venerdì 26 maggio 2023

Non capisco

  • Donna: femmina adulta di Homo Sapiens.
Ero venuto a sapere di un transessuale che aveva dato in escandescenze, sia prima che dopo, e del fatto che degli agenti erano intervenuti. Con maniere proprie.
Del resto il soggetto è un maschio adulto con la forza di un uomo.
Poi ho intravisto i titoli sul tabloid (Arcobaleno Atlantico della Sera) su donna picchiata. Stessa roba da parte di vari cretini semicolti della stupidenzia progressista, pappagalli abbondanti che emettono le ideologie premasticate coi quali sono stati imbeccati. Io che non ho la testa farcita di ideologie astruse, adulteranti, all'inizio, semplicemente, pensai che si trattasse di fatti diversi.
Non capisco che male ci sia nel chiamare transessuale un transessuale. In uno stato liberale e libertario ci sono anche queste persone, colle loro attitudini, caratteristiche, problemi  etc. . Ci sono le donne, gli uomini, lesbiche, eunuchi, bisessuali, asessuali, etc. . Cosa facciano a letto, coi loro sentimenti, non deve avere alcuna rilevanza politica.
Invece c'è questo martellamento, ideologico, mirato, continuato, dispotico nel voler ugualizzare le diversità. Peraltro eseguito in modo spiccatamente misogino dagli utili idioti che blaterano da mane a sera di fascismi fasciopatriarcali. Ancora una volta abbiamo poracci agitati dai demoni che dichiarano di combattere.
Sempre intersezionalismi, dai bigottoni statunitensi, cacca importata come oro colato dai nostri xenofili razzisti anti.

43 commenti:

  1. il fatto è che non tutti al mattino si alzano per andare a quatambiarsi la sopravvivenza e così sviluppano temi e si acculturano generando esseri umani con specifiche ben catalogate.
    Per NOI mortidifame lavoratori si trattava solo di FROCI, cioè esseri diversi da maschi e femmine ed il discorso finiva lì

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    1. > a quatambiarsi la sopravvivenza
      Diciamo una riformulazione impertinente dello "Ozio padre dei vizi!".

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  3. Solo apparentemente fuori tema...
    Nel corso di una lezione, un paio di settimane fa, si parlava delle cosiddette coon songs, genere canzonettaro diffusosi a cavallo tra '800 e '900. Visto il contenuto del testo delle canzonette attribuibili a quel genere, con molta naturalezza ho usato una delle parole apparentemente proibite dai moderni inquisitori: negro. Volti scandalizzati, risolini, ammiccamenti si sono immediatamente diffusi tra i ragazzini presenti, come una fiammata nella paglia... morale, ho dovuto interrompere la lezione di musica e dedicare un bel 10 minuti a una "parentesi" etimologica allo scopo di smantellare l'inconsistente pregiudizio linguistico fin troppo evidentemente instillato da qualche insegnante zelante che mi aveva preceduto. I ragazzini erano visibilmente sconcertati, e questo è un buon segno.

    Nota: Treccani inserisce nella sua definizione una precisazione, probabilmente recente, che mi ha permesso di osservare il grado di colonizzazione culturale al quale siamo assoggettati, abbinando impropriamente al nostro lemma di derivazione latina, dal significato neutramente descrittivo, quello "predigerito" negli USA (nigger) che manifesta intenti dispregiativi del tutto estranei alla nostra cultura. Certi puntini sulle 'I' non sono dettagli.
    Ecco a quali righe di Treccani mi riferisco: "Nell’uso attuale, negro (corrisp. all’angloamer. nigger) è avvertito o usato con valore spreg., sicché in ogni accezione riferibile alle popolazioni di colore e alle loro culture gli si preferisce (analogam. a quanto avvenuto in Paesi in cui la questione razziale era particolarmente viva) l’agg. e sost. nero (corrispondente all’ingl. black e al fr. noir)."

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    1. La frase chiave, nell'ambigua (e quindi fuorviante) precisazione di Treccani è quel "analogam. a quanto avvenuto in Paesi in cui la questione razziale era particolarmente viva" tra parentesi.

