giovedì 17 aprile 2014

Inglesano

  • In principio era il Verbo.

Inglesano

o - Orribile miscuglio linguistico in cui alcune frasi raffazzonate italiane appaiono tra termini inglesi spesso usati del tutto impropriamente (per assonanza) ovvero orribile miscuglio linguistico in cui termini inglesi usati non di rado in modo cialtronesco interrompono frasi italiane ancora peggiori.
o - Gergo diffuso (anche in contesti specifici) in cui l'intento di impressionare l'interlocutore con esotismi inglesi; produce risultati grotteschi e patetici e rivela una sostanziale povertà colturale e mentale dell'emittente.
(unuomoincammino)

  • Straquoto [!!, NdUUiC] E' proprio il mio pensiero. Aggiungerei che noi abbiamo il DIRITTO di usare la nostra lingua nella nostra patria e non di diventare una colonia inglese o americana.
    Lettore_2706480, commento 17 aprile 2014 | 10:15 in forum sul corriere
Da papà (che lo aveva ricevuto dal nonno) ho avuto il regalo di un'attenzione alla qualità e alla bellezza della lingua, una certa cruscantofilia.
Il linguaggio è legato alla mente e viceversa. Se uno è vispo, ricco, arguto, preciso (in inglese si usa il termine sharp) l'altra ne viene influenzata positivamente.
Se una è tonta, povera, stupida, sciatta l'altro ne viene influenzato altrettanto negativamente.
Aggiungo, come esteta, che ciò che è sano, armonioso è bello e che ciò che non lo è brutto e viceversa.

Se non parli bene la tua lingua parlerai male anche le altre. Ora sono un po' fuori allenamento, ma parl(av)o un inglese fluente a tutti i livelli meno che quello letterario, un discreto tedesco da conversazione, qualche frase di spagnolo imparato nei miei anni di danza.
Così io trovo orribile nonché molto stupida l'adozione acritica di termini di altre lingue (in prevalenza inglese) al posto dei termini italiani corrispondenti. E poiché la lingua è viva, non si capisce come mai si debba scimmiottare un neologismo inglese invece di inventarne uno italiano.
In questo diario uso sempre termini italiani e quando ciò non si conforma al comportamento di massa, per farmi capire aggiungo l'anglicismo / la forma estera tra parentesi.

Annamaria Testa e Gianfranco Livraghi e Paolo Matteucci cercano di porre rimedio, in modo pacato e preciso, a questo abbruttimento linguistico di massa.


50 commenti:

  1. Faccio mea culpa. Nonostante abbia sempre avuto una smodata passione per il latino, e di conseguenza anche per l'italiano scritto e parlato in un certo modo, faccio una fatica immane a lasciar fuori gli inglesismi dal mio parlare quotidiano.

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  2. Posso darti una dritta per distinguerti e per attirare l'attenzione.
    In certi settori specifici il problema è particolarmente grave per diffusione e virulenza.
    Se tu avrai la costanza di usare via via più termini italiani (ovviamente congrui e precisi) come prima cosa attirerai l'attenzione.
    Sicuramente avrai molti deficienti che poveretti ridacchieranno (non sanno che stanno ridacchiando della loro mediocrità). Tu resisti.
    Passato lo scherno iniziale e pure i tentativi di contrasto, col tempo è molto probabile che tu acquisirai autorevolezza.
    Anche questa è una delle numerose pratiche per l'eccellenza.

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  3. Caput mundi regit orbis frena rotundi

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  4. Roma capitale del mondo regge le redini dell'orbe.

    Purtroppo rispetto al babbo e a mio figlio io NON ho studiato latino e ho dovuto gugglarne il significato.

    Ahahah
    Ora, non vorrai mica sostituire l'imperialismo inglese con quello italiano, no!? ;)

    Ritengo invece appropriate le citazioni greche e latine, perché quelle da quelle due culture e lingue deriva la nostra cultura e la nostra lingua.

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    1. Eh, ma purtroppo è così...

      In ogni caso, anche noi avevamo edificato il Vallo di Adriano e, ancora adesso, se apri il vocabolario di inglese tantissimi termini hanno origine latina.
      Poi ci sono le famose parole che partono e ritornano. Si fa sempre l'esempio di mass "media" (plurale di medium), che ora ci ritorna e la pronunciamo addirittura "midia" (!)

