giovedì 20 ottobre 2016

Un passo in là

Domenica 9 mattina, durante il secondo rapporto (proprio il secondo in assoluto) di UnBipedinone con UnaBipede, la sua morosa, con lei proprio a metà del ciclo ovvero in ovulazione, si è rotto il profilattico. Ero in visita GAS ad un'azienda quando mi ha telefonato: gli avevo detto di fare proprio così in caso di incidente, avvertirmi prima possibile. La "pillola del giorno dopo" (pdgd) ha massima efficacia entro le prime 12/24 ore dal rapporto.
Sono state ore di concitazione e ansia progressive. UnaBipede non voleva parlarne con sua madre e pensava di aspettare fino a lunedì pomeriggio per andare ad un consultorio... altre diciotto ore! Non si poteva però tenere in alcun modo all'oscuro sua madre per adottare truccastri vari ai quali il nuovo marito della madre di mio figlio e io ci siamo opposti fermamente.
La sera è diventata una corsa contro il tempo, a persuadere UnaBipede a confidarsi con sua mamma. Così successe, infine, sbloccando lo stallo, in tempo per tutta la procedura.
Mio figlio ha un rapporto confidenziale con i suoi genitori ma non è affatto così per UnaBipede.
E' stata una lezione. Anche per me: Io trascurai, nell'educazione sessuale, di considerare che i profilattici arrivano poco oltre il 90% come sicurezza. In effetti avrei dovuto raccomandare l'uso di una crema spermicida, in aggiunta.
Gli effetti della pdgd hanno provocato qualche malessere a UnaBipede e mio figlio le è stata vicina tutto il tempo. Questo mi è piaciuto. I due hanno iniziato un percorso sulla scelta del miglior metodo contraccettivo.
Il "piccolo" mi dice che aspetta con ansia il ritorno delle mestruazioni.
Ecco un passo grande più in là nel mondo adulto, quello dell'essere respons-abile, anche nella sfera sessuale.
UnBipedinone ha compreso (emotivamente sarebbe pleonastico) la potenza, anche terrificante, di Eros, figlio di Afrodite e di Chaos.

28 commenti:

  1. Poveracci, che ansia. Capisco molto bene.
    Ma avete agito come era giusto.

    Ma.... pensa te se lei si fosse opposta alla pillola. Bel guaio...

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    1. Posso dire? La trafila eccessiva di quello che bisogna fare per avere la pillola del giorno dopo è davvero il sintomo di qualcosa che non va. Come una complotto per imporre la natalità, forzata.

      Quando successe a me, grazie a dio eravamo entrambi maggiorenni e consapevoli. L'ho fatto e lo rifarei altre cento volte. Ma lo sguardo della dottoressa (donna, appunto) in ospedale me lo ricordo ancora. E il gelo delle parole, come se fossi una mignotta da strada.
      Il terrorismo psicologico sulle possibili conseguenze.

      Ricordo di non averla mandata a quel paese solo perché le necessità in ballo erano ben altre in quel momento, e dettate da tempi stretti. Spero che la ragazza del tuo Bipede abbia avuto una esperienza, per quanto possibile, migliore.

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    2. io ho notato che da parte della professione medica e similare non c'è molta attenzione a chi ci si trova di fronte quando si parla di sesso e sessualità. che paese di merda da questo punto di vista

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    3. > se lei si fosse opposta alla pillola. Bel guaio...

      Quella sera, poi, parlai con la mamma di UnaBipede; capitò anche a lei di dover utilizzare la pdgp.
      Certamente, quella domenica, tra gli scenari possibile ci rendevamo essere presente anche quello della... gravidanza. Due adolescenti che diventano genitori...
      Uno stravolgimento completo delle prospettive di vita.
      Non è successo.

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    4. Allora, _mlero, che avevo coinvolto, aveva consultato alcune sue amiche che lavorano in sanità: qui è possibile che i ragazzi vadano in consultorio e possano, così assistiti, ottenere la pgd anche se minorenni.
      Solo che... era domenica, strutture chiuse, altre ore (molte) da attendere e altre, molte, già passate... ogni ora che passa, diminuisce l'efficacia.
      In ogni caso, ritengo e ritenni, NON sarebbe stata la via giusta: era necessario coinvolgere e informare la mamma di UnaBipede. Non si tratta certo di scegliere la marca di fazzoletti di carta.

