Si avvicina la pasqua (le mie simpatie per le radici pagane della cultura europea preferiscono che io scriva festa della vita nuova, della primavera) e così, in anticipo, ho telefonato ieri alla madre di mio figlio.
_ina ormai organizza da due natali le sue vacanze con UnBipedinone mettendomi davanti al fatto compiuto che diventano spesso recuperi tanto faticosi quanto aleatori.
Insomma, quel fine settimana il mio prodotto :) dovrebbe essere con lei, ma visto che anche quest'anno mi fa fatto saltare il natale volevo informarla che avrei voluto andare con lui dai miei e stare anche qualche giorno con lui. Come stabilito dalla sentenza, peraltro. L'ho fatto con un po' di anticipo, così se preferisce ella può scegliere se stare con UnRagazzino anche il prossimo o farne due di seguito dopo. Penso che la correttezza sia la prima forma di rispetto.
Non se ne parla, ella ha già organizzato da tempo una vacanza a Roma (ovviamente guardandosi bene dal contattarmi in anticipo).
Le ricordo la sentenza.
Mi piglia pure per il culo, dicendomi che "ormai è così, poche pippe!".
Che due palle. Preferirei (non) spendere quei soldi in altra maniera. Solo che i miei incazzamenti sono totalmente inutili, ormai _ina ha preso l'abitudine. Sono quasi due anni che mi mette davanti al fatto compiuto e, secondo me, non ha alcuna intenzione di smettere. Anzi, non solo si meraviglia ma si diverte pure a sfottermi. Mi chiedo, ogni tanto, dove arrivi l'impudenza della gente.
Del resto, osservo attonito, ogni giorno che passa, nei più disparati contesti, l'abruttimento che dilaga, la rozzezza e la prevaricazione che si fanno strada, le persone che protestano, o che mugugnano poi vengono definite intolleranti, o precisine o tutte una serie di cazzate di gente che ti pesta i piedi e poi si incazza pure quando lo fai notare loro: cosa fa lei con il piede sotto il mio? come si permette!?
Inutile blaterare o strepitare.
Domani alle ore dodici sarò dall'avvocato, è opportuno darle una robusta spazzolata facendole capire che ritorniamo ai peggiori tempi se non farà mente locale che esiste anche un padre che non è solo uno scrivitore di assegni mensili e che non è esattamente le vacanze le decido solo io quando e come me_mi piace a me.
Così dovrebbe essere anche fuori, perché il mondo è fatto di bruti e intellettualmente disonesti che non aspettano altro che allargare il loro ego fino a invadere la zona vitale altrui.
Anche questo mi aiuta e emanciparmi dalle svampite teorie cattobuoniste moraliste peace & love che non mi mancavano certo in passato.
Si vis pacem para bellum.
Ma noi donne siamo tutte stronze o ci diventiamo solo dopo il divorzio?
RispondiEliminase ha già prenotato la vacanza puoi anche andare dall'avvocato ma vedrai che la pasqua con tuo figlio non la fai
RispondiEliminax Wannabe Figa:
RispondiEliminaNon sono le donne ad essere stronze ma la gente. La maggioranza delle persone crede che la strategia del tentare di fotterti sia particolamente intelligente.
Stupidità che obbliga pure a te a stare sempre sull'attenti, non puoi mai abbassare la guardia. E' un modio di vivere diciamo da squali che sta prendendo sempre più piede e le relazioni tra gli ex non ne sono esenti.
x Francesco:
Io non so cosa si potrà fare. Ma ella deve capire che questi suoi capricci egoici non passeranno lisci. Purtroppo non aver dato segni pesanti ha portato a questa stabilità nella regressione a non negoziare i calendari delle vacanze. Quindi è la prospettiva che conta.
Temo anche io che sia tardi. Ma, ripeto, non è solo situazione contingente.
Considera che è sia tedesca (una certa arroganza) che assai terrona (molto disonesta intellettualmente, cerco di fotterti come e quando posso), ha 'sto mix dei due peggio che è il contraltare di suoi molti pregi.