      Le lingue sono una rielaborazione continua. Il Novecento è stato indubbiamente il secolo degli Stati Uniti e i risultati si riflettono anche nella cultura.

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    2. Questa volta vado su questioni linguistiche relative al crucco.
      Föhn deriva dal latino favonius che è l'italiano favonio.
      Eppure c'è questo uso assurdo, pazzesco del termine tedesco.
      Anzi, peggio.
      Esso è stato storpiato e massacrato per cui molte persone usano, per asciugacapelli, il termini fon o, peggio ancora, fono, prefisso suffisso di origine greca che in tialiano sta per suono.
      Siamo alla Grande Bruttezza linguistica.

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    3. Sull'estetica sono pienamente d'accordo con te. C'è sicuramente una capacità di assemblare cose in maniera armonica, di dipingere spargendo colori su una tela e di scrivere o parlare.

      Però, la nostra bellissima lingua è il risultato dei tantissimi errori, delle storpiature, delle influenze esterne che l'hanno trasformata da Latino a Italiano.

      L'errore, maledetto errore (!) è, però, anche, INNOVAZIONE.
      Se vuoi, considera pure l'errore la chiave dell'evoluzione.

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    4. In italiano bistecca è un caso evidente di evoluzione linguistica per assimilazione di un termine straniero (peraltro so, per la mia passione per la gastronomia, che non c'è nulla di più variabile e regionale che i tagli in sé della carne e dei relativi nomi per quelli comuni).

      Io dico che devi rimamere forte e con bellezza e ricchezza e precisione nella tua lingua e quando sarai in armonia con essa potrai, con arbitrio uscire da essa e andare lontano, ritornando con ricordi e doni di cose nuove e lontane.

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    5. in latino "magistra", in italiano "maestra"
      in latino "medium", in italiano "mezzo"
      in latino "schola", in italiano "scuola"
      ...

      Come puoi vedere, l'italiano è tutto una "storpiatura" del latino, maltrattato da gente che lo parlava male.

      Voglio dire: se avessero seguito quello che tu prescrivi, oggi parleremmo un latino perfetto e non avremmo l'italiano, lingua bellissima.

      De Andrè diceva: anche dalla merda, nascono fiori...

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    6. E questo ti spiega anche perché la tua Italia, piena di italioti che disprezzi, è un Paese pieno di opere d'arte e la tua amata cruckland no...

      Ma ti pare che gente seria che lavora, efficiente, produttiva, esatta, si mette a dipingere opere d'arte a destra e a manca ?

      :-D

      (scherzo provoco, dai, lo so, non me ne avere, in fondo il DNA è quello italiano, che ce posso fa' ??!!!)

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    7. Sai, quando stavo con la madre di mio figlio passai molto tempo in Cermanien e ti posso assicurare che non mancano affatto i tedescoti (non saprei se la loro quota sia maggiore o inferiore a quella degli omologhi italiani, secondo me siamo lì). Il frasario tedesco della mia ex moglie era altrettanto tagliente e forse anche più ricco.

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    8. spießig, aggettivo, der Spießer (sostantivo), biedermaier (aggettivo), die Borniertheit (sostantivo), die Idioten (sostantivo plurale), blöde (aggettivo) etc.

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    9. Ancora una volta, ne abbiamo d'avanzo dei nostri per sprecare tempo con quelli dei Magnakartoffeln.

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    10. Si, ma tranquillo. Tra uomini, alla fine, ci si beve una birra, si rutta e amici come prima.

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  5. gli inglesismi sono dentro di noi. e non puoi smettere

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  6. Ma certamente no.
    Come in alcuni sono entrati, da essi possono pure uscire.
    Volere, potere!
    Non c'è alcun homo che abbia incapacità linguistiche genetiche/congenite. :)

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  7. Fatico parlare l'italiano, adoro il mio dialetto (che io considero la mia vera lingua), sbuffo che leggo notizie di politica, chiedendomi se per caso la regina Elisabetta le legga pure lei, visto che è un due per tre usare termini inglesi per cose prettamente italiane.
    Ho fatto il latino, in un corso parallelo ai miei studi: perché mi piace la struttura della nostra lingua.
    Trovo l'inglese anonimo, spocchioso, spoglio, se paragonato alla lingua francese (sempre parlando di lingue straniere). Certo un fuck è diretto, ma un vaffanculo è più gustoso.
    Ma mi devo adattare, ché il mio lui parla spesso l'inglese, avendo vissuto all'estero e non riesce a togliersi sta parlata.

