sabato 23 luglio 2022

Il pesce palla e la costituzione


Purtroppo non ho salvato schermata e testo del commento censurato da Gaia Baracetti.

Ne riporto il sugo: rispetto alla donna egiziana andata in escandescenze per i problemi creati dal suo burqa, la risposta della signora Baracetti è stata in quel formalmente inecceppibile che è il suicidio completo e masochistico, anacronistico e anatopistico (*) in cui stiamo andando incontro.

La costituzione fu scritta alla fine della 2o conflitto mondiale semplicemente quando il problema islamico non esisteva. Più o meno gli stessi anacronismi per cui ebraismo ed islam non hanno alcun precetto e divieto relativo al tabacco.
E' come se una persona affermasse che la costituzione (o una legge) non vieta di cibarsi di pesce palla argenteo, una xenospecie arrivata  colle migrazioni lessepsiane dal canale di Suez.
Bene, allora mettiamoci a prepararci del pesce palla alla griglia!

Ecco un altro caso di collasso dell'intelligenza (Jared Diamond, tra i cinque fattori di collasso enumerava gli anacronismi morali, appunto).

52 commenti:

  1. Proprio nell'accezione di non essere nel luogo (e nelle leggi e consuetudini ambientali, sociali, giuridiche, morali) in cui si è.

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  2. Ahia ... la TTX non è presente solo nel pesce palla, ma [ anche nelle cozze, ostriche e vongole ].
    La sua diffusione nei nostri mari sta crescendo.

    ===

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    1. "diversi bivalvi marini (vongole, ostriche e cozze) e gasteropodi. A causa dell’aumento mondiale della temperatura dell’acqua, anche nelle acque europee si è riscontrata la presenza di TTX in questi organismi"

      A proposito del peggioramento delle condizioni ambientali per questo merdoso caldo infernale.
      Dunque esiste una serie di batteri simbionti che la fanno accumulare negli organismi ospiti. Non solo i pesci palla.
      I divieti kosher escludono i molluschi dalla dieta: in effetti hanno non pochi aspetti insalubri o rischiosi.

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  3. Poi ...
    vabbè, la tua pazienza con certi soggetti merita un monumento virtuale !

    ===

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  4. Piu che altro, siete tutti dei fenomeni di logica.
    Una frase sostiene che il "burqa" non ha a che fare con l'Islam ma è una tradizione "secolare" e la frase dopo sostiene che non si può vietare in quanto espressione della fede religiosa e allora bisognerebbe trovare il passo nel Corano dove si prescrive il "burqa".

    Non ti stanchi mai di girare a vuoto, Coso?
    Tu non dovresti vietare il "burqa", dovresti vietare, in osservanza delle leggi nostre e di qualsiasi altra Nazione, l'ingresso agli stranieri non muniti di visto, il che significa autorizzare o non autorizzare ogni singolo ingresso tramite i consolati e le ambasciate italiane all'estero, sulla base di certi requisiti.

    Non è niente di nuovo, è qualcosa che esiste ovunque ed esiste da sempre e che qui si è deciso di ignorare. Il "burqa" si pone come problema in conseguenza della "legalizzazione" di un reato, come si diceva a proposito delle intercettazioni di Palamara e del processo a Salvini. Chiunque deve avere il diritto insindacabile di trasferirsi in Italia e di conseguenza di pisciare in testa agli Italiani, per "precisa scelta politica", perché deve essere chiaro che l'Italia non è la terra degli Italiani, l'Italia è di tutti e quindi di nessuno. Con tutte le conseguenze "politiche", appunto, dove non esiste più la "polis" alla radice del termine.

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    1. Ti interesserebbe credo un video di Youtube che guardavo tempo fa in cui intervistavano degli Ebrei ortodossi in Israele, quelli con la palandrana nera e il cappello di pelliccia a forma di cilindro. Questi rispondevano che l'abito in realtà è l'uniforme della scuola rabbinica e che lo portano solo per mostrare la loro affiliazione, la loro militanza, non perché sia un precetto religioso e nemmeno perché sia "tradizionale", dato che per molti di loro che non sono nativi di Israele, l'abito usuale era del tutto differente da quella tenuta che viene dall'est Europa della fine Ottocento.

