Io mi ricordo delle "maratone" in alcuni
grandi eventi goa (nel gergo si dice party) in cui la transe
elettronica durava per alcuni giorni e intorno ci vivevi, si
drogavano, dormivamo, facevamo la cacca, la doccia, si mangiava, ti
pungevano le zanzare, c'era la gioia dei fiotti di dio in te,
sbocciavano amori fugacei, le casse 140 BPM della psytrance. e le separazioni repentine.
Poi ci sono anche le maratone del
tango. Milonga aperte per due o tre giorni continuativamente, in
genere in occasione di feste e ponti. Ieri eravamo là, ad una
maratona di tango. C'è un'atmosfera interessante, a metà tra quella
di una milonga e quella di un festival.
Mi ero svegliato la mattina alle cinque
e tre quarti, fatto tardi al lavoro, arrivato lì verso le ventitre,
senza una pausa per un relax. Un po' un peccato. Andati via _zzz, le
sue due amiche ed io alle cinque. Alla fine ha proprio preso il
sopravvento la stanchezza. Ventitre ore di seguito, a vivere la vita,
come se non volessimo perderne nulla.
Ma T. è esigente. Non puoi quando sei
così stanco. Perché sono movimenti sottili, è prendersi cura di
lei, assecondarla, interpretare, arrivare a quell'equilibrio
altissimo e profondo, infinitesimo e fragile, è sentire il suo cuore
che batte, proporre, inventare, farla divertire.
Quando sei così stanco non va. Penso
di aver ballato a neppure metà delle mie possibilità.
Oggi _ara (la mia compagna di studi
tornata ieri dal Brasile), _lia e _elo sarebbero tornati là.
Volevano che andassi con loro. Abbiamo camminato, dopo le nostre
parole, sai _zzz che noi abbiamo la fortuna di osservare questo
mondo, di pensare come vivere bene lasciandolo meglio di come lo
abbiamo trovato. C'era il prato di maggio, il sole che a tratti
usciva caldo.
Avevamo parlato della difficoltà di
decidere, di discernere, che l'abbiamo scacciata per anni inquinando
le menti col “Più tutto per tutti!' rendendole inette.
Sentivamo
la pesantezza della stanchezza diffusa.
Ascoltare il corpo, ascoltare la mente.
T. ti chiama ma tu lo sai, che non ballerai bene.
Ero in treno, verso casa, con gli occhi
che si chiudevano.
Buonanotte ore della mia vita che vi ho
vissuto così intensamente. Sono felice, ho ascoltato, ho scelto e
domani sera, forse saremo ancora insieme, abbracciati ad una donna
che sorride, a proporle, ad ascoltarla, sulle note di un vals.
Ora vado a dormire. Che bello scegliere! Domani da un amico che vive tra Bologna, la sua villa in Chianti e Cambridge. Buonanotte.