giovedì 10 aprile 2014

Limiti!? - 2


  • Le guerre moderne si possono fare anche senza sparare un colpo e le nazioni si possono affossare con la finanza. [...]
    L'epoca del benessere diffuso è finita, non perché non ci siano risorse, ma perché non serve, non è più funzionale al potere.

    nottebuia, commenti

La finanza è come la tecnologia: il 90% della finanza (tecnologia) serve a risolvere i problemi causati dalla finanza (tecnologia) precedente introducendone di peggiori.

L'economia è quella roba per vivere deve passare da misticanza e pasta e fagioli per te e il tuo amore e organizzare un banchetto prima per venti, poi per quaranta persone e quindi centodieci persone, la prima volta con misticanza, pasta e fagioli, assaggio di salumi, la seconda con antipasti, due primi, due contorni, pietanza di terra alla quale, la quarta volta si aggiunge la pietanza di mare, i formaggi, frutta, dolci della casa, amaro e ammazza caffè, la quinta bisogna essere in ...

Gli economisti ti insultano se fai presenti che in dispensa hai solo 500g di borlotti secchi, due cipolle, una carota, un caspo di radicchio. Allora essi inventano il finanzao meravigliao, arrivano i suoi sacerdoti, iniziano a prometterti future di prosciutti, piani per farti comprare pescherecci più efficienti per svuotare meglio mari già vuoti, ti promettono che è solo questione di stampare, di liquidità, è solo colpa dell'euro, non ascoltano che non hai fame, ti dicono che il prossimo banchetto sarà ancora meglio e che se non lo organizzerai come si deve è colpa del credit crunch, non hai scelto la banca giusta, della CEE, della banca centrale, colpa certamente di chi ti dice che un po' di austerità, no!?

L'economia e la finanza sono quelle neo religioni per le quali, dopo averlo ben organizzato e cacciato a male parole la zia che voleva dirti che in dispensa... ti troverai con centodieci affamati che bussano all'uscio di casa, dispensa e portafogli vuoti, con il menù stampato meglio che mai a decorare ogni fondina vuota. Nel frattempo è arrivata la fame che non avevi.

Non c'è limite alla hybris antropocentrica di homo che continua a guardarsi l'ombelico ignorando limiti e realtà e dando colpa a tutto fuorché alle proprie scelte folli.


32 commenti:

  1. Aggiungo due chicche.

    Martedì sera, una giornata di tarda primavera, relativamente calda per il periodo, c'era l'edificio con metà delle finestre aperte e il riscaldamento acceso.
    Salgo sul treno e c'era il condizionamento acceso.
    Ahh, la tecnologia!
    Poi parliamo del cancro della finanza?
    L'avvento dell'euro e della finanza facile con tassi di finanziamento bassi è stata la principale causa della distruzione edilizio-infrastrtturale di oltre 3.5M ha di territorio.
    Strumenti che hanno perso la loro utilità per entrare come massimi cause di crisi.

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  2. Mi son sentita chiamata in causa, ma ho sorriso. Io studio e economia, e quella che piace a me è proprio quella stratta, fatta di grafici che in due linee rappresentano il mondo intero. Che sulla carta funziona, nella realtà meno. Ma per farlo funzionare nella realtà ci sono gli statistici :-)

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    1. Bravissima: spiega loro che l'Economia non c'entra nulla. L'economia si pone quasi sempre l'obiettivo di risolvere un problema di ottimizzazione.

      Obiettivi, vincoli e quant'altro sono spesso scelte politiche.

      Prendersela con l'Economia è come prendersela con la matematica. E' un concetto abbastanza semplice, ma vedo che si fa fatica ad accettarlo.

      Non so, potremmo prendercela con la Fisica perché ci sono le alte maree...

      Wannabe Figa, io direi che si potrebbe quasi quasi suggerire all'Uomo in Cammino l'idea di studiare (seriamente, però) un po' di economia: magari potrebbe poi anche servirsene per raggiungere più velocemente i suoi obiettivi. Che dici?

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    2. Non mi va di addentrarmi in una discussione di questo genere, né di dare consigli di alcun tipo.

      Fa piacere la difesa della materia in cui ho investito gli ultimi cinque anni, ma d'altra parte, che si definisca l'Economia come il male del mondo o come il miracolo della mente umana, non mi interessa.E sopratutto non cambia la mia passione per la materia.
      Ho semplicemente ironizzato sul fatto che, per lo meno sui libri, si ragiona su modelli che quasi mai hanno riscontro nella realtà.

