- Dio del cielo,
Signore delle cime,
un nostro amico
hai chiesto alla montagna,
ma ti preghiamo,
ma ti preghiamo,
su nel Paradiso,
su nel Paradiso,
lascialo andare
per le tue montagne.
Ero pimpante stamattina. Dopo molte ore di sonno. Ascoltavo il brontolare dei tuoni, ieri sera, poi la ridda di squilli e messaggi, serate danzanti annullate.
E la pioggia intensa, stamani era scuro, nuvole basse e gravide. I verdi smeraldini, pisello, di muschi, le foglie lucide della quercia granda amata e questa vita lussureggiante, forse anche le foglie tremule delle betulle, là.
Io non sapevo fossero lacrime, delle betulle, di tutti noi, non ancora.
Andavamo a perderci, a affogarci nella bellezza della Madre aspra e dolcissima e trovavamo lui, occhi e spirito luminosi, che se ne è andato.
Non è facile trovare le parole giuste, leggendo il tuo post mi sono ricordato di Christopher Mccandless il protagonista del film "Into the Wild", queste parole sono sue "Vivere soltanto vivere, in quel momento in quel luogo. Senza mappe, senza orologio senza niente. Montagne innevate, fiumi, cieli stellati. Solo io e la natura selvaggia ... ... Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un'esistenza non convenzionale...."
RispondiEliminaÈ il silenzio che deve parlare. E le foglie, tremule. E le radici nell'ombra.
RispondiEliminaNon noi, loro.
Lo sapeva lui e lo sai tu.
(ti lascio un sorriso, sotto una pietra)
L' hai trovato tu?
RispondiEliminaNo.
EliminaIo sono stato informato da Charlie.
vivere così è roba da squilibrati!
RispondiEliminaNon lo so. A volte ci penso. Ma non avrei le palle...
EliminaE' una scelta decisamente radicale.
EliminaConosco un paesino fantasma al confine colla Toscana dove vivevano due donne, madre e figlia, che erano forse ancor più eremitiche.
Fino a marzo 2014 wuando la madre morì di vecchisia.
Retroguardia di resistenza rurale.
Esse avevano certamente meno vita sociale di Gianfranco.
Forse anche meno "comodità".
Al di là delle considerazioni sulla sanità mentale del soggetto, pace a lui.
RispondiElimina
RispondiEliminaPazzesco.
Quante volte mi è successo di sbottare contro tutti minacciando di scappare in montagna con quattro capre... beh sto tipo l'aveva fatto davvero.
Non so se ci voglia più coraggio o follia, forse entrambe le cose.
Io non ci ho mai pensato.
EliminaNon da solo, ecco. Come progetto con una donna di cui dovrei essere innamorato sì.
Ma sono fantasie per me.
Lascio solo un pensiero in silenzio.
RispondiEliminaLascio solo un pensiero in silenzio.
RispondiEliminaUn pensiero. A qualcuno, oggettivamente, più forte di me.
RispondiEliminaIo penso che Gianfranco sia stato molto forte. Paradossalmente come risultato di problemi nella vita, anche in infanziace giovinezza.
EliminaQuando superi certe difficoltà poi sei forte e quindi libero.
IChe la libertà e autonomia ti condizionino è un altro fatto.
La presenza di Gianfry (così era noto, io preferisco Gianfranco) era importante per molte cose.
RispondiEliminaEgli era un esempio, un metro, un destabilizzatore di convenzioni.
Non era un invasato ideologico, nonostante la sua straordinaria ecologia umana e biologica era una persona alla mano.
Mi ricordo che quando salimmo con UnBipedinone e _zzzino, i due avevano tredici anni. ecco, un'età a cui, di 'ste menate non frega assolutamente nulla. Era lì che saltabeccavano da una una parte all'altro, ignorandolo completamente.
Poi _zzzino vide che Gianfranco era a piedi nudi e gli chiese perché.
Domanda semplice direi per una curiosità da ragazzo.
Io mi aspettavo una risposta e poi che questi due tornassero a fare gli affaracci e i giochi loro.
E invece...
Gianfranco iniziò a parlare di noi e la terra, dei nostri piedi e della terra, del fatto che noi non accarezziamo mai la terra ma la calpestiamo con uno strato di gomma, di cuoio o altro in mezzo (ho usato la t minuscola inveche che la T maiuscola in Terra per non porci su un piano metafisico, spirituale). Insomma, egli iniziò a parlare e i due a far domande. I due ragazzi e noi adulti che stavamo seduti a tavola.
Ragazzi... stregati!!
Ora, iniziate a parlare di piedi e terra a dei ragazzi e provate, se ci riuscite, a tenerlì lì più di qualche minuto.
Poi iniziò a parlare del nutrimento del sole, per lui e per gli animali, quando passa i lunghi mesi tra metà autunno e metà primavera.
