Era un po' stravolta. Dalla lotta che subiva tra mente e corpo.
C'è Gesù lassù!
Aveva visto un piccolo crocefisso che ancora ho in un angolo, sopra il letto. Quel signore era un tipo interessante e ancora è presente in casa mia, nonostante gli abusi di quanto egli disse da sempre compiuti dai seguaci. D'altra parte io cerco di trovare un insieme conciso di parole che possa descriverla almeno sommariamente. Ecco, Ammasso armonico di contrasti.
C'era il ruscello copioso che aveva tra le gambe, una lubrificazione che non so se definire barocca ma che era bellezza in sé.
Poi i sussulti voluttuosi e lunghissimi quando è venuta perché mi ero dedicato il suo punto G. Ma non erano gli unici sussulti. C'erano sussulti e contorsioni nella lotta tra la sua mente e il suo corpo.
Me lo aveva detto in vari modi, più volte. Già prima, vengo a casa tua ma non aspettarti nulla.
Poi "Stasera non ce la fatto, non riesco a fermare la testa", poi "No, ora fermati", allontanatasi a sedere, bella nella sua nudità tanto liscia e morbida fuori quanto contorta dentro.
C'è Gesù lassù! poi dovrei anche riportare in questo diario altri pensieri, altre riflessioni di un sostrato moralista ("Però Osho si scopava le vergini!").
Mi aveva detto che aveva seguito i corsi liceali di studio in un istituto cattolico salesiano. Anche io fui chierichetto. Quale ragazzo di famiglia borghese per bene italiana non crebbe, in quegli anni, nel mondo cattolico? Molto più cattolico di quanto non si pensi, di quanto non appaia. Mi viene in mente quella frase del Dizionario Erotico di Massimo Fini.
Chiunque abbia avuto una ragazza che è stata dalle Orsoline, dalle Marcelline o in altri istituti di suore sa i piaceri che se ne possono ricavare. Lei si vergogna e si eccita della propria vergogna. Una miscela esplosiva.
Questa volta salesiani, resta l'esplosivo. E l'esplosioni non sono affatto sempre innocue.
_tra non è una persona semplice. Francesco direbbe che è squinternata, Alahambra che lo sono io.
No. I suoi talenti artistici, la capacità evocativa nei pensieri e nelle parole che li comunicano mi affascinano. Ma tutto questo non è certo lontano da un travaglio che io, galileanamente, osservo. Osservo il come ma non so nulla, ancora, del perché.
Osservo una lotta furiosa tra la libido naturale e la mente.
Avevo scritto che la sua scelta vegana mi faceva pensare. Il rapporto col cibo è uno degli indicatori più fedeli del rapporto con l'eros.
Ieri sera le avevo preparato una crema di cavolfiore, un'insalatina tiepida di cappuccio al comino, carciofi alla romana e il fuoco assai vivo nel caminetto. Ma il cibo e la gola sono poco più che necessari nel suo vivere. Ieri sono stato teso, una sorta di ansia culinaria ed oltre, per tutto il pomeriggio. Ma non mi aspettavo che facessimo l'amore. Un po' arietina, ego pazzesco, vuole guidare, un via di mezzo tra volitiva e polare. Vieni e poi potremo, se vuoi, vedere fino a che punto resistiamo.
Anche se non abbiamo fatto l'amore, mi è piaciuta la mia eccitazione, il fatto che ella se la sia goduta, mi è piaciuto dedicarmi a lei, metterla al centro delle mie attenzioni. Ho goduto nel vederla godere, un po' stranito e incredulo nel vedere il suo dibattersi, più tirava il freno a mano e più pigiava sulla tavoletta dell'acceleratore. Tutto sommato il mio autocontrollo dovuto a qualche anno in più apre spazi su nuovi territori del piacere, su nuovi panorami.
Quando _tra ha goduto ho sentito che si è allontanata. Sono calati i baci, si è rivestita velocemente, è tornata ancora una volta e poi è andata. Mi è piaciuto che non ci siamo quasi detti parole, mi ha preso alla fine il volto tra le mani e mi ha baciato teneramente.
Vuole gli spazi, vuole il tempo e _tra sa che sono solo ingredienti e non è detto che la ricetta abbia successo. Mi guardava, vicina e lontana, attratta e repulsa, artefice del suo travaglio, della sua febbre, della voglia e della paura.
Le ho scritto grazie per il tempo concessomi e che ha fatto bene ad essere intelligentemente egoista, mi ha permesso di godermi ore splendide e di fini piaceri. Tutto tace.