giovedì 30 settembre 2021

Retrogrado




Ho dovuto recarmi, martedì tardo pomeriggio, in città con Rosa Canina, con la sua auto. Siamo rimasti impantanati in molteplici estenuanti code. L'indomani sono andato al lavoro in bus, mezzo vuoto, bloccato anch'esso in incroci stipati di auto. Le stesse code che osservo, la mattina, a piedi, dalla stazione all'ufficio. Ieri mi sono recato in bici dall'altra parte della città, ancora e ovunque traffico pesante, code, cataste di gente ovunque.
La pandemia è stata una surreale parentesi nella quale ho osservato le meraviglie di una possibile, radicale decrescita: decrescita nella mobilità da palline in flipper, decrescita della quantità di spostamenti fisici, decrescita della quantità di spostamenti inutili / non essenziali.
I flussi di traffico sono molto peggiorati con l'apertura delle scuole: esistono moltitudini di studenti che vengono portati a scuola in auto. Potete forse supporre che questi autossicodipendenti in nuce potranno avere un approccio razionale, agile, intelligente alla mobilità, senza essere condizionati e degradati all'essere appendici della propria quattroruote?
Il fatto di vivere in modo retrogrado, senza televisore, senza reti sociali, senza messaggerieperlacomunicazionedirumore mi permette di non essere inquinato a livello mentale. Il fatto di evitare come la peste l'uso dell'auto (se non in casi indispensabili) o di usarla solo in momenti traffico scarso o assente (ad esempio di notte, per il tango, ormai quasi non più da mesi)  mi permette di essere conscio ed esserlo emozionalmente, esteticamente, corporeamente, dei vantaggi del muoversi poco o a piedi, in bici, coi mezzi pubblici. Quindi mi rende "non allenato o non temprato alle sevizie delle code quotidiane. Mentre Rosa Canina guidava, osservavo che molti, fermi, c'avevano il furbofono e lo sgardo perso in esso: ecco che la distrazione della rete diventa mitigatrice del disagio, della pena e quindi... il traffico di pattume in internet diventa sostegno del traffico nella rete viaria.

Questa mancata esposizione mi permette ancora di conoscere emotivamente, sensorialmente la differenza, di provare nausea e scatti di ira le rare volte che finisco incaccato in tali bolge e questa nausea rabbiosa, il contrasto è un fantastico ed efficace propellente per continuare a muovermi a piedi, in bici, in treno oppure, anche, semplicemente a rinunciare a molte mete per diporto, quando so che finirei in quelle bolge, appunto.

44 commenti:

  1. Aggiungo una cosa: anche a me, talvolta, la prospettiva di utilizzare l'auto si rivela tentatrice e richiede un certo livello di contrasto, a livello mentale, razionale.
    Penso che la immobilità automobilistica risulti così suadente proprio per il fatto che... è comoda e richiede quasi nessun impegno, nessuna organizzazione, nulla. Comoda, senza impegno, quindi molto attraente.

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  2. Mi riconosco nel tuo post. Mi sono reso conto anch'io che ci siamo trasformati in una civiltà assediata dalle auto. Me ne rendo conto quando giro in bici, a piedi, ma anche quando (ahimè!) sono costretto a usarla.
    Ma per qualcuno, come me e te, che se ne rende conto, là fuori c'è la stragrande maggioranza delle persone che non realizza questa cosa, immaginando che sia naturale stare delle mezze giornate imbottigliati nel traffico e naturale prendere la macchina per fare 500 metri.

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    1. Buonasera Andrea e benvenuto.
      Alcuni anni fa misurarlo il traffico di quella citta: il 30% di esso è composto da auto che percorrono meno di... 2km!!
      La follia la demenza diventate... normalità.
      Adesso dano una mano di verde: stessa demenza ma con moda "elettrico".

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  3. ormai è cosa sempre più evidente che su questa palla di merda risiedono troppi mortidifame.
    credo che i caporioni ricorreranno all'isis pure in occidente, ma io non ci sarò

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    1. Dato il traffico di macchinoni tedeschi pure molti riccastri, messer Fracatz.

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  4. Dalle mie parti sarebbe agevole andare in bici, ma non è un costume diffuso ed è anche pericoloso.

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    1. Gli autossicodipendenti, spesso, non salgono su una bici da lustri e quindi non solo sono ignari di come e cosa si debba fare o non fare, ma pure li detestano. Parte dei fiotti di odio sono dovuti al fatto che pedoni e biciclisti siano esempi reali di altri modi di muoversi, della libertà dalla autossicodipendenza.
      Ecco che il pericolo per pedoni è biciclisti aumenta.

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  5. L'Italia "moderna", quella post-bellica del "boom economico", sarebbe tutta da riprogettare, demolire e ricostruire da zero.
    Però, come dimostra questo post, non ne abbiamo la capacità intellettuale e materiale.
    Quello che possiamo fare è stare fermi a guardare mentre ci crolla tutto addosso e chiamarla "decrescita".