Insomma agire ora per evitare che la situazione rimanga così o peggiori ulteriormente.
si si, ho capito....
Eliminaio credo però che il vero segnale debba darlo tuo figlio, che ha un'età per far pesare le cose
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EliminaPrima cosa, noto che UnBambino è spesso assai succube della madre.
RispondiEliminaSeconda cosa, direi che ritengo non giusto né opportuno caricarlo del peso di redimere le nostre vertenze. Io semplicemente, come sempre, lo informerò del problema e che cosa intenderò fare.
Certo che UnRagazzo è importante: penso anch'io che potrà dare qualche segno. Ma il grosso lo devo fare io.
si, ma inizierà presto a prendere le distanze. al limite da entrambi
EliminaCome è giusto che sia.
RispondiEliminaDa questo punto, Francesco, noi siamo più saggi delle mamme, con il loro utero egoico che si vuole estendendere illimitatamente intorno a coloro che esso contenne per nove mesi.
UUIC: "il mondo è fatto di bruti e intellettualmente disonesti che non aspettano altro che allargare il loro ego fino a invadere la zona vitale altrui."
RispondiEliminaSai il mestiere che faccio. Fin'ora ho "messo le mani" nella formazione di quasi 3000 ragazzini, e devo darti una brutta notizia: Mendel aveva una ragione fottuta quando identificava l'incidenza dei tratti genetici nelle tre percentuali "magiche" 25-50-25. Dal momento che i comportamenti dipendono in grandissima parte dalle attitudini che derivano dal corredo genetico, non mi stupisco d'avere rilevato (a spanne) un'incidenza di un 25% di remissivi (eterne vittime succubi di chiunque interagisca con loro), di un 25% di aggressivi (eterni e irriducibili tracotanti pezzi di merda) e di un 50% di "banderuole" che si orientano secondo la direzione del vento che tira nel microcosmo delle loro immediatezze sociali (possono, insomma, "mutare" in quattro e quattr'otto e in massa da un estremo all'altro, secondo le convenienze che pensano di percepire). Non se ne esce. Ho abbandonato ogni speranza di poter incidere su questa situazione così inossidabilmente insita nell'hardware dei ragazzini coi quali ho a che fare. La cosa fa discretamente schifo.
Mi chiedo, tra queste percentuali da cui non si scappa, tu dove risiedi?
EliminaIl corollario di quanto ho appena scritto è che se mi si desse la possibilità d'attuare un piano di eugenetica "a mano libera" potrei estirpare il gene della protervia nel giro di non più di cinque o sei generazioni, anche se si tratta di un gene dominante. Semplicemente inibendo la riproduzione dei protervi, mica ammazzando qualcuno! Eh, i sogni...
RispondiEliminaAlahambra: Mi chiedo, tra queste percentuali da cui non si scappa, tu dove risiedi?
RispondiEliminaCi crederesti? Tra i remissivi. E, credimi, non vorrei, perché per come stanno le cose è un difetto che mi rovina la vita (non per niente invidio UUIC e il suo saper essere aggressivo).
Ora tocca a te: tu dove "risiedi"?
Io? In nessuna di quelle, che non riconosco nè come sensate, nè come realistiche.
EliminaQuanto a te, la tua non è remissività, da quello che scrivi qui. La tua è vigliaccheria, mascherata da qualcosa di più socialmente accettabile.
Ho capito, Alahambra, le tue ultime parole parrebbero suggerire quel "25% di aggressivi (eterni e irriducibili tracotanti pezzi di merda)". Potrei ovviamente sbagliarmi, ma questa è l'apparenza. Il mondo gira sempre dalla stessa parte.
RispondiEliminaSai, se per aggressivi intendi quelli che dicono le cose come stanno quando le vedono, allora hai ragione.
