domenica 5 aprile 2020

Spira mirabilis

UnBipedinone si sta azzuffando con "scienza delle costruzioni", generalmente considerato uno degli esami più impegnativi di ingegneria. In un certo senso egli è fortunato: quest periodo impegnativo coincide con la drastica diminuzione delle distrazioni visto che è costretto in casa dalla profilassi contro il corona virus. Sbuffa ma, alla fine, è meglio così. Lo invito sempre ad un buon approccio mentale: osservare e prendere atto dei problemi, immaginare soluzioni, intraprenderle, sfruttare al meglio ogni opportunità che i cambiamenti presentano.
Nei nostri contatti telefonici gli faccio notare questo aspetto positivo. Gli spiego che anche io sono un periodo di raptus creativo, al lavoro. Venerdì ho lavorato dalle 10 e 45 alla 4 di sabato mattina (sono andato a letto soddisfatto e sereno, non c'è nulla di peggio che lasciar lì un problema irrisolto) e i giorni precedenti sono stati solo un poco meno esagerati. Esplorare soluzioni, verificare (io sono sempre agnostico!), il processo non è affatto lineare. La mente ha bisogno di staccare, la mattina vengono idee. Si torna indietro e si migliorano le soluzioni, le si ingegnerizza. Ieri ho staccato, avevo scritto questa pagina al sole in loggetta sulla valle, mi sono dedico al diario, alle incombenze di casa.
Il lavoro, come attività dell'ingegno umano come processo del trovare soluzioni e renderle efficienti, efficaci, sostenibili, ha un approccio ciclico, naturale, un approccio non è affatto compatibile con la linearità e con alcuni limiti di tempo assurdi imposti o assunti nei tempi della liquidità frenetica . Ascoltavo, a La Zanzara, dell'intervento di un informatico che, si poteva intuire, aveva lavorato per i sistemi dell'INPS, a fronte delle polemiche per i malfunzionamenti recenti. Beh, ci sarà stato qualche politico / dirigente che avrà pensato che, tanto è roba soft, mi preparate questo e quello in due, tre, quattro giorni. Nessuno di voi penserebbe di viaggiare su un viadotto realizzato in quattro giorni o vorrebbe che un bacino idroelettrico formato da una diga realizzata in quattro giorni. Bisogna ricordare che non è possibile fare un bambino in un mese con nove madri.
Mio fratello, invece, a casa, è in uno stato di sminchiamento, non gli pesa il non poter uscire, gli pesa il non poter lavorare. Il lavoro è anche una fonte di gratificazione, di realizzazione personale.
Anche per questo non capisco la sciatteria, il pressapochismo, la cialtroneria che troppe persone mettono nella loro condanna a dover lavorare. Spesso stanno di merda e nella merda proprio per questa pessima attitudine personale. Qualcuno poi venga a smenarla con la puttanata delle uguaglianze.

42 commenti:

  1. Per fortuna mi hanno dato l'opportunità del telelavoro, almeno mi distraggo un po'.

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    1. Mio fratello soffre questa mancanza di lavoro professionale.
      Chi è in città potrebbe distrarsi con attività intellettuali come, ad esempio,stiamo facendo con i nostri diari in rete.
      Chi è in campagna si può dedicare alle cose di casa. In teoria.Ad esempio, con Rosa Canina siamo bloccati con il progetto delle due arnie, non riusciamo ad andarle a prendere.
      Tu non hai un orto, Silvia? Ricordo bene? Quello non ti chiede tempo, ora?

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  2. Magari l'avessi. L'orto è a casa di mamma, cercheremo di farci qualcosa ma non è come averlo a casa. A casa mia avrei anche della terra, ma non è molto buona, è terra argillosa, scoscesa, in comune con cognato ostico. E poi quel lavativo di mio marito non vuole vangare. :(

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    1. Vanga tu, cosa sono questi discorsi sessisti?

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    2. A Rosa Canina hanno assegnato un piccolo orto "urbano" del quale era in attesa da alcuni anni.
      Stante i miei scarsa propensione per l'urbe, distanza e carichi di lavoro, le ho detto chiaramente che non l'avrei dato una mano su quella faccenda.
      Se lo ė vangato da sola.

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    3. le avrei dato una mano...
      Il furbofono sia corregge sia distorce.

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    4. Ci sono terre argillose che sono assai ricche, una meraviglia di fertilità.
      Magari richiedono solo del lavoro e, col tempo, migliorano. Con alcune pratiche come il rovescio si arricchiscono di sostanza organica e si "ammorbidiscono".

