lunedì 14 agosto 2023

Il paesano in città

Ieri sera la città affascinava, per ampiezza di spazi, silenzio, calma.

Tuttavia

o - per sbaffare il gelato ci siamo spostati dalla panchina a causa di un gruppo molesto di giovani e sbalestrati indigeni e  nordafricani con birra e cane-arma che avevano ingravidato un paio di brutte e povere giovani donne italiane, alquanto molesti (ad un certo punto si sono alzati per attaccare verbalmente un gruppo di scout che passavano silenziosamente). Esiste un mercato "sentimentale" nel quale la sezione di domanda insoddisfatta applica il "cretina meglio mal  accompagnata che sola" (ieri in Alto Adige un turco ne ha affettata un'altra).

o - la città è(ra) un merdaio e pisciaio canino. Caldo (ieri sera elevato) e assenza di precipitazioni per alcune settimane rendono ogni base di pilastro un'area translucida e scura risultato di centinaia di pisciate semi asciugatesi e vari stronzi attorno. A proposito dei nontiscordardime solidi:  con x-centomila cani in città basta il 2% di proprietari nocenti che non li raccolgono  per avere 2 * x * 1000 di  merde canine lasciate ogni giorno a rallegrare i passanti. Probabile che il 2% sia una ampiamente sottostimato.

o - sempre il solito problema di molte città italiane-mediterranee  non un cazzo di albero uno. Cammini per vie, vicoli, piazze e non c'è un filo di verde uno, neppure un ciuffo uno - chessò, di umile parietaria - , solo morte-vuoto vegetale totale e diffusa.. L'isola di calore-fetore è dovuta anche a questa ostilità culturale nei confronti degli alberi e del verde.

Per quanto abbia vicino a casa, un paio di banlieue che crescono oncologicamente, dire che questa uscita con Rosa Canina è stata un efficace attivatore di consapevolezza di quanto sia, essa, un piccolo angolo di paradiso alla fine dei campi e all'iniziar del bosco.

 


12 commenti:

  1. il verde sparpagliato nelle viuzze delle città ha un costo altissimo e i sindaci si limitano a mantenerlo solo nei centri storici sotto le case degli acculturati. NOI mortidifame ci accontenteremmo di averlo solo nei parchi appositi, mentre per le viuzze peeiferiche basterebbero solo gli oleandri sempre ricchi di fiori e senza bisogno di costose potature annuali

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    1. Un albero sano non abbisogna di potature. Vedansi gli alberi non-cotton-fioc di numerose città europee. A meno di dolore cause risarcitorie para-estorsive per "mi è caduto il ramo(scello) sull'auto, il Clmune mi deve 15k€ di risarcimento".
      Ho già scritto della legge arborea: la prox volta parcheggi al sole e non rompi più i koglioni.
      UUiC

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  2. A me piace il tocco di poesia finale: "[...] un piccolo angolo di paradiso alla fine dei campi e all'iniziar del bosco."
    [VS]

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    1. Nulla di meglio del peggio per apprezzare il meglio.
      :)
      UUiC

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  3. qui da me lo stesso con alcune varianti
    A) i rompicoglioni generalmente sono sud americani gonfi di birra che utilizzano lo spazio pubblico come fosse casa loro ed essendo dei selvaggi, lo lasciano in condizioni da sgombero ogni domenica sera
    B) i carissimi 'canniolini' che guai a dire che rompono il cazzo quando diventano isterici per le ore trascorse in case prigione, essendo che suscitano 'tenerezza' dovrebbero per conseguenza essere tollerati sempre e comunque (questo a detta dei padroni ovvio). Resta da capire quale regola permette a queste persone di imporre i loro cani agli altri
    C) il verde come ricorda Fracatz costa, e di più è inviso per molti aspetti, tipo: pulizia foglie-tombini, potatura rami, taglio erba, ricettacolo di insetti e topi. Meglio una bella asfaltatura, durevole ed a costo basso.

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    1. Mi pare che a tutto 'sto progresso non corrispondano buone cose. Il problema di aumento della entropia è comune ai paesi consumisti. Viceversa mi arrivano notizie di decoro, pulizia, ordine dalla Russia (probabilmente decisamente migliore in questo). Del progresso verso il peggio farei volentieri a meno.
      UUiC

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  4. L'ignoranza diffusa avanza. Che pena!

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    1. Non è ignoranza: quasi tutti gli egoici sanno benissimo di violare norme, consuetudini e educazione minimamente richiesta.
      UUiC

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    2. e chi dice che siano consuetudini? chi lo stabilisce?

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    3. La consuetudine è che anche se ti scappa tu non puoi fare la cacca sulla piattaforma dell'autobus.
      Se osservi noterai che non c'è scritto "Vietato cagare su questo autobus" perché fa parte delle ovvie convenzioni e consuetudini di comunità civili.
      Se sei un incivile per te non è ovvio. Posso capire.
      Non per nulla in quel paese di bovari e minorati degli SUA devono mettere sulle istruzioni dello stiracapelli "Non inserire caldo in gola" "Non inserire caldo nelle narici" Non inserire caldo nell'ano".
      Probabile che anche per te siano necessarie tali istruzioni come "Raccogliere le deiezioni del proprio cane" che, peraltro, sono nei regolamenti di igiene urbana di molti comuni.
      Si capisce?
      Se no, prendo Jena, la cagna del figlo del mio amico, vengo a casa tua, la faccio cacare sul tuo tappeto e alle tue probabili rimostranze risponderò :- E chi l'ha stabilito che Jena non può cagare qui!?
      UUiC

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  5. Questo paese è ridotto a brandelli sia da stranieri ahimè poco integrati sia da italiani che di civiltà forse non nulla nemmeno l'idea

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    1. Come osservo sempre, abbiamo MOLTI problemi da risolvere che la cosa più stupida è prenderne altri, spesso peggiori, importando a carriolate dall'estero.
      Bentornata Mia.
      UUiC

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