(Non capisco)
Questa vita è strutturalmente sana. Luce, sole, un'estate comunque temperata e ventilata, nonostante i calori merdafricani., inverni più miti.
L'alimentazione sana e ricca di varietà, prodotti con sapori del solleone, sodi e squisiti.
Ieri sera in trasferta a Diamante osservavo l'età media decisamente bassa. In spiaggia ho visto relativamente numerose giovani madri con tre o quattro figli.
Osservavo molte giovani donne piacevoli o belle. L'estate del sole sulla pelle, negli occhi, seni sodi e sorrisi di avorio bianchissimo su volti abbronzati.
Sarebbe un paradiso.
Notavo molte persone, anche giovani, forse più femmine che maschi, in sovrappeso anche grave. Corpi flacidi e molli e grasso che toglie vigore, energia, carica di peso giovani vite che dovrebbero sprizzare e fare salti e lanciarsi.
Forse un compensare col cibo dispiaceri, malinconie, _lla, cara amica di Lamezia, mi ricordava che la maschera del sorriso cela inquietudini e la cupezza della tragedia, siamo ancora anticamente greci, diceva.
Sarebbe un paradiso.
Passiamo, ogni giorno, un po' di minuti a raccogliere rifiuti, spiaggia, vie, in acqua, tra gli scogli, ovunque. Una madre ha lasciato in spiaggia il pannolino colla merda del figlio. Questo, povero, è già segnato.
Sarebbe un paradiso se questo inferno di plastica di ogni sorte non fosse così diffuso e ormai stratificato. Qui la percentuale di gente con testa inferiore alla plastica che maneggia è ancora più alta.
_uda mi indica colline dove trent'anni fa c'erano boschi di querce e ora, dopo lustri di incendi ogni estate, prati con qualche arbusto qui e là, sembra che solo il merdoso ailanto riesca ad espandersi. Anni di incendi appiccati per colpa o dolo.
Sarebbe un paradiso.
Nel funesto boom del tumore speculativo edilizio tra l'introduzione dell'euro e il 2009, Calabria, Liguria ed Emilia Romagna furono le tre peggiori, in cima alla classifica, per consumo/distruzione del territorio.
Non capisco la crosta cementizio catramitica in crescita da lustri che si stende su tutta la costa, il tumore di orripilante e raccapricciante edilizia dozzinale litoranea.
Come possono aver violato così questa terra di bellezza sconvolgente, fertile, ricca di acqua fresca dolce chiara? Vedo bellezza di genti mischiate da mille invasioni in giovani donne, volti tratti greci, normanni, albanesi, saraceni.
In esercizi e botteghe osservo generosità insolite e cordialità e sorrisi che ho perso da lustri nei nostri nonrapporti atomoindividualizzati di commerci in grande.
L'efficienza ci ha fottuti perché come abbiamo deturpato la terra che ora è costipazione padana qui non ci sono (ancora) riusciti, anche la devastazione ha un ché di sgarrupato, di casuale, caotico, non ancora industriale. Devastazioni più inefficienti.
In tardo pomeriggio saliremo in montagna.
Là c'è un residuo di Calabria più selvatica, più schiva.
Dall'alto vedremo tutto, saluto al sole che tramonterà nel Tirreno.
Sarebbe un paradiso.
Non capisco.
giovedì 30 luglio 2015
mercoledì 29 luglio 2015
I luoghi insoliti
Col furbofono non riesco: dovrò differire l'inserimento di un collegamento a "Un giro insolito", pagina di ieri nel diario di Lisa Miller.
Avrebbe voluto essere un commento là, poi è diventato impegnativo se non ingombrante.
I luoghi insoliti. Sì, imbarazzo e inquietudini che essi evocano tendono spesso a farci volere di sfuggirli. Poi, quando affetti ci lasciano, veniamo precipitati in riti funerari desueti. Io mi sento goffo in quelle cerimonie, non ricordo se bisogna stare seduti o in piedi, il testo di quella preghiera.
L'aver abbandonato la frequentazione, come può succedere con l'oblio che tutto sbiadisce con la mancata frequentazione di amici una volta cari, ce li rende desueti, estranei, non più intimi.
Ci sono cimiteri e cimiteri.
Come antimodernista tanto detesto i "condomini" a loculi con fiori di plastica a bruttezza imperitura -la nefasta presenza di Le Corbusier e dell'artificiale plasticato modernista di massa arrivano anche nei luoghi di Thanatos a distruggere il "e terra ritornerete" in una sinergia al peggio colle dimensioni dei grandi numeri, tanto rimango affascinato dai cimiteri nei quali arte e natura e l'umanità della misura a uomo celebrano il Mistero.
No, non sei l'unica, Lisa.
Quando ho tempo e il luogo ne è degno, minuscoli cimiteri persi nei boschi d'Appennino, i <i>Friedhof</i>, luoghi di pace intorno a chiesette bavaresi o tirolesi (ai quali i precetti e le disposizioni napoleoniche non arrivarono), i cimiteri monumentali di alcune città, quelli giardino e parco, cappelle funerarie barocche in chiese silenziose, anche lapidi sui sentieri che la montagna chiama tanto amici a sé, sono luoghi per meditare, commuoversi, abbandonarsi al <i>Memento mori!<> e alla contemplazione della Vita Morte.
Leggo, su lapidi sbiadite e sbrecciate, lì dove il diciotto iniziale, ad esempio, ti porta là al limite dove il quotidiano dell'esistenza e delle.emozioni cede e si trasforma nella storia asettica, leggo di brevi vite, di dolori grandi per lutti improvvisi e disgrazie abbattutesi su vite ancora in fiore o grame per asprezza di vite misere di risorse, piacere e sicurezza.
Del dolore sommo che è la morte della figlia o del figlio, il timore cupo e terrificante che di tanto appare nella mia condizione di padre e di padre unico.
Nelle nostre vite longevi e sicure abbiamo perso contatto e comprensione, ci siamo sterilizzati nella illusione artificiale e orribile del lineare senza fine.
Così lasciare ritmi frenesia rumori modularizzazione plastica là fuori, andare ad annusare il profumo di bosso, di cipresso è un concedere all'anima spazio e carezze e il terrificante e struggente affacciarsi sull'orrido.
Uno dei cinque luoghi insoliti, templi per il Mistero.
Avrebbe voluto essere un commento là, poi è diventato impegnativo se non ingombrante.
I luoghi insoliti. Sì, imbarazzo e inquietudini che essi evocano tendono spesso a farci volere di sfuggirli. Poi, quando affetti ci lasciano, veniamo precipitati in riti funerari desueti. Io mi sento goffo in quelle cerimonie, non ricordo se bisogna stare seduti o in piedi, il testo di quella preghiera.
L'aver abbandonato la frequentazione, come può succedere con l'oblio che tutto sbiadisce con la mancata frequentazione di amici una volta cari, ce li rende desueti, estranei, non più intimi.
Ci sono cimiteri e cimiteri.
Come antimodernista tanto detesto i "condomini" a loculi con fiori di plastica a bruttezza imperitura -la nefasta presenza di Le Corbusier e dell'artificiale plasticato modernista di massa arrivano anche nei luoghi di Thanatos a distruggere il "e terra ritornerete" in una sinergia al peggio colle dimensioni dei grandi numeri, tanto rimango affascinato dai cimiteri nei quali arte e natura e l'umanità della misura a uomo celebrano il Mistero.
No, non sei l'unica, Lisa.
Quando ho tempo e il luogo ne è degno, minuscoli cimiteri persi nei boschi d'Appennino, i <i>Friedhof</i>, luoghi di pace intorno a chiesette bavaresi o tirolesi (ai quali i precetti e le disposizioni napoleoniche non arrivarono), i cimiteri monumentali di alcune città, quelli giardino e parco, cappelle funerarie barocche in chiese silenziose, anche lapidi sui sentieri che la montagna chiama tanto amici a sé, sono luoghi per meditare, commuoversi, abbandonarsi al <i>Memento mori!<> e alla contemplazione della Vita Morte.
Leggo, su lapidi sbiadite e sbrecciate, lì dove il diciotto iniziale, ad esempio, ti porta là al limite dove il quotidiano dell'esistenza e delle.emozioni cede e si trasforma nella storia asettica, leggo di brevi vite, di dolori grandi per lutti improvvisi e disgrazie abbattutesi su vite ancora in fiore o grame per asprezza di vite misere di risorse, piacere e sicurezza.
Del dolore sommo che è la morte della figlia o del figlio, il timore cupo e terrificante che di tanto appare nella mia condizione di padre e di padre unico.
Nelle nostre vite longevi e sicure abbiamo perso contatto e comprensione, ci siamo sterilizzati nella illusione artificiale e orribile del lineare senza fine.
Così lasciare ritmi frenesia rumori modularizzazione plastica là fuori, andare ad annusare il profumo di bosso, di cipresso è un concedere all'anima spazio e carezze e il terrificante e struggente affacciarsi sull'orrido.
Uno dei cinque luoghi insoliti, templi per il Mistero.
lunedì 27 luglio 2015
Non capisco
A quell'are di servizio poco prima di Salerno, dopo aver visto un tot di focolai di incendi appiccati, tre o quattro nell'area di Sarno (poi succedono "alcune cose") - la forestalessadellostato del 1515 era già a conoscenza di quelli e di molti altri focolai (visti da lì in giù) - arrotondano a 18.50 i 18.48 euro di GPL.
Già sapeva che avrei pagato col bancomat.
Non capisco. Questa cosa mi riporta ai motivi della nostra rovina come l'aberrante inflazione da... "arrotondamenti" speculativi.
Proprio non capisco.
Rispondo piccato :- Sono 18.48 e non 18.50! e per tale importo pago. Egli sorride.
Siamo in questo bellobrutto angolo di cosentino tirrenico.
E non capisco queste incredibili contraddizioni tra stupefacente bellezza della natura e dell'antico e la raccapricciante bruttezza del tumore modernista (ad esempio il turismificio romagnolo sia pur ordinato è un ordine di grandezza se non due peggio) , tra frutti e ortaggi del paradisointerra e la distruzione dei campi, tra umanità cuore e generosità e atteggiamenti squinternati o a bassa, media o alta tensione criminale, di mala vita e mal vivere, tra fatalismo e qui e ora.
Osservo con interesse filosofico rinnovato.
E' come se fossero bambini. I fanciulli a cui Cristo che non si è affatto fermato solo a Eboli, chiede di tornare.
Bambini giocosi, discoli, capricciosi, strillano che non vogliono mangiare i pomidoro, vogliono le pringles, poi si girano e ti sorridono, ti fanno una carezza. Poi uno sgambetto. Poi strappani un fiore e te lo portano o te lo poetano.
Le bufale ruminavano placidamente all'ombra in quel bosco di querce, indifferenti ai rifiuti lasciati lì dagli autocafoni e indifferenti alla bellezza, fin sù a Contursi che si vedeva in là.
Chaos, Thanatos e Afrodite, Kali e Ganesh, bufale e bottiglie di plastica, persino un biglietto da visita plasticato, Lucy, brillantini e stellne.
Non capisco.
E penso sia giusto così.
Già sapeva che avrei pagato col bancomat.
Non capisco. Questa cosa mi riporta ai motivi della nostra rovina come l'aberrante inflazione da... "arrotondamenti" speculativi.
Proprio non capisco.
Rispondo piccato :- Sono 18.48 e non 18.50! e per tale importo pago. Egli sorride.
Siamo in questo bellobrutto angolo di cosentino tirrenico.
E non capisco queste incredibili contraddizioni tra stupefacente bellezza della natura e dell'antico e la raccapricciante bruttezza del tumore modernista (ad esempio il turismificio romagnolo sia pur ordinato è un ordine di grandezza se non due peggio) , tra frutti e ortaggi del paradisointerra e la distruzione dei campi, tra umanità cuore e generosità e atteggiamenti squinternati o a bassa, media o alta tensione criminale, di mala vita e mal vivere, tra fatalismo e qui e ora.
Osservo con interesse filosofico rinnovato.
E' come se fossero bambini. I fanciulli a cui Cristo che non si è affatto fermato solo a Eboli, chiede di tornare.
Bambini giocosi, discoli, capricciosi, strillano che non vogliono mangiare i pomidoro, vogliono le pringles, poi si girano e ti sorridono, ti fanno una carezza. Poi uno sgambetto. Poi strappani un fiore e te lo portano o te lo poetano.
Le bufale ruminavano placidamente all'ombra in quel bosco di querce, indifferenti ai rifiuti lasciati lì dagli autocafoni e indifferenti alla bellezza, fin sù a Contursi che si vedeva in là.
Chaos, Thanatos e Afrodite, Kali e Ganesh, bufale e bottiglie di plastica, persino un biglietto da visita plasticato, Lucy, brillantini e stellne.
Non capisco.
E penso sia giusto così.
sabato 25 luglio 2015
Che casino 'sto eros!
Ella non fa domande e non pretende
risposte. Io non faccio domande e non pretendo
risposte. Così ci vediamo quando capita, se
capita.
