lunedì 14 giugno 2021

Via il teatro intasatorio

Rosa Canina ottenne, un anno e mezzo fa, un francobollo di terra (orti comunali in concessione) e venne a conoscenza di quel mondo: molti ortisti sono attanagliati dai furti, si sfogano con lei (ella ha un orto "brutto", forse l'aiuta e previene i furti, per il momento) . Di ortaggi, ovviamente.
È l'effetto, sui primi gradini del delinquere, della putrefazione etica e sociale prodotta dal solito miscuglio velenoso di dirittismo, perdonismo cattolico, di livore per vittime, valenti, onesti, borghesi, di sinistra apologia de facto per i criminali, piccoli o grandi non importa (sono "uguali") che puniscono i primi, di teatralizzazione e waltdisneyzzazione della realtà in una finzione affabulatoria di distopici paradisi esistenti solo nella mente di questi psicotici (arcobalenghi e cattocattolici, notare la trasformazione del peccato originale in colpa dei borghesi e valenti).
Reintrodurre pene corporali con un codice che, in caso di flagranza, ne stabilisca modo e quantità (furto in orto, cinque nerbate la 1ª volta, poi moltiplicate per il num. di recidiva, alla 4ª te ne prendi 20, veloce l'accesso ad una base dati sui crimini pregressi). Fondamentale la progressione della pena che deve diventare un principio comune della giustizia (nei reati gravi, dicevo, utile ripristinare la pena capitale, anche considerando il sovraffollamento delle galere).
La mancanza di un'ecologia della repressione la cui assenza, voluta, studiata, porta a degrado e criminalità diffusi.
Niente processi, denunce e ridicoli garbugli teatralizzati del genere il cui unico effetto è di intasare uffici vari e assicurare l'impunità ai delinquenti.

49 commenti:

  1. NOI del partito degli under 70.000 abbiamo i campi lavoro ove tutti i senza reddito agli occhi del fisco vengono rinchiusi fino al risarcimento del danno. Certo, se il danno è di pochi euri ed inferiore ad una giornata di lavoro, non conviene attuare la procedura
    Il NOSTRO programma è in rete da svariati anni, chiaro, semplice, breve e facilmente accessibile a tutte le menti, però è poco adatto
    all'immaginificità del nostro caro,
    amato,
    generoso bobbolo

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    1. Anche la repressione costa.
      È però necessario considerare i costi molto maggiori quando essa è assente.

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  2. Questo post, come spesso ti capita, è sfuocato, esiste in un tuo meta-spazio personale ma non esiste nel "mondo reale". Le premesse sono quelle della "ideologia liberal" messa a punto nei laboratori delle Elite Apolidi para-massoniche per fornire il supporto alla realizzazione del loro progetto di ingegneria sociale su scala planetaria. La conseguenza della imposizione di questa ideologia tramite i soliti strumenti della "cultura" non sono certo i fenomeni di micro-vandalismo da cui siamo perennemente circondati ma la cancellazione e la ridefinizione di tutti i riferimenti dell'essere e del vivere.

    Veniamo al concreto. Nel mio Comune, una delle tante Stalingrado d'Italia, esiste una cooperativa edificatrice che ha realizzato gran parte degli edifici residenziali del Comune, contribuendo tra l'altro all'aspetto generale dei luoghi di dormitorio nord-coreano. Diversi anni fa tale cooperativa si lanciava in un progetto "Eco", cioè una casa di legno ma, non contenti del bla bla "Eco", aggiungevano l'elemento del "sociale" imponendo ad ogni acquirente, incidentalmente gli appartamenti non sono proprio "eco-nomici", la proprietà di un "orto". Ci sono ancora cinque apprtamenti invenduti, credo. Il punto è che quando ero ragazzo gli immigrati meridionali della periferia infame cercavano di mantenere un contatto col loro passato rurale costruendo baracche in tutti gli spazi inutilizzati e degli orti-semi-discarica, ovviamente tutto abusivo. La cooperativa impone l'orto "condominiale" non perché creda che la gente voglia mangiare l'insalata ricoperta di fuliggine più del dente di leone preso negli spartitraffico, quanto perché ripropone una sorta di "proletariato" industriale con l'effetto kitsch "post-industriale".

    Ma l'orto "condominiale" è un vezzo, un gioco, un po' come il tuo tango.
    Anche gli orticoltori che si lamentano dei furti alla fine stanno giocando.
    La ragione per cui a nessun vandalo verranno mai date 50 frustate in piazza è che è tutto un gioco. Un gioco come qualsiasi cosa, per esempio cosi come si procede a "normalizzare" la fabbricazione di esseri umani per farne commercio, si procede a "normalizzare" l'uso "ricreativo" di qualsiasi droga, a "normalizzare" qualsiasi comportamento tanto privato che pubblico, eccetera. Il CRIMINE casomai è andare controcorrente, opporsi a questa predicazione. Il furto o la rapina sono scelte e azioni perfettamente lecite, come qualsiasi altra, difatti come ho detto nella maggior parte dei casi vengono approvate dalla assenza di reazione, viceversa chi si oppone al furto o alla rapine è ipso facto un "criminale" perché propone e impone una qualsiasi "legge" o "morale".

    Alla fine che differenza fa se uno ti frega i pomodori dall'orto o ottiene il "reddito di cittadinanza" dalle tue imposte?
    E' esattamente la stessa cosa e la logica sottostante la medesima. Tu non hai alcun "diritto" di rivendicare la proprietà dei pomodori cosi come di tenere il frutto del tuo lavoro. E' "giustizia sociale", la stessa del "meticciato" per cui non hai diritto di rivendicare l'Italia come la terra dei Padri, come la tua eredità. Vedi Letta con la tassa di successione che finanzia la "dote" dei diciottenni.

