(M.te Acuto - Libro Aperto - 1)
Probabilmente avrei dovuto cambiare titolo di questa pagina ma visto che è successo in questa traversata di due giorni lo metto qui. Ecco, c'è stata una coppia che io vidi tempo addietro assai brillante, frizzante, pucci pucci che ha... litigato i due terzi del tempo. Osservavo dinamiche di discussioni puntigliose, di ego che cercano di comandare e manipolare l'altro, di battute accuminate. Io non sono sempre stato col gruppo: il fatto di essermi fatto tutte le cime era dovuto sì al piacere di un camminare meno tranquillo, meno posato, agevole, ma anche, dal piacere di stare da solo.
Solo...
Solo che io pensavo a quei due e percepivo i clangori cupi di un balrog sotto, memorie inquietanti del mio vissuto. Allora, mi rituffavo nell'aria nella vista, nelle altezze (sorrido, più che di altezza, per l'appennino si può parlare di "meno bassezza" :). Come è possibile che si passi dalle stelle a un inferno più o meno mitigato, controllato?
Al rifugio abbiamo incontrato una comitiva di fotoamatori saliti là in cima per fotografie agli ambienti naturali. Zio canchero, hanno fatto un casino pazzesco, anche la mattina. I primi che si erano svegliati hanno parlato come se non esistesse alcuno intorno e poi via un crescendo fino... ad un applauso. Io ero già in dormiveglia ma non ho potuto non notare questa maleducazione.
Ego debordanti che non hanno il senso dei limiti.
Al rifugio sono stati molto carini: hanno atteso che arrivassimo (con ca' 10' di ritardo su quanto avevo annunciato loro) per iniziare la projezione di un video documentario: un prete alpinista che era stato, nel 1984, in una spedizione in Bhutan in cui ci fu un grave incidente.
Sì, la montagna è un luogo in cui avviene una introspezione dinamica (riformula il termine che indica la meditazione dinamica dello zio Osho), se non sei insensibile, se non sei morto dentro, non puoi non percepire la dimensione spirituale dell'esistenza.
In quelle immagini colorate, la saggezza di una cultura induista, buddista e tantrica che mi sorprende sempre. Una del (mio) gruppo sghignazzava quando il video citava alcune volte tantra, Lingam e Yoni. Ma quel prete projetta quelle robe?
Beh, prima di essere prete è un alpinista, qualcosa di buono ci deve essere.
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è in quella dimensione spirituale dell'esistenza, che ho potuto trovare un senso al dolore che spesso caratterizza la vita...è dura per un essere umano un certo tipo di consapevolezza, ma è l'unico modo per conservare uno stato di amore.
RispondiEliminapoi penso in merito alla coppia alle liti alla fine: che bisogna solo capire quanto vale la pena litigare, due persone stanno insieme per evolversi e basta se non è accaduto bisogna cercare oltre, se è invece accaduto bisogna passare al successivo scalino, che a volte puo' essere insieme, in solitario o con altri.
Crescere Spiritualmente è quello che conta. ogni fine non è un fine è sempre una trasformazione, un nuovo stato. la vita non è involuzione, è progressione dell'essenza fino a miglior dimensione. La consapevolezza è il pane della crescita.
la gente soffre solo a causa dell'attaccamento che è sopratutto una cosa materiale. Tenersi aperti è l'unica cosa che ci puo' salvare, nella coppia e fuori.
aperti in senso consapevole intendo
in questa foto trovo quiete.
Nel dairio della ex-coppia molte pagine furono dedicate all'eros. Lo zio Osho, geniale, aveva capito che anche l'eros ha una dimensione paradossale e lo espresse con una frase: Con te e senza di te.
Elimina> quanto vale la pena litigare, due persone stanno insieme per evolversi
Quanto vale?
Varebbe molto se fosse un sacri-ficio, ovvero se le persone evolvessero. Ma come diceva lo zio sono due bottiglie vuote che stanno insieme cercando di attingere dall'altro.
nessuno è vuoto. molti semplicemente non sanno cosa hanno nella bottiglia e quindi lo ignorano.
Eliminachi si accorge di cio' che ha e lo sviluppa si evolve chi non se ne accorge si ripete fin quando non fa il passo che gli serve.
nulla avviene per caso Uomo ..voglio dire l'anima non è stupida la carne lo è, l'anima è spiccatamente intelligente sa dove è diretta ma si porta dietro il peso di un corpo che se non la segue ritarda l'evoluzione per questo a volte si ripetono gli stessi giri.