EliminaMa ti chiedo: tu come lo definisci uno che mette sul suo sito contenuti illegali, sapendo che sono illegali, e contemporaneamente la sua preoccupazione non sono i diritti d'autore ma le sanzioni che potrebbero derivargliene e gioca a fare il furbo tenendole caricate il minor tempo possibile?
E ancora, come lo classifichi uno che vorrebbe prendere a pugni quelli che fan confusione sui treni ma non lo fa perchè ha paura di prenderle lui, pur sapendo che la soluzione giusta sarebbe la prima?
Posso farne altri di esempi, sempre relativametne alle cose che tu stesso hai scritto qui...
Alahambra, faccio prima a mandarti a lasciarti vivere nel tuo mondo di assoluta rettitudine e incrollabile coerenza che, evidentemente, è molto migliore del mio. Goditelo.
RispondiEliminax MrKeySmasher:
RispondiEliminaTra il 50% di banderuole e il 25% di aggressivi direi che... non siamo messi benissimo.
Mi fa sempre ridere la qualifica di Sapiens Sapiens che homo si è dato. Una definizione che si applica solo ad una ristrettissima parte della specie è bacata... per definizione. Sebbene mi piacerebbe che la ragione avesse una qualche importanza, non posso che osservare che la biologia predomina. Allora, la cosiddetta "sinistra" con la quale condivido la tensione verso scienza e conoscenza (che non è la merda del progressismo tecnoteista religioso) pecca straordinariamente nel negare l'importanza della biologia e dei meccanismi che la caratterizzano.
Io ero e sono ancora pacifico, a volte remissivo nel momento in cui prima di rispondere a tono cerco sempre di capire se esiste una soluzione ragionevole, un win-to-win.
Però mi sono affrancato dall'inquinamento del politicamente corretto e, anche con del lavoro di miglioramento personale e con le arti marziali, so che la prima cosa è che devi limitare e neutralizzare i violenti e questo avviene modulando la risposta.
La nostra società delle idiozie politicamente corrette ha reso un tabù l'aggressività e questo è il metodo più efficace per generare la violenza.
Io potrei essere estremamente violento, l'ho scritto più volte. Se uno non si contiene e danneggia il mio "Lebensraum" deve pagare perché, per la maggioranza delle persone è la biologia del bastone-carota che funziona, non il ragionamento tra persone degne e rispettose.
Io capisco che i remissivi possano diventare violenti, Accumuli frustrazioni, stai in silenzio anche quando ci sono soprusi, accumuli, accumuli. Poi scoppi.
I remissivi però avrebbero un metodo invincibile: allearsi, unirsi. Ma questo non è facile, poi il pattern dell'individualismo e della prevaricazione si manifesta negli ex-remissivi che abbiano avuto successo anche con maggior virulenza che negli aggressivi.
Insomma, è tutto ... meravigliosamente compicato. :)
C'è un commento in cui tu avevi scritto in cui tu ti eri definito ma non mi ricordo come: remissivo? codardo? timido? non ricordo, dovrebbe essere un commento in una delle pagine di educazione civica diretta. Parlavi anche della vendetta.
Riconoscere una propria caratteristica è sempre molto positivo perché poi un* può lavorare su quell'aspetto della sua personalità. Certo che sentirselo dire a muso duro (a me piace Alahambra per la sua franchezza che a volte può essere brutale/irritante) è diverso che riconoscerlo per sé.
x Alahambra:
Sei una osservatrice precisa e questo è una grande e rara dote.
MrKeySmasher riporta le osservazioni di Mendel che sono sostanzialmente corrette (i numeri sono indicativi, ma quella è sostanzialmente la gaussiana rispetto alla distribuzione dei comportamenti remissivi <-> aggressivi con il prossimo).
E' una delle classificazioni possibili ed è ragionevole.
Una cosa altrettanto certa è che ciascuno di noi può variare la caratterizzazione del suoi relazionarsi rispetto agli altri in funzione del tempo e del contesto.
Dove hai potere tendi ad essere più aggressivo, dove non hai potere tendi ad essere più remissivo.