      Nota II: le coon songs sono state un genere tipicamente statunitense. E anche questo non è un dettaglio irrilevante.

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    2. Questa specifica della Treccani somiglia a una excusatio non petita, accusatio manifesta.

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    3. Vabbè ... ultimo commento di Marco Poli non loggato.

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    4. La dimensione linguistica, glottologica e' fondamentale per ogni essere umano. Tant'e' che essa è riconosciuta come tale pure a livello di protomiti, religioso (l'impronunciabilita' del nome di Dio, oppure il noto "In principio era il Verbo!", etc. .
      La colonizzazione linguistica è una delle forme di asservimento.
      In questo caso il razzismo esistente negli SUA per questioni storiche è stato esportato nelle colonie europee a intere nazioni nelle quali negro e' ed era un termine neutro.
      Diciamo che per lo stuolo di rozzi energumeni razzisti e di talebani del politicamente corretto anti queste osservazioni sono strame.

      Grazie per i commenti di pregio!

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    5. I sdignori di Google, immagino nelle loro sperimentazioni sulla IA, avevano considerato questo commento sopra (29 maggio 2023 alle ore 11:07) come spam.
      Algoritmi e intelligneze diciamo eufemisticamente... discutibili.

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    6. Ho appena buttato via un quarto d'ora nel futile passatempo di inchiodare la presunta "intelligenza artificiale" di ChatGPT alla sua effettiva "stupidità algoritmica". Intendiamoci, chi ha programmato quel software ha fatto un capolavoro nell'impostare il modo in cui gestisce il linguaggio, ma se si sposta l'attenzione sui contenuti... che vergogna! Definirei l'operazione IA (almeno basandomi sul predetto modello di IA liberamente a disposizione) una inconsistente millanteria.

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    7. La mia sensazione è che esso presenti le informazioni presenti in rete: sappiamo che esse possono essere mancanti, superficiali, conformi, manipolate e che questo accade MOLTO frequentemente. Possiamo definirlo come un eccellente strumento per estrarre della "roba" mediamente media?

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  4. Semplice : questo in cui sopravviviamo e resistiamo NON E' uno stato liberale e libertario.

    ===

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    1. Diciamo che molote persone adorano essere succubi di questo o quel fondamentalismo: in un certo senso lo riverniciano (di moda, ultimamente, dopo il rosso, c'e' l'arcobaleno) e poi continuano come ogni fondamentalista troppo carico di problemi che si applica per voler "miglioare e salvare" gli altri, specie quando questi non hanno alcun interesse in tale direzione.
      La liberta' non esiste senza respons-abilita' e responsabilita': quindi - corretto! - non possiamo essere in uno stato liberale e libertario.

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    2. Esattamente.
      C'è pochissima consapevolezza nella plebe, quindi non può che esservi pocchissima responsabilità e partecipazione.

      Democrazia ?

      Mi fanno ridere gli scribacchini leccaculi del Potere anglo-americano, quando issano la nostra presunta e millantata ''democrazia'' a mo' di scaramanzia da agire contro il ''dittatore Putin'' !

      :D

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    3. Signor Marco, io penso che le cose possano essere meno "plebee" e molto più generali.
      Esterofilia e atlantismo "senza se e senza ma", come malattia, sono più diffusi tra le castalie in alto.
      A un "plebeo" di questa esterofilia non fotte 'na sega: in genere sarà più libero, sia economicamente che intellettualmente, di dire che pure il re è nudo, sotto.
      E' chiaro che dopo decenni di martellamento di falsi, parte della popolazione ne subisca gli effetti.
      Tuttavia partendo dai fanatismi fino alla loro versione morbida, le mode, abbiamo movimenti collettivi che attraversano classi e livelli di censo e potere.