      Secondo me portare una uniforme a marcare "noi" e "loro" è una promessa di violenza, l'unico scopo è quello che viene dopo. Che si ride e si scherza fino a che gli "uniformi" non hanno la forza di imporsi, poi si piange.

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    2. > dovresti vietare, in osservanza delle leggi nostre e di qualsiasi altra Nazione, l'ingresso agli stranieri non muniti di visto

      Forse avete letto male il mio commento che riporto qui pwr la parte che voglio sottolineare, refuso compreso

      " alla donna egiziana, prima di concedere il visto, avrei fatto firmare esplicitamente un protocollo per il quale ella si deve impegnare, nel tempo PROVVVISORIO di soggiorno, a non esibire in pubblico la propria islamicità".

      Quindi non solo visto TEMPORANEO ma anche divieto di esibire la propria islamicità in pubblico.

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    3. Certamente il fatto di imporre agli europei i loro simboli islamici è semplicemente una delle modalità con le quali essi proclamano la presa dei territori degli europei.

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    4. Ma cosa scrivi?
      Nessuno degli attuali "nuovi italiani" otterrebbe il visto, se lo richiedesse.
      Questo è il motivo per cui si introducono in Italia illegalmente e/o perché è stato deciso di imbarcare tutti inventandosi i pretesti più assurdi. Non sarebbe necessario, se bastassero i visti, è una specie di tautologia.

      Oh signore mi sembra di essere su scherzi a parte.

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    5. Tutta roba illecita e illegale.
      Il visto serve solo a versare coloro che lo "rispettano".

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  5. secondo me se gli occidentali si facessero i cazzi loro molti problemi nemmeno esisterebbero

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    1. Penso che abbiate preso un granchione.
      In questo caso a dar di matto è stata una egiziana insarcofagata.

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    2. Una egiziana in Italia.
      Tanto per essere chiari.

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    3. Pier ha torto e ha ragione insieme.

      Ha torto perché per farci gli affari nostri dovremmo reclamare sovranità, autodeterminazione ed indipendenza. Altrimenti non esiste niente di "nostro", è tutto in comune, tutto "sociale", tutto "inclusivo".

      Ha ragione perché, se fossimo indipendenti potremmo rifiutarci di partecipare alle "black ops" con cui si abbattono e si edificano i regimi nelle fogne del mondo, potremmo non partecipare alle "black ops" con cui si fanno gli affari nelle stesse fogne del mondo e cosi via. Questo ci giustificherebbe quando dovessimo poi rifiutare di partecipare al prezzo che si paga in conseguenza. Oppure, potremmo farci le nostre "black ops" a ragion veduta, sempre che ne valga la pena. Però, anche li, dovremmo essere in condizione di fare cose come sterminare i nativi di una fogna del mondo, che adesso sono assolutamente vietate, a meno che non ci sia la "santificazione" tipo "war on terror".

      Comunque, ci sarà una ragione per cui i "profughi" non vanno a cercare la felicità in Russia, in Cina o in Arabia Saudita.

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    4. Gli italiani non fanno i cazzi degli egiziani
      Ciò non impedisce che essi straripante (100M e rotti) e riversano anche la loro feccia criminale sullo Stivale.
      Idem per tutto il resto.
      L'Italia si fa i cazzi dello Ecuador, ad esempio?
      Una commentatrice riporta la ecuadorizzazione di Genova.

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    5. Coso, gli Italiani li fanno eccome i cazzi degli Egiziani. Informati.
      Certo, con "Italiani" non intendiamo me o te, che non abbiamo le mani in pasta.
      Agli Italiani è richiesto il doppio ruolo, che in certi momenti storici è stato anche contraddittorio e permetteva atteggiamenti pirateschi, tipo accordarsi coi terroristi per il libero transito in Italia in cambio della "protezione" mafiosa. Il doppio ruolo consegue alla "ortodossia occidentale" e nello stesso momento agli "interessi nazionali".
      Poi, si può essere più o meno cialtroni sia quando si mantiene la facciata "ufficiale" che quando si lavora "dietro le quinte".

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    6. Mi pare che gli italiani con le mani in pasta siano funzionari e servitori degli SUA.

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  6. azz sono il paradosso del gatto di schrödinger - vivo e morto contemporaneamente :P

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    1. Bisognerebbe chiedere a chi ne sa molto più di me di meccanica quantistica ma il gatto assume lo stato di "vivo" o "morto" nel momento in cui vai ad osservarlo. Non puoi dire a priori se sia vivo o morto, prima della osservazione devi assumere che sia 50% vivo e 50% morto, statisticamente.