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    3. Be', in effetti è una professione un pelo screditata (spesso da molti "economisti" stessi), quindi è giusto difenderla e riportarla a quello che è: una Scienza da studiare in maniera seria, come la Fisica, la Chimica o la Medicina.

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  3. Economia? Avevo intuito che tu studiassi... medicina.
    Ohibò!
    Odddio odddio, un'altra persona che va a scuola di follia.
    ;)

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    1. Ahahah no, studio il Male del mondo :-D

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  4. La statistica, che io sappia, studia i modi in cui una realtà fenomenica può essere sintetizzata e quindi compresa. Cerca di sintetizzare fenomeni collettivi estesi e complessi con poche grandezze matematiche.
    Serve quindi al più per verificare che un modello economico astratto funzioni una volta applicato alla realtà, ma niente può fare per farlo funzionare, se non truccare i dati stessi.

    _zzzz

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  5. x Wannabe Figa:
    Gli economisti non sono dei marziani o dei saturniani.
    Essi sono espressione di una cultura.
    Qual'è il problema principale del pensiero della maggioranza degli economisti? E' la base dogmatica che, fondamentalmente, assume come illimitate le risorse (e pure l'energia per trasformarle).
    Una teoria che ha assiomi così grossolanamente sbagliati non può che rivelarsi molto pericolosa.
    Ma è la cultura, lo sradicamento della realtà che sono pericolosi e questo è un pattern delle patologie di massa.
    Gli economisti sono coloro che hanno capito come funzionano i meccanismi di masse sterminate di idioti, di 'gnoranti o più spesso di persone in malafede, di svampiti a mezz'aria, di creduloni che credono a delle assurdità complete.
    Come sempre anche in economia ci sono correnti interessanti e che non hanno messo il cervello nell'ammasso gregario ondivago.
    C'èun problema di psicologia anche: trovano un modello che funziona in un contesto e poi continuano a ripeterlo acriticamente, spesso esasperandolo, anche se le condizioni contestuali sono mutate radicalmente, a volte sono diventate antitetiche a quelle originarie.

    x nottebuia:
    Ho già osservato che è benessere che deve tendere all'ottimo e questo passa spesso per minimi e diminuzioni.
    Ti farò un altro esempio. La medicina allopata è l'economia della salute: "ottimizza" la soluzione. Così lavora sul piano sintomatologico. Superata la fase acuta, emergono i danni, gli effetti collaterali.
    Un approccio olistico non ottimizza certamente nel tempo (la guarigione può avvenire in tempi più lunghi), talvolta non ottimizza a livello sintomatologico (lenisce alcuni sintomi invece di eliminarli) ma, a differenza dell'economia neoclassica della salute detta medicina allopata, mira ad uno stato di benessere complessivo e che si protrae nel tempo.

    Ovviamente dovrei studiare anche l'economia.
    Ma senza perdere di vista il senso delle cose, l'obiettivo, la filosofia. L'economia è uno dei mezzi e neppure l'unico.
    Un economista potrà invitarmi a cambiarmi le scarpe, a capire come ottimizzare e massimizzare il mio lavoro per prendermele più lussuose e io gli risponderò che preferisco minimizzare il mio lavoro e andare due mesi al mare a camminare con il mio ottimo paio di sandali che bastano ed avanzano.
    Io ottimizzo la qualità della mia vita e il miglioramento dell'ambiente pessimizzando e minimizzando quella che si intende economia. Ho altri vincoli e parametri di calcoli.
    Quella che voi intendere come economia (anche qui un travisamento dell'etimo originale, le regole, le norme per tenere (bene) la casa, i propri beni, è degenrata a massimizzazione di alcuni aspetti (riduzione del tempo, massimizzazione del profitto, esternalizzazione dei problemi e dei costi, etc.).
    Ovviamente è sempre bene studiare più possibile per smontare il più possibile.
    Socraticamente, so di ignorare molte, troppe cose.

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    1. Avevo risposto sopra senza leggere qua.
      Certamente, la base dogmatica c'è sempre, ma ci sono anche le critiche, fatti da economisti agli stessi economisti.
      I tentativi di modellizzare la realtà sono sempre limitanti, ma, fortunatamente o no, la ricerca esiste anche in campo economico.