      Peraltro, se ribaltiamo, il punto di vista, incriminare Putin è squisitamente occidentale, nel senso, che da molte testimonianze, percepisco che la Russia profonda sia una cosa con i vertici che essa esprime, Putin compreso.
      Una cultura, una popolazione che non si piega alla corruzione che caratterizza l'occidente (ad esempio non saprei come definire altrimenti barbarie come bimbi senza padre o madre e uteri in affitto, una delle infinite) e che viene bombardata "world wide".
      In realtà, poi, questo non piegarsi ed essere ritti, fu causa anche dell'imperialismo russo sulla Ucraina e delle spiacevoli conseguenze su questa durante lo stalinismo.

      Questa carneficina è stata progettata ed è fomentata, alimentata dallo stato Canaglia.

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  5. Ognuno è libero di vivere la propria sessualità come vuole. Quello che non sopporto è l'ostentazione . In questa società essere sposati avere dei figli, dei nipoti e lavorare spesso equivale a non essere più normali. Comunque preferisco la mia diversità alla loro nuova normalità:

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    1. Genitle MaratonetaGiò, e' tutto voluto e atto a frantumare la societa' e le varie pietre sulle quali è fondata.
      Una di queste è la identità delle persone che si basa, ricorsivamente, anche sul proprio benessere mente-corpo e in questo equilibrio e vivacità, salute della propria identità sessuale.
      Non mi importerebbe nulla se fosse solo una moda quella esporre come valori ciò che, molto spesso, sono delle disfuzioni e disequilibri: il fatto è questo, oltre che essere insando da tutti i punti di vista, vuole essere imposto.
      Nulla di stupirsi, i fondamentalisti sono fatti così.
      Ridacchiano, come ogni sciocco, delle cazzate e loro sfighe che vogliono imporre ai sani.

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  6. La tesi è che non importa con che corpo nasci, siccome il genere è stabilito socialmente (?), hai diritto a decidere di che genere sei. Quindi se vuoi essere chiamato donna anche se hai il pistolino gli altri devono rispettare la tua decisione. Un po' come cambiare nome all'anagrafe.

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    1. Esistono innumerevoli studi che dimostrano le vacuita' sulla fluidita' sessuale e la roba ideologica (il ciarpame gender) che da essa viene fatta derivare e applicata sui miscredenti.
      Una celebre ricerca (dell'acqua calda) ando' a verificare i tassi di promiscuita' nelle comunita' dei froci e delle lesbiche, con la prima che 1E+3 volte maggiore delle seconde (i froci sono maschi, promiscui, le lesbiche sono femmine, poco promiscue).
      Ecco, io domani dichiarero' che sono cardiochirurgo e determinero' come si opera e la organizzazione delle sale operatorie.

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  7. Fermo restando l'episodio di violenza da condannare, si agisce in un altro modo, ci volevano forse altre figure professionali, comunque anche a me ha dato molto fastidio che si sia usato il termine donna.
    Mi chiedo se tanti titolisti vorrebbero che nella doccia della palestra dove vanno le loro figlioletto entrassero "donne" così.

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    1. Non c'e' nulla da condannare visto che il tizio in questione aveva avuto atteggiamenti violenti prima, durante e dopo la interazione con le forze dell'ordine.
      Se la signora Sara è così ferrata e abile in materia, partecipi gia' da oggi alle pattuglie in uscita e ci faccia vedere come si gestiscono questi simpatici e vivaci individui.
      :)
      Ma perche' bisogna indicare come donna un transessuale? Se uno volesse - come sempre succede - la censura di parte della realta' - usa il termin di persona e finisce lì.
      Invece la finestra di Overton in funzione, da applicare alle menti, prevede che il cososessuale sia etichettato come donna.
      Si tratta delle ugualizzazioni che piacciono tanto a sinistra.
      Non tutte.
      Provate pure a ugualizzare uno di questi trans (ad esempio indicandolo come "uomo - semplicemente maschio adulto eterosessuale) e osservare le reazioni da vipere pestate.

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    2. Sì ...
      quando una divisa usa le maniere robuste, finisce direttamente nella lista dei ''colpevoli''.
      Non è scontato che un'azione muscolare e coercitiva sia automaticamente un ''eccesso'' di maniere : teniamo sempre presente che le parti implicate sono due, e che è davvero difficile bloccare, spingere nella volante, e poi portare al commissariato oppure alla Questura per la convalida dell'arresto un soggetto riottoso, che scalcia, mena i pugni, punta i piedi, e fa qualsiasi ostruzione possibile all'azione poliziesca.

