E' da stanotte che piove, qualche ora, di pioggia decisa. Finalmente!
Vedo nella strada, in fondovalle, le autobotti dell'acqua che vanno a rifornire i comuni della collina, della montagna, tutti colle fonti secche da mesi, acquedotti a zero. Il risultato di un anno e mezzo di siccità, almeno. Per quanto robuste le piogge di oggi non possono colmare il debito idrico conseguente a mesi, anni di deficit idrico.
Noi andiamo avanti come se nulla fosse, letteralmente bevendoci, prosciugandoci le riserve di acqua fossile. Qualcuno dei politicanti si sarà fatto la domanda :- "Quando le acque di falda saranno finite che faremo?". In quanto a giulività cogliona o coglionaggine giuliva non ho ancora capito cosa sia peggio, se gli amministratori o gli amministrati.
Sempre a proposito di bere: l'altro giorno decido di aquistare, per sfizio, un liquore a base di anice (stellato). Nel piccolo negozio c'era solo la nota Sambuca Molinari. Vedo che ha una sorta di tappo enorme che... in realtà non era un tappo ma... (sigh!) un bicchiere allegato alla bottiglia con tanto di plasticaccia tutt'intorno.
Che stronzata! I bicchieri li prendo come piacciono a me, quando mi servono: non sono ancora così idiota da dover utilizzare un bicchiere propinatomi per l'attivismo cretino di qualche marketingaro da strapazzo che si è bevuto il cervello. La bottiglia è rimasta sullo scaffale. Fanculo!
Domenica, dopo la pioggia di sabato, siamo andati a fare un giro, su colline vicino a casa dove un amico dei tempi della danza afrocubana/salsa ha comprato un piccolo podere per scappare dalla città e tornare al rurale al quale era abituato fino alla gioventù.
La luce, la campagna, dopo la pioggia, al tramonto, la fanno amare ancora di più. In basso a destra, qui sotto, si intravvede il piccolo bacino in cui, nel suo podere, accumula l'acqua. Speriamo che si colmi un po' dopo la cura dimagrante di questo anno e mezzo.
Ho annaffiato fino a pochi giorni fa, da marzo. Prendo l'acqua con un secchio dal fosso, sai che fatica!
RispondiEliminaInnaffiare a marzo... sigh!
EliminaÈ noto che codesti pollici sono verdi, signora Sara.
EliminaLe cose importanti richiedono sempre fatica e impegno.
Qualche pianta non è sopravvissuta.
EliminaNon siete l'unica ad avere problemi con la siccità.
EliminaNei boschi in buona parte artificiali di parte delle Alpi, quasi esclusivamente pecci, ho visto ampie zone di pecci morti a causa di siccità (per azione del bostrico).
Qui in Appennino sono seccati persino molti esemplari di roverella (ben resistente alla siccità!).
Temperature da forno e senza acqua per mesi e mesi: possono esserci solo morte e disastri.
Anche alcune piante saresche ne soffrono, non ho alcun dubbio.
L'odore della campagna dopo la pioggia, all'imbrunire, esattamente in quei minuti in cui sussiste ancora un filo di luce. E il rientro nella casa-tana-rifugio. Gioie uniche.
RispondiEliminaFinalmente due giorni di buona pioggia.
EliminaUna graduata, però, mi conferma che le fonti vicino a casa sua sono ancora tutte asciutte: da mesi zero acqua!
In effetti i corsi d'acqua sono ancora magretti.
Speriamo che ne arrivo ancora.
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