      Chiudo con dei versi che mi sembra ci stiano a pennello.

      LA STATISTICA
      di Trilussa
      Sai ched'è la statistica? È na' cosa
      che serve pe fà un conto in generale
      de la gente che nasce, che sta male,
      che more, che va in carcere e che spósa.

      Ma pè me la statistica curiosa
      è dove c'entra la percentuale,
      pè via che, lì,la media è sempre eguale
      puro co' la persona bisognosa.

      Me spiego: da li conti che se fanno
      seconno le statistiche d'adesso
      risurta che te tocca un pollo all'anno:

      e, se nun entra nelle spese tue,
      t'entra ne la statistica lo stesso
      perch'è c'è un antro che ne magna due.

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  6. @Uomo In Cammino

    Quando tu dici "gli economisti" generalizzi. Gli economisti sono tanti, e dicono cose diverse.
    E' importante fare i giusti distinguo, e scoprirai che ci sono anche tanti, tantissimi ciarlatani.

    Scusa, dov'è l'economista che assume illimitate le risorse ? Certo, dipende dal problema, ma quasi sempre le risorse sono SCARSE, ahimè! Magari fossero illimitate...

    Dai, mi rendo conto che in fondo il tuo è uno sfogo. Lo capisco e, in fondo, ti capisco anche...
    Comprendo il senso di ciò che tu vorresti dire, però credo che sia importante fare i giusti distinguo, altrimenti finiamo per sparare a casaccio senza centrare gli obiettivi.

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  7. > Come sempre anche in economia ci sono correnti interessanti
    > e [persone] che non hanno messo il cervello nell'ammasso gregario ondivago.

    Guarda, non sono molti i luoghi che trattano di economia che seguo. A volte alcune pagine da Grillo, alcuni luoghi di decrescita con i lavori di Bonaiuti, Latouche, Pallante, Mercalli, reputo molto interessanti alcune posizioni della scuola "austriaca" (si dice così) che leggo in L'espediente di Michele Brunati, alcuni interventi di eco-economisti sulle pagine di Grillo.
    Sono sostanzialmente ignorante e questo mi obbliga ad appoggiarmi su altre discipline umanistiche e scientifiche. Questo mi permette anche di osservare sbalordito non poche assurdità.

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  8. Butto ancora lì una provocazione.
    Gli economisti "mainstream" quelli che trombonano da mane a sera sui mezzi di inquinamento, ohps, scusate, di comunicazione di massa, ti spiegano come ottimizzare lavoro e vita per avere un auto migliore, più grande, più crescita, tocchiamo il tasso lì, aumentiamo l'inflazione là, per avere fondi per aprire il Passante Nord o la TEEM , più crescita, più crescita, più crescita.
    Io li guardo un po' stralunato dopo esser sceso dal treno e aver preso la bici, arrivando al lavoro prima, essermi riposato dormicchiando un po' e avendo fatto un po' di movimento fisico.

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    1. Hai ragione. Considera, poi, che tanti sono pagati per dire quello che dicono, tanti sono degli idioti e altri, se poi vai a controllare, si spacciano per economisti e non lo sono nemmeno (ad esempio alcuni "giornalisti economici").

      Poi attenzione: il più delle volte un economista aziendale o un commercialista non dovrebbe neanche parlare di problemi di macroeconomia perché sono settori completamente diversi.

      Per dirtela 'a la Bagnai (che ti consiglio invece di leggere), tu andresti mai da un dermatologo se hai un problema al cuore? (certo son sempre medici, però...)

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    2. Noo mi hai citato Bagnai :)
      L'ho letto e ascoltato, ma faccio ancora fatica a schierarmi.
      E hai centrato. Io sono snob. Gli aziendalisti sono un'altra specie :)

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    3. Ho sbirciato al volo sotto a destra
      "Il tramonto dell'euro. Come e perché la fine della moneta unica salverebbe democrazia e benessere in Europa"

      Scusa la mia ignoranza ti faccio 'na domanda: ma questo è uno di quelli della MMT, quelli delle terapie monetaristiche ai problemi del mondo?

      Quelli che la ricchezza la si stampa con delle belle banconotine tante tante nuove di zecca con tanti zeri sopra?
      Per se quelle sono le premesse rimando ad un papero interessante di Michele Brunati che smonta con eccellente logica queste credenze monetaristiche e quella della svalutazione competitiva.