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  3. La pillola del giorno dopo và presa al massimo entro 48 ore (max 72 ma con efficacia ridotta) dal rapporto a rischio...infatti non é una pillola "abortiva", come molti erroneamente credono, bensì serve ad evitare la fecondazione dell'ovulo causando una mestruazione forzata.
    Non bisognerebbe mai ricorrervi alla leggera: dal punto di vista ormonale non é uno scherzo....é come prendere un'intera scatola di pillole anticoncezionali in solo colpo quindi può causare forti emicranie, crampi e un'abbondante perdita di sangue.
    A me è successo un paio di volte di doverla prendere e in un caso stetti davvero molto male. Deve quindi essere considerata un rimedio estremo e non la panacea per tutti rapporti a rischio gravidanza.
    Direi che la cosa migliore per la ragazza sia iniziare a prendere una pillola anticonezionale, magari di quelle a basso dosaggio come ce ne sono ora in commercio....fanno meno danni di quelle tradizionali ma assicurano una protezione molto più adeguata.

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    1. Hanno già iniziato il percorso di valutazione del metodo contraccettivo (due volte in consultorio). Alcuni precedenti famigliari richiedono alcuni esami diagnostici per UnaBipede con tempi non brevi.

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  4. http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/10/20/news/morta_in_ospedale_con_i_due_gemellini_a_catania_gli_ispettori_del_ministero-150168026/?ref=HREC1-1

    per non parlare di questi abominii

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    1. La notizia è orribile, sentita anche io alla giornale radio, stamane (anche se si parlava di Catanzaro).

      Più volte ho scritto che il diritto cattolico, in caso di problemi, cerca di far nascere i piccoli, anche a costo della vita della madre e di questo mi informò da sempre mia madre, ex-ostetrica.

      Tempo addietro ci fu una discussione qui dentro, dovrei ricercarla.
      E' un non-sense assoluto. Anche dal punto di vista della logica della "zootecnia umana" così cara ai monoteismi, una madre salva può fare altri n figli, una madre morta non produce nessun altro essere.
      Per non parlare poi della tragedia a marito, altri figli e il degrado delle loro condizioni di vita, a seguito della morte della moglie/madre incinta.

      Io sono da sempre contro l'obiezione di coscienza dei medici cattolici in strutture pubbliche.
      Se vuoi fare il medico cattolico, allora cerchi impiego, se esiste, in ospedali cattolici.
      Se lavori in un ospedale pubblico, non puoi fare l'obiettore perché prendi soldi di tutti i contribuenti, compresi quelli laici, atei, agnostici, di altre religioni.
      Ci potrebbero essere misure meno draconiane (ad esempio assiucurare sempre la presenza di personale laico non obiettore, quote massime di personale obiettore, etc.) ma il presaspochismo,, furbismo, malafede, cialtroneria non permettono di adottare protocolli meno drastici.

      Quel medico, di fatto, è un assassino e come tale dovrebbe essere trattato.
      Invece continuerà a rimanere nelle strutture pubbliche a spese dei contribuenti a far danni.

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    2. "La replica dell’ospedale Cannizzaro è affidata al primario del reparto, professor Paolo Scollo, che è anche presidente della Società italiana di ostetricia e ginecologia.
      Nel mio reparto i medici sono tutti obiettori — conferma Scollo — e quando è il caso vengono fatti intervenire specialisti esterni."


      o - http://www.corriere.it/cronache/16_ottobre_19/catania-incinta-quinto-mese-muore-ospedale-due-gemelli-procura-apre-un-inchiesta-743f87ac-9617-11e6-9c27-eb69b8747d1f.shtml


      Questo NON deve MAI succedere.
      Ci dovrebbero essere quote massime di obiettori (ad esempio non più del 20%) con la clausola antifurbastri che se un medico viene assunto nella quota "non obiettori" e poi si dichiarasse obiettore, perderebbe il posto.

      Poi non è detto che non ci sia anche il cialtronismo negligente e fancazzista che è merce diffusa e nel pubblico e in Meridione.

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  5. Secondo me a chi sceglie la professione del medico ginecologo non dovrebbe essere permessa l' obiezione di coscienza. Punto.
    Prima che nascessero i miei figli, ho affrontato il trauma dell'interruzione terapeutica di gravidanza. Fui messa in una stanza da sola come un'appestata e dovetti prolungare oltremodo la sofferenza perché i medici obiettori si rifiutavano perfino di varcare la soglia e avvicinarsi al mio letto. Lo trovo inaccettabile.

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    1. Soo sostanzialmente d'accordo.
      Se vuoi fare il medico obiettore (forse come quel primario genovese che si suicidò quando lo sgamarono a fare aborti privatamente nella sua clinia - e io godetti molto, fui molto felice di un ignobile, infimo, squallido essere in meno sulla Terra, che stia all'inferno!) lo fai in ospedali cattolico privati coi soldi dei cattolici.

