martedì 12 luglio 2022

Rito urbano

Ho un ancoraggio molto forte sia alla psytrance che alla tekno. Alcuni rave o goa party furono vere e proprie esperienze di vetta. In questo rito urbano berlinese, mi godo alcuni passaggi di buona tekno, così tribale, tamburesca, bellicosa, arcaica perfino. Passano i lustri ma l'atmosfera scoppiettante e l'energia rimangono le stessi.
La danza è antica, i suoi riti, l'entusiamo o perfino le divininazioni pure.

30 commenti:

  1. Senza uscire di casa, mi fanno ascoltare tutta la musica che voglio. Dal Righi(monti) arriva la musica dei rave, dall'arena del Porto Antico musica tekno e concerti anche fino all'una di notte. Dalle navi in porto musiche sudamericane. Se il vento è favorevole direttamente nella stanza da letto. Che fortuna!!!!!

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    1. Il rumore gasa chi lo fa e molesta chi lo subisce.
      Se fosse una rarità, una volta all'anno, come quel rave urbano a Berlino, si va via, si fa sotto, si è contenti per la contentezza altrui.
      Invece il rumore è quello del degrado, è il rumore quotidiano.
      Fosse per me mandere in giro una pattuglia con fenomeno, quattro quinti di moto rottamati sul posto. Compre casse, tamburi o disco illegali.
      Vuoi distruggerti i timpani? Come libertario ti dico di far pure, senza rompere i koglioni ad altri.

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    2. ... non sarà mai troppo presto, quando disattiverai il completamento delle parole automatico ...

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  2. anche la musica evolve ed anche gli strumenti per generarla

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    1. Ci sono sonorità industriali, in cerca tecnologico, che adoro.
      C'è del genio in coloro che le usano e le compongono col resto.

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    2. Il cambiamento non è necessariamente ''evoluzione''.
      Nel caso dei ritmi tribali urbani, semplicemente vengono usati materiali e manufatti industriali per riprodurre ritmatiche antiche quanto Homo.
      Certo, da cosa nasce cosa e c'è sempre chi è più ispirato e creativo ... il rapporto intimo tra suono e persona fa la differenza, mette in moto le cose, le cose in movimento fanno rumore, e certi popoli sono più adusi di altri al muoversi coralmente allo stesso ritmo.

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    3. Per dirla in breve, le casse "elettroniche" non sono altro che dei ... tamburi e i ritmi sono quelli di danze non so se guerresche o di quale altro tipo (direi più queste che altro) che caratterizzano da sempre gli Homo.

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  3. Evoluzione è un concetto che prevede un meccanismo di selezione che punisce e premia.
    Nel caso nostro sono solo mode generate periodicamente a caso in funzione del consumo di massa.
    Dato che sono funzione del consumo di massa, sono il minimo comune denominatore, cioè non c'è nessuna barriera in ingresso tranne il minimo di capacità di spesa.
    Che poi ci sia gente che come Coso ci trova dentro qualcosa, per me è un mistero insondabile.
    Mi correggo, non è un mistero, piuttosto dimostra come con un minimo di condizionamento puoi fare fare, dire e pensare alla gente letteralmente qualsiasi cosa.

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    1. Molta tekno è al di fuori dei circuiti commerciali, autoprodotta, gira tra pochi adepti, girano veramente pochi quattrini.
      È quella più dura, industriale, per adepti. Veramente nulla di commerciale.
      *Certa* tekno. Il resto prende, a volte, la via del commercio.

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  4. Non sono d'accordo con l'anonimo 20:51
    minimo comun denominatore: ci provi lui a comporre della buona techno. Ad esempio come questa https://youtu.be/iysgRnui7Ls
    Vediamo cosa ne uscirebbe. Il paragagone sarebbe, molto probabilmente, impietoso.

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    1. Grazie per la segnalazione. In effetti... niente male!
      Succede anche nel tango: alcuni si improvvisano TJ con risultati che... fanno cagare.

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  5. Questa discussione si ripete ciclicamente.
    Esiste gente genuinamente convinta che prendere una bomboletta e scarabocchiare un "tag" sul muro di un palazzo sia "arte".
    Cosi come esiste gente convinta che stare dietro la "consolle" ad assemblare delle "basi" sia "arte".

    La "arte popolare" esisteva quando il pastorello della Grecia arcaica andava in giro a cercare una canna, poi passava le giornate ad inciderla per fare uno zufolo, poi provava e riprovava fino a che non riusciva a cavarne una melodia.
    Magari, se aveva tempo e voglia, poteva aggiungere una borsa di pelle a due zufoli e fare una piva.

    La "arte nobile" esisteva quando gli aristocratici volevano svagarsi assistendo a spettacoli stupefacenti.
    Pagavano gente deforme che mostrasse le proprie deformità, pagavano dei funamboli per rischiare la pelle facendo piroette, pagavano musici che ricavassero intricate melodie e suoni inusuali da strumenti complicatissimi e costosissimi.
    Il principio fondamentale di questa "arte" era la eccezionalità, cose fuori dal mondo.