      Nel tuo caso non conta tanto che tu sia vivo o morto, conta che tu sia non-realistico, cioè che tu descriva una condizione diversa dal reale. Come ho detto, dato che l'Italia non può essere Stato sovrano (da cui il termine dispregiativo "sovranismo"), non può avere una sua politica, ne interna ne estera. Invertendo l'equazione, perché l'Italia possa avere una sua politica interna ed estera bisognerebbe che fosse uno Stato sovrano, il che implica necessariamente che di definisca il concetto di "italiano" e quindi "non-italiano" per differenza.

      Da quando ho memoria ho sempre sentito affermazioni paradossali, per esempio quella secondo cui la Costituzione si applicherebbe all'intera Umanità. Ovviamente è falso, la Costituzione si applica solo ai cittadini italiani ed esiste proprio per demarcare la separazione tra "italiano" e "non-italiano". Ecco perché la Costituzione è stata ufficialmente subordinata al "Diritto Internazionale", di fatto togliendole ogni significato e scopo. Dato che l'Italia non può essere Popolo, Nazione e Stato, non può esistere l'atto fondativo dell'Italia, cioè la Costituzione. Siccome esisteva già, l'hanno abrogata non ufficialmente.

      Il punto di inizio ovvio di questo processo è il famoso incontro tra Churcill e Wilson in mezzo al mare in cui si decise il futuro del mondo a partire dalla Società delle Nazioni, che non a caso fu collocata a New York. Però secondo me è probabile che il progetto sia di molto antecedente. Il nostro Testone alla fine era un maestro di scuola con un ego molto sproporzionato ai suoi reali mezzi. Altrimenti avrebbe dovuto capire quale era il futuro che i "potenti" avevano disegnato, che parte poteva avere l'Italia e che non era il caso di giocare alle "Glorie di Roma" partendo dalla "diaspora italiana" con la gente che moriva di fame, piuttosto conveniva prepararsi al peggio e ridurre il danno. Invece no, è finita con una bella invasione e di fatto con il ritorno dell'Italia allo stato di colonia pre-risorgimentale.

      Quello che succede adesso è solo il proseguimento, meccanicamente inevitabile.
      Il punto di partenza è che gli Italiani non hanno più nessuna idea di "italianità", come diceva un mio amico riguardo il confronto tra "cittadino italiano" e "cittadino del mondo" - "cosa c'è da salvare?". Il "cittadino del mondo" risponde alla Società delle Nazioni ma non riconosce lo Stato Nazionale Italia. In quanto "cittadino del mondo" non vede differenza tra se e il "migrante", sono come due ospiti temporanei dello stesso albergo, oggi sono qui, domani saranno la. Quanti anni sono che ai genitori viene detto che devono mandare i figli all'estero? Non ci vanno come gli antichi migranti per fame e con il sogno di tornare, ci vanno per abbeverarsi alla fonte della conoscenza. La conoscenza del "meta-mondo" di cui dovranno essere cittadini.

      Ma se ghe penso alôa mi veddo o mâ,
      veddo i mæ monti, a ciassa da Nonçiâ,
      riveddo o Righi e me s'astrenze o cheu,
      veddo a lanterna, a cava, lazù o Meu...
      Riveddo a-a séia Zena iluminâ,
      veddo là a Fôxe e sento franze o mâ
      e alôa mi penso ancon de ritornâ
      a pösâ e òsse dôve ò mæ madonâ.

      Ma se ci penso allora io vedo il mare,
      vedo i miei monti, piazza della Nunziata,
      rivedo Righi e mi si stringe il cuore,
      vedo la lanterna, la cava, laggiù il Molo...
      Rivedo alla sera Genova illuminata,
      vedo là la Foce e sento frangere il mare
      e allora io penso ancora di ritornare
      a posare le ossa dove ho mia nonna.

      Via, tutto sparito. SI fanno dei bei grattacieli, uguali a Genova ed ad Abu Dabi.

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    2. ... l'anonimo lombardo ritiene che tutti gli esseri umani siano dissociati dalla Realtà Concreta che esso stabilisce con insistenti ''dimostrazioni'' ( cit. ) testuali e spesso prolisse, lasciate in vari luoghi informatici compreso questo di UUIC.

