martedì 12 novembre 2019

Gas tangalteranti

Domenica dal tardo pomeriggio fino alle ventitre e rotti, ero a Milano, per un evento di tango. Beh, non sono mai stato così male per l'aria cattiva (eufemismo). Un luogo nel quale un paio di centinaia di persone sono state letteralmente sigillate, per ore (quasi certamente con aria marcioviziata già presente e che verrà lasciata a coloro che parteciperanno, sigillati, ad eventi, specie di non tango, successivi). Quando scrivo sigillate significa sigilllate: non uno spiraglio aperto uno, non nella sala, non nei bagni, non nello spogliatoio, non nei disimpegni: assenza di aperture verso l'esterno oppure finestre assolutamente chiuse.
Devo dire una delle tre volte con l'aria peggiore in quasi nove anni. A tratti ho avuto, sia pur assai lontana, una sensazione di cosa significhi soffocare.
Prego notare che nessuno dei miei interlocutori ha sollevato alcuna obiezione sulla faccenda: la cosa mi fa pensare sul livello di qualità media di vita alle quali molte persone sono abituate a (soprav)vivere. All'organizzatrice ho chiesto se fosse possibile avere un ricambio d'aria, per un quarto d'ora c'è stata una qualche areazione, poi tutto è tornato come prima: alcune persone si saranno lamentate che l'anidride carbonica fosse diventata fredda.
Non andrò mai più in quel posto, un altro che si aggiunge alla lista delle milonghe no-aria bandite.
La sofferenza dovuta alla mancanza d'aria ha fatto soccombere tutto il resto.

9 commenti:

  1. offtopic. Credo che ti piacerà un mio recente report sul receupero di un bosco. Mi sono permesso di citarti. Spero ti faccia piacere. Un caro saluto -

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  2. Da pazzi resistere lì. Ma non potevi andartene?

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    1. Ehm, no. Eravamo in quattro con la stessa auto.
      Nell'ultima parte della serata mi sono seduto e ho aspettato, uscendo dalla topaia di tanto in tanto per ossigenarmi.

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  3. Milano...citta fashionista dove forse il tango è più visto come moda del momento che come arte...ed ecco che si privilegia il numero di persone stipate per il guadagno della serata alla qualità dell'ambiente di ballo...
    Deve essere stato davvero spiacevole respirare l'aria appesantita da vari olezzi, sicuramente un'esperienza da non ripetere.

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    1. Anche qui c'era stato un boom del tango come moda.
      Ma non e' durato molto, visto che i vari modaioli si sono accorti che senza studiare non si va da nessuna parte.
      Questa e' la fortuna e la condanna del tango, che tende ad essere un mondo abbastanza ristretto (non chiuso per volonta' ma de-facto) a causa che il tango e'... piuttosto difficile.
      Non penso sia un problema milanese ma un problema assai piu' grave in quanto generale; le milonghe alla "Cassandra Crossing" ci sono pure qui e io le ho da tempo sulla mia lista nera.
      Le persone mangiano male, vivono male. Aggiungo che, osservando le varie credenze nefaste, pensano anche assai male. E, non bastasse, respirano pure male e aria di pessima qualita'.

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    2. No, olezzi no. I tangheri sono, in genere, assai attenti all'igiene personale, visti l'abbraccio e l'intimita' del ballo.
      L'anidride carbonica non puzza ma e' e rimane un gas irrespirabilie, oltre certe concentrazioni.

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  4. === o. t. ===

    Ciao, Uomo.
    Sono stato lontano dalla blogosfera per qualche tempo, e sto rientrando in questi giorni.
    Ho visto che il blog di Lorenzo è stato rimosso : che diamine è successo ?

    ===

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    1. Ben tornato!
      E' ancora tutto silente a casa vostra, signor Poli.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.