giovedì 9 ottobre 2014

Legge di Tainter

  • (questa premessa è una legge fondamentale economica, NON è la legge di Tainter)

    Rischio e redditività sono direttamente proporzionali.
    [su quale lasso di tempo? NdUUiC] 

Sabato ho recuperato una bici (recuperata dal babbo di _zzz, un manid'oro, dalle isole ecologiche del comune emiliano dove viva e eccellentemente restaurata) dopo il furto che subii (dopo quello della sella, dopo il furto della bici di UnBipedinone).
40€ di bici, 55€ di catename e lucchettame.
Raddoppiato il numero di catene e lucchetti, raddoppiata almeno la massa. Ora esso costituisce una parte rilevante del peso della bici (a naso direi un 30% almeno); fortunatamente non ho tratti in salita. Sistema decisamente più complesso e pesante.

Ho sottolineato più volte il fatto che abbiamo da tempo (seconda metà degli anni settanta) superato abbondantemente i limiti (di sostenibilità) del pianeta e che in Italia siamo in un deficit di risorse che si aggrava di anno in anno. Ma non è certo solo una questione di risorse (spazio, energia, minerali, etc.).

Imbarbarimento e il brutale degrado dell'etologia dopo sociale in comunità ad alto o buon senso civico (conosco un po' la realtà bavarese, tedesca, sudtirolese e questa emiliana) dovute a immigrazioni di massa di persone appartenenti a culture con etica pubblica inferiore o assente sono uno dei casi di degrado non strettamente fisico (in sé la crescita della popolazione e dell'impronta ecologica è degrado fisico ed ecologico). Senza considerare quella dovuta alla crescita della costipazione (in aereo  e in stalla).

Al gruppo di tango del giovedì c'è _nio. Persona che stimo moltissimo, un calabrese semplicemente incompatibile con quella cultura, di fatto fuggito da essa. Mani d'oro, ingegnoso, ecologico de-facto, si produce quasi tutto, si ripara; si è autorestaurato un vecchio mulino in cui vive, fatto impianto elettrico, mobili, orto, alleva galline, conigli, tacchini. Fece successo nella fabbrica in cui lavorava. Beh, persone così come  possono non avere successo? La fabbrica va in crisi, rimane a casa in cassa integrazione.
Mani d'oro pensa un po'. Nella valletta quasi disabitata in cui abita scorre un copioso ruscello di acque pure. Cosa fare? Mumble mumble. Metto su piccolo allevamento di trote. Meraviglioso, no!? Passare dal settore secondario di trasformazione della ricchezza a quello primario di produzione di ricchezza. Crea un posto di lavoro invece di essere in competizione per esso con altri. Da favorire in ogni modo possibile, no!?
  1. n permessi comunali
  2. valutazione ASL
  3. valutazione di impatto ambientale
  4. autorizzazioni da parte del servizio forestale
  5. presentare progetto in quadruplice copia alla provincia, alla comunità montana
  6. valutazione da parte del geologo
  7. progetto firmato da ingegnere edile
  8. nullaosta della CIA, delle associazioni caccia-pesca, del sindaco e del parroco, della zia
  9. ...
  10. ...
Egli ha desistito.

Il biocattocontadino del GAS piglia al balzo una delle direttive regionali del piano tutela acque che prevede, per i piccoli fondi in collina e in montagna (l'Emilia è una regione relativamente siccitosa in ombra pluviometrica rispetto ai flussi che portano le maggiori piogge) la realizzazione di micro bacini di accumulo acque per l'irrigazione agricola.
1500€ di preventivo di movimento terra, oltre 3500€ per spese progettuali e burocratiche.
Egli ha desistito


Il declino della nostra società è dovuto anche alla complessità, non solo al calo delle risorse e all'aumento di rifiuti (non biodegradabili) contestuali ad un aumento della domanda/offerta delle prime e della produzione dei secondi.
E' la legge di Tainter, la versione ecologica, sociale, antropologica della legge dei margini decrescenti di Ricardo: prima aumentano i rendimenti e questo induce e sostiene un aumento della complessità che continua ad aumentare anche quando i ritorni iniziano a diminuire: la complessità continua comunque ad aumentare anche quando il calo progressivo dei rendimenti diventa via via più drastico.

Perché la crisi peggiorerà? Ad esempio - uno dei mille mila - perché atti come il trasporto sono diventati via via più sicuri, complessi e inefficienti. Noi ridiamo di scene che ora ci sembrano paradossali ma è un riso il cui amaro viene percepito tardi, inconsapevole del problema.
La complessità sociale, questo orribile ed esplosivo miscuglione di culture incompatibili che stanno favorendo è uno dei peggiori esempi di pernicioso aumento della complessità.

109 commenti:

  1. Vedi come siamo diversi. Guardiamo la stessa cosa ma vediamo cose diverse.

    Il fatto che quando vuoi mettere su un allevamento di trote ti tocca il Calvario, con tanto di stazioni, io non lo faccio risalire a leggi universali, secondo me è la immancabile conseguenza di una Nazione in cui si usa il Pubblico Impiego come leva del voto di scambio e come ammortizzatore sociale. Bisogna creare mille mila uffici e dipartimenti, ognuno con dentro il triplo del personale necessario, che poi si da malato o passa le giornate a leggere la Gazza e poi bisogna dare a tutti non solo qualcosa da fare ma anche una "autorità" fittizia, quella del "lei non sa chi sono io".

    La oceanica produzione di leggi e regolamenti, la complessità annidata e l'inefficienza della burocrazia, nonché il suo fare autoritario e poliziesco, è solo dovuta alla qualità pessima e al numero esagerato di persone che ci lavorano, senza avere nessuno scopo di produttività ed efficienza e senza temere alcuna sanzione, anche a fronte di comportamenti dolosi.

    Si potrebbe facilmente risolvere il problema posto che ci fosse l'intenzione di farlo.

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    1. Faccio un esempio parallelo: l'edilizia.
      L'edilizia è il settore più arretrato tecnologicamente tra tutti ed è anche organizzato nel modo più inefficiente possibile.
      Per rendersene conto basta vedere che ogni casa è diversa dall'altra, non esiste la minima industrializzazione, ogni finestra, ogni impianto, ogni rivestimento, eccetera, è diverso per ogni singola costruzione.

      Quale è la ragione? Le stesse di cui sopra, bisogna dare da lavorare al numero maggiore possibile di persone, ognuna con una sua "specialità", (esempio, uno fa le finestre, uno fa i buchi delle finestre, uno posa le finestre adattandole ai buchi - non ci sono due finestre uguali, due buchi uguali, due pose uguali) e bisogna fare lavorare gente che non ha alcuna abilità, gente che sta al livello più basso del cosiddetto "mercato del lavoro", per cui non si può andare sopra il chiodo e il martello. Questo riguarda anche le categorie professionali, ce ne sono "n" che campano di edilizia, sovrapponendosi in tutto o in parte e normalmente facendo sfoggio di inadeguatezza.

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    2. Questo meccanismo non è l'unico possibile, non è determinato da leggi fisiche immutabili. è solo LA PRASSI.

      E la prassi si potrebbe cambiare, volendo.

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    3. Cadi sempre nello stesso errore, perdonami.

      Questo è un ragionamento qualitativo e mi sta bene. Sono d'accordo con te: è assurdo sprecare e sperperare.

      Poi, però, bisogna anche aggiungere un ragionamento quantitativo

      Uno si chiede: quanto vale, in percentuale, su tutta la produzione di ricchezza nazionale lo spreco in questo e quel capitolo ?

      Se fai questo salto e inizi a documentarti sui dati ufficiali, passi a un'analisi un po' più seria e ti renderai conto di quanto incide ciascun capitolo di spesa. E così scoprirai che stai combattendo il raffreddore (cosa giustissima, per carità) ma hai un cancro che stai trascurando...

      Peace and Love...

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    4. Io invece penso che quelli che fanno i ragionamenti "quantitativi" o non vogliono cambiare nulla, o hanno una visione metafisico/ideologica a cui subordinano la realtà.

      A me non va bene che esista un "progetto di ingegneria sociale o economica" perché questi progetti storicamente peggiorano la vita di quelli come me o mi mettono in una trincea o in una fossa comune.,

      Cominciamo invece a fare girare le rotelline della macchina, una sottosezione alla volta. Cominciamo a dare calci in culo a chi se li merita invece di nasconderci dietro i massimi sistemi.

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    5. Andare a controllare quanto spendi di telefono prima di parlare non è una "visione metafisico/ideologica".

      Io invece il calcio nel culo lo do a te, che potresti essere una persona intelligente e dare dei contributi interessanti, invece ti esibisci in queste risposte alla cazzo, date tanto per avere l'ultima parola.

      Allora ti dico che hai ragione e la chiudo qui.

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    6. Guarda, prima cosa non me ne fotte niente se mi dai torto o ragione, se vai o se vieni. Fai come ti pare, tanto per fortuna non sei il bambino con la palla. Sei solo un bambino come gli altri.

      Controllare quanto spendo di telefono? Lo so benissimo quanto spendo, mi arriva il rendiconto tutti i mesi. Anche qui la fai fuori dal vaso, infatti il problema è che io posso fare un contratto di fornitura solo con quelle tre o quattro aziende che operano in un regime di cartello, con la connivenza dello Stato. Posso controllare quanto mi pare, tanto le tariffe sono quelle, gli imbrogli sono quelli.

      Anche qui, volendo si potrebbe cambiare. Non è una "legge" il fatto che le telefoniche possano spadroneggiare impunemente.

      Poi bisognerebbe ripercorrere la storia della Telecom e delle privatizzazioni.
      Bisognerebbe andare a scoperchiare la fogna delle accise su tutti i servizi, per cui oggi è quasi impossibile capire il costo netto del gas al metro cubo.
      Eccetera.

      Ma ancora tutte queste cose non sono funzione di leggi universali, sono difetti specifici che si potrebbero correggere se ci fosse la volontà di farlo.

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    7. LOL. Ma che c'entra il telefono? Era un esempio stupido, riferito all'approccio sensato di controllare i costi prima di parlare...

      Ritiro ciò che ho detto. Ma ti lascio sempre l'ultima parola, stai pure tranquillo...