Sto pian piano maturando l'idea, supportata dall'esperienza personale e da quello che vedo e leggo in giro, che la cosiddetta "coppia stabile" sia un luogo inospitale...a parte i primi tempi dell'innamoramento..quando tendi a vedere i lati positivi delll'altro e a minimizzare i difetti.
RispondiEliminaMeglio restare liberi, e scegliersi di volta in volta. E se va male, ognuno per la sua strada. Senza recriminazioni e strascichi.
Forse sara' un po' drastico, ma quante rotture di palle in meno.
Eppure, per la paura di restare soli, o per mille altri motivi piu' o meno validi, si accetta troppo spesso di stare dentro "cose" chiamate cioppia.
Perché in fondo rassicura, e puoi dire "ho qualcuno" .Ma a quale prezzo?
L'ho fatto anche io, non lo faro' mai piu'.
Ma anche no.
EliminaIl fatto che, purtroppo, abbiate avuto fallimenti e delusioni non comporta né implica che il problema sia la coppia in quanto tale.
Ci sono sovrastrutture, schemi mentali, fantasie, pensieri propri attribuiti all'altro, poca attinenza con la realtà... e tutto questo porta al fallimento.
Ascoltarsi ed accettarsi esattamente per quello che si è invece porta a coppie stabili in cui a legare non è né noia né paura ma la reciproca volontà e piacere nel restarci.
Alahambra ha una fede e una forta volontà nella coppia.
EliminaElla ed io discutemmo a lungo, senza cambiamenti apparenti, su cosa sia o cosa non sia una coppia / duo.
Per quanto mi riguarda ruppi con A-Woman perché mi ascoltai con e mi accettai per quello che ero e presi atto di differenze usuranti sul piano morale. Ella lo chiamo fallimento, io la chiamo guarigione con liberazione reciproca.
La stabilità in coppia ha costi e rischi, non è solo benefici.
Mai detto che non abbia un costo. Ma mi insegni che tutto ne ha e quindi?
EliminaPer altro non ho mai sostenuto che tutti siano fatti per coppia e famiglia. Quello che sostengo è che chi non è fatto per starci non può e non deve sostenere cose insulse tipo "la quotidianità è la tomba dell'amore" o "l'amore finisce sempre" o "tutte le storie sono destinate a chiudersi" perché sono false oltre che delle banali e comode scuse per giustificare il proprio fallimento o la propria voglia di altro.
E sì ribadisco che se ti impegni per arrivare ad un punto e non ci sei riuscito è un fallimento.
Certo che è un fallimento! Del resto, se a una certa età mettiamo in fila gli obiettivi perseguiti e quelli effettivamente raggiunti, penso che in molti dovremmo onestamente ammettere che sono stati molto più numerosi i fallimenti rispetto ai successi. Essere mediamente dei falliti è assai normale, anche se nella nostra cultura pare debba rappresentare chissà quale onta.
EliminaIntanto Alahambra tu non puoi giudicare i percorsi altrui perchè ognuno fa il proprio....detto questo sonl lieta oltremodi che tu sia così matura e immagino tu abbia un favoloso compagni o marito o fidanzati con cui hai un rapporto solido e soddisfacente ..però mi chiedo. ..lo fate abbastanza? :) Perchè nei tuoi commenti sei spesso così acida che quasi quasi mi viene il dubbio che ti manchi qualcosa. ..senza offesa eh. ...meglio fallimenti e risalite che minestrine tiepide girateve rigirate :). Ciao
EliminaAggiungo ancira, mia cara. Se io oggi sono libera e non accoppiata (stavoboer scrivere Accoppata) non mi senti affato una fallita anzi. Dove sta scritto infatti che un uomo o una donna siano da considerarsi riusciti solo se hanno qualcuno....? Idea osoleta, se permetti.
EliminaHo avuto delle delusioni, qualche dispiacere, ho vissuto, goduto, amati. ..sono stata amata. ..ho amato. ..ho cirnufucato (oioi) e sono stata cornifucata. ..dove sta il fallimento. ..é solo tutta esperienza che fa di me quella che sono. Falliti secondo me sino quelli che giudicano la vitaca altri per non ammettere che la propria in disatro. Spero la tua non lo sia. La mia non lo é affatto. Esco, conosco, faccio pure del gran sesso felice e mi pento solo di di essere stata tanti anni in coppia e pure male. :) Saluti
Mi scuso per gli errori di battitura! :).