Ieri, complice il tempo rinfrescato, in
uno degli angoli più belli della provincia, pieve romcanica, una corte medievale sepolta di fiori, piante,rose, ortensie. Solo per un paio di ore.
Baci, bellezza, toccarsi. Mi piace toccare _polfi - ieri siamo andati un po' più in là - e lei apprezza.
Mi aveva detto che voleva vedermi prima
che andassi via. Va bene.
Io penso a _sketti, a quando tornerà, ella ha impegni dei
suoi, all'altro. Quando c'è un buco, al venerdì, ecco che ci si trova.
Vivo con pochi sentimenti, molta
curiosità e fatalismo questo mio voluto e desiderato incamminarsi
nei territori dell'eros precario, improvvisato, parallelo, multiplo,
leggero. Mi attrae in sé.
Mi scrive, dal Regno Unito, un mio caro
amico italoisraeliano che vive, invece, appieno delizie e strazio
dello Sturm und Drang dove sentimenti, debolezze e mancanze
personali, struggimento, libido sublimata e casini della vita sono ingredienti per una
miscela a volte divinatoria, a volte infernale in cui è immerso fino
ai capelli.
Che casino 'sto eros.
Sì "un po' di amore non
guasterebbe" è il titolo del brano e il ritornello recita "da
soli non si sta bene, insieme male". Allora bisogna trovare la tondura del quadrato.
Ovviamente nonsicapisceuncazz del
verbale, ma c'è la comunicazione importante, il paraverbale e quella
del corpo che dice più di tutto. Perché mi piace il tango, il
tantra. Per questo.
Ecco, io mi sono commosso alla fine,
perché, come un tango in tre minuti, questo è una storia di amore
in 4' 25”
Una delle molte possibili.
Buoni giorni a voi.
(nonhocapitoqualesial'autore)
venerdì 24 luglio 2015
Kepler, Portofino e gli Insapiens Insapiens
Al giornale radio di Rai3 (che sarebbe il canale "colto", il che è tutto dire) al GR delle 6:45 hanno passato la notizia della scoperta di Kepler 452b. Un servizio tra il sensazionalistico ed il giulivo, in cui ho ascoltato pure "possibilità di portarci delle piante".
Sebbene la notizia abbia una qualche rilevanza astronomica, sul piano delle informazione di massa è stata una delle orribili sceneggiate per idioti di massa. Dai tempi dell'avvento della scatola inquina-menti (seconda metà del secolo scorso) è stata persa l'irripetibile occasione per fornire a il_bobbolo una possibilità di migliorarsi, di avere una base di scienza e conoscenza al posto di cosci di prosciutti, ore di discussioni del nulla sulla pedata, propaganda religiose e delle assurde teorie neoreligiose (setta marxista, crescitismi, citrocapitalismi, dirittismi, etc.).
Insomma il messaggio veicolato dal ciarpame irradiato via etere è (per dirla con parole in voga) :- State sereni, potete continuare come fatto fino ad ora (crescita ed ecocidio) tanto c'è Kepler 452b.
Ovviamente non è stata citata la distanza, 1.4k anni luce, la stragrande maggioranza non capirebbe neppure cosa è un anno luce, figuriamo millequattrocento.
Queste notizie sono segno inequivocabile della profonda stupidità della specie.
Come consentire, a Portofino, passati pochi mesi dalla questione Concordia (relativamente poco importante) e da tutti gli allarmi sulla distruzione nella vita nei nostri mari (che significa che potete pure via via scordarvi il vostro fritto che non "si crea" in fabbrica o nel centro commerciale) alle grandi navi da crociera, una delle devastazioni peggiori in termini di inquinamento - il teratoma antropico produce sempre nuove escrescenze - di ridurre da 0.7 miglia a 0.3 miglia la distanza alla quale passare dalla costa. Alla faccia della riserva marina (che serve a ripopolare i mari di pesce). Poi è facile prendersela con lo Schettino quando è un intero sistema marcio, i cui capri espiatori sono uno dei principali pilastri.
Tutto come prima, peggio di prima.
Francesco, scusami, ma io posso solo desiderare la riduzione drastica di questa specie di orribili energumeni dementi e arroganti.
Sebbene la notizia abbia una qualche rilevanza astronomica, sul piano delle informazione di massa è stata una delle orribili sceneggiate per idioti di massa. Dai tempi dell'avvento della scatola inquina-menti (seconda metà del secolo scorso) è stata persa l'irripetibile occasione per fornire a il_bobbolo una possibilità di migliorarsi, di avere una base di scienza e conoscenza al posto di cosci di prosciutti, ore di discussioni del nulla sulla pedata, propaganda religiose e delle assurde teorie neoreligiose (setta marxista, crescitismi, citrocapitalismi, dirittismi, etc.).
Insomma il messaggio veicolato dal ciarpame irradiato via etere è (per dirla con parole in voga) :- State sereni, potete continuare come fatto fino ad ora (crescita ed ecocidio) tanto c'è Kepler 452b.
Ovviamente non è stata citata la distanza, 1.4k anni luce, la stragrande maggioranza non capirebbe neppure cosa è un anno luce, figuriamo millequattrocento.
Queste notizie sono segno inequivocabile della profonda stupidità della specie.
Come consentire, a Portofino, passati pochi mesi dalla questione Concordia (relativamente poco importante) e da tutti gli allarmi sulla distruzione nella vita nei nostri mari (che significa che potete pure via via scordarvi il vostro fritto che non "si crea" in fabbrica o nel centro commerciale) alle grandi navi da crociera, una delle devastazioni peggiori in termini di inquinamento - il teratoma antropico produce sempre nuove escrescenze - di ridurre da 0.7 miglia a 0.3 miglia la distanza alla quale passare dalla costa. Alla faccia della riserva marina (che serve a ripopolare i mari di pesce). Poi è facile prendersela con lo Schettino quando è un intero sistema marcio, i cui capri espiatori sono uno dei principali pilastri.
Tutto come prima, peggio di prima.
Francesco, scusami, ma io posso solo desiderare la riduzione drastica di questa specie di orribili energumeni dementi e arroganti.
(stazione di Cremona, 2042 Si è sparsa la notizia di un interregionale per Kepler452b) |
giovedì 23 luglio 2015
Che goduria!
Qui ha nubifragiato per circa mezzora.
Per lo meno quando torneremo non troveremo il paesello e i boschi contigui inceneriti. Perché se fosse andato avanti così....
Aria fresca... che goduria!
A momenti temevo che scoperchiasse l'edificio., che il tetto se ne andasse via.
Che acqua... che goduria!
Vado a letto felice come 'na pasqua. Grazie Giove Pluvio!
Per lo meno quando torneremo non troveremo il paesello e i boschi contigui inceneriti. Perché se fosse andato avanti così....
Aria fresca... che goduria!
A momenti temevo che scoperchiasse l'edificio., che il tetto se ne andasse via.
Che acqua... che goduria!
Vado a letto felice come 'na pasqua. Grazie Giove Pluvio!
Fuori dal mondo
Arrivo dal gommista, fuori officina, per una ruota quasi a terra.
In attesa c'è un tizio che conosco blandamente di vista, lo incontravo di tanto in tanto nei pressi delle case popolari quando abitavo là dove risiede ancora mio figlio con sua madre.
Mi saluta.
Lo saluto.
Ha voglia di parlare, si mette a parlare della mia auto, mi fa qualche domanda.
Capisco che ha passione per le auto e che... io non la ho quasi per nulla se non per l'utilità che mi possono dare.
Attacca bottone, parla ancora dell'auto :- Con quella in Germania... Intuisco, ma non ne sono certo, che intenda con quell'auto in Germania si potesse o si possa "broccolare". Mah. A me sembra strano, come se uno possa broccolare per le scarpe che indossa.
Io rifletto e mi accorgo che la questione è che io sono fuori dal 90% del mondo. Ma il mondo, come è noto, significa anche relazioni per gli oggetti che usi/possiedi e la capacità di attrarre o di allontanare per ciò che (non) hai, auto inclusa.
Gli racconto che a giorni partirò per una settimana di vacanza in Calabria, ospite con _zzz e _zzzino da _uda. Ah, anche io sono originario di giù, ma ho vissuto la maggior parte del tempo [emigrato] in Germania.
Mi racconta dei suoi, che crebbe là, di fame che aguzza l'ingegno :- Mia madre faceva i soldi con la speculazione sulle differenze di cambio tra lira e marco. Erano [bei] tempi quelli, i soldi giravano [tanti].
Io rifletto e mi accorgo che la questione è che io sono fuori dal 90% del mondo. Fare i soldi speculando. E'speculazione? Non so e non ho tempo per pensarci. Ma io non ho mai vissuto fame o povertà, cazzo vuoi giudicare, mi dico.
Arriva il gommista.
Ci vede mi fa un segno e inizia a rivolgersi a me (forse perché lo avevo chiamato io al cellulare).
Io non ho mai saputo il nome... cazzo dico ora... dico un :- C'è il signore prima!
Chiamami pure Benedetto! Sorride ed è un sorriso cordiale.
Poi inizia a parlare di figa col gommista. Qualcosa che non ricordo, tipo :- Ci vorrebbe una gnocca con un bel pompino con 'sto caldo (non mi ricorda la frase esattamente ma il senso era proprio questo e io ero rimasto sorpreso).
E' tutto molto diretto e franco, anche semplice.
Mi ricorda quando andavo a ballare salsa, i benvenuti goliardici da parte di salseri ruspanti erano spesso così :- Allora, Uomo, quante fighe hai chiavato questa settimana!? Sorrisi e pacche sulle spalle. Io ero perplesso. Ci fu un anno e mezzo/paio d'anni in cui ebbi una girandola di donne (per me cinque o sei donne in quel lasso di tempo furono una girandola notevole). Però non sapevo che rispondere, ero proprio imbarazzato, che cazzo c'hanno da ridere, mah.
Io rifletto e mi accorgo che la questione è che io sono fuori dal 90% del mondo. Mi chiedo se io non sia ingessato, perché non scherzo di belle fighe e pompini anticaldo con il controllore o con la fornaia.
Penso che possa gratificante essere semplici, naturali e diretti.
Probabilmente Benedetto scopa molto più che me.
Probabilmente egli scopa e si fa fare i pompini, io esco con donne belle o bellissime, ci troviamo bene. Ma non scopo. E far suo quel tipo di atteggiamento è per me una delle cose meno naturali in assoluto.
Ieri _polfi mi messaggia che si vuole liberare per venerdì pomeriggio, mi vuol salutare prima della partenza e ... "carezze ghiacciate" [nella fontana]. Rispondo a tono. Poi stamani mi manda... "innocenti bacini" (letteralmente) che già mi scende la catena.
Devo uscire dalla Castalia e mandarle un "fammi un pompino con l'ingojo" ma sono quasi certo che otterrei un fuggi fuggi. Per essere sessuali volgarmente lo devi essere con naturalezza e fin dall'inizio e puntare al pompino più che alla donna che ti fa il pompino.
Ora ci provo e metto pure 'na foto volgare. Ci vuole un primo passo!
Io rifletto e mi accorgo che la questione è che io sono fuori dal 90% del mondo.
mercoledì 22 luglio 2015
Ucasiscies
Il mio abbonamento ferroviario annuale dovrebbe arrivare a novembre.
La tecnica di stampa (stampa termica su cartoncino leggero, v. immagine qui sotto) produce scritte poco durevoli. Già ora praticamente non si legge più la data di scadenza, si legge a fatica quella di inizio decorrenza.
Faccio presente la cosa ad un controllore :- Vada all'assistenza clienti, le scriveranno a mano la data di scadenza, apporranno un timbro.
Mi sembra ragionevole.
Ieri ho perso in cosa quasi 25' di attesa e scopro che... non si può fare.
Non si preoccupi, abbiamo tutti i dati dell'abbonamento qui.
Appunto, facciamo che prendete questo e mi ristampate il biglietto (non è un duplicato, quello solo uno - cosa fa se uno viene scippato due volte? che uno si chiede poi dell'esistenza di queste cavillotiche disposizioni, l'abbonamento è personale, non ha alcun senso una truffa basata sulla possibilità di ottenere molteplici duplicati).
Non si può fare.
Direi che è tutto molto complicato.
Sì, è molto complicato! ammette la ferroviera.
Immagino che non ci sia il sistema informativo adeguato. Oppure c'è ma il personale non lo sa usare o non lo conosce. Supponiamo che il sistema informativo abbia delle lacune: per adattarlo dovrebbero fare un bando intergalattico vidimato da sei notai, con circa seicentododici pagine di capitolato, poi assegnare la commessa ad un'azienda di amici chenon realizzeranno la miglioria per uno.tredici milioni di euri, consegnando la nuova versione in ritardo e che... ha tanti bachi che non permette di ristampare gli abbonamento annuali. Poi l'azienda di non-amici ricorre al TAR e tutto rimane bloccato per sette anni. Ancora una volta la legge di Tainter. Già.