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    8. La questione è di quantità della qualità e di quantità.
      nottebuia NON ha capito che io non sto parlando di sperperi ma proprio di complessità di struttura.
      Stutture che possono essere credute o ritenute importanti e/o relativamente efficienti e che invece sono estramamente onerose.
      Quantità di struttura.
      Le auto oggi hanno relativamente pochi sprechi: i motori hanno rese termodinamiche un poco migliori di quelli di 40 anni fa.
      Ma sono diventate così pesanti, complesse, costose che
      o - i loro costi di manifattura sono molto aumentati
      o - nonostante il piccolo aumento di efficienza dei motori, peso ed altre energenze energetiche (energivore!) comportano consumi per chllometro maggiori.

      Il problema è che di complessità ed aumento di complessità (e di altri danni) ci campano quantità sterminate di persone.
      L'edilizia (sul verde) è già stata citata.
      La pletora di cooperative che campano sulle migrazioni di massa sono un altro caso.

      In società semplici ed efficienti (che hanno altri contro) semplicemente non ci sono risorse per mantenere queste parti deficitarie o esplicitamente patogene (cfr. Eravamo)

      Qui scrissi di una truffa ordita da TIM e Vodafone a danno dei "consumatori di telefonia mobile".
      La complessità ha garantito prima l'accesso ad una nuova funzione, poi sono arrivate le dinamiche patologiche che hanno proliferato su questa extra-complessità.
      Come è stata gestita? Istituendo un nuovo strato di complessità ovvero una (di fatto inutile) commissione di autorità garanti per la libera comcorrenza e il mercato.
      Cosa succede quindi?
      Che le grandi corporazioni (lobby) fanno azione direttamente o indirettamente corruttiva: i prezzi non diminuiscono a aumentano ulteriormente e in più paesani e cittadini si trovano a bilancio anche i costi (rilevanti) dell'inutile organo di controllo.

      > approccio sensato di controllare i costi
      Misure lineari e semplici di contabilizzazione dei costi sono un sistema straordinario nel sensibilizzare i fruitori e nella riduzione dei loro consumi.
      Ma la riduzione dei consumi è lo spauracchio massimo nel sistema capitalistico parassitario - social consumista accrescitivo attuale.

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    9. NotteCosa ma cosa diamine ti fa pensare che la mia tranquillità dipenda da te?

      UomoCoso, io continuo a sostenere che il problema vero è nella inadeguatezza delle persone.

      Sulle varie cose che hai scritto si potrebbe aprire un dibattito per ognuna. Faccio un esempio, il primo che mi viene in mente. Nei costi delle automobili la fabbricazione mi risulta incidere per il 3 o 4% del totale. Proprio perché la cosa che è stato possibile ottimizzare al massimo da un punto di vista tecnico è la produzione. Bisognerebbe andare a confrontare la composizione del costo di un'auto nel 1970 e nel 2014, nelle varie voci.

      Per la complessità ovviamente in generale non sono d'accordo. Un PC dei primi anni '80, che sono quelli che ho potuto aprire io, era molto più semplice di un PC di oggi, dell'ordine del milione di volte più semplice. Eppure era molto più costoso e anche molto più limitato e difficile da usare. Quindi nel bilancio complessivo l'aumento della complessità non ha implicato un degrado del sistema.

      Ancora, i fenomeni di cui parli non sono ne omogenei ne lineari. Non è omogenea la complessità e non cresce in maniera uniforme, ne topologicamente ne temporalmente.

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    10. > Un PC dei primi anni '80, che sono quelli che ho potuto aprire io, era molto più semplice di un PC di oggi,
      > dell'ordine del milione di volte più semplice. Eppure era molto più costoso e anche molto più limitato e difficile da usare.

      Se osservi l'andamento della legge di Tainter quello che tu descrivi è relativo alla prima parte della curva.
      L'antipattern delle creeping functionalities è tipico di quasi tutte le tecnologie.
      Non ti vendo uno strumento semplice
      o - perché ne dovrei fare uno per il gruppo A e uno per il gruppo B
      o - ti vendo una cosa più complessa che contiene ciò che serve ad A e ciò che serve a B: costerà il doppio (e i miei margini dell'x% saranno quindi doppio) e ciascuno dei due gruppi continuerà ad usare solo il 50% dello strumento, il sottoinsieme di funzionalità che servono.
      Non solo, il processo viene iterato. La complessità trova propellente nella speculazione che la alimenta.
      La discussione, per quanto riguarda l'informatica è stata già affrontata in Complessità, con i chiarissimi contributi di MrKeySmasher (ad esempio questo).

      Sull'auto... lessi vari documenti (li ho gugglati ora ma senza successo, devo ricordarmi l'acronimo inglese specifico) sui costi di manifattura rispetto ai costi di percorrenza e di smaltimento.
      I costi non-di-esercizio (produzione e smaltimento) sono rilevanti e possono arrivare ad una parte come il 70% dei costi di esercizio.

      Qui parlo di costi complessivi, non solo di quelli finanziari.

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    11. Ah ecco, quindi se la legge di Coso non si applica è perché siamo nella prima parte.
      :)

      Oh signore, ma se siamo nella famosa "post-PC era", secondo te possiamo essere ancora nella prima parte della curva?

      Inoltre anche la seconda parte del tuo commento è falsa, infatti oggi ti vendono strumenti che sono più semplici di un PC, cioè i tablet e gli smartphone. Sono aggeggi che hanno le stesse funzioni più o meno ma depotenziati in ogni singolo componente, per varie ragioni e con un software che è la versione per scimmie di quello per PC.

      Il discorso della inefficienza nell'informatica non c'entra con la complessità ma ancora con un meccanismo simile a quello che ho scritto sopra relativamente alla necessità di dare da lavorare a quanti più incompetenti possibile. Infatti ti scrivo questo da un portatile che ha 10 anni con sopra Debian Linux. Non è che non si può, è che non si vuole.

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    12. Alla fine le aziende sopra una certa dimensione diventano burocrazie auto-referenti. Reggono finché riescono ad esistere in un regime di monopolio.

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    13. Secondo UUIC è l'aneddoto di Lorenzo sui Pc dei primi anni '80, a cadere nella prima parte del grafico.
      Ma Lorenzo si era già infiammato, e ha letto erroneamente le parole di UUIC.

      ...

      Lorenzo mi pare in odore di neoliberismo, detto tra noi.

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    14. No, se fossi "in odore di neo-liberismo" sarei l'attuale segretario del PD, l'ex partito degli Operai e dei Contadini.

      Ormai l'Italia è un circo. Detto tra me e me, che non conosco nessun "noi".

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  2. Anche questo.
    Ieri, in conversazione in pausa caffè (che io non prendo).
    Il tizio dice che... bisogna lavare frutta e verdura con l'amuchina.
    Eheh!?
    Peraltro stavamo parlando dell'inquinamento chimico che ha sostituito quello organico. Prendere della frutta e ortaggi bio e lavarli con un veleno?
    Aumento di complessità deleterio.
    Non parlo della bottliglia di plastica dell'amuchina che poi ti respirerai quando sarà passata per l'inceneritore.
    Parlo del fatto che i sistemi immunitari e malattie sostanzialmentge immunologiche come asma, intolleranzie, allergie etc,. sono in netto aumento perché i sistemi immunitari dei bambini non sono più esercitati da un SANO inquinamento organico.

    Alle assemblee di frazione il_bobbolo vuole più lampioni, più luce anche per... uscire in auto (mi risulta che non possano circolare auto senza fari, no!?)

    Le paranoie securitarie e l'aumento pernicioso di complessità che causano possono essere forse spiegate anche con disegni, di programmazione delle piccole menti scadenti. Ma sono un pattern gregario diffuso.
    Molti pensatori in ogni epoca e luogo hanno affrontato il tema della semplicità, dei rapporti tra rischio e sicurezza, etc.

    Ogni popolo ha il sistema di leggi e regolamenti che si merita.

    Per quello io scrivo spesso che in buona parte NON mi sento italiano, che mi sento idealmente tirolese-asburgico.

    L'edilizia è l'economia degli straccioni.
    Solo che per molti lustri è stato un settore in Italia che ha garantito redditività patologiche proprio per la connivenza di TUTTI gli strati della popolazione: dai vertici (Prodi e Berlusconi) ai sindaci, ai cavatori, geometri, magnaccia terrieri, idraulici, piastrellisti, cementieri, architetti, immobiliaristi, notai, ...

    Per quanto mi riguarda io preferisco un buon artigianato ad un prodotto decente o scadente industriale (ma questo sarebbe un discorso lungo).

    A proposito: il regolamento edilizio del comune di Bologna è un carriola di volumoni, quello del comune di Monaco di Baviera un A4 fronte retro.

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    1. Quello che voglio dire io è che OGNI COSA è perfettibile. Senza che ci sia a monte un Einstein che ti spiega la natura dello spaziotempo.

      Tu non puoi impedire ad un malato di mente di lavare la frutta con lo champagne.

      Ma potresti, volendo, fare funzionare l'ufficio tecnico del Comune di Bologna come l'ufficio tecnico del comune di Monaco.

      Basta fare quello che fanno le aziende, prendere un tagliatore di teste che va, esamina l'organigramma e le procedure e licenzia tre quarti del personale. Se poi mancano le competenze in Italia per razionalizzare un ufficio tecnico, si alza il telefono e si chiamano i Tedeschi.

      Aspetta, ho appena scritto la bestemmia, licenziare. Sarebbe più facile radere al suolo Bologna con una bomba atomica che licenziare i dipendenti dell'ufficio tecnico.

      Quindi a che pro scomodare la "legge di Pincopalla"? Qui non siamo in condizioni di vuoto e di assenza di gravità. Siamo a Bologna, Italia.

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    2. Tu sai che uno degli argomenti con cui annoio i tre lettori del mio blog è la Pubblica Istruzione.

      Io vorrei sapere cosa c'è di più demenziale di prendere dei laureati semi-analfabeti, assumerli come docenti per diplomare altri semi-analfabeti, il tutto col solo scopo di "creare occupazione".

      Quando i "dati numerici/quantitativi" mostrano che in Italia ci sono 12 studenti per insegnante con una media europea di 15, nonostante questo abbiamo gli studenti tra i meno preparati, l'abbandono scolastico, l'analfabetismo funzionale del 70-80% della popolazione e ampie sacche di analfabetismo totale.