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    5. Il terreno argilloso dà del filo da torcere alle colture soprattutto in fase di attecchimento e, un po' meno, in caso di siccità ostinata con temperature eccessive (diventa una morsa, quasi un laterizio, e fatica a "prendere l'acqua" da irrigazione). In situazioni normali, una volta avvenuto l'attecchimento, il terreno argilloso si comporta più che bene e dà frutti magari non precoci, magari non "pompati", ma di qualità. Lo so perché l'orto che curavamo in famiglia prima del trasloco era sito in una zona tremendamente argillosa (non per niente rinomata per le sue tegole, esportate un po' ovunque a prezzi mica male).

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    6. Ehi mister chiavistello,
      Ci tengo a precisare che se non vango non è per sessismo ma per mancanza di forza fisica.
      Fossi più forzuta lo farei eccome, i lavori manuali sono ottimi antistress, specie se ti piacciono.
      Augh.

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    7. Eh! Quanti ettari di terreno hai, Silvia?!?

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    8. Io non ho niente, è terra di mio marito e fratelli, sulla quale domina il FAttore, mio cognato, con il quale non vado d'accordo. Non so quanto sia, è terra scoscesa che degrada verso il bosco, quindi anche ombrosa, se un ettaro è 100 metri quadrati saranno un paio di ettari ...non sono brava in matematica ...
      Ora vado a raccogliere qualche foglia di aglio orsino da mettere nel ragù, buona Pasqua!

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    9. Aglio orsino... era uno dei punti forti dei miei ex (sono divorziato da loro figlia) suoceri tedeschi.

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    10. E come lo cucinano l'aglio orsino i crucchi?

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    11. Un ettaro sono diecimila metri quadrati (10000), ovvero idealmente un quadrato di cento per centro metri. Se hai un orto di due ettari fai venire uno con un trattore, perché a mano non te lo vanga neppure Schwarzenegger. Se invece l'orto è di duecento metri quadri (idealmente, dieci metri per venti) la vangatura a mano è molto più realistica. Con tutta calma, anche la più esile delle donzelle tubercolotiche la completa nel giro di una quindicina di giorni, senza neppure farsi venire le vesciche alle mani. Forza, donne, che c'è la parità! :)

      P.S. Per onestà, bisogna ammettere che se il terreno è scosceso sei costretta a lavorare "terrazzando" almeno in parte, il che rende tutto più complesso ed esigente tanto in termini di energia quanto in termini di tempo. Comunque sia sbrigati, perché se arrivi al momento in cui il terreno si fa siccitoso ti ci va l'incredibile Hulk, altro che Schwarzenegger! :)

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    12. Oggi ho tentato di vangare l'orto di mia mamma, con l' unico risultato di un bel mal di schiena. Che ti devo dire chiavistello, sarò tubercolotica!

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    13. Ci vuole della gradualita', Silvia, proprio per evitare quel tipo di accidenti.
      Comunque, la terra e' bassa e faticosa. Del resto, ogni cosa di valore costa e la terra, gli orti, non fanno eccezione.

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    14. Ha ragione UUIC, parti con poco, vai in progressione. Mica per niente ti parlavo di diverse giornate per completare la "impresa". Certo che se passi dal divano alla vanga e ci dai dentro per mezza giornata, per di più senza "tecnica", ti spacchi in metà e dopo non ne vuoi più sapere!

      Un consiglio, per quel che vale. Diciamo che vuoi metter giù venti piante di pomodori - vanga solo lo spazio che ti serve per quei venti pomodori, magari dividendo l'impegno in due "sessioni". In ogni sessione, alterna cinque/dieci minuti di vanga ad altrettanto tempo in cui fai d'altro, dando tempo a muscoli, tendini ed ossa di prendere fiato e recuperare lo sforzo. E' un po' come nello sport: non è che uno parte e si fa 42 km di corsa in due ore così, da un giorno all'altro!

      Prova, sarai stupita dai risultati.

      P.S. Sei sicura di fare i movimenti più efficaci? Prova a guardare qualcuno già pratico mentre vanga, magari puoi copiare almeno in parte la sua tecnica.

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    15. Grazie dei consigli, nel frattempo il vicino di casa si è offerto di vangare, mia mamma naturalmente l'ha ricompensato, io mi sono limitata a piantare dieci piante di pomodori e zucchine due melanzane e perfino due meloni e una anguria come esperimento!! ap

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  3. A propsoito di orto io i prparavo da gennaio: adesso ho spincai quasi pronti, fave, tanta insalta in crescita, due piante di lamponi e 12 di zucche in vasetto da trapiantare fra 20 giorni. sto scavando le buche. Cmq stare chiusi dentro casa troppo a lungo non fa bene nemmeno al pensiero. Oggi Cacciari ha urlato in tv che lui sta impazzendo. Saluti.

