o - L'Italia è sempre stata sovrappolata e quindi povera e tornerà povera.
_imo, gasista.
Metis.
Già.
Forse mi manca professionalmente?
In realtà trovo conferme frequenti di difficoltà oggettive. Anche con colleghi stimati: strumenti che bisticciano, non funzionano, gratuiti ma approssimati. Come chirurgo fareste operazioni complesse con bisturi o fresa che funzionano il 70% delle volte oppure quando va una non funziona l'altro?
Così anche l'ultimo progetto, lo prendo in consegna da uno in gamba che se ne va, mi dicono :- più o meno una settimana uomo.
Solo che la macchineria... non va. Era progetto stabile da tempo e critico per l'azienda ma, nel frattempo, gli strumenti sono cambiati.
E' una settimana che lottiamo con essi: aggiunti qui e poi si rompe un'altra linea di produzione.
Avere competenze e professionalità e Metis. Non così facile né comune. Anche per questo quasi tutti iniziano come tecnici (non di rado scarsi/cialtroni) e poi cercano in tutti i modi di fare i menegger, fanno carriera lì.
A me piace un sacco questa tecnica e l'ingegneria che è l'eco-nomia del processo e del prodotto al di là della punta del naso, sempre stato appassionato di un lavoro che può essere creativo e rigoroso, un lavoro completo, leonardiano.
Ma non va bene.
Il nuovo imperativo è fretta e "bene" nel senso che appaia.
Non è un problema di quest'azienda: quando c'erano molti denari perché tanto ci sono molti denari per delle sòle (ricordate la bolla delle new tech degli anni 90? aziende con non prodotti/fuffa e soldi a palate?).
Ora non ci sono soldi e le cose continuano a non andare. Così su una settimana di passaggio consegne una settimana è andata per la strumentazione che non va ovvero ieri si è rivelata incompatibile tra progetti (in produzione) paralleli. Io sono stato professionale e la mia esperienza mi ha sussurrato :- Ehi, uomo, va a controllare "un attimino" se è successo qualcosa di là?!
Contento e gasato perché avevo ripristinato la situazione per un'altra linea produttiva e, al termine di una giornata tesangosciante agli ultimi venti minuti di un'ora già in straordinario gratuito perché non vado se questa verifica non..., scopro che è la nuova linea di produzione che si è rotta dopo aver ripristinato la prima.
Una volta c'era la ricerca e sviluppo che NON era direttamemte produttiva non in vincoli di efficienza produttivi usuali. La produzione, viceversa, era improntata ad una certa stabilità e un qualche conservatorismo fisiologico, sano.
Ora la hybris delle smart decnologis dà alla testa, pochi denari, mercato immiserito (il furbofono aveva distorto in immigrato) e facciamo ricerca in produzione e produzione in ricerca.
Ore tre e quaranta e non dormo, risistemata la prima linea per la seconda, quella per il progetto da prendere in carica, si è "rotta".
Il collega che se ne va si era pagato di tasca propria l'ambiente di produzione professionale per i limiti/instabilità evidenti di quello gratuito, "open" (ora, il più esperto, appunto, va).
Mi dice oggi: su un problema simile lavorai 8h 7gg senza trovare una soluzione, spostai quella linea di produzione su altra macchina, altro ambiente. Metis richiede tempo e risorse.
Però tutto in una settimana pronto, nozze coi fichi e senza tempo neppure per il rito in chiesa.
Un'auto che non sterza a sinistra però dobbiamo arrivare prima a Roma.
Anche Metis ha dei limiti.
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3 ore fa