      Eh, direi che temo che ci sia non poca religione, lì da Bagnai.
      Può essere un giudizio affrettato.
      Ma il mio intuito....

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    4. Io l'ho ascoltato da studentessa, e ne sono rimasta favorevolmente impressionata non tanto per la sua propaganda anti euro, quanto per il suo carisma. Detto ciò non ho ancora le competenze in materia per farmi un'opinione
      Io sono la prima che dovrebbe (e vorrebbe) studiare ancora.

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    5. Vabbe', in questo caso l'avevo citato per la storia del dermatologo, ma di economisti se ne possono citare a decine. Che ne so: Graziani, Kaldor, Meade tanto per dire.

      L'importante è non arrivare al tifo da stadio e mettersi al livello dei fan. Uno può leggere una cosa, condividerne alcuni aspetti e magari mantenere un atteggiamento critico rispetto ad altri. Non è che tutto debba sempre essere o bianco o nero, mi sembra abbastanza ovvio.

      @WF
      Una volta ho incontrato Bagnai di persona e confermo la simpatia del personaggio!
      Su una cosa poi hai sicuramente ragione: per capire bisogna studiare e spaccarsi la testa sui libri (e spesso, ahimè, neanche si riesce a capire...).

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  9. A spanne, direi che sono molti i tratti che accomunano il modo di lavorare degli economisti e quello dei membri del clero. E non so bene se la cosa possa esser presa come un complimento.

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  10. NotteBuia: "[L'economia è] una Scienza da studiare in maniera seria, come la Fisica, la Chimica o la Medicina."

    A me sembra avere più punti in comune con la teologia, ma non sono un gran che esperto né nell'una né nell'altra materia. Fatico comunque a riconoscere in entrambe una "scienza", a meno che sia scienza anche, che so, la letteratura. O la musica. Allora anch'io sono uno scienziato.

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    1. Key, qui purtroppo è l'informazione cosiddetta mainstream che crea il qui pro quo.

      Quando si parla di economia si parla di soldi, di risorse, di ricchezza.
      Credo che l'Università della vita suggerisca anche a te quale piega possa prendere la cosa e come le informazioni possano essere "lievemente" distorte.

      Lo scienziato (quello vero) di solito non ha un atteggiamento teologico che sia un medico, un fisico o un economista.
      E da qui, per esempio, tu già puoi farti un'idea su chi lo sia e chi no. Avrai parecchie sorprese, sul numero di ciarlatani in circolazione...

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  11. "I Ministri delle Finanze del G20 concordano di alzare l'obbiettivo della crescita globale."
    I tromboni quelli che vanno a Stresa, quelli nelle sedi dei partiti, a Davos, alla London School of Economics, etc etc. trombonano così al G20.
    Ahahah
    Questi poi sono riveriti e salameccati, sono ai vertici.
    Poi una va a curiosare cosa succede, gratta un po' la vernicetta economicista e legge alcune cosine interessanti...
    Qual'è l'econonomia e quale la frode?
    L'antipolitica demagogica raccoglie ampi consensi sopra e sotto,
    Allora io direi che possiamo coniare anche il termine di "antieconomia", no!?
    Una sorta di nuova teologia, il paradiso non della vita al di là (e l'inferno qui e ora) ma la nuova economia del più risorse, più petrolio, più crescita (e la distopia, l'inferno qui e ora).

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  12. minchia uomo, il tuo difetto è che metti sempre troppa carne al fuoco, non gliela fai a spacchettare le cose.

    economia e finanza non c'entrano un cazzo l'uno con l'altro.

    te lo dice uno che vive di economia e finanza

    tre ore fa, non per lavoro, ero in una fabbrica: quella di un mio amico. se tu entri in una fabbrica capisci cos'è l'economia, perchè li si producono cose. e le cose sono cose. non sono belle o brutte, ma utili o non utili, piacevoli da possedere o non piacevoli da possedere. lo sviluppo economico non è mai negativo. anche quando deturpa il paesaggio, inquina, distrugge non è mai ASSOLUTAMENTE negativo. perchè quando produci ci sono 10, 100, 100.000 persone che beneficiano - non necessariamente nel breve - della cosa.

    la finanza invece è merda sempre, ma è - lei sì - la vera artefice dei nostri destini. e può essere più devastante della dissina di Seveso

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  13. x notte buia:
    Sai, anche "quelli" della clinica Santa Rita a Milano erano mediconi dottoroni...