Ora, pigliate una persona e fatela parlare di sole per venti minuti e vedete quanti resistono quanto. Ancora, ragazzi presi come due mosche sul miele.
Poi le vipere e il senso della vita, come faceva nella brutta stagione.
Gianfranco non era un guru, non era estremista dal punto di vista ideologico, non speculava, non gli interessava la fascinazione delle persone e il potere che ciò dava.
Insomma, una sorta di eremita sociale, di ecologista radicale senza volerlo, di cantastorie senza teatro né arte, di persona che ammetteva e le narrava, le difficoltà in infanzia, poi il dolore per la morte della madre, il lavoro e le peripezie di quando era autista di autobus.
Quello che sconcertava è che, una prima reazione era come quella di Silvia :- Questo è fuori, questo è squilibrato!
Se una persona aveva il coraggio di ascoltarlo, di ascoltare con la mente (neppure col cuore) le domande che poneva, le questioni che sollevava, si rendeva conto che... gli squilibri e le cose fuori di senno sono così abbondanti e invadenti nella nostra vita "normale" che forse, sì, forse, siamo noi a vivere in modo storto, squilibrato.
Il passaggio ad uno stato superiore, evoluto parte sempre da un distacco e dalla fatica, se non dal travaglio, del cambiamento, dall'uscire dalle acque rassicuranti e chiuse del porto e mettere la prua al largo.
Gianfranco Bonaldo aveva avuto la grazia di ricordare che ci sono delle rotte che escono dai nostri porti angusti e di acque, non di rado, poco sane, sporche.
La cosa che non si può dire è che Gianfranco Bonaldo fosse un eremita. Ovvero non nel senso più specifico del termine.
RispondiEliminaDa metà primavera fino a metà autunno e, molto più di rado in inverno - i periodi tra una visita e l'altra potevano essere di alcune settimane - Gianfranco "ospitava" nel bivacco decine di persone.
Insomma, veramente degenere come eremita.
Perché avrebbe dovuto essere "aiutato" ovvero costretto con la violenza a qualcosa contro la sua volontà? Non c'è nulla di più prevaricante e violento di questo. Se Gianfranco avesse rotto il cazzo a te, se interferisse con la tua vita, potrei anche capire che tu possa ipotizzare un intervento nella sua per difendere la tua.
Non è morto solo ma in compagnia di due alpinisti.
Come Lorenzo volevo starmene zitta, per le medesime motivazioni.
RispondiEliminaMa stavolta il suo commento è da applausi.
Rileggendo, mi rendo conto che posso aver mal interpretato il commento di Lorenzo.
RispondiEliminaVediamo se riesco a spiegarmi.
Gianfranco fece la sua scelta con arbitrio penso sufficientemente libero.
La morte improvvisa dopo aver bevuto una "grappa alle erbe" solleva qualche dubbio: ma non è che qualcuno ha sbagliato mettendo qualche erba velenosa in quella grappa?
Gianfranco era relativamente solo: se ricordo bene, il suo ultimo parente fu sua madre, morta tempo addietro. E' solo più o meno come molte altre persone.
Per quel poco che l'ho visto io, era una persona serena. Certamente egli non è stato esonerato dall'attraversare alti e bassi, gioie e dolori, come altre esseri umani. Non era un cane malato. Anzi: ci raccontava che in questi anni non ha mai avuto quasi nulla dal punto di vista della salute (per me sconcertante, come diavolo potesse sopravvivere ai classici mali di raffreddamento della brutta stagione non avendo frutta e verdura fresche per mesi => conclusione: il suo isolamento dalle masse umane lo aveva tentuo lontano da tutte le epidemie virali influenzali).
L'idealità è nel rapporto di Gianfranco con la sua vita e l'ambiente e la dimensione spirituale che lo connotava era il risultato di queste scelte.
Siddharta cosa fece per perdere la sua connotazione spirituale da bramino inoltratosi nella ricerca del distacco? Iniziò a gozzovigliare sempre più intensamente. Io non so se Gianfranco avesse scelto o subito la dimensione a tratti ascetica, certo la testimoniava con la massima semplicità e naturalezza possibile.
Lorenzo, tu apologizzi una normalità e la citi con il pensiero Orazio.
RispondiEliminaPensa che i tuoi amici sovietici / comunisti ci hanno costruito un modello totalitario sull'uguaglianza normale (ovviamente questo non è un problema solo dei marxisti ma di altri regimi, anche se assai più accentuato nei movimenti poltici derivati da illuminismo e marxismo).
Gianfranco naufrago?
Ci raccontava che gli avevano offerto vari posti di lavoro là fuori (in val d'Ossola o dintorni) ma che stava bene dove viveva.
