(XI milonga solidaria)
Non è un avvenimento di tango, è un avvenimento estetico nel quale c'è anche il tango.
Una sorta di festa, di reunione di molte comunità tanghere da varie
parti d'Italia. In un luogo, il lungomare Liberty di Viale Italia, a Livorno, che non può avere conrice migliore.
Ancora, le tande sotto il sole, prime e poi fino al tramonto, sono epicuree, una danza alla gioia. Abbracciati, nella creazione di una forma estetica inutile, come osserva Davide Sparti, al cospetto del
sole, due Re Sole. Tutto questo è molto difficile da esprimere a parole. Si potrebbe provare con una tecnica basata sul mosaico emotivo, piccole tessere che compongano una coreografia della gioia.
Così è stato surreale, negli ultimi settanta chilometri, la seconda metà già col chiaro del giorno, viaggiare in strade vuote, avrò incontrato forse quattro auto. Ciò che più di altro ha reso onirca
l'esperienza è stata proprio la presenza della luce: luce = giorno => traffico ma... non solo non c'era traffico, non c'era proprio movimento di alcun veicolo. Pazzesco, viaggiare di giorno per settanta
chilometri di strade vuote. V U O T E.
C'è stato un momento, in cui si è affogato il disco arancione-fucsia nel Tirreno, con grandi navi traghetti e cargo che partivano per le isole, che non sapevo se fotografare, se fermarmi con la tanghera o se ballare più intensamente per celebrare il Fucsia Immergente. Così mi
sono girato, per qualche metro sono stato io a indiettreggiare: guarda e saluta il sole che se ne va! - le ho detto.
Qualche volta, nelle tande di pausa, son uscito, ad andare ad appoggiarmi alla balaustra e vedere il mare, nel caldo afoso pazzesco, ventilato ma sempre vampate-folate di aria umida e calda erano.
Osservavo il mare e quell'enorme corpo danzate che celebrava un rito. L'anno scorso la vissi con _mlero e non ho traccia emotiva (e neppure in questo diario), mi rendo conto ora che non scrissi di quell'evento). Una pausa di due anni, prima di tornare al rito complessivo della Gioia della
Milonga Solidaria.
Ho in mente ancora quelle quattro donne che insieme, appena preso posto sulle sedie, erano chinate a chiudere le loro décolleté, tacchi alti, eleganti, attorno a piedi curati, involontariamente celebravano,
con una piccola coreografia improvvisata, l'inizio della festa.
domenica 18 giugno 2017
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Niente contest fotografico quest'anno ?
RispondiEliminasi dai, facci vedere un pò di gnocca tanghera
RispondiEliminaEffettivamente ...
RispondiEliminatutto questo parlare di gnocca, ma senza foto ...
In Fabristol leggo molte cose interessanti che la propaganda della Grande Ortodossia censura.
RispondiEliminaEgli scrive anche cose assai opinabili.
Io sono intervenuto con due commenti
https://fabristol.wordpress.com/2017/06/19/quante-stupidaggini-sullo-ius-soli/#comment-13744 alle 16:47
e
https://fabristol.wordpress.com/2017/06/19/quante-stupidaggini-sullo-ius-soli/#comment-13746 alle 17:06
che spero pubblichi.
Per qualche istante ho scattato qualche immagine, prima di iniziare a ballare, che pubblicherò presto.
RispondiEliminaPoi seguiranno alcune selezioni dalle varie gallerie.
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RispondiEliminaLeggo décolleté, tacchi alti, eleganti... e mi viene in mente il pianto di dolore che avrei voluto farmi qualche settimana fa a causa di alcune scarpe. È un dolore indescrivibile, non ti godi più nulla, smetti di divertirti e pensi solo al dolore ai piedi.
RispondiEliminaLa vanità è una pessima consigliera. Occorrerebbe cominciare a ragionare in modo un po' più pragmatico, che tanto piacete o non piacete indipendentemente dal "centimetraggio" dei tacchi.
EliminaP.S. Vale anche per gli uomini, anche se i parametri sono altri (per ora).
Problema frequente, Clorinda bella, nel mondo del tango.
EliminaSo impara anche a stare sui tacchi (la mia vicina, _aria fece un laboratorio con Javier Rodriguez che le diede alcuni suggerimenti che la portarono a risolvere il doloroso problema.
Come alpinista ho visto molte persone in crisi per calzature tortura senza alcun centimetro di tacco.
Una volta gli uomini avevano scarpe a punta che rovinavano i piedi, era la sagra dell'alluce valgo...
EliminaFrancesco scrisse:
RispondiElimina> Lui vuole che tu non lo tradisca con pensieri impuri
[...]
Francesco, perché nel tuo diario non scrivi una pagina contro Lorenzo?
Non mi va che tu lo faccia qui, ho chiesto più volte di evitare attacchi personali ritengo poco fondati.
mi aspetto che farai altrettanto quando lo farà con me. ma dubito assai che ciò avverrà. benaltrista
RispondiEliminahttps://unuomoincammino.blogspot.it/2017/06/sole-spaccapietre-zampe-in-acqua.html
RispondiEliminaad esempio in fondo a questo post, tanto per fare un esempio.
bella la libertà di espressione a senso alternato vero?
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RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina> ad esempio in fondo a questo post,
RispondiEliminaIntendi questo commento?, Francesco?
Voglio che
RispondiEliminao - si rimanga in argomento o che, alla fine, ci si riconduca agli argomenti di ciascuna pagina e
o - ci sia un confronto basato su argomentazioni.
Potete confrontarvi in privato o sulle pagine dei vostri diari.
Altrimenti diventa un'arena tra Lorenzo e Francesco.
Ma io non deciso di tenere un'arena in pubblico ma un diario in pubblico.
non mi interessa il confronto, essendo lui come sai incapace di confrontarsi ma solo di prevaricare. mi interessa che gli sia tolta la licenza di criticare e offendere tutti indistintamente. se riuscirai da amministratore del tuo diario a farlo ne sarò contento. se così non sarà, credo sia opportuno evidenziare ed anzi denunciare le incongruenze del personaggio.
RispondiEliminaIl confronto può anche essere durissimo.
RispondiEliminaMa deve essere in tema ed argomentato.
Altrimenti diventa scambio di insulti e poi rumore.
Io non dico certo di non menarsi dialetticamente, dico che bisogna farlo in tema e in modo razionale.
Ecco, questa è una pagina su un evento di tango a Livorno e le modalità di interazione tra lettori e la baruffa tra i lettori e i commenti sulla baruffa e sulla psicologia e su uno che è brutto cattivo e l'altro caccadiavolo non c'entrano nulla.
Anche perché, ripeto, avete spazi vostri sui quali potere sfogarvi.
Io sono sempre dell'ovvietà politicamente scorretta che in casa altrui o ci si comporta come decide il padrone di casa oppure si smamma.