domenica 22 novembre 2015

Pietra merdosofale

Sono in treno verso la città, dopo molto tempo torno a ballare la domenica pomeriggio. Sì tratta di una milonga "illegal" gratuita organizzata senza la pesante burocrazia imposta dai parassiti SIAE (vorrei capire che cazzo ci sia da pagare per brani che hanno da sessanta a novant'anni).
Non posso non osservare che il miglior tango della provincia è quello organizzato da alcune ghenghe tanghere che lo fanno per passione, non per far soldi. La cosa paradossale è che hanno molto spesso il costo di non pochi eventi è proporzionale alla mediocrità dei convenuti. Avevo già riportato che appena la parola crisi è diminuita di frequenza alcune milonga hanno aumentato i prezzi: in due o tre anni aumenti del 40/50%. Follia ingorda, per me se chiudono è solo meglio.
Anche il mondo milonghero non è affatto esente dall'affarismo del mondo e dal fatto che la smania di denaro rende di plastica, finto, kitsch, scadente e brutto ciò che tocca. Il denaro è una pietra merdosofale efficace.
La passione non ha prezzo.

21 commenti:

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    1. qualcuno ti direbbe che tutto a un prezzo.... addirittura la passione.
      la pietra merdosofale e' l'unità di misura insostituibile di questa società.
      società che non amo, ma che purtroppo è tale e che per tale si deve accettare.
      amen e buona serata tangueros

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    2. La mia intuizione è che passione ed eccellenza non siano acquistabili.
      Puoi farti una chiavata a pagamento ma non puoi comprare affetto o far l'amore.
      Fortunatamente. :)

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    3. io la penso come te Uomo, ma in percentuale l'affetto per molti non conta quanto il danaro. ho il dono dell'osservazione e questo è molto di quello che rilevo in giro e vengo anche derisa a volte per a tua stessa intuizione. ecco perchè la società sta implodendo su se stessa, tra l'altro.

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    4. Aggiungo anche, Magnolia, che non è che debba esserci solo l'eccellenza. Insomma, puoi anche voler solo una roba industriale o del sesso a pagamento. Basta non cadere nella finzione, non rimanere in credenze o in rattrappimenti ed esercitare il discernimento: cosa voglio e cosa sono disposto a pagare per ottenere cosa.

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  2. ne abbiamo già parlato uomo, anche gli eventi di running hanno problematiche analoghe

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    1. Non ho capito la battuta (devo ammettere che non conosco nulla della nicchia dei cercatori di tartufo e quindi mi sfugge il senso dell'ironia).

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    2. Lorenzo, di certo sono più gli uomini di mezza età che i giovani

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    3. comunque la topa nel running c'è. fisicamente come puoi immaginare difficilmente ha qualcosa di sbagliato.....

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    4. no, io intendevo la topa del running. le runnerine difficilmente hanno qualcosa di sbagliato

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    5. ah la vera runner è 10 volte più fanatica della tanguera..... non hai neanche la più pallida idea.....

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    6. lo so. e ti dirò di più: le due o tre società che contano dalle tue parti nella periferia nord hanno diverse runner talebane.....

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    7. Anche qui ci sono corsomani. Prima che mi si sbilencasse in parte l'anca correvo molto pure io, ma non sono mai stato un corsomane.

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  3. Il tango e il ballo in generale sono del tutto voluttuari: se li vuoi paghi ed è più che giusto così.
    Non lo è per ciò che è indispensabile.

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    1. Guarda, Alahambra, ieri è stata la dimostrazione che può proprio non essere così ovvero può non essere affarismo/ingordigia. In treno ho scritto già il grosso della pagina.

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  4. La passione non ha prezzo...ma spesso ha i suoi "prezzi" da pagare. Passione alla fine ha la stessa radice e significato di "patire"...e quando si patisce non si puo' essere completamente felici. Le persone "passionali" spesso vivono momenti molto sublimi ma poi si ritrovano spesso in balia della loro stessa passione, che a volte si trasforma quasi in "schiavitu'". La passione non e' stabilita', e' movimento, e' incertezza. Non tutti riescono gestire bene cose simili (io per nulla) e cosi'...spesso ci si accontenta dell'"ordinario". Mi sono sempre chiesta se valga la pensa rinunciare a una grande passione per via dei suoi prezzi. Sto ancora cercando la risposta.

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    1. Per questo molte discipline e filosofie (soprattutto orientali) tendono ad escludere gli eccessi di ogni tipo e ti insegnano a liberarti da ogni passione come via per la pace interiore. Boh, forse ci riesco quando saro' vecchia. E non ne sono cosi' sicura.

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    2. Anche la statica serenità ha i suoi contro, Spirita.
      Terzani osservava che noi europei siamo romantici/emotivi/passionali per DNA, si accorse che l'alfa privativo indiano non avrebbe mai potuto essere sua parte.
      L'ideale sarebbe il discernimento, saper scegliere quando entrare ed in un "paradigma", quando abbandonarlo a favore dell'altro. Sono un po' stanco dopo un periodo di eccessi? Mi tranquillizzo per un certo periodo. Sono apatico e ho voglia di emozioni? Mi faccio un periodo di passioni, vizi, eccessi... Qualcosa del genere.
      In realtà sappiamo tutti che non è possibile visto che il nostro carattere non è (così) indirizzabile.

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  5. E pensare ad un'offerta libera?
    Anche se ultimamente faccio un po' fatica a commentare qui da te. Mi sembra una specie di ridda (ehi, era pure una danza popolare...sono in tema, urrà!) e forse non sono abbastanza mobile o arguta per questo genere di cose...

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    1. La questione è che un tot di persone vogliono vivere di tango e quindi lo hanno "businessizzato". Lo hanno proceduralizzato e poi con un po' di successo (e anche per altri fattori come la predazione dei parassiti SIAE ed altro) sono arrivati altri problemi e fattori di problemi.
      Ci sono alcuni eventi che sono ad offerta libera.
      Io sarei meno freak, penso che un prezzo equo sia più semplice, corretto, ecologico (non c'è nulla gratis, neppure il tango).

      Ridda? strano, direi che questo luogo è tranquillo. Mi ricordo quando c'erano i troll, era tutt'altro.

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    2. Oggi sono stanco e forse più stupido del solito ma... non ho capito, in questo scambio con gioia, dove siano le filosofie orientali alle quali ti riferisci.

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