sabato 7 febbraio 2015

Piedi di neve

Uno dei mie “sogni” è sempre stato quello di rimanere “isolato” per tre o quattro giorni in un maso/baita, ad esempio in Vorarlberg o in Lapponia. Qualcosa del genere in scala ridotta è avvenuto qui.
Aveva iniziato a nevicare giovedì sera già a Bologna e ha... terminato stamattina.
Qui è mancata l'energia elettrica dalle 3 di venerdì alle 15 passate di oggi e così, più o meno, per l'intera valle.
La neve pesante ha fracassato un sacco di alberi, anche secolari. Putroppo. E per fortuna. Tutto questo è provvidenziale per il bosco, per una selezione che dirada i deboli, fusti longilinei, apparati radicali insufficienti e nei boschi fitti crea spazio per nuove generazioni di piante.
Diciamo che... ho osservato una società in ginocchio. L'artificializzazione progressiva progressista modernista ci ha reso più fragili che mai. Ecco, ho visti una valle intera afflosciarsi senza energia elettrica. Non andava più nulla.
No riscaldamento (ferme i sistemi a gas ma anche le stufe a pellet).
No illuminazione pubblica (non sapete quanto ho goduto!).
Intere frazioni senza acqua.
No bancomat
No supermercati e minimercati (invece le piccole botteghe hanno continuato a funzionare).
No uffici, no banche, no bancomat.
No telefonia cellulare, no dati quindi no web rispetti a dispositivi mobili.
No computer, no web via computer.
No frigoriferi.
No telefoni senza fili (cordless, mentre il mio fisso tradizionale andava alla grande).
No forni elettrici quindi no pane.
No pompe di carburanti.
No motoseghe quando la miscela è finita.
No ascensori.
No basculanti elettriche, no cancelli automatici.
No ...

Mi fa riflettere questo progresso regressivo verso fragilità e mediocrità. Un colosso di fango sempre più grande e dai... piedi di neve.
Io sono stato felice in questi due giorni.
Mi sono goduto il silenzio, l'oscurità e il paesaggio scuro, oscuro, nero da sogno la notte. Il silenzio della neve. Poi il fuoco. Ieri sera ho invitato dei vicini a prenfere un po' di caldo al caminetto. Mi racontavano che ...non resistevano più acasa, la temperatura era già scesa a 18 gradi!! Ascoltavo perplesso, certo che se ti metti un maglione e due calze di lana forze avrai meno freddo, no!?
Poi il bello del riposo, sì dopo la fatica lasciarsi andare sotto il piumone, silenzio e fiocchi bianchi che scendevano e scendevano. Ogni tanto sentivo il fragore secco di schianto, erano gli alberi nel bosco e più su che si spaccavano, anche un ramo della mia Quercia Granda così amata è andato,
E anche il riposo. Ero sceso presto a piedi lungo il sentiero (2a immagine) verso la stazione. Tutto deserto, in stazione non c'era nulla, solo un locomotore spento con dei rami tra il pantografo e la coltre fitta che cadeva e cadeva. Niente lavoro oggi, retrofront e a casa! Poi dall'altro ho visto la strada, con la coda feram, qualche albero caduto o qualcosa intraversatosi. Ho preso pala, sega, roncola, ascia e mi sono mezzo a lavorare: ho spalato, aperto tre passaggi pedonali, poi segato, roncolato, spostato alberi lungo la strada di casa. C'era, più sotto, A-Woman tutta rossa che spalava come 'na fresa con AWKid e un vicino. Mi sono fermato, ho dato una mano e con AWKid abbiamo segato e fatto a pezzi e spostato due alberi caduti sulla strada.
Ecco, mi sono reso conto che... la fatica è stata pesante, oggi non ho fatto granché tutto il giorno. Ecco, ho la condizione fisica di una... fighetta da ufficio.
E' la terza volta che riscrivo questo pezzo perché ogni tanto la corrente va via ancora. Sono rientrato dal cine con gli amici: no spettacolo, il projettore faceva le bizze. Stasera si prevede -8 da queste parti, già brillava il ghiaccio e crocchiava la strada.
A proposito di selezione.
Questo è non solo fragile ma anche un mondo di gente di merda. Un sacco di pigri oziosi lamentosi pretenziosi. Non muovo un dito questi esseri spregevoli per la comunità e il paese che li ospita flacidi e arroganti.
Una coppia di vicini, madre scema e figlio marcantonio viziato, escono da casa verso le 16, non si capisce cosa abbiano fatto fino a quel momento visto che la mancanza di energia elettrica non ha potuto garantire la loro abbondante dosa di stupidame televisivo di cui si farciscono le già piccole menti scadenti. Li vedo, hanno un momento di stizza: “nessuno” ha pulito la strada.
Ehehe, io la mattina avevo aperto il passaggio pedonale ma non certo quello stradale. Voglio vedere questi se faranno qualcosa. E infatti, hanfattouncazz.
Spala due metri per prendere la rincorsa con l'auto e poter “sfondare” la coltre. Poi inizia un tragicomico incraniamento di sgommate, fuorigiri, autoditraverso, nevealtasotto, ruote a girare a vuoto. Ogni tanto scendeva, spalava 560g di neve e poi risaliva per altri minuti di demenza. Ancora una spalata da 600g e via ancora altri minuti di imbecillità pigra.
Se quel pigro coglioncino scemo avesse spalato, in un quarto del tempo se ne sarebbe andato e avrebbe lasciato un po' di varco anche per gli altri. Era incazzato come una biscia pestata, fino a diventare idrofobo. Io me la ridacchiavo, da lontano. Che pigridiota! Dopo quasi mezzora se ne è andato lasciando aperto, cacciando un fazzoletto per terra, non riportando neppure la pala nel posto dove era.
Certo che questa orribile teppaglia pigra, scema e pretenziosa vive anche per una serie di garanzie ed agio dovuti a dirittismo e modernismo.
L'artificializzazione progressiva progressista modernista ci ha reso li ha resi più inetti e scemi che mai.
Un caso in più in cui la mancanza di selezione e la disponibilita' di tecnologia (auto) ed energia (benzina) alle masse mostra tutti i suoi orribili effetti.