      Un giorno, proprio davanti all'Autostazione vidi un maghrebino piccolo di statura e magro necessitare dell'applicazione di TRE poliziotti normodotati ( due uomini e una donna ) per salire sulla ''pantera'' e andare a sbrigare le pratiche.
      Non ne voleva proprio sapere, e, minuto com'era ma forte, impegnava un'intera squadra di agenti che nell'occasione agirono da manuale.

      E questa non vuole essere un'elegia della Polizia, ma solo un contributo a centrare un po' meglio il problema.

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    3. 30 maggio 2023 alle ore 18:57: Estratto ora dallo spam. Questi algoritmi pseudo intelligenti ovvero assai cretini rompono il cazzo, direi, da molto tempo.
      google/blogger continua a propormi, damesi, ogmni tr o quattro giorni, come spam commenti che non hanno nulla a che fare collo spam.
      Persino miei commenti.
      Di fatto siamo cavie per la istruzione dei vari algoritmi di IA qui esercitati nella forma di strumenti contro lo spam. Che ovviamente pigliano fischi per fiaschi.

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    4. Il piano per il dividi e impera si basa su varie azioni contro la societa' civile, per scardinarla e frantumarla
      o - iniezioni di massa di genti ostili e confliggenti
      o - conflitto al ribasso su salari, risorse, servizi
      o - certezza della impunita' per la criminalita' straniera usata come arma biologica
      o - repressione dei repressori, ovvero la sevizia normativa a a base di regolamenti cervellotici per i quali agli agenti sono applicati tante e tali camicie di forza per le quali rischiano personalmente pene gravi e sanzioni appena sgarrano da tali regolamenti , oltre che la incolumita' fisica
      o - l'azione, da parte della magistratura, di derisione, beffa e scherno, con il rilascio sistematico, in seduta stante, dei vari delinquenti che gli agenti arrestano, spesso in flagranza di reato.

      Reprimere i repressori e' ovviamente voluto, fa parte di questo piano.

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    5. UUIC, la situazione che descrivi nel tuo commento dell'8 giugno 2023, ore 19:54, ha anche un'altra ricaduta.

      La frustrazione generata negli agenti deve trovare uno sfogo, anche perché alimentata ad arte dalle pressioni che arrivano dall'alto secondo le quali gli agenti stessi DEVONO dimostrare di essere efficienti al massimo grado per non essere sanzionati in modo esplicito (come da regolamenti interni che noi certo non conosciamo) o implicito (secondo metodi ricattatori "ufficiosi", non scritti né rivelati, che conosciamo ancor meno ma che possiamo presumere pensando a quelli ai quali ciascuno di noi è sottoposto nel proprio particolare "orticello" lavorativo).

      Ora, un agente che deve dimostrare ai propri "superiori" la propria efficienza, trovandosi di fronte alla scelta se intervenire nei confronti di persone reattive anche in modo violento e protette dall' "alto", secondo te dove morde? Nell'osso o nella polpa?

      Ecco quindi che le forze che dovrebbero tutelare chi vive una quotidianità regolare finiscono invece per infierire su di essi, al fine di chiudere la giornata con interventi da esibire come segno di "efficienza". È più semplice, rende di più, fa inferocire di meno i livelli di comando "intermedi", non espone a "grane" di varia natura.

      Probabilmente gli stessi livelli di comando "intermedi" fanno pressioni sui "sottoposti" per spingerli a prediligere proprio quegli interventi meno rischiosi che, pur se vessatori verso chi compie solo minime infrazioni, sono assai meno "generatori di gatte da pelare". E il fenomeno, di gradino in gradino, si sposta con ogni probabilità tanto verso l'alto, quanto verso il basso, portando a uno scadimento progressivo della situazione.