    La "techno" esiste in un mondo di gente propaggine della macchina, che la nutre e ne viene nutrita, gente che consuma la macchina e ne viene consumata.
    Gente che non ha la percezione della distanza che passa tra stare dietro la consolle della "techno" e andare a cercare la canna per fare lo zufolo, per non dire della distanza tra la consolle e tutto quello che serve a mettere insieme una orchestra sinfonica, costruire ogni singolo strumento, imparare ad usarlo, memorizzare e ripetere la musica scritta.
    Semplicemente perché questa gente non ha mai provato a costruire lo zufolo.
    La cosa ancora più incredibile è che la gente non si rende conto che l'essere umano è superfluo, che la macchina può facilmente produrre "techno" a flusso continuo, cosi come può assemblare automobili a flusso continuo o orientare sonde nello spazio a flusso continuo, posto di investire un minimo di tempo nel definire il famoso "algoritmo".
    Ripeto, a flusso continuo, perché la macchina non si ferma mai, il che significa dai e dai, tutta la "techno" possibile, che può essere replicata identica infinite volte, ovunque e in ogni momento e quindi il "valore" del "pezzo techno" tende a zero.
    Non ci sono due zufoli uguali e il pastorello non soffia e non digita mai due volte nello stesso modo ma la ragione d'essere della macchina, al contrario, è ripetere cose identiche.

    Riguardo il fatto che la "techno" sia un pretesto per fare incontrare la gente, è un pretesto come un altro, quindi irrilevante.
    Infatti Coso passa senza problemi dalla "techno" al tango e se lo chiedo a lui, cerca di vendermi entrambe le cose come "arte" invece che come pretesto irrilevante.
    Esempio.

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    1. "che consuma la macchina e ne viene consumata."
      Bello!

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    2. Non sarei così drastico.
      Ora il pastorello non c'è più, c'è il.mecatronico o disegnatore si siti web che arriva a casa, estrae il suo armamentario Pioneeer e "compone" musica elettronica.
      La curva gaussiana è sempre valida: un tot di meno, un po' di sfigati e qualche (piccolo) astro.

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    3. Via, verso l'infinito della fasullaggine di Coso e oltre...
      Secondo te sarebbe cosa buona e giusta che il "meccatronico" torni a casa e invece di cercare la canna da intagliare per fare lo zufolo, si metta davanti ad una macchina che è stata progettata, fabbricata e commercializzata perché esiste una moda di massa, per assemblare basi e fare "musica elettronica".
      Poi mi scassi la minchia coi cervi che bramiscono e il fuoco nel camino, quando potresti godere di entrambe le cose comodamente in "formato elettronico".

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    4. Le Vs proiezioni sono... vostre. Io non ho dato giudizi di merito, buono, cattivo, etc. .
      Ho osservato la cosa: esistono persone che fanno altro nella vita e che nel tempo libero si dedicano alla m.e. .
      In cosa consisterebbe la "fasullaggine"?
      Il fuoco nel camino E la musica elettronica.

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  6. Estrema variabilità nei gusti musicali ciò che piace a Tizio fa cagare Caio e lascia Sempronio indifferente.

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  7. Ho dato un'occhiata a caso al minuto 1:08 del "rito urbano berlinese". Ci sono soggetti assurdi - tali che in confronto quelli del bar di Guerre Stellari erano "normali".

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    1. Sì, c'è anche un mondo assurdo, Lupo Libero. Del resto lasciarsi andare a balli forsennati, fischi, urla ... è liberatorio. È rompere gli schemi della quotidianità. Un baccanale contemporaneo.
      Non può non contemplare una sorta di caos, di assurdità.
      Direi che è uno degli ingredienti principali del successo.
      Un po' ciò che succede con... il carnevale.

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    2. Se vai al cesso ti liberi.

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    3. Avete provato? Funziona?
      (:
      Nessuno, insomma, queste carnevalate non vi piacciono.

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    4. Ho già detto cosa penso, si tratta di un prodotto di consumo di massa. Tra parentesi, dicevamo del "balletto nazista", tutto il contrario, il "balletto" era ed è una esibizione di virtuosismi eccezionali destinata ad un pubblico ristretto di aristocratici mecenati, il Nazismo o Nazional Socialismo, era un movimento di massa che contemplava solo eventi accessibili e concepiti per le masse. Ergo, il rave party è un evento "nazista" e il "balletto" tutto il contrario. Basterebbe imporre alla massa del rave un canone estetico.

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    5. Aggiungo un esempio di musica - arte popolare contemporanea.
      Se qualcuno qui non capisce la differenza peggio per lui.

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    6. Ho scroccato la connessione senza fili (wifi) a questo remoto agriturismo e sono finalmente riuscito a vedere "Colt Clark and the Quarantine Kids play "Saturday Night's Alright (For Fighting)"".
      Batteria, chitarra, basso, tastiere.
      Certamente ci vuole qualche arte nel suonare questi strumenti.
      Tuttavia, per me, esiste un limite che detesto, in genere, il rock (e il flok rock) "chitarra basso e batteria" e quindi non riesco ad apprezzare quella musica.
      Grazie per la segnalazione.

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    1. Invece queste sonorità algide, "boreali" dei Tapes and Topographies - Inoculations (2020) a me_mi garbano parecchio! :)

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    2. Non ho approfondito il caso, ma, di solito, questi di elettronica/ambient sono progetti solisti ... sì ... bisogna esplorare sempre ...

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