      Sono persone squallide che fanno i moralisti con le vite delle altre!

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    2. Anch'io passai per quella drammatica esperienza.

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    3. eSSe: "il trauma dell'interruzione terapeutica di gravidanza"

      E' un "trauma" nella misura in cui culturalmente lo si trasforma in tale. In effetti il "trauma" (fatta la tara di coloro che incorrono in complicazioni) è di natura squisitamente psicologica con radici nel senso morale, ovvero non ha fondamenti organici. In altre parole, abbiamo rivestito il concepimento di tanti e tali orpelli simbolici da aver trasformato il suo "invalidamento" in un dramma senza senso. Per comprendere cosa intendo può essere utile informarsi sui metodi di pianificazione famigliare del più o meno lontano passato, che assai spesso comprendevano la conclusione della gravidanza e il successivo abbandono del neonato (in non rari casi la sua vendita e in qualche occasione più o meno "clandestina" l'infanticidio precoce). Qui, qui e qui per farsi un bel quadretto.

      Sia ben chiaro, non sto né caldeggiando né sostenendo l'opportunità di incentivare certe pratiche -- osservo semplicemente che la valutazione dev'essere scevra dai condizionamenti culturali che incombono sempre alle spalle di ciascuno di noi, per evitare di farsi inutilmente del male con "traumi" che sono più che altro nella nostra testa.

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  6. http://m.espresso.repubblica.it/opinioni/l-antitaliano/2016/01/20/news/se-il-diritto-all-aborto-c-e-solo-sulla-carta-1.247261

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    1. "Prima la libertà della donna di decidere del proprio corpo, poi il diritto della donna a poter interrompere se lo desidera e se ne ha necessità una gravidanza, e poi la libertà del medico di non voler eventualmente praticare aborti."

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    2. Ho letto. Si muore un po' con l' aborto. È un'esperienza di morte. Quando mio padre morì sentii di avere già sperimentato qualcosa di molto simile.
      Nel mio caso c' era un problema nel feto. La gravidanza non era iniziale
      Fu orribile

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    4. eSSe, io penso che queste esperienze di morte possano insegnare molto.
      La morte è uno degli esaltatori di vita massimi.
      In ogni caso, come rimarca MrKeySmasher, la cultura può contribuire non solo a drammatizzare ma anche ad allievare, a mantenere un po' di distanza, di saggezza.
      Grazie per la testimonianza, eSSe.
      Buonasera.

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  8. Non sono in grado di gestire la loro sessualità, non si rompe un preservativo al secondo rapporto!

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    1. Sara, hai presente il tasso di incidentalità dei patentati nuovi e un po' meno nuovi?

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    2. Sono due bambini, la sessualità è una questione da adulti.Non è una questione anagrafica è evidente che non sono maturi. Poi è comodo andare a frignare dai genitori. O se la sanno cavare, allora non fanno casini, oppure non sono in grado e allora non lo fanno.

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    3. Per un po' ora, non lo faranno.
      Utile anche questa pausa di riflessione.
      Come scrissi, io ci arrivai, con sua madre, un bel po' di anni più tardi. Questo ha anche indubbi lati positivi.

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  9. diciamo che gli è andata bene, forse il preservativo era vecchio ! o il ragazzo era particolarmente arrapato...

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    1. Bisognerebbe capire il perché, Ennio.
      Anche i cappucci, come tutti i manufatti, possono essere usati, conservati bene o male.
      Mio figlio afferma che il problema fu dovuto al non avere svuotato il serbatoio. Non mi convince ma non ho alcun dato o informazione per smentirlo e per pensare ad altro.

      UnBipedinone mi dice che UnaBipede è un po' stretta lì sotto...

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  10. Gli effetti della pdgd hanno provocato qualche malessere a UnaBipede e mio figlio le è stata vicina tutto il tempo. Questo mi è piaciuto. I due hanno iniziato un percorso sulla scelta del miglior metodo contraccettivo.
    Il "piccolo" mi dice che aspetta con ansia il ritorno delle mestruazioni.
    Ecco un passo grande più in là nel mondo adulto, quello dell'essere respons-abile, anche nella sfera sessuale.
    UnBipedinone ha compreso (emotivamente sarebbe pleonastico) la potenza, anche terrificante, di Eros, figlio di Afrodite e di Chaos.


    Ottimo, ottimo !

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