Ucas? No, Ucasiscies!
Ufficio complicazioni affari semplici in sistemi corrotti, ipervincolati e sclerotizzati.
La tecnica di stampa (stampa termica su cartoncino leggero, v. immagine qui sotto) produce scritte poco durevoli. Già ora praticamente non si legge più la data di scadenza, si legge a fatica quella di inizio decorrenza.
Faccio presente la cosa ad un controllore :- Vada all'assistenza clienti, le scriveranno a mano la data di scadenza, apporranno un timbro.
Mi sembra ragionevole.
Ieri ho perso in cosa quasi 25' di attesa e scopro che... non si può fare.
Non si preoccupi, abbiamo tutti i dati dell'abbonamento qui.
Appunto, facciamo che prendete questo e mi ristampate il biglietto (non è un duplicato, quello solo uno - cosa fa se uno viene scippato due volte? che uno si chiede poi dell'esistenza di queste cavillotiche disposizioni, l'abbonamento è personale, non ha alcun senso una truffa basata sulla possibilità di ottenere molteplici duplicati).
Non si può fare.
Direi che è tutto molto complicato.
Sì, è molto complicato! ammette la ferroviera.
Immagino che non ci sia il sistema informativo adeguato. Oppure c'è ma il personale non lo sa usare o non lo conosce. Supponiamo che il sistema informativo abbia delle lacune: per adattarlo dovrebbero fare un bando intergalattico vidimato da sei notai, con circa seicentododici pagine di capitolato, poi assegnare la commessa ad un'azienda di amici che
Ucas? No, Ucasiscies!
Ufficio complicazioni affari semplici in sistemi corrotti, ipervincolati e sclerotizzati.
Misantropia termogena
Io sono nordico anche fisicamente.
Funziono bene con le temperature fresche e fredde.
Non rendo un cazzo al lavoro.
Mi sono trascinato a casa.
Ho dormicchiato sudando, col ventilatore.
Poi sono andato in milonga sotto le stelle, con un caldo merdafricano. Così si balla una tanda e si sta fermi due per asciugarsi.
Alle tre, scoperchiati, con _nni, nella notte, non un brivido, non una sensazione di freddo. Niente.
Sono arrivato in ufficio sudato e suderò tutta la giornata.
Inizio a detestare l'africa sempre più, la nostra specie tumorale causa di tutto ciò ancor più.
Funziono bene con le temperature fresche e fredde.
Non rendo un cazzo al lavoro.
Mi sono trascinato a casa.
Ho dormicchiato sudando, col ventilatore.
Poi sono andato in milonga sotto le stelle, con un caldo merdafricano. Così si balla una tanda e si sta fermi due per asciugarsi.
Alle tre, scoperchiati, con _nni, nella notte, non un brivido, non una sensazione di freddo. Niente.
Sono arrivato in ufficio sudato e suderò tutta la giornata.
Inizio a detestare l'africa sempre più, la nostra specie tumorale causa di tutto ciò ancor più.
martedì 21 luglio 2015
Pietrearteacquaflora
Osservavamo le coste pelate, con le pieghe sinclinali ed antinclinali dei calcari, i prati secchi gialli, spelacchiati, qualche povero arbusto isolato. Mah, ci sarà stato un incendio? oppure pascoli? o è la geologia? Perché intorno c'era un mare di monti e valli verdi e di piccoli borghi, torri e campanili affogati in chilometri di selve. Invece che in Garfagnana Lucchesia eravamo sbucati nell'estremo sud-occidentale di Rodi o su qualche costa erta arida sopra Monemvasia. Sembra di essere in Grecia! disse _tra, rubandomi le parole.
E' stata un'esperienza estetica: olfatto per gli odori dell'estate, dell'erba secca, del fieno, visiva, per le casine in pietra a fianco di cipressi, con le ortensie, i gerani, scorci di sbalorditiva bellezza romanica, Montefegatesi, stradine minuscole in castagneti e boschi, vista sulle apuane, Pania della Croce, Pania Secca, poi le Apuane settentrionali. La stradina bianca, aspra, è stata il coronamento: polvere e sassi e grattate per l'auto bassa di _bio così abbiamo fatto gli ultimi minuti a piedi, pensavamo che mancasse ancora un tot. Come edonista ed esteta ho scoperto da tempo che nei luoghi belli devi arrivarci a piedi. E' un immergersi lento, un avvicinarci dei sensi nel rito che ne celebra la bellezza e il piacere.
Poi attesa. Quasi due ore e mezzo. Ma cosa ci vuoi fare? Per quanto piccolo - eravamo in sette questa volta - un gruppo è sempre un gruppo e _bio, amico di molte cose selvatiche avventurose, alpinistiche, mi aveva chiesto venia :- Vorrei andare in milonga, non troppo presto... Arrivate presto! - ci aveva raccomandata quella signora del Corpo Forestale dello Stato. Diciamo... non troppo tardi.
Poi ancora, esperienze di contrasti scuro - chiaro, freddo - caldo, sabbia e polvere - macigni, calcari bianchi - diaspri rossi, orizzontale - verticale, secco - asciutto, suoni dell'acqua - silenzio. Nonostante la pressione antropica si faccia sentire anche in quel posto, con centinaia di accessi per quanto in parte contingentati, è comunque un luogo in cui puoi contemplare la natura e la sua potenza.
Osservavo, meravigliato, il civismo delle persone, non c'erano rifiuti nonostante l'afflusso. Ed è un segno che mi ha dato gioia, c'è ancora parte del mondo decente, una resistenza contro l'abrutimento di massa.
Entri nella vulva, nella spaccatura. Perché è la fessura bagnata in cui entri nella Terra. Acqua cristallina, gorgloglii, muschi, docce laterali, aria fredda interrotta a tratti da fiotti di aria calda (c'erano venticinque gradi in più la sopra, la canicola di questa estate infernale), il rosso dei diaspri, pozze fonde e larghe, rocce lisce e acuminate, felci, frassini, una meraviglia floreale e litologica.
Colori bianco rosso nero verde scuro giallo blu acquamarina grigiazzurro pietreacquaflora.
Fino in fondo. Là, nella marmitta oscura, la "Piscina" (ultima foto) non ci ho pensato due volte; via il caschetto, i braghini, la maglietta, in costume e via, a tuffo. Passare al gelido e uscirne con l'energia spaventosa che il freddo porta seco. E poi ancora. E ancora, E parte del gruppo mi ha seguito, _bio, tra, UnBipedinone, _rio e poi anche altre quattro donne di un'altro gruppetto, l'entusiasmo è contagioso. Mi sono avventurato fino alla cascatella finale, massaggio su spalle e crapa di acqua ghiaccia. Freddo ed energia. Mi bolliva la pelle dal freddo, ad un momento.
Tremavo alla fine, felice come un bambino raffreddato dal bagnetto al mare a giugno.
Avevo osservato, compiaciuto, l'energia e il benessere che movimento, fatica, bellezza e Natura infondono su coloro che li sanno apprezzare.
E' stata un'esperienza estetica: olfatto per gli odori dell'estate, dell'erba secca, del fieno, visiva, per le casine in pietra a fianco di cipressi, con le ortensie, i gerani, scorci di sbalorditiva bellezza romanica, Montefegatesi, stradine minuscole in castagneti e boschi, vista sulle apuane, Pania della Croce, Pania Secca, poi le Apuane settentrionali. La stradina bianca, aspra, è stata il coronamento: polvere e sassi e grattate per l'auto bassa di _bio così abbiamo fatto gli ultimi minuti a piedi, pensavamo che mancasse ancora un tot. Come edonista ed esteta ho scoperto da tempo che nei luoghi belli devi arrivarci a piedi. E' un immergersi lento, un avvicinarci dei sensi nel rito che ne celebra la bellezza e il piacere.
Poi attesa. Quasi due ore e mezzo. Ma cosa ci vuoi fare? Per quanto piccolo - eravamo in sette questa volta - un gruppo è sempre un gruppo e _bio, amico di molte cose selvatiche avventurose, alpinistiche, mi aveva chiesto venia :- Vorrei andare in milonga, non troppo presto... Arrivate presto! - ci aveva raccomandata quella signora del Corpo Forestale dello Stato. Diciamo... non troppo tardi.
Poi ancora, esperienze di contrasti scuro - chiaro, freddo - caldo, sabbia e polvere - macigni, calcari bianchi - diaspri rossi, orizzontale - verticale, secco - asciutto, suoni dell'acqua - silenzio. Nonostante la pressione antropica si faccia sentire anche in quel posto, con centinaia di accessi per quanto in parte contingentati, è comunque un luogo in cui puoi contemplare la natura e la sua potenza.
Osservavo, meravigliato, il civismo delle persone, non c'erano rifiuti nonostante l'afflusso. Ed è un segno che mi ha dato gioia, c'è ancora parte del mondo decente, una resistenza contro l'abrutimento di massa.
Entri nella vulva, nella spaccatura. Perché è la fessura bagnata in cui entri nella Terra. Acqua cristallina, gorgloglii, muschi, docce laterali, aria fredda interrotta a tratti da fiotti di aria calda (c'erano venticinque gradi in più la sopra, la canicola di questa estate infernale), il rosso dei diaspri, pozze fonde e larghe, rocce lisce e acuminate, felci, frassini, una meraviglia floreale e litologica.
Colori bianco rosso nero verde scuro giallo blu acquamarina grigiazzurro pietreacquaflora.
Fino in fondo. Là, nella marmitta oscura, la "Piscina" (ultima foto) non ci ho pensato due volte; via il caschetto, i braghini, la maglietta, in costume e via, a tuffo. Passare al gelido e uscirne con l'energia spaventosa che il freddo porta seco. E poi ancora. E ancora, E parte del gruppo mi ha seguito, _bio, tra, UnBipedinone, _rio e poi anche altre quattro donne di un'altro gruppetto, l'entusiasmo è contagioso. Mi sono avventurato fino alla cascatella finale, massaggio su spalle e crapa di acqua ghiaccia. Freddo ed energia. Mi bolliva la pelle dal freddo, ad un momento.
Tremavo alla fine, felice come un bambino raffreddato dal bagnetto al mare a giugno.
Avevo osservato, compiaciuto, l'energia e il benessere che movimento, fatica, bellezza e Natura infondono su coloro che li sanno apprezzare.
lunedì 20 luglio 2015
Fine anno
- Per aspera sic itur ad astra
(Attraverso le asperità alle stelle)
Stasera ci sarebbe dovuta essere l'ultima lezione "per pochi intimi" (quattro) di tango. La lezione salta visto che _vid non sarà presente, ho poche energie per tentare di recuperare la quarta persona, un tanghero supplente. Sono un po' contrariato, visto che mi piace molto studiare ma va bene anche così.
Ho un po' ridotto, negli ultimi mesi - diciamo da febbraio - l'intensità. Sono passato da cinque sere di lezione su quattordici giorni a quattro sere, in alcune settimana a tre, su quattordici. E' stato il tempo giusto per lavorare in corsi più specialistici, ad hoc. Il bilancio è positivo anche se, la progressione a volte rende difficile rendersene conto. Ti accorgi quando sei... ambito (osservazione dell'esteriorità) e quando ... inizi ad accorgerti e dei tuoi errori e del nuovo livello dei tuoi errori. Ma non voglio dilungarmi su questo bilancio positivo.
Ieri, mentre _tra mi sfiorava le mani, il braccio, mentre guidava, mi chiedeva perché mi piace il tango. Ecco cosa le ho risposto:
- per la dimensione artistica, estetica, per l'interpretazione, in due, a volte esaltante;
- il fatto che sia filosofia del corpo, una sorta di yoga in due danzato, o anche tantra danzato;
- il fatto che sia difficile, quindi una sfida personale che dura nel tempo e si rinnova continuamente;
- l'aspetto di potere conquistato, anche solo questo principio di potere;
- la dimensione seduttiva, così sensuale, intima, destabilizzante, erogena, paradossale.
E' una porta che si apre continuamente lasciandoti passare fino ad incontrare la prossima colla quale dovrai brigare non poco per poterla aprire.
Saviore BS - portone di vecchio stabile rurale |
Pugili suonati?!
Pugili suonati!? Ugo Bardi, peraltro già anticipava degli studi secondo i quali a distanza di pochi anni stiamo rivivendo l'inferno 2003 con mari con temperature estreme che significa rischio elevato di eventi metereologici altrettanto estremi (tornadici e alluvionali) più avanti.
Venerdì primo pomeriggio stavo salendo a piedi dalla stazione, l'aria rovente, un sole martellante.
Quanto durerà la vegetazione con aridità, temperature così alte e un sole reso forte dall'umidità relativa bassa? Ieri nel comune vicino al mio sono stati appiccati tre incendi boschivi domati sul nascere. Ecco l'incubo dei boschi inceneriti che ho già vissuto in alcune estati infernali recenti. Se continua così nel paio di un settimana il bosco inizierà a defogliarsi a fine luglio, in agosto, invece che a ottobre. No acqua, no attività fotosintetica, no capacità di raffrescamento come polmone termico. Ecco la crisi che si avvita su se stessa.
