La mia vecchietta ha la bua. Cinghia di distribuzione rotta nonostante non avesse neppure 40.000 km.
Rimane qui, nel cuore della Sardegna. Organizzare la logistica, rientro per noi due "soli" è stato molto complicato. E non è finita: dobbiamo ancora arrivare ad Olbia, entro stasera.
La lascerò qui e tornerò/remo a prenderla quando sarà stata riparata.
Il luogo dove abbiamo atteso il carroattrezzi oltre due ore era di una bellezza "spaventosa".
Quel ginepro millenario ci ha riparato, con la sua ombra, dal sole. Era ventilato, asciutto... sembrava di essere in un luogo scelto da Leone per uno dei suoi spaghetti western.
Spazi immensi, natura, silenzio, i campanacci di alcuni bovini (toro compreso, ad un certo punto ci siamo spostati, come sapete possono essere un poco bizzosi) liberi al pascolo.
Il mal di Sardegna si acuisce.
P.S.
Fate i bravi, sono giorni concitati, non ho tempo sufficiente per occuparmi del diario.
martedì 26 luglio 2022
La bua
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Il mal di Sardegna esiste e ne sono soggetto. Non ho mai capito se è causato dalla geologia, dal profumo che pervade l'aria, dalla relativa rarefazione umana, dal paesaggio spazioso, sterminato, "argentino", che pure si sa essere ben limitato - tutto sommato l'isola è medio-piccola. Sta di fatto che a me viene continuamente di progettare viaggi in Sardegna, come se ci fosse un richiamo, una nostalgia sempre viva. E lo stesso non succede con le Dolomiti, pur bellissime. O con la "mia" stessa Sicilia.
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda la rarefazione umana e una economia poco o nulla industriale implicano un ambiente in gran parte integro e quindi di bellezza sstraordinaria.
EliminaLe poche zone intensamente antropizzate sono brutte come nel resto d'Italia.
Accipicchia!
RispondiEliminaBellissime le parole usate: la mia vecchietta ha la bua! Sereno rientro.
RispondiEliminaPure la "vecchietta" ha preso il "mal di Sardegna" ed è rimasta là. ;)
Eliminasuccede sempre così ed allora occorre obbligare il proprio meccanico a cambiarla ogni 35000 km anche se lui dice che non occorre
RispondiEliminaI km erano tra i 30k e i 40k.
EliminaForse 5 o 6 anni.
Mah
succede sempre così ed allora occorre obbligare il proprio meccanico a cambiarla ogni 35000 km anche se lui dice che non occorre
RispondiEliminaOltre al chilometraggio bisogna tener conto anche dell'età, la gomma invecchia e poi la cinghia salta. In genere si cambia dopo cinque anni o al raggiungimento dei km segnati a libretto, io la cambio anche ogni sette anni .
RispondiEliminaSpero il danno non sia grave, quando si rompe la cinghia è facile steccare le valvole, e lì sono dolori.
Alcune "caldate" devono averla cotta.
Elimina:(
Dolori sì!
buia e non bua.
RispondiEliminaPaese che vai, bua che trovi!
Le caravelle di Colombo erano come astronavi lanciate verso altre stelle, partivano per l'ignoto sapendo di non potere contare su nessun aiuto in caso di problemi. Questo aveva due implicazioni, una ovvia, una meno. L'implicazione ovvia è che, per quanto possibile, ogni nave era armata con la maggiore ridondanza possibile, a bordo portava i ricambi dei pezzi che si potevano rompere e i carpentieri e i fabbri per riparare o costruire i pezzi da zero se necessario. Tra l'altro i carpentieri e i fabbri potevano smontare una nave danneggiata e farne una più piccola con quello che rimaneva. La nave era governabile anche se fosse deceduta una buona parte dell'equipaggio. La implicazione meno ovvia era il tempo, cioè la nave partiva avendo come unico limite temporale l'esaurimento della scorta di acqua. Se fosse piovuto, avrebbe avuto come unico limite l'esaurimento della scorta di maiale salato. Se fosse piovuto e avessero pescato o se avessero incontrato delle terre emerse con acqua e qualsiasi cosa edibile, la nave avrebbe potuto continuare a viaggiare indefinitamente. In Spagna nessuno si aspettava di vederle tornare un dato giorno, sarebbero tornate, se Dio voleva, prima o poi.
RispondiEliminaSe devi tornare al lavoro un dato lunedi, meglio se non parti per il giro del mondo su una caravella spagnola.
Conviene la pensione in Liguria o in Romagna.
A proposito della automobile e di quanto sia "accidentale", potrebbe interessare questo articolo sulla storia della linea tramviaria Milano-Giussano.
EliminaGiussano si trova in fondo alla Valassina, quando gira a destra per andare verso Lecco. Fate attenzione alle ricorrenze della espressione "dismissione - sostituzione con autovie".
Seguita a camminare. Ti fa bene. Diventi sempre più sensibile.
RispondiEliminaCamminare fa bene a tutti, messer Gus.
EliminaCome mai da queste parti!?