    Questo ti spiega perché metà degli Italiani, inquadrati nelle famose Tre Categorie, sostengono con entusiasmo tutto il processo sopra descritto.
    Ci sono un venti-trenta milioni di Italiani che pensano che sia "giusto" prendere i pomodori dal tuo orto e tutto il resto.
    Da cent'anni, non da ieri.

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    1. Ho evitato riferimenti personali di proposito.
      Però ti ricordo che tu sei costretto periodicamente ad accampare come scusa alla tua incorenza, tanto nell'agire che nei principi, il fatto che la vita è fatta di compromessi, cioè che un po' ne dai e un po' ne prendi, un po' coltivi pomodori e un po' freghi i pomodori di altri, un po' produci e un po' consumi, eccetera.
      In questo blog incarni vari personaggi che sono spesso e volentieri incompatibili uno con l'altro e la cosa TRAGICA è che per te è "normale", anche questo è un "portato" ovvio della ideologia liberal-sessantottina che ha inciso nel tuo DNA.

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    2. Avevo scritto che le osservazioni di questa pagina sono relative ai *primi* gradini della scala criminale, quelli dei reati diffusi, a gravità assoluta minore. Poi con quelli successivi ci si alza in nocenza.

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    3. Non mi ricordo di "aver preso pomidoro altrui".
      Salterete su, Nessuno, con la storia della raccolta legna e, ancora una volta vi dirò che era bosco abbandonato ovvero negletto dalla società di speculazione immobiliare. Tant'è che appena _rotti si palesò come nuovo proprietario quella raccolta cessò.
      Forse avete memoria di altro che io non ricordo?!

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    4. Come ho detto, non voglio andare sul personale e fossi in te eviterei l'effetto excusatio non petita.
      Volevo dire un'altra cosa, più generale.
      Premesso come sempre che non posso dire quanto dei personaggi che interpreti nel blog ti appartenga nel "reale", tu sei palesemente contraddittori per prassi e metodo. Non sono prassi e metodo tuoi, è qualcosa con cui sei stato "educato". Non è una colpa, ci hanno provato anche con me, solo che non ha funzionato.

      Nel tuo essere contraddittorio, sei pronto a misure draconiane PER GLI ALTRI quando sgarrano la tua "morale" e nello stesso tempo affermi la tua anti-morale o "morale a seconda della occasione", annessa assoluzione con la massima della vita come sequenza di compromessi.

      Se consideriamo solo te come ente singolo, è solo un vezzo.
      Se però consideriamo i tempi e il fatto che queste cose non sono tue ma sono di altri e tu sei l'istanza "n", allora diventa tutto drammaticamente serio.

      In un mondo di scemi e certi li raccatti da sempre in questo blog perché sono le tue frequentazioni, dobbiamo fare i conti anche con oceani di ipocrisia, quasi sempre a livello infantile, perché gli scemi sono regrediti intenzionalmente.

      Quelli che vandalizzano a destra e a manca non sono Visigoti, sono dei poveretti che come ho detto non sanno il perché di nessuna cosa, non hanno una ragione per esistere, per fare il bene o il male. E' come un nuovo Paradiso Terrestre dove non esiste il libero arbitrio perché non esiste autocoscienza e, in mancanza di selezione naturale, nemmeno una necessità. E' tutto superfluo, velleitario, inutile. Ortolani, orti e vandali.

      Come ho detto, questo ci viene imposto come buono e giusto.
      Il contrario, cioè un mondo con delle regole e delle responsabilità, è il male.
      Non si punisce il comportamento aberrante, si punisce chi lo qualifica come tale invece che "normale".

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    5. Guarda e ascolta questo video.
      Contiene l'intero ecosistema della contemporaneità.

      Ora, dopo avere guardato il video e riflettuto sui contenuti, tutti i contenuti, pensa che rapporto c'è tra il mondo che descrive fino al livello subatomico e il tuo post sugli orti e in generale su tutti i tuoi post.

      Non che io sia il Padreterno e che ti debba dare le Tavole della Legge, siamo tutti incollati in questa melassa. La cosa che fa la differenza secondo me è la CONSAPEVOLEZZA, che poi è la ragione per cui, come diresti tu, io randello a destra e a manca. Vedi bene che il mondo del video può esistere non tanto come imposizione ma quanto "normalità", ovvero la gente lo guarda e non vede il balrog e l'abisso, vede cose "naturali", meccanicamente inevitabili come il sorgere del sole.

      Ieri leggevo che un cingalese (non sono sicuro, irrilevante) mentre andava col monopattino in quel di Monza è caduto ed è finito all'ospedale. Mentre era li steso per terra è arrivato un tizio e gli ha fregato il monopattino, come documentato dall'onnipresente telecamera. Da "un cingalese" fino a "telecamera" tutto quello che ho scritto è surreale, eppure vedi bene che nessuno fa una piega.

      L'orto non può esistere perché oltre ad essere un atavismo e/o l'ennesima istanza della regina che gioca alla mite pastorella, è un concetto che presuppone un limite, in confine, la demarcazione tra dentro e fuori, tra le cipolle e il radicchio. Cancellare questi limiti e confini è dovere del partigiano, lo stesso partigiano che vedi rappresentato nel video della "Zanzara".

      Questo mio commento è ovviamente censurabile come istigazione all'odio, non so bene quale variante, diciamo "odio generico contro tutti".