    Circa il fatto che manchi la percezione delle cose, non è un accidente, è stato, questo si, progettato a tavolino e costruito con grande impiego di risorse. Gli Italiani sono un non-Popolo di una non-Nazione e non-Stato che vive in questa metafisica del "cittadino del mondo" che non è cittadino di nessun luogo, una massa di bambini che vivono passando da uno stimolo-reazione ad un altro. Non è più "il migliore dei mondi possibili", non esiste più il plurale di "mondi", c'è solo un mondo, senza passato, senza futuro, solo col il "qui e ora". Inevitabile che tutti i giorni milioni di auto confluiscano nello stesso punto e il giorno dopo lo stesso e il giorno dopo ancora lo stesso. Ogni giorno è il primo, è sempre una novità, ieri non esiste e non esiste domani.

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    1. Nessuno
      Il traffico da impazzire c'è ovunque nel mondo: tutti non-Popoli, non-Nazione, non-Stato?

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    2. Porca troia. ESATTAMENTE!!!

      Secondo te perché Berlinguer negli Anni Settanta straparlava di "Governo Mondiale" quando era tra i suoi, non in pubblico perché alla "base" raccontava ancora della Rivoluzione e della Dittatura del Proletariato. Secondo te perché oggi Scalfari straparla della necessità di realizzare il "Meticciato Planetario", creare lo "Uomo Medio" di cultura media, ricchezza media, sangue integrato?

      Ma non ti accorgi che è un solo modello, città, vestire, mangiare, desiderare, produrre, consumare, che viene replicato pari-pari ovunque nel mondo e quando qualcosa o qualcuno si mette di traverso piovono le bombe?

      Torno a dire.
      La gente OGNI GIORNO si accartoccia nel traffico al primo incrocio usciti di casa. Ogni giorno è come se fosse la prima volta, oppure, mettila in un altr modo, è come il sole che sorge, qualcosa di connaturato all'universo. NESSUNO pensa che ci sia qualcosa che non va e sopratutto pensa che si possano apportare dei CAMBIAMENTI. Il "progresso" e quindi i cambiamenti, sono solo quelli che ti propone il Corriere, quindi in questo caso la "transizione energetica", la "decarbonizzazione", bla bla, che poi si traduce nel CONSUMARE ANCORA DI PIU, sia come quantità nel lavoro-guadagno-pago-pretendo, sia come qualità quando si tratta di rottamare milioni di SUV diesel e ricomprarli elettrici, cosi come adesso rottameremo milioni di TV per liberare le frequenze 5G e poi ricompreremo ancora più TV e altri aggeggi elettronici.

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    3. Mmh.
      Voi la mettete sul globalpolitico... Esistono paesi nei quali l'omologazione globale è ancora poco incancrenita: eppure, in essi le bolgecdel traffico non mancano.
      Direi un segno che parte rilevante del problema non è politici, sociologico, ancora più sotto.
      Il consumismo è l'omologazione utilizzate dalle castalie cosmopolite per i loro scopi certamente esistono ma, spesso, fanno proprio leva sulla etologia.

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    4. Dai Coso, fammi fare una risata.
      Quali sarebbero i Paesi immuni alla "globalizzazione"?

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    5. Uhm ... butto qui, per continuare la discussione : Iran, Corea del Nord ... forse il Myanmar ... ?

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  6. Giuste osservazioni, non posseggo un'auto né ho mai sentito il bisogno di averla.
    Al contrario, mi hanno sempre inorridito coloro che per conformarsi automaticamente acquistano e agiscono come il gregge di pecore, comportamento etologico noto.
    Viviamo in una società di pecore umanoidi che nemmeno sono coscienti di non pensare ma scambiano erroneamente per pensiero proprio il riverbero nella scatola cranica delle immagini ed istruzioni ricevute dal Sistema, più un forte istinto di imitazione acritica del comportamento di massa.

    Noi "critici" ( noi "strani", "errori di Sistema" ) viviamo tra animali fintamente evoluti, molto più simili ( ad esempio ) alle pecore che a un essere umano compiuto.

    ===

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    1. Penso che non sia la gregarietà ad essere causa del traffico. Penso che sia una combinazione di molti effetti, tra i quali, in primis, la comodità intorpidente. Se fosse solo gregarietà, potremmo avere frotte infinite di biciclisti, oppure prese di assalto dei mezzi di trasporto pubblici, proprio per stare insieme...

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    2. Coso, lo sai che non ho pazienza.