Sistemi, piante, persone consumate.
Mia madre mi ha chiamato agitata che aveva tentato di uscire presto in città per fare due passi in temperature accettabile. _bio, mi raccontava ieri, che nel 2003 era sul punto di andare fuori di testa dal caldo.
Non solo la natura subisce un violento degrado, anche le persone.
E' stata la prima volta che ho osservato, venerdì sera, una milonga sotto le stelle, affollata e di successo, una tanda che è andata avanti oltre un brano senza alcuna coppia a ballare. Una passata e tangheri schiantati sulle sedie intorno agitando i ventagli, tergendosi il sudore.
Il pianeta sta restituendo, con gli interessi, l'inquinamento climalterante e non solo alla specie responsabile.
Non solo sistemi e pugili suonati.
R. demagogizza il_bobbolo di abbassare le tasse ovvero
Stiamo freschi. No, caldi.
domenica 19 luglio 2015
¡Que viva Mexico!
In effetti adottando uno stile di vita “messicano”, finestre
chiuse, scuri chiusi, polleggio, pisolo, rallentare tutto,
nonfareuncazz, ventilatore, relax, si riesce a sopravvivere bene a
questo merdoso, patologico caldo fornafricano. Così ce la stavamo godendo, mio figlio ed io (mi ha poi inflitto una severa e dura lezione a scacchi) arrivato qui in bici
dal paesello verso le sedici (!!) mentre riposavo – che io non so se forse abbia fatto un bipedinone
d'asbesto, in amianto.
Ancora una volta la decrescita NON è solo
- la diminuzione assoluta dell'impronta ecologica
- la diminuzione del numero di esemplari della specie homo
- la diminuzione dei consumi di risorse non rinnovabili fino a zero
- la diminuzione del metabolismo economico e dei rifiuti non biodegradabili che esso produce
- la diminuzione delle aree artificiali, morte, la diminuzione fino a zero della distruzione di aree biotiche e a capacità fotosintetiche e quindi il loro recupero e restauro.
Questa, da sola, sarebbe nelle parole dei crescitisti, la crescita
negativa, il loro peggior incubo. La decrescita è ANCHE paradigmi diversi e eccellenza nelle
pratiche.
Sicuramente resilienza, spartanità e capacità di sopportare
alcune sollecitazioni (ad esempio resistere in ufficio senza o con
condizionatore al minino). Ma se non vogliamo renderla decrescita aspra, penitenziale ma
lasciarla felice, edonista, è anche rivedere usi e costumi, recupero
di usi antichi e loro restaurazione. Quando il caldo usura e porta al
limite sistemi, cose, persone, animali, vegetazione, non si può non rallentare i
ritmi. Anche il mondo del lavoro retribuito dovrebbe essere ripensato, non solo la vita esterna ad esso.
La decrescita è anche diminuzione delle rigidità. Scommetti che
se si potesse variare la distribuzione dei carichi e degli orari di
lavoro, la resa media aumenterebbe pure? Oggi non ho acquistato una nuova auto con il condizionatore più
potente – già, la crescita dei condizionatori, del loro numero,
della loro potenza. No grazie. Oggi ho goduto un pomeriggio messicano.
Ecco che l'indolencia tropical diventa un adeguamento, un
adattamento all'ambiente. Da problema a buona pratica.
P.S.
Ho acquistato una fascetta stringitubi e con essa e con varie legature in nastro adesivo sono riuscito a riparare il ventilatore. ¡Mucha goduria! :)
P.S.
Ho acquistato una fascetta stringitubi e con essa e con varie legature in nastro adesivo sono riuscito a riparare il ventilatore. ¡Mucha goduria! :)
sabato 18 luglio 2015
Anita! Marcello!
Anita!
Marcello!
(*)
Avevamo giocato un po' su quella scena nei nostri pensieri scambiati via SMS. Ieri pomeriggio ci siamo fatti una sorpresa, visto che sembrava che per suoi impegni non saremmo riusciti a vederci. E invece.
E così siamo ritornati, un paio di ore di fuga sole e caldo terribili, a quella fontana in cima ai colli riarsi dove sono gia' prima montagna. E ci siamo parlati, ci siamo accarezzati, c'era il fresco e il sole e l'acqua copiosa che scorreva. Nella canicola arida non c'è piacere più grande di una fonte che dispensa, prodiga, il suo tesoro blu.
Abbiamo accennato un abbraccio di tango entrambi con l'acqua fin quasi al bacino. E l'abbraccio è stato tenero. Sempre più tenero, sceso fino alle sue braccia sul mio collo, le mie a cingere il suo bacino, a strigerci a noi.
Aveva esordito con :- Uomo, ti devo dire che ho iniziato da poco a frequentare una persona.
Penso che non ci sia mai stata goccia scivolata via più velocemente sulla cera.
Non sono mica geloso! Battuta scontata, vecchia e ritrita ma abbiamo riso.
E così con la fantastica energia dell'acqua che sembrava gelida e poi è diventata solo fresca, eravamo là, ad abbracciarci. Passavano qualche auto per andare al paesini vicino, ci guardavano e sorridevano. Non che sia amore ma essi non lo sapevano. Vedevano una donna ed un uomo e la fresca energia di quel loro incontro, abbracciati così, matti e belli quei due. E poi... in una fontana! Ridevamo e un po' ci schernivamo, protagonisti inconsapevoli, per caso. Gli abbracci erano sempre più teneri, fino a carezze e labbra che sfioravano, mani che andavano, leggere e delicate e così fortemente sovversive, a stuzzicare anime e corpi. Fino a diventare baci. Così finemente erotico e fine, quasi come il tango, non puoi lasciarti andare e questo accumula polveriere intere dentro.
Marcello!
(*)
Avevamo giocato un po' su quella scena nei nostri pensieri scambiati via SMS. Ieri pomeriggio ci siamo fatti una sorpresa, visto che sembrava che per suoi impegni non saremmo riusciti a vederci. E invece.
E così siamo ritornati, un paio di ore di fuga sole e caldo terribili, a quella fontana in cima ai colli riarsi dove sono gia' prima montagna. E ci siamo parlati, ci siamo accarezzati, c'era il fresco e il sole e l'acqua copiosa che scorreva. Nella canicola arida non c'è piacere più grande di una fonte che dispensa, prodiga, il suo tesoro blu.
Abbiamo accennato un abbraccio di tango entrambi con l'acqua fin quasi al bacino. E l'abbraccio è stato tenero. Sempre più tenero, sceso fino alle sue braccia sul mio collo, le mie a cingere il suo bacino, a strigerci a noi.
Aveva esordito con :- Uomo, ti devo dire che ho iniziato da poco a frequentare una persona.
Penso che non ci sia mai stata goccia scivolata via più velocemente sulla cera.
Non sono mica geloso! Battuta scontata, vecchia e ritrita ma abbiamo riso.
E così con la fantastica energia dell'acqua che sembrava gelida e poi è diventata solo fresca, eravamo là, ad abbracciarci. Passavano qualche auto per andare al paesini vicino, ci guardavano e sorridevano. Non che sia amore ma essi non lo sapevano. Vedevano una donna ed un uomo e la fresca energia di quel loro incontro, abbracciati così, matti e belli quei due. E poi... in una fontana! Ridevamo e un po' ci schernivamo, protagonisti inconsapevoli, per caso. Gli abbracci erano sempre più teneri, fino a carezze e labbra che sfioravano, mani che andavano, leggere e delicate e così fortemente sovversive, a stuzzicare anime e corpi. Fino a diventare baci. Così finemente erotico e fine, quasi come il tango, non puoi lasciarti andare e questo accumula polveriere intere dentro.
Non posso non osservare che il fatto
che _polfi siano meno libera del previsto mi lascia respiro e
libertà. E' come se fosse un pro, non un contro.
Ho ripreso a giocare con la seduzione,
è tutto così leggero e profumato, gaio, senza l'ingombro dei
sentimenti ingombranti. Leggo i messaggi scoppiettanti, felici, di
_sketti e _polfi che testimoniano che apprezzano la seduzione e ne
sono intrigate. Va bene. Siamo solo all'inizio.
(*)
A differenza di Mastroianni, nella pellicola di Fellini, la Ekberg non mantiene il proprio nome nel ruolo ma ha quello di Sylvia.
(*)
A differenza di Mastroianni, nella pellicola di Fellini, la Ekberg non mantiene il proprio nome nel ruolo ma ha quello di Sylvia.
venerdì 17 luglio 2015
Quelli e questi
giovedì 16 luglio 2015
40 per cento!
Se avessimo datto retta ai nuclearosauri, saremo ancora lì a spendere miliardi di euri per realizzare le loro carrette "problema senza soluzione" (v. caso paradigmatico di Olkiluoto).
La realizzazione quasi subitanea di16.6 GW elettrici fotovoltaici (poco meno di 10 Olkiluoto) ha salvato in pochissimo tempo il paese dai rischi di interruzioni nelle forniture proprio in estate per le canicole sempre più gravi e frequenti e i relativi picchi di carico. I picchi ora sono eccellentemente gestiti proprio in seguito alla realizzazione di milioni di campi solari fotovoltaici - aberrazioni di campi fv a terra (su terreni biotici) a parte - che forniscono energia di massimo valore, ovvero quella necessaria proprio nei picchi, quando è necessaria e richiesta (di giorno).
Martedì 7 luglio record di consumi elettrici (56.9 GW) di cui il 40% prodotto a rinnovabili (*) e, date le previsioni meteo, domani potremmo superare ancora quel record storico.
Quante risorse abbiamo tenuto in Italia, invece di dissanguarci con l'importazione di carbone, petrolio, gas e uranio dall'estero? Quanti piccoli redditi mensili sono arrivati nelle tasche di centinaia di migliaia di famiglie invece che ad ingrassare patrimoni obesi di pochi capitalisti (esteri)?
Questo nonostante tutti i tentativi di mettere i bastoni nelle ruote e un mercato elettrico nazionale corrotto e criminale.
40% di energia elettrica da rinnovabili è una straordinaria, fantastica notizia.
(*)
un quarto? del consumo di picco specificamente da fotovoltaico
La realizzazione quasi subitanea di16.6 GW elettrici fotovoltaici (poco meno di 10 Olkiluoto) ha salvato in pochissimo tempo il paese dai rischi di interruzioni nelle forniture proprio in estate per le canicole sempre più gravi e frequenti e i relativi picchi di carico. I picchi ora sono eccellentemente gestiti proprio in seguito alla realizzazione di milioni di campi solari fotovoltaici - aberrazioni di campi fv a terra (su terreni biotici) a parte - che forniscono energia di massimo valore, ovvero quella necessaria proprio nei picchi, quando è necessaria e richiesta (di giorno).
Martedì 7 luglio record di consumi elettrici (56.9 GW) di cui il 40% prodotto a rinnovabili (*) e, date le previsioni meteo, domani potremmo superare ancora quel record storico.
Quante risorse abbiamo tenuto in Italia, invece di dissanguarci con l'importazione di carbone, petrolio, gas e uranio dall'estero? Quanti piccoli redditi mensili sono arrivati nelle tasche di centinaia di migliaia di famiglie invece che ad ingrassare patrimoni obesi di pochi capitalisti (esteri)?
Questo nonostante tutti i tentativi di mettere i bastoni nelle ruote e un mercato elettrico nazionale corrotto e criminale.
40% di energia elettrica da rinnovabili è una straordinaria, fantastica notizia.
(*)
un quarto? del consumo di picco specificamente da fotovoltaico
Etichette:
foresta che cresce,
nucleare no grazie
Austerità terapeutica
- Il problema della Grecia? È una Calabria senza la Lombardia (*).
(linkiesta.it) - La necessità aguzza l'ingegno.
L'altro giorno a La Zanzara si parlava del buco di 1.2G€ nelle casse della regione Sicilia perché i siciliani non pagano la tassa di proprietà sulle auto. Un meridione di evasione grave e sempre più evasore.
In provincia di Caserta un criminale appicca il fuoco ad un'area boschiva per essere assunto nella Protezione Civile. Questa volta non è la Calabria.
Ancora, pensioni di finti ciechi e invalidi, a Napoli, oggi alla radio la scoperta di una fabbrica di finte pensioni (ventimila!!) di invalidità a Palermo.
Terra dei fuochi, ancora notizie di colossali spargimenti di rifiuti di ogni sorta protrattisi per anni, Poi si scopre che c'è qualche problema. TIR a centinaia, mica microdroni invisibile, per anni. Nessuno ha mai visto nulla.
Della gestione dei rifiuti, alcune isole felici come la provincia di Salerno, in un contesto di totale menefreghismo sia popolare che nelle classi dirigenti sul ciclo della materia e su riuso e recupero delle materie seconde. Mani nei capelli.
Pesca di frodo: sulle frodi di fondi incamerati da aziende ittiche calabresi e siciliane, per eliminare sistemi distruttivi come la pesca a strascico e che... hanno continuato a pescare a strascico, con la complicità delle capitanerie di porto che tutto sanno e vedevano. E il problema continua.