      Non è una legge fisica. E' che c'è la volontà di fare le cose in un certo modo invece che in un altro.

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  3. Io sono pessimista come te Uomo, e cosciente anche del fatto che le "rotelline della macchina" che Lorenzo vorrebbe far girare, se ne stanno belle ferme, meccanismi immutabili che La Prassi non ha alcun interesse a smuovere di un millimetro.

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    1. Oh ma l'Italia siamo noi.
      Ognuno fa girare le sue rotelline.

      Non c'è ragione per cui a Bologna non ci possa essere lo stesso regolamento edilizio di Monaco.

      Perché Landini non scatena scioperi e manifestazioni per migliorar il regolamento edilizio di Bologna?

      Anzi, perché esiste questa propaganda per cui i Tedeschi sono cattivi ed è colpa loro se a Bologna non si combina una fava?

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  4. Complessità normativa (ipernormazione)
    Dovrei recuperare le fonti

    Italia; ca. 700k leggi
    Germania: ca. 70k leggi

    Quale paese va meglio?

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    1. Vai sempre con i piedi di piombo, perché quello è solo il paese più forte, ricordatelo.

      E' quello che per la terza volta ha gettato l'Europa in un casino, ed è sempre quello che qualcuno vorrebbe di nuovo in 4 per rimettere le cose a posto.

      Poi, ok, non voglio assolutizzare. Ci sono leggi in Italia che fanno ridere, e occorrerebbe riguardare un po' di cose. Ma attenzione a non semplificare sempre troppo le cose.

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    2. Il problema della ipernormazione è solo una conseguenza: ognuno arriva, fa riforme e all'occorrenza ti piazza pure il testo unico "che raccoglie tutta la norma in modo organico e preciso". Certo. Ma poi chi arriva dopo fa lo stesso e via con le norme che proliferano...

      Di norma la complessità mi piace, e non la trovo neppure una brutta cosa. Nelle strutture che descrivi tu parlerei anche di ridondanza, inefficienza, incompetenza. Qua sì che è problematico.

      PS la legge che citi non la conoscevo, ho appreso una cosa nuova! Ho avuto il tempo di leggerla solo di sfuggita e devo approfondire. A grandi linee però, mi pare di capire che l'economia non ci faccia una gran bella figura :-)

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    3. D'accordo ma perché tu derivi questa riflessione dallo infinitamente grande o infinitamente piccolo invece che dire semplicemente che è un problema di abitudine che va corretto?

      Non è diverso dalla raccolta indifferenziata, una volta si buttava tutto, adesso (sia pur con mille distinguo) si ricicla qualcosa. Idealmente si dovrebbe puntare a riciclare quasi tutto.

      Allo stesso modo niente ci vieta di ridurre il numero delle leggi. Anzi, potremmo fare prima prendendo il corpo delle leggi della Germania, rivederlo per apportare eventuali cambiamenti necessari ed adottarlo cosi com'è, senza reinventare l'acqua calda.

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    4. x Wannabe Figa:
      Il tuo gradimento per la complessità sarebbe da misurare.
      Come ogni animale tu obbedisci alla leggi termodinamiche e quindi, patologie a parte, cercherai di minimizzare i costi per unità di obiettivo da raggiungere.
      Ami la complessità anche quando esse ti fa calare bruscamente i rendimenti?
      Passeresti volentieri 1h20' di auto per stare al mare una giornata, diciamo 10h. Se la complessità ti porta ad aumentare i tempi di viaggio a 4h40' o 5' (imponendoti anche un calo delle ore passate al mare ad 8, visti i limiti fisici) tu saresti così contenta della complessità?

      x Lorenzo:
      La raccolta differenziata è il tipico approccio di complessità accrescitiva.
      Crei il problema dello smaltimento di quantità enormi di materia solo deciclabile o non riciclabili, crei l'economia patogena degli inceneritori, poi aumenti la complessità del sistema sanitario, di quello farmaceutico, etc.
      Il riuso degli oggetti la sua negazione.
      Perché permetterti ed obbligarti a riportare il contenitore vuoto quando posso fare un business pazzesco proprio per il fatto che questo non succeda?

      Perché di devo vendere i fagioli borlotti nella lattina metallica riciclabile quando moda, mia convenienza economica, etc. me li fanno mettere nel tetrapak o altri orribili materiali ultracompositi?
      La complessità è una fonte straordinaria di problemi sui quali sui quali prolifera il BAU:

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    5. nottebuia

      la Germania ha una politica basata sulle esportazioni che è estremamente pericolosa. Assume che... ci siano altri che importino le sue merci. In altre parole è... nelle mani dei suoi importatori.
      Che, giustamente (v. caso Grecia) non possono affrontare periodi infiniti di deficit ecologici, economici, finanziari, di bilancia dei pagamenti etc. pesanti e via via più pesanti.

      I tedeschi vanno meglio perché sono più forti o sono più forti perché vanno meglio?

      I tedeschi fanno meglio le cose quando sono a sistema. Storicamente sono decisamente,, culturalmente, caratterialmente incapaci di reggere le situazioni transitorie, emergenziali, caotiche.
      Cambi il momento e cambi le reazioni.

      Lo sai che siamo in profondissimo dissenso, visto che io ti proposi liste lunghe come la noja di gravi e gravissimi problemi genuinamente, tipicamente italiani nei quali i crucchi non c'entrano assolutamente nulla.

      Se vuoi una versione egoista:
      Abbiamo troppi problemi per occuparci di quelli dei tedeschi.

      Se vuoi una versione cinica:
      Possiamo anche decidere di adottare l'invidia come strategia e incazzarci col secchione primo della classe; ciò non solo non ci aiuterà a migliorare ma distrarrà tempo e risorse al farlo peggiorando ulteriormente il nostro stato.

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    6. Sulla invidia come strategia direi che sei ottimista, quale strategia. Casomai invidia come riflesso condizionato.

      Però io non ho capito un cacchio di quello che hai scritto sui rifiuti. Io ho scritto che in origine si buttava via tutto e adesso si ricicla qualcosa e che forse domani si riciclerà di più.

      Il mio esempio voleva essere un caso di miglioramento incrementale.

      Davvero non capisco la necessità dell'assoluto.

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    7. Il riciclo è, sostanzialmente, una non soluzione, ovvero una soluzione fallimentare.
      Ora non ho tempo ma, ad esempio, per la plastica che NON è riciclabile ma solo deciclabile, leggevo che dopo lustri e lustri si è arrivati ad un 30%.
      Se ricordo bene un 40% veniva incenerita (una bottiglia di plastica produce il 1/23 dell'energia che è costata) o portata in discarica. Il 30% viene disperso nell'ambiente.

      Insomma hanno inventato la peggior soluzione che è però quella che seda le coscienze e massimamente efficace non solo nel perpetuare il sistema dissipativo (consumista) ma ad aumentarlo.

      Una legge draconiana su cauzioni pogressive e divieto di oggetti usa&getta sarebbe provvidenziale a medio e lungo termine ma massimamente aggressiva per il sistema attuale (non puoi togliere la roba ad un tossico).
      Ci sono problemi così diffusi, pervasivi, invasivi che non puoi semplicemente risolverli in modo riformista, incrementale.

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    8. Mi vado a fracassare per l'ennesima volta con un modo di pensare che non capisco.

      Allora, se ho capito bene nella situazione attuale il riciclo è una soluzione fallimentare mentre proporre una "legge draconiana" è una soluzione che funziona, provvidenziale.

      In altre parole, in un mondo dove non si può licenziare uno statale nemmeno se non si presenta al lavoro ha parecchio senso vagheggiare di "leggi draconiane" che vietano la produzione di qualsiasi oggetto non riutilizzabile, che significa vendere tutto il contenitori di vetro o di acciaio che vanno poi restituiti e raccolti per essere riutilizzati.

      Boh, tempo perso, davvero.

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    9. Scusa, ma se un sistema funziona poco e male ed induce una complessità pazzesca (come è, ad esempio, l'USA&getta) e relativo paliativo "riciclaggio" cosa c'è da non capire nel volerlo modificare radicalmente?
      tu hai fatto un tot di interventi sulla tua moto, incrementali: alla fine beve come una spugna, si ingolfa, ha gas di scarico ultrapuzzolenti, riprende di meno. Continui con i tuoi interventi incrementali o cambi approccio?

      Guarda che non stiamo mica parlando di fantascienza o di scenari campati per aria.
      Quando IO ero piccolo c'erano ancora i vuoti con cauzione sul vino, birra, etc. l'acqua si beveva (e la bevo ancora) dal rubinetto, etc.

      Sistemi molto più efficienti, raffinati, semplici (dovevi solo tenere quei vuoti in casa e riportarli) e molto meno complessi.

      Cosa c'è da non capire?

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    10. "... cosa c'è da non capire nel volerlo modificare radicalmente?"

      Niente, è come parlare con un Testimone di Geova.

      La mia moto non beve come una spugna, adesso ha 15 anni e un carburatore rappezzato quindi consuma più di quanto era in origine, tuttavia ha sempre passato tutte le revisioni biennali. Continuo di sicuro gli interventi DECREMENTALI perché ho anche smesso di usare ricambi originali. L'alternativa, cioè comprare una bella moto Ducati Scrambler nuova, è come le tue soluzioni, cioè impraticabile. Che poi io mi aspetto una medaglia perché uso una motoretta per andare in giro invece di un SUV.

      Invece si, stiamo parlando di fantascienza.

      Di quanto eri piccolo ti ricordi solo quello che ti vuoi ricordare. Infatti a quei tempi mentre tua mamma restituiva i vuoti, accanto c'era una fabbrichetta che versava i solventi direttamente nella grata in cortile, e sotto c'era una fossa scavata in terra e basta. Il risultato è che adesso bisogna andare a pescare l'acqua molto in profondità ed in teoria quando costruiscono sulle aree dismesse dovrebbero sbancare la terra per un tot metri di profondità per bonificare l'area. Ma siccome nessuno sa e chi sa fa finta di non sapere, va bene cosi.

      La cosa che non capisco è che delle due l'una, o sei matto e credi veramente che si possa vietare di fabbricare contenitori e/o oggetti in genere di qualsiasi cosa che non sia vetro o metallo, oppure sai che una cosa del genere è del tutto irrealistica ma ti diverte come posa per il famoso meccanismo della mite pastorella.