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    6. Ho saltato un pezzo di frase. Tento di rimediare.
      =========
      Ora, un agente che deve dimostrare ai propri "superiori" la propria efficienza, trovandosi di fronte alla scelta se intervenire nei confronti di persone reattive anche in modo violento e protette dall' "alto" o nei confronti di un mite e remissivo Mr Sfigatini qualsiasi, secondo te dove morde? Nell'osso o nella polpa?

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    7. Non ho capito.
      Faccio una domanda

      > Ecco quindi che le forze che dovrebbero tutelare chi vive una quotidianità regolare finiscono invece per infierire su di essi, al fine di ...

      Chi sarebbero essi? Su quali soggetti (essi nel testo citato), le forze dell'ordine, finiscono invece per infierire?

      Grazie in anticipo per ogni eventuale chiarimento.

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    8. Nel caso specifico il trans aveva continuato ad avere reazioni energiche, eccessive, violente (quindi non e' stato un Ms. Sfigatini).
      Men che meno tale era il tunisino (recupero il nome indicato da un anonimo, Mohamed El Mhdabhi) un soggettino con una lista lunga cosi' di violenze prima e dopo il terribile atto calcio fasciofassista del carabiniere che ha tentato di bloccarlo.

      Continua a non essermi chiaro: mi sembra che nei due casi non siamo proprio nel caso di Mr. Sfigatini.

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    9. I due casi specifici sono atipici, statisticamente irrilevanti. Solitamente gli agenti tendono ad essere "energici" con le persone comuni, "arrendevoli" con quelle reattive. Nei miei commenti precedenti prendevo in considerazione alcune delle possibili cause di questa tendenza.

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  8. Anch'io mi ero "scontrato" con l'uso di "negro/nero" in Calco PC... ;-)

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    1. Apprezzo e condivido la quasi totalità del tuo testo, che ho appena finito di leggere. Quasi del tutto, perché dissento energicamente dal contenuto di questa particolare frase: "Ovviamente ormai il termine 'negro' ha acquistato anche in italiano il nuovo significato razzista che gli è stato imposto anche da noi e, quindi, è divenuto giustamente sbagliato usarlo (anche se i più anziani neppure lo sanno!)."

      Perché dissento? Perché non accetto imposizioni culturali di sorta e perché rivendico il diritto di impiegare arbitrariamente i lemmi che preferisco, anche e particolarmente quando si tratta di arcaismi che non possono perdere la loro validità per i capricci dispotici di qualche testa di... fai tu di cosa. A spanne, mi pare di ricordare che la libertà di espressione sia uno dei cardini della nostra costituzione, anche se ultimamente pare che la sua validità sia come il funzionamento delle frecce dell'auto in quella notissima barzelletta sui carabinieri... "Appuntato, le frecce funzionano?" "Adesso sì, adesso no, adesso sì, adesso no..."

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    2. La tua è un’obiezione condivisibile. Ti copio e incollo la risposta che ho scritto proprio pochi minuti fa a UuiC che mi aveva commentato che personalmente avrebbe continuato a usare il termine “negro”:
      «Boh… non so cosa pensare…

      È vero che si è stabilito a tavolino (e in maniera del tutto assurda) che “negro” sia offensivo ma è anche vero che il significato delle parole e quindi la loro interpretazione la decide la maggioranza della popolazione: da questo punto di vista mi pare che ormai “negro” sia considerato da tutti offensivo e anch’io infatti uso “nero”…

      Ho la sensazione che questa battaglia per il buon senso avrebbe dovuto essere combattuta negli anni ‘80 e ‘90 ma, evidentemente, anche le persone intelligenti che ne percepirono l’assurdità non la ritennero abbastanza importante.
      [...]»

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    3. Domani arriva qualcuno (non escluso straniero) e inizia a bandire il termine "porcello" perché associato ad un animale immondo.
      Ecco che noi tutti dobbiamo evitare porcello perché altrimenti egli e la sua comunità si sentono offesi nella loro infinita, superiore, delicata sensibilità ed emozioni.
      Questo il primo passo. Il secondo, iniziare a eliminare le cose porcellose dall'alimentazione.
      Il mandarlo a fare in culo è la prima cosa, l'iniziare ad usarlo più spesso quanto segue.