Stanotte la temperatura scenderà molto. Che bello!
Sveglia presto domani che si va su in appennino alto (beh come ex "alpino" direi meno basso, ahaha) al confine con la provincia di Prato a ciaspolare.





37 commenti:

  1. La fragilità dovuta alla complessità è uno dei tormentoni che affliggono chi "osa" discutere con me. Sapessi quante espressioni di divertimento (quando va bene) o anche di compatimento (quando va meno bene) incamero! Eppure, non c'è proprio niente di strano, né di realmente pericoloso nella neve. Disagevole, sì. Pericoloso proprio no, bastano due cose: pazienza e organizzazione realista. Le grane cominciano quando si comincia a pretendere che la neve non sia lì, non esista, vuoi per stupidità, vuoi per boria, vuoi per boriosa stupidità. Poi c'è l'aspetto della percezione d'inadeguatezza, quella che prende chi non è solito affrontare situazioni appena fuori dall'ordinario, quella di chi è totalmente privo di fantasia, incapace di seguire linee di condotta creative per gestire situazioni "non allineate".

    Le amministrazioni, dal canto loro, non sono non aiutano, ma peggiorano attivamente le cose. Nel "piccolo", lillipuziano mondo rappresentato dalla scuola ove lavoro, qualche anno fa proposi di prevedere un rimedio per le situazioni dovute a neve abbondante che a me sembra tanto ovvio da risultare banale. Ovviamente, bocciato.
    L'idea era di prevedere in calendario un certo numero di giornate (proposi quattro) di festività da "accantonare", sottraendole ad esempio al lungo periodo d'interruzione natalizia. In altre parole, proposi di accorciare le vacanze natalizie di quattro giorni. Se e quando la neve fosse caduta copiosa, la scuola avrebbe potuto chiudere a cuor leggero recuperando le festività non godute. Se non ci fosse stata neve, semplicemente, si sarebbero potute chiudere le lezioni quattro giorni prima, a giugno, recuperando comunque le festività non godute.