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    11. Eheh, stai facendo dell'eristica, Lorenzo.
      Intuisco che siamo abbastanza d'accordo e il pericolo di avvitarsi su alcune spirali linguistiche.
      L'alternativa rispetto al mio esempio e'... che magari puoi andare in bici. Oppure che quella motocicletta 'e strutturalmente deficitaria su alcuni aspetti: non puoi migliorarla incrementalmente, devi cambiare modello. Mi rifiuto di pensare che tu non abbia capito questo problema.

      Anche la risposta che "accanto c'era una fabbrichetta che versava i solventi direttamente nella grata in cortile" e' risibile: io non stavo parlando della fabbrichetta ma del 99.99987% dei consumi che NON era USA&egtta e la gente beveva piu' birra e vino di ora, mangiava altrettanti legumi, non erano marzani o saturniane, era tutto ordinario, normale.

      La cosa che fa sclerare molte persone, nella mia esperienza di decrescita non radicale vissuta da anni, e' che vi innervosite perche' non c'e' nulla di piu' irritante della smeplice realta'.
      Se ti dico che con il GAS ho ridotto dell'85% i rifiuti, tu non mi puopi dire ciance, teorie astratte, sistema che non funziona.
      Perche' puoi venire in ogni istante a casa mia, misurarmi per un mese i rifiuti prodotti. E' fisica, non metafisica.
      Ci sono paesi nei quali e' ancora molto diffuso il vuoto con cauzione: marziano o saturniane anche essi?

      > credi veramente che si possa vietare di fabbricare contenitori e/o oggetti

      Sei ancora nella metafisica.
      Ci sono paesi in cui questo e' avvenuto nello spazio di alcune ore.
      Ma in quale pianeta limbo della incambiabilita' vivi?
      Non si fanno le cose non perche' non si possano fare, ma perche' non si vuole farle.

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    12. Ma io ci vado in bici e a piedi e coi mezzi pubblici. Quindi? Fino ad oggi le mie attività convergevano su Milano, se dovessi andare a lavorare in Brianza oltre un certo raggio sarei costretto a comprare un'auto.

      Il discorso della motoretta-non-incrementabile mi sembra quello degli atomi degli antichi Greci. Cosa cerchi, l'unità indivisibile e non incrementabile? Grazie al cazzo che devo cambiare la moto, dopo 15 anni mi costa di più un treno di gomme.

      Ribadisco che tu vedi solo quello che vuoi vedere del passato. Sono cambiate certe abitudini e sono cambiate certe altre abitudini. Gli stessi che bevevano il vino buttavano anche l'olio esausto per terra o andavano a buttare tutto in qualche strada di campagna. Tu forse non ti ricordi come era la periferia della periferia. Adesso gli stessi mangiano cibi preconfezionati ma intanto conferiscono l'olio alla piattaforma ecologica.

      E a proposito del resto, ci mancava la citazione sulla Cina tipo "Cina: trovata dona con sei braccia". A parte il fatto che in Cina se passi col rosso ti fanno un processo sommario davanti ad un giudice che non rende conto a nessuno e poi ti sparano in testa in un campo, evidentemente non abbiamo la stessa percezione delle cose e quindi di cosa sia "fattibile" e cosa sia "non-fattibile".

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    13. E' sempre lo stesso discorso della Lotta di Clase e della Dittatura del Proletariato.

      C'era gente che credeva veramente che si potesse creare la società ideale collettivizzando i mezzi di produzione e dando ad ognuno secondo i suoi bisogni e le sue capacità.

      E l'esempio che facevano, guarda caso o era l'URSS di Stalin o la Cina di Mao.

      Adesso te credi veramente che si possano fare le "leggi draconiane" per indurre tutti ad andare a piedi, coltivare il proprio cibo, tessere i propri vestiti.

      Peccato che la Cina di oggi non è quella che pensi tu. Il governo cinese fa una legge contro le borse di plastica? Non c'è problema, la plastica te la mettono come additivo nel latte per bambini.

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    14. Ma non sei tu il suprematista umano?
      Allora, 'sto homo sapiens è o non è in grado che puo
      o - e usare i contenitori a rendere
      o - e NON cacciare i solventi od olio esausto nel prato del vicino?

      Beh, come misantropo ti darei anche ragione, visto la mediocrità delle masse.

      Cosa c'è che non va nella Cina?
      Non è mica un paese di baluba.
      E' un paese che ha un'altra cultura e un'altra forma di gestione del potere.
      O sei anche tu un feticista della democrazia senza se e senza ma. Quale democrazia?
      Il sistema pseudodemocratico ha pro e contro come quello centralizzato e irrigimentato.
      (la Cina NON è il mio modello preferito, anzi... ma io studio su cosa sono bravi).

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    15. L'essere umano è come i ratti, si adatta a qualsiasi cosa, se è costretto. Se non è costretto si ingegna ad adattare l'ambiente a se stesso.

      Quindi io sostengo che:
      1. per quanto male possano andare le cose, la specie umana non è facile da eradicare, ci vuole il famoso meteorite che fa piazza pulita del 90% delle forme di vita. Ma se viene anticipato, non scommetterei neanche su quello.

      2. per quanto apocalittiche siano le previsioni io scommetto che da qui a tot anni si tireranno fuori un certo numero di conigli dal cappello.

      A me però del mondo nel suo insieme non frega una beata mazza. Io voglio sistemare le cose nel mio intorno. Quindi se devo scegliere tra me e un immigrato, scelgo me stesso. E lo stesso criterio si applica per prossimità, tanto più una cosa o una persona è prossima a me, tanto più vale.

      Quindi non mi aiuta sapere che l'umanità in generale sopravviverà a se stessa. Voglio sopravvivere io e il mio microcosmo, gli altri se sopravvivono sono contento ma non è indispensabile.

      Elimina
    16. La Cina non è nel mio intorno, io non sono cinese. A casa loro i Cinesi possono fare come gli pare.

      E si, io sono per la democrazia. Quale democrazia lo sai già, quella in cui ognuno è cittadino-soldato, che vota, si gira, indossa la corazza e marcia verso Maratona.

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  5. Uomo, è perfettamente inutile fare una polemica belli / brutti o buoni / cattivi.

    E' inutile che citi le leggi e poi dici che i tedeschi son più bravi.

    E ci credo: i tedeschi hanno un grosso peso nello stabilire le normative europee e poi hanno anche il peso per poter annunciare che loro non le rispettano.

    Esempio: rapporto deficit/pil al 3%

    Perché l'Italia si svena per rispettarlo e la Germania lo sfora ?

    Inflazione: perché l'Italia rispetta il vincolo e si svena e la Germania sfora anche questo vincolo al ribasso, fa dumping salariale, fa concorrenza sleale, e tutto il resto?

    Answers? Son bravi a sistema? A me ricorda la favola del lupo e dell'agnello...di virtù non ne vedo.

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    1. MI piacerebbe tanto sapere se:

      1. il fatto che il regolamento edilizio di Monaco è molto meglio di quello di Bologna

      2. è conseguenza del fatto che la Germania fa dumping salariale, oppure:

      3. se la Germani che lo mette di dietro è perché il regolamento edilizio di Monaco è meglio di quello di Bologna.

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    2. no no no
      E' una forma mentis, non un problema di normative europee o di rapporti di forza nel deterrminarle.
      Tu sai che esistono filosofie del diritto diverse, Una filosofia del diritto è espressione di una cultura, di una sua etica. La filosofia del diritto esprime come quella cultura pensa i rapporti tra individuo ed individuo, tra individuo e collettivo, tra gruppi.

      Le grida manzoniane non le hanno mica inventate i tedeschi.
      Poi se vuoi parliamo della quantità straordinaria di problemi che affliggono la società tedesca. Ma io voglio capire dove noi possiamo migliorare, cosa copiare e imparare da loro, non in cosa possiamo peggiorare o disimparare.

      Tu fai riferimenti macro, vai un po' in cima al ghiaccione.
      Io invece cerco di capire come funziona la parte immersa perché sono convinto che coò che è in cima dipende quasi totalmente dalla parte immersa.

      L'Italia si svena per rispettarlo e sarebbe già vincente se non ci... fossero gli interessi passivi.
      Ma essi derivano da decenni di peggiore antipolitica di una poteritica e di un paese intero che è ccresciuto come una bolla su di essi.
      Insomma, io ti chiedo come mai qui ti passano davanti alla fila della COOP o c'è il sindaco che fa la lottizzazione per gli amici
      e tu mi rispondi che i tedeschi hanno una esposizione forte sui derivati.

      Peraltro, aggiungo, i tedeschi sono anch'essi completamente in balia di un nazionalismo e i nazionalismi, i comportamenti di massa in società enormi, sono patologici strutturalmente.
      Guarda cosa succede qui.
      Schettino all'Università, i resistenti ecocivici valsusini ai crimini di stato condannati oltre ogni razionale criterio.
      A parità o similitudine di complessità (si pensi alla popolazione dei due paesi):
      uno stato debole con i forti e forte coi deboli è colpa dei crucchi?

      Elimina
    3. Per cortesia. non vorrei che continuassimo qui la discussione sui rapporti tra Italia e mondo tedescofono se non in tema.

      Se ci sono analisi su come la complessità abbia influito sui ritorni in Austria, Svizzera tedesca o Germania o in Italia, sono benvenuti.
      Ma rimaniamo in argomento.

      Commenti sulle differenze tra il paesedell'ammmooorepizzamandolini e crucconia magnacrauti in una di queste pagine

      o - Nonzo se
      o - Grillusconi
      o - La colpa degli altri
      o - USA stati canaglia - 8
      o - Pareggio di bilancio
      o - Tiroler Dunkelheit
      o - ...

      Grazie

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    4. @Lorenzo

      1) Il regolamento edilizio di Monaco di Baviera è migliore di quello di Bologna.

      2) I tedeschi non rispettano il rapporto defic/pil al 3%, che sta portando al suicidio tutto (TUTTO) un continente.

      Son 2 fatti, as simple as that.

      Noi siam corrotti e disorganizzati dai tempi del papato, Lorenzo. Qui però non si spiega perchè è in crisi l'Italia, ma anche l'Irlanda, l'Olanda, la Finlandia.

      Mi vuoi tirar fuori i piani regolatori del comune di Helsinki e quelli di Amsterdam per spiegarmi perché la situazione è grave anche in quei paesi?