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  9. Ma il problema è che sia uomo/donna/altro o che l'hanno pistato mentre era già praticamente inerme?

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    1. Mohamed El Mhdabhi

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    2. Signor Franco
      Forse dovrei rispondere con alcune domande.
      i luoghi dai quali arrivano censure su questo fatto sono salotti di persone fini e profumate che si guardano bene dall'avere a che fare coi problemi creati ad arte in questi salotti.
      Si tratta, per caso, di situazioni nei quali si degustano i pasticcini con il te?
      Cosa è successo prima, durante e dopo?
      I mezzi di propaganda di massa, hanno riportato la notizia e il contesto e lo svolgersi degli accadimenti o sono una sua parte?
      Nello stato attuale delle cose, noi abbiamo un eccesso di lassismo o di repressione? Perché la criminalità diffusa viene imposto, non solo come dato di fatto, ma pure represso duramente ogni reazione ad essa?
      Signor Franco, ci ricordiamo di cosa avviene quotidianamente nelle banlieue italiane? Lavoratori e povera gente, cosa subisce?
      L'operato delle forze dell'ordine è favorito? è considerato in modo neutro? oppure contrastato con cavilli e regolamenti cervellotici?
      Gli emanatori di questi regolamenti cervellotici che rapporto hanno con la magistratura che, regolarmente,rilascia e rimette in strada, in pochi minuti, delinquenti e criminali?

      Vogliamo concentrarci sulla reazione non consona alla eleganza e galateo stabiliti nei salotti bene oppure vogliamo osservare, oltre la tessera, il mosaico di cui essa fa parte?

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    3. Infine, lasciamo perdere il dito e guardiamo la luna: la cosa grave, in questo contesto patologico e di sfacelo presentato come valore o obiettivo, c'è la cosa MOLTO più grave che è la ennesima applicazione di una finestrata di Overton che fa parte di un piano più generale: usare il linguaggio per tentare di ugualizzare bene e male (la azione criminale e la reazione), ugualizzare maschile e femminile, etc. : un transessuale NON è una donna, è una persona (maschio o femmina) che vorrebbe cambiare genere.
      Anche concettualmente è sbagliato.
      RImaniamo sulla ugualizzazione: essa è MOLTO più grave del fatto di non-cronaca in sé perché segno di una società non solo ribaltata ma anche fondamentalistica in cui questa sovversione viene prima proposta come bene quindi imposta.

      Peraltro stiamo a discutere della sequenza ultima di un processo lungo in cui ogni passo è patologico.
      Sarebbe come discutere sulla auto da usare per le nozze, sul menù del banchetto, quando, semplicemente Caia e Tizio non hanno alcun obbligo o volontà di sposarsi.
      Insomma, farsi seghe mentali su una faccenda che è sbagliata in tutti i suoi passaggi.

      Invito tutti coloro che affermano quanto siano inermi questi vivaci personaggi a sostituirsi alle forze dell'ordine o a affiancarli per dispensare utili consigli su come gestirli.

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    4. x anonimo:
      x Marco Poli:
      Beh, se ricordo bene i due fatti (manganellate al trans e calcio al signore tunisino) vennero presentati a trombe suonanti da tutta la stampa (progressista è quasi pleonastico, la stampa principale è tutta progressista).

      Mi pare di capire che lo strombonamento generale non abbia riguardato cosa tale signore tunisino aveva fatto prima, durante e dopo, fino allo spaccare i denti alla propria compagna a bottigliate.
      Cosa ne dice il giudice che lo ha rilasciato seduta stante?
      Eccetera eccetera.

      Direi di sì, raccappricciante,
      Ne abbiamo a decine di migliaia di tali Mohamed El Mhdabhi.
      I figli di questi volevano festeggiare alla loro maniera, ancora, a Peschiera del Garda.
      Devo vedere cosa è successo, oggi.

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  10. Uomoincammino quanta carne a fuoco hai messo in questo post,"non capisco" su quale argomento devo focalizzarmi per prima,ma forse non c'è un prima ,un dopo ma un durante.