      Data la persistenza e i tempi di risposta solitamente brevi, sembra che la sua vita venga spesa quasi interamente nella Realtà Virtuale internettiana, nella quale esso c'illumina sul Concreto del mondo.

      Uso ''esso'' perché non è affatto chiaro se l'avatar corrisponda a 1 utente umano, o, piuttosto, a un collettivo di ricercatori che da anni conducono un esperimento social.
      Terza ipotesi, l'azione di una intelligenza artificiale particolarmente evoluta.

      Buona domenica a tutti gli avventori !

      +++

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    3. Non sei costretto a leggere i miei commenti, ti sottoporresti ad uno sforzo eccessivo quanto inutile.
      Allo stesso modo, Coso ha il bottone per cancellarli e può scrivermi qui o in separata sede di non aggiungerne altri, non è costretto ad ospitarli.

      La tua opinione a me interessa quanto la tua esistenza.
      Vedi un po' se il tuo raglio sale al cielo, vedi se a Coso interessa la tua opinione abbastanza da darti soddisfazione.
      Questa è casa sua, è lui che decide.
      Però se decide che i miei commenti possono abitare qui, tu faresti meglio a smettere di ragliare.

      Resto in attesa dell'ardua sentenza.

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    4. Il criterio è che qui si argomenta.
      Se non va, se non si vuole, si lascia perdere.
      Altro criterio è che, a meno di parossismo, non si censura.
      Non è certo censurando la mappa che il territorio si modifica!

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    5. Il criterio è che qui si argomenta.
      Se non va, se non si vuole, si lascia perdere.
      Altro criterio è che, a meno di parossismo, non si censura.
      Non è certo censurando la mappa che il territorio si modifica!

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  7. Quando sei a Roma, comportati come i Romani.
    Se no, sciò!

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    1. Infatti la propaganda dei "fondamentalisti islamici" insiste sulla conquista di Roma come centro del Cristianesimo.

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    2. Gli ospiti in casa altrui devono essere PIÙ attenti, PIÙ rispettosi del padrone di casa.
      Qui invece, col razzismo anti ovvero autorazzismo col mescolone di peccato originale sinistro-cattllico, si arriva a ribaltare la cosa: invasori hanno sempre scusanti, indigeni sempre aggravanti e colpe.
      Una dei vari ribaltoni di questi coglioni xenofili e razzisti anti.

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  8. NOI del partito degli under 70.000 siamo per la libertà di vestirsi tutti come cazzo gli pare, purché il viso sia scoperto e riconoscibile e non truccato, gonfiato, barbato, stirato ed assolutamente corrispondente a quello stampato sulla carta di ndendidà

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    1. La faccenda è del tutto diversa dal solito "vietato vietare" del Sessantotto.
      Nel momento in cui l'Italia viene ripopolata da genti eterogenee, queste non adottano i costumi degli Italiani ma vogliono conservare i propri.
      Anche senza le conseguenze nefaste del mangiare pipistrelli o di praticare mutilazioni genitali alle bimbe, ci troviamo al bivio se accettare l'eterogeneità dei costumi e quindi annullare quel minimo di identità nazionale che abbiamo, oppure negare questa eterogeneità negando di conseguenza l'idea della "Italia di tutti" e del mondo senza confini e senza barriere.
      Il paradosso è che se lo chiedi al "sinistro", non vede l'ora che l'identità nazionale sia cancellata, se lo chiedi al "destro", questi per abitudine guarda quello che fa il "sinistro", come il compagno di banco somaro, perché se gli chiedi "si ma cosa essere l'identità nazionale" al massimo, con grande sforzo, ti tira fuori i centurioni romani di cartapesta.
      Insomma, siamo noi la causa del nostro male.

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    2. Io non sono per questa libertà: l'abominio del burqa qui NON deve essere ammesso.
      Non ti va ? Emigri in un paese islamico.
      Meglio per te, meglio noi.
      Fine dei problemi.

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    3. Invece tu devi accettare la Società Aperta e se non ti va emigri in Russia.
      All'inizio provano a convertirti con la "Cultura", i "Media", la "Scuola", eccetera.
      Se poi non basta intervengono con lo strumento repressivo militare i "Poteri dello Stato" che agiscono conto terzi.

