giovedì 12 settembre 2019

Il vecchio Alpino e Milano

Martedì 13 agosto ci trovammo con _zzz e suo papà, il vecchio Alpino. Sì, perché egli fu alpino e, cosa più importante, lo è ancora nel cuore, nello spirito.
Data l'età di _zzzsenior avevo programmato un  giro intorno ad un lago, in quota. Non per grandi obiettivi escursionistici ma per poter camminare insieme in un luogo splendido e agevole per un anziano, per quanto... in gamba. Camminare e natura fanno sempre bene e così è stato ancora una volta; nonostante quella valle famosa scelta come punto di ritrovo sia afflitta da un notevole turismo, come notavo. _zzzsenior alla fine è stato assai contento di una sgambata insieme e moderata, dopo quella faticosa di due girni prima in cui l'avevano coinvolto.
Ascoltavamo, Rosa Canina, _zzz ed io i suoi numerosi racconti e aneddoti.
Come scriveva Lorenzo, egli era uno di quelli che messi insieme con altri cinquanta, ti avrebbe organizzato un piccolo insediamento in qualsiasi luogo, con tutto il necessario, sia pur in spartanità. Persona abile, dalle mani d'oro, che sa fare, riparare, escogitare, organizzare, risparmiare. Ascoltavo le sue narrazioni, di vecchio emiliano saggio e così attento al concetto di bene comune.
Rosa Canina, nel piccolo laboratorio di mio babbo in casa in montagna, aveva scoperto un motto, salvato da mio padre, un motto di mio bisnonno Antonio, proprio la saggezza (lombarda in questo caso) di un tempo:

“Lavori fatti bene, per durare nel tempo, risolvano problemi (*), di beneficio anche per il prossimo!”

_zzzsenior e _zzz  venuti vennero a trovarci un paio di giorni dopo, per una seconda passeggiata. Questa volta c'era anche mio fratello, alpino. Certamente, spirito di altri tempi. Li osservavo parlare. Così _zzzsenior arrivò anche alla questione delle adunate (alle quali mio fratello partecipa di rado) delle quali non se ne perde una. Si lamentava di quella di Milano: noi Alpini amiamo il Tricolore, lo abbiamo nel cuore e a Milano non c'era uno.

Eh, _zzzsenior, benvenuto nella merda grigia, ugualizzata, globalista, meticciata, grattacielizzata, omologata di un posto ugualizzato a tutti gli altri, senza anima, senza identità, senza spirito, il risultato della massimizzazione dell'entropia umana, sociale.
Ehssì che sono così orgoglioni, molti milanesi, del non luogo non solo ambientale ma ora pure umano, culturale, del tumore che hanno creato e in cui sguazzano ugualizzati e artificializzati.
Al caro vecchio, valente Alpino non era sfuggita questa robaccia grigia senza Tricolore.





6 commenti:

  1. La prossima volta se ne porti una manciata, che vengono via per (relativamente) quattro soldi, e li distribuisca tra i presenti per la dovuta ostentazione. Ammesso che glielo lascino fare, e non è detto.

    MrKeySmasher

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    1. Ho dovuto leggere due o tre volte e il commento e quindi questa pagina per capire.
      Ora ho capito
      La prossima volta [_zzzsenior] se ne porti una manciata [di Tricolori] e li ...

      Adunata degli Alpini a Milano: i meticciati artificializzati e i loro amministratori sìgloba, mondialisti, progressisti_verso_la_barbarie, etc. cosa ne pensano degli Alpini?
      Una roba folkloristica? dei beoni? una retroguardia di retrogradi nazionalfascioleghisti?
      Cosa ci fa un'adunata degli Alpini in una citta' che nega tutto cio' che ha a che fare con una qualche identita', connotazione alpina, montanara, italiana?
      L'amministrazione arcobalenica / fucsia della citta' appartiene, ideologicamente, a quell'area post marxista che riduce ogni cosa alla sola dimensione collettiva ed economica: avranno visto un'occasione di business e l'avranno gestita per quella dimensione.
      Questi piu' o meno marxisti ugualizzano tutte le persone a tubi cosnumistico-digerenti.
      Se ti opponi a questo la prima cosa che fanno e' darti del fassista.
      Sono rozzi, razzisti anti, democratici anti: per gran parte delle cose agli antipodi del sistema di vita e di valore degli Alpini.

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    2. Hai capito giusto. Si farebbe dei problemi a sentirsi dare del fascista da un gruppo di persone che paleserebbero così la propria cretinaggine? Un ex-alpino eroe della patria che teme una sciocchezza del genere?

      MrKeySmasher

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  2. Risposte
    1. Devo ancora (finire di) pubblicare qualche foto di quel bel lago.
      Il caricamento da treno con la attuale indecente e orribile copertura non ha funzionato.
      Cosa ci azzecca il tuo babbo con il mondo storto attuale!?

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  3. 1. Gli Alpini sono un atavismo.
    Sono stati cancellati sia dalla prassi, con la sospensione della Leva e del reclutamento regionale, oggi sono tutti terroni, sia dalla "cultura", proprio perché esprimevano tutte quelle "qualità" che oggi sono considerate aberrazioni inconcepibili e inammissibili nel quadro del "meticciato" e del Mondo Nuovo della "globalizzazione". Radicamento nel proprio territorio, culto degli avi e quindi trasmissione delle memorie e del sapere tra le generazioni, rispetto per la virtù nel senso etimologico.

    2. Gli Alpini sono inconsapevoli.
    Non hanno la possibilità di capire cosa sta succedendo, quindi la ragioni del punto precedente. Non si rendono conto che sono stati soppressi perché potenzialmente erano una delle possibili radici di una opposizione popolare ai progetti delle Elite Apolidi. Il discorso sul "tricolore", mi spiace dirlo, è da sempre uno dei talloni di achille dei vecchi Alpini, condizionati alla obbedienza e privi dalla capacità di analisi e di critica. Il "tricolore" li ha oppressi, colonizzati e adesso li sopprime etnicamente e culturalmente.

    3. Milano non è in Lombardia da decenni e adesso non è più nemmeno in Italia.
    Milano si vanta di essere "metropoli cosmopolita" e si vanta anche di avere creato una barriera metaforica che la separa, nella sua bolla di "cosmopolitismo", dal territorio circostante. Gli Alpini a Milano sono come gli Alpini ad Abu Dabi o a Lagos o che ne so, a Brasilia. Gli Alpini sfilano perché o non capiscono un cazzo o sono manovrati. Se il "tricolore" non ha avuto più senso dal Dopoguerra, per via del fatto che la Repubblica nasceva da una guerra civile tra due parti che si rifacevano a poteri stranieri, la DC agli USA e il PCI all'URSS, adesso è usato per alimentare la finzione delle "istituzioni" e dello "Stato" mentre gli stessi che lo sventolano affermano apertamente di volere sopprimere la Nazione in funzione di aggregati sovranazionali, che siano gli Stati Uniti d'Europa o le Nazioni Unite col Governo Mondiale che sognava Berlinguer.

    Questo spiega perché io ho il cappello alpino a casa ma non partecipo a nessuna manifestazione. Ormai è stanco folklore privo di senso, siamo troppo oltre, in tutte le direzioni.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.