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  8. Ecco una cosa che condivido con te. Ho da poco discusso con una persona a questo proposito.
    Capisco il linguaggio tecnico e l'utilizzo di quei termini che in italiano non hanno equivalenti, ma non apprezzo affatto la progressiva perdita della finezza che contraddistingue la nostra lingua, cui corrisponde un preciso lemma per un preciso significato e che è capace di differenziare ogni diversa sfumatura.
    Per esempio, non comprendo perchè bisognerebbe usare "subbati" invece che sottotitolati, imbastardendo ed impoverendo così due lingue allo stesso momento e generando un'incultura che influisce sugli atteggiamenti generali nel generare una confusione micidiale.
    Non riesco ad essere d'accordo con Francesco in questo: gli inglesismi sono attorno a noi, ma smettere con un po' di attezione e costanza si può eccome, anche senza arrivare al ritorno dell'autarchia...
    Però pure tu Uomo, non puoi mica dire che qui utilizzi solo termini italiani e poi inventarti parola di sana pianta!

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  9. x meEJ simple:
    Puoi regalargli la tua passione per il dialetto veneto e per la llingua italiana.
    Stare in coppia significa anche che ciascuno può dare il meglio all'altro.
    Poi, ovvio che ci possano essere eccezioni.

    x Alahambra:
    Ahaha, Alahambra, abbiamo una congiusnzione astrale di grande lovo e sintonia oggi, tra di noi! :)
    Alcuni termini vengono usati taloqualamente come AIDS al posto di SIDA; altri vengono scimmiottati (sopra ho citato il fono con cui alcuni si asciugano la zazzera) qui tu citi "subbare".

    Così si imbastardisce e impoverisce due lingue allo stesso momento con un degrado ad un'incultura che influisce sugli atteggiamenti generali nel generare una confusione micidiale.

    Guarda, le riscrivo perché son parole molte precise e importanti.

    Beh, perché non si può arricchire il linguaggio?
    Io l'ho fatto ad esempio con poteritica proprio perché l'italiano è povero e usa impropriamente politica per indicare anche tutto ciò che è contro la politica o antipolitico e che è invece specificatamente attinente al (problema del) potere.

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    1. Ecco, non puoi parlare di purezza linguistica e poi usare parole inventate come "taloqualamente", perchè perdi istanenamente di credibilità.
      Di conseguenza, inevitabilmente, perde di credibilità anche il messaggio che vorresti veicolare e diffondere.
      Come dire, parla e scrivi in italiano e non in una tua lingua che capisci solo tu, altrimenti un post come questo finisce direttametne nel cestino della carta straccia, per ovvii e giustificati motivi.

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    2. Ragazza giuliana, io ti devo ricordare che una lingua ha anche vari registri e tra questi c'è pure quello della goliardia, dell'ironiia e quello satirico.
      Avresti preferito un taloqualamente in corsivo?

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  10. Figurati che io scrivo e parlo male sia in italiano che in inglese o in qualsiasi altra lingua e dialetto.
    Le parole inventate sono la mia passione, assieme alle frasi sintatticamente scorrette.
    Taloqualamente mi piace assai.

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  11. Tu scrivi bene e con fine ironia, in modo piacevolmente snobbo. :)

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  12. Parlo un dialetto romano che farebbe rabbrividire il Belli e scrivo un italiano basico ricercando giusto l'armonia. Eppure l'inglese mi affascina, ma probabilmente è solo l'invidia dell'ignorante (anche quel "solo" lo genera l'invidia... eh eh..)

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  13. Straquoto! ^_^ Ahahah. Trovo infatti che anche il nostro rampante premier Renzi usi tanti inglesismi un po' a vanvera pensando cosi' di risultare più "trendy" (ahahah) e "cool" agli occhi altrui. Invece l'italiano e' una lingua bellissima che il mondo ci invidia per la sua musicalita' e sapiente miscuglio di nobili lingue antiche e influenze delle varie dominazioni. Almeno una cosa buona in questo paese di giulebbi ce l'abbiamo.