      Coso, non puoi davvero essere cosi rasoterra se vuoi affrontare questi argomenti.
      Devi renderti conto della tua posizione nel mondo, della presa che hanno su di te e sui tuoi gradi di libertà, di come e quanto, come ripeto sempre, sei disposto a rinunciare. I "Brigatisti" si ritenevano i nuovi partigiani, confidavano nel supporto degli operai forse un po' meno in quello dei contadini come i Vietcong ma per la loro vocazione erano disposti a rinunciare alla propria vita, non tanto o non solo per le implicazioni strettamente "militari" ma per le conseguenze della latitanza. Non puoi fare il guerrigliero col mutuo e l'abbonamento a Sky.

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  9. Nessuno non deve essere simpatico o apprezzato da tutti.
    Tuttavia questo non è un luogo in cui vi potete azzuffare con lui presentandogli le vostre critiche e antipatie personali.
    Mark Renthon
    Marco Poli
    Vi chiedo quindi di copiare i vostri commenti, salvare ciò che è più o meno pertinente eliminando quanto di personale nei suoi confronti e di ripubblicarli emendati da queste parti "personali".
    Avete i Vs. luoghi nei quali potete pubblicare le Vs. critiche anche al vetriolo alla sua persona.

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    1. Altrimenti provvederò io, stasera.

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    2. Di “personale”, nel mio commento su esso c'è nulla.
      E' un commento oggettivo.

      Esso sarebbe anche interessante da leggere sebbene spesso al limite della pedanteria e oltre, MA ... interviene sistematicamente in questo e altri luoghi informatici sociali ( tali dovrebbero essere ) da cui non è stato ancora cacciato con la solita e ben rodata postura :

      * esso ha capito tutto, i suoi interlocutori capiscono nulla oppure capiscono qualcosa per puro caso, siccome sarebbero esseri ridicoli dissociati dalla Realtà Concreta di cui esso – ça va sans dire – possiede l'Unica chiave interpretativa;

      * gli interventi sono d'abitudine conditi col tono appiccicoso di una gerarchica bonarietà cameratesca con la quale esso, che ha capito tutto ben prima di quasi tutti gli esseri umani che popoolano il pianeta, e, senz'altro, prima dei suoi interlocutori occasionali, distribuisce generosamente e sconsolatamente le sue perle di Verità assoluta ai porci senza le ali che saremmo tutti noi altri.

      E' una vita ben triste, la sua ( qualunque cosa sia ): la sua ricerca di un essere umano fatto esattamente ad immagine del suo avatar è destinata a fallire.
      E, ovviamente, la colpa del fallimento non sta nell'eccessiva autostima di cui è permeata l'entità discussa e conseguente boria sparsa a piene mani nel web, ma nel mondo ch'è tanto bruto e kativoe nel Destino ch'è proverbialmente “cinico e baro”.

      Allego un altro paio di punti :

      * è pressocché impossibile leggere questo blog, in cui i post dell'autore UUIC sono spesso stimolanti, senza imbattersi nei commenti superbi dell'entità discussa – che sia biunivocamente legata ad un singolo utente umano, a un collettivo, a una I. A., alla parte più disturbata di una personalità doppia ... oppure che sia un'invenzione del padrone di casa ( anni fa, mi capitò di frequentare un forum dedicato ai Paesi dell'Est Europa e frequentato da una ventina di avatar, la gran parte dei quali creati e agiti dal webmaster del sito ) ... non m'interessa, io leggo e critico il nero su bianco – e non m'è possibile leggere di tali e tante arroganze senza replicare a modo;

      * è singolare che, da anni, l'autore di questo blog si faccia dare ripetutamente del coglione e del demente da quell'entità, ma non l'abbia ancora mandato a quel paese : volendo pensare il meno peggio, la coatteria include una percentuale di masochismo ( ostentato ), e, tuttavia, se eccessivamente protratta nel tempo stomaca.
      Tuttavia, sarebbe fuori posto il mio commento sopra, addirittura meritevole d'essere censurato.

      Facciamo una bella cosa, Uomo : io smetto di leggere ( quindi anche di commentare ) il tuo blog. Se e quando vorrai fare una chiacchierata con il sottoscritto, lascerai un commento sul mio.

