martedì 16 febbraio 2016

Il male segreto

Considero nefando il dirittismo e quello inerente i presunti diritti di adozione di persone cososessuali, sia per quanto riguarda le conseguenze su chi non ha scelto, che per quanto riguarda lo sfruttamento di altre subumane, non lo è certo meno.
Ora c'è 'sta pippa sul voto segreto.
Il voto segreto è una delle caratteristiche più nefaste di questa costituzione dei soviet.
Non dovrebbe esistere alcun voto segreto, visto che i parlamentari sono rappresentanti con una delega e non liberi superiori autoreferenziali. Gli elettori devono sapere come vota, su ciascun provvedimento, su ciascuna posizione, la persona che hanno delegato. La libertà di coscienza l'hanno gli elettori; un rappresentante, un delegato non ha alcuna libertà che non sia la propria, non ha libertà di mandato né dovrebbe avere alcuna libertà di mandato.
La sovversione etica della filiera del potere è evidente: immaginatevi di delegare la vostra amica Pina a riparare il forno della cucina e questa si prenda la libertà di decidere di cambiare la vostra auto. Quasi certamente, arrivando a casa, prima osserverete parcheggiata sotto quell'auto chissà di chi sarà, quasi certamente troverete il forno ancora guasto, non riparato e poi, ovviamente, che quell'auto chissà di chi sarà sarà stata acquistata a un prezzo eccessivo usando il vostro conto. Provate a immaginare la situazione e sentite la rabbia per l'azione contro di voi, i problemi che vi ha creato, la furia che sale contro quella maledetta Pinamacomecazzosièpermessa!?!? Oltre a intraprendere azioni risarcitorie, punitive etc. con conseguenze molto pesanti a lei revochereste all'istante il mandato. Quasi certamente osservereste che 'sta Pina ha problemi seri (psicosi, manie, etc.) e/o che ha dei manini con la concessionaria o con quel venditore. Spesso entrambi i problemi anche se, col tempo, ho imparato che le persone più pericolose sono quelle che vogliono agire per il vostro bene, per migliorarvi la vita.

Sono i molti tasselli di una costituzione che mi pare sempre più orribile, funzionale ad una castalia di sacerdoti invasati, di mestieranti del potere, Le manie moralisticheggianti, progressistoidi sono estremamente pericolose, le più pericolose.
Il voto segreto è uno dei molti meccanismi di un agire feroce, sadico massimamente antidemocratico.

Infine in tutta 'sta battaglia per la stepciaildadopscion che già l'inglesano mi fa vomitare il cazzo, c'è un piccolo dettaglietto trascurato: non c'è alcun nuovo genitore cososessuale da inventarsi, visto che per fare un bimbo servono due genitori e uno, quello naturale, è stato - ohps, che strana coincidenza! - del tutto rimosso.

29 commenti:

  1. Si.. il voto segreto è una merda ipocrita. Come tutta la politica. Ma questo è l'andazzo e non vedo luce a breve.. come confermerà il prossimo sindaco di Roma...

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    1. In ambienti problematici la prima cosa che sparisce è la trasparenza. Essi sono torbidi, opachi, non ti è permesso andare oltre alla superficie.

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  2. a me più che il voto segreto o palese interessa il voto giusto

    qui ci sono persone (i cattolici) che trovano doveroso far venire al mondo un bimbo malato perchè l'aborto è il male, che nella famiglia tradizionale vedono il bene a prescindere anche quando istigano al suicidio la figlia come ho letto ieri sui giornali, ma che di far nascere, crescere, amare un figlio "innaturale" proprio non ne vogliono sapere.

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    1. Io non solo non sono cattolico ma sono in feroce dissenso con molte posizioni dei cattolici.
      Il fatto che sulla questione del presunto diritto alla fabbricazione di bambini per l'ego dei cososessuali mi trovi a dire no non significa che io sia cattolico.

      Uniformare e omologare contrarietà ad un provvedimento fa parte di un meccanismo retorico troppo banale: se non sei di questa parte allora siete tutti uguali, dall'altra parte.
      Anche riducendo la dimensione politica ad un asse, rispetto ad un punto non c'è solo un semiasse, ce ne sono due!
      Ad esempio, come ecologista io considero l'aborto come un'extrema ratio ma comunque non come Il Male assoluto che è la messa al mondo di ogni homo non voluto e, ora, successivo al primo figlio, per una donna.