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  14. Quando ho iniziato a leggere le tue parole ho subito pensato all'articolo di Annamaria Testa letto sull'Internazionale per, poi, scoprire che la citavi proprio poco più sotto. Da "linguista" (lo virgoletto perché è una passione ma non un lavoro) mi trovi totalmente d'accordo con te. Basta ascoltare la televisione per rendersi conto che si sta disimparando l'italiano a favore di un ibrido (che mi ricorda lo spanglish parlato dagli emigrati messicani negli Stati Uniti) che oltre a suonare ridicolo rende, spesso, la comunicazione difficoltosa.
    Come ti poni, però, nei riguardi dei prestiti di necessità? (il mio famoso dei quali è computer). A me piace che esistano, rendono la lingua viva senza ridicolizzarla o violarla.

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  15. Una lingua è soprattutto un mezzo di comunicazione, ma è anche uno dei modi coi quali si esprime e si concretizza una delle più subdole forme d'imperio. Dall'estero subiamo l'inglese. Dall'interno subiamo il romanesco e il napoletano, in misura minore il siciliano. Tutti e tre, occorre dirlo, in forma svilita rispetto ai veri dialetti, che nei luoghi d'origine hanno una loro rispettabilissima dignità. Tutto sommato c'è un certo parallelismo tra l'invasione fisica e quella linguistica.

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  16. x franco barttaglia:
    I dialetti li adoro culturalmente e di panza, li aborrisco quasi tutti per la volgarità. Mi ricordo, in Lombardia, alle scuole medie superiori, degli eccessi di volgarità, in dialetto che mi allontanano da essi.
    Poi ci sono i dialetti colti, ma quella è roba bbona e rara. Il dialetto romano ha un'ampia letteratura.
    Ecco, il dialetto emiliano sul quale non ho alcun vissuto, lo amo per la sua musicalità, per il suo essere solare e aperto.

    x Spirita Libera:
    Colui che dovrebbe dare gli esempi di italiano sciacquato in Arno. Mi fanno pena.
    Il tuo uso di giulebbe al plurale (parola che imparo ora, grazie! :) non lo capisco. Intendi troppe persone sdolcinate, melliflue? Non capisco la relazione tra l'inquinamento linguistico dovuta a esterofilie di massa con l'essere sdolcinato.

    x Mareva:
    Oh, benvenuta! Ho scoperto da poco il tuo luogo interessante. :)
    Alla fine la comunicazione diventa veramente difficoltosa. Se tu rompi la mappa e le convenzioni potrai forse esprimere più facilmente alcuni concetti rudimentali ma tutto il resto, il 99% di ciò che può essere comunicato, sarà molto più difficile o addirittura impossibile,
    Prestiti di necessità? Traduzione e neologismi italiani. Come fanno i francesi.
    E' solo una convenzione e questa può essere prima iniziata o imposta e poi diventa patrimonio comune.
    Poi non capisco perché abbiamo tradotto keyboard in tastiera ma non mouse in topo? Che cazzo c'ha di meglio tastiera rispetto a topo?
    Computer? Elaboratore cosa ha che non va bene?
    Come abbrevi personal computer in PC (poi picì, piccio, etc.) non puoi abbreviare elaboratore in ela?
    Sono tutte rigidità e timidezze mentali un po' sciocchine, direi.

    x MrKeySmasher:
    La più grande e sottile operazione di imperialismo statunitense è stata la colossale mistificazione e sovversione della realtà con il quale s'ti furbastri hanno rincoglionito le masse planetarie con dei falsi storici, una vera e propria inversione delle responsabilità criminali e genocide
    - i pellerossa cattivi, i bovari (cowboys) buoni
    - i statunitensi buoni e i giappi cattivi
    - i statunitensi buoni e i nazi cattivi
    - i statunitensi buoni e i russicomunisti cattivi
    - ...
    Sui dialetti ho risposto sopra a franco battaglia.
    Sono una forma di preziosa diversità culturale ma, molti di essi non li amo. Direi che sono pochi quelli che mi piacciono e per strane ragioni, spesso incongruenti.

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  17. io mi arrabatto con le lingue estere, ma amo tantissimo quella italiana perchè ha tante di quelle sfumature per dire la stessa cosa da punti di vista diversi, è una lingua ricca, non facile ma bellissima

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  18. Una lingua ricca.
    E a differenza di altre lingue ricche anche musicale.
    La lingua italiana è la Grande Bellezza come il giardino di arti e natura coltivato per millenni.