      Problema risolto.

      :)

      Saluti.

      +++

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    3. Sono una brutta persona e delle sofferenze altrui non mi importa nulla.
      Quando scrivo, cerco di argomentare e ci posso riuscire bene o male.
      Siccome non mi importa nulla delle sofferenze altrui, non ho motivo di causarne altre di proposito.
      Però se il tasto batte dove il dente duole, ancora, non mi riguarda.
      Se scrivo qui è perché Coso, con tutti i suoi vezzi e stereotipi inconsapevoli, è il meno peggio che ho trovato.
      Nel senso che mi da del cretino quando ritiene e finisce li, a me non importa.
      Potrebbe fare anche peggio e ancora non mi importerebbe.
      Almeno non ha la reazione isterica da verginella oltraggiata che è cosi comune in questo collettore fognario a mare che è diventato Internet.

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    4. Uomo, ho preferito cancellare tutto perché tanto non ne vale la pena. Ti lascio in compagnia del tuo amico e dei suoi copia e incolla tra opinioni di qualcun altro prese dal web e nozionismi da wikipedia.

      Buona giornata

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    5. Vuoi mettere citare Quattroruote?

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    6. Questa zuffa è fuori tema e personale.
      Che contributo avrebbe portato?

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    7. Prima di tutto saresti più sincero se dicessi che non ti va di perdere tempo a moderare i commenti.
      Comprensibile, condivisibile ma diverso.

      Poi qui non c'è nessuna "zuffa", ci sono dei tizi che non sopportano i commenti di un altro tizio e danno di matto, con il solito repertorio bimbesco, che non ha niente a che fare con il merito dei commenti sopracitati. Sarebbe "zuffa" se il tizio insopportabile facesse come i tizi che non lo sopportano, se gli importasse di loro.

      Riguardo il "contributo".
      Secondo me dovresti decidere se in questo blog vuoi raccontare le tue avventure, in maniera più o meno realistica o i tuoi sogni oppure se vuoi dibattere di argomenti di attualità.

      Nel primo caso non servono i commenti, a meno che a te non faccia piacere leggere complimenti.
      Non voglio affondare il coltello nella piaga dei complimenti, di che genere siano e di chi li scrive.

      Nel secondo caso bisogna mettersi d'accordo su un principio di fondo: per scrivere di un argomento bisogna avere qualcosa da dire. Facciamo l'esempio dell'automobile. Non solo ci sono dei fenomeni osservabili, misurabili, come l'occupazione dello spazio, la composizione dell'aria, il livello del rumore di fondo e questi dati sono li da vedere da decenni, con tutta una tradizione di "politiche" schizofreniche tra l'incentivo e il disincentivo ma da un punto di vista filosofico è ovvio che se tu allevi galline e tutta la tua vita è organizzata attorno alle galline, non ha molto senso che tu dica "le galline sono necessarie". Si tratta dell'ennesima tautologia, tu sei in simbiosi con le galline, non possono essere che "necessarie". Questo non significa che sia il migliore dei mondi possibili, considerato che fatti non fummo a vivere come simbionti delle galline, significa che non sai immaginare altro che le galline oppure che sei costretto alla subordinazione. Saliamo poi di livello a considerare che non si investono montagne di milioni in infrastrutture del consumo senza la certezza che la gente sarà convogliata, tramite opportune "politiche", in quella direzione. Ancora, distinguere la causa dall'effetto. Chi sono i "Padani"? Quelli che "lavorano". Perché lavorano i Padani? Per guadagnare. Poi cosa fanno col guadagno? Spendono. In che modo spendono? Spendono secondo i modelli di consumo che gli vengono imposti nella convinzione che sia il migliore dei mondi possibili. Fine della "rivolta" dei Padani. Non ti puoi ribellare ad un meccanismo "necessario" perché da senso alla tua vita e non sai immaginare niente altro. Il "padano" lavora e accetta tutte le conseguenze come se fosse il sorgere del sole.

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    8. A meno di degenerazioni parossistiche eviterò di moderare i commenti. Non ho tempo per scrivere uno straccio di pagina... altro che moderazione!

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    9. La moderazione non è altro che una forma di censura a priori.