      Sì, Francesco, ho letto di quella coppia che ha istigato una figlia non voluta al suicidio.
      Diciamo che siamo a casi talmente rari che fanno notizia.

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    2. Cretino dillo a tua sorella, testa di cazzo.

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    3. Minchia, Renzo...mi fa specie che poi tu sei uno che invoca il rispetto delle regole e della correttezza come fenomeno spontaneo a cui tutti dovrebbero attenersi...

      Ah, no. Sangugni ma sempre leali. Eccerto...


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    4. Si, ma secondo me c'è una contraddizione.

      Se vuoi una competizione dove tutte le società sportive hanno lo stesso budget, allora restiamo a livelli amatoriali. In pratica livelliamo tutti.

      Se io fossi Maradona, vorrei giocare con Pelè contro Cruiff e Messi. E la gente (purtroppo) preferisce guardare Bayern-Barcellona piuttosto che Alessandrese-ProMestre, con tutto il rispetto.

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    5. Lo sport affaristico, professionale è... una contraddizione.
      Quante volte ho osservato che nelle arti la presenza del denaro manda a ramengo la qualità, la creatività, la passione? Non è che lo sport sia diverso, eh!?

      Infatti il calcio professionistico è una fogna che una volta rigurgitava ogni paio di lustri, poi il rigurgito ha aumentato frequenza, ogni paio di anni e ora le inchieste hanno la frequenza di qualche mese.

      Ci sono dimensioni del vivere in cui altre dimensioni (quella della ricchezza, della fama, dell'esibizione, etc.) sono oggettivamente un problema.

      Siamo tornati alle questioni della pagina precedente: rammentando le parole di nottebuia calcio come fenomeno popolare, di cultura popolare, avevo proprio evidenziato che "da spettacolo popolare ora sta diventando via via più costoso e quindi esclude chi non si può permettere abbonamenti costosi".

      La gente, purtroppo, preferisce... guardare piuttosto che giocare. L'unisco sport è quello fatto di persona. Poi c'è lo spettacolo sportivo che è un'altra cosa.

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    6. Man, vieni al punto: purtroppo c'è bisogno di regolamentare, altrimenti arrivi a situazioni paradossali. Non se ne esce.

      E questa cosa non vale solo per il calcio.

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    7. A questa stregua niente (o quasi) dovrebbe essere fatto dietro un compenso del vil denaro, perchè si rischierebbe di perdere la genuinità.

      Quindi gli atleti non si devono far pagare, gli artisti non dovrebbero vendere la loro arte, i medici le cure e poi, a scendere, tutti gli altri professionisti.
      Dovunque ci sono i soldi ci sono rischi. Mi pare un discorso un po' sovietico...

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    8. Ma può esistere un mondo un po' più sfumato tra l'estremo dello sport Sovietico e il professionista che abbandona lo sport "vero" (quindi dilettantesco) per entrare nello show-bussiness?

      Può esistere una qualche soluzione intermedia?

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    9. La mia domanda era diversa: c'è una possibilità di mediazione tra ingerenza dello stato e cupidigia dell'interesse privato?

      Perchè è chiaro che se io investo in te atleta ho bisogno che tu vinca, altrimenti non mi servi (quindi se ti dopi poi io magari non mi straccio le vesti)
      Del resto tu, che fai l'atleta, sai bene che a 30 anni la tua carriera finisce, e poi devi campare fino a 75.
      L'alternativa quale sarebbe? Rinunciare al professionismo per tutti gli sport a cui la gente non è interessata?

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    10. Molto interessante questo dialogo.

      > c'è una possibilità di mediazione tra ingerenza dello stato e cupidigia dell'interesse privato?

      Direi che questa è la chiave di volta di tutti i sistemi. Direi che forse è fallimento dei Commons l'evento più noto in cui emerse il conflitto tra interesse individuale e collettivo.

      Lorenzo è come _rio, un libertariano e un anarchico, sono due persone nobili che guardano ad un mondo di persone degne e responsabili in cui la presenza dello stato o di "aggregazioni" forzose o forzate è minimo.

      Anche io sono per la distinzione tra sport e spettacolo sportivo per i quali ci devono essere regole diverse. Per concludere: nello sport meno soldi possibili. Che è esattamente il contrario della tendenza.
      Si tende a monetizzare tutto, dalla produzione-fabbricazione di bebé per egoici robosessuali, all'acqua (di recente in Cina anche l'aria, venduta a bottigliette) fino al tempo libero, lo sport ma anche, ancora peggio, le arti (macchine affaristiche inerenti varie arti, non ultima la sesta).