    E' necessario discriminare, discernere e mantenere una buona, dose di spirito critico.
    Il problema degli specialisti è che spesso perdono di vista il senso complessivo delle cose, tendono a diventare degli specialisti del millimetro quadrato e ciò vale in genere.

    x Francesco:
    Ora non metterti a trombonare anche tu, eh!?
    Io non ho scritto da nessuna parte che economia e finanza sono la stessa cosa (nella storiella sono ben distinte) e neppure che l'economia è utile (infatti ho fatto l'esempio della cosa massimamente vitale per tutti che è il cibo/gastronomia).
    Solo che essano perdono di vista il senso delle cose, diventano il fine invece che il mezzo.

    Anche la finanza NON è sempre merda, visto che esiste una piccola finanza etica che sostiene le cose sane come acquistarsi una casa, poter partire con una piccola impresa, poter sostenere un investimento.
    Ovviamente il piccolo non è alcuna garanzia, visto che esistono milioni di idioti consumisti compulsivi che si fanno trattenere il quinto dello stipendio per le vacanze alle Maldive o le nozze pacchiane del figlio, la benna tedesca nuova.

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    1. E' assolutamente così: non basta un titolo di studio per qualificare una persona.

      L'importante è sempre non generalizzare. Abbiamo problemi complessi e occorre molta qualità (anche, e soprattutto, umana)

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  14. > Prendersela con l'Economia è come prendersela con la matematica. E' un concetto abbastanza semplice, ma vedo che si fa fatica ad accettarlo.
    > Non so, potremmo prendercela con la Fisica perché ci sono le alte maree...

    La questione non è prendersela con la fisica o con l'economia, ma con i fisici e gli economisti e con la loro responsabilità e onestà intellettuale. Quando fisici nucleari mi raccontano che il nucleare è sicuro perché la prox generazione di centrali risolverà tutti i problemi (sempre la prox), oppure che le scorie non sono un problema questa è disonestà intellettuale che fa danni sociali gravissimi. In tal caso me la prendo eccome con tali fisici o economisti.

    Purtroppo nella società moderna si è raggiunta una estrema specializzazione delle diverse discipline scientifiche e affini per cui molti dei protagonisti conosco con grande profondità il loro ambito ristretto, ma sono incapaci di ampliare la visione agli ambiti affini. Un economista influente che elabori teorie economiche astratte che vengono applicate nell'elaborazione di strategie economiche e quindi sociali di stati e organizzazioni e non consideri gli ambiti della filosofia, sociologia, etc è potenzialmente molto pericoloso.
    Ad esempio Albert Einstein, e molti altri scienziati del suo tempo, non si sono limitati a scoprire ed elaborare la teoria della fisica nucleare, ma consci della portata di quello che avevano scoperto, e dei suoi immensi effetti potenziali, in positivo e negativo, hanno preso posizioni politiche, sociali, filosofiche.

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  15. _zzz
    Ancora una volta emerge il problema della disonestà intellettuale.
    L'esempio della filiera nucleare è molto calzante: supposto che esistano persone che siano in buonafede, esse hanno la visione di un anello della catena, forse anche fatto benino, ma anello di una catena che, complessivamente, ha tra i peggiori effetti non qui e ora, ma per tutto il pianeta e la sua intera vista.
    Un colossale ecocidio lastricato delle migliori intenzioni (poi, intendiamoci, uno che si applica per fornire più energia al tumore accrescitivo attuale penso che molto difficilmente si possa dire che abbia "buone" intenzioni).

    Uno dei problemi di molte scuole di pensiero economiche è che, semplicemente, non considerano i costi (enormi) delle esternalizzazioni. Avevo letto un paio di paperi molto interessanti di come cambiano drasticamente i risultati economici (e diventano fallimentari come sono) quando si considerano le esternalizzazioni.
    Sono teorie con basi assiomatiche o bacate o gravemente lacunose. Sul fatto che questi modelli siamo così lacunosi in buonafede, poi, non ci metterei certo la mano sul fuoco.

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  16. @ anonimodel72

    Si Anonimo, è proprio così: come te, anch'io me la prendo con "quel" fisico che mi spaccia la centrale nucleare come sicura e sono invece d'accordo con quegli altri che mi spiegano che le scorie sono ineliminabili per centinaia di anni.