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  10. Mah, leggo e mi pare che nulla sia cambiato nelle dinamiche dei blog in questi anni: non abbiamo recuperato ne misura, ne logica ne educazione o attenzione. Innanzitutto prosegue, osservo, la tremenda abitudine di censurare i commenti e le opinioni non conformi al padrone di casa ( parlo di opinioni e non di insulti naturalmente!). Questo contraddice lo spirito basilare di un blog rispetto a pagine mediatiche "organizzate"e più famose; se non puoi esprimere punti di vista differenti su un argomento dove va a finire la libertà di comunicazione? Che senso ha censurare un commento pulito ma contrario alla tua ideologia? Evidentemente ciò che pensavo anni fa è valido purtroppo, i blog sono salotti chiusi, non sempre elitari per cultura e civiltà, che servono solo come sfogo alla propria personalissima ideologia. Non c'è confronto, c'è solo una guerriglia più o meno ben gestita. A me non interessa, questo modo di pensare e gestire le relazioni virtuali si trova sotto il mio personale limite di sopportazione. Il problema ISLAM con tutto ciò che ne consegue invece è enorme poco conosciuto ai più e ci seppellirà; le signore che inneggiano all'islamic way of life e che ritengono che sia tutto giusto e diversificato evidentemente non conoscono la storia dell'islam in toto. Quando si dovranno confrontare con esso ormai imperante spariranno alla vista coperte fino agli occhi, gestite nell'harem del maschio di turno, costrette a sfornare gravidanze come coniglie da allevamento e, se alfabetizzate, legate a una censura letale. I fatti storici dicono questo senza alternative e a questo ci si deve riferire se si vuole seriamente discutere. Ma sui blog....impossibile, puoi viverci solo se scrivi di come cucinare una torta, o come soffrire per un amore infranto, o se hai una lirica più o meno valida da proporre....il resto è un campo minato.

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    1. In questo blog io non ho mai visto censurare le "opinioni".
      Sempre con la premessa che tutti hanno una "opinione" come tutti hanno un buco del culo, citazione.
      Cioè le "opinioni" non sono tutte uguali e nemmeno le persone.

      Quello che succede è che ogni tanto Tizio voglia zittire Caio e per farlo ha solo due modi.
      Può chiedere al titolare del blog, cosa che io personalmente ho fatto una volta nella storia, quando si sono tirati in ballo i familiari che nulla avevano a che fare con la vicenda.
      Oppure Tizio può fare ricorso agli insulti, più o meno velati, nella speranza che Caio faccia l'errore da manuale di mettersi sullo stesso piano.

      Sottolineo un passaggio critico del commento:
      "... non sempre elitari per cultura e civiltà ..."
      L'unica "elite" che ha senso di esistere è quella che si determina tramite i meriti di ognuno e quindi è evidente, non ha bisogno di essere affermata.
      D'altra parte mi domanderei che senso abbia un "blog elitario", considerato che la parola in origine significava "diario pubblicato su Internet". Il concetto di pubblicare qualcosa su Internet implica che ci si rivolga all'universo mondo, che è il contrario di "elitario". Ognuno di noi poi scrive e viene misurato da quello che scrive, dato che possiamo essere solo "avatar".
      Infine, nella mia esperienza quando qualcuno millanta "cultura e civiltà" si tratta del fatto che non sa fare nulla. Le "civiltà" le fanno quelli che ci danno con l'ascia e tracciano le strade, non quelli che recitano versi accompagnandosi con la cetra. Torniamo quindi al fatto che la "elite" che ha un significato si compone di quelli che hanno dei meriti e i meriti si ottengono con le gesta.

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    2. Non mi piace rispondere a un anonimo ma i fondo come egli dice qui siamo tutti degli avatar ( non mi piace nemmeno questo). Elite non ha solo il senso internettiano fi cui lei parla, ha anche da prima un significato che attiene a un mondo più alto e nobile dello spirito umano ( talvolta anche sociale) e a quello io facevo riferimento. Mi spiace dover usare lo spazio altrui per questioni "personali" tra me e uno sconosciuto totale ma se "i meriti si ottengono con le gesta" l'anonimo dimostri dunque di averne qualcuno (uscendo per esempio dall'anonimato e proponendo la sua scrittura e il suo mondo intellettuale) e poi parli di millantare et similia.

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    3. "... un significato che attiene a un mondo più alto e nobile dello spirito umano ..."
      Prego dare definizione di "spirito umano".