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  19. Giunta qui su tua segnalazione, ti faccio notare che anche "impressionare" nel senso di "fare colpo su", come l'hai usato tu nel tuo post, è un inglesismo subdolo. In italiano "impressionare" significa fare impressione (es la vista del sangue mi ha impressionato), mentre "to impress" andrebbe tradotto in questi casi come "colpire positivamente", "fare colpo su", o simili.

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    1. Ho cercato in alcuni vocabolari (Treccani, Sabatini-Coletti, Höpli, il Devoto-Oli richiede registrazione, ho rinunciato) e solo il secondo lo riporta come neologismo (sec.XVIII, non speficica altro).
      Poffarbacco!
      Gaia, dove hai saputo che si tratta/tratterebbe di un inglesismo?
      Come cruscante sono curioso.
      Grazie.

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    2. Temo che dovrai accontentarti della mia autorità! Non ho conferme e può darsi che io mi sbagli. Per questa parola come altre, la mia convinzione che si tratti di un inglesismo subdolo deriva dai miei ricordi di come veniva usata una volta. Io ho imparato a parlare inglese a scuola e quotidianamente dai quindici anni, quando sono andata al Collegio del Mondo Unito, e mi ricordo che mi sembrava che alcune parole simili volessero dire una cosa in italiano e un'altra in inglese; anni dopo, ho notato che anche in italiano avevano acquisito quel significato. Oppure, erano derivazioni inesistenti di parole anche italiane (es. disturbante per dire angosciante, in italiano esisteva disturbo ma non disturbante in quel senso). Però non riesco a dimostrarlo. Altri esempi: realizzare (to realise: rendersi conto; realizzare: portare a compimento qualcosa), supportare (to support: sostenere; supportare: sorreggere fisicamente), comparare (una volta si diceva paragonare), frizione (questo lo usa anche Barbero!!!!!!!! friction: tensione; frizione mi sa di uno che si spalma energicamente una crema...), negoziare (trattare mi sembra più italiano)... secondo me quello che succede è che dei traduttori superficiali o delle persone che parlano abitualmente (e male) entrambe le lingue iniziano a usare il significato inglese anche per la parola italiana, finché questo significato diventa quello dominante.
      Molte di queste parole derivano dal latino, per cui può essere che io semplicemente abbia percepito dei sottili cambiamenti di sfumatura a cui sono ipersensibile.

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    3. Coso, sono tutti gangsta fino a che qualcuno non usa il cervello.

      "Impressionare - impressione" viene da "imprimere" ha la stessa natura di "impronta". Non a caso si dice "impressionare la pellicola" per descrivere l'immagine generata dalla luce incidente una superficie fotosensibile.

      Quindi quello che scrive Gaia è una baggianata.

      La luce che tu rifletti impressiona la pellicola fotografica, sollecita le correnti nei microchip che vengono convertite in pixel ed entra nell'occhio delle donne che incontri sul bus, incide la loro retina, viene convertita ancora in correnti elettriche, scatena reazioni chimiche e le donne pensano "caspita che figo". Ovvero i "sentimenti" da cui "mamma che impressione" arrivano abbastanza dopo la impronta che i fotoni che tu emetti scavano nelle cose tutto attorno, in mezzo c'è la elaborazione.

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    4. A conferma e ci ho messo un secondo:
      https://www.etimo.it/?term=impressione

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    5. Anonimo, l'etimologia non è la stessa cosa dell'uso corrente. Per esempio, "cattivo" originariamente significa prigioniero (diciamo ancora "cattività"), ma se ti dico che sei cattivo intendo una qualità morale o caratteriale, non uno stato di prigionia.
      I significati che l'inglese dà a parole di origine latina potrebbero anche essere più vicini all'etimologia originaria dei nostri, non è questo il punto. Il punto è che la nostra lingua utilizzava questi termini in un modo, quella inglese in un altro, e il significato inglese ha preso o sta prendendo il sopravvento su quello italiano.

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    6. Sai cosa penso io invece? Che tu e Coso stare recitando la parte dello pseudo-intellettuale di stocazzo.