      O vuoi fare come Uomo, che ti scrive 4 pagine per dirti che Homo-sapiens ha raggiunto il punto di crisi del sistema di consumo-suolo-mare-boschi?

      Fate voi, ragazzi. Ognuno di voi dice delle verità, ma mi sembra che non le si riesca ad assemblare per spiegare razionalmente singoli fatti differenti e problemi differenti.

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    5. 1)
      In quella trasmissione dedicata di Report la risposta fu: a Monaco di Baviera l'abusivismo edilizio NON esiste, nel senso che qualcosa esiste ma il controllo sociale e la repressione (abbattimento etc.) lo annullano.
      Essi non condonano, essi abbattono.
      Questo comporta risultati sorprendemente, sconcertantemente diversi.
      Nonostante la migliaia di pagine di complessità e gli sforzi cospicui in essa impiegati, a Bologna c'è abusivismo edilizio.

      2)
      Il suicidio del continente è dovuto ad una senescenza, a deficit di ogni tipo, a insostenibilità, ad un aumento di complessità social-etnica-religiosa che è suicida.
      E' un continente in crisi di astinenza che grida: basta austerità, dateci più roba! Vogliamo più consumi - più servizi – più crescita – più infrastrutture. Dal punto di vista ecologico, è un sistema che entra in crisi perché troppo costoso, complesso e obeso che è in crisi perché è entrato in dieta, in diabete, in ipercolesterolemia, ipertensione, etc.
      L'economia (il modello attuale capitalistico-consumista) è un sistema che funziona solo aumentando l'entropia che genera. Non può reggere e infatti non regge.

      Qui sopra ho fatto l'esempio della truffa TIM-Vodafone nella telefonia mobile e di come esso ha generato un aumento di complessità che ha peggiorato ulteriormente la condizione del sistema.
      E' molto interessante l'analisi comparata di Jacopo Simonetta dei pensieri di
      Oswald Spengler  e Arthur Toynbee :  il fosco destino dei popoli dipende da una ineluttabile legge naturale oppure  fondamentalmente dalla capacità delle culture di capire i cambiamenti in corso ed adattarsi ad essi?

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    6. Apprezzo il tuo impegno, Man ...

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    7. Io contesto che l'Italia sia in crisi.

      Non perché come diceva Silvio c'è gente nei ristoranti ma perché la "crisi" presuppone un andamento positivo che si interrompe e viene sostituito da uno negativo che o si risolve o c'è la morte. La crisi in sostanza è una malattia.

      L'Italia per come l'ho vista in questi ultimi 50 anni ha semplicemente continuato nella sua traiettoria ampiamente prevista e prevedibile.

      Faccio un altro dei miei esempi inutilmente concreti (perché qui la parola concreto è una bestemmia). Il paese di mia mamma esiste in funzione di uno dei famosi poli siderurgici ex-IRI. Un intero ecosistema locale cresciuto come un fungo sopra il corpaccione della acciaieria. Da quando ero bambino ho sempre sentito gli stessi discorsi sulle centomila sfighe della cosa pubblica in generale, dell'IRI, della siderurgia italiana, del partito/sindacato/chiesa/mafia, della "internazionalizzazione" eccetera. Eppure tutti hanno continuato a tirare a campare di pseudo lavori, lavori in nero, pensioni anticipate, casse integrazione, eccetera finche un bel giorno si accorgono che l'altoforno è freddo, spengono le luci e chiudono la porta. CRISI. Crisi? E' come se io prendessi la moto, andassi in tangenziale, girassi attorno a Milano per delle ore, poi quando la moto si ferma perché è finita la benzina dicessi CRISI. Anzi, crisi colpa del rigore e dei Tedeschi.

      Ma io mi domando e chiedo, se i tondini di ferro per l'edilizia conviene farli venire via nave dalla Cina, chi può pensare di produrre acciaio in Italia? Se lo Stato sforasse il tetto del 3% diciamo rutto libero e puoi sforare quanto ti pare, forse l'acciaio italiano diventa competitivo? Oppure qualcuno pensa che abbia senso produrlo in perdita e la differenza che la mette lo Stato pescando i soldi dal mio conto corrente, finché ce ne.

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    8. Mio fratello che è capocantiere li ha sperimentati: l'acciaio cinese per i tondini fa cagare: si spezza in piegatura (alcune persone farebbero bene ad iniziare a preoccuparsi, visto che è stato utilizzato nei CA anche se fa(ceva) cacare).

      Cosa è successo qui?
      Il sistema è meno o più complesso? Qui? in Cina? complessivamente?
      L'operaio lombardo è ancora disponibile a queste cose? No. Quindi è aumentata la complessità diretta (riduzione inquinamento, prevenzione, etc.) e i costi.
      Quindi se tu vuoi una vita decente qui e buoni tondini, devi assumertene i costi.

      Quali sono le alternative?

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    9. Le alternative a cosa?

      La mia tesi è che non esiste la "crisi" ma semplicemente un sistema che prosegue nel fare quello che stava facendo negli ultimi 50 anni.

      Se tu hai guidato per 50km verso Est, se vuoi tornare indietro devi guidare 50km verso Ovest.

      Diciamo che la "alternativa" consiste prima nel decidere che si vuole tornare indietro e poi nel girare la macchina.

      Se non ti piace l'esempio dei tondini di ferro facciamone pure un altro qualsiasi. Che ne so, l'elettronica. Come scrivevo nel mio blog, non solo l'Europa è assente dal mercato dell'elettronica ma a livello planetario i marchi come Apple, HP, Acer, Lenovo, eccetera sono semplici contenitori vuoti, che fanno solo marketing e distribuzione. La progettazione e la costruzione di tutti i gadget elettronici DEL MONDO è ad opera di un numero ridotto di aziende con sede a Taiwan e fabbriche in Cina. Queste aziende poi danno i prodotti ai marchi di cui sopra che ci appiccicano sopra il loro logo e li piazzano nelle rivendite.

      E io mi ricordo che qui c'era un palazzo di uffici con sopra una insegna Nokia Siemens e davanti le bandiere dei sindacati perché chiudevano. Stessa cosa delle acciaierie, tutti sapevano e sanno ma alla fine ci si riduce ai lavoretti e alle pensioncine e poi quando si spengono le luci qualcuno ha la faccia di dire CRISI.

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    10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    11. E non solo CRISI ma anche Germania tassi di interesse, rigore, deficit, bilancio bla bla bla. Come se indebitarsi di più consentisse all'Italia di produrre computer.

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    12. Delocalizzazione che significa impoverimento.
      Localizzazione che significa inquinamento.
      Soluzione?
      Semplice, essere qui e di meno in modo che produzioni e rifiuti siano gestibili qui.
      No!?

      Io ci provo, nel mio piccolo, cercando di destinare il mio reddito, per quanto possibile, quanto più possibile all'eco-nomia locale,

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    13. E cosa c'entra col fatto che "QUI" non si produce ne acciaio ne computer?

      Io sono vestito da capo a piedi di cose fatte in Asia, sto usando un computer fatto in Asia, la moto è di un marchio asiatico, eccetera.

      Io posso anche andare a comprare le scarpe al negozio invece che al centro commerciale ma sono le stesse scarpe fatte in Asia. A meno di non farmele fare su misura da un artigiano, cosa che però non mi posso permettere.

      Economia si dovrebbe tradurre in "elenco delle cose che ci sono in casa" da "oikos" casa. Ecologia si dovrebbe tradurre ne "lo studio della casa". In linea teorica la ecologia comprende la economia.

      Se lo scopo della ecologia italiana era di fare festa finche dura e poi scannarsi per gli avanzi e chi rimane vive nelle capanne, allora mission accomplished.

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    14. Lo scopo dell'ecologia è quello di tenere in ordine la casa in modo che tu ci possa vivere decentemente e non schiattare per inedia, per inquinamento, linfomi, mesotelioma, etc.

      La penso sostanzialmente come te, cazzo mi metto ad argomentare.
      Solo che... se hai spazi e risorse puoi avere anche una economia vigorosa. Avrai gli spazi affinché tu non debba vivere coi fumi degli altoforni siderurgici e i boschi che li rigenerano.
      Ho in mente i paesi scandinavi che non son o certo trogloditici e che hanno un buon rapporto tra economia ed ecologia.

      > Se lo scopo della ecologia italiana era di fare festa finche dura
      > e poi scannarsi per gli avanzi e chi rimane vive nelle capanne

      Questi non è ecologia.

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    15. Ok non è ecologia.
      Quindi cosa #@#@ sarebbe?

      In altre parole, quelli che argomentano sulla "crisi", cause, rimedi, buoni e cattivi, dove @#@# erano ieri e ieril'altro, tipo quando gli Italiani andavano in pensione col sistema retributivo, prendevano il TFR e lo investivano in "botti" col redimento al 15%?

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  6. Risposte
    1. x Patalice:
      Io non volevo essere polemico. Anzi, presentare una legge empirica che è molto nota. Poi, diciamocelo, non di rado la realtà è una delle cose che scatena polemiche più furiose. La realtà è massimamente indigesta a molti.

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    2. Straquoto.
      Il post spiega bene l'auto-evirazione di questo Paese, che aveva come risorsa massima l'inventiva pratica, manuale, ma anche geniale.
      La complessità per la complessità è pura Indolenza 100% ...
      sembra comoda ...
      ma chi paga il conto finale ?
      E se il Sistema ti impedisce di essere autonomo ( = più ecologico e di conseguenza etico ) non rimane che prendere in mano le armi.
      Siamo ridotti culturalmente come i campesinos sudamericani, anzi loro sono più avanti perché hanno già sbattuto il grugno contro il muro ruvido dell'evidenza : pretendiamo i bignè a colazione sennò facciamo le bizze come i bambini, ma la Realtà materiale ci è scappata di mano.

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    3. Io penso spesso che...
      E' come se... avessi delle pulsioni violente.
      Ma questi che cazzo vogliono?
      Perché sono entrati a forza, con questa violenza tanto sorda quanto silenziosa e profonda?
      cazzo sono venuti che già abbiamo un paese cialtrone di gente di merda che uno ti spara l'aria compressa nel retto e quella diarrea subumana di madre del delinquente dice che non è omicidio è(ra) uno scherzo?