      Non dichiaro di appartenere ad alcuna "elite", quindi non ha senso chiedermi di provarlo.
      Viceversa, osservo che quando uno si vanta di essere "elite", è certo che millanta, perché altrimenti non ci sarebbe bisogno di vantarsene, sarebbe evidente.

      Circa l'essere "anonimo", saltando a piè pari la tediosa parte in cui discettiamo dei vari livelli di "anonimato" possibili su Internet, è reso necessario dal fatto che Internet non è più quello che era in origine, cioè un insieme di protocolli per collegare tra di loro dispositivi eterogenei e consentire la comunicazione uno-a-uno ma è diventato un insieme di "servizi" gestiti da grandi aziende a livello planetario, aziende che poi usano questi servizi per "profilare" la gente e rivendere i "profili" a chiunque ne voglia fare uso, altre aziende, agenzie governative, eccetera. Come gli "smartphone" sono dispositivi progettati appositamente per la sorveglianza e non c'è modo di evitarlo.

      A parte la sorveglianza elettronica, l'essere solo "avatar" in questo contesto è reso evidente dal fatto che il titolare di questo "luogo" dissocia il blog dalla propria persona, se non per Google che vede tutto, per gli altri. La dissociazione fa in modo che quando racconta, non è tenuto ad essere se stesso perché non abbiamo modo di saperlo. In questo momento mi sto rivolgendo a tale "minimo" e potrebbe essere "Mario", "Anonimo" o "Pincopalla" e non farebbe la minima differenza rispetto alle cose che scrivo.

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    4. Minimo scrisse

      > se non puoi esprimere punti di vista differenti su un argomento dove va a finire la libertà di comunicazione?

      Questo è il faro etico per me.
      Il contraddittorio è fruttuoso, a volte faticoso. Specie quando è necessario calmare l'ego che si sente ferito o furioso o ...
      Io cerco di discernere e prendere il buono.

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  11. @UOMO - ognuno è libero di gestire i propri spazi come vuole, ci mancherebbe e, allo stesso modo, chi entra in contatto con lei ritengo possa usare la stessa logica. Mi trovo dunque senza volerlo sulla medesima linea di Marco Poli: la leggerò ma con certi personaggi mischiati ad altri non commenterò più. Mi spiace. Ad maiora.

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    1. Ma va? Che strano. Saluti alla "elite".

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    2. Paradossalmente, in questa pagina relativa ad un mio commento censurato si è sviluppata una zuffa assolutamente ortogonale al tema affrontato.
      Non ho potuto seguire il diario e ora, data la mole dei commenti, diventa pure oneroso capire quali cancellare in toto e quali ripubblicare emendati da accuse e critiche personali.
      Sono finiti in questa situazione del contrappasso!
      Penso che,,, non censurerò alcunché.

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    3. Coso, questo ciclo l'abbiamo ripetuto già diverse volte.
      Tu non cancelli non perché non ci sia tempo, che non sei cosi impedito ma perché non sei motivato a farlo.
      Casa tua, decidi tu la flora e la fauna che ci vivono dentro.

      Una cosa però.
      Non è vero che i commenti siano "ortogonali".
      Come ben sai, diventi "ortogonale" appena pesti i calli a qualcuno, a prescindere.
      Se io li pestassi a te, i calli, il problema si risolverebbe con quella che tu chiami "censura" e di cui ogni tanto ti lagni.
      Quando li pesto a Pincopalla, che ha i miei stessi poteri, la "ortogonalità" si esprime nelle reazioni che vedi e che alla radice dipendono dal fatto che il "reagente" o il "reattivo" vorrebbe tanto "censurare" ma non ha il potere di farlo.

      A me la cosa diverte. Non è vero che non mi curo delle altrui sofferenze, sono una persona ancora peggiore, mi diverte causare queste crisi epilettiche. Altrimenti avrei smesso ere fa. Lo so che è un comportamento un po' malato ma è diventato un passatempo. Forse all'inizio coltivavo l'illusione che servisse a qualcosa, adesso è sadismo.

      Un po' sadismo e un po' quello che diceva AlaCosa circa lo sfinimento.

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    4. Ho risposto sopra: censurano i commenti sulla mappa non modificherei di in epsilon il territorio che essa rappresenta.
      A meno di parossismi.

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