Il poco movimento fisico - ormai tredici mesi e mezzo - no montagna, no palestra, no camminate, no tango, mi ha portato un forte mal di schiena.
In pausa pranzo me ne vado a camminare, da qualche giorno. Non amo granché il camminare in questi non-belli brutti luoghi urbani della modernità ma... mi devo sforzare. Oggi ho deciso di andare... a visitare il cimitero di questa cittadina. I cimiteri della modernità sono brutti non meno dei luoghi della modernità ai quali fanno servizio. Dai brutti condomini da vivi ai brutti condomini a loculi da morti. Il brutto, a differenza della vita, non ha discontinuità.
Oggi non ho resistito molto: dopo meno di un quarto d'ora sentivo i morsi della malinconia. La bruttezza di questi formicai modulari a loculi ha avuto il pregio di non distrarmi - niente alberi, niente tombe antiche, niente epigrafi antiche o vecchie (le trovo interessanti, a volte con qualche intento letterario o per la descrizione dei defunti, a volte curiose), nessun tentativo di architettura, solo il ripetersi modulare di volti, date, il ripetersi della morte, dei volti, delle date di inizio e di fine di coloro che ci hanno preceduti a riportarmi memoria di dolore dei vivi per l'andare dei cari, memoria di sgomento per la finitezza, spiattellati senza alcun abbellimento, senza alcun bellezza a mitigare.
il cimiterino del paesello sperduto, robbe d'altri tempi, io nun resistevo alla tentazione
RispondiEliminanei piccolo borghi, quando vedo un camposanto in mezzo alla natura, il bosco alle spalle o un bel vigneto e campi a lato, magari un piccolo viale di cipressi che ti accompagna ai morti, non rinuncio mai, avendo tempo, a curiosare quel piccolo frammento di antichita' e di umanita' andata.
EliminaNon restisto, meppur'io, all'attrazione di quei cantoni.
La morte non è mai stata una bella cosa, ma da quando è stata "industrializzata" è stata resa ancor peggiore. Anche questo è uno dei tanti segni del degrado della nostra cultura. Anche in questo vedo gli effetti della promiscuità e dell'ammassamento.
RispondiEliminaI grandi numeri hanno pro e contro: i pro sono le economie di scala, il poter fare xose (lascio perdere quali, anche qui si apreirebbe un mondo), i contro sono la disumanizzazione, l'ammassamento, l'articializzazione, le tre anime del degrado, dell'alienazione.
EliminaRammento dei miei passati viaggi in bici prima dell'era del virus cinese: i cimiteri svedesi o inglesi, belli e rassicuranti- autentici giardini; oasi di pace, verdi e alberati. Vi sostavo a pranzo. Mai un pensiero malinconico.
RispondiEliminaLupo Libero, a rete colto il mio pensiero. Penso che il disfarsi in un giardino, diventare humus prima e quindi farnia, peccio, erba, carpino, etc. abbia un senso di rinascita che è negato dagli abbassamenti modulari loculari. Oasi di pace, silenzio, verde, fiori, alberi.
EliminaQui spostai qualche foto di cimitero nei nostri monti, tirolesi, etc. che invitano alla visita, a trovare coloro che furono, tanto sono belli.