    E' ben vero che chiudere una scuola non risolve tutti i problemi, ma alleggerire la circolazione aiuta, eccome se aiuta! Inoltre, uno schema del genere potrebbe facilmente essere implementato a largo spettro, giusto con l'eccezione di servizi come polizia, vigili del fuoco, soccorso medico... Cioè, basta mettersi in testa che una nevicata alle nostre latitudini e in pianura "paralizza", mal che vada, per due o tre giorni.Tutto quello che non è emergenza si può sospendere senza drammi (chi non ha provviste per due o tre giorni?) aspettando serenamente che passi il momento critico, o lavorando serenamente per rimediare in modo soffice. Invece... frenesia!

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    1. La complessita' e' stata creata ed alimentata in decenni, non e' una cosa dell'altro giorno.
      Essa ha pro ma... tadaaaa, ha anche dei contro. Solo che tendiamo a non considerarli i contro fino a che... non si presentano.
      Persone che da queste parti NON hanno un paio di calzature che vadano bene con la neve, secondo me, hanno di che riflettere.

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  2. Ma la corsa nudo nella neve non l'hai fatta?

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    1. La orda no.
      Una volta, sopra Madonna di Campiglio, la lotta a torso nudo nella neve.
      Galvanizzante! :)

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    2. Da me ci sono dei rincoglioniti che ogni primo gennaio si tuffano in mare.

      Perché in questi casi la selezione naturale non opera?!

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  3. Ricordo l'ultima neve romana, noi tutti felici come pasque nella nostra ignoranza profana a fare foto come scemi e passeggiare per campi e strade irrealmente silenziose e candide. Poi una settimana a combattere col ghiaccio creatosi d'incanto (!?) e le macchine rimaste chiuse in garage.. ahah.. che pirli!

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    1. Che meraviglia. Essere partecipi di un altro mondo e viverlo. Troo che sia anche una efficace palestra per abilita' e intelligenze.

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  4. La scena del tuo vicino e'stata impagabile!

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    1. Secondo me quelli ridotti cosi' miserabilmente sono moltissimi.
      Il che non e' affatto un buon segno.

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  5. Sono in tanti a lamentarsi dell'Italia bloccata dalla neve ma nessuno si ricorda che questa cosa è sempre successa. Una settimana fa un macchinista con oltre 30 anni di servizio mi raccontava come "nascono" i ritardi. Con il maltempo e le abbondanti nevicate è impossibile che i treni non si fermino. Bisogna mettere in conto che il paese si blocchi per due o tre giorni. Così come non capisco i tuoi vicini di casa. Se non sopporti i possibili inconvenienti dell'appennino vai a vivere a Bologna. Io vivo a Milano e la nevicata mi ha appena sfiorato. Quelli che si lamentano del freddo non rricordano cosa erano gli inverni padani di 30 anni fa. Quante volte nevicava? Cinque, sei volte?

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    1. >è impossibile che i treni non si fermino

      Una volta i treni non si fermavano. Un conoscente ferroviere mi diceva che per decenni il numero di convogli soppressi in un anno sull'intere rete nazionale era inferiore alla decina. Solo sulla linea che uso come pendolare, l'anno scorso ci furono qualcosa come 300 treni soppressi.
      Il fatto che la struttura sia stata anoressizzata, che tutta l'ingegneria ridondante, le squadre, i binari di supporto, i macchinari, le competenze non ci siano piu' e siano stati sistematicamente eliminati NON e' un caso ma e' assolutamente voluto e pianificato.

      Eco, Lorenzo, quando eravamo regaz noi mi ricordo che... chiusero le scuole quando vennero 120cm.
      Qui invece con 40cme e' andato in mona tutto.
      Cosa ho scritto? Progresso regressivo.
      Insomma, ti vendono un auto con il televisore e la macchina espresso ma che pero' non ha piu' le ruote che sterzano. Se c'e' una strada curva sono cazzi tuoi.
      Qualcosa del genere. Mah.