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    6. La cosa el legno la tiro fuori io, che ne ho le scaole strapiene di pesi e miure diversi applicati a seconda di come fa comodo.
      Esiste una cosa che si chiama propietà privata, sia essa mantenuta, sfruttata e vissuta o meno. Prendere delle cose all'interno di questa proprietà privata è furto.
      Prendere il legno perchè a te fa comodo così è ESATTAMENTE la stessa cosa di prendere gli ortaggi perchè a loro fa comodo così. Tu ti racconti le tue scuse, loro si raccontano le loro.
      Se hai ragione tu, hanno ragione anche loro, e non c'è discussione su questo.

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    7. Ecco l'ugualismo di Alahambra.
      Pensa che se tu hai un albero di albicocche e questo ha rami sporgenti sulla pubblica via, io posso prenderne i frutti, a dispetto che esso sia in proprietà privata.
      Il codice civile prevede cose simili per oggetti abbandonati.
      Inoltre nascondi o minimizzi la malafede.

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    8. L'orto è un atavismo solo per coloro che non l'hanno o si sono degradati, non so quanto inconsapevolmente, a mandibolatori di ortaggi e frutti "generati" dai supermercati o altra GDO.

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    9. Penso che se una cosa appartiene a qualcuno non si tocca, gestita o meno che la cosa sia o che non si concordi sulla gestione.
      Qui, come al solito, la malafede è da una ed una singola parte che ritiene di poter fare il bello ed il brutto accampato di volta in volta scuse (per me al limite dell'igmobile) per fare ciò che più gli aggrada.
      Te lo dissi una volta e te lo ripeto: sei un adolescente nel corpo di quasi sessantenne.

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    10. Coso, evitiamo di psicanalizzarci l'un l'altro, ok?

      Tempo fa ho avuto un diverbio con Lupolibero circa la opportunità di visitare edifici "abbandonati". Poi lui da buon siciliano è permaloso e quindi ancora me ne vuole. Il fatto è tu devi fare agli altri quello che vorresti fosse fatto a te, cioè le regole, se ci sono, devono essere simmetriche e valere in ogni momento. Se tu non vuoi che qualcuno prenda la tua macchina per farsi un giro, tu non devi prendere la macchina di un altro per fare un giro. Ancora peggio diventa se il discriminante è il fatto che la macchina sia presidiata o no, cioè dire "ho preso la macchina di qualcun altro perché non la usava nessuno (in quel momento)". Per me non vale il discorso "non faccio male a nessuno", funziona alla rovescia, si tratta di affermare un principio e di mantenerlo con coerenza. Se esiste una soglia, la soglia è invalicabile.

      Qui non parliamo dello "stato di necessità" per cui io sono sotto una tormenta di neve e sfondo una porta per entrare e trovare riparo o sto morendo di fame e raccolgo dei frutti o arrostisco una gallina. Quelle sono eccezioni che vanno gestite come eccezioni. Eccezioni alla "norma", alla "regola". Da bambino vedevo una scritta sul muro di una vecchia casa e recitava "l'aratro traccia il solco e la spada lo difende". Ovvia citazione di ovvia collocazione storica, però il principio è elementare. Se esiste un solco e io lo scavalco, non è per il bene.

      Torniamo all'orto come atavismo e come gioco. NESSUNO ha la necessità di coltivare l'orto per mangiare, che era la funzione originaria in un tempo dove non esistevano frigoriferi e quindi non esisteva quasi nessuna logistica per gli alimentari. Una volta sia i ricchi che i poveri dovevano provvedere a se stessi, adesso sia i ricchi che i poveri vanno a fare la spesa nei negozi che sono il punto di distribuzione di merci che vengono prodotte ovunque nel mondo e spostate in giro. Se la modalità "normale" di procurarsi il cibo è acquistarlo dai distributori, non di produrlo in proprio, ne consegue che coltivare l'orto è un atavismo e un gioco come potrebbe essere usare il lumino ad olio invece di una lampada LED.

      Coltivare l'orto è un atavismo e un gioco come andare in bicicletta, per gente che "normalmente" va in giro col SUV. Le conseguenze sono le stesse, vedi bene che da una parte la gente va in bicicletta bardata come un pagliaccio, perché da anni prevale questa retorica "avventurosa" tutti escono di casa come se andassero ad esplorare la Patagonia o la Kamchacta, dall'altra il furto della bicicletta non è, come era anticamente, un reato capitale perché ti toglie uno strumento di sussistenza ma un dispetto, dato che la bicicletta è un dipiù, un vezzo, un gioco. Nei film Western ci raccontavano dei ladri di cavalli impiccati senza tante cerimonie, ecco, adesso a chi importa del cavallo? E chi ci va, a cavallo?

      Quindi, dimmi tu che senso ha immaginarsi punizioni draconiane per chi vandalizza gli orti. Anche se fosse, ignorando il contesto sopra descritto, in primis sarebbero capaci, gli orticoltori, di impugnare la spada per difendere il solco? Se la risposta è no, stiamo recitando una commedia velleitaria. Se non sono capaci, gli orticoltori, di difendere il solco, sarebbe meglio se non lo tracciassero nemmeno, tradotto, se non volessero coltivare l'orto per poi chiedere AD ALTRI di assumerne la responsabilità. Torno a dire, andiamo a vedere che tipo di mondo immaginano gli orticoltori a parte la loro sfera particolare. Se sei "partigiano" dovresti abbattere le recinzioni fascio-capitaliste che separano la verdura dal proletariato. L'orto è di tutti, il partito lo assegna, poi requisisce il prodotto e lo distribuisce secondo le necessità di ognuno. Passa la voglia di coltivare l'orto? APPUNTO.

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    11. E' andare in un centro della GDO ad acquistare del cibo mediocre che è un modernismo.
      Alla fine si tratta di scelte, non di uniche possibilità.
      E' ben noto che se una persona onesta si difende da un criminale viene sottoposta a ogni vessazione, fino ad arrivare a condanne penali.
      Nessuno, cosa vi devo ricordare!?