    Non me la prendo con la Fisica in sé, né con la categoria dei fisici tout court.
    Ritengo la fisica una disciplina fondamentale per l'uomo.

    Stesso discorso deve valere per Economia ed economisti.

    Però tu capisci che quando senti dire che "gli economisti hanno una posizione teologica", o che l'economia è quella cosa per cui bisogna crescere, riempire il mondo di TV, automobili, abbuffarsi di prosciutti e panettoni e poi si critica il "Bobbolo" perchè bue che non capisce una cioppa, allora ti rendi conto che sarà difficile risolvere i nostri problemi...

    In altri termini: quando si ha la presunzione di criticare il "Bobbolo" bue, poi bisogna essere in grado di saper fare i giusti distinguo.
    Non è una questione di lana caprina, perché si finisce per gettare a mare il prezioso lavoro di tante persone e si finisce per fare da grancassa alla disinformazione mainstream, dietro alla quale c'è gente che non ha alcuna intenzione di risolvere i problemi che ci affliggono, e anzi: prospera rovinando la vita di tutti noi e di quelli che verranno dopo di noi (se verranno)

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  17. Gli economisti, confidando in un ben nascosto aumento delle risorse nergetiche e non soprattutto da combustibili fossili, si sono fin qui divertiti ad elaborare schemi di scommesse : l'economia è scienza ancella della termodinamica par excellence, ergo non abbiamo avuto economisti fin qui ma solo aprrendisti stregoni...Quanto a prendersela con i fisici od altri scienziati prima me la prenderei con i valori morali che hanno contribuito a far crescere il teratoma umano, vedi in Italia oggi sostanzialmente tutto il pubblico e isuoi impiegati fruitori in primis, gli anziani, gli ammalati e loro cultori fruitori.Dalla nazione più anziana e malata ,( che più si preoccupa della salute individuale), buongiorno !!!

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    1. @FRA
      Ed ecco l'esempio di gente che scrive con il pilota automatico (senza offesa, eh!)

      " ...Gli economisti, confidando in un ben nascosto aumento delle risorse nergetiche ..."

      Ma "gli economisti" CHI ???? CHI lo ha detto??? Ma chi può essere il pazzo che pensa che le risorse energetiche aumentano nel tempo ??? Siamo in grado di distinguere CHI ha detto COSA e criticarLO per quello che ha detto ?

      ---
      Provo a precisare ancora meglio (se riesco)
      Il problema è che la soluzione a CERTI problemi può solo venire dall'economia, come la soluzione di altri può solo venire dalla Fisica, piuttosto che dalla Medicina.

      Ora, il problema è questo: quando uno ha interesse a non risolvere un problema vi scredita tutta la categoria di persone che lo può risolvere. Esempio: se non voglio risolvere un problema medico, vi dirò che tanto “i Medici non capiscono niente” e che “la medicina non è una scienza esatta”, fornendovi miliardi di esempi reali. E con questo butto a mare la medicina, impedendovi di servirvene. Capito il gioco?

      Continuate a pensare che non avete bisogno dell'Economia (piuttosto che della Medicina) così farete il gioco di chi vive alle vostre spalle e vi taglierete le gambe da soli.

      E' chiaro il concetto? (lo dico per il vostro bene e con amicizia, s'intende, non certo per far polemica)

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  18. La mia posizione, da quando mi sono reso contro del dramma ecologico in atto, è che l'energia disponibile deve essere poca, e costare il più possibile perché è l'unico modo per cui le masse la risparmino e la usino oculatamente per fare cose importanti.
    Per altre considerazioni, rimando alle parole di parole di Paolo Lambardi.
    Eh, Fra, sempre arrabbiato col pubblico, tu.
    Ma il pubblico in sé non è bene o male.
    E' ciò che fai che è bene o male.
    Se una roba micidiale la fa un privato non è che per il fatto che non sia pubblico. Non so, butto il problema di Fukushima, non mi pare meglio di Cernobil, o la diossina del PCB a Brescia, Bophal, etc. tutte robe bbone private, eh!?

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    Risposte
    1. > Se una roba micidiale la fa un privato non è che per il fatto che non sia pubblico.
      -> Se una roba micidiale la fa un privato non è che per il fatto che non sia pubblico sia meglio o meno peggio.

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