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    11. Beh, non direi, Man. Le posizioni anarchiche si spingono ben oltre.
      Non so se questo è il caso di Lorenzo (bisognerebbe chiedere a lui), infatti per gli anarchici si pone anche il problema delle decisioni prese a maggioranza. Nel senso che, in linea teorica, non è giusto che anche 1 sola persona contraria debba subire decisioni prese dal 99% (In quel caso lo Stato non può esistere).

      Per tornare a bomba, io (ma parlo ovviamente per me) devolvo volentieri parte dei miei scarsi guadagni a favore di cose che non hanno un immediato riscontro economico. Questo vale tanto per gli sport che per certi studi di ricerca universitaria, perchè credo che sia importante per l'innovazione.
      E' chiaro che questo possa far storcere il naso, perchè si possono aprire una serie di problemi annessi e connessi, ma è anche vero che QUALSIASI scelta abbia pro e contro.

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    12. Vabbè, ma così andiamo avanti a colpi di luoghi comuni. A breve ci arriva a casa il ttip e magari poi chiudiamo per davvero la saracinesca.

      E' chiaro che ogni latitudine si dà le sue regole, non c'è un accordo tra cittadini (altrimenti detto Stato) che vada bene per tutti.
      E' altrettanto chiaro che nessun privato finanzia alcuna attività da cui non tragga un profitto (certo, ci sono anche i filantropi, però se ne vedono pochi in giro).
      Qui poi tu mi puoi dire che all'estero finanziano se ci sono un tot di pubblicazioni su riviste internazionali accreditate, eccetera eccetera. Poi ci si diverte a spulciare da chi sono costituiti e come operano certi comitati internazionali (altrimenti detti lobbies) e infine si ri-scopre che tutto il mondo è paese.
      Insomma, nulla di nuovo sotto al sole.

      Di fatto, come dici tu, il capionato diventa noioso se vincono sempre gli stessi.

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    13. Capisco lo sfogo per le tante cose che non funzionano nel nostro Paese. Lo capisco, davvero.

      Se vuoi, l'ironia è che continuiamo a cedere sovranità e a demandare l'amministrazione delle nostre cose a gente che giorno dopo giorno si sta dimostrando enormemente più incapace di noi. Dicevano che dovevamo affidarci all'Europa perchè noi eravamo italioti e all'estero facevano meglio, ed ecco l'Europa (per dire).

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    14. > breve ci arriva a casa il ttip

      Sentivo alla radio una micro intervista a Paolo De Castro, europoliticastro (e questo sarebbe uno "vicino" all'agricoltura).

      o - favorevole agli OGM sostenibili (ma allahporco, la gente emette delle parole senza senso, delle contraddizioni prive di senso)
      o - favorevole al TTIP "se gestito bene".

      Questo è la crema del merdame tecnoprogressista-crescistista.
      Non per niente il figuro si dichiarava fiero di essere sempre stato PD.

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    15. invece io mi domandavo, e non solo stamattina, ma tu quando lavori? stai sempre qui onnipresente, botta e risposta, dunque confermi che rubi uno stipendio. se come dici non usufruisci di pensione...e anche se sei da partita iva, ancora peggio, sei indigente, perché non so come fai a guadagnare...mah!

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    16. x S.:
      > ma tu quando lavori? stai sempre qui onnipresente

      Scrivo nelle pause di lavoro e a casa. Essessa.

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    17. Il TTIP è un'altro strumento sìglobal di scardinamento delle società e culture a partire col primo abbinamento sinergico cultura ed economia.

      Ancora una volta i (post)marxisti / (post)comunisti che hanno il globalismo (si direbbe internazionalismo trotskista nel loro gergo) nella base dogmatica della loro religione sono i primi alleati dei supercapitalisti, delle elite transnazionali.

      E' veramente buffo come ancora una volta si realizzi ciò che in PNL si indica come negative target fixation ovvero l'ottenimento di risultati opposti a quelli che si afferma in modo veemente di voler combattere.

      La costituzione sovietico-italica antidemocratica ovviamente non può che escludere il demos dalle decisioni più iomportanti, come quanto riguarda le relazioni con l'estero.
      La cosa buffa è che la massa di sinistri lobotomizzati continua a sclerare per l'attentato antidemocratico ad una costituzione che i loro ideologhi hanno concepito come antidemocratica.