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    12. Cosa scrivevo alle 12:27?
      "se una persona onesta si difende da un criminale viene sottoposta a ogni vessazione"

      Leggete qui: Spara al ghanese armato: ora il poliziotto è indagato

      Formalmente e' ineccepibile.
      Di fatto e' una vessazione pesante perche' quel poliziotto si e' gia' vista rovinata la vita e i portafogli.
      Ecco uno qi quei meccanismi della giustizia sinitroide con la quale si inibisce pesantemente una qualsiasi resistenza alla violenza imposta nelle strade agli italiani dai vari massmigrazionisti sadici. Di fatto e' una lezione collettiva impartita a tutte le forze dell'ordine e a tutti coloro che cercano di difendersi.

      In questo caso due uteri togati, con la solita manfrina dell'atto dovuto.
      Prima creare il problema, poi inibire ogni resistenza ad esso.

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    13. mancata conclusione delle procedure di riconoscimento presso le Autorità Consolari del Gambia, Costa d’Avorio, Nigeria e Ghana avviate nel 2017 che hanno reso non eseguibili le procedure di espulsione a suo carico

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  3. I furti di verdura, frutta, legname etc. sono sempre esistiti, una volta era la miseria,la fame vera, ora credo che ci sia un gran spregio dell'impegno altrui e l'ignoranza di chi considera di poco valore il lavoro con la terra.
    Diceva Ippolito Pizzetti che siamo il Paese che più di ogni altro in Europa almeno, ha dimenticato il suo passato rurale. A completare il quadro ci sono i telegiornali, che ogni anno a gennaio ci ricordano quanto sono care le zucchine!

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    1. I furti sono sempre esistiti.
      Quello che è cambiato è che oggi siamo al secondo salto.

      Il primo salto è stato lo "esproprio proletario" per cui negli Anni Settanta, come se fosse una novità, la "sinistra" sosteneva che i ladri fossero dei proletari intenti nell'atto sacrosanto di togliere ai "ricchi" per ridistribuire il maltolto ai "poveri". Se il bottegaio si opponeva, passava poi la "volante rossa" a metterlo al suo posto, quel fascista e questo rende conto dei processi sommari che oggi vediamo nei "media" ogni volta un proprietario (carogna) ferisce un malvivente (in stato di necessità o animato da ideali di giustizia).

      Il secondo salto è stato il passaggio dall'atto "rivoluzionario" dell'esproprio violento alla "normalizzazione" di QUALSIASI comportamento, il furto piano piano esce dalla percezione comune come qualcosa di "immorale" e di "sbagliato" come la nudità e a questo seguirà la "depenalizzazione", diventerà una espressione di sè, come la nudità, appunto o il tatuaggio o fumare le canne. A riprova di quanto dico, basta andare a fare una denuncia, ti viene detto chiaro e tondo che è solo un proforma. Oggi tutto quello che non è espressamente proibito dai "media", per esempio insultare un omosessuale o un africano oppure circolare senza mascherina, è ipso facto lecito. Viceversa, il comportamento censurato dai "media" incorre in "punizioni esemplari" e se i Carabinieri ignorano i ladri, si schierano coi blindati per assicurare che nessuno insulti un omosessuale, un africano o vada in giro senza mascherina. Non di loro iniziativa ma perché tutti e tutto si orientano come la limatura di ferro lungo le linee di forza del campo magnetico massone-apolide.

      Incidentalmente, se io non posso accampare diritti sulla terra in quanto "Patria", non posso accampare diritti nemmeno sull'orto. Il "diritto di migrare" che è sotteso alla "cultura media, ricchezza media, sangue integrato" nelle parole di Scalfari, include i pomodori e le zucchine. Bisogna fare media anche con quelle. Del resto il sole e l'acqua e i nutrienti che fanno crescere le piante "sono di tutti", no? Poi, quanto erano belle quelle antiche società matriarcali dove non esisteva il concetto della "proprietà" e non c'era violenza ma armonia relazionale.

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    2. Riassumendo: i furti sono sempre esistiti. Ora son venuti meno il biasimo sociale, l'etica/morale che li condannava, la repressione che deterreva. Non solo, come sottolinea anche Nessuno, c'è uno strato ideologico per il quale alcuni di essi vengono elevati a "valori" (nello ugualismo tutti "hanno il diritto" ad avere gli stessi ortaggi a prescindere [dal fatto che tu hai lavorato e ti sei insegnato per produrli e l'altro fancazzista si è limitato a "prelevarli"]).

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    3. Riempite di valori della gente che non ha idealogia, ma che e solo maleducata e cialtrona.

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    4. Sara mi pare ovvio che tu sei catalogata tra quelle che io chiamo "figure tristi".

      Come ho già scritto in passato, hai speso anni della tua vita sui libri ma ne sei uscita senza la capacità di guardare il mondo, fare una analisi e produrre un progetto, cioè proiettare in avanti una sequenza di cause ed effetti. Tu esisti in un mondo "istantaneo", che è uno dei tanti risultati eclatanti della massoneria apolide.
      Quindi, per te esiste la "ideologia" ed esistono "ignoranti" e "cialtroni", cosi, come dire che esistono gli animali dell'Arca a due a due. Non ti poni il problema della CREAZIONE, cioè di come si arriva a popolare l'Italia di milioni di idioti e di furbastri che finiscono per essere la "base" e la "classe dirigente".

      Se tu ti ponessi il problema di come si "creano" gli "idioti" e i "cialtroni", avresti prima capito quello che ho premesso e cioè che a tua volta sei stata programmata come un automa per compiere solo certe funzioni ed evitare come la peste tutte le altre, in particolare la coscienza, la consapevolezza.

