giovedì 28 aprile 2016

Naturamare - 2

(Naturamare - 1)

Questo il secondo giorno, domenica ventiquattro. Prima lungo il tombolo, anche se il gruppo di sette si è impigrito, abbiamo camminato solo circa la metà; quando siamo ripartiti dalla sosta di metà percorso in spiaggia io ero contento, in spiaggia (se poco attivo) mi rompo. Poi su, nel borghetto antico. Il contrasto tra la natura selvaggia e il giardino del quale un tempo era capace l'uomo è straordinario. Il meteo decisamente meglio e migliorato durante la giornata e meravigliosamente fresco ovvero freddo per quei luoghi: sono tornato dai contadini con una prima scottatura da sole dell'anno.


















8 commenti:

  1. Sembra. ..un posto fuori dal mondo! Le stradine solitarie, il verde della macchia mediterranea...spettacolo.

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    1. Ogni tanto penso a cio' che videro, sentirono, provarono e vissero Byron, Göthe, Stendhal nei loro Grand Tour in Italia, lo Scrigno del mondo.
      Già, prima che arrivasse lo sciagurato boom.

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  2. Naturamare -1 e -2 foto e luoghi meravigliosi....mi sanno di ricerca interiore, di senso della vita.
    La natura ci ricorda che siamo semplicemente un tutt'uno col mondo, peccato che in pochi lo capisco.
    U. Complimenti :P

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    1. Devo pubblicare le foto del terzo giorno.
      Purtroppo quasi la meta' sono venute non granché, il furbofono ha dei limiti e ho l'impressione che stia peggiorando nella qualita' delle foto che cattura.
      La ricerca interiore è quella di una completezza del mondo che, per quanto mi riguarda, sta in un rapporto piu' possibile completo e integrale con la Natura: quando l'uomo ne e' parte, allora si arriva al giardino. Quando l'uomo ne e' distruttore, vuole esserne il dominatore si arriva alla banlieue.
      Per dirla alla Kundera, l'artificiale è la Grande Merda Definitiva che si ottiene con la negazione assoluta della merda, con la walt-dysneizzazione del mondo, con l'ugualizzazione plastificatrice dei monoteisti e delle altre sette (illuministi e marxisti) derivate dal cristianesimo e dall'ebraismo.
      Il tutt'uno col mondo è anche la sofferenza, il mors tua vita mea, il dolore, la competizione, la selezione naturale, la diversita', il lupo che sbrana il cinghialetto e che muore per la tenia che si e' preso da questo, la guerra, la putrefazione dei cadaveri che tornano terra, humus, il fiore e la vitalba impestata, le zanzare e le paludi marce e fetide, la diversita', che e' il valore massimo in ecologia.

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  4. Ora scappo che ho un paio di cose da fare, risponderò più tardi. A dopo.

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  5. Quel che non fecero i barbari, lo fecero i Barberini.
    Quel che non fece il consumismo liquido, lo fece la globalizzazione così cara alla sinistra.
    Le merde italiane che votarono l'abolizione dei dazi sull'olio tunisino erano tutti PD / SEL e cattosinistrame relativo.
    Dopo la Vandea, le stragi degli stalinisti di milioni di contadini russi, il disegno contro la cultura contadina, contro il mondo rurale, conservatore, naturale, padronale, reazionario (le parole usate a sinistra contro il mondo rurale sono solo la punta del ghiaccione di un rancore ideologico trattenuto a stento, lessi di recente le farneticazioni di un kompagno editorialista di Repubblica contro il mondo contadino) continua.
    Quando avranno distrutto cio' che permette loro di mangiare, vedremo delle cose interessanti.

    Il male, il TTIP nel frattempo avanza e, purtroppo, non e' solo l'area PD a sostenerlo.

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  6. Il progressismo tecnoteista. Prego notare chi fu l'apostolo di 'sti devoti: Friedrich Engels (nota: nel suo fanatismo modernista, a corto di argomentazioni rispetto alle granitiche e quanto elementari, aritmetiche considerazioni di Thomas Robert Malthus passo' alla denigrazione personale).
    Sebbene si possa comprendere il contesto filomodernista e progressista di quel tempo, non solo non lo si puo' capire oggi ma ci si deve interrogare come questo progressismo sia diventato ancora peggio, in estensione e in modulo.
    Quando decisi di chiamare oppio marxista la relativa colonna volevo proprio sottolineare come il marxismo e' riuscito nell'intento di sostituirsi, come fideismo fanatico, cieco, acritico alle religione tradizionali, quelle che Karl Marx definiva oppio dei popoli.
    Una sola delle grandi sostituzioni.

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