EliminaNon ho mai detto che chi non sta in coppia sia un fallito. Ho detto che fine di un rapporto è un fallimento.
EliminaQuesto è esattamente quello che intendo: non si ascolta quello che viene detto ma quello che di vuole sentire nello stesso modo in cui non si legge quello che viene scritto ma quello che si vuole leggere.
Come dicevo ho un marito perfetto per me, pieno di difetti che conosco e accetto e amo e non ho alcun desiderio né velleità di farlo essere una persona diversa da quella che è. Mi pare che questo sia parecchio raro.
Trovo anche interessante che dire quello che si pensa invece che metterci cuoricini e fiocchetti sia preso per acidità. Mi spiace, i cuoricini ed i fiocchetti non mi piacciono.
Oh, per la cronaca. Non parlo del personale degli altti a meno che il personale non sia sventolato ai 4 angoli del mondo. Usarlo e fare illazioni dimostra quanto meno una grossa coda di paglia in fiamme. Se ti è bruciato consiglio caldamente di farti due domande.
EliminaLa fine di una storia potrebbe pure essere una liberazione.
EliminaPenso che non sia possibile trarre alcuna conclusione a priori.
ah ho dimenticato, ciao e buona giornata ^_^
RispondiEliminaC'è una dimensione
RispondiEliminao - biochimica
o - psicologica (cimentarsi su limiti e in situazioni poco usuali)
o - il contatto archetipico con la Natura
o - gli stimoli estetici (uditivi, cinestesici, cromatici, olfattivi, tattili)
o - la presa d'atto con un principio di infinito.
Misantropo? I primi due punti; il terzo è un'attribuzione di merito per un prete. Mica poco per me, eh!?
Desiderare l'isolamento non è necessariamente un indice di misantropia...
RispondiElimina... ma non è stato un isolamento ...
RispondiEliminadi base nessuno parte per fallire quando si è coppia, poi però succede. questo è il dato di fatto
RispondiEliminaAssolutamente può succedere. Che ineluttabilmente succeda anche no.
EliminaNon è semantica né esercizio di stile credo...
Il fallimento che intendo io è quello di colui che desidera tenere in piedi una relazione ma non ci riesce. Esiste quindi un obiettivo ed una riga che non si riesce ad attraversare.
EliminaLe relazioni iniziano e finiscono, ma sottolineo quanto sopra perché sembra da più parti passare il concetto che la relazione di coppia è destinata per sua natura a finire. Non è così: finisce perché ci sono due individui che, ciascuno dalla propria parte e per le più diverse motivazioni, non riescono o non vogliono tenerla assieme.
Uffa Lorenzo hai capito perfettamente quello che sto dicendo che non è quello di cui stai parlando tu.
EliminaÈ precisamente il contrario. Non è destinata per sua natura a finire, non è ineluttabile e non è inevitabile. Finisce se non si sa o non la si vuole tenere assieme. Quello che contesto è che in nome del "tutto scorre" si dicano cose come quelle che ho elencato nel commento poco sopra e ci si autogiustifichi con quelle dei propri personali errori nella gestione. Non è così.
EliminaSopra Uomo diceva che ho fede nella coppia ma è sbagliato. La mia non è fede perché ho prove evidenti e concrete di quel che dico, persone che sento e tocco. Io non ho fede, ho fiducia semmai e ho attorno a me esempi tangibili di quel che dico.
Qui emerge il conflitto tra personale e statistica.
EliminaTant'è che si dice che nell'eros non ci sono regole.
Inoltre, permettimi, Alahambra, visto che non sappiamo nulla della tua vita, possiamo leggere le tue parole senza alcun riscontro.
Come uno che arriva qui e dice "certo, mio zio Toni si è fatto una doccia gelata tutti i giorni, anche quando raffreddato e con la bronchite ed è sano come un pesce."
Boh, può essere.
La relazione è storicamente difficile e complessa e le cose difficili, complesse, oggettivamente sono fragili e instabili.
