Circa otto ore per quarantacinque chili di rossi pomidoro. Siamo arrivati a sera stanchi morti ma felici.
Fatto una stima: 113g ciascun pomodoro, quattro centinaia e rotti. Cernisci, lava, monda, taglia, restringi, frulla, invasati, sterilizza. Otto ore, in due, per una settantina di barattoli. Stanchi ma felici.
Il risotto rosso preparato ad UnBipedinone, mercoledì sera, colla conserva industriale, veramente modesto, è stato un efficace viatico. Siamo molto affiatati (ed efficaci!) Rosa Canina ed io, in questi lavori. :)
Bene!vi siete trovati in più campi!
RispondiEliminaCongratulazioni! Anche io ho fatto l'ultima salsa.
RispondiEliminaUltima salsa spero di no! ;)
EliminaUltima conserva per quest'anno.
Noi proprio conserva, solo pomidoro e un po' di sale.
Sì, intendevo per quest'anno. Anche se (non ricordavo), nel periodo in cui non ero a casa, mia mamma ha buttato parecchie bacche mature in freezer. Non sarà come partire dal fresco, ma sicuramente non li butto.
EliminaIo l'ho fatta di vari tipi. Pomodori e aromatiche, o con varie verdure. Suddivisa per colore (neri, gialli, rossi) o mista.
Devo dire che la faccio perché ho i miei pomodori, non so se la farei con quelli comperati.
Mi autorispondo per spiegare il motivo. Ho acquistato molto raramente dei pomodori, e mi sono capitati sempre insapori. Certo, esiste il sale, ma il sapore dei miei è intenso e aromatico anche senza.
EliminaQuindi lavoro volentieri. Ormai sono pratica e faccio presto. Ma se il prodotto di partenza è insapore, mi passa la voglia.
Coso, il problema è che mentre tu ti diverti con questi atavismi come la conserva fatta in casa, il mondo attorno a te sta diventando un'altra cosa.
RispondiEliminaIo vivo in città e presumo pochissimi si metteranno a fare la salsa. Viceversa, sta diventando abitudine e consuetudine il mangiare "etnico", anche perché tutti i negozi e le cucine sono gestiti da stranieri e la consegna a domicilio di cibo pronto, ad opera dei famosi "rider".
Sono quattro gli "istituti" demoliti dal cambiamento, la competenza sugli ingredienti, la competenza nel cucinare, la socialità nel momento del pasto, il radicamento territoriale, tanto del singolo che del "servizio comunitario" come un negozio o un ristorante, rimpiazzati da "reparto gastronomia" remoto e generico.
Il mondo verso cui andiamo è il modello USA dell'individuo scollegato da tutto ma collegato alla "Rete", che si nutre seduto sul divano con cibo precotto di cui ignora composizione e fabbricazione, consegnato da Amazon che lo preleva dal magazzino di capannone anonimo. Da li a mangiare carne sintetica cresciuta in una cultura di tessuto cellulare o polpette di farina di scarafaggi in nome della "transizione", è un attimo.
La tua speranza, riguardo il "bio", è di fare parte della combriccola di quelli che si possono permettere il lusso, le cose per pochi, in stile Capalbio, la tenuta agricola, la barca a vela. Quelli che un domani avranno il "Pass" di colore differente.
Il cibo è uno delle fondamenta per salute ed identità che ne è parte.
EliminaSi tratta di trovare pomidoro di buona qualità e maturi, si può fare in appartamento, in cucina, come noi. Quindi anche in città.
Impegno rilevante (quasi 8h, in due persone) ma OGNI cosa di qualità richiede impegno, anche questa.
La qualità, salubrità e gradevolezza del risultato ripagano ampiamente.
Non serve un certificato, un lasciapassare rosso pomodoro, sta semplicemente nell'avere fatto.
... nell'averlo fatto.
EliminaConsumare la propria salsa fatta in casa con tempi e fatica dà una gran soddisfazione. Questo vale per tutte le cose fatte da sé- e la campagna di occasioni ne offre tantissime. Mi sarebbe piaciuto vedere una foto del prodotto finito.
RispondiEliminaLa filiera non è completa (pomidoro acquistat, alcuni non proprio belli maturi), Lupo Libero, non siamo al Vs. livello di eccellenza.
EliminaEcco una foto!
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