      Aggiugo, per la speranza illusoria di incontrare una forma di vita, come i messaggi apposti sulle sonde spaziali, che fino ad ora ho scritto "come", non "perché".

      La cosiddetta "Scienza", che poi non esiste in quanto tale eppure è uno dei mantra che scende dal palco della "classe dirigente" e viene ripetuto dalla "base", non si occupa del "perché" dell'universo, si limita a descrivere il "come".

      Noi però non siamo solo "Scienza" e cerchiamo le cause. Quindi eccoci alla causa della fabbricazione degli "idioti" e dei "furbastri". Ci sono delle elite globali e apolidi che stanno giocando da cent'anni almeno ad essere dio. Noi non sappiamo e forse mai sapremo di quali strumenti effettivamente dispongano, di quale controllo in estensione e in profondità sugli eventi del mondo e sulle vite della gente. Personalmente non riesco nemmeno ad immaginare cosa gli passa per la testa però certe cose sono davanti ai nostri occhi ed innegabili. Esiste un Olimpo di Dei e questo Olimpo sta ridisegnando l'Umanità. La ridisegna sia dal punto di vista "culturale" o "ideale", sia dal punto di vista "meccanico" o "biologico". Ne più ne meno come da secoli si fa con gli animali domestici, i cani per il sollazzo e i maiali per la carne. Progressivamente cadono gli infingimenti perché si rafforzano gli strumenti di coercizione e nello stesso tempo diminuisce la consapevolezza e quindi la capacità di reazione delle bestie.

      Fine del messaggio.
      Cadrà nel vuoto.

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    5. Coso te sei quello che, in conformità alle direttive, sostiene la "infinita complessità" e nello stesso momento qui fa una semplificazione cosi esagerata che, come direbbero i "giovani", è "cringe".

      "Riassumendo: i furti sono sempre esistiti. Ora son venuti meno il biasimo sociale, l'etica/morale che li condannava, la repressione che deterreva."

      I furti sono sempre esistiti come una forma di violenza, ovvero del mors tua vita mea. L'intero ecosistema funziona su queste premesse, i virus si riproducono a scapito dei batteri, i batteri a scapito di aggregati pluricellulari, gli aggregati si divorano l'un l'altro. Un ladro ti ruba i pomodori come potrebbe ammazzarti e farti allo spiedo.

      La Specie Umana si è diffusa come un "teratoma", per usare un concetto che ti è caro, con due sistemi, primo, esercitando la violenza in maniera più efficiente delle altre specie, progettandola, cioè non vivendo nell'eterno istante presente come Sara ma immaginando il futuro, "cosa succederà tra un secondo, un giorno, un mese se faccio cosi". Secondo, tramite la cooperazione, cioè l'unione degli sforzi all'interno dello stesso progetto. La cooperazione richiede delle regole e quindi la regolazione anche della violenza, quando, dove, come, perché.

      La "morale", lo dico e lo ridico, non è come tu pensi il giudizio che gli altri danno di te quando tiri fuori il pistolino in chiesa. La "morale" è come le regole del gioco, cosa puoi fare e cosa non puoi fare. La "morale" viene formalizzata nella "legge".

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    6. Quello che sta succedendo in seguito alla azione delle Elite Apolidi è la cancellazione di tutte le regole che l'Umanità ha elaborato negli ultimi trecentomila anni. Partendo da "chi sono io" e "chi sono gli altri" a salire fino ai massimi sistemi. Alla cancellazione segue la imposizione di un numero limitato di "nuove regole" che sono quelle necessarie e utili alle succitate Elite tramite l'apparato dei loro funzionari. Ai maiali nel recinto non serve una Bibbia o un Codice.

      Quindi, riassumendo come vuoi, non esiste Patria se ammazzi tutti i Padri.
      Tu non sei padre, sei amico e coetaneo di tuo figlio. Tuo figlio guardandosi indietro non vede un padre, quindi guarda di lato e vede uno come lui, al suo stesso livello. Da cui fare una cosa o un'altra vale UGUALE, siamo tutti UGUALI. Non c'è legge se non la autocertificazione che ti chiede lo sbirro minacciando punizione esorbitante e non importa nemmeno se il tutto ha una logica oppure no, è "dato di fatto" nello "eterno istante presente". Chi non ha padre non ha passato, non ha presente e non ha futuro.

      Torno a dire, non esiste Patria. Non solo nel significato "ideale" ma anche da un punto di vista topologico. Non devono esistere "confini" e "barriere" tra una persona e un'altra, tra passato e futuro, tra l'orto e "fuori-da-orto", tra "mio" e "tuo".

      Nota di colore non tanto secondaria. Quanti anni è che ci vendono il hardware/software come servizio? Significa che tu non ottieni la proprietà di uno strumento pagandone il prezzo ma ottieni la facoltà di fare delle cose come ti viene detto di farle, sottoscrivendo un abbonamento, cioè affiliandoti ad una certa congrega. Dal "servizio" si passa in un attimo alla "democrazia diretta" esercitata tramite i "sondaggi di Rousseau" e alla cancellazione del Parlamento in cambio del Comitato Tecnico Scientifico.

      Mi dirai e cosa c'entra col pomodoro dell'orto? Semplice, come ci siamo detti e ridetti, la libertà significa responsabilità e la democrazia significa votare la guerra e poi prendere l'armatura e presentarsi in prima linea. Tutto questo esiste solo se ci sono le succitate regole alla base della cooperazione e quindi della società. Cancellando le regole, cancelli la libertà e la democrazia. Rimane il recinto dei maiali.