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  6. Diciotto gradi, quando posso regolarli, anche a scuola! Evitano i contagi di influenza e mantengono vigili i cervelli... :)

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  7. Ancheio godo (tanto) quando tutto si ferma causa maltempo..qui due giorni da lupi di bufera ininterritta con raffiche divento siberiane...haha...vedevo i miei vicini bestemmiare grattando via il "giasso" dai loro suv dimmerda. Come ho goduto, ziocan. :)

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    1. Qui ogni tanto qualche SUVidiota con le gomme pure estive... tanto c'ho il quattroperquattro.
      E infatti s'ti cojoni della tecnologia per cojoni poi si trovano col suvvo fuori strada.
      Come godo, ziocan! :)

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  8. Una casa non ben riscaldata non la sopporto. Anche ci sono gli estremi contrari. A casa dei miei ad esempio c' è un caldo insopportabile

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  9. 18 gradi è una temperatura perfetta, anche qualcosa in meno va bene. Le case troppo calde non le sopporto, mi viene il mal di testa e sonnolenza.
    I tuoi vicini di casa: due coglionelli.

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    1. Barbara e snobba.
      :)
      Il riscaldamento crea eccessivo (ma la soglia puo' anche essere sensibilmente inferiore ai 18 gradi sui quali vi siete fissati) ha una quantita di contro e di problemi lunga come la fame.
      Cio' non di meno la_ggente vuole stare in casa con 26 in t-shirt.
      Ho la tosse... alza il riscaldamento.
      Brav* pirla!

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  10. Secondo gli austriaci la temperatura della stanza deve essere 18-20 gradi. Di notte, non piu' di 18.

    Quando nel mio ufficio c'e' il termo acceso, io mi addormento. Non riesco a lavorare. Infatti, lo spengo sistematicamente quando arrivo (il mio compagno di ufficio, che arriva il pomeriggio tardo, lo accende non appena me ne vado!)

    Bellissime le foto. Mi pare quanto si vedeva qui un mese fa. Ora qui e' praticamente quasi primavera! :)

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    1. Di notte?
      Ci fu una vacanza invernale nella casa della nonna (ormai ella era andata, ci tornammo noi) in cui in camera c'erano -2 gradi.
      E dormivano come dei ghiri.
      :)

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  11. 18 gradi? Magari!
    E che dire di quelli che mentre stai spalando anche per loro prendono la macchina e schiacciano bene ben la neve dove la stai togliendo trasformandola in un lastrone inscalfibile?

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    1. In casa mia ce ne sono, in genere (quando non accendo il fuoco) tra 8 e 13, in genere tra i 10 e gli 11.
      Tanto sei tu a spalare, no!? Essi sono appendice dell'auto che li contiene.

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    2. 13 no! Una volta si, ma ora che sono un po'... matura sono diventata più esigente 17 di giorno 15 di notte

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    3. Di notte non ne ho idea, ma di giorno 18-18.5 sono l'ideale per me.

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    4. Dopo aver spalato, segato, spostato etc., venerdì tarda sera mi sono messo a leggere. Ero veramente cotto. Un'oretta prima che partissi con le attività di cena e prima di accendere al fuoco.
      Mi sono messo sul letto-divano, ho pigliato un piumome e me lo sono messo sopra.
      Un tepore assolutamente meraviglioso.
      Osservavo i fiocchi fuori, leggevo l'emilianità saggia, rurale, contadina, raccontata da Giuseppe Pederiali.
      Uno stimolo termico mi ha portato ad una soluzione pressoché istantanea e a costo zero di un problema.
      Io sto riflettendo che il fatto di fare ore di lavoro fermi seduti ha anche dei contro.
      Ad esempio la sedentarietà ha effetti inibitori sulla potenza del corpo, anche di quella di termoregolarsi. Ed è strutturalmente esigente, energivora: semplicemente non puoi non avere uffici che non siano ad una certa temperatura.

      Io quando arrivo in ufficio mi spoglio a metà, ha un livello termico eccessivamente elevato per le mie abitudini: io in camicia, i miei colleghi sono in maglia di lana.