Mi ricorda la teoria dei giochi: nella coppia non sai mai quanto investire e se questo è fruttifero o se è un dissipare, uno sprecare.
Osservo che nella società liquida si sono liquefatte anche le relazioni e quindi le coppie.
Bene? male?
Non so, per il momento mi limito ad osservarlo.
Lorenzo, le relazioni esisttono al punto tale che esistono pure in matematica e in algebra, a seconda delle proprietà e delle relazioni e degli elementi che ne godono, costituiscono gruppi, aneli, campi, etc. .
Relazione è un concetto astratto che prevede degli individui molto concreti che la compongono. Il che è esattamente il punto: non si può dire che "la relazione" non funziona. Si può dire che le persone che ne fanno parte non la fanno funzionare. I motivi per cui accade sono millemila e non sto parlando di quelli.
EliminaParlo del prendersi le proprie responsabilità senza attribuirle ad una astrazione.
Chiaro che una delle grandissime difficoltà è quella di recepire i cambiamenti dell'altro e dei propri ed altrettanto chiaro che non necessariamente questi cambiamenti sono accettati/tollerati. Ma ancora se questo accade non dipende dalla "relazione" in quanto tale ma dagli individui.
Quindi, se una coppia si separa, la causa non è esterna ai due ma interna, poiché sono gli individui i soggetti attivi che fanno scelte.
Nel tuo esempio il ragazzo che non voleva uscisse con gli amici è volato a tempo zero. Io e lui soggetti attivi di una coppia che non si è mai formata. Mio marito ed io conviviali da 16 anni e anche in questo caso siamo soggetti attivi di una relazione che vogliamo far proseguire. Non è "il caso" o "il destino" che agisce: sono le persone che so comportano in un modo o nell'altro.
Spero di essere stata più chiara.
No Lorenzo implica il concetto di responsabilità e quello di conseguenza.
EliminaIl caso a è intenzionale questo ti sto dicendo. Non dipende da un qualche Deus ex Machina, si fa perché si vuole fare o non fare.
> non si può dire che "la relazione" non funziona.
Elimina> Si può dire che le persone che ne fanno parte non la fanno funzionare
E' una tecnica retorica molto comune.
Si estrae la colpa /le cause / lre ragioni e le si delocalizza in modo da smontare le osservazioni.
Il traffico non è un problema, sono i cattivi automobilisti.
I furbofono / la tecnologia non sono un problema, sono le persone che non la sanno usare.
Le migrazioni di massa non sono un problema, è una responsabilità di alcuni individui che delinquono.
etc.
Insomma la difficoltà non è nella relazione ma nelle persone.
A parte che è falso.
Ma anche operativamente non capisco cosa cambi.
Guardi, su quella Cinquecento non può caricare 6t di ...
Ah no, mica è un problema della Cinquecento, è un problema delle 6t.
Cosa cambia? Ce le metti o no su quella Ciccent quel carico?
Ah sì giusto. Chiaro che l'immondizia che raccogli in montagna germina da sola da terra. Come ho fatto a non pensarci prima!
Eliminaio comunque vedrei bene Alahambra e Lorenzo sposi
EliminaSai che pure io Francesco? o.o
EliminaPosto sempre il marito che ho non fosse quello perfetto per me *_*
x Alahambra:
EliminaQuale sarebbe la relazione tra rifiuti e ambiente che li riceve?
Non è una relazione.
Tra un uomo ed una donna ci possono essere molti tipi di relazione, alcune delle quali estremamente diverse.
x Francesco:
:)
>Tradotto nel tuo linguaggio, il marito che pianta la moglie per la segretaria ventenne
Elimina> non si è impegnato abbastanza per fare funzionare la relazione.
Sto miorendo!
Ho le lacrime.
:)
(:
+:)
(:=
Tradotto nel mio linguaggi tutti e due non si sono impegnati abbastanza, non si sono parlati, non si sono ascoltati e non si sono capiti.
EliminaSul resto ti do ragione alla grande ma stiamo parlando di due cose differenti.
E vai sereno che non ho intenzione di assediarti xd
"tutti e due non si sono impegnati abbastanza, non si sono parlati, non si sono ascoltati e non si sono capiti"
EliminaMi piace tantissimo questa sintesi ultima Alahambra...
Grazie Gioia. Grazie davvero.
