- Il problema, nel mondo, per gli uomini è che non marcano, per le donne che non conoscono il giro, non lo sanno fare bene.
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Mujeres, se ballate con un abbraccio asimmetrico, dopo qualche anno le vostre poppe si lamenteranno: una sù (indica quella sinistra) e una giù, quella destra.
Nito Garcia
laboratorio, domenica 21 giugno 2014 - Se vuoi essere un buon ballerino, per me, prima devi imparare il tango salon e poi proseguire. Se prima impari il milonguero, non ballerai mai tango salon. Sarà veramente dura, specie per le donne, ci saranno molte cose che non sapranno [potranno] fare.
Nito Garcia
Mio padre mi ha insegnato, fin da piccolo, a rispettare i maestri. Sono le persone che ci possono aiutare a migliorare, che hanno saggezza, che la condividono e questo può essere difficoltoso ed impegnativo. Non è solo una questione di reddito, economica.
Ieri osservavo questi due persone, oltre gli ottanta. Essi sono il tango pre-commerciale, non quello delle radici che era ancora più vecchio, ma del tango degli anni cinquanta prima che, dilagando nel mondo, oltre ad evolvere acquisisse anche una dimensione commerciale, affaristica.
Ieri, osservare la loro freschezza, mentale e corporea e la loro eleganza, mi ha stupito. Ritorno al mio pensiero sul fatto che l'esercizio dell'arte relazionale e corporea, mantiene freschi. Vederli dal vivo è stato emozionante perché sono molto meglio di quanto non vengano in video. A me fa sorridere il fatto che, essendo "provinciali" di Mar de la Plata, hanno dovuto in qualche modo vincere la prevenzione dei portegni ai quali, per maestria, andavano a insegnare. Mi è piaciuta anche la sua onestà intellettuale: egli riconosce che i grandi tangheri di oggi ballano un tango straordinario, di tecnica ed eleganza meravigliosa (anche se a volte un po' freddo e ieri, osservando come teneva la sua Elba tra le braccia, con l'anima e il cuore, e ogni attenzione, forse intuisco cosa intenda).
Ascoltavo ieri le parole di Nito, la sua passione per l'insegnamento, la didattica efficace. Gli insegnamenti di una eccellenza nel muovere il corpo e le parole semplici, a volte buffe, che sdrammatizzavano e facevano ridere - il ridere apre! - proprio un Maestro anche nella didattica.
Già, proprio fico il "nonnetto" e signora in giro per il mondo, giù da un aereo e su su un altro.
Nel documentario che segue, Nito racconta molte cose del tango, del mondo del tango visto che il tango è e diventa un modo di vivere, come sanno coloro che lo amano, insieme ad oltre della loro vita.
Nota di folklore: il tango precommerciale era quello di persone abbastanza semplici: Nito cita la passione fenomenale comune per il calcio e il fatto che i grandi tangheri sono bassi.
Brivido, quesyevpersone sono storia vivente. Cerco di immaginare cone doveva essere negli anni '50, laggiu'. Immagini in bianco e nero, penombre, abbracci ballati. Il tango supertecnico mi sembra una contraddizione… ho visto ballerini bravissimi ma che appunto..non emozionavano. La yecnica ci vuole sicuramente, ma senza il cuore resta una cosa esteticamente bella ma vuota.
RispondiEliminaSì.
EliminaIo penso che si potrebbe parlare, ad un appassionato di fotografia o di pittura, del fatto che egli possa incontrare il Merisi, parlarci o, per un appassionato di pallacanestro, andare al campetto per un uno contro uno con Larry Bird.
Ecco, Nito Garcia è, nel mondo della danza e del tango in particolare, una di questi grandi che hanno avuto la grazia e la maestria.
Io sono stregato da questi maestri (ed egli si schernisce, dice che non è un maestro ma un tanghero).
Io incontrai una giovane tanghera spezzina, una ragazza giovane, che era la perfezione del tango senza il tango. Tecnica eccellente senza anima e cuore. Non funziona!