Uomo, proprio perchè osservo dico che catalagorare in quel modo è intellettualmente sbagliato, per tutta una serie di ragioni. Come dire che la statistica e le curve gaussiane funzionano perfettamente, ma solo se ci si allontana da esse e le si guardano con distacco e una trasparenza intellettuale non indifferente.
EliminaPunto primo: il signor frantumatore insegna musica alle medie. Alle medie. Come si fa, cosiderata l'età di quei ragazzini e tutto quello che ne deriva in termine di mancanza di esperienza ed in fase spiccata di formazione ad estrapolare dei dati sulla popolazione globale?
Punto secondo: è un giudizio soggettivo, che manca completamente delle più banali critiri di controllo. Non voglio mettermi a parlare di campioni e via discorrendo, ma sono proprio le basi più elementari...
E questo tanto per cominciare.
Colpa delle nostre leggi anacronistiche, che danno il diritto alle mogli di fare tutto quello che vogliono!! Sbattono il marito fuori di casa (di proprietà di lui), si prendono il vitalizio e convivono con nuovo compagno . Si spiegano poi i "femminicidi" della cronaca; quando la legge toglie per sempre il futuro ad una persona, non tutti hanno i nervi tanto saldi da per non impazzire
RispondiEliminaSe non ricordo male in caso di affidamento congiunto i genitori sono tenutu ad accordarsi SEMPRE con dovuto anticipo sulle fetsivita', quindi la tua ex moglie ha sbagliato ad organizzarsi senza consultarti. Per quanto ne so, se a natale sta con uno a pasqua sta con l'altro (non importa quando cade il weekend), salvo accordi diversi. Il principio e' quello di garantire al figlio la possibilita' di godere in modo paritario degli affetti (nonni compresi) durante le vacanze piu' lunghe. E' opportuno che tua moglie si adegui, altrimenti e' giusto rivedere il tutto legalmente, ma mi auguro che non arriviate a tanto...
RispondiEliminaAllora, diciamo che su un piano c'è la legge e i suoi principi, su un altro piano c'è la sua interpretazione e la giurisprudenza, su un altro piano ancora c'è il contesto, la cultura, l'etica e pure... il fatta la legge trovato l'inganno (nella quale in Italia non siamo secondi a nessuno).
RispondiEliminaIo ritengo che sia giusto tutelare di più le donne che hanno maggiormente l'onere dell'allevamento della prole (poi mi incazzo pure come un dio quando io che vorrei essere padre ho dovuto subire per anni le violazioni delle disposizioni giudiziare in materia di frequentazione da parte della madre di mio figlio, dioporcoimmondo!)
Se le sindromi delle madri malevole venissero almeno un po' represse, si manifesterebbero molto meno.
Le donne sono molto più efficaci nella manipolazione e nella violenza psicologica, la magistratura è pooplata da troppi fancazzisti e il risulato è un sistema caotico nel quale molti padri subiscono le peggiori angherie.
Del resto, karmicamente, molti padri sono altrettanto merde e spariscono, lasciando figli e madri da soli.
Dunque non c'è una regola che possa risolvere tutto.
Ci deve essere indagine, osservazione, giudizio equo (alcuni di tali giudizi sono ispirati a principi che possono essere a breve termine sfavorevoli ai padri), repressione delle violazioni, modifiche strutturali (come una prassi giuridica in cui i padri esistano, ma se i giudici a loro volta mammoni, puoi capire come potrà finire....).
L'espulsione dei padri e le ingiustizie possono causare dolore e senso di ingiustizia terribili.
Solo uomini saldi, forti e robusti possono non impazzire, possono evitare crimini.
Sebbene i crimini siano condannabili, la realtà non è la teoria, non si può credere che non esistano reazioni estreme a ingiustizie estreme. Ma una visione semplicistica della giustizia darebbe la colpa al padre per i crimini e nulla a tutti coloro che (non) hanno operato affinché non) avvenissero.
Benvenuto.