      Infatti chiunque abbia fatto il liceo pre-riforme scuolalavoro sa mettere in relazione "captivus" e "cattivo" perché ricorda che per i Romani il prigioniero di guerra, da "capere", catturare, prendere, perdeva quelli che oggi si chiamerebbero i "diritti umani" e il significato di "cattivo" in quel contesto era "spregevole" o "miserabile" per via sia del trattamento che veniva riservato ai prigionieri, torture, sacrifici umani, giochi circensi, sia per via dell'inevitabile schiavitù che trasformava l'uomo in bestia, alla mercè del padrone. Non solo era preferibile la morte alla cattura ma era doveroso farsi uccidere con le armi in pugno.

      Allo stesso modo non ci vuole grande scienza per capire che "impressione - impressionare" significa "lasciare un segno" per via del concetto di "premere in dentro" e che si potrebbe anche dire "imprimere" quindi un certo evento sarebbe "imprimente" invece di "impressionante". Non è affatto un atavismo, ho fatto il caso della pellicola "impressionata" ma anche nella stampa si dice "impressa" di una pagina o una immagine, per l'azione del tornio, altrimenti detto "pressa", cosi come si dice "impressa nella memoria".

      Poi se dall'alto della vostra statura di intellettuali di stocazzo volete vendere l'idea che voi siete semidei e padroneggiate la lingua mentre il volgo analfabeta usa parole a capocchia, anzi le ripete dagli slogal pubblicitari della radio e della TV, come "diffidate DALLE imitazioni" invece di "diffidate DELLE imitazioni", allora invece di fare filippiche sugli inglesismi, che sono ben altri, come "briffare" da "briefing" o "stoppare" da "to stop", dovreste fare filippiche sulla vera funzione della Scuola, che è fabbricare analfabeti conformisti, schiavi e di impiegare analfabeti assistiti, ancora schiavi.

      Prego notare che la posa dello "pseudo-intellettuale" è una delle varianti della Scuola, perché qualcuno deve pur farlo e con convinzione, il capoccia degli schiavi.

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    7. Signor Nessuno, ecco, siete alle sparate grossolane.
      Voi potete pensare di tutto, persino che Gaia e io vogliamo diventati consiglieri maggiori dell'Accademia della Crusca, che ci vediamo per complotti linguistici a vs. danno, per studiare ruoli "intellettuale di sto cazzo" etc. .
      Il fatto che tutto questo passi per la vs. ciribiricoccola non vi autorizza a riversare per iscritto tali cazzate in questo posto.
      Insomma, non giova né a voi né alle Vs. osservazioni di pregio presentarle in un cestino con della cacca maleodorante.

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    8. Pensa quanto mi preoccupa la faccenda, tornando al discorso ridicolo che stiamo facendo qui, perché non esiste una "lingua parlata" dato che cambia in base all'etnia, al censo, all'istruzione scolastica e da un anno all'altro, dicevano di Trump che "he has been deplatformed". Pensa se io scrivessi che "Trump è stato spiattaformato". In questo contesto, io ribadisco che mi fai ridere tu con la "Crusca", che poi sai bene da che parte pende e dovresti ricordarti del "petaloso" e mi fa ridere Gaia l'ennesima Vispa Teresa che è insieme causa ed effetto del Mondo Nuovo.

      Adesso spiattaformami.

      Ah, un'altra cosa. Se non altro la neolingua parlata davanti alle macchinette del caffè a Milano si può giustificare con i dindi. Spiegami la ragione della neolingua parlata nei circolini tosco-emiliani che conosci bene, invece.

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    9. No frequento circolino, quindi neppure quelli tosco-emiliani.
      La Crusca ormai è lassista, come quasi tutto. Lingua parlata bene, così così o male.