      Io penso a brigate popolari di resistenza locale.. arriverà un giorno di guerre civili e scontri etnici. Chissà se sarà ancora in grado di combattere.

      Così, ogni tanto io capisco che finirà tutto in una violenza efferata come quando la violenza prende il comando.

      Penso a pensieri futuristi e sento che si stanno ripercorrendo quelle condizioni.
      Una terra sempre invasa da stranieri che l'hanno predata, sfruttata, comandata, uccisa, massacrata.
      E ora cosa succede?
      Che li importiamo a milionate, specie quelli islamici, i più pericolosi.
      Proprio una coazione a ripetere.

      Questa esplosione di complessità etnica di robe reciprocamente incompatibili... che senso ha se non quella di preparare tutto ciò?

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    4. Ma perché non fai nomi e cognomi?
      Tipo Vendola, Boldrini, Pisapia, Lerner eccetera eccetera?

      Perché non diciamo che queste persone sono la causa non unica ma fondamentale della traiettoria che l'Italia sa seguendo?

      Che io me lo ricordo da bambino le maestre che ci facevano marciare in cortile cantando Bandiera Rossa come tanti piccoli viet-cong.

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    5. E la cosa veramente tragica è che questi, nominalmente filantropi, sono strumenti delle famose "elite occulte" che hanno pensato il "Piano" con la P maiuscola.

      Mai capito se ci sono o ci fanno.

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    6. Questa esplosione di complessità etnica di robe reciprocamente incompatibili... che senso ha se non quella di preparare tutto ciò?

      Ovvio che le masse dei migranti sono state usate per preparare il congegno esplosivo a comando.
      Quello che, se in un lampo di lucidità il Popolo dovesse casomai incazzarsi contro i propri pessimi governanti e affaristi vari, si preme l'interruttore e ti fa scoppiare la classicissima Guerra tra Poveri.

      Nel frattempo, il porco Padronato ha potuto abbassare e amputare il livello salariale effettivo ( potere d'acquisto ) e i diritti dei lavoratori ( adesso il momento dell'Art. 18 ) impunemente, grazie alle file di extra-comunitari che - poverini! - pretendono lavoro qui da noi.
      Padronato che - come Lorenzo - accusa una senz'altro pessima Sinistra per ravanare ulteriori vantaggi pure in tempo di Crisi.
      Ma non si risolve accusando una ideologia fallimentare ovunque la si è praticata nel mondo, con ferocia anch'essa ideologica.
      =
      Dalla padella alla brace.

      Amen.

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    7. Troppo facile, ciccio.

      Sai perché non si risolve?
      Perché, al netto delle tre categorie (dovrei registrare il marchio), la "ideologia fallimentare" è quella che al momento non solo governa ma è anche in TV, sui giornali, nelle scuole, nelle file in Posta, ovunque.

      Quando ero bambino DeAndre e Gaber si accapigliavano accusandosi a vicenda di non essere "veri comunisti". Adesso uguale. Sono pochi quelli che hanno metabolizzato l'equazione "comunista=povero pirla, giaburrasca, furbetto".

      Poi i sopracitati sono strumento di forze e poteri più grandi di loro. E come dicevo, non saprei dire se ci sono o ci fanno.

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    8. Pure io, talvolta mi chiedo se ci sono o ci fanno.
      Ma in un momento di indici economici tanto negativi - uso questa perifrasi in vece di Crisi - non puoi selezionare la qualità.
      Con severità.
      Cioè non puoi fare l'upgrade del Sistema : escluderesti altre milionate di cittadini ( scansafatiche ? Sono pure d'accordo ) dal mercato del lavoro.
      In una situazione di 5 M disoccupati registrati, 3 M disoccupati non registrati, 16 M poveri assoluti e relativi.
      =
      Il Paese ti scoppia in mano.

      Oppure, riesuma Pinochet e poi procedi.

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    9. Infatti il Fascismo è la versione post-bellica del Renzismo.

      La differenza tra allora e adesso è che allora c'era una massa di reduci disoccupati e che la gente moriva di fame in senso letterale.

      Mentre adesso c'è una massa di statali occupati e di assistiti a vario titolo e la gente (per fortuna) compra ancora le merendine al centro commerciale.

      Allora come adesso il "duce" nasce a sinistra e sempre a sinistra trova i suoi unici avversari.

      In ogni caso la democrazia si auto-distrugge, è minata dai suoi stessi presupposti e cioè le lobby e il voto di scambio. Succede lo stesso dal V secolo A.C., non è una novità.

      In ogni caso io non ho soluzioni ne facili ne immediate.

      Quello che però osservo è che non c'è nessuna CRISI, semplicemente c'è il progredire di un processo che è iniziato negli anni '70 e che è radicato nella struttura disomogenea dell'Italia, nella cultura della gente e nelle ideologie egemoni.

      Sopra questo c'è il Piano, che ovviamente ha integrato al suo interno la specificità della situazione pregressa italiana. Non dimentichiamo che la Repubblica altro non è che uno "Stato fantoccio" creato dagli Americani dopo l'occupazione, conteso ai Sovietici. Da sempre l'Italia esiste in funzione di un assetto e di una strategia globale, di questo e di quello ma non nostra.

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    10. Sì ... ok.
      L'esempio greco, peraltro, ci dice che se al Popolo straccione dai la pappa quotidiana per non morire di fame, il Popolo non fa la Rivoluzione.
      Potrà esserci una deriva anarchica come dice UUIC ( Io penso a brigate popolari di resistenza locale... arriverà un giorno di guerre civili e scontri etnici. Chissà se sarò ancora in grado di combattere. ) ?
      Sarebbe auspicabile.
      Sarebbe un risveglio.
      Chissà.

      ...

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    11. Qualsiasi rivoluzione presuppone l'esistenza di una elite che usa una massa come arma per prendere il posto di un'altra elite.

      Il popolo di perse è acefalo.

      Le elite per contro devono essere composte da persone che fanno della manipolazione una ragione di vita, lo strumento per prevalere sul prossimo. In sostanza queste elite sono fatte da venditori, ai diversi livelli di abilità.

      In democrazia questi venditori sono i demagoghi, quelli che non fanno politica per dovere ma per potere.

      Infatti già i Greci erano arrivati a stabilire che il governo aristocratico fosse intrinsecamente migliore del governo democratico. Per il semplice motivo che gli aristocratici sono legati alla terra e che non fanno uso di demagogia.

      Per quanto mi riguarda io ho un modo di pensare aristocratico, pur non avendo ne terra ne titoli. E quindi per me la guerra è impresa cavalleresca. Non potrei mai essere intruppato in un movimento, partito, milizia. O partecipare a guerre civili. Potrei arroccarmi in un villaggio fortificato sopra una montagna.

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  7. sono abbastanza d'accordo con te a 'sto giro. i 42 commenti col cazzo che li leggo

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  8. i controlli ci vogliono, le cose vanno fatte nel rispetto delle regole, però le regole non dovrebbero valere solo per i fessi.

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    1. Noto che non hai preso atto del problema delle TROPPE regole (fatte male, contraddittorie, che con considerano la scala, un piccolo allevamento sostenibile NON è una fabbrica di proteine con dimensione di tre o quattro ordini di grandezza, le regole non possono essere le stesse, etc.).
      I sistemi supervincolati non hanno soluzione.
      E' matematico.

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    2. per me le regole ci vogliono, a iniziare dai permessi per sicurezza, antincendio etc. magari non farli pagare, questo no, ma le regole ci vogliono.

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    3. Vuoi dire che ci vuole UN formulario da consegnare ad UN ufficio, dove riporti le voci che servono.

      Non che ci vogliono 10 mila moduli da consegnare a 100 uffici diversi con modalità e tempi diversi e poi se manca il modulo A non puoi avere il modulo B che però ti rilasciano solo se hai consegnato il modulo A.

      L'Italia è un Comma 22.

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  9. Per entrare qua ormai occorre il macete come nella jungla, arrivi in fondo e scordi ciò che volevi scrivere :D
    (un saluto, Uomo. Consideralo un OT, a 'sto punto)

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  10. Lorenzo: "ti scrivo questo da un portatile che ha 10 anni con sopra Debian Linux."

    Installare Linux sul proprio PC intimorisce, e ci sono buone ragioni perché ciò accada. Esistono però soluzioni che permettono di farne un uso occasionale o per particolari esigenze. Ad esempio, io uso con una certa frequenza uno stick USB allestito con questa versione di Linux. In questo modo posso portarmi in giro una specie di "computer personale, personalizzabile e chiuso in sè stesso" con un peso di pochi grammi e le dimensioni d'un francobollo. Provare per credere.

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    1. Si si, ci sono "n" soluzioni alternative ma il mio PC non si avvia da USB-coso, quindi ciccia.

      Sempre ammesso che abbia senso, visto che l'alternativa è WindowsXP che c'è ancora sopra in dual boot ma che non uso.

      Puppy è un bel giocattolo ma a me non basta, io ho bisogno di un desktop con tutti i fischietti e i campanelli, proprio perché non è un uso occasionale.

      Per quello che devo fare io Linux va bene quanto Windows, tanto più adesso che MS è persa nel deserto "moda-del-touch" e la classica americanata della "post-PC-era".

      Fossi imperatore d'Italia vieterei di vendere PC con software preinstallato. Chi compra un PC decide cosa ci vuole mettere sopra. A parte che l'installazione potrebbe essere a cura del rivenditore, si può venire incontro agli inetti con un sistema auto-installante che semplicemente copia sul disco una immagine tal quale.

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    2. Per la cronaca, non sono un mago di Linux ma nemmeno un poppante coi brufoli.

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  11. Lorenzo: Io sono vestito da capo a piedi di cose fatte in Asia, sto usando un computer fatto in Asia, la moto è di un marchio asiatico, eccetera.

    In parte sono scelte obbligate, in parte sono scelte e basta. Anch'io sto usando un elaboratore dati fatto in Asia, perché non so se se ne possono trovare altri in giro. Non ho scelta, che altro tipo di elaboratore potrei comprare?

    Però ho addosso abiti di trent'anni fa, alcuni dei quali fatti a mano da mia madre (che all'epoca faceva la sarta). Altri abiti li ho "ereditati" da una mia collega, che ha svuotato gli armadi del figlio poiché 1. a lui non piacevano più quegli abiti e 2. il figlio è ingrassato e alcuni di quegli abiti non gli stavano più addosso. Alla domanda "Ti offendi?" ho risposto prontamente "No!".