EliminaDove le vedete tutte queste ventenni gioiosamente disposte a condividere momenti di intimità con maschietti di mezza età e oltre? Cioè, intendo escludendo le mire apertamente e/o occultamente mercenarie... (ho conosciuto personalmente diverse mogli sposate con intenti assai più mercenari di quelli d'una qualsiasi prostituta di strada -- personaggi che te li raccomando davvero, oh sì).
EliminaAppunto, Lorenzo, hai descritto alcune delle numerose facce della prostituzione "occulta". A mio avviso il riferimento ai puttanieri storici o a quelli moderni, nelle loro variegate incarnazioni, è solo parzialmente pertinente con un discorso che riguarda le coppie nel senso "nobile" del termine (nota le virgolette).
EliminaMi permetto anche di aggiungere che per una persona equilibrata la questione della decadenza dell'aspetto è solo un particolare marginale della sessualità. Ritengo ben più grave la perdita della piacevolezza, che può avere una quantità di cause che esulano dalla fisicità -- per quanto mi riguarda, poche cose sono più antierotiche della scontrosità, dell'acidità, dell'aggressività, della micragnosità, del generico "pesantore"... tanto da parte femminile quanto da parte maschile. In secondo luogo, ma non meno importante, c'è probabilmente il fattore noia/usura, ma è un altro capitolo ancora.
Ferma restando la mia assoluta "fedeltà", ammetto che m'è capitato di fantasticare non solo su qualche bella ragazzetta (con fantasie d'un certo tipo), bensì anche su qualche attempata signora dai modi accattivanti (con fantasie d'altro tipo). "Fantasie", e nulla più. La realtà ha un altro spessore, e non vale la pena tassarla per correre dietro a qualche sogno assai probabilmente privo di consistenza.
Poi, come è giusto, ognuno fa quel che preferisce e non spetta agli metterci becco.
Interessante questo scambio.
EliminaChi ha letto quell'interessante libretto "Gli Uomini Vengono da Marte, le Donne da Venere" sa che per le donne paralre dei problemi è (forse) un po' risolverli. Per i marziani, invece, parlare dei problemi è un distrarsi dal risolverli.
Aggiungo che, come ha sottolineato Lorenzo, ci sono realtà/problemi che non si possono risolvere, neppure parlando. Ad esempio l'imprinting biologico per cui siamo attratti da partner del sesso opposto più giovani. Questo è istintivo, non culturale e quindi non può essere "risolto" culturamente, ovvero parlandone.
Il rapporto tra una femmina e un maschio è notoriamente complicato: lo si affronta per un dare avere anche se questo viene negato dalla visione romantica. Ma la visione romantica non nega affatto un Do ut des solamente lo riformula su un piano sentimentale (secono chakra) magari negando il primo (istinto), il terzo (potere), con qualche accenno al cuore (ma i tantrici dicono che i romantici confondono il piccolo cuore - i sentimenti - con il Cuore - il non colpito) enfasi sulla comunicazione, e sull'intesa.
Messer PigiaTasti è molto pacato e razionale anche in termini di sesso, direi. :)
Non tutti cerchiamo le stesse cose, Lorenzo. Se rileggi non ho scritto che le ragazzette avvenenti mi fanno schifo, anzi... Ho scritto che, al di là delle fantasie, oggi come oggi ritengo che l'attrazione comprenda altri fattori, e che quei fattori possono essere più importanti dell'attrazione fisica in sè. Conosco ragazzette molto avvenenti che più che altro mi fan venire voglia di prenderle a calci, altro che averci a che fare nell'intimità! Poi, certo, se ci si limita a considerare quel che percepiscono i sensi (tutti i sensi) mi è impossibile darti torto. L'età e l'esperienza mi han portato a capire che la sensualità, nonostante l'apparenza del momento, troppe volte è foriera più di malessere che di benessere. Piuttosto che farmi prendere da certi "turbinii" preferisco di gran lunga la nota morale de "la volpe e l'uva", che mi offre più garanzie di stabilità. Non credo di dovermene vantare, ma neppure di dovermene vergognare. E' semplicemente uno stato di cose.
EliminaPiuttosto che farmi prendere da certi "turbinii" preferisco di gran lunga la nota morale de "la volpe e l'uva", che mi offre più garanzie di stabilità. Non credo di dovermene vantare, ma neppure di dovermene vergognare. E' semplicemente uno stato di cose.