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  20. Pensa ad esempio all'italiano "impressionante": ha un senso diverso dall'inglese "impressive". Cmq adesso la smetto! :)

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    1. La Treccani mi dà ragione: "In senso spirituale, fare viva impressione sull’animo, sulla fantasia, sul sentimento di una persona, provocando in essa uno stato di apprensione, di turbamento". L'utilizzo nel tuo post invece era affine all'inglese "to impress", cioè intendevi fare colpo sull'interlocutore, fare una buona impressione. Quindi il significato inglese ha prevalso su quello italiano. Non lo dico per criticarti, ma per farti notare che tu stesso sei caduto preda senza accorgertene della cosa che osservi :)

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    2. Gaia, come vedi qui si è aperta una discussionona. Potremmo soffermarci su vari cavilli, via via più piccoli, etimo, semantica, idiomi qui e là, etc. perdendo per questo 0,5% il rimanente 99,5% del problema che hai tu stesso osservato nella tua pagina di ieri, lunedì 18 gennaio, ovvero la diffusione sempre più ampia di questa roba, l'inglesano.
      "Premere dentro", non necessariamente positivamente (a me i parlatori inglesani imprimono dentro un certo misto di compatimento e di soddisfazione per non essere come loro).
      Tra l'altro io penso che la lingua debba evolvere e debba arricchirsi colmando vuoti lessicali dovuti al presentarsi di nuovi concetti: l'evoluzione può anche compiersi incorporando termini sostanzialmente latini, come nel caso di imprimere/impressionare, eventualmente nelle accezioni primigenie mantenute in altre lingue.
      Insomma, per dirla breve, tra impressionare e locdaun ... c'è una belle differenza.
      Grazie per il contributo, Gaia.

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    3. Il mio intento non era polemico, come ho già detto :)
      Stamattina me n'è venuto in mente un altro: "processato" - es: cibo processato. Anche questo è un inglesismo: in italiano "processato" dovrebbe essere "lavorato" o simile, mentre "processato" significa "sottoposto a processo" (es giudiziario).
      Non è una questione fondamentale, ma io la noto molto, sarà per tutto il tempo che passo a scrivere e a leggere, o per la familiarità (lo dico senza arroganza, come tu parleresti del sapere di informatica) che ho sia con l'inglese che con l'italiano, per cui sono molto sensibile a queste cose. Leggere e scrivere poesia serve anche a questo: dovendo usare una forma concentrata, e caricando ogni parola di anche più di un significato, ti abitui a considerarne ognuna con molta attenzione. Idem se traduci (seriamente, non di corsa come si fa adesso).
      A me personalmente questo proliferare di inglesismi subdoli dà più fastidio dell' "inglesano" che denunci tu. Se una parola evidentemente di origine inglese è facilmente identificabile ed eventualmente neutralizzabile, e comunque è un'aggiunta alla lingua, invece il fatto di togliere a una parola italiana il suo significato e sostituirlo con un altro fa sì che, almeno temporaneamente, si crei confusione e impoverimento, perché all'improvviso una parola ha due significati (semplificando), e non si capisce quale sia da intendere, mentre un'altra è stata abbandonata.
      Poi certo, la lingua cambia, e non sarebbe la prima volta che una parola di una lingua muta di significato sotto influenza di un'altra lingua, per cui mi rassegno, ma non rinuncio a farlo notare :)

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    4. Polemica... non avevo percepito un tale intento, solo una buon confronto su questioni linguistiche che sono importanti.

      Performance (prestazioni)
      Perform (ci sono molti termini in italiano, ma usano performare)
      Lockdown (fermo, confinamento, blocco)
      Föhn (dal latino favonius, storpiato in fon o fono, favonio (vento)!, asciugacapelli)
      Tycoon (magnate)
      Look (aspetto, stile)
      Layout (disposizione)
      Spread (differenziale, forbice)
      Retrievare (recuperare)
      On line (in linea)
      Loggarsi (collegarsi, accreditarsi)
      ...
      AIDS (SIDA, Sindrome da Immunodeficienza Acquisita)
      Question time (tempo per le interrogazioni)

      La lista di 'sta robaccia è enorme. Ora ho aperto la 1a pagina di Repubblica in linea, il non plus ultra dell'adorazioni acritica e salvifica di qualsiasi roba che venga dal mondo anglofono e ne ho presi alcuni, il Corrriere è forse peggio).

      Un classico esempio di italianizzazione consolidate da tempo sono
      patata
      bistecca
      impressionare, come tu sottolinei
      ...

      Ad esempio non successe per granoturco (solo recentemente si usa mais), per pomodoro (e non tomato), per fagiolo (si usato l'analogia con le faggiole dei faggi).

      Non ho mai capito il perche' di altre asimmetrie
      tastiera al posto di keyboard
      ma mouse e non topo
      Mah.