      Vera, quando la temperatura scende fuori - purtroppo evento sempre più raro - arrivo anche ad 8. Ho visto che vivo bene fino a 10°. Se la temperatura scende devo prendere provvedimenti ulteriori e inizia a essere scomodo (muoversi imbaccuccati diventa più difficoltoso). In ogni caso
      o - e potrei non essere abituato e abituarmi
      o - ho il mio fuoco da accendere, ho ancora una canna fumaria a disposizione che aspetta una cucina economica etc.

      Purtroppo le giornate (non le notti/albe) in cui cui la temperatura rimane sotto sempre più rare, non ho modo di esercitarmi.

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  12. x Lorenzo:
    >Ci sono stati degli anni che lavoravo al computer con su la giacca a vento , cappello e guanti.

    Succede spesso, con la mia casa tra gli 8 e i 12 gradi, sedersi al PC richiede di essere vestiti bene.

    > infantilismo in cui sono contenute le persone in modo che siano solo consumatori e schiavi
    Meno capacita'. meno abilita' hai, piu' sei dipendendente e quindi manipolabile.

    x gioia:
    Brava!

    x Francesco:
    Come stai vestito in casa?

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  13. Ci torneremo Lorenz.
    Ora sono cotto e questo e' fuori tema, non t'offendre se non commento ora.

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  14. UnUomo, che scritto un post bellissimo!!
    Se hai una stufa a legna inerziale, come quelle tirolesi, che riscaldano per irraggiamento e funzionano sempre senza elettricità, si sta bene anche a 16°C. Peccato che se le fanno pagare un botto!!
    La mia compagna siberiana, invece, lamenta si lamenta con me che tengo la casa a 18° fisso. Da loro, con -30° e passa quasi tutti i giorni dell'inverno, in casa stanno a 25-26° tanto che devono aprire le finestre per respirare. Dicono che dopo essere stati fuori a -30° non puoi stare in casa a 20°C. Mah.. paese che vai, sprechi che trovi ...

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    1. In genere tutte le stufe inerziali a giro di fumi.
      Ci sono quelle tirolesi, quelle finlandesi ma... dalle mie parti c'è un ricercatore-di-resilienza-e-transizioni che fa dei corsi di autocostruzionie di stufe a giri di fumo bellissime.
      Oltretutto con rese estreme, fino all'83%, superiori a quelle più "tecnologiche".

      Ecco, mi ricorda le abitazioni crematorie svedesi, regnunitesi, tedesche etc.
      Un caldo insopportabile.
      Uno spreco insensato.
      Sempre scritto qui dentro che i nordici hanno case isolate meglio che... non servono a nulla vista le temperature saunistico-siderurgiche con le quali le conducono.
      Dunque anche i siberiani ci danno dentro.
      Cosa succede se in casa essi stanno con 20°?
      Non ho capito se è una battuta o se succede veramente qualcosa:

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    2. No, non è una battuta! Ci sono stato anche io in Siberia in inverno e devo dire che, inizialmente di rientro a casa, quel caldo "siderurgico" è piacevole; ma dopo solo mezz'ora si rimane in maniche corte e pantaloncini e se non si ha la prospettiva di denudarsi - il che potrebbe avere risvolti decisamente piacevoli con l'altro sesso, che da quelle parti è decisamente attraente - rimane l'unica alternativa aprire le finestre, anche perche il riscaldamento è centralizzato e non regolabile.
      Si potrebbe avere un riferimento, anche via mail privata, del tizio che fa i corsi di autocostruzioni delle stufe inerziali? Grazie UnUomo

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    3. Ahaha
      Mo vedi come si scaldano 'ste siberiane e 'sti siberiani, pure quelli acquisiti. ;)
      Mandami 'na mail che dal tuo profilo non appare alcun indirizzo.

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    4. Purtroppo sì.
      Infatti poi sprecano in modo forsennato.
      L'energia deve essere la più cara possibile altrimenti il_bobbolo_senza_frontiere la spreca, la usa per fare idiozie o, ancora più frequentemente, per fare disastri e danni.
      Il_bobbolo è sensibile solo al portafogli e capisce solo il numedo di euri , rubli e dollaroni e questo può diventare un efficace sensilbilizzatore ecologico.