EliminaMi ritrovo moltissimo in queste parole.
Io penso che se fossi pieno di soldi, col potere, sarei esattamente come questo ciarpame ingombrante. E' nell'ordine delle cose.
EliminaPer questo usai la metafora del caseificio: se devi cambiare e produrre cioccolatini NON puoi limitarti a cambiare le persone nel caseificio, devi cambiare la struttura, il sistema.
Conosci qualcuno (te incluso) che non abbia "problemi mentali"?
RispondiEliminaWow, quanti spunti generatisi da un solo post!
RispondiEliminaMi limito a commentare il post: una volta mi capito' di andare in Svizzera (in Engadina) e ci portarono a fare una escursione per boschi. Ero l'unica italiana del gruppo. La guida, uno svizzero tedesco, si lamentava degli Italiani che sono soliti andare in giro incuranti e chiassosi in qualsiasi frangente, e, nei giri in cui si potevano vedere animali, quelli inesorabilmente scappavano.
In effetti il fare chiasso e l'urlare senza essere arrabbiati e' proprio tipico degli italiani, se uno vive all'estero per un po' ci fa caso. In tutto il centro, nord ed est Europa di sicuro e' così.
Da quando giro con grupp(ett)i di fatto non vedo piu' fauna selvatica.
EliminaVero.
Anch'io, lo confesso, a volte sono un po' italiana nel senso di chiassosa per nulla. Mi succede quando sono in compagnia di altri italiani chiassosi e ciarlieri, o quando sono contenta di essere tornata con i miei famigliari italiani. Da qui mio fratello che mi redarguisce riguardo al mio volume (e pensare che un tempo ero io che lo redarguivo!).
EliminaComunque, il silenzio quando si va per sentieri e' qualcosa di unico e bellissimo. Perché il "silenzio" permette di osservare e ascoltare la natura com'e' di per se', diciamo... mi viene l'esempio dell'osservatore di un processo fisico, che cerca di interagire il meno possibile.
C'è lo stesso problema anche in altri contesti.
EliminaConcerti, riunioni, etc. .
I presenti possono essere vivaci e allegri e via via più fino ad eccedere (in intensità e/o tempo).
Il silenzio apre le porte sull'introspezione. A volte ho l'impresisone che per molte persone sia l'incubo peggiore da cui scappare con ogni mezzo, perfino acustico.
Mi sono tornati alla mente i ragazzini Sfizzeri che venivano a sciare da noi quando ero pischello. Quando alla sera salivano sugli autobus per tornare a casa, sembravano le persone piu' tristi del mondo.
EliminaIn tutto il centro, nord ed est Europa di sicuro e' così.
EliminaBeh ...
centro e nord ok ... però gli slavi ci assomigliano, e parecchio.
===
Non c'è bisogno di scendere così tanto di latitudine per incontrare persone che hanno piu' vitalita' di un'ameba
EliminaMi par di capire che una certa esuberanza culturale si paga con pressapochismo e cose fatte cosi', un po' alla carlona.
EliminaIn effetti dagli Sfizzeri prendi la tecnologia, dagli Yoruba la danza.
Preferirei l'ospedale di Wolfsburg, a due passi dalla Volkswagen.
EliminaGente seria.
Quello che so è che i tedeschi fanno tanto i paladini della morale europeista ma poi combinano le truffe come i napoletani che vendono motori usati su ebay. Non che la cosa mi abbia sorpreso piu' di tanto, che i crucchi sono sempre stati bravissimi a nascondere la merda sotto il tappeto.
EliminaDopo il caso Lubitz, prima di salire su un volo Lufthansa una toccatina alle palle me la darei senz'altro...
Ma tornando al discorso "gioia di vivere", credo che si possa essere delle persone allegre e solari come anche degli ottimi professionisti che svolgono diligentemente il proprio lavoro, è questione di carattere.
Ma ...
Eliminasei stato all'IFA o al Venus ??
:D
> i tedeschi fanno tanto i paladini della morale europeista ma poi combinano le truffe come i napoletani che vendono motori usati su ebay
EliminaLa cosa è ovviamente iperbolica e quindi falsa.
Sarebbe sufficiente contare il numero di assassini per milla abitanti a Napoli e paragonarlo con quello di Dresda o Amburgo.