    Ah, e la mia moto è una Moto Guzzi di trent'anni fa, esattamente del 1985. Penso che mi accompagnerà fino al momento in cui la legge italiana (schifo) non mi permetterà più di guidarla per eccesso di cilindrata (senza tenere conto del fatto che una 650 del 1985 ha meno potenza di una 250 di oggi, ma quello a chi ha scritto quelle leggi non importa).

    Ha ragione UUIC: comportamenti più sobri sono possibili, praticabili, auspicabili. Perché non li si pratica? Le ragioni sono tante... nessuna è razionale.

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    1. Illusi. Possiamo mica andare a frugare negli armadi della nonna per cercare i vestiti. Io li uso e li consumo, quando si bucano li devo buttare.

      Che fastidio sulla pelle questa aria di decadenza, di ruggine e polvere, di casa abbandonata.

      Ma porco cane, io mi rifiuto. Signornò.
      Io voglio comprare cose progettate e fabbricate in Italia adesso, non 30 anni fa.

      Voialtri se non siete in combutta col nemico non siete nemmeno utili alla causa. Non solo non vi approvo, vi disapprovo.

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  12. Lorenzo, amo chiamare la mia condotta indirizzamento del mercato. Il mercato non segue le mie esigenze? Non partecipo al mercato. Così, semplice. Peggio per tutti: hai presente Sansone?

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    1. Ma che mercato ma che sansone. Oggi sentivo che c'è il solito balletto a Terni, licenziamenti annunciati dalla proprietà ThyssenKrupp e il governo che dice che interverrà per assicurare l'accordo tra le parti. Queste cose poi le paghi anche te, cosa credi. A nessuno frega niente delle tue esigenze, ti trovi mille tasse che non riesci nemmeno a calcolare quanto paghi in tutto. Intanto l'Italia dismette produzioni e importa sempre più dall'estero.

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  13. Lorenzo: "Ma che mercato ma che sansone. [ecc.]"

    Hai ragione, però io posso arrivare fin lì, e su quel terreno sono pure forte, anzi, molto forte. Più cercano di spremermi, meno succo trovano. Sono peggio dell'incrocio tra un genovese e uno scozzese, per intendersi. Un aneddoto: il gasolio è aumentato di una ventina di centesimi nell'ultimo paio d'anni. Ho escogitato metodi per ridurre la mia percorrenza di circa il 60% e l'ho fatto, da 12000 a 5000 km annui (sono comunque un pendolare). Se l'aumento non ci fosse stato, avrei continuato come prima. Considerando il livello di tassazione sui carburanti e fatti due conti, chi ha aumentato i prezzi ci ha guadagnato o ci ha perso? Conveniva davvero aumentarli? Quando aumenteranno ancora del, per dire, del 10% troverò il modo di ridurre il mio ricorso ai carburanti di un ulteriore 20%. Oltre un certo livello, realizzerò che l'auto non posso più usarla, e a quel punto finirò per venderla -- non rinnovare l'assicurazione e non pagare la tassa di possesso fanno altri 550 eurozzi (dei quali un bel botto di tasse) persi dal mercato da un giorno all'altro.

    Per la cronaca, sto considerando seriamente di disdire l'allacciamento all'acquedotto... (la fontanella pubblica è a meno di 200 metri da casa mia, e per l'acqua per usi igienici ho un pozzo in cortile).

    Oltre un certo limite, potrei scoprire che non mi conviene più andare al lavoro. A quel punto diverrei un vero parassita sociale, scomodo finché vuoi per me, ma ancor più scomodo per i miei "ospiti". Sansone non va stuzzicato oltre certi limiti. Poi, se uno vuole deridermi faccia pure.

    P.S. A cinquant'anni suonati ho negli armadi tanti abiti vecchi da potermici vestire per altri cinquant'anni: non ho mai buttato via niente e ho più o meno la stessa struttura fisica di trent'anni fa. Della moda me ne frego perché sono abbastanza Bastian cuntrari da goderci come un riccio a fare l'anticonformista.

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  14. Vi voglio bene, Lorenzo e MrKeySmasher.
    :)

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  15. Grazie UUIC, contraccambio senz'altro (virtualmente, per carità, che se no le malelingue si scatenano!). :) E tutto sommato riesco a immaginarmi Lorenzo come un personaggio degno d'esser stato incontrato -- se non altro non è fatto "con lo stampino", il che ai miei occhi è un grosso pregio. Il fatto che "ci becchiamo" è irrilevante.

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    1. Non ci becchiamo. Io non ho mezze misure. E' che vi vorrei tirare dalla mia parte, tu e UomoCoso. A me un Diogene non serve a niente e neanche un Savonarola. Mi serve un Lancillotto o un Rob Roy.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  16. Che la terra è pesante
    non si può sollevare
    che la terra è pesante
    pesante da portare
    è bassa troppo bassa
    preme e schiaccia
    fucina di potere temporale.

    Fucina di potere temporale
    un unico abominio clericale
    delirio onnipotente
    dominio che sovrasta
    efficenza d'inetto (delirio onnipotente)
    burocratica casta (dominio che sovrasta)
    potenza del pesante (efficenza d'inetto)
    preme compatta schiaccia (burocratica casta, potenza del pesante).

    [ ... ]

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  17. Lorenzo: "Mi serve un Lancillotto o un Rob Roy."

    Sono stato un Lancillotto (Rob Roy non so chi sia), poi mi sono accorto che non bastano le intenzioni, ci vogliono anche circostanze e capacità propizie. Quindi ho desistito e mi son fatto Diogene (non in senso carnale, nè!).

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    1. Rob Roy è una figura letteraria, come Lancillotto. Ci hanno fatto anche un film che non è niente di speciale ma ci può stare.

      Wikipedia riporta:
      "Robert MacGregor, noto come Rob Roy, ovvero "Roberto il Rosso" (in gaelico scozzese Raibeart Ruadh MacGriogair; Glengyle, marzo 1671 – Inverlochlarig Beg, 28 dicembre 1734), è stato un brigante, capo-clan ed eroe leggendario scozzese, definito il "Robin Hood" della Scozia."

      Comunque va bene anche essere Diogene. Anche io invecchio.

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  18. Combattente, lottatore, brigante, guerriero.
    Ecco oasi verdi in questo deserto polveroso e arido del politicamente corretto, del buonismo sdilinquente.

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  19. x MrKeySmasher:
    > su quel terreno sono pure forte, anzi, molto forte. Più cercano di spremermi, meno succo trovano.

    Questo è bellissimo.
    E' eroismo ecologico ed etico.
    Non c'è nulla di più nobile ed ecologico dell'opporsi allo sfruttamento e ai meccanismi di sfruttamento.

    Anche io godo sommamente quando riesco a fare qualcosa in questo senso.
    Grazie per la testimonianza, MrKeySmasher (che io ti devo un po' tirare le orecchie per questo orribile nome in inglese della tua identità virtuale).

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    1. Si, rimane il problema se ci va bene essere schiavi e quindi ci accontentiamo della resistenza passiva, oppure vogliamo essere uomini liberi e quindi dobbiamo combattere qualche battaglia, ognuno nel suo piccolo intorno.

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    2. Quando le condizioni peggioreranno al tal punto da rendere economicamente (nel senso più ampio del termine) conveniente una difesa attiva, ciò avverrà.

      Guarda che la battaglia di MKS è tra le più efficaci.
      In questo sistema, tu diventi massimamente interessante quasi solo interessante, come fonte di risorse da predare in qualche modo.
      Se tu non partecipi al gioco puoi fare il massimo danno possibile.
      Ti sottrai dal dualismo sfruttatore-sfruttato, parassita-ospite rompendo l'oggetto della relazione.
      Da una parte togli al parassita la cosa più importante che esso desidera: denaro e potere. Dall'altra riaffermi la tua linea e la tua autonomia, il tuo essere.

      Ciò non toglie che prima o poi, quando le condizioni peggioreranno ulteriormente, ci saranno azioni di lotta armata.
      Da sempre le rivoluzioni si fanno a panza vuota, le resistenze si fanno quando ti pestano i piedi.

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    3. Le rivoluzioni dal basso sono sporadiche e finiscono soppresse nel sangue.
      Se non c'è un coordinamento dall'alto non c'è nessuna rivoluzione. Ma c'è stata e mai ci sarà.

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    4. E chi ha usato la parola "rivoluzione"?

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    5. Qui non si tratta di strappare i Mezzi di Produzione alla Borghesia, si tratta di indipendenza.

      E' chiaro che dopo il lavaggio del cervello a cui siamo stati sottoposti a voi non viene nemmeno in mente il concetto di indipendenza, ragionate come rotelline di un macchinario senza topografia.

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    6. Rivoluzione: Mutamento radicale di un ordine statuale e sociale, nei suoi aspetti economici e politici.

      > ragionate come rotelline di un macchinario senza topografia

      Ahaha, mi hai fatto ridere, Lorenzaccio.

      Nella vita non ci sono mica solo i mezzi di produzione.
      C'è l'identità, la difesa del territorio in cui si vive, la resistenza ad egemonie esterne, autonomia e indipendenza.

      Sì, nottebuia.
      Anche le azioni di lotta sono un movimento collettivo, da soli, nessuno può vincere alcuna battaglia, alcuna guerra.
      E anche nelle azioni di lotta esiste una gerarchia, qualcuno che sa combattere, qualcuno che sa curare, qualcuno che motiva, qualcuno che ha la strategia, la visione, qualcuno eccellente nella logistica, ...

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    7. Balle. Tutte le cose che hai scritto sono la descrizione di un modello astratto che viene dalla "storia - come - te - la - insegnano - a - scuola".

      Definisci "ordine statuale e sociale".
      Definisci "aspetti economici e politici".

      Non è difficile vedere da dove arriva una certa definizione di "rivoluzione" e perché ti viene sottilmente rappresentata come un fenomeno positivo.

      La "identità" è la risposta alla domanda "chi sono io?". E non hai indipendenza quando la risposta te la danno gli altri.

      Riguardo la "collettività", siamo d'accordo. Ma bisogna sempre rispondere alla domanda "chi siamo noi" e ancora, sei schiavo se la risposta te la danno gli altri.