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    1. Il tale Cacciari filosofo tende ad avere crisi isteriche con una certa frequenza.
      Ho già scritto che l'enfasi dovrebbe essere sul distanziamento, etc.
      Purtroppo nelle città è tutto complicato, difficile, artificiale.
      Avere un proprio orto è una bella impresa: impegno e frutti! :)

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  4. Io ho migliorato il mio terreno argilloso interrando aghi di pino. L'ho fatto per caso, perchē cadono dall'albero del vicino, e volendo risparmiare la fatica di portarli in discarica, prima li ho messi come pacciamatura alle piante di pomodoro, e dopo averle estirpate, alla successiva vangatura li ho interrati. Certo, acidificano il terreno, e per le verdure un terreno acido non è il massimo. Se però consideriamo che il terreno argilloso è molto alcalino, ce ne vogliono di aghi di pino, prima di renderlo acido. Morale: gli aghi di pino impiegano molto a decomporsi, arieggiano, e impediscono che si compatti troppo.

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    1. Insomma un rovescio con quel che c'è.
      Qui ho acqua decisamente minerale con molto calcio e magnesio. Il "fioraiolo" mi consigliava di acidificante, con solfato ferroso, di tanto in tanto. Io uso acido citrico e chelato ferroso.
      Buondì Jaja.

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    2. di acidificare...
      Parlo dei miei quattro vasi.

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    3. Uso quasi sempre l'acqua del pozzo. Devo scoprire com'ē.

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    4. Credo si dica "sovescio", non "rovescio". Verifica, però, perché non sono certo un vocabolario a due gambe!

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    5. x Claudia:
      Gli eventuali pericoli sono per gli inquinanti che, sciaguratamente, furono "dispersi" ("smaltiti", il frasario per i tentativi di far sparire gli inquinanti e' fantasioso) ma pure anche sostanze non direttamente rifiuto ma parte delle produzioni come pesticidi, diserbanti. Tutta 'sta roba fini' e, probabile, finisce ancora nelle falde superficiali che sono spesso inquinate. Quanto?

      x MKS:
      Sara' la solita distorsione introdotta dal furbono

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    6. Purtroppo qui c'erano industrie chimiche, e relative discariche non-si-sa-se/quanto/come-bonificate, e un benzinaio.

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    7. Anche le stazioni di rifornimento dei carburanti causano problemi: sono migliaia i piccoli e grandi sversamenti di idrocarburi.
      Gli idrocarburi non sono neppure così pericolosi rispetto ad altro. In Lombardia e in Veneto ci sono, ad esempio, rottami ferrosi radioattivi. Poi centinaia di altre robacce.

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    8. Mi piacerebbe fare analizzare l'acqua del pozzo.

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    9. Fallo, Claudia, tenendo presente alcune cose.

      1) Dovrai rivolgerti a un laboratorio privato.
      2) Se un'analisi di purezza batteriologica costa relativamente poco, per un'analisi chimica ad ampio spettro prepara il portafogli.
      3) Assicurati di NON dichiarare la provenienza del campione, perché se viene fuori una contaminazione c'è il caso che ti obblighino a chiudere il pozzo, col bel risultato che invece che avere a disposizione dell'acqua inquinata, ti ritrovi a non aver a disposizione un bel niente.
      4) Dal tuo pozzo eventualmente inquinato prenderebbe il via un effetto domino di ulteriori analisi (queste imposte dall'autorità sanitaria) che potrebbero portare alla chiusura dei pozzi del vicinato, col bel risultato che i vicini ti metterebbero in croce per aver sollevato il vespaio.

      Magari sto inventandomi tutto, ma credo di non essere lontano dal vero.

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    10. Il problema é che, non avendo redditi, probabilmente non lo farò. Ci sarebbe una persona che sa tutto riguardo la nostra falda, ma non la vedo da anni. Dovrei trovare il modo di chiederle se sia il caso di annaffiare l'orto con quell'acqua.

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    11. L'orto si annaffia con l'acqua che c'è in zona, se ce n'è. Se non ce n'è, non si fa l'orto, perché non la si può far arrivare da Marte. Se in zona ci sono degli assassini stragisti che inquinano/hanno inquinato le falde, o non fai l'orto, o lo fai inquinato. Non si danno alternative.