Buchi spaventosi nei bilanci di Catania appianati dalla
Mi fermo perché la lista diventa lunga, poi uno arriva alle opere pubbliche tanto costose quando fallaci e/o mai terminate, alle follie su assunzioni e ogni tipi di privilegi alle dirigenze di quelle regioni, alle truffe comunitarie, ci vogliono quattro TIR solo per la documentazione.
E' lo stesso motivo per cui europeisti sinceri come Schäuble e altri pensano che sia una follia rifinanziare il problema greco. Nutrire un problema, assisterlo, renderlo più grave, più diffuso, più grande.
Se non si arriva ad un principio di autarchia anche fiscale, la sinergia al peggio eletti-elettori continuerà a scaricare i problemi su altri territori. Al diritto all'assistenzialismo corrisponde un "dovere" di sfruttamento fiscale e non solo. Non c'è alcun diritto ad apologizzarne un qualche valore presunto diritto morale di sfruttamento, è patetico anche dal punto di vista di un certo livello pseudo intellettual(oid)e.
Per quale motivo la Grecia e Calabria, Sicilia, Campania dovrebbero essere diverse? Esse hanno bisogno di più necessità ovvero di austerità sensibilizzatrice, che rende intelligenti, e che ritorni a far ragionare il_bobbolo sulle consequenze delle sue scelte, dei suoi atti.
Ho carissimi amici che sono fuggiti dal loro sud. Persone così degne non possono sopravvivere in certi ambienti. Io li renderei despoti feroci con poteri assoluti, la chirurgia per guarire.
mercoledì 15 luglio 2015
Rosso papavera
_tra questa settimana è a casa senza figli. Ma, come dicevo, col tempo tendo a deerotizzare le donne se non succede niente. E direi che sette mesi sono un ottimo tempo per una buona deerotizzazione. Così ieri mi chiedevo se sarei andato o meno in milonga con lei: la invito o no? Da una parte mi scatta l'empatia per la sua condizione, dall'altra NON volevo un'uscita a due. Oltretutto in una milonga che ella non conosce. Significa passare la maggior parte del tempo con lei, anche seduto, farla ballare più di altre. Ci sono anche delle regole di galateo (codigos) anche su questo in milonga.
Quando _nni, il mio maestro "dei colli" mi ha informato che non sarebbe venuto, ho deciso che non l'avrei invitata: uscita collettiva sì, uscita a due no. Mi è sbollita la passione per _tra. Questo conferma che se l'eros non viene coltivato sparisce. Non è solo questione di coppia, ma anche prima.
Infine c'era anche il fatto che ieri ci sarebbero state _sketti e _polfi.
Quale delle due? Ieri ho capito che _sketti proprio mi piace un sacco. Sì, se dovessi scegliere sceglierei _sketti e non elenco i motivi per i quali mi piace (di più) perché sennò mi danno del "calcolatore per capire se ti convenga o meno una tipa o un'altra".
Ieri c'era questa velata sfida a tre. Quando ballavo con una l'altra ci guardava e viceversa. La dolcevita milonghera è fatta anche di questo, di sottili sfide, di seduzioni incrociate.
_polfi è ambita e invitata da tutti. _sketti, che frequenta meno quella milonga, solo un poco meno. Ad un certo, avevo finito una tanda con _sketti, è arrivata _spolfi, si sono salutate, belle e con due sorrisi così e io ero in mezzo a quella grazia_bontà di dio.
Era bella _sketti, ieri. Con le unghie pinte di rosso amarena, poi il suo abito rosso, nera di zazzera, era un bel papavero, le labbra rosse, le décolleté rosse col tacco alto, a volteggiare, tra le mie braccia.
Alla fin di una tanda _sketti mi ha baciato sul collo, poi ha tolto il rossetto che è rimasto. Così intimo.
Abbiamo scherzato; le ho detto che dovrà scegliersi un compagno di studi frocio se vorrò non essere "molestata". Io mi sono dichiarato frocio pro tempore, solo per un attimo, perché così tu abbassi le difese e poi... Rideva. L'ho punzecchiata sul marito, sulla vita di coppia. Mi ha detto che... non è affatto contraria al fatto che, talvolta, si esca da essa.
Hai capito la birbina!?
Io ballavo con le altre e quando passavo davanti a lei seduta, la guardavo, negli occhi suoi ardenti che mi guardavano.
Sì, ieri era _sketti che mi prendeva. Anche da seduta, nonostante le altre meraviglie che avevo tra le braccia.
Anche Alexandra, russa di San Pietroburgo. Mi guardava e sorrideva, mimnagiva con gli occhi mentre la inondavo con la delicata passione terribilmente intensa che puoi avere nel tango.
Ho accompagnata _sketty all'auto, alla fine. Abbracci così intensi e lunghi. Poi... poi l'ho baciata sul collo. Quasi a restituirle quel suggello che mi aveva dato in mezzo alla pista poco prima.
Quando _nni, il mio maestro "dei colli" mi ha informato che non sarebbe venuto, ho deciso che non l'avrei invitata: uscita collettiva sì, uscita a due no. Mi è sbollita la passione per _tra. Questo conferma che se l'eros non viene coltivato sparisce. Non è solo questione di coppia, ma anche prima.
Infine c'era anche il fatto che ieri ci sarebbero state _sketti e _polfi.
Quale delle due? Ieri ho capito che _sketti proprio mi piace un sacco. Sì, se dovessi scegliere sceglierei _sketti e non elenco i motivi per i quali mi piace (di più) perché sennò mi danno del "calcolatore per capire se ti convenga o meno una tipa o un'altra".
Ieri c'era questa velata sfida a tre. Quando ballavo con una l'altra ci guardava e viceversa. La dolcevita milonghera è fatta anche di questo, di sottili sfide, di seduzioni incrociate.
_polfi è ambita e invitata da tutti. _sketti, che frequenta meno quella milonga, solo un poco meno. Ad un certo, avevo finito una tanda con _sketti, è arrivata _spolfi, si sono salutate, belle e con due sorrisi così e io ero in mezzo a quella grazia_bontà di dio.
Era bella _sketti, ieri. Con le unghie pinte di rosso amarena, poi il suo abito rosso, nera di zazzera, era un bel papavero, le labbra rosse, le décolleté rosse col tacco alto, a volteggiare, tra le mie braccia.
Alla fin di una tanda _sketti mi ha baciato sul collo, poi ha tolto il rossetto che è rimasto. Così intimo.
Abbiamo scherzato; le ho detto che dovrà scegliersi un compagno di studi frocio se vorrò non essere "molestata". Io mi sono dichiarato frocio pro tempore, solo per un attimo, perché così tu abbassi le difese e poi... Rideva. L'ho punzecchiata sul marito, sulla vita di coppia. Mi ha detto che... non è affatto contraria al fatto che, talvolta, si esca da essa.
Hai capito la birbina!?
Io ballavo con le altre e quando passavo davanti a lei seduta, la guardavo, negli occhi suoi ardenti che mi guardavano.
Sì, ieri era _sketti che mi prendeva. Anche da seduta, nonostante le altre meraviglie che avevo tra le braccia.
Anche Alexandra, russa di San Pietroburgo. Mi guardava e sorrideva, mimnagiva con gli occhi mentre la inondavo con la delicata passione terribilmente intensa che puoi avere nel tango.
Etichette:
ammasso armonico di contrasti,
seduzione,
tango
martedì 14 luglio 2015
Semplicità complicata
Le lezione di ieri è stata una di quelle lezioni di cose semplici che sono difficili, molto. Semplicità complicata dicevo. Ricordate le parole di Fernando Sanchez?
Fare bene le cose semplici, farle pure, pulite, eleganti è molto difficile. Così si ritorna su cose fatte in passato e si le riaffronta ad un livello più alto. Quando sei principiante semplicemente non puoi essere sepolto da tutte quelle nozioni e informazioni. Impari la struttura poi devi tornare per aggiustare, pulire, affinare, arricchire per essere un principiante su un livello un po' più alto.
Ieri dissociazione, mantenere la linea, movimento morbido dell'anca nella dissociazione e projezione del passo. Molto lungo e nojoso spiegarlo a parole e non ci penso neppure.
Nonostante io amo lo studio del tango proprio perché permette di migliorare o, almeno, di non sporcarsi, di non regredire, come succede spesso in estate, nei mesi senza corsi, diciamo giugno, luglio, agosto, settembre.
_polfi svettava sui suoi tacchi, con un vestitino a pantaloncini (shorts) sotto, color blu lavanda, abbronzata, occhi verdi, che venerdì è tornata dal mare.
_sketti pure sui tacchi, con braghini (shorts) e top bianchi, bianca che venerdì partirà per il mare.
Ho studiato con una e con l'altra. Donne così belle tra le braccia che non ci posso credere.
Chissà se riuscirò a finire tra le loro gambe.
Gambe da capogiri, energia, vite snelle, fianchi, tacchi, sorrisi. Per un attimo è come se fossi stato in uno di quei festival estivi dove si fa vacanza, danza e studio e si balla come matti, tra tuffi e flirt e prove di tecnica e vocaboli nuovi. Prima o poi vedrò di provarlo. _zzz mi aveva messo la pulce del tangofestiva di Parenzo ma non ho denari, quest'anno è ancora un anno odontojatricamente intenso.
Stasera ci sarà la vita milonghera e mondana estiva, in quella piccola milonga circolare sotto le stelle.
Anche la vita è semplice e complicata.
Ero finito su questo corto promozionale danzato da Fausto Carpino e Stephanie Fesneau cercando sul modernariato, In effetti quella vecchia Alfa che appare mi fa girare la testa.
Ecco, con questo caldo merdafricano, vorrei prendere _sketti o _polfi e ballare così, sotto gli scrosci di una intensa pioggia estiva.
Fare bene le cose semplici, farle pure, pulite, eleganti è molto difficile. Così si ritorna su cose fatte in passato e si le riaffronta ad un livello più alto. Quando sei principiante semplicemente non puoi essere sepolto da tutte quelle nozioni e informazioni. Impari la struttura poi devi tornare per aggiustare, pulire, affinare, arricchire per essere un principiante su un livello un po' più alto.
Ieri dissociazione, mantenere la linea, movimento morbido dell'anca nella dissociazione e projezione del passo. Molto lungo e nojoso spiegarlo a parole e non ci penso neppure.
Nonostante io amo lo studio del tango proprio perché permette di migliorare o, almeno, di non sporcarsi, di non regredire, come succede spesso in estate, nei mesi senza corsi, diciamo giugno, luglio, agosto, settembre.
_polfi svettava sui suoi tacchi, con un vestitino a pantaloncini (shorts) sotto, color blu lavanda, abbronzata, occhi verdi, che venerdì è tornata dal mare.
_sketti pure sui tacchi, con braghini (shorts) e top bianchi, bianca che venerdì partirà per il mare.
Ho studiato con una e con l'altra. Donne così belle tra le braccia che non ci posso credere.
Chissà se riuscirò a finire tra le loro gambe.
Gambe da capogiri, energia, vite snelle, fianchi, tacchi, sorrisi. Per un attimo è come se fossi stato in uno di quei festival estivi dove si fa vacanza, danza e studio e si balla come matti, tra tuffi e flirt e prove di tecnica e vocaboli nuovi. Prima o poi vedrò di provarlo. _zzz mi aveva messo la pulce del tangofestiva di Parenzo ma non ho denari, quest'anno è ancora un anno odontojatricamente intenso.
Stasera ci sarà la vita milonghera e mondana estiva, in quella piccola milonga circolare sotto le stelle.
Anche la vita è semplice e complicata.
Ero finito su questo corto promozionale danzato da Fausto Carpino e Stephanie Fesneau cercando sul modernariato, In effetti quella vecchia Alfa che appare mi fa girare la testa.
Ecco, con questo caldo merdafricano, vorrei prendere _sketti o _polfi e ballare così, sotto gli scrosci di una intensa pioggia estiva.
lunedì 13 luglio 2015
'azzzzz
A lezione semiprivata tra meno di due ore ci saranno, stasera, sia _sketti che _polfi.
Studierò con _sketti, visto che_polfi ha fatto in precedenza da sostituta per un altro tanghero.
Diciamo che la buttiamo lì così.
'azzzzz
(8)
Studierò con _sketti, visto che_polfi ha fatto in precedenza da sostituta per un altro tanghero.
Diciamo che la buttiamo lì così.
'azzzzz
(8)
Plastica marcia di merda avariata al cubo
Il mio ventilatore a piantana si è rotto. Mio babbo mi diceva che le cose non si rompono, sono noi che le rompiamo. Già, le nuove orribili storie delle cose. Sì, ora caro papà, le cose si rompono. Non ci sono più le persone come te che mi hanno insegnato il massimo valore ecologico della qualità.