Direi che i tedeschi sanno che gli homo tendono a fottere gli homo e quindi hanno sviluppato un'etica difensiva.
C'e' da dire che la Germania e' stata massacrata da decenni di immigrazione spaventosa e l'etica tedesca, certamente nelle grandi citta', e' stata diluita oltre ogni ragionevole limite.
Direi che i tedeschi sanno che gli homo tendono a fottere gli homo e quindi hanno sviluppato un'etica difensiva.
EliminaQuesto è un nodo importante.
La costruzione di un'etica difensiva individuale e collettiva è un'azione faticosa e che necessita parecchio tempo.
Ma fa crescere individuo e collettività.
Gli italici sono invece ancóra allo stadio puerile : quello in cui si crede ai santi e ai miracoli ... che esista il buono-buono che ti serve tutto in tavola, magari con le posate d'argento.
C'e' da dire che la Germania e' stata massacrata da decenni di immigrazione spaventosa [ ... ].
Eh.
Leit motiv.
===
Uomo, gli assassini e le truffe non sono due eventi strettamente correlati. Lo scandalo Volkswagen è stato architettato da degli inamidati seduti in una sala conferenze, non dal teppistello che ti punta il coltello tra le scapole per scipparti. Sono due scenari un po' diversi ma in tutti e due i casi si configura un reato.
EliminaNon v'è dubbio che il livello di illegalità in Italia sia piu' alto che in certi paesi nord europei, ma affermare che in questi ultimi sia come vivere nelle favole vuol dire far passare un messaggio sbagliato. Poi vediamo gente che va in Svizzera pensando di trovare il mondo di Heidi e invece scopre che in certi quartieri di Zurigo o Lugano le sparatorie e i regolamenti di conti tra stranieri sono piu' frequenti di quello che si potrebbe immaginare. Anche loro hanno il problema delle frontiere colabrodo. E anche la corruzione già a partire dagli strati piu' bassi della "torta" ( a livello di amministrazioni comunali, per esempio) non è poi così insolita.
Non penso che esistano molte città al mondo che possano competere con frodi e truffe dell'area campana.
Elimina> in questi ultimi sia come vivere nelle favole
Chi ha scritto questo?
Ho osservato con i miei occhi il veloce degrado etico e civico delle città tedesche dovute all'immigrazione di massa.
E'buffo perché è uscita 'sta cosa dell'isolamento.
RispondiEliminaIo non so a cosa si riferisse Lorenzo. Forse al fatto che per alcuni tratti io sono salito sulle vette da solo (per poi ricongiungermi col resto del gruppo).
Aggiungo che non è solo l'isolamento la punizione. Quella più diffusa è... la mancanza di isolamento ovvero cacciare alcune persone in una cella angusta.
Sì, probabilmente tra le due forme punitive, l'isolamento è più penoso della costipazione, una forma più grave di punizione.
RispondiEliminaLa comitiva non ti aggrada, il rifugio...
Mah.
Io non sono per il fare tutto sempre insieme tutti insieme la stessa cosa. Se il sentiero 00 passa sotto la vetta e io desidero farmi la vetta, direi che non c'è alcun problema se parte del gruppo taglia sotto e parte sale in cima. Tanto ci si vede tra mezz'ora, 15' o 20'più avanti. Evitiamo di complicare le cose semplici.
In rifugio.
Allora, in rifugio c'è una etichetta ben precisa e nota agli alpinisti. Una di queste regole (non sempre scritte) è che dalle 22 c'è silenzio e la mattina pure.
Poi se vogliamo dire che tutti possono fare quello che vogliono ovunque e che non va bene osservare che questo non va bene, possiamo pure scriverlo.
Solo questo, Osho permettendo...Quando le cose funzionano, che bisogno c di litigare o discutere sino a tirarlo a sangue ? Ecco allora una definizione ( a mio modo di vedere ) che si dovrà dare dell' EROS: Nè dio, nè demone, nè umano.
RispondiEliminaA te la scelta UUIC, e buona giornata
Diciamo allora che le cose funzionano molto bene per il periodo dell'innamoramento, poi via via meno.
EliminaBuongiorno Daoist.
Mica era un branco di carrarini?
RispondiEliminaAhaha
EliminaDevono essere un po' birboni i carrarini, direi. :)
No, erano romagnoli.