      Di una cosa puoi stare certa: per fermare le fonti di stragi da tumore non verrà messo in piedi nessun blocco nello stile di quello che ci hanno imposto per quella burletta del Covid-19, neppure se dovesse riguardare un solo stabilimento. Anche questo rivela quanto sia falsamente peloso l'attribuire all'epidemietta da Covid-19 il massacro delle libertà personali che stiamo vivendo -- le finalità sono altre, non certo la salute pubblica. Diversamente, sarebbero già stati bloccati da tempo una quantità di stabilimenti le dirigenze dei quali seminano morte a piene mani all'intorno, senza che "le autorità" alzino un sopracciglio.

      Intanto, man mano che l'acqua buona si fa sempre meno diffusa, le stesse dirigenze (senza distinzione di schieramento, se non per le diverse tecniche impiegate) continuano a darsi un gran da fare per importare persone a botte di centinaia di migliaia all'anno.

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    12. Burletta, epidiemietta... giusti termini per un ometto.

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    13. Vedi, Claudia si preoccupa per l'acqua del pozzo, perché vuole sapere quello che tocca bere alle piante del suo orto (e fa bene, perché poi quelle piante se le mangia). Tu, a quanto pare, mandi giù quel che ti mettono nel bicchiere, così, d'un sorso e facendo spallucce. Va bene così, non ti preoccupare, che c'è chi pensa alla tua salute. :)

      ...o magari ci hai pensato a fondo, hai analizzato i dati, e hai tratto conclusioni diverse dalle mie. C'è anche questa possibilità, e potresti pure avere ragione. Anche in quel caso, eviterai di preoccuparti perché c'è chi pensa alla tua salute.

      Ciao donnetta.

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    14. Provo un infinito ribrezzo e più leggo esternazioni come le tue più il ribrezzo sale e diventa nausea. Forse dovrebbe essere pena o pietas ma proprio non ce la faccio, mi vien proprio il vomito.

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    15. Mmm... potrebbero non essere le esternazioni. Magari una gravidanza?

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    16. Ci sono strani comportamenti di specie in effetti. In genere ciò che riguarda l'inquinamento viene considerato una bagatella, un reato minore.
      Uno ammazza moglie o marito, omicidio, etc. etc. tot anni di carcere. Uno getta questo o quello in falda o nell'aria causando decine o centinaia di morti in un disastro che dura decenni o permanente, non succede nulla.
      C'era quell'imprenditore svizzero che in Piemonte aveva degli stabilimenti che facevano ethernit/lavoravano con l'amianto: ci furono centinaia di morti. Il tale è libero in Isvizzera.
      Non abbiamo alcuna cognizione/sensibilità sui pericoli/disastri che non siano immediati.
      Basti pensare che questo governo M5S PD ha riaperto i porti e messo cherosene nella turbina della immigrazione massa con il progetto di sanatoria.
      Da quella edilizia di B. a quella massmigrazionista/sostitutiva. I governi si superano nel peggio.
      Ci sono stragi guerra civile, innocenza e criminalità, carceri che esplodono di delinquenti stranieri e noi abbiamo figuri come Manconi, Bonino, Boldrini Bergoglio, Orlando, Fiano, etc. organizzazioni scafiste e razziste come ASGI, Open Arms, Open Society Foundation, magistratura democratica anti, ANPI, etc. responsabili morali e materiali della balcanizzazione e guerre civili/interetniche che trombonano in rete, in TV, alla radio, etc. .
      C'è una follia spacciata per saggezza.
      Mah.

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    17. UUIC, per sapere se è follia o saggezza bisognerebbe prendere in considerazione gli obiettivi REALI di quei delinquenti che siam soliti chiamare classe dirigente. Quella che pare follia se vista dalla parte di chi subisce, diviene lucida, razionale, pianificata determinazione in vista di un obiettivo utile, se vista dall'altra parte. Dal punto di vista di chi intende sottomettere, dominare, sfruttare... è saggio fare quel che serve per riuscire a ottenere il risultato prefisso.

      E' un po' come con le atomiche sganciate su una città: chiedi a un Giapponese, e ti dà una versione fatta di orrori, mutilazioni e morti; chiedi a un libro di storia italiano e ti parlerà di un fulgido mezzo usato per porre fine a una guerra e salvare vite umane. Gli accadimenti del Bataclan di qualche tempo fa sono al tempo stesso un disumano esercizio di violenza sanguinaria e un mezzo per diffondere l'unica religione buona e giusta agendo santamente (è prevista la ricompensa estrema: il paradiso). Mangiare animali selvatici è osceno se fatto dai Cinesi ghiotti di pipistrelli o dai Tailandesi estimatori delle camole del miele, edonisticamente godurioso se fatto dagli Italiani ghiotti di rane fritte (ah, quelle belle sagre della Lomellina, con le loro scorpacciate di selvaticissime eppur così apprezzate e certo non "infettive" rane e lumache!).