Lo avevo preso alla Coop, un'offerta; aveva un bel design modernariale, così lo avevo prenotato che non riesci a vedere come è fatto questo o quel pezzo. Quando arrivò scoprii:
Ora, la plastica è il materiale di merda (no, se fosse di merda sarebbe molto meglio) modernista per eccellenza. Plastica marcia di merda. E le plastiche dei prodotti cinesi sono di merda marcia avariata al cubo.
L'anno scorso si era rotta la cintura, di plastica, che tiene insieme le griglie in metallo cromato copriventola. Ed ero riuscito a ripararlo con del nastro adesivo. Ora si è rotto una sorta di cappuccio di plastica marcia di merda avariata al cubo che fissa il blocco motore sull'asta della piantana.
Solo dei decerebrati possono fare una parte così importante in plastica marcia di merda avariata al cubo. Di fatto è tutto da buttare (lo porterò alla discarica degli elettrodomestici, riusciranno a recuperare qualche parte). Ma quell'oggetto è costato un fottio dal punto di vista ecologico: rame, ottone, il cromo esavalente per la cromatura, le plastiche per quanto marce di merda avariata al cubo, il trasporto, cellophane, confezione, cartone, ancora plastica marcia di merda avariata al cubo.
Non sono decerebrati. No. C'è una correità di:
I prezzi bassi. Bassi un par di palle.
Perché io devo strarompermi i koglioni e andare a cercare un "nuovo" ventilatore modernariale o in sitle modernariato, proprio ora che arriva il fottuto caldo africano. Se uno pensa ai costi personali in tempo perso, al disagio, ai costi ambientali, alle risorse non rinnovabili consumate per sempre, al fatto che molte persone di ammaleranno di linfoma quando la plastica marcia di merda avariata al cubo di questa questo oggetto scadente sarà stata nebulizzata da qualche inceneritore, i costi delle terapie oncologiche, etc. uno si rende conto della follia di questa specie parassita e marcia. Homo Stupidus Stupidus, specie di plastica marcia di merda avariata al cubo.
Questo USA&getta consumistico oltre ad essere scadente e guastarsi nel momento di massima necessità è follemente caro.
Ecco, tutto questo è crescita: cresce il PIL, crescono i posti di occupazione nelle fabbriche che producono plastica marcia di merda avariata al cubo, crescono le discariche, crescono gli inceneritori, cresce la monnezza, cresce il consumo di petrolio, cresce la devastazione ecologica intorno alle aree trivellate, alle raffinerie, cresce la mia rottura di koglioni, crescono i camion che portano oggetti fatti con parti di plastica marcia di merda avariata al cubo, crescono le autostrade, l'inquinamento della periferia costipata inquinata padana.
Ecco, io cercherò un ventilatore a piantana, fatto come dio comanda, con pezzi in metallo. Anche se lo pagassi 10 volte tanto, 600 o 700€, io lo comprerò e lo lascerò, funzionante, in eredità a mio figlio. Sarà dura, durissima, forse via rete.
Usare la qualità della decrescita contro la crescita della plastica marcia di merda avariata al cubo.
Lo avevo preso alla Coop, un'offerta; aveva un bel design modernariale, così lo avevo prenotato che non riesci a vedere come è fatto questo o quel pezzo. Quando arrivò scoprii:
- che era una cineseria
- che aveva alcune parti funzionali critiche in plastica.
Ora, la plastica è il materiale di merda (no, se fosse di merda sarebbe molto meglio) modernista per eccellenza. Plastica marcia di merda. E le plastiche dei prodotti cinesi sono di merda marcia avariata al cubo.
L'anno scorso si era rotta la cintura, di plastica, che tiene insieme le griglie in metallo cromato copriventola. Ed ero riuscito a ripararlo con del nastro adesivo. Ora si è rotto una sorta di cappuccio di plastica marcia di merda avariata al cubo che fissa il blocco motore sull'asta della piantana.
Solo dei decerebrati possono fare una parte così importante in plastica marcia di merda avariata al cubo. Di fatto è tutto da buttare (lo porterò alla discarica degli elettrodomestici, riusciranno a recuperare qualche parte). Ma quell'oggetto è costato un fottio dal punto di vista ecologico: rame, ottone, il cromo esavalente per la cromatura, le plastiche per quanto marce di merda avariata al cubo, il trasporto, cellophane, confezione, cartone, ancora plastica marcia di merda avariata al cubo.
Non sono decerebrati. No. C'è una correità di:
- obsolescenza programmata per cui alcuni pezzi (senza pezzi di ricambio ovviamente, si guastano velocemente),
- puntare su prezzi più bassi possibile,
- incultura della non qualità che caratterizza gran parte dei paesi di industrializzazione recente.
I prezzi bassi. Bassi un par di palle.
Perché io devo strarompermi i koglioni e andare a cercare un "nuovo" ventilatore modernariale o in sitle modernariato, proprio ora che arriva il fottuto caldo africano. Se uno pensa ai costi personali in tempo perso, al disagio, ai costi ambientali, alle risorse non rinnovabili consumate per sempre, al fatto che molte persone di ammaleranno di linfoma quando la plastica marcia di merda avariata al cubo di questa questo oggetto scadente sarà stata nebulizzata da qualche inceneritore, i costi delle terapie oncologiche, etc. uno si rende conto della follia di questa specie parassita e marcia. Homo Stupidus Stupidus, specie di plastica marcia di merda avariata al cubo.
Questo USA&getta consumistico oltre ad essere scadente e guastarsi nel momento di massima necessità è follemente caro.
Ecco, tutto questo è crescita: cresce il PIL, crescono i posti di occupazione nelle fabbriche che producono plastica marcia di merda avariata al cubo, crescono le discariche, crescono gli inceneritori, cresce la monnezza, cresce il consumo di petrolio, cresce la devastazione ecologica intorno alle aree trivellate, alle raffinerie, cresce la mia rottura di koglioni, crescono i camion che portano oggetti fatti con parti di plastica marcia di merda avariata al cubo, crescono le autostrade, l'inquinamento della periferia costipata inquinata padana.
Ecco, io cercherò un ventilatore a piantana, fatto come dio comanda, con pezzi in metallo. Anche se lo pagassi 10 volte tanto, 600 o 700€, io lo comprerò e lo lascerò, funzionante, in eredità a mio figlio. Sarà dura, durissima, forse via rete.
Usare la qualità della decrescita contro la crescita della plastica marcia di merda avariata al cubo.
(via factory20)
Danno un po' alla testa
Avevo sentito parlare di quell'angolo di Provenza in basso Appennino. Così le ho proposto di vederci sabato in pomeriggio avanzato, quando il sole è meno feroce.
Rapiti dalla bellezza, il tempo è scappato via, come la brezza che avevamo tra i capelli. Non c'è molto di più seducente della Grande Bellezza. E che siamo arrivati oltre una settimana dopo il punto balsamico (un terzo dei fiori che deve sbocciare, un terzo sbocciato, un terzo già in seme) e la lavanda era già stata raccolta, rimaneva solo il lavandino. Ella mi ha fatto un regalo e, in cima ad una collina, con la brezza che ci portava tutti i profumi e gli odori dell'estate, prima del bosco,_polfi ha condotto una forma lunga di tai-chi e l'ho seguita. Uh che meraviglia.
Poi via, ancora, ed ecco che ci siamo persi per le stradine in cima all'Appennino, fino ad una fontana copiosa di acqua fredda. Ci siamo divertiti come bambini ad entrare, fino a sopra il ginocchio.Arrivato uno a prendere l'acqua bona, si è messo a sorridere a vederci a sguazzare. Bagni Kneipp, abbiamo una fontana della acqua fredda della salute, in effetti. Andiamo avanti, perdiamoci ancora un po'. Era ora di cena e siamo arrivati ad una frazioncina, una trattoria e dentro c'erano le 'zdore, le massaie emiliane che tiravano la pasta. Allora, sotto gli alberi, ippocastani, bassi, un tavolino per due con una candela.
Il tempo è volato via in questa estate che ha mostrato il suo aspetto migliore, non così feroce.
Senti il ronzare di bombi e api e farfalle nella lavanda e lavandino bio-dinamici? la fattrice ci diceva che l'apicoltore che ha portato là alcune arnie ha constatato che le api non bottinano così tanto perché sono ebbre di profumo, di essenza.
E il suono, il ronzare col profumo... Chissà quale musica sarebbe stata se bombi ed api non fossero ebbri. Certe cose danno un po' alla testa. :)
Rapiti dalla bellezza, il tempo è scappato via, come la brezza che avevamo tra i capelli. Non c'è molto di più seducente della Grande Bellezza. E che siamo arrivati oltre una settimana dopo il punto balsamico (un terzo dei fiori che deve sbocciare, un terzo sbocciato, un terzo già in seme) e la lavanda era già stata raccolta, rimaneva solo il lavandino. Ella mi ha fatto un regalo e, in cima ad una collina, con la brezza che ci portava tutti i profumi e gli odori dell'estate, prima del bosco,_polfi ha condotto una forma lunga di tai-chi e l'ho seguita. Uh che meraviglia.
Poi via, ancora, ed ecco che ci siamo persi per le stradine in cima all'Appennino, fino ad una fontana copiosa di acqua fredda. Ci siamo divertiti come bambini ad entrare, fino a sopra il ginocchio.Arrivato uno a prendere l'acqua bona, si è messo a sorridere a vederci a sguazzare. Bagni Kneipp, abbiamo una fontana della acqua fredda della salute, in effetti. Andiamo avanti, perdiamoci ancora un po'. Era ora di cena e siamo arrivati ad una frazioncina, una trattoria e dentro c'erano le 'zdore, le massaie emiliane che tiravano la pasta. Allora, sotto gli alberi, ippocastani, bassi, un tavolino per due con una candela.
Il tempo è volato via in questa estate che ha mostrato il suo aspetto migliore, non così feroce.
Senti il ronzare di bombi e api e farfalle nella lavanda e lavandino bio-dinamici? la fattrice ci diceva che l'apicoltore che ha portato là alcune arnie ha constatato che le api non bottinano così tanto perché sono ebbre di profumo, di essenza.
E il suono, il ronzare col profumo... Chissà quale musica sarebbe stata se bombi ed api non fossero ebbri. Certe cose danno un po' alla testa. :)
domenica 12 luglio 2015
Ozio un bel po'
Ieri e pure oggi ho letto del merdoso caldo africano che sta tornando. Dei miei amici mi avevano chiesto all'ultimo di organizzare un'uscita qui ma non c'erano piu' posti disponibili. Io, francamente, mi ero tenuto libero il fine settimana, per un po' di ozio, che d'estate tendo ad essere in giro come una trottola.
Allora oggi sono qui, a casa, a pigreggiare, a leggere, a scansare il caldo. Poi sono contento dell'uscita con _polfi di ieri. Qualche bella ora insieme nella grande bellezza di questi ameni luoghi, così vicini e così lontani, ignorati, tempo corso via velocemente.
A me' 'sto caldo africano, mi sta sui koglioni. Così ozio un bel po', oggi, in casa.
Allora oggi sono qui, a casa, a pigreggiare, a leggere, a scansare il caldo. Poi sono contento dell'uscita con _polfi di ieri. Qualche bella ora insieme nella grande bellezza di questi ameni luoghi, così vicini e così lontani, ignorati, tempo corso via velocemente.
A me' 'sto caldo africano, mi sta sui koglioni. Così ozio un bel po', oggi, in casa.
Primo, secondo
- Prima cosa deve abbandonare il sistema clientelare. Per farlo bisogna mettere leggi sul tavolo e non certo per realizzare i Suoi interessi. Qualche settimana fa il Suo governo ha assunto 13 dirigenti al ministero dell’Istruzione e guarda caso 12 erano di Syriza e l’ultimo non ha una chiara posizione politica. Questa è la realtà. Lei sta sfruttando il sistema. Sta cadendo nella trappola in cui è caduto Pasok, che doveva essere il leader del Partito del grande cambiamento per la Grecia dopo i Colonnelli. E invece hanno usato per anni e anni il sistema clientelare per il loro interesse. (qui la traduzione completa)
Guy Verhofstadt
Guy Verhofstadt non può citare le resposabilità della intera società greca, se la prende con la dirigenza del paese (che in teoria, in effetti, dovrebbe avere maggiori resposabilità), non può entrare nella verità così politicamente scorretta.
Esistono finlandesi, olandesi, tedeschi, belgi etc. che non ci stanno al teatrino falso e ipocrita, una delle cose che hanno portato il marcio dei paesi mediterranei ad un suo aumento senza limiti, sostenuto e alimentato dall'esterno. Forse c'è speranza per una qualche terapia, per una chirurgia della guarigione.
Primo: prendere atto del male; secondo intervenire invece di alimentarlo con il pietismo assistenziale.