      La mobilità attuale è funzione del modello sociale USA che noi siamo costretti manu militari a replicare PER QUALSIASI COSA.
      Se non ci credi, guarda i video su Youtube prodotti da Americani che si stupiscono della mobilità "tradizionale" in Europa e in Italia, cosi diversa da quella americana (della America moderna). La mobilità dipende dalla somma tra lo "individuo monade" e un contesto urbano inesistente, perché ci sono distese di case identiche senza nessun luogo di aggregazione per decine o centinaia di chilometri attorno. Il luogo di aggregazione poi è un "drive in", dato che la gente ci arriva in macchina e non gli viene dato nessun motivo per scendere. "drive in" il cinema, "drive in" il ristorante, qualsiasi cosa. Le nostre "piazze" e i tavolini dei locali negli USA non esistono, se non in rare imitazioni costruite ad hoc, dove comunque devi arrivare da centinaia di chilometri di distanza. Lo stesso vale per il lavoro. Gli Italiani non si allontanano da amici e familiari cosi come non si allontanano dal lavoro. L'americano migra da uno stato all'altro e migra per centinaia di chilometri tra casa e lavoro, il famoso "commuting". Migra in auto perché solo gli straccioni usano il bus e ancora meno il treno.

      Secondo te, Coso, perché gli USA hanno inventato e poi imposto i "social"?
      La ragione è che nel loro modello non esiste nessuna socialità nel mondo fisico, quindi la devi creare nel mondo "virtuale".
      Da noi significa abbandonare la socialità tradizionale e convenzionale e imitare la loro.

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    3. @ Uomo : a proposito di automobili e gregarietà, ricordo molto bene quando, al liceo, i ragazzi arrivavano al 18° anno di età e correvano a prendere la patente per fare i fighi il sabato sera e andare alle discoteche ( di solito, quelle più di moda erano fuori mano se non in altra provincia ... fare il week-end sulla Riviera Romagnola, anche in inverno, era il massimo della vita ).
      Insomma, prendere la patente e l'automobilina ( che serviva a null'altro, talvolta nemmeno a quello ) era o-b-b-l-i-g-a-t-o-r-i-o, e se non lo facevi eri un povero sfigato.

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    4. @ Anonimo lombardo : Secondo te, Coso, perché gli USA hanno inventato e poi imposto i "social"?
      La ragione è che nel loro modello non esiste nessuna socialità nel mondo fisico, quindi la devi creare nel mondo "virtuale".
      Da noi significa abbandonare la socialità tradizionale e convenzionale e imitare la loro.


      Non solo per questo ... anche noi, che usiamo questa piattaforma di blogging "gratuitamente" siamo analizzati e stockati in statistiche comportamentali.

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    5. Signor Marco, penso che l'ancora emotiva fu molto forte: il "sogno" della libertà, le prime uscite, tra coetanei, il gioco della seduzione colle prime gnocche(tte). La quattroruote giocava un ruolo importante in ciascun dimensione di tutto ciò.
      Infine la gregarietà.

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    6. Nessuno, tutto il peggio inventato e applicato alle masse dal XIX secolo in poi arriva dagli SUA.

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    7. Marco, è la VOSTRA scelta, quella di consentire la sorveglianza.
      Me, non mi vedono. Faccio quello che devo fare per renderglielo, se non impossibile, molto molto difficile. In questo momento Telecom/TIM vede che sono collegato con un server in Finlandia e Google vede che sto scrivendo dalla Romania. Ho chiuso tutto quello che potevo chiudere su Google, non uso lo scemofono, non ho nessun profilo "social", eccetera.

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    8. @ anonimo lombardo : Marco, è la VOSTRA scelta, quella di consentire la sorveglianza.
      Me, non mi vedono. Faccio quello che devo fare per renderglielo, se non impossibile, molto molto difficile.


      Hai ragione.
      Siamo naif che pensiamo questo possa essere anche uno strumento d'incontro e di scambio delle idee attraverso la protensione dei nostri avatar nell'ambiente virtuale.
      Ricordo i tuoi appunti sull'anonimato in rete, peccato tu abbia nascosto Eldalie.

      Saluti.

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    9. @ Uomo : Signor Marco, penso che l'ancora emotiva fu molto forte: il "sogno" della libertà, le prime uscite, tra coetanei, il gioco della seduzione colle prime gnocche(tte). La quattroruote giocava un ruolo importante in ciascun dimensione di tutto ciò.
      Infine la gregarietà.


      Eh.
      Vedi che lo schema si ripropone : dalle pulsioni emotive di alcuni, alla gregarietà della massa che imita i modelli, al controllo massificante esercitato dal Potere attraverso gli strumenti possibili a disposizione.

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    10. @ Uomo : Nessuno, tutto il peggio inventato e applicato alle masse dal XIX secolo in poi arriva dagli SUA.

      Gli SUA sono stati il laboratorio prediletto dall'Élite per gli esperimenti psico-sociali su campione e su larga scala, fino a che il colonialismo culturale a stelle-e-striscie non ha ammorbato i Paesi sottomessi all'Impero Americano, nella seconda parte del Secondo Dopoguerra.
      Credo che da qualche decennio l'Italia sia lo scatolone prediletto.
      Oggi vedi, ad esempio, l'artata e procrastinata sine die ''emergenza nazionale'' e il Green Pass più ristrettivo e ricattatore del Mondo Occidentale.

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    11. Il blog citato non è stato "nascosto", è stato cancellato. Per quanto lo consentano gli strumenti di Google.