      Ora, sarebbe divertente chiedere al vecchietto che coltiva l'orto cosa ne pensa di tutto questo. Secondo me scopriremmo che è l'ennesimo compagno che pensa che tutto quello che è suo è suo e tutto quello che è mio è suo. I vecchietti con l'orto sono i primi ad inneggiare alla "patrimoniale" fino a che non scoprono che gli tolgono i soldi dal conto corrente, perché essendo dementi si illudono che la "patrimoniale" vada a beccare i soldi di Briatore siti nei paradisi fiscali dei riccastri.

      Per cui, scusa se non piango con Rosa Canina e colleghi.

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    7. Sara, i valori sono ortogonali a censo e cultura.
      Esistono ladri tra poveri e tra ricchi, esistono delinquenti tra ignoranti e tra acculturati, etc .

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    8. Nessuno, riuscite ad inalberarvi anche quando... siamo sostanzialmente d'accordo.

      Anche la guerra, come altro, ha poco valore se imposta come scelta, da un'oligarchia ai molti, come voi faceste ripetutamente presente.

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    9. Certe complessità si affrontano con la radicalità. Nella fattispecie, i progressi tecnici che spesso usate impropriamente contro la decrescita servono anche a queste semplificazioni radicali (accedo alla base criminale, Mario Rossi o Mohammed Senoussì hanno già una occorrenza di furto, si prendono subito, 2a volta, il doppio di manganellate stabilite, il secondo, ha DNA in base dati,è già stato rimpatriato, anche questo in basedati, viene eliminato colla pena capitale dopo riconoscimento certo tramite DNA, appunto).

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    10. > il problema di come si "creano" gli "idioti" e i "cialtroni",

      Il problema non è creare cialtroni e idioti: come osservava Lupo Libero, basta accoppiarsi e riprodursi come cani. Siamo invasi da moltitudini sterminate di giovani africani e asiatici, parte rilevante dei quali senz'arte ne parte, cialtroni se non spesso criminali per natura o perché non hanno alcun reddito lecito, risultato delle creazioni irresponsabili da parte di cialtroni e idioti mal trombanti (senza contraccettivi) e assai ben riproducendi.
      Il problema è allevare persone di valore (e nel contesto giusto, un potenziale genio della finanza o un astro del teatro dove servono infermieri o ingegneri chimici non solo non servono un cazzo ma sono un problema (scaricato su altri)).

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    11. Mi fai un po' tristezza in questa tua posa di "superiorità" rispetto al solito "teratoma umano".
      Tutto noi siamo concepiti allo stesso modo, tranne gli "pseudo-figli" dei gai che sono fabbricati in laboratorio. Che tu sia santo o peccatore, nasci perché tuo padre e tua madre hanno fatto incontrare i loro semini nel consueto modo.

      Ergo, NESSUNO, a meno di accidenti, nasce ciantrone e ignorante.

      Faccio sempre le stesse citazioni perché devo costringere la gente a ripercorrere le scuole dell'obbligo, poi riprendiamo il discorso. Dante fa dire ad Odisseo davanti ai suoi seguaci:

      «"O frati," dissi, "che per cento milia
      perigli siete giunti a l'occidente,
      a questa tanto picciola vigilia

      d'i nostri sensi ch'è del rimanente
      non vogliate negar l'esperïenza,
      di retro al sol, del mondo sanza gente.

      Considerate la vostra semenza:
      fatti non foste a viver come bruti,
      ma per seguir virtute e canoscenza".»

      Ora, Dante si trova in un punto di flesso della Storia umana, quando da una parte si aveva memoria dell'idea di Uomo inquisitore, esploratore, inventore, degli antichi e dall'altra si viveva nella idea di Uomo pecora del gregge della Cristianità, Odisseo è insieme eroe e dannato perché sfida gli Dei. Noi viviamo un mondo dove per Dio non c'è posto, siamo noi gli Dei, quindi siamo tutti Odisseo. Dovremmo esserlo, se non che NON FA COMODO ALLE ELITE APOLIDI.

      Di conseguenza le gente viene DI PROPOSITO DI-EDUCATA in modo da confluire nella "base" degli idioti assistiti.

      Faccio l'ennesimo esempio lapalissiano: ai bimbi viene messa in mano l'elettronica con la scusa che questa contenga una "magia" che si trasferisce per contatto. NESSUNO si fa venire il dubbio che forse sarebbe meglio educare i bimbi alla costruzione e all'uso dell'elettronica, in modo che la padroneggino invece di esserne utilizzatori passivi. Il dubbio non viene perché quando si affaccia nella testolina della persona intruppata nella "base", il dubbio provoca dolore e dal dolore si rifugge. Il risultato è che si allevano ottusamente generazioni di cialtroni ed idioti che saranno la "base" del futuro.

      Nota che anche i famosi "tecnici" sono ugualmente minorati, mutilati. Chi ha una competenza nel fare di solito non ha la capacità morale per scegliere cosa e come fare. Anche lui esegue degli ordini, delle direttive. Anche perché, via "specializzazione", sa fare solo in un ambito estremamente ristretto e non è capace di vedere cosa c'è attorno e di mettere insieme le cose.

      Quindi, tornando a bomba, fatti non fummo a viver come bruti, NESSUNO DI NOI.
      Però siamo tutti massacrati fino da bambini in modo da essere anche peggio di un bruto, siamo educati ad essere degli automi.
      Secondo me ne siamo anche consapevoli, solo che la maggior parte delle persone non è capace di affrontare il dolore di questa constatazione e quindi la rifugge. Come scrive Sara sotto, beata lei, che senso ha "vivere male"? Meglio pensare alle quattro cagate quotidiane, il "buono" del supermercato, le partite dell'Italia, che colore va di moda quest'anno, magari mi faccio un tatuaggio. Da chi ci facciamo dire cosa fare? Da quelli che ci confermano che se stiamo insieme andrà tutto bene.