Anche tu padre separato?
x Spirita Libera:
RispondiEliminaEcco, _ina è sempre passata come un rullo compressore sul fatto che i miei avessero un minimo di frequentazione con UnRagazzo.
Ciò che hai scritto è terribilmente ovvio e sensato e quindi è veramente grave che per due natali e due pasque io non abbia fatto un'ora una con mio figlio E i miei.
Infatti tra un'ora partirò per andare dall'avvvocato che ora le diamo una bella spazzolata come si deve.
Se continua così dopodomani sarà guerra.
Sua madre ieri mi ha telefonato con mille mila scuse che lei povera ha questo, lei povera non riesce ad andare in ferie, che non riesce a vedere UnRagazzo, che è spesso oberata di impegni per la sua educazione.
Le ho detto che stava lamentandosi con la persona sbagliata anzi, con la persona che non solo è assolutamente, oggettivamente messa assai peggio di lei su quei problemi ma che pure li subisce.
Che cosa vuoi che ti dica? le ho risposto
Non sapeva cosa rispondere.
L'ho lasciata con la sua enorme disonestà (intellettuale), così grande che se ne è accorta pure lei.
Mi auguro che troviate una soluzione per il benessere di vostro figlio. E' davvero grave che due natali e due pasque sia stato con la madre, io ricordo che quando ci separammo dovemmo tornare dal giudice per regolare queste faccende e fu stabilito quanto scritto sopra...poi, il buonsenso dovrebbe essere la prima cosa. Il fatto che lei dica di stare poco con il figlio e fare poche vacanze (che e' una cosa comune a tantissima gente oggi) non l'autorizza a negargli il tempo dovuto a te.
EliminaLa soluzione penso non ci sarà a breve visto che salterò le vacanze di pasqua.
EliminaMa se ci sarà dovrà essere oltre il contingente.
Sicuramente quest'anno natale con mio figlio e poi anche l'intera vacanza pasquale prossima.
Il buonsenso è tra persone che si rispettano.
poche palle, le donne la vincono sempre, agli uomini in questo caso può solo capitare di contenere le perdite
RispondiEliminaSì, coloro che subiscono le ingiustizie e i comportamenti egoici di altri sono sempre in ritardo e con rischio elevato di essere in perdita.
RispondiEliminaIo recupererò quei giorni.
Ma, supponi che i miei schiattino, non potrò recuperare una pasqua con loro e mio figlio.
Poi dicono che la violenza è maschile...
Ne sento e ne vedo troppe in giro. I papà sono svantaggiatissimi in questa tipologia di tenzone. Non che le donne siano più bastarde, ma approfittano di leggi spesso inique. Se una molla il marito, ad esempio, non vedo perché i figli dovrebbero rimanere con lei. In bocca al lupo!
RispondiEliminaAllora, diciamo che per biologia esiste, sui grandi numeri, una presenza quotidiana della madre rispetto ai piccoli.
RispondiEliminaMa noi non siamo solo biologia, siamo anche cultura e si sa, che dopo i tre anni, diventa massimamente importante anche il padre.
Una conoscente svedese diceva che dalla loro parti, molto lontane dalle leggi della MammaMiaItaliana, la legge è nolto semplice e chiara: A meno di eccezioni, la prole sta per una settimana dal padre ed una settimana dalla madre, alternativamente.
Questo già permette di partecipare in dignità a questa gara di affetti e di presenza, no!?
Anche questa è una questione culturale prima che tecnica. Perché il diritto di famiglia svedese è diverso sa quello italiano? Perché la cultura è diversa.
Chi molla chi.
La questione è, nella stragrande maggioranza dei casi, indecidibile. Si tratta spesso di dover costituire a rirtoso una sequenza quasi infinita di contrasti e di atti - reazioni per i quali, in molti casi, non è semplicemente possibile stabilire una responsabilità individuale.
La questione non si pone nel momento in cui la legge e la prassi stabiliscano un'equità anche nella presenza quantitativa dei padri nella vita dei figli.