Io sono sempre contrario alle ingerenze salvatrici nei confronti delle persone: più una persona vuole salvare altri più ha problemi.
I comportamenti devianti. Devianti da cosa?
Ho scritto che egli forniva molte spiegazioni sul fatto che i comportamenti "normali" là fuori fossero deviante dalla vita sana e naturale. Tu sei stato un testimone con molti tuoi commenti del grado di degrado, di brutture da sofferenze inestinali che ha prodotto questa società "nornale".
Ora, se abbiamo costruito questo mondo di "sofferenze da intestino, invece che di scelte da ragione e ingegno" chi sarebbe potuto andare là e correggere con la forza le scelte "sbagliate" di Gianfranco?
Mi rendo conto che, preso dal confronto, è come se stessi diventando avvocato difensore di Gianfranco a prescindere.
Io non conosco quasi nulla della sua vita. Ciò che ho visto è vita di qualche ora.
Il mio ragionamento (nonché il vostro) non può che essere in astratto. Alla fine poi, rischia di diventare uno scontro dialettico fine a se stesso.
> sofferenza, abbandono e autodistruzione, se ne cavi una storia edificante sul tema del "buon selvaggio"
RispondiEliminaQuali informazioni tu abbia a disposizione per queste affermazioni?
Perché poi uno preso dalla vis polemica scrive ogni cosa, eh!
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminapiù volte ho provato a scrivere qualcosa ma mi sono fermato, perchè c'è una persona morta dietro questa discussione
RispondiEliminavoglio però dire una cosa semplice: potremmo anche pensare che questo Gianfranco fosse da TSO. ma con questa logica allora perchè non si prelevano forzatamente le centinaia se non migliaia di barboni che vivono a Milano e li si porta in un luogo dove possono "guarire"? e perchè non si legano al letto tutti gli aspiranti suicidi ?
Francesco, io noto che i fronti ideologici si ribaltano più velocemente di quanto si pensi. Il libertariano Lorenzo è diventato sostenitore degli interventi salvifici obbligatori.
RispondiEliminaIo sono allibito.
Uff, che pazienza.
RispondiEliminaIo ti voglio bene, Lorenzo e hai tanti crediti.
Io non so che informazioni tu abbia. Io vidi un uomo sano, dal fisico perfetto, abbronzato, che mi raccontava che non si ammalava mai. Forse avrà avuto qualche interesse a mentirmi.
Ora, io non ho informzioni per escludere che si tratti di suicidio, ma ho la sensazione che tu ne abbia ancora meno per affermare che si tratti di questo.
A questo punto potremmo sparlare di ogni cosa.
> mangiando quanto trovava nei bivacchi e nel bosco
RispondiEliminaQuesta è una informazione incompleta se non errata.
Nei mesi non invernali Gianfranco riceveva da molti alpinisti doni di cibo, Egli era regolarmente invitato a cena, a pranzo, dalle comitive che passavano per il Vald di Sopra.
Le due sere che fummo là, lo invitarono, nel 2013, alle trote cotte sulla pietra e, l'anno scorso, a polenta e ciccia (non ricordo se salsicce, ragù o altro) e vino.
Su decisione di alcuni di noi (io non ero d'accordo) il nostro gruppo, nel 2013, gli lascio quattro buste di risotti liofilizzati, due porzioni ciascuno.
Il problema era, per la stagione invernale, il fresco su frutta e verdura. Ma se ricordo bene, egli mi disse che ogni tanto scendeva a valle con la gerla a caricare arance e che qualche volta, la forestale (c'è un bivacco della forestale, accanto al Vald di Sopra) gli chiedeva se aveva bisogno di qualcosa quando sarebbe arrivato il loro elicottero.
[...] basta l'indebolimento generale dell'organismo per cui un mal di gola diventa polmonite
RispondiEliminaInfatti non dimentichiamolo: e' proprio grazie alle medicine e agli impopolari antibiotici che malattie come la scarlattina (causata da streptococchi) non e' più' pericolosa come una volta.
Ed e' anche il motivo per cui le popolazioni dei paesi "in via di sviluppo" sembrano vecchi a vent'anni: perche' sono soggetti a molte più infezioni, malattie, condizioni avverse di noi "occidentali".
Lorenzo, mi pare che ti vengano le mestruazione, a giorni.
RispondiElimina1 - stai ipotizzando che Gianfranco fosse derelitto, sofferente, con aspirazioni suicide.
2 - stai ipotizzando ingerenze salvifiche nei confronti di vari "disadattati"
3 - stai ipotizzando che io, avendo osservato alcune eccellenze nella vita, stia dicendo che tutti debbano vivere come lui (tua projezione sulla ugallizzazione normale delle persone)
4 - stai dicendomi che io debba vivere come lui. Insomma, vado ad un concerto di un soprano, rimango, assolutamente stupefatto dalla sua arte, devo diventare tenore.