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    12. Tutte le persone hanno/subiscono un condizionamento/inquinamento ambientale.
      Allora qui torniamo allo ugualismo sì, ugualismo no, la "fortuna" di avere avuto una educazione o di essere nati in un certo luogo, o ...
      Vi prego di notare che voi usate termini diversi per indicare le differenze (le tre categorie).

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    13. La fortuna-sfortuna è un concetto che può valere per eventi accidentali, tipo passi sotto una finestra e ti cade un vaso in testa. Su fenomeni che si svolgono nel corso di anni, decenni, secoli, non di fortuna o sfortuna si tratta ma di INTENZIONE. Le Tre Categorie sono antiche come il mondo e nascono con le prime società strutturate. La "base" di idioti serve per scavare canali e tirare su le piramidi, i mai cresciuti servono come carne da cannone e i furbastri sono i funzionari, gli scriba, i giudici, eccetera, gestiscono la "società" per conto di chi detiene il potere vero. Il genitore idiota punta a tirare su un figlio furbastro, perché nel suo universo c'è la scodella di pappone, c'è la corvè e c'è il capoccia con la frusta. Il mai cresciuto a 50 anni pensa e vive come quando ne aveva 16 quindi non è un problema. Il furbastro è soddisfatto di se stesso, al massimo sogna una villa o una barca più grandi.

      Non so quali siano i meccanismi che un tale giorno ti fanno alzare dal letto con l'idea di non volere essere una rotellina dell'ingranaggio.
      Però non è fortuna, nemmeno se consideriamo il fatto che devi sopravvivere alla sorveglianza e alla soppressione del dissenso.

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  4. Il problema è l'assenza di una misura ponderata nel nostro Paese e nell'Occidente in genere.
    A un disservizio dello Stato corrisponde una reazione emotiva di segno contrario e forza esponenziale, da parte dei cittadini esasperati dall'inefficienza e dal sistemico perdono delle recidive.
    Talvolta, lo Stato è palesemente correo con i nuovi barbari.
    Purtroppo, si finisce a desiderare rapidamente la pena capitale.
    Magari in pubblica piazza, come nelle esecuzioni eseguite dai compagni rpciotti.

    E l'Élite apolide gode della mancanza di misura ( pilotata ), ed annesse reazioni.

    ===

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    1. Semplificando :

      incertezza della pena → richiesta dell'inasprimento della pena

      Così, il nostro sistema slitta verso un Medioevo di ritorno.
      Un Medioevo dopato, tossico.

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    2. La rimozione della certezza della pena è voluta (ad esempio v. lievismo renziano) ed utilizzata come strumento a molteplici usi.
      livore contro onesti, valenti, borghesi
      frantumazione del ceto medio
      Dividi e impera
      attrazione di stranieri a mo' di stravolgimento del mercato del lavoro
      soddisfazione del razzismo anti
      etc.

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  5. Il furto di verdure fa dispiacere, perché sono state cresciute con impegno. A mio zio rubavano anche le piantine appena trapiantate.

    Ora penso a quelli che chiamo "i mangiatori di fichi", ma in realtà, fichi non ne mangiano.
    Quel l'albero di fico una volta era di mia proprietà, ora fa parte del parco, quindi tutti possono raccogliere.
    Il problema è, che quei due "mangiatori di fichi" arrivano con auto, bicicletta, ceste, scale... raccolgono tutti i fichi, compresi quelli piccoli come un'unghia e duri come sassi, e se ne tornano a casa. Cosa se ne faranno? I fichi non maturano dopo la raccolta. Non sembrano assatanati dei social, che cercano un momento di gloria nel postare le cassette piene. Forse la loro soddisfazione è nell'impedire che maturino e che altri possano goderne.

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    1. Quando alle cattive intenzioni si somma l'ignoranza ... se non una chiara volontà di fare ( del ) male.

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    2. Il vandalismo (come asportare abbozzi di frutti, in questo caso) crea soddisfazione per antagonisti. Antagonista è sinonimo di mente bacata, personaggi psicotici che invece di perseguire la propria realizzazione godono con distruzione, far male, la rovina, etc .

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    3. È il problema storico dei beni comuni, Jaja.

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    4. Da bambino prima, e da ragazzo poi, ero solito "infiltrarmi" nei numerosi edifici abbandonati del circondario. Per me, tanto giovane, era un mondo emozionante di fantasie e di scoperte, tanto che si trattasse di caselli ferroviari abbandonati da poco, quanto che si trattasse di cascinali a doppia corte ormai vuoti da decenni.

      Tanto allora quanto oggi i ragazzi racconta(va)no "prodezze" analoghe alle mie, ché il gusto dell'esplorazione è un tratto caratteristico della nostra etologia. Una cosa però mi distingue(va) dagli altri "giovani esploratori": personalmente non ho MAI danneggiato alcunché. Anzi, ho sempre considerato demenziale vandalizzare luoghi tanto magici, rendendoli impraticabili nel futuro anche prossimo per sè e per gli altri. Addirittura, giunsi a ripulire con cura gli interni di un vecchio casello ferroviario al quale mi ero particolarmente affezionato, e a tornare colà una quantità di volte per sentirmi... non so bene, ma qualcosa di gratificante.

      Pensandoci da adulto comprendo che il rischio maggiore è per il proprietario, che secondo la legge più o meno intelligente che ci affligge è responsabile di eventuali incidenti che si verificassero negli edifici, anche se abbandonati. Da decenni non pratico più quel "passatempo", anche per questa consapevolezza.