      Nella situazione presente gli Europei e gli Italiani sono schiavi.

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  20. Càpito per caso su questo tuo articolo mentre cercavo Tainter sul vecchio oilcrash.com, riguardo le sue ipotesi sulle cause della rovina dell'impero romano (complessita' e tassazione crescente fino al collasso, http://www.oilcrash.com/italia/complex.htm ).

    Guarda che per quel po' che ne so di economia, il concetto di utilita' marginale e' degli, appunto, marginalisti di meta' ottocento, non di Ricardo, che semmai e' per certi aspetti (anche) un precursore di Marx, con le sue classi sociali e il suo plusvalore.

    Sebbene si parli continuamente di "ritorni decrescenti", i suoi teorici non li troverai MAI citati negli ambienti ecologisti, neanche dopo che glielo hai ripetutamente fatto notare, perche' i marginalisti sono quelli che hanno falsificato fin da subito gli ingenui presupposti su cui si basa l'intera teoria economica marxista, dicendo che il valore e' soggettivo e appunto soggetto alla volubilita' umana, non dipende in modo esclusivo dal lavoro che c'e' dentro ne' da cause esclusivamente oggettive, "scientifiche" per cosi' dire, come pretendono i marxisti-positivisti-scientisti.

    Se vuoi approfondire puoi partire da qui:
    https://it.wikipedia.org/wiki/Utilit%C3%A0_marginale

    Il punto chiave e' nella parola _soggettivo_:
    "La teoria soggettiva del valore marginalista, centrata sul concetto di utilità marginale, si sviluppò quindi a partire dai contributi indipendenti di William Stanley Jevons, Carl Menger e Léon Walras." Fra l'altro sono i precursori della cosidddetta "scuola austriaca di economia", che col suo libertarismo, soggettivismo e casualismo e' radicalmente opposta a quella marxista. E' libertaria, appunto...

    Peraltro, in quegli ambienti che ho citato sopra altrettanto fastidio da' la parola "soggettivo": e' tutta gente fieramente e maniacalmente convinta di avere la verita' _oggettiva_ e _scientifica_ in tasca, e non tollera in alcun modo che la loro autorita' possa essere messa in dubbio.

    firmato winston

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    1. Gentile Winston

      Grazie per la citazione di
      Complessità, risoluzione dei problemi e società sostenibili
      di Joseph Tainter, mi pigliero' tempo, appena possibile, per leggermelo.

      Come evidente, in apertura di questa pagina
      1 - io rimandai alla pagina di Effetto Cassandra sulla "legge di Tainter", appunto
      2 - aggiunsi la mia osservazione sulla dimensione temporale nella valutazione dei sistemi.

      Noi tutti (non penso certo di essere io l'unico sfortunato) ci imbattiamo continuamente nella crescita delle "complessita' inutili"
      o - la confezione per il caricabatteria che allega pure due serie di pile ricaricabili
      o - le leggi che per chiudere un corsello con una porta ti impongono di presentare tre progetti, al Comune, al Parco Nazionale della Majella, all'Assessorato Regionale al Paesaggio, firmato da geologo, ingegnere, architetto e approvato da AUSL, CEE Commissione Integrita' Territoriali, certificato da AUSL locale, psicoterapeuta dell'infanzia...
      o - il medico che a fronte della tua foruncolosi ti prescrive la TAC zona ventrale, la rettoscopia, l'esame della frequenza cardiaca h 24, ...
      o - alle perfide scelte tecniche messe in atto (leggere qui!) per evitare manutenzione e riparazioni e obbligarti all'acquisto e prelevarti risorse

      Tutto questo e’ fortemente correlato alla mancanza di una visione temporale della realta’, la stessa per cui
      o - per affrontare il virus corona devi produrre x.y tonnellate giornaliere di dispositive monouso che vengono reimmessi in atmosfera attraverso gli inceneritori causando w.z decessi per linfomi , etc.
      o – per i diritti (?) crei deficit giornalieri, mensili, annuali che si accumulano in debiti insostenibili scaricati sulle generazioni successive
      o – per avere sale d’attesa, treni e musei findus in estate e crematori d’inverno devi assolutamente creare centrali alla Cernobil, Fukushima, e Three Mile Island oggi per creare problemi risolvibili su tempi geologici, etc.
      o – per l’illusione e la hybris salvifica di evitare le guerre tra nazioni crei polveriere multietniche, multireligiose, multitutto spaccaite come paradisi, nelle quali la violenza viene localizzata, resa a bassa e poi media scala, quotidiana, mescolando sadicamente componenti sociali separatamente meno offensive o innocue come glicerina e acido nitrico.
      Io non entrerei nell’ontologia di queste teorie, limitandomi, galileneaiamente prima al come, differendo il perche’ a dopo.

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    2. Esiste evidentemente una dimensione soggettiva del presunto valore degli oggetti/ servizi, esattamente la stessa per cui molti imbecilli comprano i pelati cinesi marci per risparmiare 0.35E a scatola e poi si svenano, ogni due anni, per 1200E di melafono, coloro che non pagano la retta della mensa del figlio a scuola per comprarsi la nuova spider Mercedes eccetera eccetera. Wild osservava, causticamente, che non esiste nulla di piu’ indispensabile del superfluo.
      E’ altrettanto vero che il valore NON dipende neppure da quanto lavoro ci sia dentro: se io lavoro sodo per produrre essiccatori per pomidoro in mezzo al Neghev, al Sahara, cio’ che produco non ha alcun valore anche se ci ho dato dentro come un matto. I marxisti con la loro religione non possono ammettere che esiste una realta’ dell’incontro della domanda e dell’offerta che contribuisce, non poco, a deteminare il valore di un bene (servizio, prodotto, struttura, etc.). Perche’ questo va a scardinare numerosi dogmi della loro struttura, a partire da quello dell’uguaglianza per cui io che produco essicatori nel deserto yemenita perche’ avrei il diritto di farlo sarei “uguale” a te che produci in loco apparati per la desalinizzazione a bassa complessita’ e costo energetico per produzione di acqua dolce, poi tu diventi padrone e capitalista schifoso e io ti metto subito I bastoni nelle ruote ugualizzandoti al mio peggio (intanto qualcuno, piu’ uguale, sfrutta sia me che te). Non sia mai che il primo e il secondo abbiano ritorni, incassi, redditi, diversi, risultino diseguali. Eccetera eccetera.
      Qui pero’, siamo di nuovo sul perche’.
      Bisogna prendere con le pinze queste teorie, ciascuna delle quali porta l’acqua – pure in salita se necessario! – al mulino della propria tesi.
      Piuttosto osservare che anche la complessita’ e la valutazione dei rischi (benefici e costi) nel tempo sono due grandezze osservabili che vengono ignorate dai vari furori ideologici, dalle ottusita’ gregarie, che ricorrono.
      In fine, rimarco, due punti fondamentali
      o – complessita’ inutili o, spesso, deleterie e come esse impattano sui sistemi
      o – mancanza di una valutazione degli effetti su archi temporali che non siano quello immediato.

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    3. Si ma il marxismo o marxianesimo non va a sbattere contro la teoria economica del Valore, va a sbattere con qualcosa di più semplice, l'idea che si debba collettivizzare tutto e poi dare a ciascuno secondo i suoi bisogni.

      La collettivizzazione non funziona perché abolisce di proposito un passaggio fondamentale, quello in cui si decide. Semplice, se la fabbrica è gestita dal collettivo deglo operai, chi si alza alla mattina per andare ad aprire il cancello? Chi rimane tardi la sera per pulire, spegnere tutto e chiudere? Chi decide se si devono fabbricare mille pezzi o duemila pezzi, se devono essere grandi cosi o cosà? Idem per i bisogni, chi decide di cosa ciascuno ha veramente bisogno e di cosa invece può fare a meno? Lo vediamo in questi giorni, decidono che non siamo liberi di uscire di casa, di incontrare le persone, di toccare le cose, decidono che non siamo liberi di esprimere delle idee, perché abbiamo altri bisogni, come individui e come collettività.

      La soluzione leninista al paradosso marxista è che le decisioni le prende la Nuova Aristocrazia, cioè i funzionari del Partito dei Lavoratori. Che non sono certamente lavoratori ma sono i guardiani dei lavoratori o, nella versione psichiatrica, le mamme e i papà dei lavoratori (da cui "piccolo padre" o "fratello maggiore" di stalinista memoria).

      Se c'è uno che ti dice cosa devi pensare, dire, fare in ogni momento della vita, la faccenda di come si determina il Valore è abbastanza irrilevante.

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    4. Non ha valore oggettivo ciò a cui puoi rinunciare senza ledere la tua capacità di sussistenza. La maggior parte delle cose delle quali ci circondiamo non hanno un valore oggettivo. Ciò non toglie che possano essere desiderabili, ma prima di passare all'acquisto (che comporta uno sforzo di un qualche tipo) è bene consultare la propria capacità di valutare quanto lo sforzo bilancia l'appagamento.

      Quando invece si viene forzati alla rinuncia, magari per garantire/procurare ad altri l'appagamento, allora è il momento di cominciare a dar fuori da matto. Se possibile. Se non possibile, è d'uopo attendere e cercare di creare le condizioni affinché lo diventi, sul piano collettivo (improbabile) o individuale (con piccole azioni che, si spera, l'accumulo collettivo renderà incisive).

      Ammetto di buon grado che c'è molta più teoria che pratica, in questo discorso.

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    5. Non vorrei allontanarmi troppo dalle due questioni chiave:
      o - complessita'
      o - dimensione temporale
      e come essi modifichino e i sistemi e la nostra valutazione / il loro regime.

      Messer Pigiatasti, occhio a non cadere nell'errore dei marxisti per cui esiste la sola dimensione economicistica della realta'.
      Marx fu intellettualmente e i suuoi fedeli furono intellettualmente disonesti fin da subito: a Londra, Marx si sforzo' di coalizzare operai irlandesi e inglesi contro i padroni ma ci riusci' poco e male: la dimensione "economicistica" della "lotta di classe" non riusci'a ad annullare quella identitaria e quella culturale.
      Il valore a livello individuale sta pure nella gradevolezza e nella percezione che ciascuno ha nella propria testa.
      Putroppo non poche di queste c'hanno la segatura e i chiodi arruginiti dentro.

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