(Dov'è finita l'eroina? - 6)
Scappano refusi ed errori (anche se cerco di rileggere e correggere), perché in stanza non siamo più soli mamma e io: c'è un'altra paziente anziana con la figlia che l'assiste (anch'ella "fa la notte") e quindi non posso tenere più quella lucina accesa e la tastiera del piccio portatile di mio fratello NON è retroilluninata, cerco di scrivere come posso.
Stamane sono arrivato a casa verso le otto e mezza, ero cotto e rinco dall'hosp leg ho dormito parte della mattina e la maggior patte del pomeriggio e ora eccomi di nuovo qui, seconda notte in ospedale, Ho fatto le undici ore e mezza della note chiudendo gli occhi un solo quarto d'ora: non avevo sonno, anche se la stanchezza poi è arrivata! A differenza di ieri, oggi sto usando la rete senza fili (wi-fi) dell'ospedale: in effetti per chi fa assistenza è una comodità notevole. Ieri, le prime otto ore sono volate, verso le quattro mi è arrivata la stanchezza, ho smesso col web e da quel momento, le tre ore e mezza rimanenti non sono passate più.
La mamma è tranquilla, sta benino, è iniziata la fase di guarigione che, data l'età e i tempi di recupero allungati, non sarà breve. Penso che la sua prima liberazione sia stata e dall'ansia dell'operazione e quindi di psicologia del proprio fisico, di percezione del proprio fisico, delle sue parti, come osservava Oliver Sacks a proposito dellincicdente occorso alla sua gamba in Norvegia: percepire o non percepire una parte de corpo. Insomma, ieri notte poi mamma lo ha detto:- Sono contenta che mi abbiamo portato via quel brutto male finalmente.
E' stoica, serena, dignitosa, silenziosa.
Io sono abituato a questa cultura austera, spartana, non ho mai sopportato piagnistei, e il teatro che c'è spesso in zone del meridione, un approccio melodrammatico, teatrale, che poi arriva fino al chiagni e fotti,
Una volta mi sarei fatto degli scrupoli a osservare questa differenza. Solo che, penso, il razzismo (positivista) estremo dei sinistri mi ha un po' liberato e non capisco proprio perché sia figo e bello che essi da mane a sera la smenano su quanto siano bravi, colti, multiculturali, ellenici, simpatici, ritmici, musicali, etnici, colorati etc. questi e quelli a differenza di noi/voi [inferiori] e altre panzane del genere e io dovrei vergognarmi e nascondere affinità, preferenze e eccellenze della gente cui appartengo.
Gli ospedali, come le trincee a cui fa riferimento Lorenzo, sono posti dove il balletto tra vita e morte diventa vorticoso. Qui il politicamente corretto torna a contare zero, qui ci sono cose vere, crude, dure, quelle della vita, della morte,si passa dalla plastica alla carne, al sangue.
L'ospedale è un demolitore di ipocrisie, di finzioni moralistoidi, plasticacee, riporta alla realtà, alla soavità e alla durezza che sono la dimensione dello spirito, del tempo che va e della vita morte.
Nel suo incatenarti alla realtà l'ospedale libera.
giovedì 2 giugno 2016
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In meridione è impensabile uscire dalla cultura Greca in eventi come quelloche descrivi della tenacia e compostezza di tua Mamma. Tuttavia lo si vive allo stesso modo e intensità...con la teatralità della tragedia Greca; ma va bene così, che ognuno viva con consapevolezza che parliamo dei genitori,dei nostri DEI.
RispondiEliminaIl resto del post resti tutto personale...io preferisco entrare in punta di piedi.
Ciao UUIC e un forte sentimento per tua Mamma.
Sì, Daoist. Sono diversi modi di elaborare il dolore, il travaglio, la sofferenza.
EliminaCome persona introspettiva io amo approcci più discreti, silenziosi, austeri, appunto e detesto approcci teatrali, rumorosi, esibi(zionis)ti, barocchi.
Un saluto caro a te.
Chi sei, Uomo in cammino? Da dove sbuchi? Dimmi qualcosa di te, se ti va. Gi
RispondiEliminaSempregi, benvenuto! O benvenuta?
EliminaDiciamo che quello che si può sapere di me è scritto in questo diario. Mi rendo conto che 2356 pagine di diario non sono esattamente la presentazione più veloce.
Però esiste il il profilo che è decisamente più conciso.
Poi, sai, io sono per il Do ut des!.
Anche di te non è che si sappia granché. Vedo che sei apparsa/o ora (agosto 2016) come identità Google. Se anche tu vorrai presentarti, potrei capire come fare a presentarmi in un modo a te consono.