(via falcemartello)
venerdì 10 luglio 2015
_polfi
Stasera uscirò con _polfi. Con lei c'è stato una sorta di gioco di sguardi da lontano, in varie serate in milonga. Non avevo mai ballato con lei. E' una bella donna e, nonostante sia principiante, sempre "occupata" in milonga. Succede di frequente. _ica la mora del profumo l'aveva invitata come sostituta al corso di lunedì. Al termine del quale mi riaccompagnò ad una stazione. Conversammo e ci raccontammo qualcosa in quel pezzettino di viaggio insieme. Beh, oltre che bella è anche interessante che se non c'è mente ed anima io non inizio neppure. Anche maestra di tai chi. Anche _mela faceva tai chi. Ritengo che conferisca una buona e silenziosa forza interiore che traspare. Poi è libera, separatasi dall'ultimo compagno da qualche tempo. Se devo flirtare e sedurre meglio con donne libere.
giovedì 9 luglio 2015
Battere chiodo (non)
_sketti mi ha messaggiato anche stamani. Anche perché da alcuni giorni ho via via diradato i contatti e dopo un po' che sono silenzioso si fa (si è fatta) sempre viva. Ho risposto educatamente con un "Buondì" al suo buongiorno espresso in modo simpatico. E' un gesto carino, che apprezzo. Ma in quale contesto avviene? a quale pro?
Dopo pausa pranzo le ho scritto che ho diradato i contatti perché ho riflettuto su alcune cose che le dirò quando ci vedremo.
Troppo per essere un'amica.
Troppo per essere una tanghera / partner di studi.
Va bene per flirtare, per giocare. Anche per la seduzione se fosse fine a se stessa.
Però ci sono dei limiti, il mio tempo è limitato, anche le mie energie lo sono.
Non si può flirtare/sedurre senza limiti.
Esempio pratico: il mio contratto di telefonia mi consente un certo numero di messaggi al mese e quindi quotidiani. Se giochicchio con lei poi non posso messaggiare altre. E questo è solo uno dei limiti, il più banale.
Io potrei baloccarmi e crogiolarmi in questo gioco. Non sarebbe sano. Meglio tagliare. Oltre ad altre considerazioni. Non battere il chiodo che non deve essere battuto.
Ieri il mio bipede mi chiedeva alcune dritte su come rapportarsi ad una tipa che gli piace ma che non dà segni di interesse. Un paio di mie osservazioni, come questa. Poi mi ha preso in giro "Vez, tu che non batti chiodo da quattro anni!". Abbiamo riso insieme. Gli ho detto che in effetti non ho molto da insegnargli sulla questione.
Dopo pausa pranzo le ho scritto che ho diradato i contatti perché ho riflettuto su alcune cose che le dirò quando ci vedremo.
Troppo per essere un'amica.
Troppo per essere una tanghera / partner di studi.
Va bene per flirtare, per giocare. Anche per la seduzione se fosse fine a se stessa.
Però ci sono dei limiti, il mio tempo è limitato, anche le mie energie lo sono.
Non si può flirtare/sedurre senza limiti.
Esempio pratico: il mio contratto di telefonia mi consente un certo numero di messaggi al mese e quindi quotidiani. Se giochicchio con lei poi non posso messaggiare altre. E questo è solo uno dei limiti, il più banale.
Io potrei baloccarmi e crogiolarmi in questo gioco. Non sarebbe sano. Meglio tagliare. Oltre ad altre considerazioni. Non battere il chiodo che non deve essere battuto.
Ieri il mio bipede mi chiedeva alcune dritte su come rapportarsi ad una tipa che gli piace ma che non dà segni di interesse. Un paio di mie osservazioni, come questa. Poi mi ha preso in giro "Vez, tu che non batti chiodo da quattro anni!". Abbiamo riso insieme. Gli ho detto che in effetti non ho molto da insegnargli sulla questione.
Si, no, demagogia pura
- Intervistatrice: Questo fatto che abbiano votato al referendum no che cosa [significa]?
BC: Scusi, se io le offro di andare in pensione a quarantasei anni con, non so, ventimila euro al mese, lei mi vota o no? [... ] Ignoranza e demagogia. Demagogia pura.
Bernardo Caprotti, intervista
Un "compagno" (ex gasista, l'impegno etico del gas per quanto saltuario è scomodo, meglio le parole e l'ideologia cattocomunista, pieno di figli) mi aveva segnalato questo articolo insieme ad altri articoli da tifo da stadio da parte della sinistra.
La Grecia ci sta insegnando qualcosa.
Sulla sua pelle sta dimostrando a tutto il mondo civile cosa accade quando un Potere si impossessa, o lavora per farlo, di un Paese, di un popolo, di una classe politica.
Qui la demagogia e l'ideologia danno il peggio e lo fanno in sinergia. Il tifo per la demagogia greca non è solo un problema della sinistra, ammorba Salvini, Grillo, il sinistrame e il destrame sociali radicali, Brunetta, B. da sempre contro il rigore della culona inkiavabilen.
Il "Potere" significa: i creditori.
I creditori significa: c'è stato una serie di prestiti di capitale.
I creditori significa: i debitori.
I debitori hanno comprato del capitale, consapevoli che esso costa, deve essere restituito con gli interessi.
La Libertà che non è questo orribile mescolone di demagogia, dirittismo, furbismo e ideologia ha un prezzo. Il no ha un prezzo.
Il prezzo è, ad esempio, quello di non sottoscrivere dei prestiti per evitare di mettere un potenziale cappio nelle mani dei creditori. Solo degli idioti possono pensare che i creditori siano magnanimi, altruisti o brave persone "solidali". Idioti o persone in malafede: io mi faccio prestare i capitali e poi cerco di fregarti. Poi io che credo di essere intelligente intellettuale lo rivesto con delle paroline: lo chiamo ristrutturazione del debito (lo stesso falso ideologico de "termovalorizzatori", "ecologia del fare", "riqualificazione del territorio" e altra cacca del genere).
La Libertà è indipendenza, essere autosufficienti, a livello di paese/nazione è autarchia o, nella visione ghandiana, l'autonomia del villaggio.
Il "Potere" significa: i creditori.
I creditori significa: c'è stato una serie di prestiti di capitale.
I creditori significa: i debitori.
I debitori hanno comprato del capitale, consapevoli che esso costa, deve essere restituito con gli interessi.
La Libertà che non è questo orribile mescolone di demagogia, dirittismo, furbismo e ideologia ha un prezzo. Il no ha un prezzo.
Il prezzo è, ad esempio, quello di non sottoscrivere dei prestiti per evitare di mettere un potenziale cappio nelle mani dei creditori. Solo degli idioti possono pensare che i creditori siano magnanimi, altruisti o brave persone "solidali". Idioti o persone in malafede: io mi faccio prestare i capitali e poi cerco di fregarti. Poi io che credo di essere intelligente intellettuale lo rivesto con delle paroline: lo chiamo ristrutturazione del debito (lo stesso falso ideologico de "termovalorizzatori", "ecologia del fare", "riqualificazione del territorio" e altra cacca del genere).
La Libertà è indipendenza, essere autosufficienti, a livello di paese/nazione è autarchia o, nella visione ghandiana, l'autonomia del villaggio.
I greci si autodeterminino, i loro creditori si gestiscano il problema di aver prestato capitali e col rischio che ciò comporta. Io sarei proprio favorevole alla bancarotta della Grecia, al loro ritorno ad una moneta locale/nazionale come deve essere.
E in Italia? cosa fare?
Qui c'è il dilemma. La demagogia più becera dilaga sia tra i sì global sì euro che tra i no euro sì crescita. Perché alla fine, il leviatano ecocida drogato, sta facendo di tutto affinché la crescita riparta.
Io invece ho attenzione per due questioni.
- Il localismo delle monete, del contrasto alla globalizzazione, anche delle monete e la sovranità più locale possibile, ogni azione contro internazionalismo e globalizzazione è importante.
- Ecologicamente, nel senso più rigoroso e specifico del termine, decrescita e decrescita dell'insostenibilità come primo criterio politico. Questo è molto legato al pareggio di bilancio che ora non può che essere attivo di bilancio per rientrare dal debito che è ecologico prima, quello finanziario è solo una sua espressione. Non alimentare il mostro nutrendolo col deficit.
Il principio del pareggio di bilancio è a un livello etico, filosofico nonché ecologico oltre che economico superiore al piano dell'ecologia politica della sovranità locale.
La questione quindi non è euro sì lira no ovvero euro no lira sì.
La questione è: come è possibile diminuire la metabolizzazione ecocida economica?
Se il ritorno alla lira significasse la stampa allegra di TIR di banconote e la ripresa della distruzione consumistica, infrastrutturale, edilizia del Paese, l'adulterazione di farseschi pareggi di bilancio ottenuti stampando le banconote corrispondenti al deficit, sarebbe ancora peggio.
Tornare alla lira è funzionale alla ripresa della crescita del teratoma umano e della sua impronta?
In tal caso meglio l'euro e il concetto di ecologia della sostenibilità finanziaria: non puoi spendere più di quanto incassi e se hai debiti devi spendere meno di quanto incassi per risparmiare capitali (risorse) per ripianare il debito.
Etichette:
decrescita,
ecologia,
economia,
mondo
mercoledì 8 luglio 2015
Uno di undici - 2
(Uno di undici - 1)
Ho visto bambini diventare piccoli alpinisti.
Ho visto adulti camminare.
Ho visto il potere del corpo riprendersi e vincere la pigrizia della mente, arrivare e superare i limiti che a priori npn sarebbero stati neppure presi in considerazione.
Ho visto _zia la fiorentina sciogliersi nei canti lakota di ringraziamento.
Ho visto l'acqua, il ghiaccio, la roccia, il vento, la grandine, gli scrosci, lampi saette e i tuoni di Zeus.
Ho visto i miei limiti, caro _rio.
Ho visto la fatica e la fatica del salire sotto un sole e a temperature ammalati, è il mondo storto che si manifesta.
Ho visto scettici, agnostici, razionalisti interrogarsi, un po' storti, sulla questione metafisica.
Ho visto la vita grama del passato e la straordinaria ricchezza che portava nei saperi, nelle anime.
Ho visto la straordinario insieme di possibilità, di opportunità che quasi nessuno dei nostri predecessori ebbe: la mamma di _lla non è mai stata nelle Alpi. Ho visto come questo corredo così ricco ci abbia intorpiditi, abruttiti, resi rozzi.
Ho visto arcobaleni doppi dopo la gioia di un temporale estivo.
Ho visto erbe che danno salute e vita.
Ho visto il ghiaccio fossile del Pian di Neve scorticato, spellato dal bianco, ghiaccio acqua vita di migliaia di anni squagliarsi, con il suo disfarsi via anche la riserva di vita.
Ho visto che da una parte c'è il tumore antropico, la aberrante costipazione padana, un non-sense di morte e compressione di tutto quanto contribuisce e lavora per la morte e dall'altra, montagne e luoghi liberatisi dall'uomo che riacquistano vita, flora, fauna, bellezza e magnifica severità.
Ho visto undici che a tratti erano erano undici individui, poi undici persone, in alcuni istanti, erano undici in uno.
Ho visto bambini diventare piccoli alpinisti.
Ho visto adulti camminare.
Ho visto il potere del corpo riprendersi e vincere la pigrizia della mente, arrivare e superare i limiti che a priori npn sarebbero stati neppure presi in considerazione.
Ho visto _zia la fiorentina sciogliersi nei canti lakota di ringraziamento.
Ho visto l'acqua, il ghiaccio, la roccia, il vento, la grandine, gli scrosci, lampi saette e i tuoni di Zeus.
Ho visto i miei limiti, caro _rio.
Ho visto la fatica e la fatica del salire sotto un sole e a temperature ammalati, è il mondo storto che si manifesta.
Ho visto scettici, agnostici, razionalisti interrogarsi, un po' storti, sulla questione metafisica.
Ho visto la vita grama del passato e la straordinaria ricchezza che portava nei saperi, nelle anime.
Ho visto la straordinario insieme di possibilità, di opportunità che quasi nessuno dei nostri predecessori ebbe: la mamma di _lla non è mai stata nelle Alpi. Ho visto come questo corredo così ricco ci abbia intorpiditi, abruttiti, resi rozzi.
Ho visto arcobaleni doppi dopo la gioia di un temporale estivo.
Ho visto erbe che danno salute e vita.
Ho visto il ghiaccio fossile del Pian di Neve scorticato, spellato dal bianco, ghiaccio acqua vita di migliaia di anni squagliarsi, con il suo disfarsi via anche la riserva di vita.
Ho visto che da una parte c'è il tumore antropico, la aberrante costipazione padana, un non-sense di morte e compressione di tutto quanto contribuisce e lavora per la morte e dall'altra, montagne e luoghi liberatisi dall'uomo che riacquistano vita, flora, fauna, bellezza e magnifica severità.
Ho visto undici che a tratti erano erano undici individui, poi undici persone, in alcuni istanti, erano undici in uno.
