio limbo delle terre di mezzo. Bellezze e sorrisi e trecce nere e labbra scure e vestiti colorati, seni acerbi che allattavano, profumo d'erba buona. Ero un po' stordito, ieri. Libera me, domine.
Montesole, hai parte del mio cuore, tu. Del nostro cuore, anche quello di UnBambino.

Settanta, settantuno, settantadue...

4 commenti:

  1. ascoltata e riascoltata questa canzone, grazie per avermela ricordata, buona giornata

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  2. L'evento di Montesole e l'album che lo consegnò alla memoria mi piacque un casino, proprio per l'uso accorto dell'elettronica che dette quell'atmosfera onirica, ipnotica, cosmica che è di Montesole.

    Questa versione (colonna sonota per PAZ) è decisamente meglio di quella pubblicata in PGR.

    La potrei ascoltare per ore.

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  3. Ci sono stato a pasquetta :)

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  4. Scrittoti in privato

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.