    È davvero triste oggi capire la fonte vera di una notizia, perché questa passa sempre tra le due fazioni politiche,ed è vietato direi simpatizzare per "partito preso" o sentirsi rappresentato se prima non ti affidi alla tua intelligenza :fonte da cui devi dedurre con la tua testa pensante l'attendibilità di una notizia.Ormai tutto fa audience,tutto diventa inattendibile,non veritiero ,manipolabile e manipolato,anche le censure saranno vere o saranno false.

    Se mi trovo quindi davanti una scena dove le forze dell'ordine continuano ad esercitare abusivamente il loro ruolo dopo aver immobilizzato una "persona",( dico persona per evitare polemiche su un identità che non è contestabile in quanto neutralizza tutte le insignificanti prese di posizioni,spazzando via tutte le etichettature che ci siamo inventati per poter sfornare post come questi ,ed in fondo diciamo pure la stessa cosa eh)io mi devo porre il dubbio anche sull'attendibilità delle parole di un San Tommaso,che non crede se non vede ,vedendo qui invece e ponendomi il dubbio che sia una visione non conforme alla realtà e quindi non vera.Praticamente non so se mi trovo dinanzi ad un film dove so già che non posso intervenire perché il regista non mi permette di mettere il piede nello schermo e sulla scena oppure se mi trovo di persona a vivere la scena con la finzione del film .

    ma dove ci porterà tutto questo ,come siamo potuti arrivare tutti a tanto?!

    Concordo sul fatto che ormai si debba solo subire perché non appena apri bocca,se la tua parola non è conforme ai significati che ha per l'altro,iniziano i guai.Io onestamente tante sigle e etichette faccio fatica a ricordarle e trovo ridicolo che il "progresso e l'evoluzione" vadano a posizionarsi in un Wikipedia che si aggiorna quotidianamente.A cosa ci serve?

    Serena giornata

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    1. Una delle poche cose oggettivamente certe è che la persona in questione ha cromosomi XY e quindi non può essere donna in è quanto maschio e non femmina.
      Nulla vieta al garbato signore di sentirsi anche zangola o tricheco: solo gli sciocchi lo chiameranno zangola o tricheco.

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    2. In quanto ad esercitare abusivamente: invito anche Voi a passare dalla teoria alla pratica e iniziare da domani, lunedì, a supervisionare pattuglie e altro e a sostituirsi agli agenti quando sono poco eleganti.
      Non c'è nulla di meglio che dare l'esempio.
      Ci sarebbe il motivo (pattern) ecologico della "interazione ad libitum" (supposto che si chiami così) e di un semplice esperimento al quale si potrebbe misurare i comportamenti di TUTTI i censori delle forze dell'ordine. Non ho tempo né voglia, ora.
      Buon lavoro, allora!

      UUiC

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    3. 4 giugno 2023 alle ore 06:52
      La certezza oggettiva di cui scrivi io la chiamo Natura,e qui ci sarebbe tanto da dire poiché ci siamo spinti fino all'impossibile.Ma ripeto la mia è una domanda semplicissima senza giri di parole.Continuando a fare guerra tra noi,tra una politica di destra e una di sinistra non ne veniamo a capo.

      Come e perché siamo arrivati a tanto?

      Io dal mio inizierei proprio dal vedere sempre un venir meno alla responsabilità quale componente primaria della libertà!

      La libertà non è faccio ciò che voglio,ma ciò che è giusto nel rispetto della Natura e dell'altro .

      E qui rispondo con lo stesso senso che do alla parola libertà anche al suo secondo commento dall'aria sarcastica.

      Chi fa parte delle forze dell'ordine ha "liberamente"scelto di far parte di un corpo esecutivo e in questi casi specifici non hanno espresso al meglio il loro ruolo.Dare l'esempio è anche questo in nome di quella libertà e responsabilità ,senza abuso di potere.Non facciamo generalizzazioni la prego,nessuno mette in dubbio il rischio a cui queste persone si sottopongono quotidianamente e in quel TUTTI presumo ci siamo anche io e lei,nel cercare di misurare responsabilmente i nostri comportamenti anche su un blog pubblico:)


      Saluti e buona domenica



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