      A questo proposito vi informo che è IMPOSSIBILE cancellare le cose, nel senso che non ne abbiamo il controllo FISICO. Ovvero, quando si tratta del nostro aggeggio e cancelliamo un file, succede che viene cambiato l'indirizzo del file nella tabella di allocazione. Il file continua ad esistere sul "supporto di massa" fino a che i settori "fisici" che occupa non vengono sovrascritti da un altro file. Per questa ragione quando si vuole cancellare davvero qualcosa, bisogna usare un programma che ci scrive sopra degli "zeri", più volte.

      Invece, quando si tratta del "cloud", nuvola in inglese, i dati che pubblichiamo presso il tale servizio vengono archiviati. Quando li cancelliamo tramite un bottone del servizio medesimo, ammesso che esista, quello che succede è che il servizio cambia qualche "flag" in una tabella, i dati sono archiviati per mezzo di una o più tabelle che contengono la descrizione e gli attributi e non sono più accessibili dall'esterno. Ovviamente chi gestisce l'archivio dei dati ha ancora la possibilità di ripescarli, dato che non è cambiato niente se non il tale "flag". Adesso ci si potrebbe domandare per quanto tempo i dati che pubblichiamo vengono conservati. Per anni? Per sempre? Boh, chi lo sa. Non sappiamo nemmeno cosa ci facciano coi "nostri" dati, che poi non sono più "nostri" appena li cediamo al servizio in questione. Per esempio, potrebbero essere "pettinati" da un "sistema esperto" che identifica quelli più "interessanti" secondo certi criteri e li mette da parte per ulteriori utilizzi. L'unico limite alla archiviazione è il costo dei "supporti di massa", che hanno una durata limitata e poi vanno rimpiazzati.

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    12. Per quanto riguarda lo "anonimato".
      C'è infinito materiale su Internet basta fare una ricerca. Però qui stiamo parlando di cose diverse.

      La prima cosa abbastanza ovvia è che ci colleghiamo ad Internet tramite un ISP, un Internet Service Provider, facciamo il caso di Telecom/TIM. Il Provider conosce i nostri dati anagrafici, dato che la fornitura del servizio richiede un contratto e il contratto richiede questi dati. Il Provider ci assegna un IP Address "dinamico", cioè che cambia, ogni volta che ci colleghiamo alla sua rete, sto semplificando ma in questo contesto basta. A meno che non acquistiamo dal medesimo Provider un IP "statico", che ci viene assegnato in permanenza e questo si fa quando si vuole esporre un server verso la Rete, il server deve essere sempre raggiungibile e di solito all'IP "statico" si fa corrispondere un "nome di dominio" (registrato a parte) tramite un servizio DNS Domain Name Service.

      Ergo, tutto quello che facciamo su Internet viene associato alla nostra anagrafica tramite l'IP, se è "statico" la cosa è immediata, se è "dinamico" bisogna chiedere al Provider a chi era assegnato quell'IP il tale giorno alla tale ora. Da cui, per "mascherare" la propria identità bisogna interporre tra noi e tutti gli estremi di tutte le connessioni qualcosa che non mostri il nostro IP ma un altro IP e poi questo "qualcosa" inoltra il traffico nelle due direzioni. I due modi comuni sono:
      - utilizzare un servizio VPN, che usa un software installato sul nostro aggeggio per aprire un "tunnel criptato" con un server di un tale gestore, poi questo server si occuperà di inoltrare il traffico in uscita e in entrata. Il difetto è che cosi facendo il nostro Provider non vede cosa facciamo, anche se vede che apriamo questo "tunnel", però il gestore del servizio VPN lo vede, quindi abbiamo solo spostato il problema da un'altra parte.
      - utilizzare un network come TOR, che si compone di un certo numero di "nodi" ognuno dei quali si comporta come un "proxy anonimo", cioè prende il nostro traffico e lo inoltra senza comunicare nessuna informazione sulla fonte. Ci sono tre punti deboli, la banda è scarsa perché dobbiamo usare quella che ci assegna ogni nodo attraverso cui dobbiamo passare, il primo nodo ci vede e l'ultimo nodo vede dove vogliamo andare, quindi teoricamente un "avversario" può "spiare" il traffico disponendo dei "falsi nodi" in entrata e in uscita dalla rete. Poi ci sono meccanismi più complicati che richiedono l'osservazione della "topologia" della rete, cose che forse può fare la CIA.

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    13. Invece quando parliamo dei "social" e mettiamoci dentro Google, dobbiamo considerare che questi servizi non sono tanto interessati a sapere dove abitiamo ma quali sono le nostre abitudini, cioè a creare un "profilo" che corriponde al nostro "utente". Poi questo "profilo" viene venduto agli inserzionisti cosi lo possono associare alle "campagne mirate", per esempio se io mi interesso di cose collegate alle biciclette da corsa, sia nella mia "fruizione passiva" che quando pubblico "attivamente" contenuti tramite i succitati servizi, mi verranno di seguito proposte pubblicità di località turistiche dove si può andare in bicicletta o di abbigliamento per ciclisti.