Uno dei fatti che scassa le convizioni de la_ggente è che essa si arrampica sui vetri quando queste persone dimostrano che si può vivere bene e diversamente, radicalmente diversamente dai "nornali".
Mi ricorda le reazioni irate contro la decrescita intelligente: poiché non sono ciance, ma fatti, cuioè tu puoi andare in alcuni luoghi e osservare gradi di transizione e resilienza elevati, questo fa imbufalire quelli che lo negano ideologicamente.
Insomma, qui tu apologizzi in base alle tue informazioni / credenze che Gianfranco e la sua condizione fossero patologici.
Forse dovrei riprendere alcuni commenti tuoi sul degrado e la patologia delle nostre costipazioni eusociali artificiali.
sospendo per un po', regaz, che ho da sgobbare.
RispondiEliminaIo ribadisco ciò che scrissi all'inizio. Ci dovrebbe essere silenzi, da parte nostra. Ma chi cazzo siamo per sputare sentenze e giudizi? Per intavolare discorsi e sottodiscorsi all'infinito difronte alla morte, soprattutto, ed alla scelta di quella persona di vivere come viveva? Proprio non capisco. Voi fate come credete.
RispondiEliminaPrima di giudicare un uomo devi aver camminato per due settimane nei suoi.mocassini.
EliminaAnche supposto che sia eticamente accettabile (e moralmente non lo è, i riferimenti di Lorenzo alla ingerenza salvatrice, a suicidl etc. sono prossimi e in gran parte sovrapposti alla morale cattolica) poter giudicare e quindi agire sulle scelte di una persona (siamo ad un epsilon da Welby ed Englaro) abbiamo / ho poche informazioni.
E' un tribunale un po' sommario.
Ma pure il "tizio americano", citando Tolstoj, si rese conto di aver esagerato...
RispondiEliminaMc Candless semplicemente subì l'isolamento per la piena del fiume nella stagione invernale.
EliminaLa sua intenzione fu di.muoversi e con essa anche un tentativo di farlo poi fallito.
Poi cercò di organizzarsi sul cibo senza successo.
Più un incidente che una scelta.
Per Gianfranco più una scelta che un incidente.
Lorenzo, tu sei nella tua modalita' ideologica del suicidio senza se e senza ma.
EliminaVuoi che ti dia ragione? Hai ragione.
Andarsene e' sinonimo di morire su un registro aulico, nelle commemorazioni.
EliminaUn fornaio che conoscevo, appasionato raccoglitore, se ne ando' in poche ore per aver raccolto, al posto di lampascioni, dei bulbi tossici spappolafegato.
Ora, i soliti ben informati diranno che si e'suicidato per vari motivi.
Al gas discutiamo sulla questione della raccolta delle erbe che e' pericolosa. Ad esempio, cerfoglio e cicuta sono assai simili.
Una grappa al cerfoglio ha effetti diversi di una grappa alla cicuta.
Tu stai facewndo una tempesta su tue impressioni, intuizioni sul presunto suicidio di Gianfranco.
Io non ho molti stti per smentirle ma sono convinto che tu ne abbia ancora meno per sostenerle.
A proposito di antimondi e di mondi delle congetture.
Discrezione, Lorenzo.
Il dubbio come massima potenza del pensare.
@lisa Miller
RispondiEliminaIo non credo che in questa discussione si stia giudicando UNA persona, che peraltro Nessuno conosceva; semplicemente a partire da un fatto di cronaca si sta discutendo civilmente di un modo di vivere estremista.
Non ci vedo niente di male. A me è piaciuto molto il post di Walker e mi interessa molto anche la discussione che ne è seguita.
Grazie Slvia.
EliminaHo riletto tutti i tuoi interventi, Lorenzo.
RispondiEliminaL'unica cosa silla wuale Gianfranco non era organizzato era l'autoproduxione di cibo.
Aveva collegamento radio, correntw elettrica, legna, attrezzi vari, equipaggiamento.
Sul cibo avrà valutato che quello portatogli, quello donatogli e i pasti ai quali era invitato, oltre a quello saltuariamente acquistato, fossero sufficienti.
Chris McCanfless era completamente isolato, sono situazioni molto diverse.
Inno dei Cherubini, Ciakovsky
RispondiEliminahttps://youtu.be/y9p0-NSirQA
La costernazione al cospetto della morte porta genti così lontane alle stesse altezze mistiche.
Struggente.
EliminaDai primi minuti di ascolto percepisco la potenza dei secoli, di generazioni di avi che ci hanno preceduto e che vissero, prima di noi, il mistero della vita-morte.
Lo ascoltero' oltre questi primi minuti iniziali. Forse ora non sono nello stato d'animo giusto/migliore.
Grazie molte per la segnalazione!