      Dobbiamo vigilare su come la linga cambia e farla cambiare in meglio, non in peggio.
      Personalmente adoro il tedesco, lingua ancor piu' ricca dell'italiano e considero l'inglese un brutto coacervo assai impoveritosi, anche di recente (il voi, you, ha solo da poco sostituito il thou, 2a persona singolare, tu, etc.).
      L'inglese ha poi 'sto jato tra la sua parte legata alla natura, di origine nordica, sassone, e la parte culturale che e' neolatina.

      UUiC

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    5. Cosa vuoi vigilare, Coso.
      L'italiano non esisteva prima di 150 anni fa, è una lingua semi-artificiale come l'ebraico parlato in Israele, per la stessa ragione, serviva una lingua "nazionale" per mettere insieme Popoli eterogenei e nel nostro caso si è scelta la lingua toscana perché intermedia e vicina al latino ecclesiastico, nel caso dell'ebraico credo si siano basati sulle Scritture.
      Prima della Unificazione nel Nord siamo stati colonia francese, spagnola e tedesca/austriaca quindi abbiamo assorbito elementi di quelle culture nel vocabolario, nei nomi e nella toponomastica. Dopo l'Ultima Guerra siamo stati colonia americana e quindi ne stiamo assorbendo la cultura, in maniera poco efficiente perché il nostro sistema scolastico fa cacare per qualsiasi cosa.

      Io nasco e vivo in una periferia industriale popolata di immigrati siciliani e pugliesi. Lo italiano che ho sentito per tutta la vita è quello di Abatantuono nelle sue commedie. Se mi sposto 50km in su e incontro qualche nativo superstite, fatico a capire quello che dice e se mi parla in lingua locale stretta non capisco niente. Nota che gli insegnanti che ho avuto parlavano un italiano a volte quasi incomprensibile.

      Quindi, l'unica cosa che puoi fare per "stabilizzare" la lingua è scegliere una sezione del latino, diciamo quello parlato all'epoca di Augusto per dire e poi regoli l'italiano per prossimità con latino, che essendo puramente letterario a questo punto, rimane fisso. A questo punto ti farei presente che la "Scuola" contemporanea è concepita con esattamente il fine opposto, ovvero con lo scopo di uniformarsi alla Scuola americana. Partivamo già dai presupposti di cui abbiamo detto e ridetto circa il Terronismo e il Sinistrismo, adesso aggiungi l'idea che si vada a scuola per essere inseriti nel "mercato". Il "mercato" cambia di continuo, perché devi mettere sempre un nuovo detersivo sugli scaffali e il detersivo "nuovo" è "migliore" per definizione. Quindi l'essere umano si adatta al "mercato" per essere "migliore" e figurati cosa può essere della lingua.

      Detto questo, ripeto, se c'è una cosa triste è vedere qualcuno che si mette in posa e nemmeno se ne accorge.

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    6. https://culturaidentita.it/nei-700-anni-dalla-morte-del-sommo-dante-alighieri-franceschini-usa-linglese/
      E questo e' il ministro della "kultura".
      E' una battagla persa.

      UUiC

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    7. Colonia degli SUA: i giornali radio parlavano quasi esclusivamente di Biden e, coi lacrimoni, con giubilo, di quanto sia stata bella la cerimonia, la risata della vice afroamericana stupenda...
      Che pena!

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  21. Ne ho trovato un altro! Qui: https://www.internazionale.it/notizie/laura-trethewey/2021/01/18/pneumatici-inquinamento
    "Consistent" in inglese vuol dire omogeneo, coerente. In italiano "consistente" significa, cito, "solido, resistente, saldo". L'inglese "consistent" è diventato "consistente" nel testo italiano (si capiva dal contesto ma comunque ho cercato le prove e le ho trovate, è proprio un errore di traduzione: https://www.hakaimagazine.com/features/when-rubber-hits-the-road-and-washes-away/)
    Traduttori incapaci infiltrano la lingua di significati sbagliati, che lentamente, subdolamente, diventano quelli giusti

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    Risposte
    1. Grazie Gaia.
      "Consistent" e' uno di quei classici casi di termini con fonetica simile e significati diversi.
      Ho aggiornato il testo di questa pagina collegando il termine "impressionare" all'avvio di questa discussione (commento sopra) in modo che chi vorra' potra' arrivare a questa discussione interessante.

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