      Quindi in questo caso lo "anonimato" non dipende dall'IP address, dal numero di telefono, dalla anagrafica, dipende da tutte le cose che noi facciamo sapere ai vari servizi Internet mentre pensiamo di "socializzare". Queste cose vengono archiviate ed elaborate e ci "identificano" in maniera indiretta. Per esempio se Coso pubblica una foto della gita e io sono nella foto, ovviamente i "sistemi esperti" dei vari servizi, che per inciso sanno riconoscere tanto le facce che i luoghi, correlano le nostre persone e di seguito "pesano" le nostre correlazioni. Oppure Coso pubblica una foto di una certa località e anche io pubblico una foto della stessa località, veniamo correlati in maniera più debole ma la correlazione esiste ugualmente. Eccetera, sky is the limit dicono gli Americani.

      Ergo, bisogna raccontare il meno possibile dei fatti nostri.
      Che NON A CASO è esattamente l'opposto che i "servizi" incoraggiano a fare. Il concetto dei "social" non è, come potrebbe sembrare, di facilitare i contatti, la comunicazione. Invece è quello di incoraggiare lo "utente" a raccontare al servizio quante più cose di se e del suo intorno, per popolare il suo "profilo" di informazioni e consentire la elaborazione più sofisticata possibile in relazione al contesto e a tutti gli altri profili. Da cui poi discende la conseguenza ovvia che quello che tu non racconti volontariamente si può "ciucciare" ugualmente facendoti accedere ai servizi con un "terminale di servizi" dedicato, nel caso nostro lo scemofono. Gli scemofoni sono progettati apposta come strumenti di sorveglianza e quindi sono progettati per impedire allo "utente" di controllare quante e quali informazioni vengono "ciucciate". Ma non è diverso per Windows, ad esempio.

      Lo so che è una roba brutta, pensare che bisogni nascondersi nelle catacombe. D'altra parte, è colpa dei babbei che vivono spensierati senza preoccuparsi delle conseguenze, "io non ho niente da nascondere". Se non fosse cosi, nessuno userebbe uno scemofono, nessuno avrebbe un profilo Facebook. Poi ci sono quelli ancora più assurdi che pensano di potere fare gli "antagonisti" con Youtube e si stupiscono se arriva una certa Polizia più o meno segreta a sfondargli la porta alle 4 di mattina.

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    14. Signor Marco, cosa aggiungere a quanto chiarito da Nessuno!?
      Il controllo è sempre più capillare e diffuso.
      Semplicemente il nemico ti osserva e lo fa in modi che sono molto attraenti.
      Bisognerebbe ridurre l'esposizione via via più.
      Questo, d'altra parte, ridurrebbe le voci fuori dal coro via via più. Che possono cantare in modo "stonato" finché vsono in tre gatti essive gli ascoltatori.
      Bisognerebbe iniziare una propria ecosfera indipendente, anarchica, estranei al loro controllo, come suggerisce Nessuno, appunto.

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    15. Non è esattamente cosi.
      Esiste anche l'opzione di prendere il controllo della tecnologia con cui cercano di sottometterci e ridurci in schiavitù.

      Per prima cosa, lo ripeto alla nausea, Internet è un insieme di "raccomandazioni" circa dei modi per collegare un dispositivo elettronico A ad un dispositivo elettronico B e scambiare delle informazioni.
      Quindi Internet serve a collegare Coso a Anonimo.
      Non serve a vendere l'abbonamento per vedere le partite di calcio "in streaming" e non serve per mettere "like" o ricevere "notifiche".

      In seconda battuta, se Coso non ha ragione di collegarsi uno-a-uno con Anonimo, può affittare uno spazio di hosting, può affittare un IP statico e pubblicare un webserver verso tutto il mondo e tramite questo pubblicare un suo sito Web. Il sito Web banalmente è l'analogo di una rivista cartacea. Contiene del testo con un corredo di oggetti, diciamo delle fotografie o volendo, dei video. Con un po' di impegno, il sito Web può contenere una funzione che consente ad un visitatore di aggiungere dei contenuti, diciamo dei "commenti". Il sito Web di coso può funzionare da "aggregatore" di una "community" che si trova li dentro ed eventualmente poi si collega "uno-a-uno".

      Come ulteriore passo, si potrebbe sostituire l'IP pubblico con un servizio "onion", interno alla rete TOR. Ci sono altre tecnologie similari. In sostanza si tratta di ritagliare una sotto-rete da Internet a cui si accede con un programma che codifica i dati e li fa passare dai famosi "nodi". L'efficienza della connessione si abbassa drasticamente per via dello spreco di banda dovuto al collo di bottiglia dei "nodi" ma il risultato è che nessuno sa l'IP di nessuno, quindi tanto il sito Web di Coso che i visitatori, sono di fatto "anonimi" (a meno di mettere in campo attacchi a livello NSA o CIA).

