sabato 19 agosto 2023

Il cecchin dell'incubo

La perversione dei progettisti è spesso strabiliante: la questione è che, quasi sempre, essi non provano né usano ciò che essi, sadicamente, comminano ai poracci. Non sto riferendomi alle distopie multietniche imposte dai "padroni del vapore e dei lavaggi dei cervelli" agli inferiori ma di un'altra chicca correlata.
Ora il modello a rigidità avionica (devi prenotare e fissare anche quando andrai al cesso) si è esteso al trasporto regionale, con la menata assai arzigogolata del coso-cecchin del biglietti (inglesano come sempre indica indica merda spacciata come cacao meravigliao).
Poiché i controllori vengono mutilati con machete dai pagatori di pensione (ieri in cinque ore di viaggio e cinque regionali ne abbiamo visto uno, comprensibile, anche considerato il treno da incubo con cui siamo arrivati in città  alle 22:10) e la loro evasione aumenta, si è pensato di angariare ulteriormente gli inferiori fessi che ancora pagano biglietti con una nuovo arzigogolo burofurbofonico.
Semplice, no?! Tanto i vostri pulciosi treni da incubo Banlieuate di Sotto - Inferno Centrale col cazzo che io li prendo, ora vi ci metto pure il check-in!
 
P.S.
Ovviamente sui regionali emiliano-romagnoli, alla partenza da OGNI stazione due annunci in italiano e in inglese rompono il caxxo  a tutti. Il nordafricano qui davanti, tanto per cambiare, se n'è fottuto di tutto e viaggiava senza biglietto.
Quelli al ritorno, nel trenino bello multiculturale, fumavano pure. Su questo pure annunci ripetuti a ogni stazione sul divietodifumoimpiantoantincendiovlablabla. Ridevano pure e fanno bene.

11 commenti:

  1. il check in prima o poi lo faranno automaticamente, mettendo la scadenza di 4 ore al biglietto comprato col cellulare

    RispondiElimina
  2. Cioè bisogna prenotare anche per il regionale?

    RispondiElimina
  3. Io vi vedo la volontà di controllare e spiare gli spostamenti della popolazione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qualche giorno fa siamo andati a Massa per questioni di salute del fratello di Rosa Canina. Acuisto il biglietto per il posteggio e... tadaaaa, cosa chiedono? Il numero di targa.
      Cosa fotte a loro il mio numero di targa? Io espogno e ho pagato, fine delle menate.
      Vado via prima? Rivendo il biglietto? essi sono stati pagati anche per la 2a mezzora, non hanno NULLA da recriminare.
      Se io fossi stato a Massa con un'amante? Perché hanno a disposizione la targa della mia automobile?
      Tutta robaccia vessatoria e illecita.
      _rio, mio caro amico anarchico, è da tempo che segnala questi soprusi.
      A pensar male si fa peccato ma si indovina, ricordava Andreotti.

      Elimina
    2. già che ci sei prova a scrivere contro la soppressione del contante come attività liberticida

      Elimina
    3. Sì, la tendenza al contrasto dell'uso del contante è non solo liberticida, in direzione di controlli sempre più minuziosi, pedissequi, ma anche un'abdicazione de-facto di "sovranità (di circolazione) monetaria" dello stato a favore di banche e circuiti privati.
      Di male in peggio.
      UUiC

      Elimina
    4. che cazzo ce ne fotte dell'evasione fiscale infatti. più nero possibile per elettricisti ed imbianchini. attenzione però che quasi tutti ormai sono non autoctoni.