Essere condizionati - 2
(Essere condizionati)
Ieri sono tornato al lavoro, dopo i tre giorni passati nel gruppo dell'Adamello. Come annunciavo ho tenuto spento il condizionatore. Il risultato è stato impressionante: ho boccheggiato fino all'uscita dall'ufficio, pressione bassa, fiacchezza, debolezza, sonnolenza, resa prossima a zero. Il corpo dà segnali inequivocabili: temperatura eccessiva, impossibilità di dissipare il calore, ridurre le funzioni vitali al minino. Dal punto di vista ecologico è logico, coerente. Solo che io non sono in un contesto governato dall'ecologia ma rispondo anche all'azienda per cui lavoro. L'ecologia dei rapporti professionali mi dice che non posso arrivare alle condizioni di ieri.
E' un conflitto tra criteri etici differenti, uno dei molti che, ad esempio chi frequenta un GAS, conosce molto bene.
Se fossi radicale probabilmente non sarei qui. Se fossi solo un po' meno radicale avrei dovuto prendere ferie o permesso retribuito oppure lavorare ad un livello sufficiente di produttività.
Oggi ho acceso, a tratti, il condizionatore. E' relativamente vecchio, può essere regolato poco, la massima temperatura a cui è programmabile è ventotto gradi. Nei vari corsi di formazione permanente ci spiegarono che la temperatura deve essere programmata a circa cinque o sei gradi meno di quella esterna. Sarebbero quindi trentadue o trentatre gradi, non ventotto.
Un'approccio verdognolastro sarebbe :- fai comprare un nuovo condizionatore ecologico, così "salvi l'ambiente". Ovviamente sarebbe un atto di elevato impatto ecologico, molto antiecologico.
Insomma, si passa da una valutazione all'altra, in un labirinto o percorso tortuoso.
Uso un approccio attento o critico: uso il condizionatore il minimo possibile, accendendolo per periodi limitati, in modo che possa lavorare e non boccheggiare come ieri. Ora è spento e le braccia mi si appiccicano sulla scrivania. Più tardi lo accenderò di nuovo.
Cerco di essere più coerente complessivamente rinunciando a parte di coerenza su alcuni aspetti specifici, locali, del bilancio etico, personale, ecologico, economico e morale complessivo.
Ieri sono tornato al lavoro, dopo i tre giorni passati nel gruppo dell'Adamello. Come annunciavo ho tenuto spento il condizionatore. Il risultato è stato impressionante: ho boccheggiato fino all'uscita dall'ufficio, pressione bassa, fiacchezza, debolezza, sonnolenza, resa prossima a zero. Il corpo dà segnali inequivocabili: temperatura eccessiva, impossibilità di dissipare il calore, ridurre le funzioni vitali al minino. Dal punto di vista ecologico è logico, coerente. Solo che io non sono in un contesto governato dall'ecologia ma rispondo anche all'azienda per cui lavoro. L'ecologia dei rapporti professionali mi dice che non posso arrivare alle condizioni di ieri.
E' un conflitto tra criteri etici differenti, uno dei molti che, ad esempio chi frequenta un GAS, conosce molto bene.
Se fossi radicale probabilmente non sarei qui. Se fossi solo un po' meno radicale avrei dovuto prendere ferie o permesso retribuito oppure lavorare ad un livello sufficiente di produttività.
Oggi ho acceso, a tratti, il condizionatore. E' relativamente vecchio, può essere regolato poco, la massima temperatura a cui è programmabile è ventotto gradi. Nei vari corsi di formazione permanente ci spiegarono che la temperatura deve essere programmata a circa cinque o sei gradi meno di quella esterna. Sarebbero quindi trentadue o trentatre gradi, non ventotto.
Un'approccio verdognolastro sarebbe :- fai comprare un nuovo condizionatore ecologico, così "salvi l'ambiente". Ovviamente sarebbe un atto di elevato impatto ecologico, molto antiecologico.
Insomma, si passa da una valutazione all'altra, in un labirinto o percorso tortuoso.
Uso un approccio attento o critico: uso il condizionatore il minimo possibile, accendendolo per periodi limitati, in modo che possa lavorare e non boccheggiare come ieri. Ora è spento e le braccia mi si appiccicano sulla scrivania. Più tardi lo accenderò di nuovo.
Cerco di essere più coerente complessivamente rinunciando a parte di coerenza su alcuni aspetti specifici, locali, del bilancio etico, personale, ecologico, economico e morale complessivo.
martedì 7 luglio 2015
Furori bolliti
Venerdì ero stanco, svegliatomi alle cinque e qualcosa per il caldo, non è che abbia avuto molte energie in milonga. _sketti che usa il verbo "ballarmi" come metafora di espressioni simili sessuali, mi aveva scritto che ero stanco e l'avevo ballata poco.
Abbiamo parlato poco anche. Alla fine usciti relativamente presto, l'ho accompagnata all'auto. Un abbraccio lungo. Mi ha già detto che non vuole nulla di affettivo e sessuale, solo ballare e studiare tango insieme. Così, io che non capisco nulla delle donne finché non me la mettono sotto il naso, l'ho abbracciata e basta. Chiedendomi poi se non avessi dovuto baciarla. Mah.
Io, nella bollitura di questi giorni, continuo ad avere poca birra. Così oggi mi ha chiesto se saremmo potuti andare a ballare mercoledì o giovedì sera. Le ho risposto che in quei giorni sono impegnato. Un rifiuto che non ho neppure attenuato con sorrisi o altro.
C'è differenza tra un taxi dancer e un possibile amante. In ogni caso entrambi dovrebbero essere gratificati.
In questi giorni sono abulico e apatico. Più che stanchi i miei furori sono bolliti. Osservo questa lunga rottura nei rapporti con le donne che continua e si autoalimenta. Guarnire con un po' di maionese.
Abbiamo parlato poco anche. Alla fine usciti relativamente presto, l'ho accompagnata all'auto. Un abbraccio lungo. Mi ha già detto che non vuole nulla di affettivo e sessuale, solo ballare e studiare tango insieme. Così, io che non capisco nulla delle donne finché non me la mettono sotto il naso, l'ho abbracciata e basta. Chiedendomi poi se non avessi dovuto baciarla. Mah.
Io, nella bollitura di questi giorni, continuo ad avere poca birra. Così oggi mi ha chiesto se saremmo potuti andare a ballare mercoledì o giovedì sera. Le ho risposto che in quei giorni sono impegnato. Un rifiuto che non ho neppure attenuato con sorrisi o altro.
C'è differenza tra un taxi dancer e un possibile amante. In ogni caso entrambi dovrebbero essere gratificati.
In questi giorni sono abulico e apatico. Più che stanchi i miei furori sono bolliti. Osservo questa lunga rottura nei rapporti con le donne che continua e si autoalimenta. Guarnire con un po' di maionese.
(via tangomango)
Uno di undici - 1
Questa volta il gruppo era di undici. Diciamo dodici con la presenza, sgradevole, del merdoso caldo africano. Sto iniziando a detestare l'africa non solo per l'invasione umana ma anche per quella climatica.
Alpino boreale si diceva una volta. Già.
Del resto questo mondo viene stravolto sempre più dalla massa umana e il clima restituisce, cogli interessi, la forsennata attività antropica che consiste nel prendere il carbonio fissato in ere alla forma solida e di rimetterlo nell'aria. Plutone, in confronto all'attività satanica della speecie era un pivello.
Sollecitazioni termiche. E umane.
Per una persona che passa parte importante della sua vita da solo, le sollecitazioni imposte da un gruppo di undici, in alcune occasioni - quelle comunitarie - casinaro, sono notevoli. Sono intollerante al disordine e me ne sono accorto piuttosto bene. In questo caso la montagna è stata terapeutica e potenziante non solo per il contatto colla natura, la fatica, ma anche, in questo caso, con l'umanità.
Eppure non c'è solo l'inferno nell'altro, come diceva Sartre. C'è anche il paradiso, ovvero il piacere di contatti con persone nobili che portano luce e saggezza, sapienza e conoscenza delle radici locali, del politeismo animista precristiano, della metafisica degli indiani d'america e di altre vie allo spirito. Capire e comprendere lo straordinario potenziale della natura, dei rimedi che in essa ci sono per i problemi che in essa ci sono. Solo che devi essere fine, attento, intelligente, saperti impegnare.
Cotto dal caldo terribile della salita - in undici dovresti essere un dittatore feroce per imporre la disciplina anche negli orari - così, un po' in fase intima, meditavo osservando il Corno Miller, la fantastica corona di guglie piramidali grigio azzurrine, il ghiaccio azzurro scoperto di neve, il ghiaccio fossile che si stava squagliando al sole, per questo clima infernale.
La cottura del sole feroce mi aveva reso ancora più debole rispetto alla magnifica fantasmagoria della Natura. Ci furono millecinquecentometridighiaccio sopra di te, una volta. Tutto passa, tutto corre, fluisce. Sei un nulla nell'universo delle spazio e del tempo.
Alpino boreale si diceva una volta. Già.
Del resto questo mondo viene stravolto sempre più dalla massa umana e il clima restituisce, cogli interessi, la forsennata attività antropica che consiste nel prendere il carbonio fissato in ere alla forma solida e di rimetterlo nell'aria. Plutone, in confronto all'attività satanica della speecie era un pivello.
Sollecitazioni termiche. E umane.
Per una persona che passa parte importante della sua vita da solo, le sollecitazioni imposte da un gruppo di undici, in alcune occasioni - quelle comunitarie - casinaro, sono notevoli. Sono intollerante al disordine e me ne sono accorto piuttosto bene. In questo caso la montagna è stata terapeutica e potenziante non solo per il contatto colla natura, la fatica, ma anche, in questo caso, con l'umanità.
Eppure non c'è solo l'inferno nell'altro, come diceva Sartre. C'è anche il paradiso, ovvero il piacere di contatti con persone nobili che portano luce e saggezza, sapienza e conoscenza delle radici locali, del politeismo animista precristiano, della metafisica degli indiani d'america e di altre vie allo spirito. Capire e comprendere lo straordinario potenziale della natura, dei rimedi che in essa ci sono per i problemi che in essa ci sono. Solo che devi essere fine, attento, intelligente, saperti impegnare.
Cotto dal caldo terribile della salita - in undici dovresti essere un dittatore feroce per imporre la disciplina anche negli orari - così, un po' in fase intima, meditavo osservando il Corno Miller, la fantastica corona di guglie piramidali grigio azzurrine, il ghiaccio azzurro scoperto di neve, il ghiaccio fossile che si stava squagliando al sole, per questo clima infernale.
La cottura del sole feroce mi aveva reso ancora più debole rispetto alla magnifica fantasmagoria della Natura. Ci furono millecinquecentometridighiaccio sopra di te, una volta. Tutto passa, tutto corre, fluisce. Sei un nulla nell'universo delle spazio e del tempo.
venerdì 3 luglio 2015
Va fatto ciò che si deve fare
Se vogliamo essere noi stessi, dobbiamo essere naturali; così come nella vita di tutti i giorni. Lo zen non è qualcosa per cui entusiasmarsi o eccitarsi, ma richiede costanza...E' come fare il pane: bisogna impastarlo a poco a poco, un passaggio per volta, e la temperatura deve essere mantenuta moderatamente costante. Pertanto non bisogna attaccarsi al raggiungimento di alcun risultato; semplicemente va fatto ciò che si deve fare e basta...non serve cercare qualcosa in particolare; non c'è niente ne da trovare, né da perdere: C'è solo la costante qualità della pratica svolta correttamente.
o Diario taoista, Daoist
o Diario taoista, Daoist
Tempo addietro avevo parlato con un gasista che è riuscito a debellare l'ailanto da una scarpata vicino a casa sua. Con pazienza si vince tutto - mi diceva. Per alcuni anni ha sistematicamente rimosso i polloni. Alla fine egli ha vinto e quell'orribile infestante alloctono non c'è più su quella scarpata.
Io non sono così taoista, io so quali risultati in quali campi voglio raggiungere. Scrivevo di ciò che mi ha fatto ritrovare l'ambizione. Ma non c'è ambizione nel fatto che, settimanalmente, rimuovo la vitalba dai giovani alberi che crescono nei campi abbandonati vicini. Faccio cosa si deve fare e vedo, anno dopo anno, che essi crescono, c'è un piccolo nucleo di giovane bosco che si è fermato.
Solo la costante qualità della pratica svolta correttamente. A volte l'azione quotidiana è libera da risultati, a volte è sostenuta da risultati e ambizione.
Si ottengono risultati straordinari con la costanza.
Per quanto mi senta un tanghero poco più che principiante, mi darei 7 come voto, forse 7-, capisco che col tempo i risultati vengono quasi inaspettatamente. Nel senso che il miglioramento continuo è difficilmente percepibile. Ora ho cinque donne che vogliono studiare tango con me. Iniziano ad uscire con me, pure e il confine tra tango e il resto non è così definito, a volte sono io a volerlo rendere labile.
Guardo un po' stranito cosa succede. Eppure succede.
La mattina, scendendo per il sentiero, osservo giovani aceri, ciliegi pioppi e ontani, liberati dalla vitalba, stanno diventando alberi. Sono felice.
Etichette:
cose di crapa,
foresta che cresce,
note di diari,
spirito
Iscriviti a:
Post (Atom)