      Potrei continuare all'infinito.
      Tutte le cose che si potrebbero fare con Internet e aggeggi collegati sono però vincolate all'esistenza di dispositivi elettronici che consentano al PROPRIETARIO di configurare l'hardware e il software come preferisce. In sostanza qualcosa che sia "personal" come il "personal computer".
      Viceversa, un "terminale di servizi" che è fisicamente sigillato e non puoi cambiare nessun pezzo, che ti viene dato pre-configurato e non puoi cambiare nessun software, puoi solo aggiungere ulteriori chiodi al coperchio della tua bara prendendoli dallo "store" gestito da chi ti consegna il dispositivo (e i suoi eventuali amichetti), ti IMPONE un unica modalità di uso, ti IMPONE il comportamento, i pro e i contro.

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    16. La magia malvagia che contraddistingue i nostri tempi è che la gente è stata progressivamente condizionata a pensare che sia una cosa "figa" esistere come una formica nel formicaio, fare quello che fanno tutti, nei tempi e nei modi di tutti. Il "social" è il formicaio e esiste solo per dare la misura ad ogni singola formica di quanto è conforme alle altre formiche. Pure nelle "nicchie" pro-questo o "anti-questo", ognuno cerca la conferma, il feedback, su quanto è "figo" perché è "uguale".

      Quindi nessuno percepisce come un problema il fatto di non potere cambiare nulla dell'hardware e del software e di dovere per forza usare i "servizi" nei modi imposti da ebrei in maglietta grigia. La UEFA ti chiede di registrarti nel loro servizio, di comprare il biglietto con la loro "app", di collegare il tuo dispositivo ai loro aggeggi via "bluetooth" e di farti "scannerizzare" col tuo codice QR, nessuno fa una piega, sei "tifoso" e tutti i "tifosi" si presenteranno col loro scemofono, la "app" e il QR. D'altra parte, già lo fanno per qualsiasi cosa, per fare la spesa al supermercato, per gli esami del sangue, per affittare il monopattino.

      Come per il "femminismo" o il "frocismo" e tutti gli "ismi", si tratta di rassicurare l'imbecille che essere imbecilli è LA REGOLA, è LA NORMA e che appena uno fa un pensierino o un moto non conforme, quello è un pericoloso deviante, un mostro da neutralizzare con qualsiasi mezzo sbirresco concepibile.

      L'imbecille non si fa problemi se gli fanno la colonscopia ogni mattina, pur che il pericoloso deviante non-conforme sia scovato, arrestato, neutralizzato. Pur di avere la conferma tramite i "social" che tutti gli altri imbecilli hanno il colonscopio nel culo come lui, quindi è "normale". Se gli togli di mano lo scemofono e dal culo il colonscopio, gli viene una crisi isterica come all'infante che separi dalla tetta della mamma. Come fa, l'imbecille, a battere le ciglia o respirare, senza che gli venga detto quando e come farlo e senza la conferma che tutti gli imbecilli battono le ciglia e respirano in quello stesso modo?

      Come potrebbe vivere l'imbecille col peso di dovere informarsi, pensare, decidere e essere responsabile delle proprie azioni?
      Sarebbe una condanna, una maledizione inconcepibile.
      Qualsiasi prezzo è poco rispetto alla sicurezza di essere sollevati da questa minaccia.

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    17. Le cose che ho scritto spiegano perché siamo condannati.

      Un "Salvini", che viene dipinto come l'Anticristo, un clone di Adolf, eccetera, in realtà si impegna con tutte le sue forze per essere "uno di noi", quindi per essere dentro il "social" con tutti gli imbecilli e pubblicare i "selfie" e notificare che in quel momento sta guardando il mare o sta facendo la cacca.

      Non so se Salvini lo fa perché è convinto di dovere nuotare nel mare degli imbecilli per convincerli con la "empatia" a comprare il suo prodotto oppure se lo fa perché non può immaginare a sua volta una vita fuori dal formicaio, dove non ti rispecchi continuamente negli altri e non hai bisogno di essere rassicurato circa l'essere "uguale" o "uno di noi".

      Fatto sta che la figura di "Salvini" come "anticristo" è una barzelletta, in realtà è solo una ennesima declinazione dello "uomo medio".
      Fa le cose che fanno tutti, nei tempi e nei modi che fanno tutti.
      Forse non gli preme di essere rassicurato ma di certo lui cerca di rassicurare gli altri sul fatto di essere conforme, uguale.
      I suoi "avversari" sono ugualmente conformi, fanno le cose che fanno tutti, l'unica differenza è che sono declinazione differente dello "uomo medio".
      Come lo "attaccano"? Cercando di presentarlo come "non uguale", come un "diverso" (somma ironia), quindi un pericoloso deviante, un "fascista", l'incubo dell'imbecille, la minaccia di dovere pensare e decidere.

      Viceversa, l'ultima cosa che fa "Salvini" o chi per lui, dovendo essere "uno di noi", è dire le cose che ho scritto qui, raccomandare le cose che ho scritto qui, cioè l'autonomia.
      Autonomia di pensiero e di azione.
      Autonomia tramite il possesso degli strumenti.