      Abbiamo dei GROSSI problemi nel gestire gli esiti del lavorìo di quell'organo abnorme e fuori controllo che ci alberga nel kranio.

      Ora smetto, che se no poi Alahambra vomita di nuovo, e non è un bello spettacolo. Ha lo stomachino delicato, povera stella. :)

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    18. Penso che la follia principale, una delle forme nelle quali si esprime la hybris umana, sia l'arroganza della globalizzazione, quella per la quale miscolare tutto e il contrario di tutto sia cosa buona e giusta senza se e senza ma.
      Così abbiamo questi arroganti coglioni 'gnoranti che si illudono di controllare di domare l'islam piantandolo a milionate in mezza al corpo europeo. Banlieue, stragi, interi quartieri con extraterritoriali fuori legge non bastano per questi stupidi e tronfi progressisti con le loro piccole menti scadenti instupidite dal loro oppio progressista.
      La gloibalizzazione permette di massimizzare i danni che il kranio di queste menti escogita da mane a sera.
      Mangiare animali selvatici: nei periodi di povertà e miseria la cosa sempre più difficile da procurare erano le proteine nobili (animali) delle quali la nostra specie abbisogna (ecco, qui ci sarebbe l'oscurantismo di alcuni di questi ismi, antispecismo, veganesimo, animalismo,ma non vorrei aprire un altro capitolo sulle gravi regressioni intellettive di moda). Ecco che la cucina popolare ha ricercato fonti di proteine animali (come chiocciole, - lumache in gergo - rane, molluschi poveri come le cozze, etc.). La cucina dei ricchi/aristocratici si concentrava sulla cacciagione (cervo, capriolo, lepre, etc. fino a tempi prerepubblicani di loro proprietà).
      Non ci trovo nulla di strano. Quando hai fame mangi di tutto pur di tirare avanti.

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    19. Mia nonna di quando in quando parlava a mezza bocca di alcuni bambini spariti dal paese a metà guerra. Rapiti dagli zingari, raccontava "la gente". Sì. Oppure no. Proteine nobili?

      Eco, in "Il nome della rosa", dedica un intero capitolo alla necrofagia durante le carestie concomitanti con le devastanti epidemie del tempo. Ovviamente è un lavoro di fantasia. O magari lo è solo in parte. Altre proteine nobili?

      Ricordo un film tra il neorealista e il surrealista (che non saprei identificare) che vidi da bambino, nel quale una famiglia agiata di Napoli, sempre durante la II GM, non riuscendo a procurarsi neppure al mercato nero la carne per offrire un "secondo" degno agli ospiti, incarica il cuoco di trovare una soluzione, quale che sia. Il cuoco procurerà un secondo a base di pesce, cucinando una giovine sirena vendutagli, sosterrà, da un vecchio pescatore, al porto. Quando uno degli ospiti si trova in bocca quella che è inequivocabilmente l'unghia di un piede la spaccia, chiaramente mentendo, per una squama accusando il cuoco di sciatteria. Tutti i convenuti fingono di credergli, e il cuoco incassa le reprimende fingendosi mortificato, mentre la padrona di casa gli lancia non vista un'occhiata d'intesa che parla più di mille dialoghi. Un'opera di fantasia anche quel film, chiaramente da interpretare in forma simbolica. Oppure no.

      Non capisco perché, ma ho anche un nome che mi frulla per la testa... aspetta, com'è? Mmm... Pamela?

      Ma i pipistrelli e i pangolini... ah! dai! che schifo!

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      Sulla questione immigrazione non spendo mezza parola, che sai già come la penso.

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    20. Ieri sera mi sono letto/studiato tutta la storia della disastro aereo delle Ande (e la geografia, Google Maps è uno strumento... fantastico!).
      Quando devi salvare la pellaccia mangi pure... la suola delle scarpe. Credo di aver letto qualcosa del genere in un libro (di Antonio Pigafetta? me lo presto', in infanzia, mio padre) sui viaggi di Fernando Magellano (ricordo qualcosa del genere).
      C'è il detto che... fritta è buona pure la suola delle scarpe ma... quando c'è FAME è buona pure non fritta.
      Io non mi scandalizzo di alcunché: è sufficiente portare le condizioni al contorno e quasi tutti i sistemi iniziano a lavorare in modi inusuali.

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