venerdì 23 agosto 2019

Viperona e larici

Sono stato fortunato, mercoledì 14 u.s.: avevo finito di "binocolare" il mare sotto di valli e cime quando, voltandomi verso Rosa Canina, a trenta centimetri dal mio scarpone sinistro, ho visto una grossa vipera ritorta che, al mio muoversi, si è rifugiata subito in una cavità sotto un sasso.
Metri 2609 sul livello del mare (vetta a destra, nell'immagine autunnale a corredo).

Qualche giorno dopo, altra vetta (a sinistra, nell'immagine a corredo), arrivo in cima e dietro il grosso ometto, strabiliato, vedo un piccolo larice. Anche alla colma/sella/passo, sotto, prima della cresta sommitale, a 2424m avevo visto, strabiliato, un giovane e rigoglioso lariceto (contando le diramazioni di crescita annuali direi esemplari fino a quindici anni).
Metri 2561 sul livello del mare.
Avevo osservato, salendo, dalla malga di sotto a qulla di sopra e poi dopo, fino al gradino glaciale, il lariceto, sulla costa a nord-est, sano e in forte espansione verso l'alto.
Quando ero ragazzo arrivavano a stento ai duemila e anche le vipere si pensava non andassero oltre i duemila, i due_e_due. Supponendo +400. Siamo, teoricamente, a circa +2,6 gradi centigradi.
La natura tenta di adattarsi al veloce aumento delle temperature.

In quattro valli distinte ho osservato i terribili squarci del bosco della tempesta equinoziale di fine ottobre 2018. Impressionante. Non ho capito se la provincia di Trento abbia deciso di ripiantare più essenze (latifoglie comprese come da esperienza decennale di tempeste equinoziali in Germania) ovvero abbia optato per gli assai più resistenti e naturali boschi misti o se voglia continuare con la fragile monocultura de-facto delle abetaie, già in crisi per il cambio climatico e per il bostrico.



13 commenti:

  1. La provincia di Trento è impegnata a far la caccia agli orsi.

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    1. Credo che sia la provincia di Bolzano (Alto Adige / Sued Tirol) e non la provincia di Trento (Trentino, sono due realtà assai diverse) ad avere disposto l'abbattimento dell'orso M39 (vado a memoria, potrei sbagliare).
      In Alto Adige la politica è quella di tenere la popolazione in montagna: si parte dalla legge del maso chiuso, alle sovvenzioni, ai servizi sul territorio, alla protezione dell'agricoltura e si arriva al turismificio, a malghe-hotel, a strade forestali, a tutte le malghe, impianti di risalita, la peggiore infrastrutturazione del territorio.
      Quale la cosa giusta?
      Come in Appannino che si sta desertificando di umani e riempendo di biodiversità o come in Alto Adige e la loro pesantissima crescita demografica?

      Dopo l'ultimo giro in Val Grande (VB) leggevo che la scomparsa dei prati (coltivati) che si sono rimboschiti comporta una forte diminuzione della biodiversitaà.

      Come vedi, Sara, il sistema è tutt'altro che lineare.
      Io sarei per il sistema altoatesino con POCA popolazione (in montagna come nel resto d'Italia).
      Un quinto o un sesto della popolazione fino a rientrare nella sostenibilità e, quindi, in una sorta di autarchia.
      Ben difesa con le lame e i denti e i cannoni, viste le pressioni da parte del tumore antropico afroasiatico.

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    2. Poca popolazione significa anche estese aree selvatiche e spazio per orsi, linci, lupi e altri predatori (che sono il segno di biotopi in buono stato).
      Se fossero/saranno più numerosi si potrebbero anche abbattere quei capi che si "abituano" all'uomo sconfinando nelle aree abitate e coltivate.

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  2. La tempesta di ottobre 2018 ha fatto danni molto gravi anche ai boschi dell'altopiano di Asiago e limitrofi...poi vengo a sapere che il giardiniere deal Papa é andato proprio lì a cercare l'abete di Natale per Piazza San Pietro..questa cosa mi ha fatta arrabbiare.
    Bei posti e belle vacanze Uomo.A lungo ho sognato di vivere in quelle montagne.