      Il "Salvini" che ci serve ormai non può esistere nei "media" convenzionali, non può avere lo scemofono in mano.
      Necessariamente deve esistere nelle catacombe, nel "dark Web", in un qualsiasi "sottoterra".
      Per cui lo scopo può essere solo di cercare i superstiti di questo cataclisma e di raccoglierli nei rifugi sotterranei.
      Poi vediamo.

      Oppure, spariremo come lacrime nella pioggia e dopo di noi ci saranno solo delle larve umane, il brulicare del "meticciato" nei recinti degli allevamenti intensivi.

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    18. Ancora, ci viene imposto il modello USA.

      Negli USA hanno inventato l'idea che se non sei nei "social" non esisti.
      In "termini politici" ma anche di qualsiasi forma di "marketing", si parla di "platform", cioè il "social" è la piazza dove devi mettere il palco e parlare alla gente.
      Il solo fatto che il "social" ti conceda il palco significa che sei stato GIUDICATO dalle divinità superiori e quindi il tuo "messaggio" è conforme alla loro Legge.

      Viceversa, si parla di "de-platforming".
      Ovvero il "social" ti toglie la piazza e il palco.
      Il fatto che il "social" ti tolga il palco significa che sei stato GIUDICATO dalle divinità, non sei conforme alla loro Legge, quindi sei MALEDETTO.
      Alla gente non serve altro, non entra nel merito di cosa dici o fai, gli basta sapere che a monte non hai "cittadinanza", non hai il/la "platform".
      E' la forma contemporanea dell'antico ostracismo, dell'esilio, che non aveva solo conseguenze pratiche di vitto e alloggio, significava l'estromissione dal consesso umano, la riduzione della persona ad animale, a cosa, di cui si può disporre.

      Prego notare che l'Umanità ormai si divide in due, due specie incompatibili e inconciliabili.
      La grandissima maggioranza di gente che come ho scritto vive di conformismo cieco e sordo e una sparuta minoranza che vede questo conformismo come un pericolo esiziale.
      La cosa che per me è più terrificante è che anche i pochissimi "non-conformi", mentre vengono ostracizzati dalla società come devianti, fascisti, criminali, eccetera, non sono veramente consapevoli della natura del problema. Infatti, invece di capire che possono esistere solo nelle catacombe sottoterra e che l'ostracismo non solo è inevitabile ma benvenuto, continuano a cercare di vivere nello stesso "spazio" dei conformisti. Non hanno ancora capito che tutto il macchinario esiste per cancellare ogni forma di autonomia e indurre dipendenza e obbedienza canina. Non hanno capito che guerra ci hanno scatenato contro, con che armi si combatte e dov'è il campo di battaglia.

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    19. L'anonimo lombardo è in gran forma, pesissimo e preciso.
      Da incorniciare.

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    20. Chiaro e preciso.
      Un progetto di liberazione dalla rete sempre piu' stretta della rete politicamente corretta, richiede impegno in studio, prove, configurazione di strumenti.
      Sorrido perche', a volte, cosi' stanco dopo giornate di lavoro, non inizio neppure una nuova ricetta perche' cotto, saturo di impegno concettuale, persino una ricetta da imparare, mi infastidisce per il (relativamente piccolo) impegno che comporta.

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    21. Aggiungo il sempre vivo dilemma tra stare dentro un sistema per migliorarlo oppure starne fuori perche' lo si considera irrimediabilmente compromesso e compromettente.
      Ritorno, su questo, alla gregarieta' ovvero alla componente sociale della nostra etologia.

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    22. State dentro il "sistema" per migliorarlo avrebbe un se pur minimo senso SOLO SE il "sistema" fosse il risultato più o meno accidentale di una catena di eventi più o meno fortuiti, dell'impegno di gente che poi ha fatto degli errori in buona fede e che noi vediamo col senno di poi.

      Invece siamo in una situazione affatto diversa. Il "sistema" è stato progettato come un'arma che serve a tre scopi, il lavaggio del cervello per ridurre gli "Occidentali" alla condizione di Idioti Assistiti e di adulti Mai Cresciuti, la sorveglianza continua e onnipresente per sopprimere anche la minima parvenza di dissenso e l'imposizione di "Regole" anti-umane e anti-umanistiche che a furia di acceleratore da una parte e freno dall'altra, disgregano e cancellano ogni punto di riferimento che definisce l'identità individuale per come la concepiamo qui.

      Stare dentro il "sistema" cosi concepito significa solo venire macinati. Macinati in maniera inconsapevole come il 99.9% delle persone oppure consapevole per quella sparuta minoranza che si dispera perché vede l'abisso e non trova nessuna via di fuga, oltre la solitudine del profeta in patria. Perché ci vuole stomaco per continuare a frequentare certi zombi.