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    18. @Uomo mi riferivo a Lorenzo non a te....

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    19. > quello che decide il Partito è contemporaneamente "democratico" e "giusto", tutto quello che ostacola il Partito è "anti-democratico" e "ingiusto"

      Non si sarebbe potuto descriverlo in modo più conciso e migliore.

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  3. La libertà di mandato è solo uno dei tasselli di un sistema antidemocratico.
    Mancano praticamente tutti gli elementi di democrazia diretta a partire dal più importante che è la territorialità locale della democrazia e l'autarchia dei territori (non c'è alcuna etica nel prendere provvedimenti che si scaricano su altre persone/territori nello spazio e/o nel tempo, v. deficit).

    Quindi i partiti sono essi stessi macchine di potere ormai contrarie agli interessi degli elettori e favorevoli ai portatori di interessi ai quali rispondono e dai quali ricevono utilità.

    In una democrazia, quindi locale e "autarchica" i partiti perdono senso: hai coalizioni diverse per ciascun argomento, come deve essere.

    Tu sottolinei che il sistema di potere che dovrebbe essere centrato sui cittadini (clienti) è centrato sulle aziende.
    Beh, allora perché la si chiama democrazia? E' una finzione. Le aziende fanno i propri interessi, non quella dei paesani e dei cittadini.

    Alla fine se non si esce da duale partiti - elettori rompendolo rimane il finto dilemma che citi in fondo: sono i parlamentari o i partiti i buoni/cattivi?

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  5. Per precisare:
    Demos in greco significa popolo, anche se il concetto di democrazia era ben altro che il potere dato in mano alla gente comune. Non lo era allora e non lo é oggi. I Grillini, ad esempio, che sulla carta vorrebbero attuare la politica dal basso sono i più partitocratici di tutti perché o la pensi cone loro o sei un coglione, e se non fai quello che dicono i Guru del partito sei fuori. Che abbiano tolto il nome di Grillo dal simbolo é solo un`operazione di maquillage.
    Nell`antica Roma era vero che il Senato era fatto da aristocratici ma c`erano anche i tribuni della plebe. Ovviamente questi ultimi avevano vita molto difficile e spesso le faccende si concludevano con l`eliminazione di quello che andava a mettere in discussione gli interessi del potere oligarchico. Caio Gracco ad esempio, che non era certo un popolano fu un grande tribuno della plebe, e fu ucciso perché voleva che i contadini riavessero le terre confiscate lori dagli aristocratici. Mi sa che oggi chiunque vada contro gli interessi del potere o del partito di appartenenza, fa una fine simile, in senso metaforico ovviamente. Voto segreto o meno. La libertà di coscienza dovrebbe essere una cosa garantita, l`esistenza del voto segreto dimostra invece che tale libertà non esiste.

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  7. Io sto con me stesso e le mie scelte in materia di famiglia, figli, diritti e doveri; nonchè il diritto di voto e di scelta. Detto questo sulle leggi che riguardano la vita privata e le scelte su essa come fare o no figli, adottare o no persone ecc.sarebbe dignitoso che preti, monache, cacapreti, bacchettoni di vario genere e colore di appartenenza la smettessero quanto i politici, di pretendere di interferire sul privato di ognuno. Detto ciò, penso che: giusto o sbagliato che sia, di potere e volere esercitare il mio voto direttamente: REFERENDUM POPOLORA E APPLICATIVO.

    Buona giornata, possibilmente bestiale,ahahah

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    1. > Detto questo sulle leggi che riguardano la vita privata e le scelte su essa

      Posizione interessante.
      Diciamo che si volge alla minima ingerenza dello stato.
      Attenzione che le leggi per i presunti diritti (come quello alla fabbricazione di esseri umani per i capricci egoici di certi robosessuali) si guardano bene dall'escludere lo stato.
      I - pretendono che esso lo stabilisca come "diritto"
      II - pretendono che i costi siano scaricati sulla fiscalità

      Quindi questo stato lo prendiamo o non lo prendiamo?

      > preti, monache, cacapreti, bacchettoni
      Io sono profondamente ostile alle religioni come fenomeno di massa. Ma sulla posizione contro l'adozione del figliastro, come ecologista, come libertario contro lo sfruttamento, come denatalista sono ferocemente contrario.

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