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  15. Ancora una volta d'accordissimo con Franceso. Questa cosa di fare a gara di scomodità anche a casa propria non la capisco e non la condivido.

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  16. Dipende cosa intendi per limite. Posto che i limiti oggettivi sono ben chiari, un ascensore non è un limite, come non lo è una comodità. Lo diventa nel momento in cui decidi di farla diventare tale o se l'abuso della medesima ti impedisce l'attività alternativa. Fino a quel momento, rimane una comodità.
    Quanto al risparmio non si tengono in casa 16 gradi per il risparmio, ma perchè ci si sente fighi e meglio degli altri nella maggrior parte dei casi.
    Per conto mio ti dico che ho vissuto per necessità da ragazzina con 16 gradi e grazie ho dato: per me casa è luogo accogliente e confortevole, quindi caldo. E al caldo sto.

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  17. La risposta è sempre Equilibrio.
    Non desidero quello che non posso permettermi e non sogno quello che non posso raggiungere. Mi godo quello che posso permettermi e quello che posso raggiungere. E sto tanto ma tanto bene.
    La frustrazione attiene a quelli che bramano cose cui non possono arrivare o si macerano in invidie rispetto a terzi. Non è il mio caso.
    Anche a me girano quando vedo la bolletta, ma non quella del gas: geotermico da me.

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  18. La comodità è come le infiltrazioni saline nelle strutture in calcestruzzo armato: ti corrode dentro senza che te ne accorga.

    Ciò che ho visto in questi giorni ne è ampia dimostrazione: molte persone che hanno perso ogni raziocinio e la capacità di adeguare i propri comportamenti alle condizioni ambientali e ai problemi che esse ti pongono.
    Peggio, persone che vivono in luoghi sradicati da essi. Solo degli idioti possono vivere in media collina in Emilia senza scarponi e scarponcini, senza una pala, che vano in crisi perché in casa ci sono solo 18°o anche 16° etc. .
    Persone completamente artificializzate e sradicate dall'ambiente in cui consumano la loro non-vita, non-esistenza.

    > Quanto al risparmio non si tengono in casa 16 gradi per il risparmio,
    > ma perchè ci si sente fighi e meglio degli altri nella maggrior parte dei casi.

    Io non so a chi ti riferisca.
    Questo non è il mio caso.
    La mia filosofia è quella di abbracciare i contrasti e di vivere almeno un minimo di spartanità. E' una filosofia di piacere, di salubrità, di ecologia.
    Io ci vivo bene e sono felice.
    Mi aiuta molto.
    Io ero felice e vivo in questi giorni.
    Molte persone erano sminchiate, bloccate, giù di morale, frustrate, arrabbiate, pigre, inette.
    Non so dirti perché, posso solo osservarlo e intuirne le cause.
    Se il benessere di una persona dipende dal fatto che in casa ci siano 22° o 24° essa diventa dipendente dalla fornitura del gas, della corrente elettrica.
    Un po' come le persone il cui benessere dipende dal partner. Sono fuori di sé, a partire dalla qualità di vita.
    L'equilibrio non può che essere dinamico.
    Se è statico diventa blocco, stallo. Se in quell'equilibrio statico e fuori le condizioni cambiano. Sei bloccato, fermo, in quel sarcofago e fuori cambia, la realtà si sposta. Quando inizi a percepire che la realtà si è spostata, è mutata sei in bozzolo in quella crisalide, non ne vieni più fuori.
    L'equilibrio statico è diventata la tua prigione e la tua condanna.

    Questo portando il ragionamento al contorno.
    La caporetto operativa della società a cui ho assistito in questi giorni è indicativa del grado di sclerosi e di insensatezza a cui essa è arrivata.

    Infine, riporto ancora la sagge parole di Lorenzo: rientrare o ostinarsi a non uscire nel/dall'utero comodo, caldo e accogliente non è scevro di conseguenze.
    Questo è un paese che NON ha bisogno di maggiori dosi di bambagia, di aumentare la quantità di uteri e marsupi da quali non si vuole uscire.

    Ogni colta di più mi rendo conto di quanto siano provvidenziali queste crisi e La Crisi.

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