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  7. Quando arrivai negli states per lavorare, quello che mi colpì fu il basso costo dell'energia, lì la benzina la vendevano a galloni al prezzo di quello che noi pagavamo per un misero litretto e le maghine avevano 8 cilindri e l'aria condizionata. Questo ancora non avviene qui da nojos.
    Un'altra cosa che mi colpì fu la notte nel vedere le villette dei miei vicini con tutte le finestre illuminate, catzo lì la luce non la spegnevano mai. Questo ha preso piede anche da nojos ma con un ritardo di 20 anni.
    Lì la gente cambiava lavoro con estrema facilità, cercando di raggiungere le zone climaticamente più accoglienti ed il loro viaggio nella vita parte dal nord per cercare di arrivare da pensionati in california o in florida, non c'è alcuna difficoltà nel trovare alloggi, perché se non paghi l'affitto dopo 2 mesi lo sceriffo ti butta fuori. Questo non accadrà mai qui da nojos, in quanto gli alloggi sono molto cari per i lavoratori per via delle fidejussioni o assicurazioni sull'affitto

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    1. L'impero sottopone i sottomessi al parassitaggio per garantire abbondanza e sprechi ai propri caporioni e gente.
      Gli SUA hanno qualcosa di pregio, pure: bon paghi l'affitto? Finisci sotto i ponti. Qui potrebbero sottoporre gli affittuari senza affitto a processo per meschinità piccolo borghese non inclusiva che sottopone a ulteriore stress I poveri affittuanti e i.loro inalienabili diritti allacasa non importa piccolo razzista fascioleghista se gli affittanti sono appena tornati dalle vacanze a Ibiza o sono tornati in Marocco per l'ottavo figlio.

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    2. Coso c'è una differenza abissale eppure ignorata tra l'idea americana della "persona" e la nostra. Banalmente, americani si diventa, come si diventa, che ne so, massoni o veterinari. Italiani invece SI NASCE, si eredita. Questa premessa rende conto del fatto che ai bambini americani fanno cantare l'inno nazionale ogni mattina, USA USA USA ma non esiste il concetto del legame tra "sangue e terra", dato che sono tutti stranieri in terra straniera. Non solo ma il presupposto della "cittadinanza americana" è la COMPETIZIONE, l'ultimo arrivato ti può rimpiazzare, al lavoro, nella casa, nella lingua, in qualsiasi cosa. L'ultimo arrivato come essere umano ma anche l'ultimo arrivato come oggetto materiale o concetto astratto, infatti è insito nell'americanismo che le cose "nuove" siano intrinsecamente migliori e metterlo in dubbio è di conseguenza anti-americano.

      Da cui la differenza tra l'Europa del famoso "welfare" e l'America delle pistole. Il presupposto del "welfare" è che esista una "comunità" fondata su "sangue e terra", quindi è impossibile "escludere" il vicino come non puoi scegliere i parenti. L'America delle pistole è fondata su "only the strongest survives" e sulla idea protestante che se "survivi" è per via della Grazia di Dio, quindi a posteriori hai ragione. Un po' come il "Giudizio di Dio" che risolveva le dispute nel Medioevo. Alla base della competizione e dell'evoluzionismo sociale c'è ovviamente l'idea che nessuno è indispensabile e tutti sono sostituibili, per ogni immigrati ce ne sono altri 100 pronti a prenderne il posto. Da cui poi il fatto che le Elite americane siano necessariamente APOLIDI, perché per togliersi dalla competizione devono de-localizzarsi, spostarsi dall'universo fisico a quello metafisico.

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    3. Gli SUA e l'anglosfera dono egemonia, dal XIX secolo a produrre il peggio possibile in ogni ambito dello scibile umano.
      Trovano sempre masse di tordi afascinazione da nuovismo, consumismo, progressismo verso la distopia.
      Le castalie apolidi utilizzano questa fascinazione e l'etologia di specie per la manipolazione di menti e coscienze atta a favorire i loro obiettivi globali.
      Chissà... se Cina e Russia che non solo non si sono annichilito ma che hanno culture e modelli sostanzialmente diversi riescano a scompaginare questi piani.
      Ad esempio: leggo i fiotti di saliva rabbiosa da parte dei progressisti contro le campagne di deislamizzazione attuate dai comunisti cinesi contro gli Uguri.
      In Cina l'arma biodemografica della islamizzazione per frantumare e meticciare la cultura resistente sembra non funzionare.

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    4. Coso, sogni un mondo che non esiste.
      I Cinesi sono moltitudini povere, ignoranti e affamate, dominate da una aristocrazia di burocrati comunisti.
      I Russi si sono emancipati dal Comunismo e la loro fortuna è che abitano un Paese sconfinato e disabitato, tuttavia col tempo saranno assimilati tramite gli stessi "modelli" comportamentali inculcati alla gioventù, dai tempo al tempo.

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    5. Sognare...
      In effetti non esiste un confine netto tra aspirazioni politiche, desideri, sogni.
      Un anelare a situazioni migliori potrebbe essere visto in una delle tre categorie.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.