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    1. Perso il commento che avevo scritto, Spirito Libero. :(
      Buondi'

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  3. Ma perché ti stupisci? Il problema del riscaldamento è tutto umano, al pianeta ed alla sua vita gli fa un baffo.

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    1. Noi non possiamo non essere legati alla nostra biologia che ha tempi di elevazioni oltre che quelli storici.
      Sebbene io sia spesso cinico, mi pongo anche la questione di come sara' il pianeta che lasciamo a coloro che arrivano e arriveranno dopo di noi.
      certamente i boschi stanno estendosi verso l'alto, anche per il risultato della pressoche' assenza di manutenzione dei pascoli di alta quota (malghivi), mai visti cosi'pieni di ginepro, rododendro (pioniere) e poi di nuove conifere.
      Purtroppo rispetto alle distruzioni delle foreste primarie in America Latina, in Indocina, in Russia, in Canada, in Africa Centrale, e' assai poca cosa.
      Si puo' anche ignorare la velocita' dei cambiamenti.
      Si puo' ignorare tutto, Alahambra.
      Poi accadono brutte cose e non ci si puo' stupire.

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    2. > ha tempi di elevazioni
      -> ha tempi di evoluzione

      Scritto di strafretta, scusate per errori e refusi.

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    3. Il punto è che nessuno di voi cosiddetti ecologisti considera mai le cose per queloo che sono: evoluzione.
      Il pianeta cambia e se sbatte di noi.
      Il problema è tutto umano, non ecologico.

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    4. La tua casa "evolve" velocemente anche in caso di un terremoto distruttivo: evoluzione.
      Se ne sbatte di te.
      E quindi?!
      Ecco che un approccio razionale inizia a considerare il problema e a proporre delle soluzioni: rinforzo delle strutture, anche abbattimento e rifacimento, etc. .

      Alcune persone affermano che la realta', l'universo esiste solo perche' ci sono gli umani che lo pensano, che ne hanno cognizione.
      Esiste o non esiste, allora 'sto universo?
      Questo vale anche per l'ecologia: esiste?
      La questione e' che la casa, la oikò, ha funzione solo se ospita qualcuno, altrimenti rimane come oggetto reale ma non ha piu' la funzione. Se un possibile collasso ecologico facesse sparire gli esseri umani, non avrebbe piu' senso la casa.
      Su questo piano teorico e' del tutto irrilevante non fare o non fare alcunche'.
      Sarebbe come dire "perche' ti curi visto che dovrai morire?"
      Sebbene sia la teoria, in pratica nessuna persona sensata userebbe questo ragionamento con un ascesso polmonare o quando le prende a fuoco, ad esempio, l'impianto stereo, lasciando bruciare prima il soggiorno e poi l'intera abitazione se non l'edificio.

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  4. La casa è un artefatto e non evolve.
    Il pianeta invece evolve e di te, di me e degli ecologisti si fa una birra con liberatorio rutto al seguito.

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  5. Castel Pagano e Cima Zoccolo nel gruppo della Maddalene, e malga Bordolona di Sotto. Lago Trenta o Alplaner.
    In Trentino, la temperatura media è aumentata il doppio sopra i 2.500 metri, rispetto al fondovalle.
    .
    Negli ultimi anni abbiamo sentito spesso parlare di aumento delle temperature. Ti quanti gradi si parla?

    L'aumento non è uniforme se guardiamo il fondovalle e l'alta montagna. I dati che abbiamo raccolto mostrano come questo aumento sia più marcato dai 2500 metri d'altezza con un aumento delle temperature che si aggirano sui 2 gradi. Nel fondovalle invece parliamo di un aumento di 1 grado circa. (glaciologo Christian Casarotto, Muse Trento

    Gianni Tiziano

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    1. Nella mia stima
      o - tra quello che mi ricordavo quando ero piccolo/ragazzo/giovane (larici e vipere [detti, conoscenza popolare, per queste]fino a 2000m ca
      o - e quello che ho visto (larici fino a 2400 e oltre, viperona a dueesei)
      ho stimato a spanne un aumento di ca. 2.6 gradi.
      Per quanto riguarda la vegetazione, la risalita della quota dei boschi, penso che la minor nevosita' e un numero minore valanghe (probabilmente anche di monor dimensione) abbiano un ruolo altrettanto importante.

      Grazie per il contributo.

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