      Elimina
    5. Andiamo al contorno, come fanno gli ingegneri.
      In uno stato massimamente corretto con i propri cittadini e paesani, che usi con oculatezza i proventi di tasse e tributi a loro favore l'evasione è un crimine grave.
      In uno stato che sperpera i denari, che coltiva e impone l'incultura del deficit/debito, uno stato che (_rio, mio amico anarchico) "usa i tuoi denari contro di te", l'evasione è/sarebbe un'azione di giustizia.
      Aggiungo che la valutazione e la considerazione della evasione è fortemente correlata anche alla propria visione politica. Ad esempio, si potrebbe - sempre condizioni al limite- affermare che se cittadini e paesani non vogliono le tasse, significa che essi vogliono uno stato leggero e quindi si potrebbe affrontare la questione con un taglio radicale dei servizi.
      No dindi nelle tasse? No servizi che si realizzano con quei dindi.
      Siamo in unio stato di parassiti con reddito di fancazzanza, un mercato florido per le auto di lusso tedesche, uno stato di cazzari piagnucoloni miseria.
      Vuoi la Audi nuova di trinca coi soldi che hai tolto alle tasse? Bene, io ti chiudo l'ospedale.
      Sarebbe interessante vedere cosa succederebbe.

      Elimina
  4. x fracatz:
    x Sara:
    Negli ultimi anni la rigidità nei biglietti è via via aumentata e con essa pure la sparizione dei controllori sottoposti ad ogni tipo di violenze da parte dei clandestini e delinquenti stranieri di seconda generazione: ora si rifiugiano nella cabina del macchinista e non appaiono più.
    Ora acquisti il biglietto elettronico e c'è un nuovo passo che consiste nel doverlo convalidare prima della partenza in modo elettronico: devi seguire un collegamento con una procedura che "mette in validità" il biglietto.
    Tutto perfetto e molto fragile: da qualche anno la linea che uso è per il 70% senza più copertura cellulare.
    Oltretutto non serve a nulla contro i "portoghesi" che continuano a fottersene viaggiando senza biglietto. Risultato? una nuova rottura di balle in più per i fessi che pagano il biglietto.
    Inoltre, invece di aggiungere questo passo in più potrebbero semplicemente abolire i controllori.

    RispondiElimina
  5. Ricordo i treni che ero solito "prendere" negli anni '80. In linea di massima quelli che all'epoca erano definiti "treni locali". Orari poco affidabili, velocità risibili, carrozze discutibili, tutto il male che si vuole ma... ma per qualche ragione ci respiravo un'aria di libertà, che si esprimeva dalla possibilità di comprare qualsiasi biglietto quando mi pareva per salire su qualsiasi treno mi andasse di intercettare al binario con il tragitto pattuito in biglietteria. Entrare in stazione non era un problema, con o senza biglietto. Nella stazione il personale era ovunque, i pericoli (specie nelle stazioni più decentrate) non andavano oltre il rischio, ridicolmente basso e riservato ai più malaccorti, di finire sotto a un treno. Sulle carrozze ci trovavo persone con la mia stessa fisionomia, ben poco propense ad assumere comportamenti men che tollerabili.
    Oggi temo l'eventualità di ritrovarmi costretto a salire su una delle "meraviglie" su rotaia contemporanee. Piuttosto prendo un mese di ferie e vado a piedi, per lontana che sia la meta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una volta i ",treni a prenotazione obbligatoria" erano pochi, di fascia alta. La prenotazione significava la certezza del posto in un servizio di alta qualità.
      Questa devianza verso il modello "a convalida" (check-in) non dà alcuna certezza di posto in un servizio ordinario, locale. Essa è solo lo scaricabarile delle difficoltà nell'affrontare il problema dell'evasione (in parte assolutamente maggioritaria da parte degli africani che facendo violenza a sé stessi sono venuti qui a pagarci la pensione) e delle gravi violenze ai controllori, scaricandolo sui fessi di servi ad accoglienza obbligatoria che pagano il biglietto.
      Il servizio locale o è stato soppresso (molte linee rese prima secche poi chiuse) o ha dimensioni e complessità decisamente superiori, spesso su infrastrutture striminzite (i quattrini sempre sull'asfalto) ha vari problemi. Nella ottica della crescita senza se e senza ma, ora sono molto cresciuti anche i problemi, compresi il viaggiare senza biglietto e la violenza a controllori e viaggiatori pendolari.
      Messer Pigiatasti, non sia così scettico: non vede questo splendido progresso!?
      UUiC

      Elimina

Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.