sabato 4 marzo 2023

Anche stanotte le mucche danzeranno sul tetto

Rosa Canina ci ha regalato un abbonamento a In Quota, emanazione e della sezione CAI del cinema e del Trento Festival. Per quanto riguarda le piattaforme, ci siamo da tempo stufati: ogni volta che cercavamo una pellicola non la trovavamo, esse offrono solo cinema commerciale e, di questo, il 90% è ciarpame statunitense.

Domenica sera (è passata una settimana, mai capito quelli che si lamentano della noia, non sanno cosa fare, mah) ci siamo visti Anche stanotte le mucche danzeranno sul tetto:  interessante e toccante. La storia di figli di fricchettoni, in Ticino, che decidono di affrancarsi dalla spaventosa assenza di limiti ricevuta dai genitori e dai disastri che ne conseguono con la vita dura (non è un eufemismo) di malgari.

Nessuna edulcorazione e questa è la prima cosa notevole di questa storia. Il fine amaro ricorda un po' Il vento fa il suo giro: Fabiano ed Eva affrontano mille difficoltà, e tra queste l'ottenere un prezzo dignitoso per i (capolavori di) formaggi che producono (nei titoli di coda, appaiono alcune scarne notizie sul seguito: i due prima cambiarono alpeggio poi si ritirarono da quell'attività). La storia sottolinea quanto possa essere grama la vita dei piccoli contadini, allevatori, malgari, coltivatori, pastori in una società che relega coloro che ti danno Il Cibo, la base della tua esistenza, ai margini.

Interessante, in questo lavoro del regista Aldo Gugolz, la  nemesi rimarcata: dagli sdilinquimenti sessantottini nella declinazione freak-psichedelica (LSD e altre droghe in vece della declinazione marxista  chiave inglese colla quale sfondare il cranio dei non sufficientemente comunisti) ad un contatto ruvido, archetipico, con la natura e la sua asprezza, tra terapia e redenzione.

12 commenti:

  1. Questa gente che ci dà il cibo, come gli insegnanti, dovrebbe essere non solo rispettata, ma esaltata. Grazie per l'indicazione di queste produzioni di cui non avevo idea. Il fatto che non ci sia lieto fine è perlopiù segno dell'autenticità dell'opera.

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    1. L'ostilità verso i contadini (funzionale al loro sfruttamento, aggiungebbero i marxisti) è storica e diffusa.
      Ostilità che diventa ANCHE ideologica nella sinistra (dalle stragi vandeane fino all'annientamento di milioni di contadini russi e ucraini da parte dei marxisti e comunisti sovietici).
      Nella società consumistica diventa: pago le tue uova 7 centesimi, il tuo latte 30 centesimi e poi spendo 8.9k€ per la vacanza all'atollo Quantusucujun o per l'abbonamento alla pedata di SKY o al Netflix per la serie "how to fill your mind with bullshits".
      Riempire il corpo e la mente con robaccia: otterrai persone migliori e quindi autonome con pensiero proprio oppure delle amebe manipolabili con agio?

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  2. Una produzione cinematografica che trovo interessante... Varrebbe la pena riuscire a vederla! Mi sono appuntata titolo e regista sulla mia wishlist, chissà che in qualche modo non riesca a trovarla!
    Come scrive Filippo, queste persone meritano tutto il nostro rispetto e occorre ricordare quotidianamente il loro lavoro e la loro importanza. Penso ad esempio anche ai piccoli proprietari terrieri che vivono nelle mie zone e che dopo mesi di estremi sacrifici si vedono preferire le scelte dozzinali dei supermercati rispetto ai loro prodotti locali e genuini.
    Tornerò a trovarti su queste pagine, un buon fine settimana da una -oggi- soleggiata Ferrara!

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    1. Salve, Miriam Oscura.
      Che nome, zio bon!
      Potete anche usare "lista dei desideri", visto che discorriamo in italiano.
      Sì, corretta la Vs. osservazione su piccoli produttori e la GDO e i paradigmi (dis)alimentari che propongono.
      Buondì

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  3. So cosa vuol dire partecipare alla vendemmia (non canta nessuno), raccogliere le olive e accudire gli animali. Bisogna abbassare la schiena e le persone che la mattina si recano al supermercato dovrebbero provare cosa vuol dire. Mio suocero era un grande, praticamente eravamo autosufficienti di tutto ma oltre i nostri lavori era dura aiutarlo. Quando al frantoio usciva il nostro olio, la soddisfazione era immensa e dietro quell'oro c'era la fatica di tutta la famiglia.

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    1. MaratonetaGiò, spesso testimoniate una vita di... eccellenze!
      Si dice anche "La terra è bassa!".

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    2. Tutte le persone che conosco aver fatto un qualche passo nella direzione di una (almeno parziale) autosufficienza testimoniano grandi piacere, soddisfazione, autostima, orgoglio per quanto raggiunto.
      È un po' tornare al paradiso qui in terra!
      (abbasso la voce: le cose di VALORE richiedono impegno, sacrifici!l).

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    3. Il sacrificio non è più contemplato ma é il motore di una vera vita.

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    4. Nel linguaggio è sparito il tempo futuro: molte persone hanno perso il senso del futuro ovvero la dimensione spirituale dell'esistenza.
      Sono rimasti dei violini vuoti senza alcuna capacità di far musica.
      Mio padre direbbe "son diventati dei tubi digerenti!".

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  4. Che meraviglia i tre commenti dei lettori che mi precedono!

    Ma oggi la pellicola cinematografica non è più la stessa ,che sarà successo?...progresso mi dicono in tanti,certo con l'intelligenza e il sudore del passato, dove la vita anche se più dura e faticosa aveva valori e forme di rispetto che oggi non sappiamo quasi cosa siano,dovunque e ovunque si parla di diritti ,eh già... perché i doveri appartenevano solo alla vita del passato per spianaci oggi il terreno degli agi o per aver trasmesso insegnamenti di vita,chi vivrà vedrà!E noi?


    ...noi intanto parliamo di altro qui ,che sia una vecchia pellicola di film come riproduzione di vita con un tessuto sociale diverso dai consigli per gli acquisti di oggi.

    Uomo prova a sfornare piu post simili anche solo come sana curiosità personale,invertendo la rotta dal trito e ritrito sulla politica che è il pasto principale , l' antipasto e la frutta su cui alcuni blogger amano disquisire degustando:)

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    1. Eh, il dirittismo, la demagogia più facile ed efficace.
      Beh, niente pappone, visto che non desiderate la politica.
      I tantristi dicono che... tutto è politica! Hanno... quasi ragione.

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    2. Dovere... dal sessantotto uno dei tabù che ha rimpiazzato quelli precedenti.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.