      Osservazione: tra i videogiochi più amati dagli adolescenti dei giorni nostri ci sono quelli nei quali puoi vagare in qua e in là scoprendo e/o costruendo cose. Ci sarà un perché.

      Ah, dimenticavo: oggi se entri in un edificio abbandonato hai forti probabilità di uscirne con la pancia bucata a suon di coltellate. Un altro regalo donato alla nostra gioventù dalla modernità. Poi stupiamoci se vediamo in giro tanti "sbalestrati".

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    5. Cerco sempre di migliorare gli ambienti nei quali sono. A volte con risultati orribili e frustranti (l'abbattimento di tutti gli alberi cresciuti sani e robusti, in lustri, grazie alle mie devitalizzazione regolare).
      Raccatto rifiuti quotidianamente, chiudo cancelli, spengo luci, segnali disservizi, guasti, etc . .
      Una persona intelligente cerca di vivere meglio in un ambiente migliore,un coglione lo peggiora, lo vandalizza.
      L'entropia, in primis, è anche umana, sociale, basta osservare il degrado portato da molti stranieri che si aggiunge, non di rado, a quello generato dagli autoctoni. Se finisci nel posto sbagliato esci a fette o bucherellate da parte di qualche gioioso fratello "nuovo italiano" che così ti risolve molto bene il problema pensione.

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  6. @Anonimo capisco che per te sia difficile tutto, fatti coraggio!

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    1. Vedi, io ti invidio perché vivi nel Paradiso Terrestre e quindi non hai udito il Signore Dio fare questo discorsetto:

      "Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà»."

      "All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane;
      finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!»."

      Quindi si, per me tutto è difficile perché devo mangiare l'erba e sudare il pane. Poi morirò e tornerò polvere. Invece tu, scevra dal peccato, gironzoli per l'Eden senza preoccupazioni.

      Non ti invidio per niente.

      Posto Scriptum, non di coraggio si tratta ma di sopportare la nausea.

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    2. Alla base di tutto ciò il ciarpame monoteistico e uno dei suoi falsi, per il quale le femmine sarebbero state derivate dai maschi (è XY che ha perso un pezzetto da XX).

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    3. Coso, la tua precisazioni è incredibilmente inutile, tanto per il lettore credente che per quello agnostico o ateo.

      Sospendiamo per un secondo la problematica riguardante l'esitenza di Dio.
      Ai fini di questo discorso, cioè del fatto che le Elite Apolidi hanno studiato un progetto di ingegneria sociale e uno degli strumenti per attuarlo è l'imposizione della "anti-morale" o "assenza-di-morale", la cosa che appare ovvia è che Dio E' UN META-PADRE, cioè il PADRE DI TUTTI I PADRI. Ergo, per uccidere l'idea di Uomo devi uccidere l'idea di Dio, da cui il famoso aforisma "Dio è morto".

      Vedi bene che tutto quello che si dice, si racconta, in questi giorni altro non è che una specie di versione satanica delle Tavole della Legge, le Non-Tavole della Non-Legge o della Assenza-di-Legge. Le persone sono oggetti e gli animali sono persone. Le donne sono uomini, gli uomini sono donne. Il Male è il Bene e il Bene è il Male. In sostanza, come abbiamo detto e ridetto, siamo alla concreta attuazione di quei racconti di futuri distopici alla "1984" o "Brave New World", però da una parte più sottile, dall'altra più gretta.

      Qui mi ricollego al tuo post successivo sul tutta la retorica costruita per giustificare e sosterere le "migrazioni".
      Il "migrante" in tutte le sue accezioni di "profugo" o di "risorsa", è un mero strumento, non ha una sua vita, una sua esistenza, se non come funzione dello scopo di demolire, cancellare e rimpiazzare il cosiddetto "Occidente". Come ho detto, non è una cosa di oggi, è qualcosa che la Massoneria Apolide sta rimestando da secoli, non escludo che l'idea risalga ai tempi del famoso "buon selvaggio". Nota, il "selvaggio" non è "buono" in se stesso ma relativamente al sistema di riferimento dello "Occidente" o meglio, della sua negazione. Il "selvaggio" metaforico simboleggia una specie di "fine-del-mondo" atea che è quella ripetuta secoli dopo dallo Scalfari del "meticciato" come "scopo della sinistra".

      Allora, vedi bene che mentre affermiamo l'inutilità o la perniciosità delle chiese cristiane, affermiamo la necessità delle moschee musulmane. Torno a dire, non importa a nessuno di entrare nel merito delle similitudini e delle differenze o anche del senso delle cose, quello che conta è che piazzare la moschea in mezzo ad una città europea ottiene l'effetto dirompente di frantumare sia l'esistente che la base storica su cui il presente si appoggia. La moschea è la prima cosa che capita tra le mani ma andrebbe bene qualsiasi cosa, che ne so un tempio azteca o birmano.

      Lo stesso per tutte le cose. Le nostre patetiche e psichiatriche "femministe" vedi bene che hanno il prurito selettivo. Gli prude il "maschilismo tossico" solo se riguardate te e me, se invece riguarda il mandingo di turno, allora non è una rogna ma un piacevole solletico. Come fai notare nel tuo post selettivo, se certe cose le facessimo noi, si scatenerebbe l'inferno, se le fanno altri, dato che il loro scopo è di demolire, si accetta tutto come le schegge che volano quando il boscaiolo taglia l'albero.

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    4. Errata corrige: "post successivo" non "selettivo".

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    5. I monoteismi, oltre a essere poveri nella loro teologia, sono universalistico ovvero ugualizzante e l'ugualizzazione non può che essere al peggio.
      Determinate oligarchie usano tutto questo come strumento, uno dei molti, per realizzare i propri piani.

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  7. Sai il valore che rivesti nella mia economia di vita.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.