martedì 21 giugno 2016

Attivo e non attivo?!

Varco s. m. [der. di varcare] (pl. -chi)
o - Valico montano: i v. delle Alpi, degli Appennini. Con questo sign. è raro; com. invece con il sign. più generico di passaggio, luogo o apertura per dove si passa: io vedea di là da Gade il varco Folle d’Ulisse (Dante), lo stretto di Gibilterra per dove era passato Ulisse; spesso con l’idea che il passaggio sia angusto e difficoltoso: scoprimmo alla fine uno stretto v. fra le rocce; lo scoglio sconcio ed erto Che sarebbe a le capre duro v. (Dante); Il varco è qui? (Ripullula il frangente Ancora sulla balza che scoscende...) (Montale); aprirsi un v. nel fitto della foresta, in una siepe, tra la folla, attraverso il folto dei nemici; aprire un v. nelle mura della città assediata;l’impeto delle acque era riuscito ad aprirsi un v. nell’argine.
Più concretamente, soluzione di continuità in una linea o struttura di sbarramento, che consente il transito (spesso con opportune manovre di apertura) a persone o a mezzi di locomozione che ne abbiano l’autorizzazione; sono così chiamati anche, in alcune stazioni ferroviarie, i passaggi dalla sala d’aspetto alla zona dei binarî (con sign. simile, quindi, all’ingl. gate). In usi fig., poet.: Io mirava colei ch’a questo core Primiera il varco ed innocente aprissi (Leopardi); all’alma Bisogna ir lieve al periglioso v. (Petrarca), al passo della morte; gli occhi ..., Che di lagrime son fatti uscio e varco (Petrarca); la voce allentò per lo suo v. (Dante), nella gola.
(treccani.it)


Nei centri storici di molte città l'accesso automobilistico ad alcune vie è regolato da cilindri di metallo che quando emergono dalla loro sede costituiscono un ostacolo e impediscono il passaggio degli autoveicoli, quando sono immersi nella loro sede inferiore al profilo stradale, lo consentono.
Questi dispositivi vengono chiamati, impropriamente, varchi (varco è un passaggio, non ciò che lo può occludere, si dovrebbero chiamare bloccavarco (o qualcosa del genere).
Questi dispositivi sono corredati di una palina, talvolta distante dal dispositivo, che informa dovrebbe informare i conducenti. Sapete come avviene 'sta comunicazione? Con la scritta Varco attivo - Varco non attivo (v. imagine) che solo a sciverla mi viene da bestemmiare.

Che cazzo mai vorrà dire che un varco è attivo? o non attivo? Io non l'ho ancora capito.
Bisogna essere 'gnoranti come delle pantegane per non sapere che un varco è aperto o chiuso, che i varchi si aprono oppure si chiudono.
Ci sarà stato qualche persona 'gnorante abbestia che si è inventato l'italiacano dell'attivare o disattivare i varchi, una serie di scalzacani della lingua che dovrebbero essere rimandati alle elementari, invece che a produrre della roba.
Questo potrebbe essere uno di quei semplici test Invalsi he potrebbe valutare le competenze linguistiche da terza elementare di una persona, Invalsi che vengono detestati e contestati dalla cricca di cialtroni, fancazzisti e ideologicamente malevoli, quelli che piglia(va)no il sei politico e c'avevano il "diritto universale" al posto di stipendio in qualche scuola di bambini o raga.
Ecco i frutti linguistici del cialtronismo linguistico (sessantottino e antinazionale quindi ostile alla lingua italiana ma non solo).
In principio era il verbo? Andiamo bene!

6 commenti:

  1. Trovo ora che il problema ha origine... ministeriale, ovvero è stato creato per "decreto".


    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/12/varco-attivonon-attivo-cambio-di-denominazione-che-inganna-cittadini/613921/

    Bisognerebbe andare a prendere il funzionario e studiare il soggetto.
    Leggo che, ancora una volta, è il linguaggio povero, impreciso che è la causa del problema.

    Quindi se il sistema di sorveglianza, chiamato “varco” dal funzionario che ha avuto la brillante idea è funzionante, vuol dire che è chiuso.

    Ebbi in passato discussioni pesanti al lavoro sul fatto che si volevano usare a culo termini simili in contesti e con significato diverso invece di trovare termini precisi esistenti o di coniarne alcuni nuovi.
    Il dispositivo non è stato chiamato bloccavarco, come scrivevo, ma con varco.
    Da un problema ne segue sempre un altro, peggiore.

    La demenza e la mediocrità non hanno limiti.

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  2. Creato da qualche ''meraviglioso'' laureato, pagato per determinare questi IDIOTI assurdi linguistici;
    alla base, sotto la superficie della cattiva conoscenza della lingua italiana, c'è la drammatica carenza delle nozioni di base della logica booleana ...
    poi ci lamentiamo che in questo Paese latita la logica, persino nelle minime cose.

    Eh.

    ===

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    1. { vedi anche la relazione tra la logica - magari provata e comprovata dall'esperienza - e il derivato buon senso ( quest'ultimo dipendente, e se la prima è corrotta ... ) }.

      ===

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    2. Si fa fatica a credere a questa genesi kafkiana dell'assurdo riportata da Il Fatto. Ma non mi stupisco affatto. Queste robe orribili sono l'espressione di molteplici fattori:
      o - cialtronismo
      o - incultura dell'irresponsabilità
      o - ignoranza e disprezzo della lingua
      o - lassismo
      o - burocrazia anti democratica
      o - ...

      Nei giorni scorsi nalle piazza sotto la Rocca di Manciano (GR) cartello sulla tariffa a pagamento per la sosta.
      Feriali
      Dalle alle...

      Poi sotto, ancora:
      dal (vado a memoria)
      Dal 1° giugno termine sosta alle ore 20.

      Termine sosta!?
      Significa che dalle 20 in poi bisogna spostare l'auto, la sosta non è più consentita? (ci saranno eventi pubblici, concerti, etc.).
      O termine della tariffa (pagamento)?

      M iinformo: si trattava del termine della fascia a tariffa, con pagamento, non della sosta.

      Ecco, uno dei casi.

      Ora dovrei scrivere all'assessore competente di quel comune.

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  3. Peggio. Ci vedo la deliberata intenzione di indurre l'errore allo scopo di sanzionarlo per battere cassa, ovvero la deliberata intenzione di introdurre forme indirette di tassazione indebita mascherandole sotto forma di reprimenda per presunti comportamenti scorretti.

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  4. Mi permetto d'aggiungere un esempio.
    Regione Liguria, Cogoleto. Ovviamente in prossimità delle poche spiagge libere ancora disponibili, strisce bianche a terra, nessuna segnalazione verticale, sporadiche sigle "ZSL" (bianche anch'esse) NON negli spazi segnati, bensì sulla sede stradale. Insospettito dai molti posti liberi, prima di lasciare l'auto mi permetto di osservare i cruscotti delle auto già in sosta. Solo la diffidenza mi ha permesso di scoprire che quelle auto presentavano una specie di tagliando di "abbonamento" -- "ZSL" = "Zona a Sosta Limitata", ovvero a pagamento previa registrazione concessa esclusivamente ai residenti del comune locale. Fossi stato più fiducioso, in quanto cattivo cittadino sarei stato chiamato a versare il mio copioso "contributo" per il bene della collettività virtuosa.

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